di Andrea Camilleri e Saverio Lodato
Camilleri, è nato prima il berlusconismo o l’antiberlusconismo? Indovinello non peregrino: l’antiberlusconismo giova o nuoce all’opposizione? Questione spinosa. C’è chi dice che se non ci fosse il berlusconismo non si darebbe, in natura, l’antiberlusconismo. E chi obbietta che, dando fiato alle trombe, Berlusconi vincerà all’infinito. Il conflitto d’interessi? Anticaglie. Le frequentazioni piduiste? Idem. Lo stalliere di Arcore? Eroe di Stato. Palpeggiamenti e show internazionali? Papi e Noemi? Non è di gossip che é lastricata la via dell’ opposizione. Ma sì, teniamocelo!
L’antifascismo è nato come reazione al fascismo. Non è sostenibile che l’antifascismo esistesse in natura prima che Mussolini concepisse il fascismo. E l’opposizione al fascismo giovò al regime? O non servì a far capire al mondo cos’era, in realtà, la dittatura fascista? Gramsci e Gobetti, i fratelli Rosselli e Matteotti, avrebbero rafforzato il fascismo? È chiaro che Berlusconi non è Mussolini, ma è pur sempre un pericolo, più o meno strisciante per la democrazia. Molti soloni della politica hanno sostenuto che demonizzando Berlusconi si fa il suo gioco. E com’è che non si fa il suo gioco? Glissando sul conflitto di interessi che inquina l’Italia? Ignorando le vergognose leggi ad personam? Fingendo di non vedere lo scempio della legalità e dell’informazione? Credo al contrario che sia il tacere a fare il suo gioco. Berlusconi agisce, e lo dimostra in ogni occasione, come un padrone assoluto. Non solo tiene le riunioni per nominare i dirigenti Rai a casa sua, ma ha l’impudenza di dirlo pubblicamente. Tanto, può fare quello che vuole. È come un pachiderma che procede implacabile. E i non demonizzatori, con i loro colpi di spillo, che fastidio pensano di dargli?
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