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Discussione: La guerra delle monete

  1. #8771
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Bancarotta FTX. Il crollo del criptomiliardario democratico.
    Maurizio Blondet 16 Novembre 2022


    di Roberto PECCHIOLI

    Ci sono eventi importanti che passano in gran parte inosservati: distrazione del pubblico e scelta precisa dei padroni delle notizie che purtroppo sono anche i padroni di tutto il resto. Uno di questi è il repentino crac della mega piattaforma di criptovalute FTX del giovane miliardario americano di origine ebraica Sam Bankman Fried.

    Il fatto è significativo per tre ordini di motivi; innanzitutto per l’enormità delle somme evaporate: il buco è di almeno dieci miliardi di dollari, la fortuna personale di SBF – così era chiamato negli ambienti finanziari – ammontava a sedici miliardi; poi perché è un segnale della crisi del mercato delle criptovalute, esploso in pochissimi anni; infine in quanto FTX ha chiari legami con i piani alti del potere mondialista, dal partito democratico e dal Deep State Usa al Forum di Davos, passando per rapporti opachi con l’Ucraina.

    Il Forum Economico Mondiale fino a pochi giorni fa ostentava sul proprio sito il logo dei FTX e citava tra i suoi partner la società con sede alle Bahamas (un paradiso fiscale), “costruita da operatori commerciali per operatori commerciali”, capace di offrire “prodotti innovativi”. Ci asterremo dunque da sospettare che il sistema criptovalutario possa essere anche un eccellente mezzo di riciclaggio di denaro e di regolazione di transazioni sporche o segrete. Lo stesso SBF è stato tra i relatori a Davos lo scorso maggio: non certo uno sconosciuto per l’élite. I legami con il WEF riguardano anche la famiglia: fa parte dell’organizzazione una zia, epidemiologa (!?!) presso la Columbia University, Linda P. Fried.

    Facciamo un minimo di chiarezza, anche a noi stessi. La criptovaluta è una moneta virtuale che costituisce una rappresentazione digitale di valore; può essere utilizzata come mezzo di scambio o detenuta a scopo di investimento. Le criptovalute sono trasferite, conservate o negoziate elettronicamente in vere e proprie borse online. La tecnologia su cui si basano è la cosiddetta blockchain, una struttura dati condivisa e immutabile, un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico, la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Le più note criptomonete sono Bitcoin, Ripple, Ethereum, Cripto.com, tutte investite da mesi da un’eccezionale ondata di ribassi.

    Sono molti a non credere più nel radioso avvenire di questa valuta innovativa, su cui sono riposte molte speranze di sconfiggere il monopolio delle banche centrali. Fu Friedrich Von Hajek a immaginare per primo un’evoluzione del sistema monetario in forma diffusa, pur non potendo ancora immaginare le possibilità tecnologiche informatiche digitali.

    Il fallimento di FTX lascia scoperti centinaia di migliaia di investitori, tra i quali molti italiani e getta ulteriori ombre sul casinò virtuale che è diventata la finanza, paradiso degli usurai e salvagente dei malavitosi. Bankman Fried- che aveva in portafogli fondi come Black Rock e Soft Bank- è accusato di vare utilizzato il denaro dei clienti per finanziare in operazioni spericolate la società sorella di FTX, Alameda Research. Fin qui, si tratta di film già visti. La novità è l’evidente contiguità tra il livello più alto del potere USA e l’ambizioso giovanotto. Circolano fotografie di Bill Clinton sul palco di un evento alle Bahamas lo scorso aprile accanto a SBF, insieme con l’ex primo ministro britannico Tony Blair.

    Amicizie e partenariati molto importanti, da analizzare con attenzione, giacché Bankman Fried aveva espresso l’ambizione di diventare un attore politico. Dalla parte della sinistra liberal, ovvio. Poco tempo fa dichiarò di voler spendere un miliardo di dollari per il ciclo elettorale presidenziale del 2024 a favore del Partito Democratico. Dopo George Soros, che ha “investito” nelle elezioni di medio termine oltre cento milioni di dollari, – sempre a favore dell’Asinello- SBF è stato, con circa settanta milioni, il secondo donatore del partito dell’establishment, della finanza e degli apparati riservati Usa, i più spietati guerrafondai del pianeta.

    Il ruolo di Bankman Fried non si esaurisce qui: il governo ucraino ha ammesso di aver utilizzato la piattaforma FTX per destinare parte delle risorse inviate dal governo Usa per la guerra. La parte non immediatamente utilizzata è stata capitalizzata in FTX, che ha investito le risorse nella criptovaluta FTT Token, trasferendo i profitti agli stessi ambienti che sostengono l’invio di fondi in Ucraina. Denaro dei contribuenti americani potrebbe essere stato utilizzato per riciclare denaro e finanziare campagne politiche usando l’Ucraina come schermo umanitario e intermediario.

    Socio di FTX è anche Jan Koum, ucraino, co-fondatore di Whatsapp, venduta a Zuckerberg nel 2014 per la bazzecola di 19 miliardi. SBF, da buon oligarca americano (pardon, miliardario, gli oligarchi abitano a Mosca) ha costituito una fondazione filantropica, che ha assegnato una sovvenzione di cinque milioni a Pro Publica, una ONG giornalistica, “per sostenere la ricerca sulla preparazione alla pandemia di Covid 19, la biosicurezza e la salute pubblica” Ha consulenti di relazioni con i media per promuovere i suoi progetti, tra i quali la preparazione per nuove pandemie. Ventisette milioni sono andati a Project Our Future, organizzazione a supporto degli esponenti democratici attivi sui temi epidemici. E’ impressionante come tutto si tenga, ai piani alti del Dominio. C’è molto di criminale nel sistema e coperture ai livelli massimi.

    FTX ha prestato dieci miliardi di dollari ad Alameda Research che a sua volta l’ha investiti in criptovalute in perdita. Un gigante del settore, Binance, possedeva gran parte della “valuta“ di FTX. L’annuncio di avere venduto tutto è stata la mossa che ha distrutto il concorrente. L’intero sistema di SBF è crollato. Tutto appare come un’enorme frode, facilitata da un meccanismo che forse tanto impermeabile non è. Risulta che a ottobre un’altra criptovaluta, Crypto.com, aveva accidentalmente inviato circa 400 milioni di dollari in Ethereum a un portafogli collegato a Gate.io, piattaforma di trading online e scambi di criptovaluta.

    Bankman-Fried aveva altresì creato una “backdoor” nel sistema di contabilità di FTX, ossia una porta di comunicazione “sul retro” che dà la possibilità di accedere da remoto al sistema informatico. La backdoor illegale avrebbe permesso di evadere ordini senza apparenti modifiche dei registri finanziari. Una grave vicenda di malaffare finanziario che dovrebbe provocare una ripulsa morale unita a concrete misure politiche per tagliare le unghie agli speculatori. Impossibile, poiché “al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico. (Bertolt Brecht).

    Esistono altri aspetti della vicenda di Bankman Fried (una tipica storia americana, ma senza lieto fine, specie per gli investitori) che lasciano senza fiato.

    SBF (j) ha costituito FTX pochi giorni dopo l’annuncio della candidatura di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti ed è subito diventato uno dei suoi più cospicui donatori: avrà utilizzato l’esperienza della madre, fondatrice di organizzazioni politiche progressiste dedite alla raccolta di fondi. Non pochi candidati largamente provvisti di denaro da Bankman Fried sono stati eletti o rieletti nelle recenti elezioni. Ovvio l’imbarazzo del partito democratico e di molti organi di stampa fiancheggiatori. E’ coinvolta direttamente la Casa Bianca, dove un operatore in criptovalute sotto indagine federale per malversazione di miliardi ha tenuto riunioni di alto livello pochi mesi fa, mentre il Congresso discuteva sulla regolamentazione del settore.

    Le rivelazioni, se confermate da indagini indipendenti, sono gravissime. SBF ha incontrato il 22 aprile e il 12 maggio il principale consigliere di Biden, Steve Ricchetti e il 13 maggio Charlotte Butash, consigliere del vice capo dello staff della Casa Bianca, secondo i registri dei visitatori della Casa Bianca esaminati da Washington Free Beacon, un sito giornalistico conservatore. All’epoca, FTX stava facendo pressioni sul Congresso e sulle agenzie federali Usa per modificare la regolamentazione delle criptovalute.

    In alcuni di questi incontri, Bankman-Fried è stato accompagnato da Mark Wetjen, responsabile della politica e della strategia normativa di FTX, che ricoprì sotto la presidenza Obama il ruolo di commissario della Commodity Futures Trading Commission, l’agenzia federale incaricata del controllo del mercato dei prodotti finanziari sulle materie prime. Le riunioni sono avvenute settimane dopo che funzionari della Casa Bianca avevano incontrato il fratello, incaricato delle relazioni politiche del miliardario. Bankman-Fried ha visitato la Casa Bianca il 7 marzo con Jenna Narayanan, una stratega democratica che ha lavorato per la Democracy Alliance, rete di ricchi donatori di cause liberal.

    Bankman-Fried ha esercitato pressioni per un disegno di legge proposto dalla presidente (democratica) della commissione agricoltura del Senato Debbie Stabenow volta a investire la Commodity Futures Trading Commission dei controlli sul mercato delle criptovalute. Lo stesso SBF ha fatto donazioni alla campagna elettorale della Stabenow e di altri membri della commissione di entrambi i partiti. Un turbinio di notizie, un groviglio di relazioni che rende chiaro come i sistemi politici occidentali siano corrotti sino al midollo e soprattutto che in essi nulla conta la volontà, la sovranità e gli interessi popolari.

    Qualche riflessione la merita anche il sistema delle criptovalute, il cui documento di fondazione è stato redatto sotto il nome fittizio di Satoshi Nakamoto. Al di là delle intenzioni – e delle possibilità di sottrarsi, attraverso la tecnologia criptovalutaria, alla dittatura monetaria delle banche centrali – molti osservatori pensano che il progetto possa servire per ingenti spostamenti segreti di denaro.

    Tutti conoscono le difficoltà e gli ostacoli nelle transazioni finanziarie. Il sistema blockchain, un meccanismo di contabilità che mantiene un registro pubblico di ogni transazione, è molto complicato e non ha la velocità dei sistemi dei grandi emittenti di carte di credito. Inoltre, non è gradito a molti – e talvolta pericoloso- che ogni transazione privata sia registrata in un libro mastro pubblico consultabile. Ciò rende difficile il vero anonimato di questi movimenti, alla mercé di chi possiede le reti di comunicazione e il sistema degli algoritmi. La quantità della valuta cripto è altresì limitata, gli scambi e l’intero meccanismo non è ancora seriamente regolamentato, quindi poco sicuro, aperto a frodi come quella di FTX.



    Il rischio è che diventi- anziché uno strumento di liberazione e apertura- una modalità ulteriore dei vari “schemi Ponzi” della storia finanziaria, castelli di carte destinati a intrappolare investitori attratti dalla novità, dalla proclamata sicurezza, oltreché dai rendimenti e dalla possibilità di sottrarsi al fisco. Tutte opportunità assai interessanti anche per organizzazioni criminali, servizi segreti, trafficanti di armi e di esseri umani.

    Non è cambiato molto, temiamo, a parte i mezzi, dai tempi dei corsari al servizio della corona britannica, dei mercanti di schiavi, della bolla dei tulipani nell’Olanda del XVII secolo e dallo schema finanziario dello scozzese John Law che all’inizio del Settecento mise in ginocchio la Francia. Soprattutto, meravigliano la ripetitività dei problemi e delle truffe, le coperture politiche e la difficoltà a comprendere i meccanismi truffaldini. Un gigantesco gioco di specchi, un vorticoso sistema di prestigiatori e di scatole cinesi che sfrutta l’avidità e la nostra ignoranza per generare ingiustizia.

    Non all’ombra del potere, ma essendo esso stesso potere, tanto abile da mettere a carico nostro le perdite. Loro, troppo grandi per fallire. Noi, troppo piccoli per reagire e, purtroppo, per capire.



    L’ebreo dietro la massiccia frode crittografica FTX
    14 novembre 2022 rinnegato 8 commenti
    Le pratiche losche di Sam Bankman-Fried, Alameda e FTX e le frodi massicce vanno molto più in profondità di quanto pensassimo.



    https://www.maurizioblondet.it/banca...o-democratico/
    Da riportare. Grazie.
    Ultima modifica di Eridano; 16-11-22 alle 22:35

  2. #8772
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Il mega-bancarottiere dem ha finanziato lo studio “scientifico” contro l’ivermectina
    Maurizio Blondet 19 Novembre 2022

    La finanziaria-truffa FTX , quella del genio delle cripto valute Sam Bankman Fried, ha finanziato “L’esperimento Together” , una “piattaforma” clinica che Ha condottolo studio su – disse – centinaia di pazienti per capire se l’ivermectina bloccava la replicazione del virus Covi-19, come già dimostrato dal Brasile dove l’ivermectina, ampiamente usata dalla popolazione come vermifugo antiparassitario e prodotto da banco aveva praticamente reso immuni dal Covid milioni di persone.


    L’immagine postata sul suo sito dallo “”Studio Together£ … in basso, si vde: finanziato da FTCX – il bancarottiere che ha girato anche decine di milioni di doollai al partito democratico

    Risultato: “Gli autori hanno condotto uno studio su larga scala noto come TOGETHER che ha esaminato sia l’ivermectina che l’antidepressivo fluvoxamina come possibili trattamenti e hanno concluso che l’ivermectina non è utile contro la malattia. Secondo l’articolo, “Il trattamento con ivermectina non ha comportato una minore incidenza di ricoveri in ospedale a causa della progressione di Covid-19 o di prolungata osservazione in pronto soccorso tra i pazienti ambulatoriali con diagnosi precoce di Covid-19”.

    Lo “studio” fu pubblicato su “l’autorevolissima rivista scientifica” New England Journal of Medicine; sicché da allora in poi i grandi media citavano l’articolo come per dissuadere il pubblico a prendere l’ivermectina. Ad esempio: “Nel riportare l’articolo, il New York Times ha citato un esperto di malattie infettive che aveva letto lo studio, il dottor David Boulware dell’Università del Minnesota, affermando: “Non c’è davvero alcun segno di alcun beneficio”, mentre un altro, il dottor Paul Sax del Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha detto, “Ad un certo punto diventerà uno spreco di risorse continuare a studiare un approccio poco promettente”. Solo i sieri mRNA erano davvero utili contro la malattia, e “hanno salvato migliaia di vite”.


    Il titolo del giornale ariano NYT che cita lo studio finanziato da Sam per affermare che l’ivermectina non serve.

    Due conclusioni:

    Così si forma la “scienza” a cui ci viene imposto di credere, pena l’esclusione sociale, la persecuzione e la perduta dei diritti al lavoro e al salario (come ai medici e infermieri no-vax)
    Il finanziere Sam fondatore di FTX è anche lui al corrente della impostura Coviid e vi ha contribuito in piena consapevolezza. E’ la prova, se n’era bisogno, di una cupola di Signori dell’Impostura siero-letale che la gestisce dalle più alte sedi del potere plutocratico. Come dice Fusaro: https://twitter.com/DiegoFusaro/status/1593710645186334720
    Se siete curiosi dei membri della cupola impostora, potete vederne alcuni nell’evento che Il News York Times ha promesso per il 30 novembre, con signori potentissimi ciascuno nel suo campo, tutti ariani. Ovviamente i Signori sono molti di più, ma questo dà l’idea del livelllo:

    il 30 novembre il New York Times ha in programma un evento con il Ministro del Tesoro, Janet Yellen, Zelensky, Zuckenberg e Sam Bankman Fried (anche se nel suo caso forse ora cancella…)

    buffo che tutti questi leader che il New York Times chiama siano "non cristiani" pic.twitter.com/5MqSOzIaf8

    — cobraf.com GZibordi (@CGzibordi) November 17, 2022

    Il NYT non ha cancellato l’eveto, anzi l’ha confermato. Solo ha sostituito Zuckerberg con Larry Fink, il capo supremo di Blackrock, la finanziaria speculativa più potente dell’universo e la più miliardaria della storia: finalmente uno di raza azriana.

    https://www.maurizioblondet.it/il-me...-livermectina/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #8773
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    “Il più grande successo dell’euro”
    Maurizio Blondet 24 Novembre 2022

    https://www.facebook.com/10000

    “IL PIÙ GRANDE SUCCESSO DELL’EURO”

    Grecia, questa mattina.

    Alle 8.00 in punto la polizia ha fatto irruzione in una casa della periferia est di Atene, nel sobborgo di Zografou, per eseguire un pignoramento immobiliare. Gli agenti hanno sfondato la porta con una motosega per liberare l’appartamento e consentire così che venga messo all’asta.

    All’interno fino a poche ore fa ci viveva Ioanna Kolovou, giornalista in pensione, insieme a suo figlio autistico. Sopravvivevano con una pensione di 700 euro al mese e avevano accumulato un debito bancario di 15.000 euro.

    Un debito maturato su una carta di credito per il quale la banca ha preteso un pagamento unico anziché i tre distinti e più piccoli inizialmente concordati. Sono stati trascinati fuori a forza dalla loro casa e buttati in mezza alla strada come rifiuti della società per quindicimila euro. QUINDICI.

    L’ennesima storia surreale che dimostra come, dopo la “cura” della Troika, nella Grecia moderna non esista più nessuna pietà. Nessuna protezione. Men che meno per le persone più fragili e vulnerabili. Esiste solo il cinismo.

    La fredda, glaciale applicazione di quel rigorismo normativo scellerato tanto caro a Bruxelles che difende unicamente il diritto di ricchi e potenti. Di chi i soldi e una casa già li ha. E consente a banche e fondi d’investimento di speculare impunemente sulla pelle della povera gente. Di portare via loro la casa, il frutto dei sacrifici di una vita, anche per debiti infinitamente più piccoli rispetto al valore di una casa.

    Un saccheggio legalizzato sempre più violento e insensibile che ha raggiunto proporzioni insostenibili, mentre sui media di regime continuano a raccontare la storiella di un paese in forte ripresa economica.

    Eccola qua la ripresa.

    Un deserto di miseria umana popolato di disperati errabondi inseguiti dagli sciacalli. E migliaia di carcasse sopra le quali volano gli avvoltoi.

    [Di Antonio Di Siena]



    Potrebbe essere un'immagine raffigurante spazio al chiuso

    Adrienne Scribano

    Scandaloso! Sono stati un banco di prova per gli scempi di troika e finanza. Li hanno depredati dell aeroporto gestito dai tedeschi e del porto comprato dai cinesi. E’ la fine della storia scritta dagli umani ed è la storia del sciacallaggio dei poteri…

    https://www.maurizioblondet.it/il-pi...esso-delleuro/
    Ultima modifica di Eridano; 24-11-22 alle 17:56

  4. #8774
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Giorgia e Giorgetti, leggete come Bankitalia ci deruba tutti per arricchire Blackrock
    Maurizio Blondet 12 Dicembre 2022


    Qui metto al posto d’onore un illuminante capolavoro di Becchi e Zibordi, apparso su Nicolaporro.it, che spiega anche come le banche centrali, e Draghi alla BCE, hanno creato la plutocrazia maligna che ci sta uccidendo. Da leggere assolutamente.



    Titolo originale:

    Draghi, Bankitalia e il sistema perverso che sta impoverendo l’Italia
    I tre meccanismi micidiali che stanno creando perdite enormi agli Stati e quindi a tutti noi
    9 Dicembre 2022, 14:01
    Stando a quello che si legge sui giornali, la Banca Centrale “crea liquidità” per le banche e compra il debito pubblico, facendo sì che il suo costo si abbassi e che il governo possa finanziare la spesa in deficit. Ad esempio, per compensare le conseguenze dei lockdown e ora delle sanzioni alla Russia il debito pubblico è salito da 2.400 a circa 2.750 miliardi, ma per fortuna questo debito addizionale è stato comprato da Bankitalia (su mandato della Bce). Per cui i politici sperano e tutti noi ci auguriamo che continui o saremo nei guai.
    Purtroppo, la realtà è completamente diversa. Chi avrà la pazienza di leggere questo articolo scoprirà che sotto ci sono tre meccanismi micidiali che stanno creando perdite enormi agli Stati e quindi a tutti noi. Buona lettura.

    1. Innanzitutto non è vero che la Banca Centrale compra il debito quando lo Stato lo vende, perché compra in realtà, ad esempio i BTP, da banche e fondi o altri che lo hanno comprato in asta dal Tesoro. La BCE nel 2012 con Draghi aveva annunciato che avrebbe comprato migliaia di miliardi di titoli per diversi anni a venire, ma non in asta dal Tesoro. Di conseguenza, Bridgewater. BlackRock, Morgan Stanley, BNP Paribas e tanti fondi hedge da Soros in giù si sono buttati a comprare BTP, sicuri di rivenderli poi a prezzi più alti a Bankitalia tutto l’anno e per gli anni a venire e guadagnando così miliardi. Per la precisione, parliamo di centinaia di miliardi complessivamente, perché le Banche Centrali occidentali hanno comprato titoli per circa 14 mila miliardi.

    Ad esempio, come si può vedere, dal momento del famoso discorso di Draghi del luglio 2012 sul salvataggio dell’euro, tenuto a Londra ad un incontro con hedge funds perché appunto a loro che si rivolgeva, il prezzo dei BTP a 10 anni è salito del +50%, per cui chi ha ascoltato Draghi ha guadagnato miliardi. Il salvataggio dell’euro ci è costato parecchio…



    Dato che Bankitalia da allora ha comprato un 25% dei BTP in essere, cioè circa 550 miliardi, ma tutti “sul mercato” e non in asta, è evidente che chi li ha comprati in asta e glieli ha rivenduti man mano che salivano ha guadagnato decine di miliardi. Difficile immaginare un sistema più elegante per fare soldi garantiti, senza fatica e senza rischio. Questo è il motivo reale per cui Draghi è molto apprezzato.

    Se infatti la BCE e Bankitalia avessero comprato in asta, ad un rendimento prefissato, dato che poi, per regolamento, devono versare le cedole che incassano allo Stato, nessuno avrebbe speculato a spese dello Stato e si sarebbero risparmiati decine di miliardi. Se anche i rendimenti non fossero scesi a 0% come è avvenuto, lo Stato non avrebbe perso niente perché le Banche Centrali gli dovevano versare le cedole.

    2. Ma qui poi viene il bello, cioè il bello per il mondo della finanza e il peggio per lo Stato. Come si può vedere dal grafico, il BTP nel 2022 ha perso di colpo un 30%! Cosa succede allora a chi li ha comprati negli ultimi anni, cioè a Bankitalia ad esempio?

    Come si sa, nel 2022 l’inflazione è esplosa e tutte le Banche Centrali hanno annunciato che avrebbero smesso di comprare titoli. Gli speculatori di cui sopra “sui mercati”, quindi li hanno venduti facendo crollare il prezzo. Il trucco è però che Bankitalia non ha smesso di comprare, sta ancora comprandone ogni mese. Perché il trucco è sempre quello di annunciare con mesi di anticipo che comprerà o che smetterà di comprare, in modo che banche, fondi e speculatori sappiano in anticipo di poter speculare senza rischio, ovviamente a spese dello Stato.

    È evidente, infatti, che se Bankitalia ha comprato titoli dal 2013 in poi quando gli speculatori li facevano salire man mano sempre di più, a 100…poi 110…120… 130…poi 140…poi a 150, si è riempita il bilancio a prezzi alti, diciamo in media probabilmente intorno a 125 o 130. Tutti questi fondi e banche correvano a comprare BTP alle aste e poi ogni mese rivendevano ad un prezzo più alto, per anni, i BTP a Bankitalia. Il prezzo dei BTP, quindi, saliva sempre perché era garantito che la Banca Centrale ogni mese ne comprava senza guardare al prezzo.

    Adesso però che i BTP sono scesi di colpo a 110 e oscillano in questo momento a 118, Bankitalia, come tutte le altre Banche Centrali che hanno fatto la stessa cosa, ha enormi perdite a bilancio. In parole povere e semplificando, se ha ora 500 miliardi di BTP comprati ad un prezzo medio di 125 e ora il prezzo è a 118, avrebbe una perdita di 500 X 125-118 = 35 miliardi.

    Nota bene, per fare questo calcolo esatto dovresti calcolare tutti gli acquisti, di tutte le scadenze e così via, ma il bello del nostro articolo è che spiega l’essenziale, quello che invece sui giornali viene offuscato dicendo che il calcolo è complicato, e poi chi è che oggi ha il coraggio di scrivere che BankItalia ha enormi perdite a bilancio? Meglio non parlare di questo. Se però non credi a noi leggi in giro e ci sono dozzine di articoli ora sulle perdite a bilancio delle Banche Centrali.



    Le Banche Centrali però non devono portare i libri in tribunale se le loro perdite eccedono il capitale e in pratica tappano i buchi di bilancio con il passare del tempo se incassano altre cedole. Ma dato che hanno perdite, ora non passano le cedole allo Stato, le usano per riempire appunto i buchi di bilancio creati dalla speculazione che loro stesse hanno generato. Possono fare tutto quello che voglio tanto nessuno le controlla. E il politico che in Italia volesse solo vederci chiaro verrebbe immediatamente messo a tacere dall’ufficio studio di Bankitalia e dalla stampa economico-finanziaria.

    3. Non è però nemmeno finita qui. Ora che le banche centrali “alzano i tassi” pagano interessi crescenti alle banche da cui hanno comprato tutti questi titoli! Fino a dieci anni fa alzare i tassi voleva far dire far pagare alle banche tassi più alti. Ora – grazie a Draghi – è il contrario.

    Come hanno pagato infatti per tutti questi BTP o Bund o Treasury le Banche Centrali? Hanno creato depositi, saldi diciamo di conto corrente, alle banche che per i clienti o per stesse vendevano a loro i titoli di stato comprati in asta. Questi depositi bancari, delle banche come Unicredit o BNP Paribas o Santander presso la Banca Centrale ammontano ora a oltre 2.500 miliardi e vanno remunerati. Fino a poco tempo fa i tassi di interesse erano zero e non era un problema. Ora che “alzano i tassi” le Banche Centrali remunerano queste migliaia di miliardi presso di loro pagando decine di miliardi di interessi alle banche. Alzare i tassi oggi significa che la Bce o Bankitalia pagano alle banche un 2% e poi se continuano ad alzarli anche un 3% o 4% su centinaia di miliardi depositati presso la Banca Centrale per effetto degli acquisti di BTP o altri titoli di stato “sul mercato”.

    Prima del discorso di Draghi del 2012 alzare i tassi voleva dire far pagare alle banche che chiedevano liquidità alla Banca Centrale tassi di interesse maggiori. Chi legge i giornali pensa che anche oggi significhi questo, ma è vero l’opposto. Dopo aver comprato migliaia di miliardi di titoli, pagando con depositi creati per le banche, ora la Banca Centrale quando alza i tassi deve pagare lei alle banche questi tassi di interesse più alti.

    In conclusione, le Banche Centrali hanno il potere di creare (elettronicamente) denaro senza limiti, senza indebitarsi o dover ricevere tasse come fa il Tesoro. Dagli anni ‘80 lo Stato ha rinunciato a questo potere, a loro favore. Si tratta di un potere enorme perché si possono creare migliaia di miliardi dal nulla, ma nessuno esamina o discute come le Banche Centrali ne abusano. Invece di usarlo per finanziare i deficit in situazioni eccezionali o comunque quando sia necessario come durante le recessioni, negli ultimi dieci anni lo hanno utilizzato, per arricchire, a spese dello Stato, il mondo finanziario a cui i banchieri centrali del resto appartengono. BCE e Banca Centrale, i cui dipendenti non risultano sottopagati, hanno un unico compito contenere l’inflazione. Siamo al 12% e oltre, di chi è la colpa?

    Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, 9 dicembre 2022

    https://www.maurizioblondet.it/giorg...ire-blackrock/
    Da riportare!
    Ultima modifica di Eridano; 12-12-22 alle 17:52

  5. #8775
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    https://www.ansa.it/sito/notizie/eco...f16364c44.html
    La madame stitica è pur sempre francese.

  6. #8776
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #8777
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Rosso da record della BTS che non distribuirà dividendi alla Confederazione e ai Cantoni.
    A cascata saran dolori.

  8. #8778
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  9. #8779
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Agenzia per la cybersicurezza, massiccio attacco hacker in corso. Compromessi migliaia di server
    Compromessi decine di sistemi nazionali. La prima ad accorgersi dell'attacco è stata la Francia

    Redazione ANSA
    06 febbraio 2023
    11:48
    NEWS

    "Diverse decine di sistemi nazionali compromessi".

    E' un attacco massiccio quello scatenato dagli hacker in tutto il mondo, Italia compresa, la cui portata e, soprattutto, le cui conseguenze sono ancora tutte da chiarire.

    Un attacco venuto alla luce nel giorno in cui la rete Tim è andata in down lasciando milioni di utenti senza internet e provocando disservizi anche ai bancomat. Sia l'azienda sia la polizia postale hanno però escluso che il problema sia dovuto ad un attacco dei pirati informatici. Ma che si tratti di una cosa seria lo conferma il vertice convocato da palazzo Chigi per fare un primo bilancio dei danni provocati e mettere in campo le adeguate contromisure. All'incontro ci saranno il sottosegretario Alfredo Mantovano, il direttore dell'Agenzia Roberto Baldoni e la direttrice del Dis, il Dipartimento informazioni e sicurezza, Elisabetta Belloni. Già nelle scorse settimane, tra l'altro, la premier Giorgia Meloni aveva fatto in Cdm un'informativa proprio sulla necessità di contrastare la vulnerabilità dei sistemi informatici. L'allarme è arrivato nel pomeriggio dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale: il Computer security incident response team Italia - l'organismo cui spetta il monitoraggio degli incidenti e l'intervento in caso di attacchi - ha scoperto che gli hacker sono entrati in azione attraverso un "ransomware già in circolazione" che ha già "compromesso" decine di sistemi. Non solo: gli esperti dell'Agenzia guidata da Roberto Baldoni sono riusciti ad allertare diversi soggetti - istituzioni, aziende pubbliche e private - i cui sistemi risultano esposti e dunque vulnerabili agli attacchi ma "rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario". Significa, in sostanza, che decine di aziende non sanno neanche di essere sotto attacco ma dovrebbero "immediatamente" aggiornare i loro sistemi. "L'attacco - ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso - ci rafforza nella convinzione che sulla rete e in generale sulla cyber sia importante garantire il massimo livello di sicurezza".
    Sulla rete di Tim, invece, fin dalle prime ore della mattina era stato rilevato un problema di interconnessione al flusso dati su rete internazionale, che - ha spiegato l'azienda - ha generato un impatto anche in Italia. Il problema è stato risolto nell'arco della stessa giornata, durante la quale si sono susseguite segnalazioni degli utenti per i disservizi ad internet e ai bancomat, tanto che sia l'hastag #timdown sia quello sugli sportelli automatici sono andati in tendenza su Twitter. Tra gli esperti che si occupano di cybersicurezza, però, è anche circolata l'ipotesi che si sia verificato un problema sui router di Sparkle, la società di Tim che gestisce tra l'altro i cavi in fibra ottica, che potrebbe essere collegato all'attacco. Sul punto al momento sarebbero ancora in corso una serie di analisi approfondite. L'attacco individuato dall'Agenzia ha invece preso di mira i server 'VMware ESXi': gli autori hanno sfruttato una vulnerabilità che era stata già individuata e risolta nel febbraio 2021 da Vmware, ma - spiegano gli esperti - non tutti hanno applicato la correzione indicata dall'azienda e dunque sono rimasti col 'buco' senza toppa che è stato sfruttato in questa ondata di attacchi per entrare. Ed i server presi di mira, se privi delle correzioni adeguate, "possono aprire le porte agli hacker impegnati a sfruttarla in queste ore dopo la forte crescita di attacchi registrata nel weekend". I primi ad accorgersi dell'attacco sono stati i francesi, probabilmente per via dell'ampio numero di infezioni registrato sui sistemi di alcuni provider in quel Paese. Successivamente l'ondata di attacchi si è sposta su altri paesi tra cui l'Italia. Al momento i server compromessi sono qualche migliaio in tutto il mondo, dalla Francia alla Finlandia, dal Canada agli Stati Uniti fino appunto all'Italia dove, stando a quanto accertato finora, decine di realtà hanno hanno già riscontrato l'attività malevola nei loro confronti. E il numero, dicono gli analisti, è destinato ad aumentare. Lo sfruttamento della vulnerabilità, spiega infatti l'Agenzia, "consente in una fase successiva di portare attacchi ransomware che cifrano i sistemi colpiti rendendoli inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto per avere la chiave di decifrazione". Chi sembra lasciarsi alle spalle invece l'attacco hacker subito lo scorso 2 febbraio, sferrato dal gruppo ransomware 'Black Basta', è l'azienda energetica romana di Acea, la quale ha annunciato di aver ripristinato la funzionalità dei propri sistemi informatici. I siti internet del Gruppo e delle piattaforme online per la gestione degli aspetti commerciali delle forniture di acqua, elettricità e gas risultano operativi, così come per i clienti il servizio di contact center delle società del Gruppo, tra cui Acea Ato 2, Areti e Acea Energia.

    https://www.ansa.it/sito/notizie/eco...70a768b05.html
    Ultima modifica di Eridano; 06-02-23 alle 15:53

  10. #8780
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