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  1. #1
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    Predefinito Elezioni di medio termine 2010

    Col passare delle ore stanno aprendo i seggi per le elezioni di MidTerm negli Stati Uniti. Si tratta di un appuntamento cruciale per il presidente Barack Obama: per lui la sconfitta sembra quasi certa, bisogna - secondo molti - capire solo l'entità della batosta. I sondaggi, infatti, danno i repubblicani nettamente in vantaggio alla Camera, mentre al Senato la situazione è più equilibrata e i democratici dovrebbero mantenere la supremazia, sebbene molto più risicata. Quest'ultimo dato è dovuto al fatto che si vota, al Senato, solo per 37 seggi su 100, e gli altri sono 38 democratici, 23 repubblicani e 2 per altri partiti: i repubblicani, dunque, stasera riusciranno ad accorciare di molto il divario.

    Le prime urne situate sulla costa Est hanno aperto alle 11, ora italiana, mentre la chiusura degli ultimi seggi avverrà alle 5 (ora di Roma). I primi risultati molto parziali giungeranno nella notte italiana, mentre per i dati attendibili bisognerà aspettare fino almeno fino all'1, quando saranno chiusi i seggi in metà degli Stati.

    Sotto l'attenta osservazione degli esperti c'è il Tea Party, la branca ultra-conservatrice dei repubblicani guidata da Sarah Palin, candidata vicepresidente nel corso delle ultime elezioni, quelle del 2008. Gli Stati cruciali per il Tea Party saranno Alaska (di dove è originaria la Palin), Colorado, Delaware e Nevada. In Kentucky sarebbe addirittura vicinissima la vittoria del candidato ultra-conservatore Rand Paul. L'esito delle elezioni in Colorado, Florida, New Mexico e Ohio, che nel 2008 hanno portato alla vittoria di Obama, saranno cruciali per capire la sorte del Presidente.

    Nell'ultimo appello prima del voto in molti, in primis proprio il presidente Obama, hanno chiesto ai cittadini di andare a votare.

    Elezioni di MidTerm. Sconfitta certa alla Camera - Barack Obama, Usa, Stati Uniti, Tea Party, Sarah Palin, voto, elezioni, midterm, camera, senato, congresso - Libero-News.it


    Qua in diretta le proiezioni di Camera, Senato e Governatori: Copertina Usa elezioni di midterm - Repubblica.it
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  2. #2
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    tanto non cambierà mai niente in quel paese obama o no....

  3. #3
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
    Gratteri: "L'Ue è una prateria per le mafie"

  4. #4
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    Se Obama non è riuscito a fare molto con il congresso dalla sua, sarà difficile se si cambierà maggioranza, ma in fonro è proprio nella dialettica presidenza- congresso (non vincolata dal sistema della fiducia) che si basa la poltiica americana.
    Controllori di volo pronti per il decollo,
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  5. #5
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    Stanotte la lotta al fulmicotone per il Senato è stata emozionante. Se i repubblicani stravincevano nei seggi in cui erano favoriti, i democratici vincevano per il rotto della cuffia negli altri. Il colpo di grazia è arrivato con la California, la Repubblicana ha speso una cifra ENORME per la sua campagna elettorale e ha perso.

    Il mantenimento del senato ai democratici in realtà è una mezza vittoria per Obama più che una vera e propria sconfitta perchè le leggi più importanti come la Riforma sulla sanità, sono state fatte nei primi due anni e non potranno essere smantellate dai Repubblicani che hanno il controllo di una sola Camera.

    In America c'è un bicameralismo quasi perfetto, come in Italia. Le leggi per essere cambiate o approvate necessitano della maggioranza di entrambi i rami del parlamento.
    Ultima modifica di stefaboy; 03-11-10 alle 14:28
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
    (brunik - 25/09/2011)

  6. #6
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    Citazione Originariamente Scritto da subiectus Visualizza Messaggio
    Se Obama non è riuscito a fare molto con il congresso dalla sua, sarà difficile se si cambierà maggioranza, ma in fonro è proprio nella dialettica presidenza- congresso (non vincolata dal sistema della fiducia) che si basa la poltiica americana.
    ti sbagli. Obama a livello legislativo ha fatto una mezza rivoluzione per l'america.
    Tu considera che in campagna elettorale, veniva dipinto come un comunista o un nazista, con falce e martello sui cartelli... dai populisti del Tea Party...
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
    (brunik - 25/09/2011)

  7. #7
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    Citazione Originariamente Scritto da stefaboy Visualizza Messaggio
    Il colpo di grazia è arrivato con la California, la Repubblicana ha speso una cifra ENORME per la sua campagna elettorale e ha perso.
    chi quella delle seghe?
    "Non abbiamo l'unione sociale ma solo quella economica e finanziaria. Finchè non capiamo questo, non capiremo perché i populisti hanno tanto successo!". Gabriele Zimmer
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  8. #8
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    L'America sfiducia Obama

    Giudizio sintetico: Una mazzata (prevista) per i democratici. Gli americani decidono di provare, senza convinzione completa, con i repubblicani.

    Che è successo?

    I repubblicani vincono la maggioranza al Congresso. Guadagnano intorno a 60 seggi. Ne avevano vinti 56 nel 1946, e 52 nel 1994, le più grandi vittorie nel dopoguerra. I repubblicani vincono un gruppo importante di elezioni per governatore, come quella dell'Ohio. Vincono fra 7 e 9 posizioni di governatore, per un totale fra 31 e 33 su 50. Il senato resta, di poco, ai democratici. Ma anche lì ci sono degli schiaffi: il seggio che era di Obama passa a Kirk, repubblicano. Giudizio sintetico: Una mazzata per i democratici, gli americani decidono di provare, senza convinzione completa, con i repubblicani.

    Che significa?

    Due interpretazioni erano possibili del fatto (scontato, e infatti avvenuto) che i democratici avrebbero perso, e di molto. La prima, che questo è solo un riallineamento dopo due elezioni eccezionali: quella del 2006, e quella del 2008 che aveva portato Obama alla presidenza. La seconda è che questo è il rifiuto della politica messa in atto dai democratici nei due anni passati. È vero che il partito del presidente (i democratici, oggi) nelle elezioni intermedie (quelle, come la attuale, che avvengono fra due elezioni presidenziali) perde sempre terreno. Le ragioni sono quasi fisiologiche: il calo rispetto alle aspettative create nella campagna presidenziale, il fatto che il partito vincitore delle presidenziali ha dovuto per forza conquistare voti che sono invece tradizionalmente dell'altro fronte, e che quindi tendono a tornare a casa.

    Un modo per vedere che la sconfitta di oggi è molto di più che un normale aggiustamento è farsi due conti. Per esempio, Hibbs, uno scienziato politico, ha stimato cosa determini l'esito delle elezioni intermedie al Congresso. Da uno studio quantitativo di quelle avvenute nel dopoguerra, lui conclude che ci sono tre fattori che predicono quasi interamente l'esito. Il primo è il numero dei seggi che il partito del presidente aveva nelle precedenti elezioni: il partito tende a mantenerne due terzi circa; i democratici ne avevano 256. Il secondo fattore è il margine di vittoria nel voto popolare: Obama ebbe il 53.7%, McCain il 46.3%, quindi il margine era di 7.4%. Quanto più grande questo margine, tanto più il partito presidenziale aveva preso voti in "terreno avversario", e tanto più perde nelle intermedie. L' ultimo fattore, la crescita media del reddito pro-capite. Il modello è semplice, ma funziona bene per gli anni passati. Fatti i conti, il normale aggiustamento doveva essere di circa 38 seggi persi dai democratici (da 256 a 218, se si considera una crescita nel terzo quadrimestre del 2%). I democratici hanno perso invece intorno ai 60 seggi, molti di più di quanti avevano perso nel 1994. Tutta la differenza è un voto di sfiducia sul programma estremista della amministrazione Obama.

    Gli exit polls rivelano una sfiducia verso l'amministrazione vasta e profonda. Il 75 per cento disapprova l'operato di Congresso e Senato; il 54 per cento disapprova il presidente. Il mito delle elezioni del 2008 è finito; il programma di espansione dell'intervento statale in economia si ferma. Comincia per Obama la difesa, se ci riuscirà, di quello che è riuscito a fare nei primi due anni. Dovrà difendere anche la riforma sanitaria, con un partito repubblicano che ha come primo elemento il repeal, l'annullamento della riforma. Difficile pensare che si parli della riforma dell'immigrazione, o delle emissioni inquinanti (Cap and Trade). Il sogno di Obama è fermo. I democratici hanno perso, e molto. Questo non significa che i Repubblicani abbiano convinto. Loro vengono da una presidenza Bush che aveva inaugurato, dopo l'era Clintoniana del bilancio in pareggio, una spesa pubblica fuori controllo. Il fatto che non siano riusciti a vincere alcune delle elezioni che fino a qualche giorno fa erano contese viene dalla mancanza di un programma chiaro.

    Bisogna tener conto del fatto che la svolta a destra è più grande di quanto i numeri indichino. L'esempio più chiaro è la vittoria al senato (in West Virginia) del democratico Manchin, dopo una combattuta battaglia. Manchin era stato per sei anni il governatore dello stato. Attaccato da destra in uno stato sostanzialmente conservatore, ha corso a destra quanto era dignitosamente possibile, e anche più, attaccando esplicitamente, apertamente, la amministrazione Obama su tutte le riforme, in particolare quella della sanità e quella di riduzione delle emissioni (Cap and Trade). In un video leggendario si è presentato in tenuta da cacciatore, promettendo che avrebbe chiesto all'amministrazione conto della spesa incontrollata. Alla fine del video, imbraccia il fucile e spara al programma di Cap and Trade attaccato a un paletto, facendo centro perfetto. E questo è il candidato democratico vincitore.

    Un altro elemento è che il partito repubblicano cambia, acquistando molti dei rappresentanti ragionevoli dei Tea Party. Fra questi il più prestigioso è Marc Rubio, Florida, giovane, di bell'aspetto, figlio di emigrati cubani. È l'incubo dei democratici, che lo vedono come la voce di una minoranza (latinos) che preferisce fare da sola invece che chiedere assistenza statale. Voi capite da soli a quale altra minoranza i latinos si contrappongano e quale sia quella demograficamente vincente nel futuro, sia immediato che non. Gli exit polls dimostrano che il fenomeno Tea Party non è passeggero: il 40 per cento approva il Tea Party, il 35 lo disapprova. I rappresentanti estremi del movimento Tea Party perdono (per esempio Christine O'Donnell, e Sharron Angle). Una lezione importante, e un brutto segno per personaggi "pittoreschi" come Sarah Palin: ci vuole sostanza politica, non bastano le invocazioni.

    I casi senza speranza

    La California è un caso a sé. È uno stato sull'orlo della bancarotta. Si sono eletti come governatore (a sostituire l'attore austriaco Arnold Alois Schwarzenegger che si erano scelti nel 2003 per sostituire il bancarottiere Davis) l'ex-governatore Jerry Brown. Questo era stato eletto la prima volta (come governatore) nel 1974! In quegli anni il governo in Italia era Moro IV. Uno stato in cui i polls dicono che circa l'otto per cento dei votanti crede che lo stato stia andando nella direzione giusta (non fate i Brunetta o le giornaliste di Studio Aperto: questo vuol dire che X% = 100% - 8% ... pensa stia andando nella direzione sbagliata) e poi si elegge un personaggio degli anni '70 come Brown (e Barbara Boxer al senato) è perduto alla ragione.

    I prossimi due anni

    Obama può difendere la riforma sanitaria con un veto, e ha i voti per farlo. Quanto gli costerà, e quanti dei nuovi eletti lo seguiranno, visto il bagno di sangue che c'è stato? Ci sono più di venti senatori che devono affrontare le elezioni di nuovo fra due anni. Molti di loro sono in stati conservatori. Quanti saranno disposti a sacrificarsi in una difesa a oltranza del programma di riforme di Obama? Obama ha spinto per un programma che gli americani oggi hanno rifiutato. Io sono convinto che sia così ideologico che non si sposterà al centro come fece Clinton dopo la sconfitta del 1994. La paralisi è l'ipotesi più probabile. Il rendiconto sarà nel 2012.

    noiseFromAmeriKa : L' America sfiducia Obama
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    1984

  9. #9
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    Citazione Originariamente Scritto da Abbott Visualizza Messaggio
    Il pezzo è partito bene con l'analisi dei voti presa a prestito da Hibbs e poi è diventato improvvisamente fazioso.

    E' vero che i Democratici hanno perso un mare di seggi ben 60 alla Camera, e che la sconfitta era prevedibile già da molto tempo, ma non si dice che i Repubblicani hanno speso in pubblicità centinaia di milioni di dollari in più a suon di spot grazie ai finanziatori occulti e non del Tea Party.

    Non si dice che il gruppo Fox news di Murdoch (in america fa il conservatore repubblicano...) ha messo a disposizione anima e corpo alla destra...

    Tea Party che è una lobby populista spregiudicata sostenuta da gente senza scrupoli come i petrolieri fratelli Koch ai quali Obama ha bloccato le trivellazioni nei confini interni dopo il disastro in Lousiana della Bp.

    Di fronte a questa potenza di fuoco e ai sondaggi che li davano perdenti, Obama ha concentrato tutti i soldi e gli sforzi per i seggi al Senato abbandonando quelli alla camera dati per difficili.

    Altra cosa che non condivido è che Obama sia un estremista... questo è il tipico attacco populista... Obama è un centrista puro. Tutte le riforme che ha fatto le ha ottenute anche mediando con i repubblicani più moderati e facendo loro qualche concessione in cambio.

    Infine si è detto nel pezzo di NoiseFromAmerica che i rappresentanti del Tea Party nelle file repubblicane siano "ragionevoli"

    Per chi non fosse a conoscenza dello schifo di campagna che sono stati capaci di mettere su questa gente del Tea Party... basti solo prendere la Lega Nord come punto di riferimento... ed elevarlo alla decima potenza con le valanghe di spot xenofobi razzisti e populisti mandati in tv a strombattuto.

    della serie che gli immigrati sono "alieni"
    Obama è un nazista comunista, musulmano non cittadino americano
    il 2% degli americani che guadagna oltre 250 mila dollari l'anno, secondo loro deve essere aiutatato ... con le esenzioni fiscali...

    vogliono abolire la Federal Reserve...

    vogliono stoppare gli incentivi alla green economy per favorire i petrolieri

    vogliono far ripartire le trivellazioni nelle riserve nazionali sempre per favorire i petrolieri


    cioè ... il pezzo definisce questa gente quà come "ragionevole" ... e Obama come un radicale estremista...

    rendiamoci bene conto...

    Altra scemata... è che la california sarebbe un "caso senza speranza"...
    Ma NoiseFromAmerica lo sa che Swarzenegger REPUBBLICANO ha imbottito la California di 24 miliardi di debito? cosa dovevano fare i californiani?

    Ultima cazzata dell'articolista di NoiseFromAmerika è che Obama bloccherebbe eventuali controriforme dei Repubblicani con il veto del presidente... e questo è FALSO semplicemente perchè non ne ha bisogno essendo il bicameralismo americano quasi perfetto come da noi...

    Avendo quindi bisogno una controriforma, una legge... per essere approvata anche il consenso del Senato in cui i democratici sono ancora maggioranza.
    Ultima modifica di stefaboy; 03-11-10 alle 20:59
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
    (brunik - 25/09/2011)

  10. #10
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    Predefinito Rif: Elezioni di medio termine 2010

    Intanto però Obama, sfruttando la maggioranza ampia dei primi due anni, ha varato la storica riforma della Sanità e un imponente piano di incentivi economici nelle grandi opere. Sapendo che avrebbe potuto perdere la maggioranza Obama ha fatto approvare le cose più importanti e controverse all'inizio del mandato.

    Si può non essere d'accordo con lui ma obiettivamente è un Presidente che fà.
    Ultima modifica di Cesare; 04-11-10 alle 01:51
    .

 

 
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