Nel centenario dell'iniziazione pitagorica di Arturo Reghini, un drappello di amici ed accoliti di varia estrazione - accomunati dall'Amore verso la Tradizione prisca d'Italia - hanno sentito il dovere di rendere omaggio ai Mani del pitagorico fiorentino negli stessi luoghi che lo videro affrontare la prova dell'Abisso.

Nutrita è stata la rappresentanza dell'ARSI e dei seguaci della “via romana agli dèi”.



"Sono trascorsi oramai molti anni da quando ebbi, per la prima volta, coscienza della immaterialità.
Ma, nonostante il fluire del tempo, l'impressione che ne provai fu così vivida, così possente, da permanere tuttora nella memoria, per quanto sia possibile trasfondere e ritenere in essa certe esperienze trascendenti; ed io tenterò, oggi, di esprimere, humanis verbis, questa impressione, rievocandola dagli intimi recessi della coscienza."

Pietro Negri (Arturo Reghini), Sub specie interioritatis - In «UR», 1927 -








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