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Discussione: Geopolitica

  1. #5691
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #5692
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  3. #5693
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    Predefinito Re: Geopolitica

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  4. #5694
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Allarme della NATO per un sommergibile russo che si sta muovendo.
    E io che credevo che navi e sottomarini dovessero stare fermi per la foto!

  5. #5695
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Nel 1982, la CIA scoprì i piani della Russia per iniziare a vendere gas all’Europa – e fece saltare i tubi
    Categoria: Geopolitica

    Pubblicato: 03 Ottobre 2022
    Visite: 2091
    Fonte: Nogeoingegneria

    Quando Reagan approvò il Sabotaggio per distruggere l’ Economia Sovietica

    Fu il presidente degli Stati Uniti Ronald Regan ad approvare nel 1982 il piano CIA finalizzato a sabotare l’economia dell’Unione Sovietica: ecco cosa afferma un ex ufficiale della Casa Bianca. Il piano consisteva nell’invio di materiale tecnologico con malfunzionamenti non individuabili, tra cui il software che fu responsabile dell’esplosione di un gasdotto. Thomas Reed, ex segretario dell’Aviazione e membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale, descrive l’episodio in un libro che sarà pubblicato il mese prossimo: At the Abyss: An Insider’s History of the Cold War.Reed afferma che l’esplosione della tubatura siberiana costituisce solo un esempio della “gelida guerra economica” portata avanti dalla CIA contro l’URSS, sotto la direzione di William Casey, nel corso degli ultimi anni della Guerra Fredda.

    In quel periodo, gli Stati Uniti tentavano di bloccare l’importazione di gas naturale sovietico nei paesi occidentali. Vi erano sospetti, in oltre, che i Russi volessero rubare un’ampia gamma di tecnologie all’Occidente. Poi, un membro del KGB rivelò l’intera lista della spesa dei sovietici e la CIA, subito, spedì loro il software danneggiato, facendo in modo da nascondere il baco.

    Reed scrive: “Lo scopo era quello di distruggere la fornitura di gas dei sovietici, i loro guadagni provenienti dalle forti monete occidentali e l’economia interna russa. Il software per le tubature, che gestiva pompe, turbine e valvole, fu programmato per saltare dopo un certo intervallo di tempo. Doveva resettare la velocità delle pompe ed le impostazioni delle valvole, in modo da produrre una pressione di gran lunga superiore a quella sopportata dai raccordi e dalle saldature dei tubi”.

    “Ne risultò la più grande esplosione non-nucleare mai vista dallo spazio”. I satelliti statunitensi registrarono l’esplosione.
    “Anche se non vi furono vittime fisiche, l’economia sovietica ne uscì gravemente danneggiata”.

    Reed ha ricevuto della CIA il permesso di pubblicare i dettagli dell’operazione. La CIA scoprì che il KGB era appassionato di tecnologia occidentale durante un’operazione d’intelligence, conosciuta come Dossier Farewell. Alcune parti dell’operazione furono pubblicate nel 1996 in un documento di Gus Weiss, un esperto d’intelligence e tecnologia che ebbe un ruolo fondamentale nel concepimento del piano per l’invio del materiale danneggiato.Come descritto da Weiss e Reed, nel 1970 le autorità sovietiche istituirono una nuova sezione del KGB, chiamata Direttorato T, per scandagliare il settore ricerca e sviluppo occidentale, in cerca di tecnologie di cui si sentiva un forte bisogno. Spesso le spie del Direttorato T operavano negli Stati Uniti in delegazioni di soviet: durante una visita ad uno stabilimento di Boeing “un ospite russo si applicò degli adesivi sulle suole per prelevare campioni di metallo”, ricorda Weiss nel documento.

    Poi, nel 1981, durante un vertice economico in Canada, il presidente francese Francois Mitterrand disse al signor Regan che l’intelligence francese aveva ottenuto i servizi di un agente che chiamavano Farewell, il colonnello Vladimir Vetrov. L’uomo, un ingegnere di 53 anni, aveva l’incarico di valutare le prove raccolte dal Direttorato T.

    Vetrov, che, come ricorda Weiss, offrì i suoi servizi per motivi ideologici, scattò foto e fornì alla CIA 4000 documenti sul programma. Il materiale mostrava come i sovietici stessero intraprendendo uno sforzo su larga scala per rubare tecnologie all’Occidente.

    “Leggere quel materiale fece avverare i miei peggiori incubi”, ricorda Weiss. I documenti mostravano che i Soviet avevano rubato dati molto importanti. “La nostra scienza aiutava la loro difesa nazionale”.

    La lista della spesa russa era inclusa nel Dossier Farewell. Nel Gennaio del 1982, Weiss propose a Casey un piano per spedire ai sovietici del materiale che avrebbe funzionato per un po’, per poi guastarsi.

    In precedenza il sabotaggio delle tubature di gas non fu mai rivelato, all’epoca costituiva un segreto da tener stretto.

    Il ruolo che ebbero gli Usa e Reagan nel crollo dell’Unione Sovietica è ancora oggetto di dibattito. Alcuni sostengono che il fattore principale fu la linea politica statunitense, altri attribuiscono più importanza ai problemi interni dell’URSS, incluso il declino economico e le rivoluzionarie politiche del presidente Mikhail Gorbachev: glasnost e perestroika.

    David Hoffman - 28.02.2006
    Articolo originale: http://www.gasandoil.com/goc/news/ntr41080.htm

    https://www.luogocomune.net/16-geopo...saltare-i-tubi
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  6. #5696
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    Predefinito Re: Geopolitica

    Gli Stati Uniti dichiarano guerra a Russia, Germania, Olanda e Francia
    di Thierry Meyssan

    La stampa internazionale affronta il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream come fatto di cronaca, noi invece lo analizziamo come atto di guerra contro Germania, Olanda, e Francia. Le tre vie di approvvigionamento di gas dell’Europa Occidentale sono state interrotte simultaneamente ed è stato contemporaneamente inaugurato un nuovo gasdotto con terminali in Polonia.
    Come già Mikhail Gorbaciov vide nella catastrofe di Cernobyl l’inevitabile smembramento dell’Unione Sovietica, noi riteniamo che il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream segni l’inizio della rovina economica dell’Unione Europea.

    RETE VOLTAIRE | PARIGI (FRANCIA) | 4 OTTOBRE 2022

    La lotta degli Stati Uniti per conservare l’egemonia mondiale è entrata nella terza fase.
    – L’allargamento della Nato a est, in violazione degli impegni occidentali di non installazione di armi statunitensi in Europa centrale, è una minaccia diretta alla Russia, che non può difendere i suoi immensi confini.
    – Violando gli impegni assunti dopo la seconda guerra mondiale, Washington ha portato al potere a Kiev i nazionalisti integralisti («nazisti» secondo la terminologia del Cremlino), che hanno vietato ai compatrioti russofoni di parlare la loro lingua madre, li hanno privati di servizi pubblici e infine hanno bombardato i compatrioti del Donbass. La Russia non ha avuto scelta ed è intervenuta militarmente per mettere fine al loro calvario.
    – La terza fase è il cambiamento autoritario dell’approvvigionamento energetico dell’Europa occidentale e centrale. Il giorno stesso in cui il gasdotto del Baltico, Baltic Pipe, è diventato operativo, i due gasdotti Nord Stream sono stati messi fuori uso, nonché interrotta la manutenzione del Turkish Stream.

    È il più importante sabotaggio della storia. Un atto di guerra contro Russia (51%) e Germania (30%), comproprietarie di questi colossali investimenti, ma anche contro Olanda (9%) e Francia (9%). Al momento nessuna delle vittime ha reagito pubblicamente.

    Per compiere distruzioni di tale portata occorreva disporre di sottomarini in zona, che le potenze della regione hanno identificato. Ufficialmente non ci sono indizi, nel senso poliziesco del termine, ma le “telecamere di sorveglianza” (i sonar) hanno parlato. Gli Stati interessati sanno con certezza chi è il colpevole, ma, o non intendono reagire, nel qual caso saranno radiati dalla mappa politica, o stanno segretamente preparando una replica a quest’operazione clandestina, sicché quando la realizzassero diventerebbero veri protagonisti politici.

    Rammentiamoci del colpo di Stato di Algeri del 1961 e degli attentati alla vita del presidente della Repubblica francese Charles De Gaulle che seguirono. De Gaulle finse di credere che fossero opera dell’Organizzazione dell’Armata Segreta (OAS), formata dai francesi che si opponevano all’indipendenza dell’Algeria. Ma il ministro degli Esteri dell’epoca, Maurice Couve de Murville, menzionò pubblicamente il ruolo dell’Opus Dei spagnola e della CIA nell’organizzazione e nel finanziamento degli attentati. De Gaulle cercò e identificò i traditori, riorganizzò la polizia e le forze armate e cinque anni dopo improvvisamente annunciò il ritiro della Francia dal comando integrato della Nato, cui diede due settimane per chiudere la sede di Parigi-Dauphine e migrare in Belgio; concesse un po’ più di tempo per chiudere le 29 basi militari dell’Alleanza. Iniziò in seguito a viaggiare all’estero per denunciare l’ipocrisia statunitense, soprattutto la guerra del Vietnam. La Francia riprese all’istante il ruolo di potenza di riferimento nelle relazioni internazionali. Sono fatti mai pubblicamente spiegati, ma che tutti i dirigenti politici dell’epoca possono confermare [1].

    Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno progettato una mappa che sconvolge le relazioni internazionali e li ha indotti a rovesciare governi e muovere guerre, al fine di realizzare vie di trasporto delle fonti di energia. Questa è stata per otto anni la principale attività del vicepresidente Al Gore, nonché ora quella del consigliere speciale Amos Hochstein. Rammentiamoci della guerra di Transnistria, finalizzata a mettere le mani su un hub di gasdotti [2], nonché della guerra del Kosovo, per costruire una via di comunicazione attraverso i Balcani, l’“VIII corridoio”. Ora si palesano i restanti tasselli del puzzle.

    È particolarmente difficoltoso capire il danno che l’Unione Europea ha appena subito e che, molto probabilmente, ne provocherà il crollo economico, perché l’UE stessa ha preso decisioni essenziali per il proprio fallimento.

    Fino al 26 settembre 2022 i rifornimenti di gas dell’Unione arrivavano principalmente dalla Russia, tramite il gasdotto Brotherhood, che attraversa l’Ucraina, poi tramite il gasdotto Nord Stream, nonché il Turkisch Stream. Gli Stati Uniti, i garanti della sicurezza dell’Unione, hanno interrotto in sequenza queste vie. Il gasdotto Brotherhood è certamente ancora parzialmente funzionante, ma può essere chiuso definitivamente per volontà di Kiev; i Nord Stream sono stati sabotati; e al Turkish Stream non può essere fatta la manutenzione a causa delle sanzioni adottate dalla UE su richiesta degli Stati Uniti.

    Fino al 26 settembre l’economia dell’Unione si fondava principalmente sulla produzione dell’industria tedesca, cui gli Stati Uniti, interrompendo il Nord Stream, hanno tagliato le gambe. Secondo la formula di lord Ismay, il primo segretario generale della Nato, la «grande strategia» degli anglosassoni è: «Mantenere gli americani dentro, i russi fuori e i tedeschi sotto tutela».

    Una politica perseguita ininterrottamente dagli anni Cinquanta da tutte le amministrazioni Usa. Nord Stream è stato costruito da nove Stati, quattro ne sono proprietari. È entrato in funzione nel 2011. A partire dal mandato di Donald Trump, iniziato nel 2017, il Congresso statunitense ha minacciato sanzioni contro le società che collaboravano al funzionamento del Nord Stream 1 e quelle coinvolte nel progetto Nord Stream 2. Lo stesso presidente Trump ha dileggiato la sudditanza dei tedeschi, che si abbeveravano con il gas russo. Gli Stati Uniti, nonché la Polonia, hanno dispiegato un arsenale di ostacoli giuridici finalizzati a inceppare il rifornimento di gas russo all’Europa occidentale. Da questo punto di vista, con la nuova amministrazione Usa non è cambiato nulla. La Germania ha sbagliato giudicandola più benevola.

    Vero è che a luglio 2021 si trovò un accordo per sostituire il Nord Stream 2, ma con l’idrogeno prodotto… in Ucraina e che dal 2024, scaduti i termini del contratto russo-ucraino, sarà trasportato tramite il vecchio gasdotto Brotherhood riconvertito.

    Eletto a dicembre 2021, in pochi mesi il cancelliere Olaf Scholz ha commesso due gravi errori.
    – Subito dopo l’elezione del 7 dicembre, si è recato alla Casa Bianca per tentare di resistere agli Stati Uniti che gli chiedevano di non acquistare più gas russo. Rientrato in Germania, ha deciso di mantenere Nord Stream e al tempo stesso di cercare fonti di energia rinnovabile, nonché di bloccare Nord Stream 2 e applicare l’accordo di luglio 2021. Sbagliando, Scholz pensava di contemperare il carattere bellicista del pensiero strategico Usa con le esigenze dell’industria tedesca, nonché con la dottrina dei Verdi, che fanno parte della Coalizione governativa.
    Durante la conferenza stampa congiunta con il presidente USA, il cancelliere ha sudato freddo: Joe Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti erano in grado di distruggere il Nord Stream 2 e che lo avrebbero fatto se la Russia avesse invaso l’Ucraina. Per Scholz era agghiacciante ascoltare il proprio sovrano sbattergli in faccia di avere il potere di distruggere un investimento della Germania di decine di miliardi di dollari se un Paese terzo avesse agito senza tener conto dei diktat americani. Non sappiano se durante le discussioni a porte chiuse il presidente Biden abbia minacciato la distruzione anche di Nord Stream 1: non è da escludere. In ogni caso, secondo i giornalisti al seguito di Scholz, il cancelliere è rientrato in patria sconvolto.
    – Il secondo errore Scholz l’ha commesso il 16 settembre 2022. La Germania desidera sottrarsi alla tutela anglosassone e garantire direttamente sia la propria sicurezza sia quella dell’Unione Europea. Quindi il cancelliere ha dichiarato: «In quanto nazione più popolosa, la più potente economicamente, nonché collocata geograficamente al centro del continente, le sue forze armate devono diventare il pilastro della difesa convenzionale in Europa». Precisando che stava parlando solo di «difesa convenzionale», intendeva aver riguardo per la suscettibilità della vicina Francia, unica potenza nucleare dell’Unione. Scholz non si è reso conto che, immaginando di sottrarsi al protettorato militare Usa, stava infrangendo la dottrina degli Straussiani. Nel 1992 Paul Wolfowitz firmò il Defense Policy Guidance, di cui il New York Times pubblicò alcuni estratti: vi si dichiarava che gli Stati Uniti avrebbero considerato ogni proposito di emancipazione europea casus belli [3].

    Sei giorni dopo i Navy Seals facevano esplodere i due gasdotti del Mar Baltico, portando la Germania indietro di undici anni.



    Poche ore dopo il sabotaggio, veniva inaugurato in pompa magna il gasdotto Baltic Pipe dal presidente polacco, dal primo ministro danese e dal ministro norvegese per l’Energia. Il nuovo gasdotto non ha certamente la stessa portata del Nord Stream, ma basterà a causare mutamenti radicali. L’Unione Europea, prima dominata dall’industria tedesca alimentata dal gas russo, ora, grazie al gas norvegese, sarà sottomessa alla Polonia. Durante la cerimonia di inaugurazione, il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha trionfalmente esplicitato tutto il suo livore: «L’èra del dominio russo nel settore gas sta finendo; un’èra caratterizzata da ricatti, minacce ed estorsioni».

    L’atto di guerra contro Russia, Germania, Olanda e Francia ci obbliga a riconsiderare gli avvenimenti in Ucraina. È un attacco molto più grave dei precedenti perché gli Stati Uniti hanno colpito gli alleati. In altri articoli ho diffusamente spiegato a cosa gli Straussiani miravano con le provocazioni in Ucraina. I recenti accadimenti spiegano perché Washington, in quanto Stato, sostiene il progetto degli Straussiani, nonché mostrano come dagli anni Cinquanta la «grande strategia» non sia mutata.

    In pratica, se non ci saranno reazioni a questo atto di guerra, l’Unione Europea precipiterà economicamente, fatta eccezione per la Polonia e i suoi dodici alleati dell’Europa centrale, i membri dell’Iniziativa dei Tre Mari (Intermarium) [4]. Il vento gira, ora Varsavia corre in testa.

    I grandi perdenti saranno l’Europa occidentale e la Russia, nonché l’Ucraina, distrutta per permettere questo gioco al massacro.

    Thierry Meyssan

    Traduzione
    Rachele Marmetti

    https://www.voltairenet.org/article218173.html
    Da riportare. Grazie.
    Ultima modifica di Eridano; 04-10-22 alle 14:09

  7. #5697
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  8. #5698
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  9. #5699
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  10. #5700
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