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    Predefinito Il Cavaliere: «Giudici eversivi, farò ...

    ...causa allo Stato»

    E adesso chi paga?
    Chi risarcirà i danni provocati dalla divulgazione da parte delle procure di intercettazioni farneticanti e diffamanti senza alcun riscontro?
    I magistrati spioni intercettano uno che dice: «Tizio è un bastardo pedofilo», e Tizio si ritrova magari indagato, sicuramente infangato sui giornali, senza che nessuno si sia preso la briga di accertare non solo la credibilità dell’intercettato ma neppure se in quelle parole ci sia almeno un barlume di verità.

    I pm della Procura di Napoli sono andati addirittura oltre.
    Diffondendo illegalmente le intercettazioni della soubrette Sara Tommasi si sono premurati, primo caso nella storia, di sottolineare i passaggi più deliranti che riguardano Silvio Berlusconi e i suoi famigliari per evitare che sfuggissero all’attenzione del cronista di turno.

    E dire che sarebbe bastato non dico indagare, ma soltanto informarsi.
    Sara Tommasi, la nuova icona della sinistra, è una soubrette disturbata, molto disturbata.
    Cercava aiuto, in tutti in sensi.
    Nel suo vagare nel sottobosco dello spettacolo era riuscita a trovare un contatto con persone importanti e ai suoi occhi potenti.
    E una volta agganciate non le mollava più. Una presa ossessiva.
    Per esempio, in una sola notte, ha spedito oltre quaranta messaggini a Paolo Berlusconi, editore di questo giornale e fratello del premier.
    I pm di Napoli hanno trascritto e diffuso soltanto quelli che più si prestavano a una lettura ambigua.
    Ma è soltanto leggendoli tutti che si capisce di che cosa, e di chi, stiamo parlando.

    Vediamo un piccolo campionario: sono vittima di macumbe, le SS naziste ce l’hanno con me, Dio è con gli ebrei, morte agli ebrei, mentre cammino per strada i passanti mi drogano iniettandomi sostanze nel braccio, mi drogano mettendo cocaina nelle bevande, sono perseguitata dai servizi segreti, sono seguita da entità extraterrestri.
    Oltre a una serie di insulti e minacce di ogni tipo.

    Nei messaggi c’è anche una richiesta di aiuto:
    «Sei o non sei mio amico? Mi vuoi aiutare?».
    E in effetti l’aiuto arriva.
    Paolo Berlusconi mette Sara Tommasi in contatto con uno psicologo.
    La ragazza si presenta al primo appuntamento, salta il secondo e riprende a messaggiare i suoi incubi.

    Ora, perché i magistrati invece di chiamare un medico hanno chiamato i giornalisti?
    Perché hanno deliberatamente voluto accostare il nome di Paolo Berlusconi a parole come «cocaina» quando è noto a tutti, amici e nemici, che il fratello del premier non ha mai fumato neppure uno spinello in vita sua?
    La risposta è la stessa.
    Questi pm non perseguono reati, ma fini politici attraverso lo sputtanamento.
    E alzano il tiro: da Silvio passano al fratello Paolo, ai figli Marina e Pier Silvio.

    Lo possono fare perché sanno di poter contare su una immunità assoluta, giudiziaria e mediatica.
    I grandi giornali con loro e la loro spazzatura vanno a nozze, il Csm tace, il presidente del Csm nonché capo dello Stato, Giorgio Napolitano, lascia fare.
    E dire che non tanti anni fa, votando sì a un referendum, gli italiani avevano deciso che anche i magistrati dovevano rispondere personalmente dei loro errori, come chiunque di noi.
    Una politica codarda e inciuciona li ha graziati, trasferendo sullo Stato l’onere di pagare i danni delle loro malefatte.
    Ciò vuol dire che alla fine, ammesso di vederla una fine di questa storia, pagheremo ancora noi e a loro non sarà torto un capello.
    Facile fare gli spacconi sulla pelle degli altri.

    di A. Sallusti prima pg. de ilgiornale.it 10 febb. 2011

    saluti

  2. #2
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    Predefinito Rif: Il Cavaliere alla guerra vuol denunciare i Pm1ì.

    Assalto al Cavaliere, il Colle non può tacere!

    E alla fine il D-Day è arrivato davvero.
    Perché dopo aver letto e riletto l’ultimo girotondo d’intercettazioni - quello su Sara Tommasi arrivato come al solito on demand da Napoli - Silvio Berlusconi è letteralmente fuori di sé.
    E se in pubblico il Cavaliere è senza freni, i commenti che affida ai suoi interlocutori nelle conversazioni private sono irripetibili.

    Il premier, infatti, è convinto che il filone napoletano non faccia che certificare un deciso «salto di qualità» in quello che è ormai «un tentativo dichiarato di golpe».
    Il segnale, secondo Berlusconi, sta nel fatto che «la magistratura ha perso ogni inibizione al punto di non provare neanche più a dare una parvenza di legittimità giuridica a tutto questo schifo».

    L’inchiesta di Napoli ne è la conferma visto che «i magistrati consegnano ai giornali» intercettazioni che coinvolgono persone non indagate né interrogate che servono solo a gettare fango su terzi.

    «Sulla mia famiglia - affonda Berlusconi - perché l’obiettivo non è distruggere solo me ma anche i miei figli».
    Deliberatamente, aggiunge, visto che «nessuna persona sana di mente può dare credito a chi manda sms del tenore della Tommasi» (ma, fatalità, i tantissimi messaggi deliranti non finiscono nel fascicolo ad uso e consumo della stampa).
    Basta, dunque.

    Con buona pace dei pontieri che si erano messi in moto negli ultimi giorni invitando il Cavaliere a rilanciare sull’azione di governo.
    Questi, attacca, non sono magistrati ma «banditi», «golpisti», «irresponsabili che porteranno il Paese alle macerie».
    Guerra totale e senza eccezioni.
    Nella quale Berlusconi è deciso a coinvolgere anche il Quirinale.
    Perché si è «andati oltre ogni immaginazione» ed è arrivato il momento che Giorgio Napolitano «si faccia carico di quanto sta accadendo».
    D’altra parte, ripete il premier in privato, «è lui il presidente del Consiglio superiore della magistratura».

    Ed è questo il senso dell’annuncio che il premier fa durante l’ufficio di presidenza del Pdl a Palazzo Grazioli.
    Domani - oggi per chi legge - incontrerò Napolitano, dice il premier.
    E poco importa che dal Colle arrivi una secca smentita del faccia a faccia perché il punto è tutto politico: il Quirinale non più stare a guardare altrimenti si farebbe complice di «un nuovo ’94».

    Piuttosto scontato che qualcuno evochi lo spettro di Oscar Luigi Scalfaro.
    Una controffensiva che Berlusconi prepara a 360 gradi.
    Sul fronte politico, con una presa di posizione ufficiale del Pdl che è senza precedenti.
    E che nei prossimi giorni la maggioranza potrebbe anche decidere di portare ai voti in Parlamento per darle una veste istituzionale.
    «La procura di Milano - si legge nel documento finale approvato dall’ufficio di presidenza - appare una sorta di avanguardia politica rivoluzionaria.
    I magistrati calibrano la tempistica delle iniziative in base al potenziale mediatico o alla dirompenza istituzionale».

    E per questo si è deciso di «avviare tutte le iniziative politiche per difendere il diritto di tutti i cittadini a una giustizia giusta e di intraprendere tutte le opportune iniziative parlamentari per scongiurare un nuovo 1994».
    E tra queste non c’è solo la ricalendarizzazione alla Camera del cosiddetto processo breve ma anche l’idea di mettere mano alla materia delle intercettazioni per decreto.
    Provvedimenti che in verità rischiano di incontrare non qualche difficoltà visto il deciso «no» di tutte le opposizione e le ben note perplessità della Lega.

    Ma la partita rischia di giocarsi anche in piazza, visto che Berlusconi considera la situazione ormai arrivata a un punto di non ritorno e non esclude, dunque, di rispondere con la stessa moneta alle manifestazioni anti Cavaliere in programma nei prossimi giorni.

    Mai, dunque, la tensione è stata a livelli così alti.
    Tanto che il premier è seriamente intenzionato a denunciare i magistrati per «attentato agli organi costituzionali».
    I pm, spiega in conferenza stampa, «hanno una finalità eversiva», è «una vergogna, uno schifo».
    E ancora: «Alla fine nessuno pagherà, alla fine come al solito pagherà lo Stato. Farò una causa allo Stato visto che non c’è responsabilità dei giudici».
    Un Berlusconi senza freni e che davanti a taccuini e telecamere arriva a un passo dall’affondare ancora di più i colpi.
    Eloquente il «vi basta?» che rivolge ai giornalisti.
    Perché «posso continuare anche molto di più».

    di A. Signore pg.2 de ilgiornale.it 10 2 2011

    saluti

  3. #3
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    Predefinito Rif: Il Cavaliere: «Giudici eversivi, farò ...

    Bossi bacchetta i giudici ma anche l’alleato!

    Siamo nel «bossismo» puro, qualcuno direbbe arte neo-democristiana, la diplomazia del capo che deve tenere insieme molti fili e placare focolai di malcontento.
    Il rebus è stare dentro un’alleanza che, al di là della solidità, qualche problema di convivenza pacifica lo pone.
    Bossi sa di doversi mostrare fedele al Cavaliere ma nello stesso tempo, quando sposta l’occhio verso Nord, sa pure di doversi smarcare dalla vita spericolata dell’amico.
    E allora Bossi si duplica, come ha già fatto diverse volte nei giorni scorsi.
    Il primo Bossi si meraviglia dell’attivismo giudiziario nei confronti del capo del governo. L’ultima volta aveva detto che «la magistratura esagera un po’», stavolta articola meglio il discorso fino a riconoscere «una guerra totale» e tra gli eserciti in campo una magistratura schierata «contro il Parlamento». L’Umberto si riferisce al voto della Camera sulla restituzione degli atti alla Procura di Milano, che «era passata con la maggioranza assoluta».
    «Facendo così pare che i pm di Milano non rispondano più a niente e nessuno», il giudice naturale era un altro», scegliendo di andare avanti lo stesso significa «andare alla guerra di tutti contro tutti»

    Questo è il Bossi berlusconiano che parla.
    Ma sarebbe indigesto a parte dei padani se, in un nanosecondo, non aggiungesse che «certo anche Berlusconi ha le sue colpe» per tutto il casotto delle feste di Arcore, «se si trova in questa situazione.
    Certe cose le ha fatte lui, non io...».
    Come dire: oh, leghisti, guardate che noi ci siamo alleati ma mica siamo come lui
    .
    Questo non significa che nel mondo della Lega non esista realmente un fondo di diffidenza verso la magistratura italiana (cioè non padana).
    Nelle telefonate a Radio Padania, un barometro abbastanza affidabile degli umori dei militanti (che però sono lo zoccolo duro dell’elettorato, quindi solo una parte), si segnalano telefonate molto critiche sulle procure che, invece di arrestare i criminali, inseguono le ragazze ospiti del premier.
    C’è anche un’affinità che viene da lontano e che avvicina Lega e Berlusconi nel sospetto verso una magistratura con preferenze politiche.
    «Questo sentimento c’è assolutamente nella Lega - spiega il deputato e leader dei Giovani della Lega Nord, Paolo Grimoldi - cito un aneddoto che mi riguarda personalmente.
    Quanto ero un giovane militante della Lega, a 21 anni, attaccavo i manifesti del partito e siccome ero esuberante qualche volta ne mettevo qualcuno abusivo con la scritta “Padania libera”.
    Una sciocchezza che comporterebbe una normalissima sanzione amministrativa.
    Invece no, siccome ero della Lega mi arrivò un avviso di garanzia, per vilipendio delle istituzioni!
    E mi interrogarono addirittura!
    Impegnarono un magistrato della Procura di Brescia che venne a Monza per interrogare un ragazzino di 21 anni, una cosa da non credere.
    Questo perché evidentemente ci sono due pesi e due misure».

    La storia della Lega è costellata da provvedimenti giudiziari, da Bossi a Maroni i capi del partito si sono sempre detti perseguitati per le proprie opinioni politiche (si ricordi la guerra con il procuratore Papalia, quello che indagò la Lega per «associazione segreta»).
    In Bossi forse si è risvegliato un po’ di quell’antica diffidenza verso i magistrati dello Stato centralista...
    Una bella notizia per il Pdl.

    da PBra a pg.2 de ilgiornale.it del 10 2 2011

    saluti

  4. #4
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    Predefinito Rif: Il Cavaliere: «Giudici eversivi, farò ...

    Sondaggi
    Il pacchetto economico più forte del fango.
    E il gradimento di Silvio sfiora ancora il 50 per cento.

    Il fango che esce dalle Procure non intacca la fiducia in Silvio Berlusconi.
    È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato lunedì 7 febbraio da Nicola Piepoli e diffuso in esclusiva da Affaritaliani.it.
    Il consenso nel presidente del Consiglio è sceso soltanto di un punto nelle ultime tre settimane ed è leggermente sotto il 50 per cento. Un valore comunque nettamente più alto degli altri big politici.
    Il gradimento di Pierluigi Bersani è infatti stabile al 33%, battuto con il 36 da Nichi Vendola in salita.
    Pier Ferdinando Casini si attesta al 27% e supera Gianfranco Fini, fermo al 23. Antonio Di Pietro è al 25% e Umberto Bossi al 26.

    «Alla gente - spiega Piepoli - non interesse niente del bunga bunga. I nostri dati si riferiscono proprio alle settimane calde dell’inchiesta e delle intercettazioni e non ci sono ripercussioni.
    Ai cittadini interessa l’avvenire dei giovani (oltre il 50%) e il proprio futuro, quindi il reddito delle famiglie.
    Dal punto di vista dell’opinione pubblica è molto più importante il pacchetto di sostegno all’economia varato dal Cdm che il caso Ruby».

    Quanto alle intenzioni di voto il centrodestra è al 43%, con il Pdl al 31,5, la Lega Nord al 10 e gli altri (tra cui La Destra di Francesco Storace) all’1,5%. L’area centrista vale l’11%. Udc al 6,5 e Futuro e libertà al 3%.

    Gli altri (compresa l’Api di Rutelli) sono all’1,5%.
    Il centrosinistra «allargato» si colloca al 40,5%.
    Pd 26, Idv 5% e Sel al 7%.

    a pg.2 de ilgiornale.it del 10 02 2011

    saluti

  5. #5
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    Predefinito Rif: Il Cavaliere: «Giudici eversivi, farò ...

    Citazione Originariamente Scritto da Idealrev Visualizza Messaggio
    ma silvio non ha mai avuto il 50%...che elezioni avete visto?
    Bersani invece il 72%
    però é tanto fesso da fare governi ombra, se vede cher sole gli fa male.

  6. #6
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    Predefinito Rif: Il Cavaliere: «Giudici eversivi, farò ...

    invece di immaginare denunce fantasiose verifichi la data di nascita delle mign...donnine che frequenta.
    Documentario mai visto in Italia....nn è difficile capire perchè....

    http://video.google.it/videoplay?doc...entario&hl=en#

 

 

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