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Discussione: Geopolitica

  1. #5531
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Dimenticati non direi.
    Guarda quanti tromboni traditori, per non dire assassini in concorso, si sono riempiti la bocca di ipocrisia nel ricordarli.
    Quelli la mafia non li ammazza di sicuro.

  2. #5532
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Questo è il futuro che volete? Anno 2030… la distopia!
    27 Maggio 2022

    di R. L.

    Prendo lo smartphone e apro il mio Smart Citizen Wallet. L’indicatore di credito sociale segna 87 punti. Una faccina sorridente mi dice che sono un cittadino modello. Devo fare la spesa, acquisto un biglietto dell’autobus e scendo giù ad aspettare. I pagamenti con l’euro digitale sono istantanei e immediatamente viene aggiornato anche il mio credito sociale: +0.01. Se continuo così, entro fine anno sarò sicuramente a 100. Ho fatto bene a vendere la macchina; la benzina poi costa troppo e inquina. L’autobus a guida autonoma non ci mette molto ad arrivare. Durante il viaggio penso quanto sia meglio ora che la maggior parte delle persone non hanno più un’automobile.

    C’è pochissimo traffico in giro. Niente più parcheggi selvaggi e flotte di mamme davanti alle scuole. E poi, che bisogno c’è di avere un’auto se ci sono i servizi pubblici? Scansiono il mio Digital ID nella mano ed entro nel supermercato. La spesa sarà veloce, non devo neanche scegliere cosa comprare: da qualche anno tutte le transazioni sono pre-autorizzate dal Ministero della Pianificazione Alimentare. Possiamo acquistare solo ciò di cui abbiamo bisogno, in base al nostro stile di vita, al punteggio sociale e ovviamente tenendo conto delle necessità collettive. È facilissimo e molto comodo: basta scansionare il codice QR sul prodotto.

    Non c’è neanche più bisogno di passare alla cassa! Finisco di fare la spesa e guardo l’orologio: sono le 16:40. Fra meno di due ore scatta il coprifuoco. Da circa 4 anni il governo è stato costretto a instaurare un coprifuoco permanente per gestire la crisi energetica e tutelare i cittadini. Dicono sia colpa dell’avidità dei capitalisti del petrolio. Beh, ho comunque tempo di tornare a casa a piedi e accumulare qualche credito per attività fisica. La strada è piena di telecamere intelligenti acquistate qualche anno fa dal Comune grazie al PNRR. Mi fanno sentire al sicuro; la tecnologia di riconoscimento biometrico ormai è così avanzata che grazie al database europeo sui dati biometrici possono identificare chiunque in tempo reale!

    Mi tolgo il cappello e alzo leggermente la testa. È un riflesso incondizionato ormai, non vorrei essere segnalato dagli algoritmi come persona non collaborativa. Entro in casa, mi tolgo le scarpe e mi butto sul divano. Lo schermo dello smartphone si illumina. È l’Agenzia della Redistribuzione che mi informa dell’accredito del Reddito Universale. È meno del mese precedente; probabilmente c’è chi ne ha più bisogno di me. Ogni mese il Ministero del Welfare analizza le transazioni, gli spostamenti, i comportamenti e le relazioni familiari dei cittadini per valutare l’importo ottimale per il Reddito di ognuno di noi. Chi ha un punteggio sociale elevato per più di sei mesi consecutivi ha diritto di chiedere l’approvazione di transazioni extra, ad esempio per andare al ristorante.

    Il Reddito Universale viene finanziato interamente grazie al lavoro delle aziende, che oggi si chiamano enti sociali. Tutti gli “extra profitti” degli enti sociali vengono redistribuiti dallo Stato verso la popolazione. Grazie al Reddito Universale moltissime persone neanche lavorano più. Chi ha un punteggio sociale basso è comunque tenuto a lavorare per produrre i beni essenziali di cui la società ha bisogno. Il bene della collettività viene prima di tutto. Tutti contribuiamo il più possibile. Il Ministero del Welfare monitora ogni transazione e detiene le chiavi di ogni wallet di euro digitale. Questo permette di redistribuire in modo automatizzato e pianificato tutta la ricchezza. È molto meglio ora; siamo tutti uguali. Sono stanco, è stata una lunga giornata.

    Vorrei accendermi una sigaretta e stappare una birra ghiacciata ma ho smesso di bere e di fumare. L’alcool e il tabacco non sono vietati ma ogni transazione diminuisce il credito sociale. Non posso permettermi di perdere crediti sociali per un vizio inutile, devo arrivare a 100 entro fine anno! Prima di dormire controllo le notizie del giorno. Grazie al Digital Services Act europeo il newsfeed automatizzato mi propone soltanto notizie che arrivano da fonti autorevoli e certificate. In questo modo sono certo di non incappare in pericolosa disinformazione. Apro Whatsapp per dare la buona notte alla mia ragazza; una notifica push mi dice che tutti i messaggi inviati saranno analizzati e scansionati da algoritmi per contrastare pedopornografia, terrorismo e criminalità, nel rispetto della mia privacy.

    Viviamo davvero in tempi incredibili. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe bastato così poco per combattere la criminalità? Prima di dormire metto in carica il telefono. Ho ancora il 72% di quota elettrica disponibile per questo mese. Togliere i condizionatori è stata una buona idea.

    Grande anno quel 2022, quando gli attuali padroni del mondo si riunirono a Davos in Svizzera, al raduno del World Economic Forum, in cui i maggiori filantropi pedofili, satanisti e i più ricchi uomini di potere di tutto il mondo capitanati dal sommo Klaus Schwab diedero seguito al suo libro “Quarta rivoluzione industriale”, in cui scrisse cose per l’epoca impensabili ma ora reali, tipo che la maggior parte dei lavori sarebbe stata sostituita dall’intelligenza artificiale e che non sarebbe stato sostenibile un futuro dove tutti avessero posseduto una macchina e una casa (naturalmente non valeva per lui e amici), o che nel libro “Covid19: the Great Reset” ci anticipò il salvifico QR code con cui oggi abbiamo a che fare quotidianamente essendo impresso nel nostro DNA e che definì la pandemia come una finestra temporale molto piccola per rieducare la gente per un futuro molto grande, quello in cui viviamo, che immenso profeta, gloria a Klaus e al prolifico Governo Mondiale.

    https://www.miglioverde.eu/questo-e-...0-la-distopia/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #5533
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Soros e l’Open Society. Un libro per conoscere i falsi filantropi
    Maurizio Blondet 26 Maggio 2022

    Da qualche giorno in libreria c’è un libro utile: Soros e l’Open Society, edito da Arianna. L’ha scritto un nostro collaboratore, Roberto Pecchioli, E’ una puntuale ricostruzione della vita e delle opere – finanziarie e politiche- di uno dei grandi protagonisti del nostro tempo, il miliardario globalista George Soros. Finanziere senza scrupoli, autore del drammatico attacco alla lira nel 1992, gran tessitore delle rivoluzioni “colorate” filo occidentali in collaborazione con il National Endowment for Democracy (NED) emanazione della CIA, dominus dell’Open Society Foundation, Fondazione per la Società Aperta, che ha distribuito nel tempo oltre 30 miliardi di dollari per le cause che piacciono alla gente che piace.

    Immigrazione, aborto, eutanasia, teoria gender, liberalizzazione delle droghe, privatizzazione del mondo e delle istituzioni internazionali, controllo sui movimenti politici e sul sistema di comunicazione attraverso il metodo più sicuro: il denaro. Follow the money, segui il denaro, è l’incipit del saggio di Roberto Pecchioli, che abbiamo intervistato per i nostri lettori.

    Innanzitutto, perché questo libro? Nel panorama editoriale mancava un testo che parlasse di un personaggio e di un mondo che determina molta parte della nostra vita, ma non è un governo, un leader politico o ideologico e nemmeno un maestro di pensiero. George Soros è uno di quegli uomini che – a colpi di miliardi- cambiano il mondo, il modo di pensare di milioni di persone. Incarna un tipo umano nuovo: la casta dei miliardari “filantropi”, sociopatici pericolosi, i padroni del mondo. Soros, ma anche Bill Gates, e altri, ai vertici di grandi fondazioni familiari, Ford, Rockefeller, Carnegie. Tutti impegnati sul versante antinatalista: Warren Buffet ha versato oltre mezzo miliardo di dollari a Planned Parenthood, la più grande organizzazione abortista del mondo. Dietro di lui Jeff Bezos, Bloomberg, e naturalmente Soros. La chiamano “salute riproduttiva”.

    Nel libro ripercorri la vita e la giovinezza di Soros e ricostruisci i legami con il gruppo Rothschild, l’approdo alla London School of Economics e l’influenza di Karl Popper, il teorico della Società Aperta. E’ così importante quel periodo per il giovane Soros? Fu determinante. Figlio della borghesia ebraica di Budapest, il giovane Gyorgy Schwartz cambiò cognome per volontà del padre per dissimulare le origini ebraiche. Approdò a Londra dove studiò nell’università della Società Fabiana, l’élite imperiale il cui simbolo è il lupo vestito in pelle d’agnello. Lì si innamorò di un concetto e di un nome, Società Aperta.

    Che cosa significa Società Aperta? Per Karl Popper, maestro di Soros, è il liberismo economico assoluto – la privatizzazione del mondo- innestato in una società materialista e consumista in cui gli uomini perdono ogni riferimento etico, tradizionale, spirituale. E’ il dominio dell’economia e la mercantilizzazione della vita. Aperta solo per chi è d’accordo, però. Chi non crede nella società aperta non ha diritti. “Non si può essere tolleranti con gli intolleranti”. Ma chi stabilisce chi sono gli uni e gli altri?

    Quando nasce in Soros l’idea della Fondazione? Come agisce e, in concreto, che cosa fa? Approdato in America, arricchito con la speculazione finanziaria, Soros fonda nel 1979 l’Open Society e finanzia studenti di colore nel Sudafrica dell’apartheid, la futura classe dirigente. Ecco l’intelligenza e la lungimiranza di Soros: capisce che si vince sul terreno culturale e dell’incorporazione delle menti più brillanti nel progetto globalista. Negli anni Ottanta è attivissimo nell’Europa Orientale e nell’URSS in funzione anticomunista. Forma molti che avrebbero costituito il nerbo dei governi post comunisti e partecipa al banchetto sulle spoglie dell’URSS che sarebbe durato sino all’ascesa di Putin. Negli anni Novanta, diventato uno degli uomini più ricchi del mondo, il nemico degli Stati nazionali attacca la sterlina, la lira e le valute delle “tigri asiatiche” ed è al centro delle azioni che avrebbero portato alla violenta deposizione di Milosevic in Serbia.

    L’attacco speculativo alla sterlina e alla lira sono le più note imprese finanziarie di Soros. Che cosa avvenne? Era il 1992, c’era il cosiddetto serpente monetario e Regno Unito e Italia erano i vasi di coccio. Soros vendette allo scoperto miliardi di sterline, sostenuto dalle banche americane, costringendo l’Inghilterra a uscire dal sistema. All’ operazione non fu estranea la parte dell’anglosfera contraria all’avvicinamento all’Europa, sostenitrice dell’alleanza storica con gli Stati Uniti. In Italia le cose andarono peggio: dopo l’insuccesso di un’asta del Tesoro- la Banca d’Italia non poteva intervenire dopo lo scellerato divorzio tra Tesoro e istituto di emissione imposto dal ministro Andreatta nel 1981- la lira venne attaccata con violenza enorme. Non solo Soros; in molti approfittarono per esportare capitali affossando la nazione. Ciampi, governatore di Bankitalia, prosciugò le riserve nel vano tentativo di resistere. Un giochetto da sessantamila miliardi. Intanto, sul panfilo Britannia i gioielli delle Partecipazioni Statali venivano venduti a prezzo di saldo – la lira valeva ben poco- agli stessi che avevano ispirato Soros nell’attacco alla nostra valuta. Sul panfilo c’era anche Mario Draghi, all’epoca direttore generale del Tesoro. Proprio in questi giorni Soros ha elogiato l’azione politica di Draghi, in particolare sulla guerra in Ucraina.

    Scrivi che Soros, anziché essere considerato nemico della nazione, ebbe addirittura una laurea honoris causa a Bologna. La consegnò un altro protagonista della politica e della finanza, Romano Prodi. Nel 1992 l’esito dell’operazione di Soros e della sconsiderata reazione di Ciampi fu la manovra “lacrime e sangue” con il prelievo forzoso del sei per mille sui conti correnti di Giuliano Amato, sopravvissuto alla mattanza del sistema politico con l’operazione Mani Pulite. Amato, attuale presidente della Corte Costituzionale, è membro dell’ECFR, Consiglio Europeo per le Relazioni Estere, una creatura di George Soros.

    Allora Soros è davvero il grande burattino globale… No, è uno degli esponenti di un sistema di dominio il cui scopo è la privatizzazione del mondo. E’ un simbolo, il capofila di alcuni straricchi il cui progetto è cambiare alla radice la creatura umana a fini di potere. Il loro non è un progetto economico – possiedono tutto e fanno parte dell’oligarchia che crea il denaro- bensì un’idea di dominio totale sull’uomo attraverso la sua riconfigurazione. Resettano l’homo sapiens– le sue credenze, la religione, la comunità, le identità e le appartenenze – fanno una tabula rasa morale, culturale, valoriale, su cui edificano un colossale dispositivo di potere privato.

    Concretamente, come si dispiega quel potere? Soros conta moltissimo nell’ONU, nella Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, così come Bill Gates e Big Pharma sono padrone dell’OMS che sta imponendo un pezzo di governo mondiale attraverso la dittatura sanitaria. Il globalismo sta tirando le reti gettate da anni da personaggi come Soros, bestia nera degli Stati nazionali, della sovranità e soprattutto dei principi e valori della civiltà europea e occidentale.

    Chi è finanziato da Soros? Come sceglie, e quali sono le cause che sostiene? La sua è una vera e propria galassia che distribuisce direttamente oltre un miliardo di dollari annui, presente in quattro continenti. Ha fondato un’università a Budapest, ora a Vienna perché il governo magiaro ha cacciato Soros. Finanzia campagne e gruppi favorevoli all’ aborto libero, alla legalizzazione delle droghe, alle teorie omosessualiste e gender. Fu il primo a sostenere l’eutanasia con il cosiddetto Progetto Morte. Le somme che ha donato a queste cause ammontano a miliardi di dollari. E’ tra i massimi finanziatori del Partito Democratico americano. Ovunque sostiene movimenti, associazioni, gruppi orientati a sinistra. In Italia sono stati finanziati da Soros il Partito Radicale e Più Europa. Emma Bonino è dirigente internazionale dell’Open Society. Possiede un’importante agenzia di stampa e in Italia ha co- finanziato un progetto giornalistico volto a modificare il linguaggio da usare sull’ immigrazione.

    Qual è il ruolo di Soros nel sostegno all’immigrazione? Tu stesso hai pubblicato rapporti sull’argomento; il tuo lavoro mi è servito nelle ricerche sul libro. Soros è uno dei maggiori finanziatori delle ONG (alcune dirette da suoi collaboratori storici) che agiscono in appoggio alle rotte migratorie clandestine. Queste associazioni, Open Arms, Sea Watch e altre, favoreggiano apertamente gli scafisti e i mercanti di carne umana. Hanno bisogno di somme enormi per mantenere navi, droni, elicotteri e aerei d’appoggio. Soros è il più munifico ufficiale pagatore. Le strutture di cui dispongono sono costosissime e la longa manus del sedicente filantropo è la più generosa.

    Alla gente sfuggono le motivazioni di tanto attivismo. Non è certo la filantropia il movente di Soros; perché un impegno così grande sul fronte migratorio? L’uomo plasmato dall’iperclasse globalista è un essere che va dominato; non deve pensare, sentirsi parte di una comunità, è privo di principi morali e non deve porsi domande di senso. Deve limitarsi a lavorare per consumare con l’intermezzo di piaceri triviali, indifferente ai legami, alla famiglia, alla comunità, fluido, liquido, cangiante, secondo la volontà dei padroni della Società Aperta. Infine scomparire se vecchio, debole, malato. Il nemico è l’uomo radicato, consapevole, figlio di una storia e di una comunità, deciso a trasmettere la sua civiltà alle future generazioni. E’ il ritratto dell’umanità europea e cristiana di ieri. Va decostruito, resettato, cancellato. Ogni mezzo vale: il più radicale è la sostituzione etnica, ma servono egregiamente allo scopo il femminismo estremista e la cultura della cancellazione. Soros e altri mettono il denaro, scuotono l’albero e raccolgono i frutti. L’esito è l’umanità sradicata, senza idee, senza passato e indifferente al futuro: una specie zoologica d’allevamento.
    D. Il quadro è quello che io e altri tratteggiamo da tempo. Mi sembra però che tu individui qualcosa di ulteriore. Parli della presa di possesso delle istituzioni internazionali da parte di Soros, Gates e degli altri membri del circolo dei miliardari. Effettivamente la realtà è da incubo. Questi signori hanno in mano il mondo attraverso il controllo e la proprietà della tecnologia, della finanza, delle istituzioni internazionali. Le ONG sono uno strumento di questo potere; vige il sistema delle porte girevoli. I dirigenti occupano di volta in volta le poltrone di vertice delle fondazioni private e poi passano alle istituzioni transnazionali. Sempre gli stessi, tutti formati al liberismo economico e al radicalismo libertario. L’attuale presidente dell’Open Society, Lord Malloch Brown, fu ministro laburista inglese ed ex vice segretario dell’ONU. Nel gioco dei quattro cantoni, chissà perché, Soros c’entra sempre. Come nei colpi di Stato, nelle rivoluzioni “colorate”, in Ucraina nel 2004 e nel 2014, in Egitto, persino Birmania e Montenegro. L’elenco potrebbe continuare, ricordando che Soros è anche proprietario terriero e azionista di banche in Colombia.
    E in Europa? Numerosi membri della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sono o sono stati dirigenti della galassia Soros, che conta molto nelle istituzioni dell’UE e ha numerosi europarlamentari “amici”. Del suo Consiglio Europeo per gli Affari Esteri abbiamo accennato. Tutto si tiene se si segue il denaro e si scopre da chi sono finanziate, volute e imposte le politiche migratorie, i “nuovi diritti”, la banalizzazione delle dipendenze, la decomposizione della famiglia e del tessuto comunitario. Io stesso non immaginavo di imbattermi in un potere tanto esteso, ramificato e provvisto di mezzi. Soros è un protagonista di primo piano nella privatizzazione del mondo e nella costruzione di un’umanità manipolata dall’oligarchia finanziaria e tecnologica, alleata con l’apparato di potere politico, economico e riservato degli Usa e dell’Occidente. Dimenticavo: George Soros è tra gli ispiratori del Forum di Davos, quelli del Grande Reset e dello slogan “non avrai niente e sari felice”. Ha 92 anni, è all’ultimo tratto della vita. Tuttavia la sua creatura gli sopravvivrà e uno dei suoi figli, Alexander, è in pista per continuare il lavoro del padre.

    Per chi vuole capire la realtà, George Soros e l’Open Society è un libro da leggere come un romanzo. Al di là della figura di Soros, non crederete più che il mondo sia un giardino di miliardari filantropi e che il bene comune sia l’obiettivo dell’immenso dispositivo di potere privato, il dominio globale dell’oligarchia tecno finanziaria.

    https://www.maurizioblondet.it/soros...si-filantropi/
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  4. #5534
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Che cosa nasconde l’adesione improvvisa alla NATO di Svezia e Finlandia?
    Categoria: Geopolitica

    Pubblicato: 25 Maggio 2022
    Visite: 12587
    Questo articolo, preso da Observateur Continental, propone una diversa lettura per la richiesta di rapida adesione dei due paesi scandinavi alla NATO.

    di Alexandre Lemonine

    La rapida e imminente adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO sembra essere collegata ai fatti recenti, ma solo a prima vista. Comunque sia, è attraverso l'operazione russa in Ucraina che di solito viene spiegata la rapida integrazione di Stoccolma e Helsinki nella NATO.

    Tuttavia, è impossibile immaginare un pericolo che derivasse dagli obiettivi dell'operazione speciale per questi due paesi. Un altro stato neutrale, l'Ucraina, minimizzerebbe solo i limiti del confronto diretto tra le organizzazioni militari occidentali e la Russia. Coloro che cercano di passare il più rapidamente possibile sotto l'ombrello della NATO lo capiscono. Il presidente finlandese ammette apertamente che Mosca non ha un piano di attacco contro il suo Paese, ma questo non è di importanza decisiva ai suoi occhi.

    Le radici dell'integrazione accelerata degli scandinavi nell'Alleanza non si trovano al sud, ma al nord. Si trovano in una significativa intensificazione, dal 2020, dell'espansione politico-militare di Washington e Bruxelles nell'Artico. Questa regione è considerata la principale futura riserva di idrocarburi e il luogo di un imminente confronto geopolitico tra le potenze. È nell'Artico, secondo le previsioni, che si deciderà il destino dell'umanità. Gli alleati hanno iniziato la "ricognizione col fuoco", la prima dalla Guerra Fredda, nel maggio 2020, quando tre cacciatorpediniere americani Arleigh Burke e la fregata britannica Kent sono entrati nel Mare di Barents, fino ad allora le acque attraversate dalla flotta russa del Nord.

    A metà gennaio 2021, il Pentagono ha adottato la nuova versione della sua strategia artica chiamata Regaining Arctic Dominance. Questa strategia stabilisce che il gruppo nell'Artico è ben lungi dall'essere conforme agli obiettivi e ai progetti degli Stati Uniti. Russia e Cina sono nominati come i principali avversari in questa regione. Sottolineando in particolare la necessità di rafforzare l'interazione tra gli alleati, il cui cerchio si intende ovviamente allargare.

    Il 14 giugno 2021, Bruxelles ha ospitato un vertice della NATO in cui, per la prima volta, le questioni artiche sono state discusse in modo ampio e concettuale. Il documento adottato in questa riunione ha rilevato la necessità di rafforzare il coordinamento nel quadro della politica artica dell'Alleanza, per aumentare la potenza militare. È stato riconosciuto utile per portare avanti l'elaborazione di una strategia dettagliata della NATO sull'Artico. Ha anche accennato all'intenzione di coinvolgere nuovi alleati in questa attività.

    È stato anche notato che le attuali forze della NATO non erano sufficienti per affrontare nella zona artica la Russia e la Cina che la sostiene. L'attuazione della strategia artica dell'Alleanza si scontra con i limiti geografici: il controllo fisico della Russia su gran parte della regione. Se ad est della rotta del Mare del Nord gli americani hanno previsto un rafforzamento significativo della loro presenza militare in Alaska e l'intensificazione di tali azioni sul versante canadese, ad ovest si osserva chiaramente una breccia. Il potenziale territoriale della Norvegia non è sufficiente, i limiti naturali sono importanti in Islanda e Groenlandia. Già allora è diventato chiaro agli esperti che questo fianco dovrebbe essere rafforzato con la riserva più vicina: Svezia e Finlandia.

    Qualsiasi pretesto poteva essere usato per integrare Finlandia e Svezia, ed è stato trovato in Ucraina. Soprattutto perché questo pretesto è abbastanza emotivo da avere un impatto efficace sull'opinione pubblica in questi paesi. A differenza dell'élite al potere, sono scettici sull'adesione alle alleanze militari. Era anche importante neutralizzare le obiezioni di Mosca.

    Il danese Anders Fogh Rasmussen, ex segretario generale della NATO (2009-2014) e consigliere del presidente ucraino Petro Poroshenko (2016-2019), ha riconosciuto: "Per quanto riguarda Finlandia e Svezia, penso che i due paesi abbiano una finestra di opportunità di unirsi in questo momento, perché Putin è impegnato altrove. Non può farci niente". Non a causa dell'Ucraina, secondo la spiegazione ufficiale, ma sfruttando la situazione lì." Gli alti funzionari al potere evitano tale franchezza nelle loro dichiarazioni.

    L'espansione della NATO con l'adesione di Svezia e Finlandia, secondo Washington e Bruxelles, dovrebbe facilitare il raggiungimento di diversi obiettivi logistici sulla via da seguire nell'Artico. Questi includono il problema dei rompighiaccio, che è il "tallone d'Achille" nella nuova strategia regionale del Pentagono. La Russia è in vantaggio rispetto ai concorrenti occidentali per numero e qualità di navi di questa classe. Praticamente l'unico rompighiaccio statunitense a galla, Healy, sembra un pigmeo in confronto ai giganti russi. I cantieri americani non hanno le competenze necessarie per ridurre il gap, in particolare con il varo previsto nei prossimi anni di tre rompighiaccio molto pesanti e tre medi.

    Tuttavia, gli americani speravano di accelerare notevolmente questo processo ricorrendo all'aiuto dei finlandesi, in possesso delle capacità e delle conoscenze industriali necessarie in questo settore. Un gran numero di rompighiaccio sovietici e russi, ad esempio Taymyr e Vaigach, furono costruiti in Finlandia. In quanto membro della NATO, a questo paese potrebbe essere affidata la costruzione di rompighiaccio militari. L'aspirazione "improvvisa" dei finlandesi ad aderire alla NATO potrebbe anche spiegare il calcolo commerciale per ordini costosi e a lungo termine, da parte degli Stati Uniti, per costruire dei rompighiaccio.

    L'adesione dei paesi scandinavi all'Alleanza era già stata decisa, ma probabilmente si prevedeva di farlo in un altro modo. Portare prima l'Ucraina nella NATO, probabilmente con la Georgia, e solo dopo Svezia e Finlandia. Alla fine, tutto sarebbe potuto andare liscio. Le azioni della Russia hanno sabotato questi piani, escludendo almeno la parte meridionale di questa equazione pianificata.

    Fonte: http://www.observateurcontinental.fr...n=view&id=3875

    https://www.luogocomune.net/16-geopo...ia-e-finlandia
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  5. #5535
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  6. #5536
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  7. #5537
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  8. #5538
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  9. #5539
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #5540
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