Il politically correct è la distruzione del pensiero mediante la distruzione dei suoi archetipi.
L'uomo-eroe, la donna piena di grazia, Dio, il bello.
Vieta il disprezzo del male per impedire il bene.
Rende l'uomo falso, obliquo, codardo.
Ahi serva Italia di dolore ostello,
nave sanza nocchiero in gran tempesta
non donna di provincia ma bordello!
Dante Alighieri Divina Commedia Purgatorio canto VI° anno 1304!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
esatto... e' quello che tento, non di spiegar, ma semplicemnte indicare col ditino....
perche' sono cose che ci sono gia'... ma questi debosciati, non sanno nemmeno piu' cosa significi la politica....
hanno un solo ed unico obiettivo: abbattere berlusconi. il resto non conta...
sarebbero disposti a morire....
Il politically correct è la distruzione del pensiero mediante la distruzione dei suoi archetipi.
L'uomo-eroe, la donna piena di grazia, Dio, il bello.
Vieta il disprezzo del male per impedire il bene.
Rende l'uomo falso, obliquo, codardo.
Già!E' come il toro alla corrida quando gli sventolano il drappo rosso davanti al muso si infuria; questi, al solo sentire pronunciare il nome del kavaliere escono di senno come fosse lui la causa di tutti i mali che,io dico,dal 1945 in poi affligono la penisola!Non hanno occhi per vedere nè orecchie per ascoltare nè cervello per comprendere.
Ahi serva Italia di dolore ostello,
nave sanza nocchiero in gran tempesta
non donna di provincia ma bordello!
Dante Alighieri Divina Commedia Purgatorio canto VI° anno 1304!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il politically correct è la distruzione del pensiero mediante la distruzione dei suoi archetipi.
L'uomo-eroe, la donna piena di grazia, Dio, il bello.
Vieta il disprezzo del male per impedire il bene.
Rende l'uomo falso, obliquo, codardo.
Il figlio di un ciabattino ha le stesse condizioni di partenza del figlio del ricco notaio?
Sì, nel pianeta dell'extraterrestre di Finardi probabilmente, non in questo (ove a livello formale c'è l'articolo 3 costituzionale, che è un valore formale, ma poi nella sostanza non avviene)
Ultima modifica di hidetoshi777; 29-11-10 alle 11:52
Secondo me il mercato del lavoro è già liberalizzato, ha qualche problema di sovraregolamentazione e di mancate "tutele" come penso tu voglia dire. Bisogna liberalizzare le professioni e determinati settori, inizierei ad abolire albi , graduatorie, ordini professionali, corporazioni. Non mi piace il concetto di "partire tutti dalle stesse condizioni di partenza", secondo me il compito del welfare è quello di una tutela di fasce disagiate, non di una spinta egalitarista.
ma che però ha valore di programma e di vincolo. i governanti e legislatori devono attenersi a quell'articolo altrimenti violano il patto con i cittadini (non ho detto elettori): un patto che dice che i politici devono trovare i mezzi per rendere l'uguaglianza sostanziale, e non meramente formale.
se non lo fanno, ma anzi vanno nella direzione contraria, per quanto consenso abbiano, andrebbero estromessi dal potere per tradimento dei principi fondamentali della costituzione.
E attenzione, non è pura velleità, se non lo fanno il sistema non regge, e la dimostrazione è quello che sta succedendo ora.
E comunque qui l'unica è un governo tecnico bello bastardo, gli italiani non vogliono stringere la cinghia, ne rinunciare a posizioni, ne nulla. Vivono nel mondo di centovetrine, e si arrabbiano se cerchi di farli uscire. Ci vuole un risveglio brusco. La responsabilità oggi se la devono prendere i politici, non gli elettori, anche col rischio di bruciare il consenso che hanno.