Originariamente Scritto da
WalterA
Mulattiera Autopalio
una buca ogni 3,8 secondi
Ci sono punti che ti servirebbe davvero il trattore, altro che Smart 700 cc. Come a pochi metri dall'uscita di Poggibonsi nord. Da Firenze sono già passati 30 chilometri e uno ormai pensa di averci fatto il callo a buche, scalini e allo sterzo che schizza dove vuole. Invece, dopo l'area di servizio, l'ombra di un ponte allunga sulla strada un macchione nero che nasconde tutto. Così, di brutto, la macchina prima affonda in un canalone rugoso lungo dieci metri proprio al centro della carreggiata e poi si butta a destra in un solco profondo dieci centimetri che per un soffio non ti manda a sbattere contro il muro. Non c'è verso di evitarli. E qui siamo già a quota 381 buche. Diario di bordo dalla mulattiera della Toscana.
L'Autopalio della discordia, quella che dà uno scossone ogni 3,8 secondi. Ma la Firenze-Siena non è solo una pista crivellata di buche: è un incubo per i trentamila che la fanno tutti i giorni. Sulla bretella che Mariano Rumor, segretario Dc anni Sessanta, concesse ai democristiani senesi per lo scorno dell'Autosole («Fanfani, contro la logica e la geografia, fece passare l'autostrada da Arezzo e dal Valdarno e non da Siena», racconta Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale) e su cui il governo a maggio vorrebbe imporre il pedaggio, le asperità del suolo sono un misto di voragini, crepe, dossi, toppe, pericoli antichi e mai sanati. Al Ponte del Molinozzo, direzione Siena, in due chilometri il viaggiatore salta sul sedile per 82 volte. Nella direzione opposta, dal Km 47, da San Casciano a Certosa, lo stesso effetto si riproduce in 241 punti diversi, 150 solo negli ultimi 6 chilometri. Così, dopo 4 ore di test, a fine viaggio la schiena ritorna schiena solo dopo dieci minuti a fare su e giù a piedi sulla salita del Galluzzo, la Smart ha il parafango posteriore sbrecciato sulla sinistra, la marmitta ciondoloni e la convergenza che neanche i piedi del grande Iachini.
E poi si comincia a tirare le somme. E si scopre che sull'Autopalio, a 70 all'ora di media (andata e ritorno), di scosse improvvise, tra buche e avvallamenti, se ne sentono 1.464. Non è un numero a caso: le abbiamo contate una ad una, tratto dopo tratto. E sono solo quelle sulla corsia di destra. Chi d'estate lo percorre con in testa il mare dell'Argentario o la Piazza del Campo infuocata dalla bolgia del Palio, sul raccordo autostradale 03 della Toscana è costretto a sopportarne 689. Il pendolare che agogna Firenze invece ne deve assorbire 775. Il limite di velocità è fissato a 90 chilometri orari. Facendola a una media di 80, significa una buca ogni 84,699 metri, un´insidia che 30mila veicoli affrontano ogni giorno.
La frequenza e l'intensità dei colpi non sono uniformi. Alcuni tratti (spesso poco più di un chilometro) sono stati riasfaltati. Pneumatici e ammortizzatori tirano il fiato fra Bargino e Tavarnelle, fra l'Impruneta e San Casciano Nord e, tornando da Siena, in prossimità di Monteriggioni. Eppure, anche su quei tratti non è che si rischi di distrarsi. Proprio a 500 metri dall'uscita di Monteriggioni il flusso ha scavato cinque chiazze di terra larghe come palloni. Le hanno coperte con toppe di cemento bianco e polveroso. Come mettere cicatrene su una specie di malato cronico. Così sull'Autopalio gli strati si sono accavallati negli anni. E ogni tanto le stratificazioni tornano a galla creando dissesti e dislivelli improvvisi.
In qualche modo sembra che solchi, discese, vibrazioni e scalini, questo safari di 56 chilometri li contenesse già tutti, sotterrati nella prima lastra di asfalto gettata fra il 1962 e il 1965, a cui si uniscono i 9 chilometri della tangenziale 674 che porta fino a Siena sud. L´Anas per ora ha rattoppato a singhiozzo. E allora viene in mente che Enrico Rossi ha ragione da vendere: l'Autopalio, insieme alla Fi-Pi-Li «è una delle mulattiere toscane. Prima di pensare a tassare i cittadini, il governo la metta in sicurezza», aveva dichiarato dieci giorni fa il governatore, diventato capofila di sindaci e comitati ribelli che il 12 febbraio marceranno in corteo contro la gabella di Tremonti. Il ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha promesso l'esenzione per residenti e pendolari. Ma per rimettere in sesto l'Autopalio - fanno sapere dall'Anas - servirebbero 560 milioni di euro. Dal 2008 ad oggi ne sono stati investiti 18. Altri 1,6 milioni saranno destinati alla manutenzione e un appalto da 4 milioni verrà assegnato fra poco, anche grazie alla provincia di Siena e al Monte dei Paschi.
Demolita dai camion e dal traffico pesante, l'Autopalio si descrive anche per sottrazione. In molti tratti mancano i guardrail (a San Donato ci sono ancora quelli accartocciati da un incidente mortale di dicembre) e la reti di protezione ai lati, uno spasso per i cinghiali a zonzo per il Chianti e per il tufo senese. Per chilometri si viaggia fra curve e asfalto sbriciolato su una groviera dove a bordo strada si aprono fossi e piccoli burroni. Non esiste una corsia di emergenza e non ci sono vie di fuga che taglino la barriera centrale. Sulla corsia nord ci sono 20 piazzole di sosta, 21 sulla sud, spesso zeppe di rifiuti e mal segnalate. E fra Greve e San Casciano, devono ancora essere completati i lavori di messa in sicurezza per una frana di 60 metri caduta un mese fa.
Così ad Alberto Monaci, oggi in quota Pd e pendolare fisso fra Siena e Firenze, e un tempo giovane senese della Dc, torna in mente lo sfregio dell'Autosole, lo strappo di Fanfani, e la genesi dell'Autopalio: «Ci ribellammo e Mariano Rumor ci concesse le due bretelle, la Siena-Bettolle e la Firenze-Siena. Non poteva ignorarci, era il tempo delle correnti. Così Martino Bardotti, allora segretario provinciale, venne convocato a Firenze a Villa Medici. C´ero anch´io. Rumor non fu esplicito, non parlò di risarcimento per la gobba di Arezzo, ma si fece capire. Uno di noi allora disse: "Possiamo dire di aver avuto due autostrade". "Eh no" lo bloccò il segretario. "Non chiamatele mai autostrade, altrimenti i turisti penseranno di dover pagare un pedaggio". Ecco, dopo 45 anni, la beffa è arrivata per davvero».
Mulattiera Autopalio una buca ogni 3,8 secondi - Firenze - Repubblica.it
Ecco l'Italietta della dc, quella che fa le autostrade per il pdc del momento.
Nulla è cambiato e dopo 50 anni tocca ancora mettere mano al portafoglio.
Il pedaggio? mavaffanculo!