Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
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    Predefinito Pompei crollava, loro mangiavano

    Pompei crollava, loro mangiavano

    Invece di occuparsi del patrimonio archeologico, Bondi e Bertolaso hanno speso milioni di euro per 'eventi' e 'progetti' sull'area dei loro amici.
    E per una visita del premier, che poi ha pure bidonato

    (Emilio Fede e la Nicole Minetti gli avevano fissato un a sorpresa )

    Pompei crolla, loro mangiano - L'espresso


    Brunetta, la escort e i fondi neri

    Nei verbali del suo interrogatorio, Perla Genovesi parla di quando il futuro ministro «gestiva i soldi sporchi di Forza Italia».
    E tira in ballo anche Bondi, Fazio (Salute) e il sindaco Moratti


    Pompei crolla, loro mangiano - L'espresso
    Ultima modifica di stefaboy; 12-11-10 alle 17:07
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
    (brunik - 25/09/2011)

  2. #2
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    Predefinito Rif: Pompei crollava, loro mangiavano

    70 mila euro per la visita di Berlusconi a Pompei 28 ottobre 2008. Il cavaliere dà buca
    99 mila euro per cambiare le transenne degli scavi
    37 mila euro per le transenne di ercolano
    185 mila euro per la onlus di Giulia Minoli, figlia di Gianni Minoli (mixer, la storia siamo noi) e sposa del DG del Mibac
    91 mila euro per installazione di planofoni e strumenti per la diffusione del suono nello spazio
    72 mila euro alla fondazione Gianni Letta, Alain Elkann per "un'indagine conoscitiva sul pubblico"
    724 mila euro convenzione Università tor vergata "sviluppo tecnologie sostenibili" Il commissario Fiori ha insegnato proprio lì.
    1700 euro per la divista dell'autista del commissario - 4 mila euo per una parete attrezzata nel suo ufficio
    102 mila euro per l'arresto dell'incremento dei cani nell'area degli scavi. (i randagi sono ancora in giro)
    600 mila euro per la mostra "pompei in scena", invece è uno spettacolo che pesa sul bilancio 113 mila euro

    struttura commissariale dotazione iniziale 200 mila euro, dotazione finale 800 mila euro
    la voce "funzionamento" sul bilancio segna 2,3 milioni di euro. Fiori ha preso solo un'indennità di 149 mila euro per un anno e mezzo
    Ultima modifica di stefaboy; 12-11-10 alle 17:42
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
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  3. #3
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    Predefinito Rif: Pompei crollava, loro mangiavano

    bondi: non mi dimetto perchè non è colpa mia .. :gluglu:

  4. #4
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    Predefinito Rif: Pompei crollava, loro mangiavano

    Pompei: prima la manutenzione, poi EuroDisney

    Cinque esperti di beni culturali esaminano le cause dello sfacelo del sito archeologico. E accusano

    Ma a chi diamo la colpa del crollo della Schola Armaturarum?
    Alla pioggia di sabato 6 novembre o ai restauri a colpi di cazzuola e cemento degli anni passati? Alla giostra di nomine dei soprintendenti o all'arrivo a gamba tesa di manager e commissari? Ai turisti che son troppi e andrebbero calmierati o agli sponsor che sono pochi e andrebbero stimolati? Agli eventi che si moltiplicano a scapito delle strutture o alle manuntenzioni che si diradano (sempre a scapito delle strutture)? E poi: i tagli della finanziaria, i cambiamenti climatici e persino la longa manus della camorra. Insomma nella danza di responsabilità che si è scatenata intorno al mucchio di macerie, i veri motivi per cui il sito archeologico forse più famoso al mondo stia cadendo a pezzi sono troppi per essere chiari. Abbiamo allora chiesto a cinque signori che di Pompei e delle sue dolenze si sono a diverso titolo occupati,di mettere ordine. Ed ecco non solo le diagnosi, ma anche le terapie e persino la risposta alla più provocatoria delle nostre domande: "In tanto disastro, per salvare Pompei, non conviene dare tutto in mano ai privati?"

    Nicola Spinosa
    Ex soprintendente speciale del Polo Museale Napoletano.
    "I mali di Pompei? Gli stessi di Napoli. Pompei è una città e ha bisogno di manutenzione ordinaria come tutte le città; anche se aggiustare una buca, o riparare un cornicione non dà lustro, non è fluorescente, non si vede. Dunque interessa poco gli sponsor. Interessava invece - e molto - ai soprintendenti archeologi che appunto quello facevano, almeno fino ai tempi in cui (già col ministero di Veltroni) si pensò che gli studiosi non fossero in grado di occuparsi dei cosiddetti servizi aggiuntivi: comunicazione, eventi, biglietterie. "Qui ci vuole l'efficienza del manager" si disse "Così l'archeologo può tornare a studiare greco, latino e aramaico". Poi al manager si aggiunge pure la protezione civile, e danno a danno. Per non parlare di sconsiderate iniziative che mandano i restauratori dell'Istituto Centrale a sistemare la Grande Muraglia in Cina mentre Pompei crolla e i Fori a Roma probabilmente non stanno meglio. Che fare? Bella domanda: o si riseppellisce tutto sotto la cenere o si riparte da zero. Prima di tutto con la quotidiana manutenzione e con la forza di ripulire il sito dalla malavita organizzata che si infiltra tra il personale di custodia, le guide, gli ambulanti, i gestori abusivi. Poi avendo il coraggio di introdurre il numero chiuso per i turisti. Persino EuroDisney chiude ogni tanto per aggiustare le macchinette delle attrazioni, ma Pompei no. Sempre aperta al business. Pensare che un sito così sopporti l'arrivo di mille persone l'ora, è da incoscienti. E poi smettiamo di credere che esista una ricetta magica in mano ai privati. Ma dove li vedete i privati? Sono già scappati tutti dal meridione.Non c'è ombra di privati son rimasti solo i pirati".

    Pietro Giovanni Guzzo
    Soprintendente archeologo di Pompei dal 1995 al 2009
    "Premessa: la soprintendenza di Pompei, per eseguire un intervento ordinario, deve affrontare ben 91 passaggi previsti dai Lavori Pubblici, metà dei quali è soggetta a ricorsi al Tar.
    È lecito allora chiedersi: cosa hanno fatto i due commissari che potevano intervenire in deroga a tali procedure? Per quanto mi riguarda, certamente avrò fatto errori, nessuno è perfetto; ma ricordo che è stata raddoppiata l'area messa in sicurezza (dal 14 al 31 per cento), sono stati realizzati restauri, le reti elettriche e la tele-sorveglianza, la regimentazione delle acque e potrei anche continuare. Il tutto senza neanche poter sostituire i custodi in pensione. Non mi risulta che i privati posseggano competenze per la tutela dei monumenti antichi; ma ben vengano gli sponsor. Pompei li sta ancora aspettando, per progetti decisi in accordo con la soprintendenza, come avviene a Ercolano con la fondazione Packard Humanities Institute. Incrementando infatti i lavori di consolidamento e restauro, non solo si garantisce l'esistenza di Pompei, ma si potrebbe assorbire meglio il gran numero dei visitatori grazie a percorsi differenziati"
    Ultima modifica di stefaboy; 12-11-10 alle 17:44
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
    (brunik - 25/09/2011)

  5. #5
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    Predefinito Rif: Pompei crollava, loro mangiavano

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  6. #6
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    Predefinito Rif: Pompei crollava, loro mangiavano

    LA “ROVINA” DELLE ROVINE DI POMPEI: LA PRIORITA’ ERA LA DIVISA DELL’AUTISTA COSTATA 1.700 EURO
    Novembre 12th, 2010 admin
    UN’INCHIESTA DEL SETTIMANALE “L’ESPRESSO” RIVELA L’ALLEGRA GESTIONE DEL SITO ARCHEOLOGICO…. 195.000 EURO PER RIMUOVERE GLI ARREDI DI UN RISTORANTE ABUSIVO, 12.000 EURO PER 19 PALI DELLA LUCE, 11.000 EURO DI PULIZIE PER UNA VISITA DEL PREMIER CHE NON C’E’ MAI STATA, 72.000 EURO PER “INDAGINI CONOSCITIVE SUL PUBBLICO”

    Dinanzi a Camera e Senato, dopo il crollo della casa dei gladiatori di Pompei, il ministro Bondi ha elencato i mali che affliggevano il sito archeologico prima del suo intervento: “Sporcizia, mancanza di servizi igienici, cani randagi, guide non autorizzate, ristoranti abusivi”.
    Uno dei primi interventi del commissario delegato, infatti, fu lo smantellamento di un ristorante.
    Dopo averlo abbattuto, però, andavano rimossi anche gli arredi e le suppellettili: quanto è costata ai cittadini italiani questa operazione?
    La “miseria” di 195 mila euro: a tanto ammonta la commessa, affidata alla società Minopoli che, per lavori di pulizie e facchinaggio, in totale, s’è aggiudicata appalti per circa 800 mila euro.
    Perché smantellare un ristorante abusivo, al costo di quasi 200 mila euro, debba pesare sulle spalle dei contribuenti e non di chi lo gestiva abusivamente, è un ulteriore mistero che Bondi dovrebbe chiarire.
    Soprattutto perché – sempre dinanzi a Camera e Senato – ha sostenuto che “il problema dei fondi a disposizione appare legato, più che al loro ammontare complessivo, a un corretto utilizzo”.
    E proprio riguardo il “corretto utilizzo” si potrebbe aggiungere una spesa di 11 mila euro, per i lavori di pulizia delle aree che avrebbe dovuto visitare il presidente del Consiglio.
    Visita che non è mai avvenuta – scrive “L’Espresso”, in un articolo a firma di Emiliano Fittipaldi e Claudio Pappaianni – e costata, in totale, circa 80 mila euro.
    Tra le spese incriminate scovate dal settimanale compaiono i 12 mila euro pagati per la seguente operazione: rimuovere 19 pali della luce.
    Altri 185 mila, invece, sono stati pagati per il progetto PompeiViva: a chi sono finiti?
    Alla onlus romana “CO2 Crisis Opportunity”, scrive il settimanale, “fondata da Giulia Minoli, figlia di Gianni e Matilde Bernabei, che ha avuto Gianni Letta come testimone di nozze.
    Lo sposo? Salvo Nastasi, direttore generale del ministero dei Beni culturali.
    Al piano di valorizzazione è stata chiamata anche Wind: importo previsto , 3,1 milioni di euro.
    Parecchi soldi, poi, sono stati investiti per progetti di ricerca: 72 mila, per un’indagine conoscitiva sul pubblico, sono stati versati all’associazione “Mecenate 90”: il presidente onorario è Gianni Letta, il presidente Alain Elkann.
    Per uno studio sulla “sviluppo delle tecnologie sostenibili” sono stati pagati, all’università di Tor Vergata, 724 mila euro.
    Qualche spesa per l’ufficio e il personale del commissario delegato, Marcello Fiori, che spende 1.668 euro per l’arredo del suo ufficio, 1.700 per la divisa del suo autista e 4 mila per la sua “parete attrezzata”.
    E per i “rimborsi delle spese dimissione”, sempre Fiori, nell’ottobre 2009 ha autorizzato la ricarica delle carte di credito per ben 185 mila euro.
    Indispensabili, infine, quei 42 mila euro investiti in alcuni volumi di storia, o le televisioni Lcd, costate 17 mila euro.
    A fronte di tutte queste spese, però, l’emergenza non è riuscita a prevenire il crollo della Casa dei gladiatori, patrimonio dell’umanità, dal valore inestimabile.

    **
    Ultima modifica di stefaboy; 12-11-10 alle 19:17
    Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
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  7. #7
    FREE FELIPE
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    Predefinito Rif: Pompei crollava, loro mangiavano

    Devi avere sui 15 anni, per il fatto di avere scoperto solo ora che praticamente ogni voce di spesa pubblica è gonfiata, con la compiacenza dell'impresa privata amica, in modo da ricavare il premio per il "prenditore" e la bustarella per il politico di turno.
    I magnifici asini sardegnoli ma'acchiappano da sempre... (salvo.gerli)

 

 

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