"Solo nella comunità diventa dunque possibile la libertà personale"Marx-Engels

Tesi di Inizio Decennio




di Franco Berardi AKA Bifo


1. Uno sguardo al panorama alla fine del primo decennio.


La speranza Obama si dissolve, e scoppia la crisi europea. Una nuova logica si istalla al cuore della vita europea, a partire dalla crisi finanziaria greca: Merkel Sarkozy e Trichet hanno deciso che la società europea deve sacrificare il suo attuale livello di vita, il sistema della scuola pubblica, la sua civiltà, per poter pagare i debiti accumulati dall’elite finanziaria. Una sorta di direttorio si è impadronito dell’Unione riaffermando i dogma fallimentari del monetarismo neoliberista: riduzione del costo del lavoro, tagli nella spesa sociale, privatizzazione della scuola, impoverimento della vita quotidiana. Proiettando l’ombra di una recessione di lungo periodo sul futuro dell’ultima generazione, l’Europa è divenuta un ricatto. Se l’orizzonte pare scuro, però, accadono eventi imprevedibili, inquietanti ed entusiasmanti al tempo stesso, sulla scena europea. Vedo i cavalieri dell’apocalisse e mi piace il rumore dei cavalli al galoppo.


2. Wikileaks ha mostrato la potenza dell’intelligenza collettiva.


L’evento orchestrato da Assange è lo sprigionamento della forza creativa dell’intelletto generale. La lezione di Wikileaks non sta tanto nei contenuti rivelati, – già sapevamo che i diplomatici son pagati per mentire, e che i militari son pagati per sparare sui civili – quanto nell’attivazione di solidarietà, complicità e collaborazione indipendente tra cognitari, lavoratori cognitivi di vario tipo, tecnici dell’hardware, programmatori, giornalisti che lavorano insieme condividendo lo stesso scopo di destabilizzare il potere totalitario. Da questa lezione i nuovi ribelli troveranno la strada verso l’autorganizzazione dell’intelletto generale.


3. L’intelletto generale cerca un corpo

La rivolta si diffonde nelle strade d’Europa da Londra a Roma ad Atene, ma la strada non è il solo linguaggio di questo movimento. Cos’è in gioco nelle rivolta di massa di dicembre? I ribelli sanno bene che non si sta preparando una lotta militare contro la polizia e lo stato. Non gli interessa molto della polizia e dello stato. Quel che stanno cercando è una ricomposizione del corpo sociale e una riattivazione del corpo erotico dell’intelletto generale. Negli ultimi dieci anni la precarizzazione, l’isolamento e la competizione del mercato del lavoro hanno provocato una dissociazione dell’intelligenza collettiva in rete dal corpo sociale del lavoro ccognitivo. L’accelerazione dell’Infosfera (intensificazione del ritmo di sfruttamento cognitivo) ha messo in tensione la psicosfera sociale, provocando solitudine, panico, depressione, dis-empatia. Oggi nelle strade il cognitariato sta cercando un ritmo dell’empatia. La sensibilità e il desiderio vogliono riprendere il loro flusso. La prima generazione che ha imparato più parole da una macchina che dalla madre ricompone il suo corpo nelle strade.


4. Un processo di lungo periodo


Le lotte studentesche non sono un’esplosione passeggera, ma l’inizio di un processo di lungo periodo che segnerà il prossimo decennio, una sorta di insurrezione europea. Insurrezione significa alzarsi in piedi, ma anche pieno dispiegamento delle potenzialità dell’attore. L’attore che entra sulla scena storica è l’intelletto generale in soggettivazione. Il pieno dispiegamento delle potenzialità dell’intelletto generale si spinge molto al di là dei limiti del capitalismo, e implica una riattivazione della sensibilità. La sensibilità, facoltà di comprendere quel che non può essere verbalizzato, è stata devastata dalla precarizzazione e dalla frattalizzazione del tempo. Per la riattivazione della sensibilità arte e terapia e azione politica tendono a fondersi.
Prozac, Ritalin, cocaina e competizione hanno prodotto effetti bipolari nell’economia: esuberanza irrazionale dei mercati, panico finanziario… e anche nella psicosfera sociale: depressione di massa, crisi di panico, epidemia suicidaria. La terapia è stata ridotta a riadattamento della mente depressa alla normalità dello sfruttamento mentale.


5. La fusione di arte e attivismo ha accentuato l’ineffettualità del gesto.


Il movimento no global del decennio passato era un movimento puramente etico, privo di effetti politici, incapace di fermare le tendenze della deregulation capitalista, perché non entrava nella sfera della vita quotidiana, si limitava alla denuncia etica e all’azione simbolica. L’art-ivismo ha interiorizzato l’ineffettualità e la trasformazione dell’azione in pura denuncia.
Al suo meglio, l’arte del passato decennio è stata fenomenologia della sofferenza mentale. Penso ad artisti come Lisa Athila, Jonathan Franzen. Melinda July, Gus Van Sant, Kim ki Duk, che mettono in scena il corpo sociale frammentato e la frenetica percezione del tempo indotta dalla precarietà.
La sofferenza psichica è il campo principale di contatto tra arte e azione sociale, nel momento in cui l’intelletto generale si mette a cercare corpo. I ribelli di oggi stanno mettendo in opera un’azione poetica e auto-terapeutica. Stanno ricomponendo l’empatia dei corpi, ridiscoprendo una sfera comune di sensibilità.

6. Il cinismo è finito.


Al cuore dell’insurrezione attuale c’è una forte motivazione etica. Nonpenso ad un’etica fondata su “valori”, che non so cosa siano. Penso all’etica in termini materialisti, edonisti e sensuali, come rispetto di sé e come amor di sé. La sfera concettuale dell’estetica deve ridefinire la sfera etica.
Il cinismo di massa, che secondo Sloterdjik era il sentimento prevalente del dopo-’68, è fuori corso, perché non paga più. Le masse accettavano la tristezza del cinismo e dell’auto-sottomissione alle regole umilianti del potere, quando ciò garantiva reddito. Ma oggi il cinismo è appannaggio della sola classe dominante, e filtra sempre meno nella cultura di massa. La classe cinica ha perduto il suo glamour. Brutti, disgustosi, ripugnanti sono coloro che stanno ai posti di comando della finanza, della politica dell’economia, dal punto di vista della nuova generazione. E’ un giudizio estetico, prima di tutto. La scelta etica è fondata sul piacere di sé, non su valori universali, ma sul piacere della singolarità. Un’altra percezione della ricchezza, come godimento di sé e non come acquisizione, va facendosi strada nella sensibilità ancor prima che nella consapevolezza.


7. Dopo l’Europa


La patologia finanziaria ha devastato il corpo e l’anima della società europea, così ora l’Europa è uno zombie. Il movimento del lavoro cognitivo insorgente si assume il compito di inventare una nuova Europa, emancipata dai dogmi della competizione e dell’accumulazione. L’Europa rinascerà grazie all’emergere del corpo sociale ed erotico dell’intelletto generale, grazie all’insurrezione dell’intelligenza sensuale del movimento. Europa potrà essere allora un luogo di solidarietà e di bellezza.