Ma diciamo pure un'altra cosa: quanti sono veramente romani? Sono quasi tutti immigrati provenienti dalle più svariate parti d'Italia hefico:
Roma è messa peggio di Milano da questo punto di vista.
Però vedi questo secondo me non deve inficiare nell'ammirazione per una città i cui monumenti e la cui storia non costituiscono un fatto esclusivamente italiano, ma di tutta la civiltà cristiana ed (indo)europea hefico:
Ultima modifica di Giò; 14-01-11 alle 21:02
Quoto anche io, ragazzi. Milano è una città piena di milanesi originari.
Lì sì che non ci sono immigrati, così come avviene per Napoli e Roma, città terronie e poco interessanti.
Benvenuti nella Repubblica delle Banane di Eurolandia, dove i cittadini non contano nulla (ma non lo sanno). Un paese buono per le vacanze, non per chi ci vive, che deve emigrare, perché qui tutto è indecoroso.
Ma certo uqbar riguardo l'arte moderna, ovvero i bidoni di latta ribattuti, e guardando la graduatoria completa possono essere orgogliosi di essere un gradino sopra l'ex repubblica sovietica di Georgia repapelle:
1° Santiago del Cile.
2° Isole San Juan, Washington.
3° Koh Samui, Thailandia.
4° Islanda.
5° Milano, Italia.
6° Repubblica di Georgia
7° Londra, Inghilterra.
8° Loreto, Messico.
9° Park City, Utah.
10° Cali, Colombia.
iaociao:
Ultima modifica di flender; 15-01-11 alle 23:40
Questo tuo spirito autocritico ti fa onore…
Li “detiene” immeritevolmente.Roma detiene il 70% dei beni culturali italiani
Invece genera meritevolmente i romani…
E perché mai?Anche Napoli (da molti definita pattumiera d'Italia)
GP di F1 a Roma, Ecclestone frena e la Lega “sfotte”. Alemanno: “Una stagione a Roma una a Monza”Possis nihil Urbe Roma
visere maius
Il progetto del secondo gran premio di Formula Uno in Italia naufraga e, ad annunciarlo con una lettera ad Alemanno, è il boss della F1 Bernie Ecclestone. Il sindaco di Roma aveva fortemente scommesso di far entrare la Capitale nel circuito ma il no di Ecclestone è motivato dal fatto che l'Italia ha già la gara di Monza, "che a tutti i livelli considerano storica e intoccabile". Quasi con degli sfottò i rappresentanti della Lega esultano alla notizia. Mario Borghezio ricorda che con l’Indipendenza della Padania, il resto d’Italia potrebbe ambire al suo gran premio. Insomma dice Borghezio: “ognun per sè e Dio (e Gp) per tutti”. Piergiorgio Stiffoni, senatore della Lega Nord aggiunge: “Al limite a Roma si possono riproporre le corse con le bighe”.
Allora Napoli è tutta una stupenda opera d'arte moderna!
Siamo pure sopra Londra, Parigi, Madrid, Berlino, Mosca, New York, e persino Roma e Napoli, la città dell'arte moderna a disposizione di tutti!e guardando la graduatoria completa possono essere orgogliosi di essere un gradino sopra l'ex repubblica sovietica di Georgia
Immagino che tu apprezzi particolarmente lo stile……anni ’30.
FASCISMO - ARCHITETTURA - ARTE -
INDEX****** FASCISMO - ARCHITETT
INDEX* FASCISMO - ARCHITETTURA -
Forse non sai che il mosaico monumentale "L'Italia corporativa" di Mario Sironi, realizzato nel palazzo dei giornali di piazza Cavour, che era destinato all'"epurazione", si salvò solo perché le persone incaricate della distruzione dell'opera, rendendosi conto di trovarsi di fronte a un capolavoro, fecero costruire le impalcature, ma non eseguirono il demenziale ordine che era stato loro impartito (si limitarono a ricoprire l'immenso mosaico parietale sotto della vernice bianca).
La grandezza di Sironi
è stata pienamente riconosciuta solo in tempi recenti per ragioni esclusivamente e bassamente politiche: essendo egli sopravvissuto alla caduta del fascismo, senza peraltro mai rinnegare nulla del proprio passato, è stato particolarmente colpito, fino a non molto tempo fa, dalla subdola e vergognosa censura, una sorta di tacita "damnatio memoriae", decretata dalla imperante "cultura" antifascista. Il mosaico murale L'Italia corporativa", è oggi di nuovo visibile e visitabile a Milano, nel "Palazzo dei giornali (ex sede del "Popolo d'Italia") di Piazza Cavour. L'opera fu presentata all'Esposizione universale di Parigi del 1937
nel padiglione italiano
e gareggiava, nel concorso artistico, anche con la celeberrima "Guernica"di Pablo Picasso, che era valorizzata e sostenuta dal governo e dalla cultura francese. Le riproduzioni fotografiche della gigantesca opera
rendono in maniera molto limitata la bellezza del grande, qui riprodotto nell'allestimento parigino
La situazione ambientale non poteva essere peggiore per Sironi: si era da poco conclusa l'impresa etiopica, avversata dalla Francia; si era nel pieno della guerra civile spagnola che vedeva la Francia schierata con i "repubblicani" (anarchici+socialisti+comunisti) e l'Italia schierata con i nazionalisti di Franco; in Francia era al potere il Fronte Popolare (sinistre unite) violentemente antifascista. Ebbene, la giuria assegnò il Grand Prix all'opera di Sironi, nonostante tutti i tentativi di condizionamento da parte del governo e degli "intellettuali", nonostante il suo soggetto apertamente politico e sociale, perché l'eccezionale contenuto artistico dell'opera non consentiva altra decisione.