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  1. #21
    SMF
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Giudico l'antisemitismo fascista un errore politico e una vergogna.
    Questo è - appunto - un tuo giudizio. Non significa, necessariamente, che il fascismo non fosse antisemita.

    Gli ebrei italiani, finalmente affrancati nel processo risorgimentale, aderirono al regime identificandolo con la continuità dello Stato e solo una piccola minoranza, per lo più ideologicamente comunista, si pose su posizioni contrarie.
    Nella prima guerra mondiale furono volontari e decorati in misura maggiore degli altri, parteciparono alle guerre risorgimentali, si riconobbero nello Stato Unitario, e parteciparono alla rivoluzione fascista.
    Uno dei cosiddetti "Padri del Risorgimento", Giuseppe Mazzini, così si espresse riguardo al popolo ebraico e agli israeliti:

    Senza Patria, voi non avete nome, nè segno, nè voto, nè diritti, nè battesimo di fratelli tra i popoli. Siete i bastardi dell'Umanità. Soldati senza bandiera, israeliti delle Nazioni, voi non otterrete fede nè protezione: non avrete mallevadori.

    Doveri della nazione, G. Mazzini

    Seppur nel fascismo c'è sempre stata una frangia antisemita di derivazione cattolica in realtà la posizione degli ebrei italiani in seno allo Stato e al Regime fu definita con il "piccolo concordato" che seguì il Concordato col Vaticano.
    Negli ambienti religiosi l'antisemitismo era ancora così sentito che alla firma del Concordato il Vaticano chiese che gli ebrei venissero allontanati almeno da Roma, pretesa rintuzzata pubblicamente in parlamento dal Duce.
    Il cosiddetto "piccolo concordato" con gli ebrei in realtà fu un effetto del Concordato stesso con la Chiesa. Ribadita la religione cattolica quale unica e sola religione dello Stato, venne fatto un elenco dei "culti tollerati" dallo Stato. Perciò, lo Stato introduceva una discriminazione fra religione di Stato e tutti gli altri culti di minoranza. La regolamentazione avvenne anche per le comunità ebraiche. In questo modo, lo Stato non solo regolava a livello istituzionale la presenza di comunità ebraiche, ma ne aveva anche il controllo. Tale legge rese oltre tutto meno facile lo spostamento degli ebrei da una comunità all'altra, ma soprattutto permetteva di sapere esattamente quanti ebrei erano presenti su suolo italiano, in modo da poter distinguere fra chi era ebreo e chi non lo è. Quale sarebbe invece la pretesa "rintuzzata pubblicamente dal Duce"?


    Esaminando i rapporti del Ministero dell'Interno pubblicati da De Felice (Gli ebrei italiani durante il Fascismo) risulta che la comunità ebraica fosse tesserata in misura maggiore della stessa comunità italiana, e si può citare il fatto che in tutto il ventennio solo 41 persone decisero di emigrare in Palestina.
    Gli ebrei erano presenti nella penisola in un numero chiaramente inferiore agli italiani cattolici. Pertanto, essendo di meno, era ovvio che fossero maggiori - proporzionalmente - gli iscritti. Ciò non toglie comunque che l'antifascismo ebraico fu sempre piuttosto forte. Quando Mussolini instaurò buoni rapporti col sionista Jabotinsky fu per favorire la creazione di un focolare nazionale ebraico in Palestina, favorendo l'emigrazione ebraica in Palestina.
    Del resto, nel libro da te citato, De Felice sottolinea come Mussolini non potesse sopportare la "doppia fedeltà" degli ebrei. Motivo per cui, fra l'altro, Mussolini arrivava a preferire i sionisti agli ebrei secolarizzati cosmopoliti.

    Per il resto Mussolini fu il primo (e l'unico) a intervenire su Hitler chiedendogli di rientrare delle leggi discriminatorie varate appena due mesi dopo il Cancellierato, agli ebrei tedeschi fu dato il permesso di risiedere in Italia e di lavorarci (con relativi malumori dei professionisti italiani), gli ebrei europei partivano dal porto di Trieste con lo sconto dell'80%, quattro fattorie furono allestite in Toscana per preparare i futuri kibbutzim alle tecniche agricole, il nuce delle forze armate italiane nasce alla Scuola Navale di Civitavecchia... etc. etc.
    Anche in Germania venne favorita l'emigrazione ebraica e no di certo perchè gli ebrei erano ben voluti ma perchè, giustamente, volevano toglierseli dalle scatole. Mussolini ebbe nei confronti del razzismo hitleriano un atteggiamento di diffidenza se non addirittura aperta critica, ma non perchè fosse contrario a qualsiasi politica tesa alla discriminazione razziale, bensì per altri motivi. Ciò detto, la stampa italiana, quando Hitler vinse le elezioni, salutò favorevolmente l'affermazione del NSDAP.



    Aldo Finzi, volontario ed eroe di guerra (fece con D'Annunzio il volo su Vienna) sottosegretario agli Interni già nel '22 e finito in disgrazia (innocente) per il delitto Matteotti. Morirà alle Fosse Ardeatine.
    Un antifascista, quindi.

    Il Conte Uzielli, padre putativo di Pavolini (il padre di Pavolini se ne andò in Finlandia con una finlandese). Benchè riparato a Parigi per le leggi razziali volle essere seppellito in Camicia Nera.
    Giorgio Morpurgo, colonnello dell'Esercito, ufficiale nella I G.M, volontario in Spagna già decorato. Riceve l'ordine di smobilitazione per le leggi razziali, vuole partecipare all'ultima azione nella quale si espone sui reticolati nemici cadendo ucciso, e quindi decorato con medaglia d'oro al V.M.
    Giusto per citare emblematicamente tre italiani di religione ebraica nel regime.
    Se è per questo, Cohen Belifanti era un volontario ebreo della RSI. Ma no di certo aderì da ebreo, quanto se mai da patriota italiano.


    Poi tutto cambia durante la guerra di Spagna e il riavvicinamento dell'Italia alla Germania nazista (l'Italia aveva impedito l'annessione dell'Austria, e Adolfo aveva rifornito di armi il Negus per contrastarci nella guerra d'Abissinia...)
    E la comunità ebraica diventa cinicamente vittima del disegno hitleriano che porta il regime fascista alla catastrofe in pochi anni.
    Hitler che aveva rifornito di armi il Negus? Ma per favore....
    L'ebraismo internazionale fu un nemico dichiarato dell'impresa coloniale italiana.


    Durante la RSI ancora gli ebrei vengono dichiarati "nemici" in quanto tali, si lascia mano libera ai nazisti di deportarli benchè cittadini italiani, si pubblicano sulla gazzetta ufficiale vergognose liste di "beni" sequestrati agli ebrei (scarpe, lenzuola, lavabi, stracci...) mentre si accetta l'annessione al Reich del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia (le terre per cui si era sparso il sangue nella I.G.M.), e mentre si consente l'arruolamento forzato nella Wermacth dei cittadini italiani di lingua tedesca che nel '38 avevano deciso di rimanere italiani (il Battaglione Bozen che sarà colpito a Via Rasella era fatto tutto di italiani, che si "rifiutarono" di eseguire loro stessi la rappresaglia)
    Gli ebrei non erano cittadini italiani dal 1938, fatte salve le giuste eccezioni previste dalle leggi razziali. Non vedo cosa c'entri, oltre tutto, la questione dei territori orientali italiani con gli ebrei.


    Per cui, secondo me, chi si dice fascista dovrebbe chiedere scusa agli italiani di religione ebraica, non continuare ad addebitargli responsabilità campate in aria.
    E sarebbe ora, sempre secondo me, di aprire un bel dibattito nella destra radicale sulla questione ebraica e sull'alleanza con Hitler, basando il tutto sui fatti storici e non sui fumi ideologici che dopo settanta anni dovrebbero essere ormai svaniti.
    Non dobbiamo chiedere scusa proprio a nessuno.
    L'alleanza con Hitler oggi si dice che fu il più grande errore di Mussolini, ma se avessimo vinto la guerra a quest'ora sareste tutti in camicia nera a gridare "eja eja alalà" inneggiando al Duce e magari pure al Fuehrer e alla Germania nazionalsocialista.
    Io - personalmente - non sono nazionalsocialista e non ritengo che quell'ideologia debba essere esaltata acriticamente. Così come non fu tutto rose e fiori nel Terzo Reich, come credono certi fanatici in preda a pulsioni adolescenziali. Ma non sono questi i rimproveri da fare nè al Terzo Reich nè all'Italia fascista.

    Cordialità

  2. #22
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    E con tutto questo po po di passato da rivendicare ci si è incartapecoriti sulla RSI che rappresenta il crepuscolo del regime, sulle dispute teologiche evoliane, quando non addirittura sui miti dei Nibelunghi, la razza ariana e il complotto massogiudaico.
    Noi non abbiamo perso la guerra per il "tradimento" e il complotto giudaico come amano raccontare i citrulloni per darsi tono inventando realtà soggettive.
    Noi abbiamo perso la guerra perchè siamo stati schiacciati come moscerini, perchè in Africa i nostri andavano a piedi con marce di settecento km nel deserto, perchè il 19 luglio del '43 a difendere la capitale si sono alzati in volo quattro aereoplani (quattro! di cui uno pure di preda bellica)
    Hitler non è stato sconfitto dal "complotto", ma perchè Sovietici e Americani hanno spianato la Germania disintegrandone le forze armate e le città.

    Insomma, più Storia e meno fantasie, direi che è ora.
    Perchè allora gli Italiani non si sono mai ribellati al Fascismo quando furono introdotte le leggi razziali, se erano veramente così gravi ed inaudite?
    Ultima modifica di Giò; 26-11-10 alle 21:28

  3. #23
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Incredibile ma ha ragione Gio91 per sapere cosa pensava il Duce basta rileggersi il Popolo d'Italia del 1919...
    per non parlare dei tanti intellettuali fascvisti antisemiti... perfino Giorgio Bocca era era schieratissimo.
    Bazooka!!!

  4. #24
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Signori miei, non vorrei fare il bastian contrario a tutti i costi, ma ve la state suonando e cantando un po' da soli.
    Il Fascismo è stato antisemita e razzista. Di qui non si scappa. Possiamo sottolineare le ovvie e giuste differenze fra razzismo fascista italiano e atteggiamento tedesco nazionalsocialista. Ma fatemi la cortesia di non voler far passare il Fascismo per "anti-razzista" o cavolate del genere.
    Bene Giò, sono felice che intervieni su questo spinosissimo argomento.

    Dissento.
    L'antisemitismo nel fascismo è rimasto quello di origine religiosa fino alle leggi razziali.
    Per quanto riguarda il razzismo ricordo che i matrimoni misti si proibirono con la campagna d'Africa per impedire una pratica che si stava estendendo, e infine che Balbo in Africa istituì una carta di identità per i libici, che non divenne cittadinanza vera e propria per l'opposizione della Chiesa che non voleva una massa di cittadini musulmani.

    Anche in Germania l'antisemitismo era precedente a Hitler, come in Polonia, Ucraina e in Francia.
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  5. #25
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Perchè allora gli Italiani non si sono mai ribellati al Fascismo quando furono introdotte le leggi razziali, se erano veramente così gravi ed inaudite?
    Per due motivi
    1) gli ebrei in Italia erano pochissimi, mi sembra meno di 50.000 e concentrati fra Roma e Milano. La maggioranza degli italiani aveva si e no la percezione che esistessero.
    2) nel '38 il regime era ancora all'apice del consenso. Non potevano certo bastare i provvedimenti contro una esigua minoranza a mutare le cose.

    Erano gravi ed inaudite per motivi etici e giuridici. Come se il regime avessere deciso di discriminare quelli con gli occhi storti o i sovrappeso.
    Ultima modifica di Grifo; 26-11-10 alle 23:47
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  6. #26
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Signori miei, non vorrei fare il bastian contrario a tutti i costi, ma ve la state suonando e cantando un po' da soli.
    Il Fascismo è stato antisemita e razzista. Di qui non si scappa. Possiamo sottolineare le ovvie e giuste differenze fra razzismo fascista italiano e atteggiamento tedesco nazionalsocialista. Ma fatemi la cortesia di non voler far passare il Fascismo per "anti-razzista" o cavolate del genere.
    Gio, nessuno dice questo. TUTTI i totalitarismi sono stati razzisti (e antisemiti), compreso quello sovietico. (E adesso viene giù il teatro) Tutto sta a riconoscere che Mussolini non era antisemita su basi razziali biologiche ma in conseguenza di ragionamenti e di considerazioni profonde e serie. Che gli permisero di trascinare dalla sua per utilizzarla e se necessario assorbirla una parte considerevole dell'ebraismo (quello sionista e quello della regione mediterranea, mentre quello americano ed inglese non volle mai concedere nemmeno il beneficio del dubbio al fascismo che toccava troppi suoi interessi), il tutto in chiave "civilizzatrice e romana".
    Altro rispetto al Nazionalsocialismo.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

  7. #27
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Bene Giò, sono felice che intervieni su questo spinosissimo argomento.

    Dissento.
    L'antisemitismo nel fascismo è rimasto quello di origine religiosa fino alle leggi razziali.
    Per quanto riguarda il razzismo ricordo che i matrimoni misti si proibirono con la campagna d'Africa per impedire una pratica che si stava estendendo, e infine che Balbo in Africa istituì una carta di identità per i libici, che non divenne cittadinanza vera e propria per l'opposizione della Chiesa che non voleva una massa di cittadini musulmani.

    Anche in Germania l'antisemitismo era precedente a Hitler, come in Polonia, Ucraina e in Francia.
    Mussolini però già nel discorso del 3 Aprile 1921 a Bologna disse:

    Come è nato questo fascismo, attorno al quale è così vasto strepito di passioni, di simpatie, di odi, di rancori e di incomprensione? Non è nato soltanto dalla mia mente o dal mio cuore: non è nato soltanto da quella riunione che nel 1919 noi tenemmo in una piccola sala di Milano. E' nato da un profondo, perenne bisogno di questa nostra stirpe ariana e mediterranea che ad un dato momento si è sentita minacciata nelle ragioni essenziali della esistenza di una tragica follia e da una favola mitica che oggi crolla a pezzi nel luogo stesso ove è nata.

    fonte: Benito Mussolini Discorso Di Bologna

    Mussolini parla chiaro: definisce il popolo italiano una "stirpe ariana e mediterranea". Non è possibile fare obiezioni di sorta in merito.
    Certamente prima del '38 era più diffuso l'anti-giudaismo teologico rispetto all'anti-semitismo su mere basi biologiche e razziali. Tuttavia, gli ebrei erano sempre stati riconosciuti come un gruppo etnico con una sua particolarità culturale, oltre che spirituale e religiosa.
    Le leggi razziali del 1938, fondate sul principio "discriminare, non perseguitare", furono leggi tese a difendere i legittimi interessi della nostra nazione contro un gruppo etnico-religioso la cui presenza, se non dovutamente controllata, regolata e limitata, avrebbe potuto mettere in grave pericolo la nostra patria in un momento storico-politico in cui l'alta finanza anglo-giudaica e gli esponenti dell'ebraismo internazionale (quelle che oggi chiameremmo lobbies ebraiche) si stavano muovendo contro l'Italia di Benito Mussolini, il quale era colpevole di porre in discussione - assieme ad Adolf Hitler - il famigerato equilibrio politico scaturito dal Trattato di Versailles, iniquo ed ingiusto, il predominio dell'Inghilterra e della Francia repubblicana nel Mediterraneo, la tirannia del capitalismo apolide liberale sui popoli e i fondamenti ideologici delle democrazie plutocratiche, che risiedevano negli immortali principi dell'89, da sempre esecrati da Mussolini.
    Di fronte a tutto ciò, come poter biasimare Mussolini, il quale - comunque - non difettò per eccesso come invece fece Hitler?
    Certo, io da cattolico dico che vietare matrimoni fra ebrei cattolici e italiani cattolici sia stata una infelice violazione del Concordato. Però, nel complesso, le leggi razziali erano eque e giuste.
    Se poi il problema sono i famosi "6 milioni".....vabbè, non parliamone neanche.
    Ultima modifica di Giò; 27-11-10 alle 00:02

  8. #28
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Per due motivi
    1) gli ebrei in Italia erano pochissimi, mi sembra meno di 50.000 e concentrati fra Roma e Milano. La maggioranza degli italiani aveva si e no la percezione che esistessero.
    2) nel '38 il regime era ancora all'apice del consenso. Non potevano certo bastare i provvedimenti contro una esigua minoranza a mutare le cose.

    Erano gravi ed inaudite per motivi etici e giuridici. Come se il regime avessere deciso di discriminare quelli con gli occhi storti o i sovrappeso.
    Motivi etici e giuridici? Perchè etici? Perchè giuridici?
    E comunque il paragone da te fatto non sta nè in cielo nè in terra: un conto è andare contro una persona con un problema fisico, un conto è invece difendersi da un gruppo etnico estraneo e potenzialmente ostile.

    Se gli Italiani non dissero nulla è perchè, evidentemente, a loro andava bene così.

  9. #29
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da occidentale Visualizza Messaggio
    Gio, nessuno dice questo. TUTTI i totalitarismi sono stati razzisti (e antisemiti), compreso quello sovietico. (E adesso viene giù il teatro) Tutto sta a riconoscere che Mussolini non era antisemita su basi razziali biologiche ma in conseguenza di ragionamenti e di considerazioni profonde e serie. Che gli permisero di trascinare dalla sua per utilizzarla e se necessario assorbirla una parte considerevole dell'ebraismo (quello sionista e quello della regione mediterranea, mentre quello americano ed inglese non volle mai concedere nemmeno il beneficio del dubbio al fascismo che toccava troppi suoi interessi), il tutto in chiave "civilizzatrice e romana".
    Altro rispetto al Nazionalsocialismo.
    Pure io ho sempre affermato la differenza fra Fascismo e NS. Qui però si sta dicendo una cosa diversa.

  10. #30
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    Predefinito Rif: Il Duce, il Fascismo e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Questo è - appunto - un tuo giudizio. Non significa, necessariamente, che il fascismo non fosse antisemita.

    Uno dei cosiddetti "Padri del Risorgimento", Giuseppe Mazzini, così si espresse riguardo al popolo ebraico e agli israeliti:

    Senza Patria, voi non avete nome, nè segno, nè voto, nè diritti, nè battesimo di fratelli tra i popoli. Siete i bastardi dell'Umanità. Soldati senza bandiera, israeliti delle Nazioni, voi non otterrete fede nè protezione: non avrete mallevadori.

    Doveri della nazione, G. Mazzini
    Anche l'Apostolo era uomo del suo tempo e ne aveva incamerato quache pregiudizio. Leggiti Shakespeare sugli ebrei e ti rendi conto


    Il cosiddetto "piccolo concordato" con gli ebrei in realtà fu un effetto del Concordato stesso con la Chiesa. Ribadita la religione cattolica quale unica e sola religione dello Stato, venne fatto un elenco dei "culti tollerati" dallo Stato. Perciò, lo Stato introduceva una discriminazione fra religione di Stato e tutti gli altri culti di minoranza. La regolamentazione avvenne anche per le comunità ebraiche. In questo modo, lo Stato non solo regolava a livello istituzionale la presenza di comunità ebraiche, ma ne aveva anche il controllo. Tale legge rese oltre tutto meno facile lo spostamento degli ebrei da una comunità all'altra, ma soprattutto permetteva di sapere esattamente quanti ebrei erano presenti su suolo italiano, in modo da poter distinguere fra chi era ebreo e chi non lo è. Quale sarebbe invece la pretesa "rintuzzata pubblicamente dal Duce"?
    Mussolini si era sentito di dichiarare, dalle colonne del Popolo d’Italia (1920:
    “In Italia non si fa assolutamente nessuna differenza fra ebrei e non ebrei; in tutti i campi, dalla religione, alla politica, alle armi, all’economia … la nuova Sionne, gli ebrei italiani, l’hanno qui, in questa nostra adorabile terra.”

    Mussolini dichiara alla Camera (13 maggio 1929): “Questo carattere sacro di Roma noi lo rispettiamo. Ma è ridicolo pensare, come fu detto, che si dovessero chiudere le sinagoghe o la sinagoga. Gli ebrei sono a Roma dai tempi dei Re; forse fornirono gli abiti dopo il ratto delle Sabine. Erano cinquantamila ai tempi di Augusto e chiesero di piangere sulla salma di Giulio Cesare. Rimarranno indisturbati”

    Discorso del duce in Piazza Prefettura del 6 settembre del ’34, relativo ai “trenta secoli di storia che ci permettono di guardare con sovrana pietà talune dottrine di oltr’Alpe, sostenute da progenie di gente che ignorava la scrittura nel tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio, Augusto”.


    Gli ebrei erano presenti nella penisola in un numero chiaramente inferiore agli italiani cattolici. Pertanto, essendo di meno, era ovvio che fossero maggiori - proporzionalmente - gli iscritti. Ciò non toglie comunque che l'antifascismo ebraico fu sempre piuttosto forte. Quando Mussolini instaurò buoni rapporti col sionista Jabotinsky fu per favorire la creazione di un focolare nazionale ebraico in Palestina, favorendo l'emigrazione ebraica in Palestina.
    Del resto, nel libro da te citato, De Felice sottolinea come Mussolini non potesse sopportare la "doppia fedeltà" degli ebrei. Motivo per cui, fra l'altro, Mussolini arrivava a preferire i sionisti agli ebrei secolarizzati cosmopoliti.
    Io parlo di percentuale rispetto al numero di individui. E' indubbio che gli italiani di fede ebraica combatterono come gli altri nella Grande Guerra e parteciparono al processo risorgimentale.

    Anche in Germania venne favorita l'emigrazione ebraica e no di certo perchè gli ebrei erano ben voluti ma perchè, giustamente, volevano toglierseli dalle scatole. Mussolini ebbe nei confronti del razzismo hitleriano un atteggiamento di diffidenza se non addirittura aperta critica, ma non perchè fosse contrario a qualsiasi politica tesa alla discriminazione razziale, bensì per altri motivi. Ciò detto, la stampa italiana, quando Hitler vinse le elezioni, salutò favorevolmente l'affermazione del NSDAP.
    Fatto sta che Mussolini fu l'unico a chiedere a Hitler il rientro delle leggi razziali, favorì l'emigrazione ebraica tramite il porto di Trieste e concesse il diritto di residenza e di lavoro agli ebrei tedeschi.

    Un antifascista, quindi.
    Aldo Finzi fu fascista della prima ora e come sottosegretario agli Interni gestiva i fondi riservati per finanziare la Ceka, una sorta di organizzazione squadrista paramilitare. I suoi membri furono quelli che rapirono e uccisero l'On. Matteotti e per questo, sospettato di connivenza, Finzi cadde in disgrazia.
    Morì alle Ardeatine perchè rastrellato da tedeschi in quanto ebreo.

    Se è per questo, Cohen Belifanti era un volontario ebreo della RSI. Ma no di certo aderì da ebreo, quanto se mai da patriota italiano.
    Belifanti avrà fatto le sue scelte politiche.


    Hitler che aveva rifornito di armi il Negus? Ma per favore....
    L'ebraismo internazionale fu un nemico dichiarato dell'impresa coloniale italiana.
    Una fonte attendibile è Del Boca in "la conquista dell Impero"
    i tedeschi vendettero al Negus oltre 10.000 fucili mauser e una dozzina di
    cannoni anticarro da 37 mm,oltre a munizioni ed altri armamenti.
    I cannoni anticarro poi caddero tutti in nostre mani



    Gli ebrei non erano cittadini italiani dal 1938, fatte salve le giuste eccezioni previste dalle leggi razziali. Non vedo cosa c'entri, oltre tutto, la questione dei territori orientali italiani con gli ebrei.
    C'entra perchè mentre durante il regime nessuno potè fare razzie di italiani durante la RSI alcuni reparti fascisti contribuivano catturando ebrei e consegnandoli ai tedeschi.
    L'impotenza di fronte all'annessione dei territori, il "contributo" alle spese di guerra di 10 miliardi (dell'epoca) mensili versato ai tedeschi indica che anche il rastrellamento degli ebrei fosse in realtà dovuto a questa condizione di subalternità
    59 - L'economia di guerra della R.S.I


    Non dobbiamo chiedere scusa proprio a nessuno.
    L'alleanza con Hitler oggi si dice che fu il più grande errore di Mussolini, ma se avessimo vinto la guerra a quest'ora sareste tutti in camicia nera a gridare "eja eja alalà" inneggiando al Duce e magari pure al Fuehrer e alla Germania nazionalsocialista.

    Cordialità
    Io penso che se non entravamo in guerra a fianco della Germania adesso il Fascismo ancora esisteva, probabilmente avrebbe subito un processo di democratizzazione.
    Ultima modifica di Grifo; 27-11-10 alle 00:25
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

 

 
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