Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Forumista senior
    Data Registrazione
    15 May 2010
    Messaggi
    1,047
     Likes dati
    0
     Like avuti
    65
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Un'altra America

    Della banca del North Dakota aveva parlato positivamente anche Benetazzo se non ricordiamo male...

    carlomartello

  3. #3
    Estinto
    Data Registrazione
    28 Mar 2010
    Località
    Eurasia
    Messaggi
    9,387
     Likes dati
    3,126
     Like avuti
    1,159
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Un'altra America

    Con un federalismo vero, le regioni del nord-italia potrebbero costruire un sistema bancario simile.
    Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.

  4. #4
    Mé rèste ü bergamàsch
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Messaggi
    13,036
     Likes dati
    0
     Like avuti
    23
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Lo strano caso del North Dakota

    Lo strano caso del Nord Dakota

    di Marcello Foa



    Giovanni R.: Lo strano caso del Nord Dakota

    Esteri - ilGiornale.it del 09-11-2010

    Qual è lo Stato che può vantare una disoccupazione al 4,4%? E aumenti del Pil a due cifre con incrementi dei redditi delle persone fisiche pari al 23% tra il 2006 e il 2009? Uno pensa: non può essere che la Cina. Sbagliato. Anche nell’ansimante America c’è chi va alla grande. L’autore di questo miracolo è il North Dakota, ovvero uno dei piccoli e in apparenza marginali tra i 50 che compongono la federazione statunitense.

    La sua fortuna? Aver dato retta, tra il 1915 e il 1920, alla Nonpartisan League, un movimento locale che l’establishment tentò di fermare bollandolo come populista, ma che in realtà era lungimirante. Quel movimento indipendente propose agli elettori del North Dakota di non aderire al Federal Reserve System ovvero al circuito finanziario imperniato sulla Fed, la Banca centrale americana. Pensavano, i contadini dello Stato, che non ci si potesse fidare dei banchieri di Wall Street e che fosse più saggio avvalersi di un Istituto indipendente. Il tempo ha dato loro ragione.

    Il successo del North Dakota è tutto qui: pur usando il dollaro come valuta di scambio, oggi è l’unico Stato americano che non dipende dalla Federal Reserve. A garantire le sue riserve sono i cittadini, i quali, in caso di dissesti finanziari non potrebbero avvalersi dell’assicurazione federale sui depositi. Lo Stato corre un rischio, ma ipotetico: in oltre 90 anni di vita l’istituto non è mai stato in difficoltà ed è passato indenne attraverso ogni crisi.


    Per legge lo Stato e tutti gli enti pubblici devono versare i fondi nelle casse della Banca centrale del North Dakota, che li usa non per ottenere utili mirabolanti, né per oliare indebitamente le banche private, ma per aiutare la crescita dello Stato. Di fatto agisce come un’agenzia di sviluppo economico e dunque sostiene progetti d’investimento, concede finanziamenti a tassi molto bassi, nonché un numero impressionante di prestiti agli studenti a condizioni eque.

    Sarà per la mentalità contadina di quella gente o per le virtù civiche sia degli amministratori della banca che dei cittadini, ma il tasso di spreco e di inefficienza è bassissimo.
    Per dirla in altri termini: quegli investimenti non sono sprecati in progetti insensati o improduttivi, dunque non producono carrozzoni parapubblici con interessi e prospettive clientelari, ma producono ricchezza nel territorio e dunque nuovo gettito fiscale, nuovi fondi per la banca; insomma, generano un ciclo virtuoso.

    Sembra l’uovo di Colombo, ma altro non è che il trionfo del buon senso. In ultima analisi lo scopo della banca centrale di un Paese dovrebbe essere quello di agevolare uno sviluppo economico armonioso e senza squilibri finanziari o inflazionistici. La Bank of North Dakota ci riesce a tal punto da chiudere ogni anno in utile (nel 2009 per 58 milioni di dollari), denaro che torna ai legittimi proprietari ovvero ai contribuenti. Il sistema funziona così bene che diversi Stati americani vogliono imitarlo. E mica solo staterelli, anche colossi come California, Ohio, Florida, stufi di un meccanismo che negli ultimi trent’anni ha creato una ricchezza illusoria.

    La Federal Reserve, infatti, non appartiene ai cittadini americani, ma alle banche, che pertanto sono i suoi azionisti di riferimento, così come, peraltro, avviene per la Banca d’Italia. Il liberista Ron Paul da anni sostiene, inascoltato, che una Banca centrale non è nemmeno contemplata dalla Costituzione americana e che di fatto tradisce lo spirito dei fondatori degli Stati Uniti d’America. Furono gli ambienti di Wall Street, nel 1914, a indurre il presidente Wilson a creare la Fed, la quale, però, nel corso dei decenni ha assunto compiti e generato dinamiche devianti, sottraendo al popolo la sovranità finanziaria.

    Contrariamente alla Fed, la North Dakota Bank non ha bisogno di considerare interventi straordinari a sostegno di un’economia asfittica, né di comprare i Buoni del Tesoro invenduti, per la semplice ragione che lo Stato non ha debiti ed è addirittura in surplus. La North Dakota Bank non ha seguito la moda dei subprime, né della cartolarizzazione dei debiti, né delle altre diavolerie finanziarie escogitate negli ultimi anni dai dissennati e avidissimi manager delle grandi banche d’affari. Ha continuato ad essere una banca centrale al servizio della comunità, capace di mettere a disposizione dei privati le risorse necessarie per avviare imprese che poi non vivono di sussidi, ma secondo le regole di mercato. È la rivincita di un’America semplice e vincente, ma di cui nessuno parla mai.

    Sabato 13 novembre 2010
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  5. #5
    Bushidō
    Data Registrazione
    27 Jul 2010
    Località
    Wer Menscheit sagt, will betrügen, “Chi dice umanita’ cerca di ingannarti” (Carl Schmitt)
    Messaggi
    1,518
     Likes dati
    9
     Like avuti
    16
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Lo strano caso del North Dakota

    Quando hai sovranita' economica..
    Ultima modifica di Hagakure; 23-11-10 alle 20:38

 

 

Discussioni Simili

  1. North Dakota, il miracolo fatto in casa
    Di Lawrence d'Arabia nel forum Socialismo Nazionale
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 04-05-13, 23:26
  2. "North Dakota, il miracolo fatto in casa"
    Di dedelind nel forum Economia e Finanza
    Risposte: 47
    Ultimo Messaggio: 26-11-10, 21:57
  3. Lo strano caso del North Dakota
    Di Bèrghem nel forum Destra Radicale
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 23-11-10, 19:49
  4. North Dakota, il miracolo fatto in casa
    Di Daltanius nel forum Destra Radicale
    Risposte: 25
    Ultimo Messaggio: 15-11-10, 19:56
  5. North Dakota, il miracolo fatto in casa
    Di AgnusDei nel forum Politica Estera
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 13-11-10, 11:27

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito