Indagine Bankitalia Sole 24-Ore sull'economia: ripresa difficile, troppe tasse e borsa per pochi
Nell'ultimo scorcio del 2010 l'economia internazionale ha rallentato il suo ritmo di crescita e anche l'attività produttiva in Italia ha scalato la marcia rispetto all' autunno. La conferma si evince dell'ultima indagine trimestrale Banca d'Italia-Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita, realizzata sulla base di interviste a 481 imprese con almeno 50 addetti tra il primo e il 20 dicembre scorsi. Il rischio è che questo appiattimento dello sviluppo possa proiettare ombre grigie anche sull'anno in corso.
La percentuale delle aziende che segnalano una condizione economica invariata rispetto al periodo precedente resta pressoché costante (65,3 per cento contro il 66,1 per cento di settembre) ma il saldo netto fra le imprese che parlano di miglioramento delle condizioni economiche generali e quelle che invece vedono un peggioramento in corso è tornato negativo (-16,1 punti percentuali contro il +6,4% della scorsa inchiesta).
I saldi netti negativi e le valutazioni pessimiste trovano maggiore spazio tra le imprese che operano nel settore dei servizi e tra quelle che hanno sede nel Centro-Sud d'Italia. Anche i giudizi di prospettiva in rapporto a come andrà la situazione economica generale nel prossimo trimestre risultano meno favorevoli di quanto non fossero a settembre. Così, scende di 1,7 punti la quota di aziende che attribuiscono al miglioramento della situazione economica nei primi tre mesi dell'anno una probabilità superiore a un quarto: oggi questa quota è pari al 18,6% mentre a settembre era al 20,3%.
Del resto, esaminando nel dettaglio l'indagine, si vede che sono peggiorate anche le valutazioni delle imprese sulla dinamica della domanda: è aumentata, infatti, in rapporto a settembre la percentuale di aziende che ritiene diminuita la domanda dei propri prodotti rispetto ai tre mesi passati (25,4% contro il precedente 16,6); è scesa la la quota di chi giudica la domanda in espansione (al 23%, dal 25,6%) e anche quella di chi la ritiene invariata (al 52,7 % contro il 57,9%).
I ricercatori di Bankitalia sottolineano, peraltro, che i giudizi si rivelano nettamente più favorevoli per quelle aziende che realizzano fuori dai confini italiani almeno un terzo del proprio fatturato, pur in presenza di una domanda estera minore.
Anche nelle risposte su come saranno le condizioni operative aziendali, seppure i due terzi delle aziende continuano a pensare che rimarranno le stesse nei mesi a venire, è in aumento il saldo negativo fra chi sconta un peggioramento e chi sulla gestione operativa ha aspettative più favorevoli.
Le imprese ritengono che la variazione della domanda continuerà ad esercitare un ruolo positivo sulla propria attività, mentre restano negativi gli effetti che ci si attende dalla dinamica del costo del lavoro e dai prezzi delle materie prime, nonché dalle condizioni di accesso al credito. Per queste ultime, peraltro, a fronte di un 80 per cento di intervistati che segnala condizioni invariate, risulta lievemente aumentata l'incidenza di chi parla invece di maggiori difficoltà di accesso ai prestiti (13,9% contro il 12,4% del trimestre scorso).
Anche sul versante dell'occupazione le prospettive tendono a peggiorare: la quota di chi prevede una riduzione del personale nel prossimo trimestre continua da ben 11 mesi a essere superiore a quella di chi stima una crescita; inoltre, il saldo negativo delle risposte è salito a 8,8 punti percentuali, contro i 3,7 punti di settembre.
E veniamo, infine, all'inflazione: anche l'indagine Bankitalia-Il Sole 24 Ore registra, come ha già fatto l'Istat con il suo dato di dicembre 2010, il riscaldamento dei prezzi e segnala che le attese sul ritmo di crescita sui dodici mesi salgono in rapporto agli orizzonti temporali più distanti: in altre parole, le imprese "vedono" un'inflazione tendenziale al l'1,9% tra sei mesi , al 2% tra un anno e al 2,2 per cento nell'arco di due anni. A pesare sui prossimi listini, ovviamente, sono le spinte provenienti dalle quotazioni delle materie prime, mentre le politiche di prezzo dei maggiori concorrenti, dichiarano le aziende, continueranno a funzionare da calmiere.
Fonte: Indagine Bankitalia Sole 24-Ore sull'economia: ripresa difficile, troppe tasse e borsa per pochi - Il Sole 24 ORE