Qual'è la posizione ufficiale del governo indiano?
I bambini indiani quale versione imparano nei libri di testo scolastici?
Qual'è la posizione ufficiale del governo indiano?
I bambini indiani quale versione imparano nei libri di testo scolastici?
Gioia e dolore hanno il confine incerto...
per il governo, dipende da che coalizione è al potere, grosso modo si potrebbe dire che le coalizioni di sinistra dovrebbero propendere per l'immigrazione pacifica, quelle di destra per la teoria autoctona
riguardo ai testi dei bambini, parlando delle elementari, i testi che ho visto sono molto blandi e obsoleti, e rimandano solitamente a una vaga origine "ariana"
per i testi delle scuole medie e superiori, non saprei, un vecchio testo di storia universitario aggiornato agli anni novanta esponeva ancora la vecchia teoria dell'invasione
naturalmente penso che i singoli stati adottino testi diversi a seconda di chi è al governo in quel momento
Ricostruzione in 3D di un sito harappiano.
In questo link (già riportato da baba) c'è un impressionante ed interessantissimo archivio fotografico: Indus Valley Civilization
Qui un'altra posizione di loto (oltre a quella del famoso sigillo)
Gioia e dolore hanno il confine incerto...
Il tempo purtroppo manca anche a me, ma me lo sono letto e questo è un resoconto.
L'articolo riporta le teorie e gli studi di Nicholas Kazanas, studioso e ricercatore e Dilip K Chakrabarti, professore emerito di archeologia orientale alla Cambridge University.
Tali teorie rigettano l' "A.I.T." (Aryan Invasion Theory) e l' "A.M.T." (Aryan Migration Theory).
Per Kazanas:
Negli anni sessanta fu stabilito dagli archeologi che non vi fu nessuna invasione, nessuna guerra, nessuna violenza e che la civiltà harrapana si estinse per cause naturali, come ad esempio terremoti che deviarono il corso di alcuni fiumi provocando siccità su larga casa. Nonostante ciò i linguisti continuano con le loro dottrine e l’"invasione”si è trasformata in “immigrazione”.
Cio’ peraltro produce un secondo grande paradosso, l’ “arianizzazione” di questa vasta area dove la toponomastica (dei fiumi, delle montagne, etc.) è ariana (sanscrita) e non dravidica o riferita ad altre lingue: secondo questi linguisti, quindi, modeste ondate di immigranti produssero un processo di “arianizzazione” di un vasto territorio, effetto quest'ultimo che sarebbe stato solo possibile a seguito di invasione, conquista e coercizione.
Sempre per kanzas la prova dell'inesistenza delle teorie dell'influenza ariana sarebbe prettamente di natura scientifica e si baserebbe essenzialmente su tre tipi di fattori chiave:
- la datazione dei vedache sarebbe molto piu’ antica rispetto a quella indicata dalle teorie A.I.T. e A.M.T. ;
- evidenza antropologica sui reperti ossei,
- studi genetici che dimostrerebbero che non vi fu una immissione esterna di geni nel subcontinente indiano.
Invece Chakrabarti affronta la questione maggiormente da un punto di vista politico ed ideologico scagliandosi criticamente con la letteratura ispirata e alimentata dal pensiero occidentale ( Max Muller e A.L.Basham ) ammettendo pero', nel contempo, che non vi sono allo stato elementi certi e strumenti idonei per arrivare ad un conclusione certa.
Per piu’ di due decadi i politici del passato hanno avuto una voce importante per quel che riguarda la letteratura archeologica e gli studi antichi nonostante il fatto che, a parte due libri del sottoscritto e altri articoli, l’India non figuri per niente in questa letteratura.
Lo scopo di questo articolo è dimostrare come e perché lo studio dell’antica India e della sua archeologia sia oramai strettamente collegato alle differenti strutture di potere ed alle ideologie che hanno dominato la scena indiana dall’inizio dell’influenza britannica fino ad oggi.
Vale la pena ricordare che lo studio dell’India antica risente ancora oggi di alcuni basilari problemi infrastrutturali quali l’assenza di un laboratorio nazionale di livello che sia dedicato ai vari tipi di datazioni e ad altre analisi tecniche e scientifiche dei reperti archeologici.
Ultima modifica di RAYO; 05-12-11 alle 16:22
Gioia e dolore hanno il confine incerto...
la posizione rappresentata nei sigilli tipo 'Pashupati' è stata identificata da più parti come la posizione del 'ciabattino', ora non ricordo il termine esatto dell'asana, ma non mi pare del loto
questa asana è quella dove le piante dei piedi si toccano e le ginocchia sono posate a terra
questa posizione è stata proposta anche come non necessariamente yogica da qualcun altro, forse autoritativa
purtroppo al momento non riesco a fornire le fonti e maggiori dettagli...
Ultima modifica di baba; 05-12-11 alle 16:51
In ogni caso la raffigurazione è innegabilmente quella di una posizione yogica o comunque attinente alla sfera "spirituale" o "deistica"....in quel piccolo tassello nella foto che ho postato (il terzo in basso a sinistra) il soggetto in quella posizione è seduto diversamente dal soggetto, rivolto verso di lui, che sembra invece seduto piu' "normalmente" con le gambe accavallate.
Poi è affascinante il copricapo con le corna o comunque la testa cornuta...non mi sembra che questa simbologia sia sopravvisuta e sia usata oggi in India...
Ultima modifica di RAYO; 05-12-11 alle 17:04
Gioia e dolore hanno il confine incerto...
Figure con teste cornute compaiono un po' in tutta l'arte harappiana. Probabilmente sono un segno della natura divina o almeno demonica di questi personaggi, ma ogni associazione ulteriore sembra arbitraria.
Nell'assai più tarda iconografia indiana si scoprono a volte yaksa e raksasa cornuti.
Incredibile, eh?
Sigillo Pashupati
vaso celtico argenteo "Gundestrup" età del ferro (intorno al 200 A.C.) ritrovato in Danimarca.
Ultima modifica di RAYO; 05-12-11 alle 17:37
Gioia e dolore hanno il confine incerto...
credo di essermi sbagliato...non è la posizione del ciabattino ma una variante in cui le piante dei piedi sono rivolte in dietro e poste sotto il perineo
qualcuno la chiama Gorakshasana ma il nome mi pareva un altro, molto più lungo; non è raro in vari testi trovare nomi non corrispondenti alla stessa asana
questa posizione è difficilissima, un bandha per stimolare la salita di Kundalini; e per alcuni autori una prova dell'esistenza del tantrismo in epoca harappana
purtroppo non riesco a trovare alcun link che rimandi a quanto dico...
Un po' genericamente non dovrebbe chiamarsi Mulabandhasana?
Qualcosa in modo un po' sbrigativo sta qui:
Foundations of Indian Religion
Il McEvilley ne parla, Baba?