1866: scoppia la Guerra Austro-Prussiana. L'Italia,alleata con la Prussia,entra anch'essa in guerra contro l'Austria. E' la Terza Guerra d'Indipendenza.
Su pressione del Re,però,La Marmora non si è dimesso da Presidente del Consiglio (non avremo mai un secondo Governo Ricasoli). Il Re è Comandante in Capo delle Forze Armate,il Generale Cialdini è Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e guida la spedizione.
Il grosso del Regio Esercito (circa 140.000 uomini) seguirà dunque la proposta di Cialdini di attaccare il Veneto dalla Romagna,aggirando le difese austriache e puntando su Venezia. Una armata minore (80.000 uomini) attraverserà invece il Mincio e terrà impegnati gli Austriaci nel Quadrilatero,sotto il comando di Govone. Un ruolo secondario viene assegnato ai volontari di Garibaldi,che dovranno conquistare il Trentino (che verrà assegnato all'Italia solo se questa sarà in grado di prenderlo).
La guerra per l'Italia comincia il 16 giugno.
24 giugno: a Custoza il generale Govone sconfigge gli Austriaci. Nei combattimenti si distingue il Principe di Piemonte Umberto.
3 luglio: a Sadowa i Prussiani sconfiggono gli Austriaci.
20 luglio: le truppe italiane,guidate da Cialdini,giungono a pochi chilometri da Venezia,che insorge.
22 luglio: il generale Cialdini entra a Venezia,accolto da una folla osannante.
27 luglio: dopo aver tenuto brillantemente testa all'ottimo generale austriaco Kuhn Garibaldi entra a Trento. Gli Austriaci abbandonano il Trentino.
12 agosto: l'armistizio di Nikolsburg proibisce all'Italia di invadere anche la Venezia Giulia (impresa che non sarebbe stata gradita dalla Prussia).
23 agosto: pace di Praga: la guerra finisce. Il Regno d'Italia ottiene il Veneto ed il Trentino,ma non la Venezia Giulia. La Corona Ferrea viene ceduta dall'Imperatore d'Austria al Re d'Italia.
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marzo-aprile 1914: Giolitti,trovando sciocco dichiarare guerra all'Austria per la sola Trieste (che ritiene possibile ottenere per vie diplomatiche),ordina ai suoi "ascari" in Parlamento di sfiduciare il Governo Salandra ed il suo Ministro degli Affari Esteri Sonnino (accesamente interventista).
Nelle consultazioni che seguono il Re nomina per la quinta volta Giolitti Capo del Governo.
Maggio 1914: presentandosi alla Camera Giolitti ottiene la fiducia con i voti di un po' tutti i liberali non strettamente salandrini,dei cattolici deputati e dei socialisti riformisti. Votano contro i salandrini,i nazionalisti ed i repubblicani (che vogliono la Quarta Guerra d'Indipendenza). Turati preme sui socialisti ed ottiene l'astensione del PSI nella votazione a favore del "Governo della neutralità".
1914-1918: il Governo Giolitti dura per 4 anni,ma fa ben poco. Il boom economico italiano prosegue senza sosta e anzi aumenta vendendo prodotti ad entrambi i blocchi in guerra. La rivolta senussita viene stroncata praticamente sul nascere nel 1916.
Giolitti però continua segretamente a riarmare l'Esercito in previsione di un ingresso in guerra qualora le condizioni lo rendessero necessario.
L'Austria,convinta che Giolitti non scenderà mai in guerra,non vuole cedere Trieste.
1918: entrati in guerra gli Stati Uniti,il blocco economico contro gli Imperi Centrali si fa troppo forte.
L'Austria-Ungheria si mostra sempre più divisa nelle sue mille etnie,mentre in Germania serpegga la rivolta sociale.
Giolitti,temendo che Trieste vada alla Serbia,decide di scendere a patti.
Ad aprile il Governo stipula il Patto di Londra con Stati Uniti,Regno Unito e Francia: l'Italia entra in guerra in cambio della Venezia Giulia,del Litorale Austriaco,di Fiume e di Zara,oltre a qualche arrotondamento coloniale. Il trattato è reso subito pubblico e viene approvato dal Parlamento.
L'Italia entra in guerra contro l'Austria e la Germania il 24 maggio.
1 giugno: gli Italiani attaccano gli Austriaci sul fronte giuliano: è la battaglia dell'Isonzo. Gli austriaci,pochi e demotivati,vengono rapidamente sopraffatti. Gli Italiani invadono la Venezia-Giulia.
10 giugno: il MAS (motoscafi auto-siluranti) di Rizzi affonda la corazzata Santo Stefano.
24 luglio: Trieste è italiana dopo aspri combattimenti.
25 agosto: dopo un mese di combattimenti gli Italiani arrivano a Pola.
4 novembre: l'Austria firma l'armistizio. Dopo soli 7 mesi la guerra è vinta.
11 novembre: le ostilità finiscono in tutta Europa.
Vinta la guerra,il Re scioglie le Camere (il cui scioglimento era stato posticipato sine die a causa della guerra). Alle elezioni,che si svolgono ancora col maggioritario si presentano i seguenti gruppi:
Liberali: non sono propriamente un partito,sono un coacervo di grandi personalità (Giolitti,Sonnino,Salandra,Nitti) fra loro molti diversi. Sono ad ogni modo la classe dirigente italiana. Pare scontata una loro vittoria,e ancora di più una vittoria di Giolitti.
Partito Socialista Italiano: entrando in guerra Giolitti ha perso l'opportunità di coinvolgere i socialisti al Governo. Turati è ormai in minoranza ed i massimalisti comandano.
Partito Popolare Italiano: è il più giovane fra i partiti italiani,fondato da due personalità diversissime per origine geografica: il siciliano Don Sturzo ed il trentino De Gasperi (Trento è italiana sin dalla Terza Guerra d'Indipendenza).
Nazionalisti: guidati dal buon Federzoni,hanno sostenuto Giolitti a partire dall'ingresso in guerra.
Radicali: formalmente l'opposizione liberale di sinistra di Giolitti,ma di fatto ben integrati nel sistema giolittiano, Come dice il nome si rifanno al Partito Radicale Francese.
Partito Socialista Riformista Italiano: nato dopo la Guerra di Libia,guidato da Bonomi,il nome dice tutto. Anche loro sono ben integrati nel sistema giolittiano.
Partito Repubblicano Italiano: i successori di Mazzini. Al grido di "A morte il Re e il Principin" sono sempre stati interventisti e,sia detto a loro onore,sono anche intervenuti a guerra scoppiata.