La padania 17-11-2010
Borghezio: Saviano ha censurato un dato significativo dei riti mafiosi
Gli “idoli” dei picciotti?
Sono Mazzini e Garibaldi
FRANCESCA MORANDI
I picciotti giurano sulle “icone” di Mazzini e Garibaldi.
Tra le tante cose, vere e non vere, dette dallo scrittore
Roberto Saviano nella puntata, in onda lunedì sera,
della trasmissione di Raitre “Vieni via con me”,
c’è stata una censura.
Questa: gli idoli degli alti esponenti della ndrangheta
sono i due padri dello Stato italiano. Non ne ha parlato
l’autore di “Gomorra” ma lo evidenzia l’europarlamentare
della Lega Nord, Mario Borghezio, secondo il quale
«la rappresentazione scenica fatta da Saviano dei rituali
mafiosi è stata interessante e suggestiva » ma «ha omesso
una verità che riguarda le “icone” sulle quali giurano i picciotti:
le immagini di Mazzini e Garibaldi».
«Per quanto sembri incredibile la realtà è che l’Italia delle mafie
ha più o meno gli stessi “idoli” dell’Italia ufficiale che celebra
il 150esimo anniversario del l’unità», ha detto Borghezio
rimproverando a Saviano di aver taciuto un pezzo di Storia,
che è stata invece raccontata nel settembre del 2009 da
L’Espresso, un settimanale che certamente non può essere
Tacciato di simpatie leghiste.
All’epoca il giornale aveva pubblicato un memoriale
di Francesco Fonti, boss della ‘ndrangheta divenuto
collaboratore di giustizia nel 1994. Nel documento,
consegnato dallo stesso Fonti all’Antimafia nel 2003,
il pentito descriveva le origini della ‘ndrangheta,
la sua struttura e i suoi rituali segreti, dall’affiliazione
dei mafiosi alla loro ascesa nella gerarchia.
Tra le figure ai vertici spiccano i santisti, ovvero
capi malavitosi che hanno raggiunto un alto livello
di potere nella struttura della “Santa”, l’organizzazione
criminale nata a metà degli anni '70 in seno alla 'ndrangheta.
Nel memoriale pubblicato da L’Espresso Fonti affermava
Chiaramente che «i personaggi di riferimento
dei santisti sono il generale Alfonso La Marmora
come stratega di battaglia e il generale Giuseppe
Garibaldi come combattente per la libertà
e la giustizia».
«Io stesso – riferiva ancora l’ex malavitoso
- ho raggiunto questo livello, e quindi posso
testimoniare che le figure storiche di riferimento
sono Giuseppe Mazzini come fondatore e promotore
delle società segrete in genere, e Camillo Benso
conte di Cavour, somma mente di statista».
Borghezio cita anche lo studioso Enzo Ciconte,
docente di Storia della criminalità organizzata
all’Università di Roma Tre che, in un’intervista
rilasciata l’8 aprile 2008 al quotidiano Avvenire
affermava: «I capi ’ndranghettisti diventano “santisti”
giurando in nome dei tre, Giuseppe Garibaldi, Mazzini
e Lamarmora».


Ettore Albertoni(Lega) ad Affaritaliani.it: "Saviano? Il nulla. Vuoto pneumatico"
"Trasmissioni fatte così sono il peggio della disinformazione che possa esistere". E ancora: "La Rai è un'azienda in agonia che viola il servizio pubblico per fare degli scoop". Saviano? "Il nulla. Il vuoto pneumatico". Ettore Albertoni, presidente emerito del Consiglio regionale della Lombardia ed ex membro del consiglio di amministrazione della Rai, sceglie Affaritaliani.it per parlare a tutto campo dell'attacco da parte dell'autore di 'Gomorra' al Carroccio.

Che cosa pensa dell'affondo di Saviano contro la Lega sulla questione della Mafia al Nord?
"Ignobile".

Perché?
"Si commenta da solo. E' stato violato il servizio pubblico senza contraddittorio, accusando un movimento politico e operando nei confronti del pubblico una mistificazione. Si parte da una intercettazione di una persona neanche indagata e si conclude che la Mafia domina la Lega. Una cosa vergognosa".

Quindi?
"Mi auguro proprio che il ministro Maroni eserciti tutta la sua influenza da avvocato, da uomo politico e da ministro affinché questa vergogna finisca. Non è possibile fare processi politici alle intenzioni infamando in questo modo. E lo dico anche come ex amministratore della Rai...".

Appunto. Come è possibile che Rai3 abbia detto al ministro dell'Interno che non può replicare perché parla già tanto sui telegiornali?
"Non è stata Rai3, ma il signor Mazzetti".

E chi è il signor Mazzetti?
"E' un dipendente Rai".

Può fare ciò che ha fatto?
"Secondo me no. Ma in Rai è successo anche di peggio...".

Cioè?
"Quando siamo stati nominati e abbiamo gestito quel carrozzone ignobile abbiamo ereditato subito 140 miliardi di vecchie lire di debito per presunti new media. Abbiamo ereditato un contratto che alienava agli americani senza nessuna autorizzazione tutti gli impianti fissi della Rai, tant'è che poi se lo dovettero rimangiare. Quindi può succedere di tutto. Qui la legalità, il buon senso e il servizio pubblico sono violati costantemente".

Tra l'altro Saviano ha anche citato Gianfranco Miglio...
"Peggio che andar di notte. Non ci può essere comprensione o giusitificazione per atteggiamenti di questo genere".

E' stata infangata la memoria di Miglio?
"Sicuramente. Gli attribuiscono delle cose che lui non pensava minimamente. Era un pensatore difficile e spesso parlava per paradossi".

In che senso?
"Saviano, da ignorante, riporta un discorso di Miglio e si dimentica che quando parlava di istituzionalizzazione di Mafia e Camorra diceva soltanto quello che si può leggere in 'La Storia della Sicilia antica e moderna'".

Ovvero?
"I governatori e i viceré spagnoli o anche italiani-siciliani-napoletani davano un ruolo di controllo dell'ordine pubblico ai capi-banda e ai capi-clan per fronteggiare un livello intollerabile di banditismo e di vessazioni".

C'è un attacco alla Lega perché si vuole bloccare il federalismo?
"Certamente. Tutto quello che sta avvenendo da alcuni mesi a questa parte è finalizzato a questo. Il federalismo fiscale è contenuto nella riforma dell'articolo 119. Però solo l'idea di dover affrontare un problema di democratizzazione, libertà e riconoscimento del valore primario dell'autonomia - insierito nell'articolo 5 - solo questo fa sì che si scatenino tutte queste pulsioni. Fondate, come sempre quando si parla di Lega, su menzogne, cattiva informazione, ignoranza e malafede. Aggiungo altro...".

Dica...
"Sotto la mia presidenza, il Consiglio regionale della Lombardia con 17 gruppi politici si è dato uno Statuto di autonomia con un consenso praticamente totale e senza incappare nelle 500 sentenze che gli altri undici statuti avevano totalizzato da parte della Corte Costituzionale".

Per concludere...
"Qui è in discussione non l'assetto politico ma l'assetto costituzionale della Repubblica italiana. Io nella Rai ho fatto una battaglia per attuare l'articolo 117 della Costituzione (La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, ndr). In linea di principio nessuno mi ha dato torto ma in linea pratica ce ne siamo dovuti andare perché volevamo rispetto delle leggi, competenze e serietà amministrativa... e questi sono i risultati. Sullo sfondo c'è uno sfacelo di questo servizio pubblico. Il direttore generale precedente a Masi, Cappon, parlava di un debito consolidato di oltre 500 milioni nel 2010. Qui abbiamo un'azienda in agonia che viola il servizio pubblico per fare degli scoop. L'audience non c'entra nulla; è un problema di politica, di moralità e di cultura. Trasmissioni fatte così sono il peggio della disinformazione che possa esistere".

In un aggettivo, chi è Saviano?
"Il nulla. Il vuoto pneumatico. Nullità, una persona che parla giusto per aprire la bocca e dare aria ai denti".
Ettore Albertoni (Lega) ad Affaritaliani.it: "Saviano? Il nulla. Vuoto pneumatico" - Affaritaliani.it


Lettera a Roberto Saviano in sette punti
Lettera aperta della redazione di Affaritaliani indirizzata a Roberto Saviano dopo la polemica tra lo scrittore e il Ministro Roberto Maroni.
1. Caro Saviano, qualche tempo fa, in un'intervista, dicevi che Roberto Maroni è il miglior Ministro degli Interni di sempre, di tutti i tempi. Per la sua lotta alla mafia, perché ha azzerato il clan dei Casalesi. E invece hai pensato bene, nel corso della trasmissione "Vieni Via con me", di sparare a zero sul suo partito, la Lega. Hai accusato, anzi calunniato con leggerezza, perché gli oltre nove milioni di italiani incollati davanti alla tv capissero esattamente il contrario. E cioè che il partito di Maroni, al nord, ha agganci con la 'ndrangheta. Dimenticando proprio che il ministro di cui parli è quello che di più ha fatto per sconfiggere la criminalità organizzata. Trascurando che dal 2008 (quando si è insediato il governo), ad oggi, sono stati confiscati alla mafia beni per 15 miliardi di euro.

2. La mafia al Nord esiste da decenni. Il boss Saverio Morabito raccontava di quando, da bambino, era emigrato al Nord insieme ai conterranei di Platì, con i quali faceva rapine, furti, sequestri, spaccio di droga. Insomma, tutto il repertorio. Verrebbe da chiedersi, caro Roberto, dove stia la notizia. La mafia al Nord esiste da decenni, e in tutti gli schieramenti. Dovresti sapere, ad esempio, che Tiziano Butturini, sindaco del Pd di Trezzano sul Naviglio, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta sulla 'ndrangheta. A Borgarello, poi, è finito dentro un sindaco di centrodestra. Sempre per rapporti con la 'ndrangheta. Dunque, la 'ndrangheta al Nord è arrivata ben prima della Lega Nord, purtroppo.

3. E veniamo alla storia che hai tirato in ballo in televisione, davanti a nove milioni di persone. Riguarda un consigliere regionale, Angelo Ciocca, eletto con il record di 18mila preferenze. Il numero fece stupire un po' tutti gli addetti ai lavori, anche noi. E anche il Senatùr, secondo indiscrezioni di stampa, nell'ambito di un party per festeggiare il risultato delle elezioni regionali, avrebbe puntato il dito verso Ciocca dicendogli nel suo tipico tono scherzoso ma non troppo: "Quante preferenze! Tu sei un tipo pericoloso...". Successivamente, nelle cronache politiche locali si dava conto dettagliatamente di come il partito stesse facendo accurate analisi e indagini sul conto di Ciocca. Tutto questo, caro Roberto, per farti capire che il Carroccio non ha "coperto" Ciocca. Anzi, ha cercato di fare chiarezza. Dove sta la novità? Abbiamo letto tutto, sappiamo tutto. Sappiamo anche, ed è bene ricordarlo, che Ciocca non è neppure indagato.

4. Hai accusato Gianfranco Miglio di aver teorizzato l'istituzionalizzazione di Cosa Nostra, della Camorra e della 'Ndrangheta. Ma ti sembra corretto estrapolare una frase di un apprezzato teorico e accademico del diritto e usarla al di fuori del contesto dei suoi scritti e dei suoi studi? Miglio è stato l'ideologo della Lega, anche se poi sulla divisione dell'Italia in tre macro regioni è stato lasciato da Umberto Bossi negli ultimi periodi della sua vita. E tu, quando Miglio scriveva le sue teorie, non eri neanche nato. La maggior parte dei nove milioni di spettatori, probabilmente, non sanno nemmeno chi sia Miglio. Com'è possibile dunque accusare il Carroccio per una frase estrapolata non da un esponente ufficiale del partito (peraltro morto e quindi senza possibilità di difesa) e da lì costruire un teorema senza tener conto delle decine di libri di politologia che l'ideologo del federalismo ha prodotto nella sua vita?

5. E quella fotografia, che hai sbandierato agli italiani come dimostrazione che i contatti tra la Lega e la 'ndrangheta ci sono, eccome. Quell'immagine del boss Pino Neri e il leghista Angelo Ciocca. Bè, come ha detto Gerardo D'Ambrosio. magistrato milanese autore di grandi inchieste (da quella della strage di Piazza Fontana a quella di Mani Pulite) e oggi parlamentare dell'opposizione (non certo un amico di Maroni ne della Lega) ad Affaritaliani.it, quella foto non costituisce in alcun modo una prova. Perché a tutti può capitare di essere fotografati o avere contatti involontari e casuali con un mafioso senza saperlo. Non esistono, ad oggi, prove che le infiltrazioni della mafia nel nord siano avvenute grazie alla Lega. C'è la foto in cui Ciocca parla con un boss. E allora? Gli archivi sono pieni di foto di persone normali insieme a personaggi malavitosi. Se Ciocca sarà indagato, se sarà accusato e se una sentenza lo riterrà colpevole, allora la penseremo come te. Ma prima di avanzare ipotesi in un programma televisivo in prima serata davanti a nove milioni di persone, sarebbe opportuno avere qualcosa di più concreto in mano.

6. Ma c’è di più. Sempre un po' di tempo fa tu, che sembri nel frattempo diventato un tele-imbonitore (e non uno scrittore) dicevi esattamente il contrario di quanto detto in tv: "Il centrosinistra ha responsabilità enormi nella collusione con le organizzazioni criminali: le due regioni con più comuni sciolti per mafia sono Campania e Calabria. E chi le ha amministrate negli ultimi 12 anni? Il centrosinistra". Cosa è cambiato dunque nella tua mente? Probabilmente le tue simpatie verso Gianfranco Fini, che nel frattempo ha lasciato il governo.

7. E cosa dire di Loris Mazzetti, responsabile del programma "Vieni Via con Me", che si permette di dare il benservito al ministro Maroni, non dandogli la possibilità di replicare quando, proprio da Saviano, viene accostato al nome di Schiavone detto Sandokan, uno dei peggiori mafiosi mai esistiti. Replica che invece, sostiene sempre lo stesso Mazzetti, può essere fatta con un video registrato. Insomma, il ministro chiede di guardare negli occhi l'autore degli insulti e non gliene viene data la possibilità. Chiede di poter rispondere alle parole ingiuriose dette contro di lui e la possibilità gli viene negata. Possibile che proprio in un programma di una tv pubblica la democrazia sia diventata un optional? Cancellato dalla Rai il diritto di replica. Assurdo.

Conclusione. Visto che gli italiani conoscono molto poco di quello che abbiamo detto e scritto in questi punti, visto che gli italiani "ignorano" le indagini della Boccassini, ignorano chi sia Miglio, non sanno che tu pochi mesi fa hai osannato il ministro degli Interni Maroni, e meno ancora sanno del fatto che una fotografia con un boss non è la prova del rapporto di un politico con la mafia... Visto tutto questo e visto che il tuo monologo è stato seguito da quasi dieci milioni di persone non perfettamente al corrente degli accadimenti e quindi incapaci di farsi un'opinione circostanziata e oggettiva dei atti di cui in oggetto, possiamo concludere che nei tuoi monologhi si possono ravvisare forme, magari involontarie, di circonvenzione di incapace?
Lettera a Roberto Saviano in sette punti - Affaritaliani.it

RAI: BORGHEZIO (LNP), RISPONDEREMO PER LE RIME A SAVIANO
(AGENPARL) - Roma, 16 nov - "Al prossimo Parlamento del Nord - dichiara l'europarlamentare leghista Borghezio in una nota- risponderemo per le rime a Saviano, le cui approssimative e infondate allusioni alla Lega in tema di 'ndrangheta si scontrano con la realtà dei fatti e, soprattutto, dei documenti. Anzitutto - aggiunge Borghezio - gli atti parlamentari della Commissione Antimafia, in cui la Lega ha, da sempre, combattuto una battaglia durissima per far emergere e contrastare l'infiltrazione mafiosa al Nord".

Max Bastoni, responsabile del Centro Identitario

ha già organizzato un convegno sul tema "La Lega contro la mafia al Nord" (Milano, 11 dicembre) "al quale parteciperanno alcuni dei protagonisti della storica battaglia politica leghista contro l'infiltrazione mafiosa". "Venga qui a Milano a confrontarsi con noi e documenti - continua in una nota Max Bastoni riferendosi a Saviano - se lo può fare, le sue accuse alla Lega. Se no, venga ad ascoltare e imparerà qualcosa su come si contrasta e si combatte, anche politicamente, questo cancro che qualcuno, con scelta lucida e criminale, ci ha portato da fuori".
RAI: BORGHEZIO (LNP), RISPONDEREMO PER LE RIME A SAVIANO - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica