Lampedusa, esplode la rivolta contro gli immigrati. Bagnasco: "E' un problema che riguarda tutta l'Europa
Lampedusa ormai al collasso tra le proteste dei cittadini: solo nelle ultime 24 ore sono arrivati 1.973 immigrati e il totale sale nuovamente a quota 5mila. Il presidio che gli abitanti di Lampedusa avevano inscenato da questa mattina nel porto è stato infine rimosso: per diverse ore uomini e donne hanno rovesciarto cassonetti e bloccato l'accesso del porto per chiedere una soluzione definita all'emergenza immigrazione che soffoca l'isola.Entro mercoledì trasferiti migliaia di migranti - L'isola è stracolma di migranti giunti dal Nordafrica, in particolare dalla Libia, e tutti sono in attesa di una destinazione più degna di quella trovata a Lampedusa dove, ricordiamolo, è presente un unico centro di accoglienza che può ospitare solo 400 migranti. Il "piano di svuotamento" annunciato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni dovrebbe porre rimedio almeno alla situazione di sovraffollamento, ormai insostenibile, che si è raggiunta sull'isola. Il commissario per l'emergenza immigrati Giuseppe Caruso ha reso noto che saranno trasferite entro mercoledì le migliaia di immigrati giunti in questi giorni sull'isola, grazie all'intervento di sette navi, sei per il trasporto civile e una militare, la San Marco. E il piano di svuotamento dell'isola, deciso dall'Unità di crisi del Viminale, verrà portato per l'approvazione al Consiglio dei Ministri proprio mercoledì prossimo.Lo stato d'agitazione dei lampedusani continua - L'annuncio di Caruso e Maroni soddisfa il presidente siciliano Raffaele Lombardo che commenta: "Finalmente il governo si muove", ma avverte: "I lampedusani manterranno un civile stato d'agitazione fino a quando non arriveranno in porto le navi". Proprio alcune donne si sono incatenate davanti all'ingresso del porto lampedusano protestando contro il governo nazionale, "colpevole di aver dimenticato gli abitanti di Lampedusa". E, sull'isola, arriveranno stasera anche gli ispettori del ministero della Salute per controllare lo stato igienico-sanitario dell'isola. Insieme agli ispettori del ministero, che partiranno oggi pomeriggio da Roma e a quelli inviati dalla Regione Sicilia e dall'Asl, ci saranno anche dei funzionari dell'Oms.Sulla vicenda interviene anche Bagnasco, presidente della Cei: "L'emergenza-immigrazione "è comunitaria", e "per predisporre soluzioni minimamente adeguate per gli sfollati, i profughi o i richiedenti asilo c'èbisogno, oltre che dell'apporto generoso delle singole Regioni d'Italia, anche della convergenza dell'Europa comunitaria". Sottolineando che è un'illusione riuscire a piantonare le coste di un continente intero", Bagnasco ha spiegato che l'emergenza "va affrontata nell'ottica di destinare risorse per uno sforzo di sviluppo straordinario, che non potrà non raccogliere poi benefici in termini di sicurezza complessiva. Tutta l'Europa è - non da oggi - in debito verso l'Africa", ha detto il capo dei vescovi italiani. "E' l'ora dunque - ha aggiunto - di attuare quelle politiche di vera cooperazione che sole possono convincere i nostri fratelli a restare nella loro terra, rendendola produttiva". Bagnasco ha anche evidenziato che tali "vicinanze geografiche" "riguardano l'Italia alla stessa stregua con cui riguardano l'Europa": "i confini costieri della prima infatti coincidono con i confini meridionali della seconda".Protesta di un gruppo di lampedusani, tra cui alcune donne, ha rivoltato tre cassonetti davanti il varco militare al porto, bloccando il transito e chiedendo al governo soluzioni per mettere fine all'emergenza immigrazione nell'isola. In strada sono stati gettati anche due grossi recipienti usati per contenere acqua, vasi e pietre. Alcuni dei manifestanti si sono seduti davanti al cumulo di macerie, alzando due bandiere: quella della Trinacria, simbolo della Sicilia, e quella a scacchi di Lampedusa. La polizia osserva. "Non vogliamo entrare in quarantena", urla un ragazzo. Altri invocano "lo sciopero generale". "Noi siamo il popolo di Lampedusa, lo sappiano i leghisti che ci costringono a vivere in questa situazione - dice uno dei manifestanti - Rivogliamo indietro la nostra libertà, solo questo chiediamo. Difendiamo la nostra dignità, siamo stanchi". Alcuni pescatori hanno trainato quattro barconi usati dai migranti e sequestrati e li hanno posizionati all'ingresso del porto. Lo scopo è impedire il transito delle motovedette che soccorrono gli immigrati. Dal molo una cinquantina di donne sta incitando l'azione, invitando altri uomini alla partecipare alla protesta. Sulla banchina la tensione è altissima. "Non riteniamo che ci sia un rischio di epidemie, ma un problema igienico-sanitario importante e che potrebbe in futuro continuare. Anche per questo i nostri ispettori arriveranno sull'isola oggi". Così il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha commentato la situazione dei migranti che in questi giorni si stanno accumulando sull'isola di Lampedusa a causa dei conflitti in Libia. "Non si tratta di emergenza - ha detto il ministro - ma le condizioni igienico sanitarie sono drammatiche: ieri ho parlato a lungo con l'assessore Russo, lui sta mandando due ispettori della regione e dell'Asl e noi stiamo mandando i nostri ispettori del ministero. Insieme a questi ci sarà un'osservatore dell'Oms che é già a Roma proprio per questo motivo, e anche un rappresentante dell'istituto dei migranti che dovrà valutare tutti gli aspetti inerenti alla copertura psicologica e sanitaria". Il ministro ha infine ricordato che il 13 aprile ci sarà una conferenza dei ministri della salute di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo proprio per discutere di questa emergenza."Non vi sono al momento rischi specifici di epidemie a Lampedusa, né ci sono state segnalate particolari infezioni". A confermarlo è Santino Severoni, rappresentante speciale del direttore regionale dell'Oms Europa in Italia per l'emergenza migranti a Lampedusa. Severoni è al momento in partenza per Palermo con gli altri ispettori, di cui 2 dell'Oms e tre del ministero della Salute, che dovranno valutare la situazione igienico-sanitaria dell'isola. "Si tratta di una missione di ricognizione - precisa - da cui dovremo tornare con consigli di attuazione pratica. I nostri interventi come Oms saranno concentrati sull'innalzamento della sorveglianza sulle malattie infettive e il controllo della sicurezza dell'acqua".
28 marzo 2011
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