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    Thumbs down Boccassini , indagato consigliere Csm:" ha passato carte al Giornale sul Pm "

    Pensa un po' ...onf: carte che tutti dovrebbero venirne a conoscenza , tenevano secretate negli uffici del Csm ... come se le toghe rosse non dovessero avere scheletri negli armadi , anche se la Boccassini pare sia stata gran porcellona negli scorsi anni , fosse vero avrebbe fatto benissimo , però non venga a rompere i coglioni al Berlusca per gli stessi "reati" :giagia:

    Boccassini, indagato consigliere Csm:

    «Ha passato al Giornale carte sul pm»
    Sigilli all'ufficio di Brigandì: rischia sospensione dal Consiglio
    Coro di proteste per la perquisizione al quotidiano di Sallusti


    ROMA - È indagato dalla procura di Roma, per abuso d'ufficio, il consigliere laico del Csm, Matteo Brigandì, in relazione all'inchiesta per la quale è stata eseguita oggi una perquisizione nell'abitazione della cronista de Il Giornale, Anna Maria Greco. Su mandato della procura di Roma, i Carabinieri hanno inoltre apposto i sigilli all'ufficio al Csm di Brigandì. A quanto si è appreso il provvedimento è stato eseguito nella notte.

    In base a quanto si apprende a piazzale Clodio l'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Pierfilipo Laviani, è partita da una segnalazione ufficiale fatta dal Consiglio superiore della magistratura. Brigandì, secondo l'accusa, avrebbe passato documenti interni al Csm alla giornalista che ha poi redatto un articolo sul procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini. Gli atti, custoditi al Csm, etano relativi a un procedimento disciplinare di quasi 30 anni a carico del pm di Milano.

    Rischia intanto di essere sospeso dalla carica di consigliere del Csm, Matteo Brigandì, in seguito all'inchiesta della procura di Roma che lo vede indagato per abuso d'ufficio. «Non so nulla e non ho nulla da dire», ha tagliato corto Brigandì con chi gli chiedeva dell'inchiesta della procura di Roma. L'articolo 37 della legge del 1958 istitutiva del Csm prevede che ogni consigliere del Csm può essere sospeso se sottoposto a un procedimento penale per un delitto non colposo; si tratta dunque di un provvedimento facoltativo, mentre la sospensione è «di diritto», cioè automatica nel caso in cui un componente del Csm è sottoposto alla custodia cautelare o arrestato. La decisione nei casi facoltativi spetta allo stesso organo di autogoverno dei magistrati.

    Su Brigandì, però, potrebbe anche abbattersi una tegola ancora più pesante, ma non in relazione all'inchiesta della procura di Roma: rischia di dover lasciare definitivamente il Csm se la Cassazione confermerà una delle due condanne che gli sono state inflitte in appello, per diffamazione e violazione degli obbighi di assistenza familiare. È ancora infatti la legge istitutiva del Csm a prevedere la «decadenza di diritto» qualora un componente del Csm sia stato condannato con sentenza irrevocabile per un delitto non colposo.

    Il comitato di redazione (cdr) del Giornale stigmatizza la «pervicace e violenta aggressione della magistratura dispiegatasi, questa volta, attraverso le perquisizioni presso l'abitazione della nostra collega Anna Maria Greco e presso la redazione romana del Giornale». «È un'intimidazione - precisa il Comitato di redazione - sia verso le libertà individuali indisponibili della nostra collega sia verso la libertà di stampa, anch'essa diritto costituzionalmente garantito. Si tratta di un attacco all'indipendenza di questo quotidiano che il cdr non intende più tollerare».

    «Mi sembra tutto un quadro mai visto è un attentato alla nostra professione. Se non si può più pubblicare atti che io ritengo non coperti da segreto, atti vecchi di 30 anni, parte di un procedimento chiuso, è chiaro che c'è un attacco al nostro lavoro», ha commentato Anna Maria Greco, la giornalista che ha subito una perquisizione per l'articolo pubblicato su Boccassini.

    «Oggettivamente, non se ne può più. Nello scontro politica-magistratura non possono essere chiamati a pagare i giornalisti se danno notizie, ancorch‚ su di esse e sulla loro valenza in termini di interesse pubblico, ciascuno possa avere opinioni diverse». Così il segretario generale della Fnsi Franco Siddi, che aggiunge: «la perquisizione di oggi a carico della collega de Il Giornale Anna Maria Greco appare, allo stato, assolutamente incomprensibile, oltreché, nei fatti, pesantemente invasiva. Le notizie "riservate", non escono mai con le proprie gambe».

    «Ho già avuto modo di dire che sono contrario ad ogni speculazione sulla vita privata, sia che investa con centinaia di intercettazioni Berlusconi, sia che riguardi rivelazioni su episodi personali riguardanti la Boccassini», ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. «Le perquisizioni di stamani a Il Giornale a alla giornalista Anna Maria Greco sono una ulteriore conferma del tentativo di erigere un regime di stampo giudiziario», ha sottolineato Giorgio Straquadanio (Pdl).

    Lettera di minacce alla Boccassini: deve morire.
    «La Boccassini deve morire», lettera di minacce al pm del caso Ruby. Una lettera di minacce al pm di Milano Ilda Boccassini è stata recapitata ieri mattina alla redazione del Resto del Carlino a Bologna. Lo riporta lo stesso quotidiano, nelle pagine di cronaca cittadina, spiegando che il documento, scritto a manosu un foglio quadrettato, era contenuto in una busta rossa smistata il 28 gennaio al Centro meccanizzato postale (Cmp) del capoluogo emiliano. Il plico - aggiunge il Carlino - era privo di mittente e la lettera, non firmata, aveva un'intestazione scritta in stampatello: Fuan, come il movimento universitario del vecchio Msi.

    Sull'attribuzione - rileva il quotidiano - c'è molta cautela da parte degli investigatori della Digos, che hanno sequestrato il materiale. Secondo l'estensore della missiva, «la Boccassini deve morire». «Farai una brutta fine - scrive l'anonimo - Morirai in un rogo - un fuoco rosso - come la tua toga». Le minacce sono accompagnate da insulti e non ci sono riferimenti alla vicenda Ruby.

    Martedì 01 Febbraio 2011 - 14:18 Ultimo aggiornamento: 157/B]

    Boccassini, indagato consigliere Csm: «Ha passato al Giornale carte sul pm»*-*Il Messaggero

    :sofico:
    Ultima modifica di orpheus; 01-02-11 alle 17:01
    la giustizia dei Robespierre ancora una volta ha collocato il nostro Paese tra il Ruanda ed il Burundi

 

 

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