MILANO - «Io sono alleato e tengo conto della volontà degli alleati, anche se penso che la vera igiene è il voto, altrimenti andiamo avanti sempre con dubbi e paure». Al termine di un pranzo con gli altri big del Carroccio ad Altavilla Vicentina, Umberto Bossi torna a insistere sulla necessità di un ritorno anticipato alle urne e mette anche in guardia il premier Silvio Berlusconi da un eventuale ingresso dell'Udc nella maggioranza di governo. «Io starei attento, se fossi Berlusconi, a non fare entrare i suoi nemici, quelli che lo vogliono morto: non fa un grosso passo in avanti, fa un passo indietro» ha detto il Senatùr riferendosi a Pier Ferdinando Casini e ai suoi . «Ho già provato l'Udc al governo, basta - ha tuonato il numero uno del Carroccio - Non riuscivamo a fare niente». «Il problema - ha aggiunto Bossi, rinnegando di fatto l'apertura di qualche giorno fa ai centristi - è che se un governo resta in carica, rimane per fare i cambiamenti delle leggi». Casini non sembra comunque al momento «abboccare» al corteggiamento del Pdl e ribadisce la sua equidistanza dagli altri due poli: «Abbiamo un'interlocuzione seria sia con il Pdl che con il Pd, ma balliamo da soli», conferma il leader Udc.
ELEZIONI ANTICIPATE - Per l'esecutivo, secondo Bossi, andare al voto è «l'unica igiene». «Più si aspetta tempo, meno la gente capisce» ha spiegato il leader dei leghisti. Al quale ha fatto eco l'altro esponente del Carroccio Roberto Maroni. «Se ci sarà una maggioranza su cui fare affidamento - ha spiegato il ministro - , si può continuare. Altrimenti è meglio andare al voto». Il Pdl però frena e il più esplicito è Renato Schifani. «Gli italiani chiedono di non andare nuovamente alle urne, perché lo hanno già fatto poco più di due anni fa» ha detto il presidente del Senato, nel suo discorso a Napoli per la cerimonia delle medaglie d'oro all'avvocatura partenopea, tornando a ripetere ancora una volta che la «stabilità è una necessità inderogabile per il Paese» e che è utile mettere fine a «sterili contrapposizioni».
«NESSUNA CAMPAGNA ACQUISTI» - Quanto al voto del 14 dicembre, il leader della Lega ci tiene a precisare che il governo non ha fatto nessuna campagna acquisti. E il dialogo tra la maggioranza e Gianfranco Fini? Bossi taglia corto. «Dovete chiederlo a Berlusconi. Io non ho litigato con Fini».