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Juv
Il popolo è sovrano anche di scegliersi rappresentanti non interessati alla cosa.
Le celebrazioni del 150esimo
Unità d’Italia, flop dei Comitati. Ferme sei Province su sette
Rovigo è sola. No delle amministrazioni leghiste anche nei capoluoghi. In Veneto si muovono solo i Comuni di Venezia, Vicenza e Belluno
Unità d’Italia, flop dei Comitati Ferme sei Province su sette - Corriere del Veneto
VENEZIA—Garibaldi sarebbe fiero di Rovigo: a poco più di due mesi dal 17 marzo, giorno della festa nazionale dell'Unità d'Italia, è l'unico capoluogo del Veneto dove il Comune e la Provincia preparano assieme, in un comitato coordinato dalla Prefettura, le celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità. «Proprio il 17 marzo - fa sapere il sindaco Fausto Merchiori del Pd - il consiglio comunale e quello provinciale si riuniranno in una seduta congiunta straordinaria. Sarà il modo per onorare una ricorrenza solenne, che merita rispetto e impegno». Nel resto della Regione, invece, la situazione è di segno opposto. Veri e propri comitati istituzionali per le manifestazioni sono stati organizzati solo in seno alle amministrazioni comunali di Venezia, Vicenza e Belluno; ma senza l'adesione delle rispettive Province. A Venezia i l Comune di centrosinistra ha delegato il coordinamento delle iniziativa al presidente del consiglio comunale, Roberto Turetta, il quale si è mosso con un certo attivismo riuscendo ad ottenere anche il via libera da Roma all'utilizzo del logo ufficiale delle celebrazioni: «Un caso raro— fanno sapere dal coordinamento nazionale Italia 150˚ — Il Veneto è tra le regione meno interessate ». Lo stesso logo ce l'ha per altro il comitato di Vicenza, guidato dal consigliere comunale Marco Appoggi.
E anche Belluno ha il suo comitato. «Lo abbiamo pensato già da tempo - spiega il sindaco Antonio Prade (Pdl) -. Noi crediamo che il sentimento di unità nazionale sia ancora forte, lo si vede per esempio quando succedono le tragedie come quelle dell'alpino morto di Afghanistan». In tutti questi casi, però, manca l'unità. Per restare a Belluno, l'amministrazione provinciale guidata dal leghista Giampaolo Bottacin, ha già fatto sapere di non volersi impegnare per le celebrazioni del 150esimo. «Non è la nostra festa, il Veneto è stato annesso all'Italia solo nel 1866, quindi potremo riparlarne tra cinque anni - motiva il presidente della provincia bellunese -. In ogni caso in questo momento la gente ha in testa altri problemi, in primis quello del lavoro». A Padova - come è stato già raccontato - il comitato allestito dalla Provincia invece è miseramente naufragato dopo le dimissioni polemiche del proprio presidente, il costituzionalista Mario Bertolissi, che ha lasciato a causa della scarsa partecipazione dei membri del comitato alle riunioni. A Verona, veri comitati non ce ne sono, né in Comune, né in Provincia, sebbene - come fanno sapere dall'entourage del sindaco Tosi - «qualcosa forse verrà organizzato nelle prossime settimane, magari assieme alla Fondazione Arena». Il caso estremo però è quello di Treviso, roccaforte della Lega Nord, dove al momento nessuno - né in Comune, né in Provincia - è minimamente intenzionato a costituire qualcosa che assomigli ad un comitato per le celebrazioni. Il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo taglia corto. «Non abbiamo fatto niente e credo che non faremo nulla neanche nei prossimi mesi - dice il successore dello sceriffo Gentilini -. Al momento mi sembra che la questione non interessi i nostri cittadini. Abbiamo altri problemi».
Sulla stessa linea è anche il presidente della provincia di Treviso, Leonardo Muraro, che è anche presidente dell'Unione delle Provincie venete. «Il debito pubblico si è creato proprio con l'unità - articola Muraro -, anche per questo penso che l'esperienza dell'Italia unita sia stata un fallimento. Noi quindi non festeggeremo ». Anche a livello di coordinamento delle Province Muraro spiega che non si è ancora parlato delle celebrazioni. «La questione non è mai uscita in nessuna riunione», chiude il presidente. La speranza, dunque, è che una sorta di unità generale possa essere espressa dalla Regione. Il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond ci crede. «La legge sulle celebrazioni dei 150 verrà sicuramente approvata - sostiene -, anche se la Lega probabilmente si asterrà: loro non credono nell'Italia, noi pensiamo che senza unità non si possa competere in Europa. Il presidente Zaia però farà parte del comitato regionale e questo per noi basta a garantire che le cose vengano fatte bene».
Giovanni Viafora
07 gennaio 2011
Unità d’Italia, flop dei Comitati Ferme sei Province su sette - Corriere del Veneto