ahahah bella ipotesi che fai!
Comunque, proprio ieri ho visto un film con Sandra Bullock e Keanu Reeves...
Parlava proprio di questo, non in maniera scientifica però
ahahah bella ipotesi che fai!
Comunque, proprio ieri ho visto un film con Sandra Bullock e Keanu Reeves...
Parlava proprio di questo, non in maniera scientifica però
Se vado a fare qualcosa nel passato per evitare che "io esisti".
Ipotesi 1 (rivelazione in stile cinematografico): non succede nulla. Non ci riesci
Semplicemente quello che vai a fare, anzi (!), concorre proprio a far avvenire quello che tu vuoi evitare. Nell'esempio di tuo non che non incontra tua nonna: ti avevano raccontato male il loro incontro e quello che vai a fare concorre proprio a farli incontrare (invece di dividerli).
Ipotesi 2 (prigioniero del tempo): cambiando il corso della storia, la tua memoria si altera di contino.. tu non nasci più dalla coppia (che riesci a dividere), ma da un'altra coppia. In pratica: appena "commesso il misfatto", la tua line storica si modifica.. tu nasci da un'altra coppia e non hai più memoria dei poveracci che hai appena diviso. "ma perché ho diviso questi quando i miei nonni sono altri" :gratgrat:
Risultato: ti ritrovi nel passato a sfasciare un mucchio di coppie prima di renderti conto del trabocchetto
Ipotesi 3 (crash di sistema): l'universo coinvolto nella tua esistenza implode nel nulla. Non è una grave perdita: esistono infiniti altri universi.
Ipotesi 4 (?): mentre stavo scrivendo le altre 3 ipotesi, me lo sono dimenticato (si, fa parte dell'ipotesi :sofico: )
"È sempre la storia di Socrate, di Cristo e di Colombo! Ed il mondo rimane sempre preda delle miserabili nullità che lo sanno ingannare" ~ G.Garibaldi
The President - mio fumetto (inglese)
Non penso sia possibile interagire con il passato dal momento che le informazioni passate sono già "scritte" nelle particelle di antimateria. In pratica a ogni particella corrisponde un antiparticella ed è su questa antiparticella che potremmo eventualmente trovare le informazioni sul passato.. Ma come ripeto non penso e non credo sia possibile modificarle... Al massimo si potrebbero sfruttare per non so quale scopo...
E se andare nel passato significasse procedere verso il futuro? Dopotutto il passato è rivissuto successivamente al mio presente (e a quello stesso passato come semplicemente vissuto). Mi sembra cioè (chiedo lumi) ch da un lato viaggiare nel tempo non violi la necessità di esperire tradizionalmente il tempo (nel senso che, poichè quel passato è esperito nel futuro, è confermata la linea passato-presente-futuro). Inoltre il fatto stesso che il passato non sia vissuto, ma rivissuto, implica che questo secondo differisca da quel primo, perciò propriamente ciò di cui si fa esperienza è un novum (e questo ulterirmente a conferma di quel carattere volgare e tradizionale di concetto di tempo lineare). Che ne dite?
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Il passato e il futuro non esistono..sono possibilità..e diventano esistenti vestendosi del presente..che è l'unico tempo a noi concesso..
E' impossibile andare in un luogo che non esiste più o non esiste ancora....a dispetto di tutte le equazioni scientifiche che per me non valgono assolutamente nulla di fronte a quest'evidenza incontrovertibile..
Ultima modifica di testadiprazzo; 02-05-11 alle 20:06
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
Quando osservi la luce di alcune stelle, di fatto stai guardando il passato.
Ed inoltre se tu ti facessi un giretto di un anno per la galassia su di un'astronave che ipoteticamente riuscisse a d avvicinarsi alla velocità della luce, tornando sulla terra ne sarebbero passati venti di anni...quindi il tuo ragionamento non è per niente incontrovertibile.
Ultima modifica di Generale gothic; 02-05-11 alle 20:40
Non guardo il passato..ma l'immagine del passato..e come tale..non è realmente percorribile..come una foto..
Il tempo poi è una variabile dipendente dagli avvenimenti..e la velocità con cui avvengono..velocità che appunto è variabile..e qualora tu ti muovessi più lentamente di un altro sistema..non andresti nel futuro..ma solo in un presente riferito a un sistema più veloce..e il passato non sarebbe percorribile.
Viaggiare nel tempo significa che lo si immagina come un qualcosa di definito su cui possiamo muoverci avanti e indietro a piacimento..cosa impossibile in quanto passato e futuro non sono luoghi reali ed esistenti..
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
Appunto questo il tuo grande presupposto (che non discuti), cioè il fatto che ciò che è passato sia diventato nulla e ciò che ancora deve avvenire sia ancora nulla (e dicendo che non esiste devi dire che è nulla, perchè in quanto esistente è appunto nihil). E lasciando da parte l'opposizione metafisica tra l'essere e il nulla, la scienza stessa con la teoria della relatività si porta in prossimità di questo risultato: se il tempo non è assoluto (ma relativo al sistema di riferimento, all'osservatore) non è assoluta nemmeno l'andar nel passato e il non esistere, così come il non esistere ancora. E cioè il non esistere, assolutamente parlando, non è.
Ultima modifica di Platone; 02-05-11 alle 23:50
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Si ritorna al solito punto..:sofico:
Passato e futuro pur non esistendo non sono nulla....ma sono possibilità....che non hanno l'Essere..ma purtuttavia a modo loro esistono..anche se la parola è contraddittoria...potremo chiamarle dimensioni..che non hanno l'esistenza nel mondo che conosciamo..e che quindi sono nulla in relazione a noi ma non in relazione a dimensioni dove l'esistere non è importante..
Ma a parte questo..il rallentare o il velocizzare avvenimenti non è viaggiare nel tempo..ma solo mutare la velocità con cui accadono..
Il tempo è solo il presente..unico assoluto..a prescindere da qualsiasi sistema di riferimento..che non si preoccupa del presente ma della distanza spaziale in cui avvengono fenomeni che poi relaziona con altre distanze per trarre delle leggi..come il giorno è 24 ore e corrisponde a un giro della Terra su se stessa..
Cioè..le grandezze temporali si misurano sulla ripetizione di fenomeni spaziali di cui conosciamo la legge di formazione...quindi il tempo è riferito allo spazio..se lo intendiamo come durata e non come presente..che sappiamo essere l'eternità..
Comunque mi si sta ingrippando la testa..che non sono più abituato a discorsi scientifico metafisici..nel senso che io parto dalla metafisica e non dalla scienza..e allora è tutto più chiaro...
Se invece partiamo dalla scienza e dalle teorie della relatività..è tutto più complicato e non ho tanta testa da seguire le formule ....
Ormai per me passato e futuro sono solo vizi della mente..e non problemi filosofici..soprattutto a quest'ora che ho sonno.
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)