"Sarebbe anche simpatico, se non fosse nazista!" (Malandrina) :gluglu:
"Al di là dell'approvazione o disapprovazione altrui!" :gluglu:
"Sarebbe anche simpatico, se non fosse nazista!" (Malandrina) :gluglu:
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Italia e Socialismo
Negli ultimi mesi, in molte trasmissioni di approfondimento politico tipo Anno Zero e L’Infedele, dei milionari sinistrati Santoro e Gad Lerner, si sono fatti paragoni tra la situazione attuale e quella degli anni 1919-1920 definiti con il termine “diciannovismo”.
Al di là di parallelismi francamente ridicoli sul piano storico, questa valutazione nasconde un substrato intimo di paura, di negatività, di violenza… insomma questi giornalisti alla moda nelle frange reazionarie del dipietrismo e nella galassia della “rivoluzione” viola ispirata dall’ebreo Soros, tendono a mettere in guardia il telespettatore da rischi di sommovimenti violenti ed antidemocratici. Però, probabilmente, questi personaggi hanno paura solo ed unicamente del popolo, che è stanco nel profondo di questa inconcludente e becera sinistra istituzionale. Nel 1919 nacquero sì i Fasci Italiani di Combattimento, ma l’allusione negativa, non è tanto al fascismo sorgente, ma ad una sotterranea pulsione di ribellione al di fuori dei vuoti schemi destra-sinistra. È il risorgere del nazionalismo sociale che dà preoccupazione a questi internazionalisti del nulla. Persino un editoriale di Marcello De Angelis su Area di febbraio 2010, al di là della trattazione generale (Craxi e Accame) intitolato “Destra Sociale e sinistra nazionale”, e al di là della risibile definizione di una pretesa inclusione nel Pdl di entrambe queste “correnti”, lasciano intuire che stiamo tornando alla possibilità di discutere della importanza della coniugazione del socialismo e della nazione. Queste paure e queste lievi proposizioni fanno ben sperare nell’azione rivoluzionaria delle comunità popolari che vanno formandosi. E Rinascita e SN devono inserirsi e cercare di esser avanguardia adesso culturale e domani se sarà avanguardia politica… il diciannovismo può esser un termine politico-sociale-culturale da raccogliere, non in senso nostalgico e legato al fascismo, ma rinnovato nel socialismo nazionale.
Questa paura che nasconde la “sinistra borghese e reazionaria” italiana è mascherata di anti-berlusconismo per becere estensioni politiche, ma nell’intimo hanno un senso più ideale e profondo ne è un esempio il terrore della sinistra che la Lega Nord sfondi i consensi in una regione come l’Emilia Romagna e vada al di là del movimento reazionario leghista, e si ricordi che già dal 1922 questa regione era diventata nera, in un momento in cui il prefetto di Bologna aveva informato il governo che “i fascisti hanno oggi il peso e la responsabilità della enorme massa dei braccianti che formavano il grosso dell’esercito socialista”. Questa analisi è riportata dall’oggi fazioso e becero Giorgio Bocca in un libro interessante del 1983 “Mussolini social fascista”, dove si ammette che pian piano militanti e elettori socialisti e comunisti accettarono di salire sul carro dell’allora fascismo trionfante. Diciamolo, questa sinistra teme una deriva diciannovista della politica italiana, usando Berlusconi come specchietto per le allodole, ma sapendo che questo terreno sociale può esser occupato da una forza sociale anticapitalista e nazionalista con le stesse pulsioni rivoluzionarie dell’originario fascismo.
Credo che rivendicare culturalmente quel periodo storico in senso futurista e rivoluzionario possa semplificare anche molte nostre idee. Come quel fratello di lotta Fabrizio Fiorini che ha scritto e invocato la giustezza dell’affermazione del nazionalismo sociale/socialista, cui va alla mente la milizia di quel grande nazional-rivoluzionario di Robespierre, i cui discorsi e idee possono rientrare nella dizione di nazionalismo sociale, in quella che ritengo che potrebbe esser “ribattezzata” repubblica sociale giacobina 1792-1794.
Ovviamente il tutto ben sapendo che l’oggi non è ieri, e che il mondo e il capitalismo son cambiati (quest’ultimo è divenuto una fortezza impenetrabile). Spetta agli uomini liberi intraprendere questo cammino, e far di tutto per far divenire le percezioni di sgomento della sinistra intellettuale e politica di potere, delle paure certe e non trascurabili. Infondo lottiamo anche per questo… Italia e Socialismo!
Davide D`Amario
SinistraNazionale
Ultima modifica di Ottobre Nero; 09-01-11 alle 22:04
"Sarebbe anche simpatico, se non fosse nazista!" (Malandrina) :gluglu:
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Chiunque stia dalla parte di una giusta causa non può essere definito un terrorista.
Yasser Arafat
Una religione senza guerra è zoppa.
Ruhollāh Mosavi Khomeyni
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