L’emergenza
L’esercito dei clandestini: in città sono più di 44mila
di Redazione
A Milano i clandestini rappresentano una grossa percentuale della popolazione che vive in città. Si tratta di una comunità folta e variegata, che conta ben 44500 persone secondo l’ultimo rapporto Ismu, l’ente che si occupa di Iniziative e Studi sulla Multietnicità, su dati 2009. L’esercito dei clandestini rappresenta un trentesimo dei milanesi residenti in città, circa un milione e 300mila abitanti. La quota principale dei clandestini è rappresentata dagli immigrati africani, una popolazione di 16500 persone, di cui 13350 nord africani e 1350 genericamente africa. Egitto e Marocco sono le nazionalità maggiormente rappresentate. Circa 10mila invece sono i migranti provenienti dell’America Latina: secondo gli ultimi studi, sembra che gli immigrati da Peru ed Ecuador siano in costante aumento. Gli extracomuinitari provenienti dall’Asia ammonterebbero, secondo le stime Ismu, a cira 14mila persone, la maggior parte delle quali provenienti dalla Cina.
Secondo l’Ocse in Italia il numero di immigrati clandestini oscilla tra i 500 e i 750 mila. Rappresentano l’1,09% della popolazione totale e il 25,6% di tutti i residenti stranieri. Dal 1 gennaio 2010 sono 661 i clandestini che la Polizia Locale milanese ha fermato. Secondo il capo della Polizia Antonio Manganelli al Nord e dunque anche a Milano gli irregolari sono responsabili di 8 reati su 10 che destano allarme sociale.
L’emergenza L’esercito dei clandestini: in città sono più di 44mila - Milano - ilGiornale.it del 30-11-2010
La padania 7-12-2010
Denuncia del Carroccio: cambiare subito i criteri
Milano, il 70 per cento dei sussidi pubblici
finisce agli stranieri
PAOLO BASSI
Opportunità o problema? Vantaggio o disagio?
Domande ricorrenti quando si parla della crescente presenza
di extracomunitari a Milano.
Di sicuro, per ora, gli stranieri residenti in città sono un costo.
E anche piuttosto salato.
Un bilancio di quanto pesino sui portafogli meneghini i circa
213mila non europei (su una popolazione totale di un milione
e 318mila persone, ndr) che hanno scelto di abitare sotto
la Madonnina l’ha offerto ieri la Lega Nord in una conferenza
stampa nella quale è stato dimostrato numeri alla mano
che il 16 per cento dei residenti assorbe circa il 70 per cento
dei contributi e dei sussidi erogati dal Comune.
Lo squilibrio non piace affatto al Carroccio che ha già chiesto
Il perché è semplice.
Il sistema di assegnazione si basa sul reddito Ise e sul numero
di figli. «Gli extracomunitari sono notoriamente più prolifici
e spesso lavorano in nero - osserva Matteo Salvini,
capogruppo leghista in Consiglio comunale - .
Molti di loro, per scelta o per necessità, lavorano in nero.
Così un genitore separato italiano, nonostante le difficoltà
economiche che soffre, rischia di risultare sulla carta
più “benestante” ed quindi di essere escluso da tutte le forme
di aiuto pubblico».
Ma quali sono i capitoli di spesa messi sotto la lente
di ingrandimento dal Carroccio?
Salvini cita una sorta di decalogo.
Il più preoccupante è quello relativo al Fondo Anticrisi,
per cui su 915 domande accolte il 58% va agli stranieri.
Il Progetto Cicogna, che sostiene le donne in gravidanza,
secondo i dati del primo semestre 2010 è destinato
per il 70% alle future mamme straniere.
Su 6.278 richieste accolte nel 2009 per il Fondo Sostegno
agli Affitti, 4.064 (pari al 65%) vengono dagli stranieri,
che per il 60% sul totale di 2.841 hanno anche goduto
dell’esenzione della retta per gli asili nido comunali
nell’anno 2008/2009.
Il Sostegno Famiglia è stato assegnato agli stranieri
per il 50% (su 2.930 domande.
Nell’assegnazione delle case popolari, tra il primo
gennaio e il 31 ottobre di quest’anno, agli extracomunitari
sono stati assegnati 326 alloggi su 892 (circa il 30%).
Nel dettaglio, sui primi 200 in graduatoria 108 sono italiani
e 92 stranieri.
In base ai dati 2006 del pronto soccorso del Policlinico, inoltre,
su 60mila prestazioni 20mila sono state rivolte a pazienti stranieri.
A chiudere la panoramica ci sono anche i sussidi dei Consigli di zona,
che fino a quest’anno erano a disposizione dei soli italiani
ma che dall’anno prossimo saranno estesi anche agli stranieri.
Salvini ha già coinvolto il sindaco sulla questione ricevendo disponibilità
a ragionare. «Studiamo insieme la soluzione migliore - conclude il numero uno
padano a palazzo Marino - . Magari prendendo spunto da esperienze
come quella di Verona dove vengono assegnati punti aggiuntivi in base
agli anni di residenza e altri comuni a guida leghista dove viene agevolato
chi contribuisce da più anni ed è in regola con le tasse locali».
Il pressing di Tettamanzi sui politici
"Basta scontri e caccia ai facili consensi"
L'arcivescovo di Milano:"Chi governa i cittadini non può discriminarne una parte"
di ZITA DAZZI
Una campagna elettorale che non sia all’insegna dello scontro e della demagogia anche sui temi caldi dell’immigrazione, ma piuttosto della volontà di affrontare i problemi veri della città e della gente, a partire dal lavoro. L’arcivescovo Dionigi Tettamanzi nella solennità di Sant’Ambrogio, parlando dal pulpito della basilica dedicata al santo patrono, davanti a tutte le autorità, invoca «un progetto ampio, con uno sguardo allargato e il coinvolgimento di tutte le persone e le realtà che hanno a cuore Milano. Serve una corresponsabilità, per superare la frammentazione e per spazzare via quel sentimento di depressione che spesso si respira». Il cardinale parla degli immigrati, dei rom, del diritto di culto per tutte le religioni, dei recenti fatti di cronaca che tornano a far discutere sulla presenza degli stranieri in Italia.
E se il sindaco Moratti accetta il monito del porporato, fioccano subito le proteste della Lega.
Va all’attacco l’eurodeputato leghista Matteo Salvini: «Il cardinale rifletta sul fatto che i cittadini stranieri a Milano sono il 16 per cento, ma portano a casa dal 40 al 70 per cento dei sussidi pubblici».
Il pressing di Tettamanzi sui politici "Basta scontri e caccia ai facili consensi" - Milano - Repubblica.it