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    Predefinito Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

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    Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    di Roberto De Mattei
    1 Gennaio 2011


    Mentre l’imperialismo sovietico estendeva la sua ombra sul mondo, nel mese di giugno di quell’anno (1978, ndr) Alexander Solženicyn tenne ad Harvard un memorabile discorso, dal titolo Il mondo in frantumi in cui denunciava il cedimento dell’Occidente di fronte al “socialismo reale”. Il dissidente russo individuava l’errore di fondo nella “concezione del mondo dominante in Occidente che, nata nell’epoca del Rinascimento, ha assunto forme politiche a partire dall’Illuminismo ed è alla base di
    tutte le scienze dello Stato e della società: la si potrebbe chiamare umanesimo razionalista o autonomia umanistica in quanto proclama e promuove l’autonomia dell’uomo da qualsiasi forza. Oppure ancora – e altrimenti – antropocentrismo: l’idea dell’uomo come centro di tutto ciò che esiste”247. Tale concezione, secondo Solženicyn:

    “ha posto alla base della civiltà occidentale moderna la pericolosa tendenza a prosternarsi davanti all’uomo e ai suoi bisogni materiali. Al di fuori del benessere fisico e dall’accumulazione dei beni materiali, tutte le altre particolarità, tutti gli altri bisogni, più elevati e meno elementari dell’uomo, non sono stati presi in considerazione dai sistemi statali e dalle strutture sociali, come se l’uomo non avesse un significato più nobile da dare alla vita. E così in questi edifici sono stati lasciati vuoti pericolosi attraverso i quali oggi scarrozzano liberamente in ogni direzione le correnti del male”.

    Il comunismo rappresentava, secondo Solženicyn, la forma più radicale e coerente dell’umanesimo moderno, “così che Karl Marx ha potuto dire (1844): il comunismo è un umanesimo naturalizzato”. Egli aggiungeva che:

    “Se il sistema comunista ha potuto resistere e rafforzarsi nell’Est è precisamente per l’accanito e massiccio sostegno dell’intellettualità occidentale, che non notava le sue scelleratezze o, quando proprio non poteva fare a meno di notarla, si sforzava comunque di giustificarle. E oggi è lo stesso: da noi all’Est il comunismo, da un punto di vista ideologico, ha subito un completo tracollo, vale ormai zero, o anche meno; è l’intellettualità occidentale a restare in larga misura sensibile alla sua attrazione e a conservargli le sue simpatie. Ed è questo che rende incomparabilmente difficile all’Occidente il
    compito di far fronte all’Est”.

    Il cammino percorso dall’Umanesimo rinascimentale in poi, costituisce, secondo lo scrittore russo, la causa della perdita di interiorità dell’uomo contemporaneo. “All’Est è il bazar del Partito a calpestarla, all’Ovest la fiera del commercio. Quello che fa paura, della crisi attuale, non è neanche il fatto della spaccatura del mondo, quanto che i frantumi più importanti siano colpiti da un’analoga malattia. Se l’uomo fosse nato, come sostiene l’umanesimo, solo per la felicità, non sarebbe nato anche per la morte. Ma poiché è corporalmente votato alla morte, il suo compito su questa Terra non può essere che spirituale: non l’ingozzarsi di quotidianità, non la ricerca dei sistemi migliori di acquisizione, e poi di spensierata dilapidazione, dei beni materiali, ma il compimento di un duro e permanente dovere, così che l’intero cammino della nostra vita diventi l’esperienza di un’ascesa soprattutto morale, che ci trovi, al termine del cammino, creature più elevate di quanto non fossimo nell’intraprenderlo. Inevitabilmente dovremo rivedere la scala dei valori universalmente acquisita e stupirci della sua
    inadeguatezza ed erroneità”.

    Il discorso di Solženicyn fu commentato in tutto il mondo. Ciò che colpì gli osservatori più attenti, come Eugenio Corti, fu il fatto che i cristiani, anzi i cattolici, non avessero immediatamente individuato in quel discorso la analogia con la concezione della storia che li aveva caratterizzati quando la cultura cattolica non era entrata nell’attuale stato di confusione: quella visione storica che individua l’inizio della scristianizzazione nel passaggio dal teocentrismo medievale all’antropocentrismo e all’immanentismo moderno.

    Nel 1959, Plinio Corrêa de Oliveira aveva tracciato sinteticamente il grande quadro di questo processo di scristianizzazione della società in Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. L’opera del pensatore brasiliano, a differenza di quella del dissidente russo, era animata dalla speranza soprannaturale di chi confida nella forza indistruttibile della Chiesa cattolica. Il libro si concludeva con un omaggio di filiale devozione al Pontefice appena eletto, Giovanni XXIII, e con una espressione di fiducia assoluta nel trionfo del Cuore Immacolato annunciato dalla Madonna a Fatima. Nell’appendice alla nuova edizione dell’opera apparsa in Italia, nel 1977, il pensatore brasiliano, che 35 anni prima aveva denunciato l’infiltrazione degli errori liturgici nell’Azione Cattolica, vedeva nelle vicende storiche del proprio tempo lo sviluppo e i frutti di quegli errori che risalivano alla crisi modernista di inizio secolo. Il dialogo con il mondo era stato una resa al nemico, che ora costituiva una terribile minaccia.

    Il punto di osservazione di Plinio Corrêa de Oliveira non era quello del teologo, ma del laico, filosofo, storico e uomo d’azione. Non sul merito teologico dei documenti conciliari, ma sulla realtà dei fatti e sulle loro conseguenze storiche, si fondava la denuncia che egli faceva del “silenzio enigmatico, sconcertante e spaventoso, apocalitticamente tragico, che il Concilio Vaticano II ha osservato a proposito del comunismo”.

    “Questo Concilio – scrisse – si volle pastorale e non dogmatico. Infatti non ha avuto portata dogmatica. Inoltre, la sua omissione a proposito del comunismo può farlo passare alla storia come il concilio a-pastorale per eccellenza. Con tattiche aggiornate – delle quali, per altro, il minimo che si può dire è che sono contestabili sul piano teorico-pratico254 – il Concilio Vaticano II ha tentato di mettere in fuga, per così dire, api, vespe e uccelli rapaci. Il suo silenzio sul comunismo ha lasciato tutta la libertà ai lupi. L’opera svolta da questo Concilio non può essere scritta, come realmente pastorale, né nella storia, né nel Libro della Vita”.

    “È duro dirlo. Ma l’evidenza dei fatti indica, in questo senso, il Concilio Vaticano II come una delle maggiori calamità, se non la maggiore, della storia della Chiesa. A partire da esso è penetrato nella Chiesa, in proporzioni impensabili, il ‘fumo di Satana’, che si va ogni giorno sempre più diffondendo, con la terribile forza di espansione dei gas. A scandalo di innumerevoli anime, il Corpo Mistico di Cristo è entrato in un sinistro processo che potrebbe essere chiamato di autodemolizione”.

    Tratto da Roberto de Mattei, Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Lindau 2010

    Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II | l'Occidentale


    carlomartello

  2. #2
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta



    Edizioni Lindau


    carlomartello

  3. #3
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    mah, i discorsi generici non portano mai a nulla di buono...e cosi mi pare questo addossamento di colpe al CVII.
    In sintesi quali sarebbero i provvedimenti chiari e concreti che dovrebbe adottare ORA la Chiesa Cattolica per migliorare se stessa e il proprio approccio?
    Ultima modifica di QUINTO; 02-01-11 alle 22:53
    Diciamo basta alla sinistra dei colpi di Stato e delle menzogne!

  4. #4
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Qualcuno ha già letto il libro di De Mattei sul concilio Vaticano II?
    Le recensioni paiono positive sia da parte dei cosiddetti tradizionalisti che da parte di alcuni esponenti del mondo più progressista...
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  5. #5
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    “È duro dirlo. Ma l’evidenza dei fatti indica, in questo senso, il Concilio Vaticano II come una delle maggiori calamità, se non la maggiore, della storia della Chiesa. A partire da esso è penetrato nella Chiesa, in proporzioni impensabili, il ‘fumo di Satana’, che si va ogni giorno sempre più diffondendo, con la terribile forza di espansione dei gas. A scandalo di innumerevoli anime, il Corpo Mistico di Cristo è entrato in un sinistro processo che potrebbe essere chiamato di autodemolizione”.
    Condivido queste righe. Non, invece, la convinzione che la pastoralità del Vaticano II comporti il fatto che si tratta di un concilio non vincolante.

  6. #6
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Se l’uomo fosse nato, come sostiene l’umanesimo, solo per la felicità, non sarebbe nato anche per la morte. Ma poiché è corporalmente votato alla morte, il suo compito su questa Terra non può essere che spirituale: non l’ingozzarsi di quotidianità, non la ricerca dei sistemi migliori di acquisizione, e poi di spensierata dilapidazione, dei beni materiali, ma il compimento di un duro e permanente dovere, così che l’intero cammino della nostra vita diventi l’esperienza di un’ascesa soprattutto morale, che ci trovi, al termine del cammino, creature più elevate di quanto non fossimo nell’intraprenderlo. Inevitabilmente dovremo rivedere la scala dei valori universalmente acquisita e stupirci della sua
    inadeguatezza ed erroneità”.
    ==========================
    che sciocchezza... se siamo nati per morire vuol dire che abbiamo solo la fisicità da soddisfare, pur con l'obbligo di una ricerca morale che ci faccia persone civili e responsabili del nostro presente e del futuro del mondo e dell' umanità.,,,
    Ultima modifica di PUPO; 04-01-11 alle 10:11
    [B]per mantenere in pace un mondo caratterizzato da ingiuste concentrazioni di ricchezza ed enormi sacche di povertà è necessario trasformare i poveri in zombie con la propaganda e le religioni[/B]

  7. #7
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Citazione Originariamente Scritto da PUPO Visualizza Messaggio
    che sciocchezza... se siamo nati per morire vuol dire che abbiamo solo la fisicità da soddisfare, pur con l'obbligo di una ricerca morale che ci faccia persone civili e responsabili del nostro presente e del futuro del mondo e dell' umanità.,,,
    Che sciocchezza: se siamo nati per morire e abbiamo solo la fisicità da soddisfare, perché dovremmo avere l'obbligo di "una ricerca morale che ci faccia persone civili e responsabili del nostro presente e del futuro del mondo e dell' umanità"? Che ci importa degli altri se dobbiamo solo soddisfare i nostri appetiti fisici? :gluglu:
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  8. #8
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    Ancora questi libri spazzatura? Peggio dei libri contro la Chiesa che troviamo all'autogrill...ops ma questo libro è contro la Chiesa cattolica, magari ci troviamo pure questo!
    Antifascista, cattolico-democratico, contrario al principio "destro" di "limite e conservazione" e sostenitore del principio di "non appagamento", dunque, di centrosinistra!

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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    Che sciocchezza: se siamo nati per morire e abbiamo solo la fisicità da soddisfare, perché dovremmo avere l'obbligo di "una ricerca morale che ci faccia persone civili e responsabili del nostro presente e del futuro del mondo e dell' umanità"? Che ci importa degli altri se dobbiamo solo soddisfare i nostri appetiti fisici? :gluglu:
    un'altra sciocchezza .
    ti faccio un solo esempio:.per cosa credi che sia stato inventato il codice della strada???
    perchè si sono accorti che senza codice si moriva più in fretta....
    perchè anche se dobbiamo morire non è necessario aver fretta ne di morire ne di far morire... mprepapelle:repapelle:
    oppure tu credevi lo avessero inventato per far piacere al tuo dio o alla tua presunta spiritualità???
    Ultima modifica di PUPO; 04-01-11 alle 14:31
    [B]per mantenere in pace un mondo caratterizzato da ingiuste concentrazioni di ricchezza ed enormi sacche di povertà è necessario trasformare i poveri in zombie con la propaganda e le religioni[/B]

  10. #10
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    Predefinito Rif: Un mondo in frantumi. La peggiore eredità del Concilio Vaticano II

    Citazione Originariamente Scritto da PUPO Visualizza Messaggio
    un'altra sciocchezza .
    ti faccio un solo esempio:.per cosa credi che sia stato inventato il codice della strada???
    perchè si sono accorti che senza codice si moriva più in fretta....
    perchè anche se dobbiamo morire non è necessario aver fretta ne di morire ne di far morire... mprepapelle:repapelle:
    oppure tu credevi lo avessero inventato per far piacere al tuo dio o alla tua presunta spiritualità???
    Passi per le norme del codice della strada, ma perché dovrei, che so, evitare di violentare la prima donna che passa per strada? quello di certo non mi condurrebbe alla morte. E perché dovrei perdere tempo a riciclare i rifiuti? Chi se ne frega se chi verrà dopo di me avrà un mondo di discariche: io sarò morto e non mi cambierà nulla...
    E perché, in fondo, aiutare i paesi in via di sviluppo? Che muoiano pure di fame, tanto di sicuro non cambia nulla per noi due...
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

 

 
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