UDC in maggioranza: possibili ricadute geopolitiche

[Canaglia]

Il fatto che Berlusconi punti ad includere i centristi nell'esecutivo per proseguire non è cosa di poco conto.

Soprattutto considerando che, salvo qualche eccezione, il Centro in Italia è storicamente il punto di riferimento politico per due poteri extra-nazionali: Usa e Vaticano.
Non è fuori luogo pensare quindi che un'ipotetica nuova maggioranza con i post-democristiani possa portare ad un parziale ricollocamento del governo in campo atlantico (Casini è stato uno dei più aspri critici delle politiche di Berlusconi nei confronti di Russia e Libia)

[Giò]

Ci ho pensato anch'io però bisogna vedere se veramente Berlusconi ha intenzione di includere l'UDC in maniera organica o se - al contrario - preferisca fagocitarla attraverso una continua sottrazione di parlamentari al suo gruppo, sia alla Camera che al Senato.
Personalmente, ritengo che l'UDC non sia nella posizione per chiedere contropartite sulla politica estera. Piuttosto farà richieste di poltrone, fondi per il Sud, soldi per le famiglie (probabile anche la richiesta del quoziente famigliare, che è già nel programma di governo) e un federalismo fiscale più temperato o equilibrato a seconda dei punti di vista.
Il Vaticano non è un monolite al di là di quanto si possa pensare.
Bertone, Bagnasco e Ruini esprimono ognuno una linea propria e a loro volta i diversi vescovi italiani ne hanno una loro.
La Chiesa non è più come quella di Pio XII che ad un cenno del Papa tutti obbediscono. Da quando è stata introdotta la cosiddetta "collegialità", dal Vaticano II, è una continua "lotta" fra galli nel pollaio, di fronte alla quale il Pontefice può fare poco.
Fatta questa premessa necessaria, va detto che l'influenza vaticana sull'UDC può al contrario giovare. I rapporti fra Vaticano e Russia sono buoni e la Santa Sede ha tutto l'interesse affinché le relazioni migliorino sempre più. Non bisogna dimenticare che i rapporti amichevoli fra Italia e Russia hanno favorito il riavvicinamento fra Mosca e la Città del Vaticano, contribuendovi attivamente.
Non credo che, ad oggi, soprattutto dopo le campagne mediatiche fatte in America contro la Chiesa sullo scandalo-pedofilia, la Chiesa abbia l'intenzione o la convenienza nello spostare l'asse della politica estera italiana verso Obama anziché lasciarlo nella direzione di una Mosca ormai non più ostile da anni.

[José Frasquelo]

Il fatto che Berlusconi punti ad includere i centristi nell'esecutivo per proseguire non è cosa di poco conto.

Soprattutto considerando che, salvo qualche eccezione, il Centro in Italia è storicamente il punto di riferimento politico per due poteri extra-nazionali: Usa e Vaticano.
Non è fuori luogo pensare quindi che un'ipotetica nuova maggioranza con i post-democristiani possa portare ad un parziale ricollocamento del governo in campo atlantico (Casini è stato uno dei più aspri critici delle politiche di Berlusconi nei confronti di Russia e Libia)

concordo. Speriamo si vada a elezioni a sto punto...

[José Frasquelo]

Ci ho pensato anch'io però bisogna vedere se veramente Berlusconi ha intenzione di includere l'UDC in maniera organica o se - al contrario - preferisca fagocitarla attraverso una continua sottrazione di parlamentari al suo gruppo, sia alla Camera che al Senato.
Personalmente, ritengo che l'UDC non sia nella posizione per chiedere contropartite sulla politica estera. Piuttosto farà richieste di poltrone, fondi per il Sud, soldi per le famiglie (probabile anche la richiesta del quoziente famigliare, che è già nel programma di governo) e un federalismo fiscale più temperato o equilibrato a seconda dei punti di vista.
Il Vaticano non è un monolite al di là di quanto si possa pensare.
Bertone, Bagnasco e Ruini esprimono ognuno una linea propria e a loro volta i diversi vescovi italiani ne hanno una loro.
La Chiesa non è più come quella di Pio XII che ad un cenno del Papa tutti obbediscono. Da quando è stata introdotta la cosiddetta "collegialità", dal Vaticano II, è una continua "lotta" fra galli nel pollaio, di fronte alla quale il Pontefice può fare poco.
Fatta questa premessa necessaria, va detto che l'influenza vaticana sull'UDC può al contrario giovare. I rapporti fra Vaticano e Russia sono buoni e la Santa Sede ha tutto l'interesse affinché le relazioni migliorino sempre più. Non bisogna dimenticare che i rapporti amichevoli fra Italia e Russia hanno favorito il riavvicinamento fra Mosca e la Città del Vaticano, contribuendovi attivamente.
Non credo che, ad oggi, soprattutto dopo le campagne mediatiche fatte in America contro la Chiesa sullo scandalo-pedofilia, la Chiesa abbia l'intenzione o la convenienza nello spostare l'asse della politica estera italiana verso Obama anziché lasciarlo nella direzione di una Mosca ormai non più ostile da anni.

Ma il problema non è il vaticano è proprio l'UDC che è quello più filoamericano neocon.

[Manfr]

L'UDC potrebbe normalizzare molto, ma ora non credo che B. punti a inglobarla, finchè può andrà avanti a compravendita. Per lui è fondamentale distruggere il terzo polo.

[Giò]

Ma il problema non è il vaticano è proprio l'UDC che è quello più filoamericano neocon.

Per via di Adornato dici? Sì, è vero. Però, ripeto, è inutile temere le influenze vaticane sull'UDC, che forse sono le uniche che potrebbero farla desistere da mettere i bastoni fra le ruote a Berlusconi in politica estera.
Anche perchè, allargamento della maggioranza all'UDC o meno, il fattore tempo da favorevole a Fini-Casini è diventato favorevole a Berlusconi.

[Giò]

L'UDC potrebbe normalizzare molto, ma ora non credo che B. punti a inglobarla, finchè può andrà avanti a compravendita. Per lui è fondamentale distruggere il terzo polo.

Il punto è questo: se l'UDC si adegua, Berlusconi è ben contento di portarsela nella maggioranza di centrodestra. Se non si adegua, giustamente, andrà avanti col logoramento di deputati e senatori.

[José Frasquelo]

Per via di Adornato dici? Sì, è vero. Però, ripeto, è inutile temere le influenze vaticane sull'UDC, che forse sono le uniche che potrebbero farla desistere da mettere i bastoni fra le ruote a Berlusconi in politica estera.
Anche perchè, allargamento della maggioranza all'UDC o meno, il fattore tempo da favorevole a Fini-Casini è diventato favorevole a Berlusconi.

No proprio in generale gente come Casini e Tabacci li vedo poco inclini a digerire le evoluzioni del Berlusconi IV (laburismo, politica estera, presidenzialismo etc.). Del Vaticano me ne frega. Non sono certo loro i neocon.

[Colonna]

L'obiettivo è spaccare l'UdC, non inglobarla.

[José Frasquelo]

L'obiettivo è spaccare l'UdC, non inglobarla.

magari!