All'indomani delle elezioni 2008 nel Partito democratico si affronta il duro momento dell'analisi della sconfitta,su forte richiesta dei dalemiani all'Assemblea Nazionale post-elettorale si decide per il Congresso anticipato e,sempre su forte richiesta dei diessini più vicini all'ex-Ministro degli Esteri,con il consenso dei popolari ex-dc e dei delegati vicini all'ex-segretario ds Piero Fassino viene modificato lo statuto su due punti fondamentali :
1) il segretario del Partito democratico lo scelgono gli iscritti del Partito democratico
2) il segretario del Partito democratico non è automaticamente il candidato Premier
Veltroni amareggiato annuncia il tradimento da parte della nomenclatura democratica del progetto originario del Pd e dell'Ulivo,ma viene subito gelato da Prodi,presidente del Partito che annuncia di essere favorevole alle modifiche statutaria poichè preferisce che le primarie vengano utilizzate nelle coalizioni e non dentro i partiti dato che l'Italia non è una democrazia bi-partitica.
Senza l'appoggio dei prodiani e con l'apparato territoriale diessino completamente controllato dai dalemiani,Veltroni inizialmente fa trapelare la notizia di non correre al congresso,poi quando D'Alema annuncia di scendere in campo in prima persona "per risollevare le sorti del partito e della sinistra",l'ex-sindaco di Roma con uno scatto di orgoglio si ricandida a segretario.
Lo scontro è di quelli epocali,per giorni D'Alema distrugge completamente tutto il progetto del Pd smantellandolo in ogni suo punto auspicando anche un rapido ed indolore allontamanento dei "corpi estranei" facendo nomi e cognomi : Beppe Fioroni,Paola Binetti,Francesco Rutelli,annuncia che sotto la sua guida il Pd entrerà nell'Internazionale Socialista e nel Pse e che la sua politica delle alleanze guarderà a sinistra verso l'Arcobaleno "ingiustamente lasciato solo alle elezioni" e al centro "perchè il progetto del Partito della Nazione di Casini è molto interessante",dall'altra parte Veltroni difende il risultato del 33%,attacca D'Alema sulle solite cose : bicamerale,inciuci con Berlusconi,caduta del primo governo Prodi,raduna attorno a se un comitato di intellettuali,figure dello spettacolo e della società civile tra cui Nanni Moretti,Marco Travaglio e mezza redazione di Repubblica.
Il confronto,per la prima volta vero,aspro,duro senza sotterfugi,da al Pd una risonanza mediatica molto alta,il ritorno in campo a muso duro di D'Alema,gli strenui tentativi di Veltroni di difendere quanto fatto portano ad un esito abbastanza netto,il 70,2% degli iscritti del Pd (che sono quasi un milione) vota per la mozione D'Alema (sostenuta da Bersani,Fassino,Rosy Bindi,Franco Marini,Zingaretti,Penati,Errani,Loiero,Bassolino,L ivia Turco,a sorpresa anche dagli esponenti cgil da Cofferati a Passoni a Nerozzi da sempre lontanissimi da D'Alema ecc ecc..),il restante 29,8% esprime la sua preferenza nella mozione Veltroni (sostenuta da Franceschini,Bettini,Rutelli,Gentiloni,Fioroni,Bin etti,Morando,Ichino ecc ecc..)
Casini annuncia di guardare con grande attenzione al rimescolamento interno al Pd e lancia nel frattempo il Partito della Nazione,un grande contenitore politico riformista e moderato di centro che guarda al futuro Pd di D'Alema per una alleanza strategica e politica in vista della rivincita contro Berlusconi.
La vittoria di D'Alema porta all'inevitabile scissione,capeggiata da Rutelli,di buona parte dell'ex-Margherita che intende aderire al Partito della Nazione.
A sinistra del Pd Nichi Vendola successore di Bertinotti alla guida della Sinistra Arcobaleno (diventata una federazione tra Prc,Pdci,Sd e Verdi) plaude all'elezione di D'Alema e annuncia di essere particolarmente interessato ad un nuovo Comitato di liberazione nazionale assieme alle forze del centro riformatore.
Tra le altre forze del centro-sinistra le reazioni al ritorno di D'Alema come segretario del principale partito dell'opposizione sono molteplici,l'Italia dei Valori attacca duramente la natura inciucista di D'Alema e la sua politica delle alleanze-ammucchiate,difatti entro breve tempo D'Alema e Di Pietro indicono una conferenza stampa per annunciare la cessazione di qualsiasi rapporto di alleanza e collaborazione tra il Pd e l'Idv,anche i Radicali con Cappato e la Bonino ma soprattutto con Pannella attaccano duramente D'Alema ed escono dal gruppo parlamentare unificato,annunciando la costituzione di un polo laico-liberale e legalitario assieme ad Antonio Di Pietro e Beppe Grillo,nel Partito Socialista di Nencini al contrario si brinda all'elezione di D'Alema che ha già promesso posti sicuri in lista alle prossime europee.
Dentro il centro-destra i litigi escono fuori quasi subito sulla questione giustizia e sul federalismo,berluscones e leghisti da una parte,finiani dall'altra,tant'è che Fini,vice-premier dell'esecutivo, blocca subito il processo di creazione del Popolo della Libertà annunciando che "il Pdl è giusto una lista elettorale,durata pochi mesi di campagna elettorale".
Il governo soffre fin da subito scarsa popolarità e la fiducia in Berlusconi dopo i pochi mesi di luna di miele è ai minimi storici,Napoli continua ad essere sommersa di rifiuti,il taglio dell'Ici porta i comuni a raddoppiare le tasse,il governo dinanzi alle prime avvisaglie di crisi economica non fa nulla apparte togliere le norme di Visco sull'evasione fiscale.
La Lega forte del successo elettorale fa la voce grossa su riforme e federalismo,ma gli aennini non vogliono rispettare il programma perchè troppo "anti-sud",e sull'ipotesi di un Lodo simile a quallo Schifani Fini mette già l'alt e dichiara "basta leggi ad personam".
D'Alema e Casini saldano rigorosamente l'opposizione parlamentare ai sindacati,al Vaticano e ai Poteri Forti in vista della creazione di un Blocco sociale e politico fortissimo ed inattaccabile.
Ad Ottobre una grandissima manifestazione al Circo Massimo contro il governo indetta da Cgil,Cisl e Uil alla quale partecipano Partito democratico,Partito della nazione e Sinistra arcobaleno vede sfilare assieme Casini,D'Alema e Vendola al fianco a Epifani,Bonanni ed Angeletti.
Berlusconi tenta di uscire dall'angolo con un nuovo predellino in vista delle Europee e d'accordo con Bossi (che veve franare nei sondaggi il consenso leghista) annuncia il Fronte del Popolo,una formazione che unifichi Forza Italia,Lega Nord e i partititini di destra radicale,Alleanza Nazionale rifiuta categoricamente qualsiasi adesione.
Ma la mossa di Berlusconi serve a poco,la crisi morde e alle Europee è un trionfo per l'opposizione che supera largamente il 50% con il Pd al 30,5%,il Partito della Nazione al 20,4% e la Sinistra Arcobaleno al 3,5%,va benino il Polo della Legalità (cartello elettorale tra Radicali,Idv,Amici di Beppe Grillo e la Lista Travaglio-Santoro) con il 5,6%,An rimane stabile sui suoi dati storici con il 12,4%,il Fronte del Popolo (a cui hanno aderito oltre a Lega e Forza Italia anche Dc per le autonomie,Dc di Pizza,socialisti riformisti con stefania craxi,liberalsocialisti con De Michelis,forza nuova,fiamma tricolore,mis con rauti,alternativa sociale con la mussolini,la Destra di storace,Movimento italia con Daniela Santanchè,nuovo Pri,lista Sgarbi,liberaldemocratici con Dini,Italiani nel Mondo con De gregorio,Partito liberale italiano,Pensionati uniti,I Socialisti con Bobo Craxi,Movimento per l'Autonomia,Popolari Cristiani con Cuffaro e Volontè e altri gruppuscoli) si ferma al 25,6%,altri partiti sono al 2%.
Il governo totalizza quindi un consenso elettorale sotto il 40% (38).
Fini annuncia l'uscita dal governo che "ha tradito la fiducia degli italiani e il consenso elettorale del 2008".
D'Alema,Casini e Fini si incontrano poco dopo e annunciano che proporranno al Presidente Napolitano un nuovo governo retto da Giuseppe Pisanu (uscito da Forza Italia e leader di Identità Liberale,assieme a Guzzanti e Martino) che porti a termine la legislatura,che faccia le riforme e che argini la crisi economica.
Il governo Pisanu va in porto ma contemporaneamente il forte attacco mediatico delle reti Mediaset e dei giornali berlusconiani fa riprendere i consensi al Fronte del Popolo che balza in poche settimane al 30%,Fini è al centro di uno scandalo immobiliare al centro di una campagna de Il Giornale che lo costringe alle dimissioni da Ministro degli Esteri e da Presidente di An,le redini dell'ex-Fiamma vengono prese da Bocchino.
Il governo Pisanu accende l'antipolitica e le formazioni come gli amici di Beppe Grillo o la Lista Travaglio-Santoro crescono nei sondaggi a discapito dei due grandi partiti al governo (Pd e Pdn).
Si arriva faticosamente al 2013 e alle elezioni politiche sono questi gli schieramenti
Alleanza per il Paese
Coalizione elettorale tra Partito Democratico guidato da Massimo D'Alema,Partito della Nazione di Pierferdinando Casini e Sinistra Arcobaleno di Nichi Vendola,propongono riforme sociali e fiscali,politiche per la famiglia e lotta all'evasione.
Il candidato premier è Casini,D'Alema è già pronto per salire al Quirinale in caso di vittoria
Fronte del Popolo
Il Partitone di Berlusconi si presenta da solo alle elezioni,ha un programma vaghissimo su tutto (dato che non c'è affatto accordo e una sola linea tra i fascio-destroidi e i leghisti sul federalismo,oppure tra i democristiani e i fascio-leghisti sull'immigrazione) tranne che sulla giustizia (lodo salva-berlusconi da approvare al + presto).
Tremonti è il candidato premier,ovviamente in caso di vittoria Silvio Berlusconi succederà a Napolitano.
Polo della Legalità-Lista Bonino-Idv-Lista Di Pietro-Azione e Legalità
Continua l'intesa tra Di Pietro e la Bonino che però hanno perso Grillo,Santoro e Travaglio che hanno deciso di mettersi in proprio ma acquistano "Azione e Legalità",formazione dell'ex-an Fabio Granata uscito dal partito per raggiungere questi lidi.
Lista Grillo-Travaglio-Santoro
Lista giustizialista e populista,hanno rotto con Bonino e Di Pietro,puntano in dito contro tutti.
Alleanza Nazionale
Lo storico partito erede del MSI punta a tornare ai vecchi tempi,facendo il partito duro e puro isolazionista ma economicamente di destra liberale e legalitario sulla giustizia (ma non quanto Granata che difatti ha preso baracca e burattini e se ne è andato dopo lo scandalo di Montecarlo su Fini),guidato da Bocchino e Gasparri,ospita nelle liste il piccolo partito di Pisanu,Guzzanti e Martino Identità Liberale.