Ieri sera guardando Ballarò in Tv, come pure lunedi, il nostro leader Bersani su Rai3, ho avuto chiaro il Gap comunicativo del partito.
In quest'ultimo ventennio, la sinistra ha allevato una classe dirigente di assoluti incapaci, che pur avendo dalla propria una pampas sconfinata, di praterie politiche lasciateci dalla destra appiattita sul suo leader, non ha saputo concretizzare, palesando la sua inadeguatezza in televisione come la punta di un iceberg.
Nella puntata di Ballarò c'erano ospiti nell'ordine: Gasparri, Bocchino, Finocchiaro.
A prescindere dal merito, per quanto mi riguarda mi trovava in pieno accordo con la Finocchiaro, tutta la comunicativa dei primi due (Gasparri e Bocchino) era basata sullo scandire sintetico dei tempi televisivi.
In 30 secondi Gasparri mitragliava i punti del suo brevissimo monologo, senza perdersi in una sola parola fuori posto.
Rispondeva Bocchino a tono, incisivo, chiaro, dritto al punto, pungente.
Dall'altra parte la Finocchiaro. I suoi 30 secondi da conferenziera non bastavano nemmeno per dire buonasera, che puntualmente arrivava l'interruzione.
Questo è solo uno degli ultimi infiniti esempi che posso portare alla SCARSISSIMA conoscenza dei nostri sull'uso del mezzo televisivo.
La stessa incapacità si riversa nell'organizzazione della base del partito, nella presenza sul territorio, dove persino la Lega ci insidia questo primato.
Il 50% del lavoro di un politico, fatto di sangue e merda, di comunicazione, oltre che di idee, di organizzazione, di presenza, il Partito Democratico lo sta perdendo per colpa della sua classe dirigente.
Il peccato originale è nello Statuto che ha concentrato nelle mani dei dirigenti nazionali tutti i poteri.
La raccolta del consenso, la propaganda e la candidatura in Parlamento deve essere separata dall'organizzazione e la politica del partito.
Non vogliamo pensionare la Finocchiaro, ma siamo proprio sicuri che il suo posto sia quello della presenzialista in talk show televisivi e non vi sia nessuno di meglio da mandare al suo posto?