Casini, nel caso servisse chiarirlo, non è un politico cattolico con a cuore il bene comune. Il terzo polo è un cavallo di Troia di forze che remano contro la Nazione, colpevole anche del suo sentire - popolare e di governo - vicino alla Santa Romana Chiesa sui temi etici.
Peccato che nell'UdC resti gente che stimavamo, come Rocco Buttiglione: non si è accorto che Casini si allea coi carnefici della "sua" DC?
Il card. Ruini è stato encomiabile in un suo intervento di alcune settimane fa su governabilità, federalismo, Europa. Non è la stessa direzione del partito di Casini purtroppo.
carlomartello
Ultima modifica di carlomartello; 12-01-11 alle 00:31
Nei partiti parlano i programmi, non i proclami.
Aspettiamo di vedere un programma serio in caso di elezioni
o di fondazione di terzo polo, poi si ragiona.
Francamente io non mi sento rappresentato da nessuno,
ne da chi stà al governo, ne da chi stà all'opposizione.
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“Don Giussani è stato ‘profeta’ dell’insopprimibile anelito dell’incontro con Dio per l’uomo del nostro tempo"Card. Angelo Bagnasco
Però è un dato di fatto che Fini abbia oggettivamente "laicistizzato" lo schieramento di cui fa parte ora l'UDC (e Rutelli), e di conseguenza abbia liberato da tossine anticristiane lo schieramento di PdL+Lega+altri.
“Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”
Antifascista, cattolico-democratico, contrario al principio "destro" di "limite e conservazione" e sostenitore del principio di "non appagamento", dunque, di centrosinistra!
Quella tra Casini e Fini secondo me è in realtà solo un alleanza temporanea dettata dalle necessità tattiche legate alla situazione dell'UDC e di FLI (la necessità di uscire dall'angolo in cui si sono ritrovati alla metà di dicembre scorso e di eopporsi allo schiacciamento del bipolarismo con il famoso terzo polo) ma oggettivamente e al di là della volontà degli stessi Fini e Casini l'alleanza non puo' essere altro che temporanea perchè troppe sono le differenze di idee o meglio di riferimenti culturali ed etiche (e quindi alla fine le differenze si rifletteranno anche nei programmi per quanto pragmatici e neutri siano) per non emergere alla lunga.
Non va poi sottovalutato il fatto che quando si presenteranno davvero insieme alle elzioni la rivalità trai due è destinata a venir fuori dato che un personaggio cosi ambizioso come Fini difficilmente si rassegnerà a recitare ancora una volta il ruolo di eterno numero due (questa volta di Casini) ruolo di cui ha sempre tentato inutilmente di liberarsi senza riuscirci.
Ultima modifica di C@scista; 12-01-11 alle 19:04
Ultima modifica di QUINTO; 12-01-11 alle 21:14
Diciamo basta alla sinistra dei colpi di Stato e delle menzogne!
Fini e la fede: la religione resti fuori dal Parlamento - Italia - Panorama.it
Giaconismo & centrismo?
TG1 - Ruini: Rafforzare il Governo, mantenere il maggioritario
carlomartello
Ultima modifica di carlomartello; 13-01-11 alle 11:40
FINI ”SCOMUNICATO”
Avvenire: ”Fini ripropone anticlericalismo di una certa Italia liberale” Mons. Crociata: ”interesse dei vescovi è culturale e valoriale, più e prima che direttamente politico” Tornielli (Il Giornale): ”Ruini da Casini, preoccupazione Oltretevere per possibile alleanza con Fini”
E’ ”bizzarro, deludente e rischioso” il ”futurismo familiare” del presidente della Camera Gianfranco Fini nel giudizio che ne da’ oggi il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, nella rubrica delle lettere del quotidiano della Cei. Commentando il discorso di Fini a Bastia Umbra, Tarquinio critica la prontezza del leader di Fli a ”’ridurre la ‘famiglia tradizionale’ a una possibilita’, una mera variabile in un catalogo di desideri codificati, manco a dirlo, secondo gli ’standard europei”’.
Per il direttore di Avvenire, Fini non ha fatto altro che riproporre ”le sicumere dell’anticlericalismo proprio, con le sue ambizioni e le sue miserie, di una certa Italia liberale in tutto e con tutti tranne che nei confronti dei cattolici”. ”Spiace constatare – prosegue Tarquinio – che il primo a fare le spese lessicali e programmatiche del riproporsi di un Fini-pensiero purtroppo gia’ noto sia l’istituto della famiglia, costituzionalmente definita (art. 29), cioe’ quella unita regolarmente in matrimonio e composta da un uomo e una donna e dai figli che hanno messo al mondo o accolto in adozione”. La posizione sulla famiglia di Fini si somma poi ”all’altrettanto pericolosa scelta di campo che ha indotto Fini a osteggiare una legge, quella sul ‘fine-vita’, approvata in prima lettura al Senato e ferma alla Camera, tesa a scongiurare la surrettizia e anti-umana introduzione di pratiche eutanasiche nel nostro ordinamento”.
Invece il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, non critica il nuovo partito di Gianfranco Fini con la stessa nettezza utilizzate oggi dall”Avvenire’. Ma, interpellato dai giornalisti nel corso di una conferenza stampa nella pausa dei lavori dell’assemblea generale dei vescovi italiani, ad Assisi, ha spiegato che, nel valutare la “articolazione delle prese di posizione e delle iniziative” del mondo politico “l’interesse maggiore”, dal punto di vista dei vescovi, “è culturale e valoriale, più e prima che direttamente politico”.
Secondo un retroscena di Andrea Tornielli pubblicato su Il Giornale il ”pressing della Chiesa” su Casini ”continua, in vista non tanto della scadenza del voto in aula il 14 dicembre, quanto piuttosto in previsione di ciò che accadrà dopo”. Ruini, spiega Tornielli, ”già presidente dei vescovi e Vicario del Papa, non sta ovviamente giocando una partita personale e le preoccupazioni che esprime sono condivise anche Oltretevere, oltre che dai vertici della Cei, dato che proprio il Segretario di Stato Bertone, nel corso di una cena che si è svolta in Vaticano mercoledì 17 novembre con alcuni esponenti cattolici, tra i quali il leader della Cisl Raffaele Bonanni, aveva espresso perplessità su Gianfranco Fini come pure sull’utilità del voto in questo momento”.
A spaventare gli ambienti ecclesiastici, secondo Tornielli, sarebbero le posizioni apertamente laiche di Fini, ”fautore di una «modernizzazione» del Paese da attuare attraverso leggi che da sempre preoccupano il popolo cattolico. Come ad esempio quella sul fine vita, argomento su cui si continua a discutere animatamente dopo la trasmissione Vieni via con me di Fabio Fazio e Roberto Saviano, che due settimane fa ha dato ampio spazio alle storie di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welby, ma non intende concederlo ad altre storie di segno diverso”.
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carlomartello
Ultima modifica di carlomartello; 13-01-11 alle 11:58