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Fini Casini Rutelli mozione unitaria con Mpa e Libdem
Verso una mozione comune di sfiducia
Appuntamento poco dopo le 10, nello studio del presidente della Camera per Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli. Sul tavolo, la sfiducia al Governo Berlusconi, il prossimo 14, e gli scenari futuri.
Una mozione di sfiducia comune al governo di Udc, Fli, Api, Mpa e Libdem: secondo quanto si apprende al termine del vertice tra Fini, Casini e Rutelli a Montecitorio sarebbe questa la decisione assunta che dovrebbe essere formalizzata in un comunicato congiunto che arrivera' probabilmente nel pomeriggio. Alle 14 si riunira' infatti il gruppo di Fli a Montecitorio dove si discutera' sulla raccolta delle firme necessarie. Tutti i capigruppo hanno infatti ricevuto il mandato della raccolta delle firme necessarie.
L'antefatto
Appuntamento poco dopo le 10, nello studio del presidente della Camera per Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli. Sul tavolo, la sfiducia al Governo Berlusconi, il prossimo 14, e gli scenari futuri. All'incontro sono presenti anche il capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa e il deputato dell'Api Bruno Tabacci.
Api guarda oltre
Alleanza per L'Italia, il 14 dicembre, voterà la sfiducia a Silvio Berlusconi e poi, "anzichè chiedere elezioni che non risolverebbero nulla, visto che non ne uscirebbe una maggioranza", chiederà "un nuovo governo di larga convergenza, con un preciso programma, per affrontare la difficile crisi economica e sociale", anticipa il leader della formazione, Francesco Rutelli. E dopo? Si parte dal dialogo con gli "amici" del terzo polo, Udc e Fli. Per Rutelli "un nuovo governo dotato di un'ampia maggioranza per completare la legislatura è quindi un obbligo che ci deriva dai richiami della crisi".
Traditori
D'accordo con Rutelli il suo capogruppo alla Camera, Bruno Tabacci. "La polemica sui traditori - ha detto - non potrà durare più di 30 secondi, perchè c'è chi ha tradito il proprio Paese non governandolo. Certo Berlusconi non stenderà il tappeto rosso, ma è evidente che la maggioranza non c'è più, i numeri non ci sono. La sfiducia e nelle cose e nella prima Repubblica, uno come lui che si vanta di essere uno statista sarebbe già andato a dimettersi... Per questo chiediamo di aprire una fase nuova".
Dove va Casini
Quello che preme al partito di Casini, al di la' dei tecnicismi parlamentari (per la presentazione di una mozione di sfiducia ci vogliono 63 firme) è dare un forte segnale: i centristi in coerenza con la propria linea all'opposizione al governo voteranno la sfiducia, ma si preoccupano anche di fornire una proposta perche' "un voto in piu' o in meno - spiega Casini - non cambia il problema vero: quello di governare il paese"."L'idea di creare un'area di responsabilita' e un impegno perché non servono governicchi ma governi forti che affrontino l'emergenza economica. C'è la necessità di un governo di responsabilita' piu' ampio e di come superare questa fase politica".