Dopo l'episodio di ieri e i successivi commenti prendo atto che ormai il gioco di Transatlantico è destinato pian piano a morire in quanto si è trasformato in una guerra tra bande e tra singoli e non più in un qualcosa di realmente costruttivo, interessante, divertente e arricchente come originariamente doveva essere. Ma non solo. Mi rendo conto che è un gioco dove il più furbo la spunta, dove non sono le idee o l'abilità dialettica che contano ma bensì la capacità di creare cloni e cospirazioni fittizie per screditare l'avversario scomodo e avvantaggiare la propria parte o addirittura se stessi. A tutto questo un tempo poteva esserci soluzione. Alcuni di noi avevano lavorato in questo senso, ma era una minima parte della classe politica pirriana. Siamo stati isolati, delegittimati, tagliati fuori. E infatti tanti se ne sono andati per disperazione e perchè si sono resi conto che era una battaglia contro i mulini a vento. Altri si sono adattati a questo modus operandi. Adesso alcuni hanno proposto una soluzione più o meno condivisibile e per tutta risposta sono stati tacciati di essere di parte. Gli stessi che hanno proposto una soluzione, sentendosi attaccati, hanno risposto in maniera assolutamente non costruttiva e hanno dato adito ad altre polemiche. Questa è la dimostrazione di quanto questo gioco sia destinato a morire. Dove non c'è dialogo e rispetto reciproco non può esserci una soluzione.
Prendendo atto di tutta questa situazione, ho deciso di allontanarmi nuovamente da questo gioco ormai consapevole che la situazione non può assolutamente migliorare.
In bocca al lupo a chi rimane,
Frankie D.