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    Question «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    da "Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi" - Interni - ilGiornale.it del 31-05-2009


    "Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi"

    di Stefano Zurlo



    Una lunga trattativa. E alla fine i giornalisti dell’Espresso buttano sul tavolo la loro proposta: «Io te la pago - dice uno di loro - se tu hai l’altra cosa. Se hai le foto, se hai i gioielli». Insomma, le prove della relazione con il Cavalier Silvio Berlusconi. Laura, Laura Drezwicka, la biondissima del Grande Fratello, non sa nulla. Ma decide di giocare, fa intendere, provoca, spara di aver avuto una relazione col Cavaliere. E freme per concedere un’intervista. A pagamento, va da sé. La richiesta è secca: cinquantamila euro.

    Cinquantamila euro per raccontare tutti i dettagli piccanti, piccantissimi, privati, privatissimi, che riguardano Berlusconi e la sua privacy. «I giornalisti dell’Espresso - racconta ora lei al Giornale - erano scatenati. Volevano sapere tutto, ma proprio tutto sulle abitudini erotiche del presidente del Consiglio». Del resto, il settimanale del gruppo De Benedetti attualmente in edicola spara un servizio dal titolo più che promettente: «L’harem di Silvio». E ormai c’è una lunga tradizione di pseudo scoop sulle avventure sentimentali del premier: le feste a Villa Certosa, le ragazze invitate in Sardegna, il caso Noemi, i gossip sulle ministre. La task force del periodico prova da mesi a guardare attraverso il buco della serratura dentro la camera da letto di Silvio. «Credo - prosegue Laura - che abbiano incontrato molte, moltissime ragazze, chiedendo degli sms di Silvio, delle foto in posa con lui, dei regali che avrebbero ricevuto».
    Il giornalismo sotto le lenzuola mobilita energie e risorse. E l’Espresso è disposto a pagare queste rivelazioni esplosive.
    Al tavolo di un ristorante di Napoli sono sedute quattro persone: Laura, la sua amica Roberta, fotografa, i due emissari del settimanale. Un redattore e un collaboratore. Laura, una sorta di Paris Hilton all’amatriciana, vanta un curriculum stuzzicante: esordio folgorante come «sexy car washer», in quasi topless mentre puliva grandi auto fra goccioloni luccicanti, si è esibita senza veli nel circuito di alcune tv private, infine è entrata nella stanza del Grande fratello al posto di Daniela Martani, la hostess poi licenziata dall’Alitalia. E questo suo exploit è stato oggetto di molte mormorazioni e chiacchiericci: chi l’ha spinta fin sotto le telecamere bramate da legioni di aspiranti veline? Insomma, ha tutte le curve e le zone d’ombra per attirare la curiosità della stampa come il miele le api.
    Bastano poche frasi di circostanza e subito arriva la richiesta: «Lei - spiega Roberta - pensava a una cifra di 50mila euro per questa... 50mila euro che è il prezzo che lei ha valutato con me, questa è la cifra per rilasciare questa intervista».

    Cinquantamila euro. Sono tanti ma all’Espresso la storia fa gola. Con quel corteo di dettagli torbidi, particolari scabrosi, relazioni peccaminose. «Se tu vai da Oggi o vai da Gente - riflette l’inviato - a fare un’intervista del genere... Se lo fai con l’Espresso invece... Vogliamo parlarne seriamente... Se no la chiudiamo tu sei libera di... chiudere con il nostro giornale. Però volevo dire che non è una cosa che si fa proprio così. Io vado dal direttore e dico “c’ho una ragazza che ha fatto il Grande fratello e potrebbe raccontare cose di Berlusconi e gli diamo 50mila euro”, non ti dirà mai di sì».

    Ci vogliono le prove per dire sì e staccare l’assegno: «Se io riporto di lei cose gravi del presidente del Consiglio devo essere sicuro».
    Sicuri o dubbiosi, i cronisti hanno drizzato le antenne e affondano le domande: «Si è comportato bene fino a quando?» «Fino a poco tempo fa». «Ma perché si è stufato?». «No, non è che si è stufato... Forse è per i casini che stanno succedendo adesso, mica per altri motivi».

    Gira e rigira, la discussione si avvita sempre intorno allo steso punto: «Hai qualche elemento per documentare la tua relazione sessuale o no?» «Ho le mie prove». E non ti senti un po’ Monica Lewinsky?» «Io ho le mie prove». Come la stagista americana aveva le sue.

    Laura tiene sulla corda i giornalisti, si sbilancia, allude, poi ingrana la retromarcia. E le domande a pagamento scendono come chicchi di grandine: «Ti ha pagato l’affitto?». «Ha pagato l’affitto». «Molte stanno lì». «Eh, sì», risponde Laura. Pronta per un altro quiz: «Hai visto cose che faceva che so con la Carfagna, con la Matera, con quelle che ha candidato?» È l’unico passaggio «istituzionale» della conversazione.

    Laura mena il can per l’aia, precisa, per chi ancora non lo sapesse, che le donne hanno una psicologia particolare, parla di sensazioni. I cronisti incalzano. Le domande sono sempre più «politiche»: «Ti chiamava?». «Mi chiamava spesso la sera». «Stava al telefono a lungo?». «Abbastanza». Sembra di essere dentro uno spot. «Ho delle prove telefoniche, ma solo sms».

    «Sono vincolanti questi sms» esultano i giornalisti. «Sono belli, sono belli», ripete lei, più stereotipata di un’oca giuliva «Amichevoli?», insistono prudenti gli inviati. «Amichevoli no, perché non è solo mio amico».

    Ci siamo, o forse non ancora. Laura è la reginetta del dico-non dico, come del vedo-non vedo. Il safari nella vita privata del premier riprende: «Non c’hai una foto un po’ più... una foto che prova». Così, con qualche scatto hard, il tormentone sul Cavaliere potrebbe chiudersi una volta per tutte.

    Laura fa balenare quel che non ha, l’immagine potrebbe pure esserci. La starletta rilancia: «Sì una foto che non ho visto da nessuna, con nessuna ragazza, ce l’ho questo documento, ce l’ho sul telefono. È ovvio che non te l’ho fatto vedere perché non posso farti vedere». La caccia al tesoro è a un passo dalla meta.

    L’affare sembra possibile. «Questo - replica uno dei giornalisti - per me sarebbe... Cioè se avessi questa cosa io potrei dire al direttore: c’è questa cosa... che siete molto amici... che siete stati dentro casa sua da sola con lui dentro la sua stanza». Questo sì che sarebbe bingo.

    Serve altro? C’è bisogno di qualcosa ancora dopo aver frugato dentro Vila Certosa con gli obiettivi dei paparazzi?

    Laura non molla: «Io prima volevo fare un’intervista per un compenso, poi mostrerò le foto». Laura vuole i soldi, Laura vuole i riflettori, l’Espresso vuole le prove. Poi la vita privata, personale, intima del Cavaliere potrà pure essere fatta a pezzi.

    Dunque, si va avanti a comporre un fantomatico manuale erotico del Cavaliere. Le domande si fanno ancora più esplicite, quasi surreali, grottesche: «Faceva delle cose anche insensate oppure no? Cioè ha controllo come uomo oppure no?». «Con te non ha mai avuto dei comportamenti folli?».

    Altro che Palazzo Grazioli. Qui siamo in una galleria di personaggi lombrosiani. Insomma, lo scoop potrebbe pure essere più grande del previsto: un Cavaliere mostro, o bruto o chissà che altro. Una pellicola dell’orrore. Che botto.

    Meglio consolidare il terreno con altre domande a ventaglio: «Ti ha mai raccontato di essere stato con due donne insieme?». Certo, nel Kamasutra dell’Espresso il capitolo orge era rimasto incredibilmente nell’ombra. Laura si supera: «Guarda, io non coinvolgo nessuna altra persona in questo racconto».

    Laura indica ma non chiarisce e allora, persa ogni misura, dal taccuino saltano fuori temi che gli stessi cronisti maneggiano come saponette, «come leggende metropolitane che girano». Finiscono tutte insieme nel mulinello: «C’è questa storia della puntura alla base del pube che ti permette di avere rapporti sessuali continuamente per ore». Ma la leggenda, come tutte le leggende, non finisce qua: «Ha avuto anche problemi dal punto di vista di un eccesso di afflusso di sangue». Sono informati, all’Espresso.

    O forse è una domanda. Laura si ricorda di essere stata una «sexy car washer»: «Mi stai chiedendo se ce l’ha grosso?». Ridono tutti, adesso. Ma è un istante. Laura torna a pattinare sulla zona grigia: «Io questa cosa non me la sento di dirla in questo momento se fa le punture o no... Non te la dirò mai». Il Paese resterà appeso al rebus.
    Meglio divagare, sì, ma non troppo: «Lui si diverte e gioca e gli piace vedere magari due donne che si baciano fra di loro e magari fanno lo spogliarello, cose di questo genere... Si renderebbe ridicolo. Era per capire questa cosa qua appunto anche in questo». Laura è una barriera: «Quello fa parte dell’intervista, non mi va di rispondere».
    Non subito. E allora si torna a parlare delle garanzie e del compenso, il carburante della conversazione: «A me quel che interessa è se tu hai una foto che documenta un rapporto particolare con lui... che fa capire lui come personaggio anche in relazione alla politica cioè come...».

    «Io comunque adesso ci penso».
    Sì, basta, almeno per questa volta: «Io te la pago se tu hai quest’altra cosa. Se tu hai le foto, se tui hai i gioielli. Il fatto che ti ha iscritto al Grande Fratello perché veramente... non la possiamo fare» l’intervista. «Tu non puoi dire che uno è l’amante tuo soltanto sulla base della tua parola». «Be’, già il Grande Fratello penso che sia una bella prova». «Si dice che sono state segnalate...».

    Siamo al capitolo raccomandazioni, ma Laura se ne va. Ci sarà tempo per un altro appuntamento. E per altri mercanteggiamenti.

  2. #2
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    Question Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    da CronacaQui :: Laura Drzewicka: "L'Espresso voleva pagarmi per incastrare Berlusconi"


    Laura Drzewicka: "L'Espresso voleva pagarmi per incastrare Berlusconi"

    MILANO 01/06/2009 - Il 'Giornale' pubblica un articolo in cui Laura Drzewicka , una delle concorrenti del 'Grande Fratello', afferma che due giornalisti del settimanale 'L'Espresso' hanno avuto con lei una trattativa ed "erano pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi"." Laura - scrive il quotidiano - spara di aver avuto una relazione con il Cavaliere e chiede cinquantamila euro per concedere l'intervista. Loro sono disposti a trattare e uno di loro dice alla ragazza: io ti pago - riporta 'Il Giornale'- se hai le foto e se hai i gioielli. Tutto ciò avviene a Napoli in un incontro nel corso del quale i cronisti tempestano la ragazza di domande scabrose".

    Replica de L'Espresso
    La direzione del settimanale romano, in una nota, afferma di riservarsi ogni azione legale nei confronti del quotidiano milanese e precisa: «Il 27 maggio Roberta Arrigoni, titolare dell'agenzia fotografica Unopress, contattava ripetutamente un nostro collega proponendogli un'intervista con Laura Drzewicka, disponibile a raccontare i suoi rapporti con Silvio Berlusconi. Nel corso dell'incontro, alla richiesta di denaro per rilasciare l'intervista, il collega precisava che mai sarebbe stata pagata un'intervista. Se l'agenzia avesse proposto fotografie, queste sarebbero state valutate ed eventualmente acquistate secondo una normale prassi. Le telefonate intercorse con l'agenzia fotografica e l'incontro del nostro collega con la signorina Drzewicka - conclude la nota- sono state registrate".

    Controreplica
    In merito all'articolo 'Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi', il 'Giornale' conferma «tutto quanto riportato dell'edizione di oggi». "Abbiamo la registrazione del colloquio - continua la nota del quotidiano - fra Laura Drzewicka e i giornalisti dell' Espresso. E siamo pronti a esibirla in ogni sede opportuna".

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    Da mettere in relazione con questo 3d:

    http://forum.politicainrete.net/dest...far-fuori.html

  4. #4
    .
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    Che schifosi.

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    Peccato che non sia vero un cazzo : L'offerta di denaro riguardava eventuali prove della relazione, non la confessione. Guardare meno la Tv plesae
    Bazooka!!!

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    Citazione Originariamente Scritto da Gallarò Visualizza Messaggio
    Peccato che non sia vero un cazzo : L'offerta di denaro riguardava eventuali prove della relazione, non la confessione. Guardare meno la Tv plesae
    Io non la guardo mai.

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    Com'è veramente andata
    di Marco Lillo
    L'espresso non ha mai offerto un euro per ottenere interviste piccanti su Silvio Berlusconi. Al contrario ha rifiutato l'offerta di un'intervista a pagamento sulla relazione sentimentale del presidente con una stellina del Grande Fratello, Laura Drezwycka. Non solo. Ha chiaramente detto all'agenzia che offriva il presunto scoop (rivelatosi una tentata truffa, che dovrà essere valutata dagli organi competenti sotto il profilo penale e deontologico) di essere interessato solo a un'intervista di interesse pubblico, non pruriginosa, e soprattutto gratuita, nella quale la ragazza rivelava cose vere e verificabili.

    L'espresso, dopo avere ascoltato quello che la ragazza aveva da rivelare, ha risposto che avrebbe pubblicato l'intervista solo gratuitamente e omettendo il versante più privato del racconto.

    Di tutto quello che la ragazza aveva raccontato, è stato detto chiaramente alla ragazza e all'agente fotografico Roberta Arrigoni, L'espresso era interessato alla parte dell'intervista nella quale lei sosteneva di essere stata raccomandata per entrare nel "Grande Fratello".

    Questo racconto era interessante per il pubblico del nostro settimanale perché sarebbe stato un elemento di prova del conflitto di interessi di Silvio Berlusconi. Il presidente del consiglio, che sostiene di non interessarsi più delle sue aziende, continuerebbe a determinarne le scelte editoriali entrando addirittura nei casting dei reality, per favorire qualcuno.

    L'espresso ha detto chiaramente a Roberta Arrigoni che le rivelazioni piccanti della ragazza erano cose che potevano essere interessanti per i giornali di gossip e non per il nostro settimanale (e le domande che sono state fatte su questo versante erano tese solo a verificare la credibilità dell'affermazione della ragazza sulla sua relazione con Berlusconi).


    L'espresso si è comportato in modo ineccepibile di fronte a un'offerta di una presunta testimonianza che era nostro dovere verificare.

    Quello che emerge dalla ricostruzione dei fatti è inoltre un comportamento scorretto di chi ha organizzato, direttamente o indirettamente, un tentativo di trappola.

    Ecco quello che è accaduto.

    Il 27 maggio alle 12 Marco Lillo, autore con Peter Gomez e Caudio Pappaianni del servizio sul caso Noemi e sulla festa di Villa Certosa a Capodanno 2008, è stato contattato sul telefonino dalla signora Roberta Arrigoni dell'agenzia fotogiornalistica Unopress, mai sentita prima, che offriva notizie e fotografie riguardanti Silvio Berlusconi, senza essere mai stata sollecitata da L'espresso.

    In particolare la Arrigoni sosteneva di essere in contatto con una ragazza (che poi si sarebbe rivelata essere Laura Drezwicka, protagonista del Grande Fratello) che voleva raccontare cose interessanti sui suoi rapporti con un importante personaggio identificabile in Silvio Berlusconi.

    La titolare dell'agenzia fotografica sosteneva che la ragazza voleva essere pagata per le sue rivelazioni e subito Marco Lillo rispondeva che il settimanale non era disposto a pagare.

    Il cronista chiedeva, visto che aveva come interlocutrice un'agenzia fotografica, se c'erano fotografie interessanti perché sarebbe stato possibile pagarle se fossero state di buona qualità e rilevanti sotto il profilo del pubblico interesse.

    Arrigoni a quel punto sosteneva che Laura del Gf le aveva mostrato una fotografia sul cellulare interessante sotto questo profilo.

    La stessa Arrigoni richiamava e poi in serata riconfermava l'interesse all'incontro da parte della sua cliente con un sms che fissava l'appuntamento per l'indomani, 28 maggio, al ristorante "La scialuppa" di Napoli alle 14 e 30.

    L'agenzia sceglieva come luogo dell'incontro Napoli e determinava anche il ristorante: "La scialuppa", lo stesso ristorante dove proprio in quei giorni (si è appreso dopo) "Il Giornale" aveva organizzato un incontro con l'ex fidanzato di Noemi Letizia nel tentativo di fotografarlo mentre incassava dei soldi.

    All'appuntamento al ristorante "La Scialuppa" i cronisti de "L'espresso" Marco Lillo e Claudio Pappaianni incontravano Roberta Arrigoni e Laura Drezwicka.
    Nel colloquio Laura affermava di avere avuto una relazione con Berlusconi e di essere stata inserita nel cast del Grande Fratello della trasmissione grazie alle sue pressioni.

    In particolare ha raccontato di avere avuto una relazione con il presidente che l'avrebbe portata ripetute volte in Sardegna a villa Certosa e l'avrebbe mantenuta per mesi donandole numerosi gioielli di grande valore, pagandole l'affitto a Roma e poi riempiendole l'armadio di abiti firmati.

    I cronisti, per verificare la sua credibilità, le ponevano numerose domande anche sui suoi rapporti intimi con Berlusconi. Alla fine della conversazione con la ragazza, i giornalisti parlavano con Roberta Arrigoni dell'agenzia fotogiornalistica Unopress e le spiegavano chiaramente che non avrebbero pubblicato nulla sul versante intimo perché erano interessati alle dichiarazioni che avessero un risvolto di interesse pubblico.

    Al termine dell'intervista i cronisti de "L'espresso" venivano seguiti in motorino da due individui a bordo di uno scooter che scattavano alcune fotografie.
    (01 giugno 2009)
    Bazooka!!!

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    ammazza non ci sono più gli agenti della cia di una volta ora il Grande Berlusca potrà sconfiggere le forze del male ed instaurare il Quarto Reich!
    Bazooka!!!

  9. #9
    Pasdar
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    Che schifo
    E noi illusi che ci sbattiamo e ci perdiamo per fare i banchetti e per dire come vogliamo la nostra città o l'Italia, quando non ci accorgiamo che se fino a poco fa si urlava alla legge razziale ora l'ultimo varco della decenza è oltrepassato che mona che siamo
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  10. #10
    Bello e dannato
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    Predefinito Riferimento: «Pronti a pagarmi per incastrare Berlusconi»

    Citazione Originariamente Scritto da Gallarò Visualizza Messaggio
    ammazza non ci sono più gli agenti della cia di una volta ora il Grande Berlusca potrà sconfiggere le forze del male ed instaurare il Quarto Reich!
    No, realisticamente lui non lo farà.
    E credo nemmeno la Destra Radicale. Con la differenza che perlomeno a lui non interessa.
    L'arte di essere P.A.

 

 
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