Originariamente Scritto da
Kobra
Ore 01.30 di stamattina. Sto ascoltando la trasmissione Oggi al Parlamento, una delle poche trasmissioni prive di schiamazzi e perciò relegata in ore antelucane dove, giustamente, gli schiamazzi sono vietati.
Passano vari servizi, uno in particolare riguarda le infrastrutture.
Si parla di necessità di sviluppare la rete dei trasporti facilitando l'unione dei trasportatori in cooperative, si ritiene utile privilegiare il trasporto su ferro anziché quello su gomma; e mentre quello parla mi viene in mente che abbiamo un'occasione unica, stavolta, con la FIAT ormai multinazionale non può più imporci la sua politica...
Si parla dello sviluppo dei porti... E io vedo l'Italia come una grande portaerei, un'immenso HUB marittimo a cui attraccano le navi di tutto il mondo per scaricare merci che viaggeranno verso il nord e l'Europa e non come accade ora che il traffico privilegia i porti olandesi.
Ma tutto questo profluvio di pensieri è ... NIENTE.
Perché lì ci sta un signore, probabilmente un funzionario del Ministero dei Trasporti, che conclude la presentazione con queste parole:
"Se non riusciremo a migliorare le nostre infrastrutture, il mio Paese non potrà mai uscire dalla crisi".
Stop. Pausa...
Notate niente in quella frase?
Non c'è un particolare che attira la vostra attenzione, vi incuriosisce o magari vi disturba?
Ebbene, quel signore ha detto "il MIO Paese"... Non IL Paese come genericamente sentiamo dire dai nostri politici ma "il MIO Paese" volendo porre l'accento non certo su un aspetto di venale proprietà ma, piuttosto, sottintendendo lo spirito di servizio e di amore versa questa nostra grande Nazione che dovrebbe stimolarci e animarci tutti.
Io almeno l'ho intesa così e mi piace pensarla così.
Questo MIO Paese, questa terra e le sue tradizioni, la sua storia che è la MIA storia, questa idea di Patria che a lungo hanno tentato di sottrarmi. Volgio parlare del MIO Paese come qualcosa che mi appartiene e a cui devo tutto, la mia fortuna e le mie ansie, i miei ideali e la mia vita.
Io mi sento di dover ringraziare pubblicamente questo signore che, con la sue semplicità, mi ha dato un grandissimo esempio di lealtà.
Viva l'Italia, Viva il MIO Paese.