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Discussione: La guerra delle monete

  1. #8101
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Ansa.it
    Petrolio: Wti schizza a 70,14 dollari
    (ANSA)
    Ultima ora.
    Brent a 75,14. Tensioni su nucleare Iran spingono prezzi
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #8102
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Trump Furioso con l’Iran: Perché non vogliono usare più i Dollari

    Di FunnyKing , il 8 maggio 2018





    Permettetemi un piccolo retroscena neppure troppo segreto sull’atteggiamento americano verso l’Iran.

    da Al-Jazeera

    Tehran, Iran – The government of Iran has announced plans to replace the US dollar with the euro in official financial reporting, according to state-run media.

    The move on Wednesday is seen as part of efforts to circumvent restrictions on accessing the US currency amid tensions with Washington, as well as prevent market instability generated due to fluctuations in the value of Iranian rial against the dollar.

    In a cabinet meeting, the government decided that all ministries, state organisations and companies should report based on a euro-rial exchange rate, which the Central Bank of Iran will be tasked to report frequently, state-run IRNA news agency said.

    It was not clear when the decision would become effective, but business owners said they waited for the new policies to take effect.

    “I assume if they use euro as the official currency, this will reduce the psychological impact of fluctuations of rial against the dollar,” Newsha Sheikh Soleimani, a Tehran-based importer of raw materials for the tile and ceramic industry, told Al Jazeera.

    “Our company trades mostly in euro, but still some of the invoices are issued based on rial-dollar exchange rate.”

    She said her firm had recently put on hold all transactions amid uncertainty over the value of foreign currency.

    “I welcome any move to bring back stability to the foreign exchange market.”….

    Si capisce anche perchè il presidente della repubblica islamica ha anche dichiarato che l’Iran continuerà a rispettare l’accordo sulla non proliferazione nucleare con gli altri firmatari….. ovvero l’Europa a patto che ovviamente le aziende Iraniane continuino ad avere accesso al sistema bancario europeo.

    Il filo rosso che guida ogni singola bomba americana è sempre lo stesso: preservare il dollaro come principale valuta di scambio e combattere con ogni mezzo chiunque intenda usare altre valute, specie se si parla di petrolio ovvero il motore della civiltà occidentale.

    In questa storia sono piuttosto curioso di vedere cosa si inventerà l’europa, ovvero se seguirà gli USA o ne approfitterà. Aumentare l’utilizzo della propria valuta nel mondo è un potere enorme e l’Euro alla fine è il principale concorrente del dollaro per ora.

    https://www.rischiocalcolato.it/2018...i-dollari.html
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #8103
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...yuan/82_23969/

    Il boomerang delle sanzioni Usa all'Iran. Per gli esperti saranno la spinta decisiva al petro-yuan
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #8104
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Intanto l'Euro è in caduta libera sul Franco. Dall'1,197 di lunedì a mezzogiorno è stato toccato l'1,177 verso le 14.00. Il dollaro invece è grossomodo stabilmente attorno alla parità.
    Certo non mi aspettavo che la soglia dell'1,20 fosse superata stabilmente prima di uno o due mesi da ora, però qui si esagera... Era da più di un mese (10 aprile) che l'Euro non era così basso.

    Beh, temo che non mi resti che ringraziare l'uscita degli USA dall'accordo sul nucleare iraniano.

  5. #8105
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    Intanto l'Euro è in caduta libera sul Franco. Dall'1,197 di lunedì a mezzogiorno è stato toccato l'1,177 verso le 14.00. Il dollaro invece è grossomodo stabilmente attorno alla parità.
    Certo non mi aspettavo che la soglia dell'1,20 fosse superata stabilmente prima di uno o due mesi da ora, però qui si esagera... Era da più di un mese (10 aprile) che l'Euro non era così basso.

    Beh, temo che non mi resti che ringraziare l'uscita degli USA dall'accordo sul nucleare iraniano.
    Tutta colpa di Salvini.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #8106
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Tutta colpa di Salvini.
    Sai che potresti non avere tutti i torti?
    Salvini e Di Maio... se fanno un governo per davvero, non so se a Bruxelles la prenderanno bene...

  7. #8107
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    Sai che potresti non avere tutti i torti?
    Salvini e Di Maio... se fanno un governo per davvero, non so se a Bruxelles la prenderanno bene...
    Lo so bene.
    L'ho messa sul ridere, ma l'ho scritto.
    Se lo facessero, e soprattutto se glielo lasciassero fare, ci sarebbe da divertirsi.
    Non tanto per Di Maio e i suoi, poveri imbecilli teleguidati, ma per Salvini e i suoi che paiono molto determinati.
    Importante la sua richiesta di cancellare una buona fetta di debito.
    E' l'unica soluzione possibile, come scrivemmo qui tempo addietro, oltre all'adozione di due euro diversi.
    Questa soluzione però sarebbe la fine della Padania e del Nord, che finirebbero nel limbo africano.
    Ma se Salvini insiste a fare il duro temo molto per la sua incolumità.
    Troppi interessi, troppi nemici, troppi traditori della gente.
    Pronti a tutto.
    E con mezzi immensi.
    Lo aiuterà Putìn?

    Però non mi dire che il tuo intervento sull'euro non mirava a farmi scrivere qualcosa su questo.
    Grazie per ... l'"aiuto".
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  8. #8108
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Lo so bene.
    L'ho messa sul ridere, ma l'ho scritto.
    Se lo facessero, e soprattutto se glielo lasciassero fare, ci sarebbe da divertirsi.
    Non tanto per Di Maio e i suoi, poveri imbecilli teleguidati, ma per Salvini e i suoi che paiono molto determinati.
    Importante la sua richiesta di cancellare una buona fetta di debito.
    E' l'unica soluzione possibile, come scrivemmo qui tempo addietro, oltre all'adozione di due euro diversi.
    Questa soluzione però sarebbe la fine della Padania e del Nord, che finirebbero nel limbo africano.
    Ma se Salvini insiste a fare il duro temo molto per la sua incolumità.
    Troppi interessi, troppi nemici, troppi traditori della gente.
    Pronti a tutto.
    E con mezzi immensi.
    Lo aiuterà Putìn?

    Però non mi dire che il tuo intervento sull'euro non mirava a farmi scrivere qualcosa su questo.
    Grazie per ... l'"aiuto".
    In verità è così; considerando che la formazione del governo italiano va avanti da settimane, non l'avevo collegato subito. C'erano cause più appariscenti, diciamo.
    Comunque, prego, anche se l'aiuto è stato involontario.

    Tra l'altro solo in seguito al primo messaggio ho letto questo:
    L’Europa in campo per affossare la formazione del nuovo Governo italiano
    I veti del Presidente Sergio Mattarella voluti da Bruxelles sono la vera causa delle trattative tra Lega e 5 Stelle

    Il garante dell’Europa in Italia è la Presidenza della Repubblica. Come era già accaduto precedentemente con Giorgio Napolitano, il mite Sergio Mattarella sta tirando fuori le unghie per rassicurare Bruxelles che alla guida del Governo italiano non arrivino "i nuovi barbari" come li ha definiti il quotidiano "The Financial Times" nell’editoriale del 15 marzo.

    La concreta possibilità che Lega e 5 Stelle potessero superare le loro divergenze e trovare quindi un accordo per formare un Governo ha fatto dimenticato l’apparente indifferenza con cui l’Europa seguiva la crisi italiana.
    Infatti ai commenti critici dei giornali europei si è aggiunta la presa di posizione di Bruxelles, in cui veniva ribadito che l’Italia puo’ scegliere il Governo che vuole, ma questo Governo dovrà rispettare gli impegni di risanare i conti pubblici in base alla tabella di marcia concordata con la Commissione europea.

    Ma c’è di piu’. I due partiti sono anche distanti dalla maggioranza europea sulle questioni di politica internazionale: non sono russofobi e sono contrari alle sanzione contro la Russia di Putin e sono molto critici sulla politica estera occidentale. Insomma sono estranei all’ortodossia dell’establishment europeo e non sorprende quindi che Bruxelles e Mario Draghi abbiano fatto scendere in campo Mattarella per evitare che si formi la prima coalizione di Governo fortemente euroscettica dell’Unione, che avrebbe indubbiamente costituito un elemento di novità e soprattutto "eversivo" per una costruzione europea dettata dall’alto, ossia dai grandi interessi economici e finanziari.

    La scommessa del Presidente della Repubblica e di Bruxelles è molto rischiosa, poiché il ritorno alle urne porterebbe ad un notevole successo del partito di Matteo Salvini, che è certamente meno ondeggiante e piu’ critico del Movimento 5 Stelle nei confronti dell’Europa e non risolleverebbe i consensi dei partiti decisamente europeisti come il Partito democratico di Matteo Renzi e Forza Italia di un Silvio Berlusconi appena riabilitato.

    Infatti se tra Movimento 5 Stelle e Lega permangono divergenze sul nome del Presidente del Consiglio e su alcuni punti del programma, lo scoglio vero è rappresentato dalla volontà di Mattarella di designare un premier ed un ministro delle finanze e dell’economia che rassicurino Bruxelles.

    Questo equivale a dire che flat tax e reddito di cittadinanza, ossia i cavalli di battaglia dei due partiti, avrebbero dovuto essere riposti nel libro dei sogni. Di questo erano perfettamente consapevoli sia Matteo Salvini sia Luigi Di Maio, ma avevano preparato delle vie di uscita che hanno sicuramente terrorizzato i dirigenti europei. Ambedue hanno sempre sostenute che le regole europee dovessero essere rinegoziate. I 5 Stelle e in particolare Beppe Grillo hanno recentemente ventilato l’ipotesi di un referendum consultivo sulla permanenza dell’Italia nell’euro.

    La Lega di Matteo Salvini ha ventilato l’ipotesi di studiare la creazione di una moneta parallela, ossia di una specie di mini BOT, garantito dai gettiti fiscali futuri, che avrebbe potuto essere usato anche come mezzo di pagamento. In pratica, è una soluzione che permetterebbe di uscire da Eurolandia e dai suoi vincoli senza ripudiare formalmente l’euro.

    Molti lettori si ricorderanno che questa idea era stata lanciato ai tempi della crisi greca dal Governo di Tsipras, ma non era stato possibile metterla in pratica, poiché la Banca centrale europea aveva imposto un blocco delle banche greche che permetteva ai greci di poter ritirare solo pochi spiccioli. Un’idea del genere è sicuramente stata vista sia dalla Banca centrale europea e quindi da Mario Draghi e dall’establishment europeo come fumo negli occhi da sventare preventivamente.

    Allo stato attuale è impossibile prevedere cosa succederà. E’ certo che la crisi economica e anche politica italiana che si protrae da almeno una ventina d’anni sta arrivando ad un punto di non ritorno. Infatti la modesta crescita dell’ultimo anno non guarisce le profonde ferite del Paese.

    Basti pensare che il PIL italiano è ancora inferiore a quello precedente la crisi finanziaria del 2008 e che i conti pubblici sono molto probabilmente peggiori di quelli che vengono comunicati ufficialmente. Non vi è dubbio che la crisi italiana è gravissima, ma non vi è nemmeno dubbio che l’euro l’abbia peggiorata e che le regole europee rendano difficile superarla.

    Per questi motivi è importante seguire quanto succede a Roma, ricordando che l’Italia è stata spesso il laboratorio politico di esperimenti che poi sono stati seguiti da molti Paesi.
    L?Europa in campo per affossare la formazione del nuovo Governo italiano - Ticinonews

  9. #8109
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Corriere senza freni: colpa di Lega e M5S persino il caro-benzina. Ebola e freddo fuori stagione, no?

    Di Mauro Bottarelli , il 16 maggio 2018




    Ho atteso la chiusura della Borsa di Milano prima di mettermi anche soltanto a ragionare su questo articolo, perché oggi anche una scoreggia non dichiarata diviene motivo di aumento dello spread e crollo delle Borse. C’è da stare attentissimi, i mercati si sono svegliati come il proverbiale cane che dorme e adesso sono tutti cazzi nostri. Spread a 152 di massimo intraday e Milano peggior piazza europea: me cojoni, roba seria. Anche perché tutti hanno fatto affidamento alla memoria oggi, sia in chiave offensiva che difensiva: e la memoria in questione è quella del 2011, dello spread a 575, delle dimissioni di Berlusconi, dell’arrivo salvifico di Mario Monti, dei conti pubblici così fiaccati da mettere a repentaglio il pagamento di stipendi dei dipendenti pubblici e pensioni. Stacco, dissolvenza, schermo che vira sul color seppia e nastro che gira a vuoto nel proiettore: è un obbligo, quello della memoria. Perché la memoria è una cosa importante. Era il 1 ottobre del 2016 quando “IlSole24Ore” pubblicava questo articolo,

    dedicato a cosa? Alla possibilità che, a QE finito, la Bank of Japan cancellasse parte del debito nipponico acquistato! Grillini e leghisti con gli occhi a mandorla e in salsa di soya! E sapete come definì l’ipotesi il quotidiano di Confindustria? “Scelta innovativa”. Ovvero, per i lanciatori di allarmi in servizio permanente ed effettivo, il fatto che il Giappone potesse arrivare a ridurre il proprio debito monstre di fatto annullando i titoli in pancia alla propria Banca centrale non era qualcosa di folle, irresponsabile, delirante e qualsivoglia altro aggettivo sta circolando da ieri sera riguardo la bozza di programma di Lega e M5S pubblicata dall’Huffington Post. E il report che ipotizzava questa manovra contabile di sterilizzazione non era frutto del lavoro di qualche pazzo sovranista, bensì dell’elvetica e serissima Pictet Asset Management, gente che non ha né voglia, né tempo di trastullarsi con ipotesi fantascientifiche o irrealistiche. Nel titolo, poi, “IlSole24Ore” parla di “ultima sfida”, non di azzardo nipponico, suicidio giapponese, provocazione del Sol Levante: come mai? Viene davvero da chiederselo. E viene da chiedersi perché, in generale, qualsiasi devastazione del concetto di mercato messa in atto dal governo di Tokyo in nome dell’Abenomics sia legittima e quasi da seguire ad esempio, mentre in patria si sfodera un rigore degno della Bundesbank. Anche perché questo grafico,

    ci mostra come il mondo in cui viviamo sia ben oltre i confini della realtà: guardate le proiezioni di detenzione di titoli di Stato come percentuale di quelli esistenti che paiono destinati a finire in pancia alla Bank of Japan entro il 2021 e ditemi se è qualcosa di normale. Addirittura, eminenti studiosi e accademici parlano sempre più chiaramente di helicopter money come qualcosa di più di un’ipotesi di studio: e, come sapete, quel nome esotico significa, niente più e niente meno, il fatto che il QE diventi perenne e la Banca centrale il motore immobile del mercato, obbligazionario sovrano in primis ma anche corporate e azionario, visto che già oggi la BoJ compra ETF come se non ci fosse un domani e anche direttamente titoli azionari attraverso le banche commerciali che fungono da “Special team” quando il NIKKEI rimanda segnali di cedimento. Siamo già al mondo dei mercati sempre positivi per legge e non solo nella Cina formalmente comunista, cosa volete che sia cancellare un po’ di debito per una Banca centrale, la quale può operare anche in negativo?

    Anche perché, proprio di helicopter money parlava senza scandalo o sarcasmo “IlSole24Ore” nel suo articolo ed ecco come declinava quell’ipotesi in ambito europeo: “In Europa questa strada sarebbe difficilmente praticabile per i vincoli a cui oggi è sottoposta la BCE…”. Non “è una follia impossibile” ma, bensì, “strada difficilmente praticabile”. E non perché non si possa ma per i vincoli a cui è sottoposta la nostra Banca centrale rispetto alla Bank of Japan. Intendevano gli stessi vincoli che, di fatto, vietavano il QE? O quelli che non prevedevano l’acquisto di bond corporate? O magari quelli che escludevano dagli acquisti securities con rating al di sotto di una certa soglia, tipo carta da cesso? Perché se è di quei vincoli che stiamo parlando, beh sono stati tutti allegramente mandati a fare in culo. In nome del “whatever it takes”.

    Ora, io non intendo né difendere la bozza del programma Lega-M5S fatta arrivare all’Huffington Post, né il tentativo in sé di fare un governo giallo-verde ma più passano le ore, più questa follia assoluta tipo “assalto al cielo” mi fa meno incazzare. Per il semplice fatto che mi fanno incazzare molto di più i giornali e il loro servilismo indegno. La fotografia di copertina di oggi l’ho scattata io stamattina con lo smartphone, nel terrore che alla redazione on-line del “Corriere della Sera” si rendessero conto della porcata messa in atto e la facessero sparire. Non è sparita. Come vedete, quella bozza di programma non solo ha fatto salire lo spread e calare la Borsa ma addirittura fatto aumentare il prezzo della benzina! Mancano il ritorno di Ebola in Congo e del freddo invernale nel Nord Italia e leghisti e grillini hanno fatto en plein di responsabilità, roba che Monsieur Malaussene di Daniel Pennac è uno che scarica le colpe sugli altri, in confronto.

    Ovviamente all’interno è spiegato che la dinamica del petrolio dipende da altro ma il titolo, ancora una volta, è volutamente stronzo: chi legge e non è molto avvezzo a certe dinamiche, immediatamente pensa che sia il bailamme politico a costargli di più alla stazione di servizio. Con ovvia e automatica maledizione dei due partiti in questione. Cosa volete che siano le tensioni USA-Iran, il Venezuela che sta dicendoci addio, il dollaro in costante rialzo e, non ultima, la delinquenziale filiera di ricarichi che contraddistingue gli step produzione-raffinazione-distribuzione in questo Paese (tacendo delle accise), per l’utente medio l’aumento del carburante è dovuto al fatto che Lega e M5S sono degli irresponsabili che attaccano l’Europa e vogliono farsi azzerare il debito da Mario Draghi. Quando poi accendi il tg all’ora di pranzo o di cena e vedi i titoli, ecco che quell’immagine apparsa sullo schermo al mattino si cristallizza in certezza: colpa loro, un mercoledì nero a causa di Salvini e Di Maio.

    I quali, va detto, ce la stanno mettendo tutta per tirare al massimo la pazienza, in primis dei loro elettori ma che di fondo ci sia un intento ben preciso lo dimostra, ad esempio, la questione “Financial Times”. Come saprete, ieri il quotidiano della City ha attaccato il governo in formazione, utilizzando la delicata formula dei “nuovi barbari ai cancelli di Roma”. Nemmeno a dirlo, oggi tutta la stampa e le televisioni hanno ripreso quell’editoriale come fosse la Bibbia, verità rivelata, fonte di saggezza a cui abbeverarsi. Oggi, poi, ecco che la Borsa crolla, trascinata al ribasso dai titoli bancari. Facciamo un giochino, allora. Io prendo per buona la reazione pavloviana del mercato al programma di Lega e M5S, è colpa loro e delle loro folli ricette su debito ed Europa. Però, guardate qui:

    questa fotografia l’ho scattata sempre io e, come vedete, è presa dal “Financial Times” di ieri, lo stesso che ospitava l’editoriale che ha fatto tirare il cazzo a tutti i Riotta e i Severgnini di questo disgraziato Paese. Come mai un attacco a freddo di questo genere contro il nostro sistema bancario da parte del quotidiano della City, oltretutto all’interno di una rubrica molto seguita e nei giorni in cui, quasi come un Lazzaro miracolato, MPS tornava a macinare qualche rialzo e dava segnali quantomeno di vita apparente? Forse a qualcuno che stava godendo come un matto nel comprare NLP a 20 centesimi sull’euro non è andata giù la sconfitta in sede UE della Vigilanza rispetto proprio ai criteri di accantonamento e smaltimento delle sofferenze e allora ha armato la mano della grancassa autorevole d’Oltremanica? E, guarda un po’, il giorno dopo nel mirino dell’attacco contro il nostro Paese, finiscono le banche. Le quali sicuramente avranno delle magagne ma, signori, se diamo un’occhiata fuori dai nostri confini, sono in parecchi a doversene stare zitti, Deutsche Bank con il suo nozionale di derivati da hedge fund in testa. Come la mettiamo? Perché il “Financial Times” i miei eminenti colleghi lo leggono solo fino a pagina 8 e non tutto intero? Troppa fatica arrivare a pagina 12 e porsi qualche domanda?


    Ripeto, lungi da me voler difendere il programma economico del governo che verrà (se verrà) ma spacciare per amor di patria e senso di responsabilità quella che è nella migliore delle ipotesi bile mal controllata e nella peggiore – ma non più peregrina – una missione politica per conto terzi, frutto della disperazione di chi alle urne ha preso schiaffi come nemmeno il mio Milan in finale di Coppa Italia, mi fa veramente girare i coglioni. E venire la tentazione di tifare, almeno un pochino, per quei due pazzi che stanno facendo schiumare tutti di rabbia. In primis, quella specie Lurch della Famiglia Addams, più triste e con meno appeal dell’originale, di Maurizio Martina, il quale si permette anche di convocare conferenze stampa per gettare merda sugli altri, quando dopo l’intervista di Matteo Renzi da Fabio Fazio uno con un minimo di dignità avrebbe scelto fra dimissioni e scavare una buca per sotterrarsi.


    Prepariamoci, perché a occhio e croce partirà un fuoco di fila mediatico di balle, omissioni e dimenticanze dei passati giudizi – stile “Sole24Ore” – assolutamente bipartisan, stando almeno alle parole da salvatore della patria rilasciate da Silvio Berlusconi prima del vertice PPE a Sofia. Gente che l’Europa la ama davvero, tanto da non avere il coraggio di espellere il tanto vituperato Viktor Orban dal gruppo. E poi, per caso, quelli con cui oggi il Cavaliere ha condiviso la preoccupazione per quanto sta accadendo in Italia, non erano gli stessi stronzi che hanno ordito il golpe finanziario del 2011?

    https://www.rischiocalcolato.it/2018...agione-no.html
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #8110
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    Predefinito Re: La guerra delle monete

    Se la Kommissione innesca l’orribile arma segreta italiana. L’Otto Settembre

    Di Maurizio Blondet , il 16 maggio 2018




    Un finlandese, un lettone e un greco ci hanno ingiunto di obbedire all’Europa. Katainen ci ha detto che l’Europa non cambia il Patto di Stabilità. Dombrovskis, che il nuovo governo continui a ridurre il debito ed anche il deficit (che riduciamo da 20 anni). Avramopoulos vuole che non cambiamo la politica sui migranti.

    Insomma continuano a pretendere che obbediamo alle misure, basate su una teoria sbagliata del debito pubblico, che ci hanno portato alla rovina.

    A loro bisognava mostrare questa tabella: la curva di povertà a cui ci ha ridotto la UE, con la complicità dei nostri politici.


    La divergenza della miseria. Il punto di rottura è vicino.




















    Siccome sono profondamente stranieri, ed ignoranti della storia europea, a maggior ragione della italiana, non sanno quello che provocano obbligandoci a tener fede, costi quel che costi, agli arbitrari diktat europei. Non sanno che abbiamo una orribile arma segreta, autodistruttiva ma distruttiva degli “alleati”, quando ci si obbliga a faccia al muro. L’Otto Settembre. O se volete, Caporetto. La rottura del fronte, della linea, la resa in milioni, il tutti a casa o in prigionia.

    Il meccanismo è semplice e ricorrente: i nostri politici e governi (imprevidenti, pressapochisti e incapaci) impegnano il popolo italiano in obblighi ardui e impegnativi, ferree alleanze, irrealistiche gabbie internazionali, senza darci i mezzi per tener duro, e ignorando ogni volta che la nostra fibra morale, la nostra cultura, la nostra stessa posticcia e fragile unità nazionale non sono in grado di reggere. Il popolo, passivo, regge e regge, finché non ce la fa, e allora si spezza; divincola, fugge, abbraccia il nemico che lo prende prigioniero (lo raccontò Rommel, quando da capitano ruppe a Caporetto). E’ vergognoso, ma è l’istinto animale e vitale, di una plebe senza intelligenza, ma con il buon senso di non farsi ammazzare fino all’ultimo uomo. Per Badoglio, poi….

    Quando i politici ci hanno fatto entrare nell’euro, dovevano avvertirci: da oggi dovete diventare tedeschi. Ossia: i sindacati si devono accordare con Confindustria per non avanzare aumenti di salario, anzi accettare riduzioni: disciplina, si tratta di diventare competitivi rispetto agli alleati. La casta pubblica deve diventare onesta, sparagnina, patriottica, insomma efficiente. Perché la moneta è il ritratto del popolo, della sua psicologia e dei suoi vizi e virtù – la lira le esprimeva e la lasciava fiorire; l’euro, moneta tedesca, ci fa semplicemente asfissiare e morire.

    Il momento del nuovo Otto Settembre è vicino, come mostra la tabella. I baltici che comandano a Bruxelles dovrebbero intravvedere quel che si avvicina, ed offrirci vie d’uscita. Ascoltare gli scricchiolii del fronte italiano, ascoltare le nostre proposte – nel loro steso interesse, l’interesse dell’Europa monetaria.

    Invece: tenete duro! Riducete il debito! Patto di stabilità! Immigrati a milioni! Avete votato male, rimettete il governo che vi avevamo messo sulla testa prima!

    Il risultato sarà l’Otto Settembre. Che, siccome siamo un paese grosso – non grande ma grosso – farà collassare noi, ma insieme, gli altri stati dell’eurozona. Perché se l’Italia deve uscire dall’euro “alla Caporetto” invece che in modo riflesso e concordato, la Germania e la Francia sono fritte.

    Perché l’euro mica solo è dannoso per noi. Anche alla Francia si apre un abisso nel rapporto debito-pil rispetto alla Germania.


    Francia: rapporto debito/Pil rispetto a Germania. E Macron sogna la “convergenza”.
    Il sogno di Macron – di Attali e delle banche internazionali che l’hanno eletto – di spingere Berlino ad accettare “convergenze e trasferimenti”, è un puro sogno: nessun cancelliere riuscirà mai a convincere i tedeschi a riempire quella voragine coi propri surplus. Anche qui, il problema non è politico; come il nostro 8 Settembre, è “culturale”, profondamente insito nelle carni.

    Quel surplus tedesco sulle esportazioni, del resto, prossimamente si ridurrà (basta che Trump metta dazi sulle BMW): Berlino avrà la scusa di aver meno mezzi di prima per convergenze e trasferimenti.

    Del resto, l’amico Mazzalai pensa che la Caporetto, il vero crack, possa cominciare dalla Germania. Dalla Deutsche Bank da cui i tedeschi cercano di distrarre puntando il dito sul debito pubblico italiano. Ma le azioni Deutsche hanno perso il 34% nell’ultimo anno. “Il nuovo amministratore delegato Christian Sewing sta attuando una revisione radicale della banca d’investimento in difficoltà per concentrarsi maggiormente sui clienti europei, allontanandosi dalle ambizioni di essere una delle migliori società globali. Il più grande istituto di credito tedesco ridurrà la sua presenza negli Stati Uniti, ridurrà il business della finanza aziendale negli Stati Uniti e in Asia e rivedrà il suo business azionario globale. Le misure porteranno a una “significativa riduzione” della forza lavoro quest’anno”.

    Pende una crisi epocale, cui i nostri governanti (non eletti, ma anche quelli votati e bocciati) rispondono con una menzogna: c’è la crescita mondiale, l’Italia è la sola che non la aggancia, perché non fa le riforme.

    La “crescita” è tornata grazie stimolanti assolutamente eccezionali, la pompa delle banche centrali anzitutto, di misura forse mai vista nella storia, che hanno ottenuto una crescita mediocrissima. “Nello stato attuale del sistema, il rendimento degli strumenti di cui si dispone per drogare l’attività è molto debole. Detto altrimenti, i costi sono colossali per dei risultati minimi” (Bruno Bertez).

    Acquistare azioni proprie indebitandosi
    I famosi “mercati” finanziari, quelli cui dovremmo lasciar giudicare la nostra solvibilità come Stato, le imprese miliardarie americane, stanno facendo cosa dei prestiti a tasso zero della banca centrale? Ci comprano azioni proprie. Insomma non hanno alcuna idea su come investirli produttivamente, vista la stagnazione della domanda che il capitalismo stesso ha provocato (deflazionando i salari); comprando azioni proprie, essi ne aumentano il “valore” in Borsa. Inoltre, si pagano dividendi milionari, i capitalisti: con denaro preso a prestito dalla banca centrale.


    “I buyback salgono, rafforzando il mercato”. Una volta, era vietato.
    Attenzione: ciò è perfettamente funzionale, nella logica del capitalismo, che non è un istituto di beneficenza. Comprando azioni proprie (buyback), il capitale –che si trova di fronte alla rarità dei profitti d’impresa e a un eccesso di capitale che cerca un profitto – il capitalista compra azioni proprie, eutanasizza così capitale, ne diminuisce la massa, dunque aumenta il tasso di profittabilità. Agisce secondo la teoria finanziaria che rende “razionale” il capitalismo.

    Ovviamente ciò somiglia al caso sperimentale delle api operaie che, tenute artificialmente senza la possibilità di nutrire le larve nell’alveare, staccano la parte dietro della larva e la offrono alla parte davanti. L’ape agisce “correttamente”, come il capitalista (fra l’altro spiega perché i capitalisti si abboffano di titoli del Tesoro italiani a basso tasso, con gran stupore dei media che vogliono la nostra punizione: sono così affamati di rendimento!). E’ il sistema che è ormai diventato patologico – Di chi la colpa?

    Basterà ricordare che in Usa esistevano leggi che vietavano il buyback, l’acquisto di azioni proprie. Dunque sono stati i politici, i governi, che si sono fati comprare e non hanno più esercitato il contropotere, la sorveglianza democratica sul capitale. Sono stati i sindacati ad esser venuti meno alla loro funzione, che è di opporsi al capitale per migliorare i redditi e la sicurezza dei lavoratori. Banche centrali e media, corpi intermedi e magistrati, tutti gli organi di contropotere hanno smesso di funzionare e lavorano per il capitale. Fino a questo estremo patologico e letale per gli esseri umani.

    E adesso che emergono “populisti” critici del sistema patologico e che vogliono cambirlo, tutti a gridare: sono arrivati i barbari! Riducete il debito pubblico! Patto di Stabilità! Non sforate! Siete insolventi! i mercati vi puniranno! Non si cancella il debito!

    Insomma avvicinano, ci spingono all’Otto settembre. Dimenticando che dopo, viene Piazzale Loreto.

    https://www.rischiocalcolato.it/2018...settembre.html
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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