Ora ha paura e non uscirà più di casa. Perché quanto accaduto l'8 dicembre l'ha segnata per sempre. Maria Fabbri, 84 anni, era un'arzilla vecchietta prima d'essere scippata in strada e massacrata di botte. Un trauma cranico, il sopracciglio sinistro spaccato, un occhio nero, il gomito e un braccio ormai inservibili e poi ecchimosi e contusioni su tutto il corpo. E' la stessa donna a raccontare l'accaduto: «Ero appena scesa dall'autobus in strada San Mauro, qualcuno da dietro mi ha strappato la borsa e per trattenerla sono caduta a terra. Quell'uomo aveva il volto coperto da un casco ed era in compagnia di un complice. Si sono fermati, sono tornati indietro per frugare dentro la borsa. Benché si fosse rotto il manico io la tenevo saldamente in mano. Ho cercato di reagire ma loro, senza pietà, mi hanno colpito». Calci, pugni e schiaffi contro la povera vecchina che è rimasta semisvenuta sul selciato. «Sentivo che parlavano tra loro. Sono certa che fossero degli zingari, l'ho anche detto ai poliziotti. Mi hanno portato via 180 euro, un orologio d'oro, ricordo di mio marito ed altri oggetti che tenevo con me. Poi se ne sono andati».
Torino, ottantenne massacrata di botte dagli zingari alla fermata del bus - CronacaQui