Dài, non menare il can per l'aia.
Se non lo sai, te lo insegno io: il comunismo non pretende di schiacciare il proletario nella sua dimensione proletaria. So che vi fa comodo, ma non è così. Il comunismo (quello teorico almeno) vuole l'emancipazione della classe più bassa dal bisogno. Non so come lo interpreti tu, questo punto... Per me, semplicemente, è l'appropriazione dei mezzi di produzione (che a voi piace pensare come 'ruberia' dell'altrui proprietà, a me suona meglio, invece, come 'possibilità estesa a tutti di imprendere in senso comunitario, se non proprio comunista').
Anyway, lui s'è beccato un fracco di soldi ed ha deciso di curare il lavoro che ama. Di poi ha tentato una strada perigliosa assai. La società in pericolo di fallimento, se si può, si salva. Non la si 'ristruttura', sperando in una crescita del valore dell'azione.
In ultimo ha cercato di salvare il lavoro degli altri.
Quale è il vostro problema nell'accettare questo? Me lo spiegate perchè avrebbe fatto meglio a pensare al principio del piacere privato, individuale, egoistico ed effimero, invece a quello del sano 'dovere' dell'etica capitalista?
Con questo penso di aver risposto anche all'ottimo Ciddo
Ultima modifica di gigionaz; 08-02-11 alle 21:26
Succede che la Camusso e Landini restino gli unici rappresentanti della sinistra italiana e, paf!, mi si cambia l'avatar glorioso. Tutto d'un tratto... FACEPALM
Ascolta una cosa. Il capitalista non e' uno che pensa di fare il suo dovere... non e' animato da spirito di sacrificio... e non sente sulle sue spalle alcuna responsabilita' sociale. Chi afferma ste scemenze e' un ipocirta o un babbeo.
Il capitalista e' un individuo che e risparmia e si da' da fare con l'unico obbiettivo di arricchirsi, di star meglio, di aumentare il suo benessere e quello dei suoi cari, per questo e' disposto al sacrificio.
Di solito il capitalista di maggior successo e' uno che parte dal basso, uno che ha sofferto le pene del bisogno e vuole emanciparsi...
Il miracolo del mercato e' che il modo attraverso il quale i capitalisti possono arricchirsi, e' soddisfare i bisogni altrui...
Personalmente non ho nulla contro le scelte di vita di nessuno, solo affermo che se il tizio ha comprato l'impresa per moltiplicare i suoi milioni, avra' temo delle brutte sorpese, e si pentira' di non esserseli goduti. Se invece l'ha comprata per altruismo, allora e' destinato a fallire, dato che un'impresa che ha come obiettivo il mantenimento dei dipendenti e non l'arricchimento del capitalista attravaerso la soddisfazione dei suoi clienti, e' destinata, giustamente, alla bancarotta.
Ultima modifica di ciddo; 08-02-11 alle 23:48
Lo capisco. Ha detto che gli piaceva il suo lavoro, e questo è alla base sia della soddisfazione personale sia del desiderio di far crescere l'azienda.
Ne ho visti diversi, negli anni '80, ormai anziani girare col camiciotto per i reparti sempre a discutere con gli operai sulla produzione, i "pezzi", mettere il naso dappertutto... chi ha vissuto la fabbrica sa benissimo di cosa parlo.
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
Ma no, ma no... Quelle sono mie aggiunte... Diciamo un'elaborazione delle premesse dell'analisi marxiana. Mai stato leninista, io.
@ciddo: la tua merita una risposta lunga.Quindi a domani o a dopodomani.
@Grifo: anche adesso, anche adesso. Io ho un esempio molto vicino, per grado di parentela. Dopo aver lavorato sino alla pensione nell'indotto della fiat con incarichi di gestione di alcuni servizi interni, appena andato a riposo, con la liquidazione ha aperto una ditta del ramo. Sfruttando il fatto che ora si appaltano i servizi a ditte esterne, ha continuato a fare lo stesso lavoro di prima, ma ora da 'privato'. Ha assunto un 5 o 6 operai e il suo motto è: appena posso ti metto in regola a tempo indeterminato. "Se no come fa a progettare il suo futuro?". E nel suo piccolo usa la compartecipazione agli utili d'azienda.
Giuro su quello che volete che accade proprio così.
Lo deportiamo in Siberia, Ciddo?
Ultima modifica di gigionaz; 09-02-11 alle 00:58
Succede che la Camusso e Landini restino gli unici rappresentanti della sinistra italiana e, paf!, mi si cambia l'avatar glorioso. Tutto d'un tratto... FACEPALM
Un mio conoscente, ormai mezzo parente (è l'altro nonno di mio nipote) ha venti operai in cassa integrazione (e sei in servizio). La differenza fra stipendio e cassa la mette di tasca sua. Gli sta bene così, i tempi cambieranno.
Io ringrazio Dio di stare in una azienda in piena espansione, stiamo assumendo un altro ingegnere per gli impianti solari, e mi sto sgolando per farne assumere altri due che ci servono per fare la qualificazione per il nucleare (ed è un bell'impegno tenere due persone per un paio di anni solo a formarsi)
Del resto uno deve scegliere, o vive o cazzeggia.
Ultima modifica di Grifo; 09-02-11 alle 01:36
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
La dimostrazione che i privati se hanno i soldi (nel senso che le tasse non li portino via) tendono a investire granparte del capitale distribuendo ricchezza, senza che lo Stato debba dire loro cosa fare.
Ultima modifica di Cesare; 09-02-11 alle 03:21
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