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Visualizza Versione Completa : la crisi parte da lontano, non solo un fattore economico..



attila621
07-03-11, 10:27
Buongiorno, sicuro che con la mia entrata non lo sarà.

Tutti voi conoscerete Attila..oh!figuriamoci..GARANTITO!!
fosse solo per il percorso scolastico da un po' obbligatorio:
(nelle mie varie reincarnazioni cercai in tutti i modi di far fuori
lo stesso Carlo Magno, ma purtroppo non ci riuscii...Attila, IO,
da buon ruspante asserivo e asserisco che la cultura una lama
a doppio taglio...ed infatti oggi tutti "acculturati" ma sostanzialmente
"rincoglioniti", incapaci anche alla più semplice lettura del quotidiano
vivere..."sono arrivato per darvi una scossa"(e qui i commenti si sprecheranno facili come siete ad irritarvi quando toccati sul vivo...)

(Una massa inerte di permalosi ad esaltare ERMETISMO per pochi
senza mai dire niente, una massa di quaraqquaquà al mi e ti e toni..
convinti come siete e pieni di voi stessi che quanto vedete vi appartenga
una massa di illusi condotti, che guardano sovente alla propria aia,
senza rendersi conto di appartenere ad un' immenso gregge di
pecore pseudoacculturate, di galline, di vacche e conigli e
quant' altro condotti da abilissimi potentati agli ovili, alle stalle,
lasciati a ruspare nell' immensa aiai che è il mondo, sino al giorno
inaspettato del macello...ed ora da buon presuntuoso quale ATTILA è
una semplice parola ad irritarvi tutti...SVEGLIATEVI "signori e signore"
riuscite a dormire sempre, adirittura con gli occhi aperti...)

azzzzzzzzzzzzzzzzzzzz...................
che notevole aperta e chiusa parentesi; ora solo l' inizio della reale
conoscenza dell'"infame" Attila...nel proseguo della mia cavalcata,
avrete modo di maledire l'erroneamente definito "flagello di DIO"
e qui mi permettouna precisazione, il primo errore,
orrore storico nella vostra tanto decantata cultura...IO..ATTILA,
ero chiamato "IL FLAGELLO DEGLI DEI" la sostanza cambia cari
acculturati ciechi del "menga" plurale, IO ATTILA ero e sono il
flagello di molti, figuratevi se rinuncio a tanto agognato come voi
dite pluralismo, il vostro del menga...il MIO lavato con il sangue,
tuffandomi in moltitudini di cadaveri putridi...noi, IO, a i miei tempi,
le genti avevano le PALLE...non come Voi tutti che oggi avete solo
coglioni...
Ora il mio cavallo stanco, vorrei proseguire ma non posso;
il mio cavallo merita molto più rispetto di molta gente d' oggi,
esso ha cavalcato con il suo padrone passando di era in era,
quando qui giungemmo restammo allibiti, ma non per tecnica
tecnologia o scienza, ma per la massa di inconcludenti, lavativi
e approfittatori di cui il mondo prolifera, cose che in altri tempi
sarebbero state impossibili per alcun uomo, fosse solo per
l' esempio MIO o dei miei precursori Spartani...per concludere
altra irritazione per Voi tutti...VERGOGNATEVI, avete ridotto
il mondo in una latrina...ma ciò che più mi fa incazzare è che
non riuscite nemmeno a vergognarvi...perchè in voi la
VERGOGNA SCOMPARSA..........
Benvenuti nel mio mondo.......avrete il mio Nobile e non di cortesia
saluto....quando lo meriterete, al prossimo incrocio anzi rotatoria
bravi come siete diventati a girare intorno..

P.s. per la moderazione...nel corso delle ere sono evoluto, sono
sempre riuscito a passare indenne nei vare buchi neri, da poco
mi trovo in codesto spaziotemporale, ne ho gia ragione, di co' tanta
pochezza ma se nel caso le palle dovessero sfuggire, mi presto al
dovuto richiamo...sicuro di essere esaustivo ed molto educato....
come vostra assimilata consuetudine...

...distinti omaggi..IO..ATTILA..flagello degli dei....ho scoperto che
oggi voi tutti siete pieni di divinità, direi quasi voi stessi per presunzione
a sfiorare il Divino...dimenticavo di dirvi, fosse solo per togliervi
d' impaccio...EGLI, IL DIVINO ESISTE, ed essendomi IO molto
avvicinato a LUI nel corso delle molteplici peripezie spaziotemporali,
vi posso garantire che di voi tutti NE HA LE PALLE PIENE...

attila621
07-03-11, 10:34
..signori, oggi tutti signori, ai miei tempi pochi signori e moltissima plebe..

..dimenticavo di dirvi che, l' Highlander Attila quest' anno festeggia il suo,
mio 1605quesimo anno d' età, quindi vi pregherei di evitarmi baggianate
o fregnacce come usate dire oggi; poi siete liberissimi di non credere a
quanto vi dico, ma da quel po' che frequento la vostra era, rimango basito
ed insieme a me il mio fedele Destriero per quanto d' assurdo credete..
e discutete...discutete se così si puo dire....

Voi oggi parlate parlate parlate, anzi scrivete scrivete scrivete senza
neppure sapere a chi e senza mai arrivare ad una sensata definizione...
Avete sicuramente fatto passi da Polifemo in quanto a tecnica e tecnologia
del c...o e siete convinti di possederla ma poi in realtà ne siete succubi...
Siete particolarmente strani e posseduti da paure che ancora non capisco,
nessuno di voi usa il proprio nome, vi nascondete dietro a ciò che chiamate
Avatar, delegate sensazioni ed emozioni a stupide faccine che ritenete
più espressive di voi, siete veramente strani, direi artefatti per niente;
sembra che in voi sia sparita la necessità del contatto fisico, la giusta
mimica corporale, mi date l' impressione di tante marionette
che noi usavamo per divertire i nostri figli al villaggio...
sono, siamo sconcertati
IO e il mio Destriero...dovrò sicuramente abituarmi a tanta parvenza, a
co' tanta apparenza.........azzzz...mi ricordate tanti fantasmi.............

Francamentericordando un nobile popolo, i Franchi, i Germanici che
cercai inutilmente di debellare dalla faccia della terra nell' anno 452, e
lo feci allora per voi, nella speranza di non far nascere appunto l' odiato
CARLO MAGNO, e per uno scopo ancor più sottile, ma pur sempre per voi..
Vi dice qualcosa la stirpe dei MEROVINGI..credo che pochi s' illuminino
a questo nome riferito al NWO...anzi, ritengo che i pochi ad illuminarsi
altri non siano appunto che gli ILLUMINATI che voi tutti governano....)

Francamente dicevo, attorno a Voi tutto evolve, mentra voi umani
involvete, state perdendo coscienza senza neppure rendervene
conto tanto siete incanalati al nulla..che sempre più vi appartiene...
alla faccia della presentazione..Attila il suo arco e il nobile Destriero..

http://www.youtube.com/watch?v=0whDn_KKdrs

attila621
07-03-11, 11:16
rispostina...l' uomo per capire abbisogna di tempo, di spiegazioni
e articolazioni fare gli ermetici per apparire dotti non conviene,
infatti nella lettura dei moltissimi argomenti aperti in questo luogo
spesso per niente, nulla si capisce di ciò che fingete di dirvi e inoltre
nulla mai arriva a conclusione...ne rimane solo l' abbandono...
il dimenticatoio etereomediatico del nulla..sino a riesumazione...
vi esorto allo scrivere, al parlare, al vedere, al toccare con mano
oggi correte troppo per niente, vi perdete tutto il circostante,
è come viaggiaste con i finestrini inesistenti, oscurati al vedere
"arrivate", ma vi perdete il meglio...e assaporate il nulla...
dovete reimparare a metabolizzare con calma...
solo il primo passo per riguadagnarvi...

Mio padre che non conobbi causa sua morte in mia tenera(ma tenace)età,
mi raccontava una delle mie molteplici madri; diceva di Attila:
"Quel fanciullo impara in fretta.." ed è ancora una mia costante,
il solo passaggio indenne nei secoli ne è una dimostrazione...

Si figuri, anzi mi rivolgo a voi tutti smidollati di cò' tanta era di parvenza;
Attila imparò a cavalcare ancor prima di camminare, a sole 4 lune
corrispondenti a 48 mesi sinodici, circa 3 anni e 10 mesi di questo vostro
scandire il tempo del c...o..
In così tenera età ero gia in grado di colpire un cervo
cavalcando il mio nobile Destriero con il mio inseparabile Arco...
azzzzz....non bruscolini o ci ci co co gne gne...Reflex...plebe..signori..

ATTILA aveva una missione da compiere, era il prefissato dagli Dei
del tempo per annientare una stirpe a venire che ancor oggi si protrae,
i MEROVINGI...gli attuali cospiratori invisibili che manovrano tutto e tutti
al N.W.O....mascherati da profeti, inducono ad altri ciò che loro mai
faranno, farebbero facessero o facci....RIRIREFLEX...

Oggi voi tutti popolo di involtini, dopo due giorni, anzi probabilmente dopo
solo una notte "se non siete fortunati" passata in foresta sareste
cibo per Lupi Orsi o Puma di Montagna...
Tanto siete sprovveduti e creduloni...ad Attila potete non credere...
ma vi garantisco che verrà un giorno in cui a breve vi pentirete di
non avermi letto o creduto...

Ora una "breve" prefazione
dell' intervento di Highlander Attila, del motivo,
per cui calpesto tale era e da questo luogo; chissà perchè, ma mi
interessa vostro futuro vivere, anzi, quello dei vostri figli, la cosa
può sembrare strana dopo co' tanta presentazione, e pure ad Attila
sembra strana, mai nel corso dei secoli mi interessai del dissoluto,
ma oggi in questa era di riavvolgimento a voi tutti sfugge l' arcano,
vi vengono nascosti progetti assoluti, nel vostro sapere molti nomi
NON appaiono, o VENGONO RAPPRESENTATI come stolti a farneticare..
Spesso venite usati come cavie da laboratorio ove il mondo stesso
un' immenso laboratorio ove mascherare occulto e occultismo..RIREFLEX..

Concludo questo mio "umile" intervento con una frase a voi sconosciuta,
che mi disse un' amico al quanto strano all' inizio del secolo scorso, in
piena rivoluzione industriale, uno dei diseredati a cui sopra mi riferivo,
uno dei tanti "stolti a farneticare", pensate, che per lui, un certo Edison
pur di sconfessarlo fece fondere un' elefante vivo nella Fifit Avenue di
New York City per confermare la sua tesi sulla corrente continua più
efficace dell' alternata di NICOLAI TESLA...si dovette ricredere, e come
spesso in questi casi, cercò in tutti i modi di accaparrarsi brevetto, e,
naturalmente ci riuscì in un modo o in un altro...diciamo in breve, che
tale Edison erroneamente inventò strumento utilissimo per noi tutti..
la Sedia elettrica ove al solito tutti noi dopo una giornata di lavoro
non vediamo l' ora di poggiare il culo...e diventò famosissimo e ricchissimo;
mentre il SIGNOR TESLA a cui noi tutti dobbiamo qualche cosa, morì
poverissimo si dice a causa di un complotto credo in un albergo fra il
5 e l' 8 gennaio del 1943...i primi ad entrare in quella umilissima stanza
furono gli agenti dell' FBI che segretarono tutto, altro
aneddoto estremamente particolare che lo riguardò,
fu che alcuni suoi studi molto avanzati, restarono segretamente
custoditi sino al 1987 quando furono
ritrovati per "caso" da alcuni ricercatori, ma utilizzati e amplificati da certe
agenzie governative per scopi ancor oggi tutti da verificare.......
La sua frase che allora mi riferì fece scaturire brivido perfino al ferrato ATTILA E DICEVA:
" Ciò che ieri semplice teoria...oggi massificabile per lugubri scopi grazie alle nuove tecnologie..."
RIRIRIRIREFLEX....

P.s. tali tematiche sono talmente gigantesche da non poter escludere nulla,
tutto estremamente concatenato, nulla mai esula da altro; percorrerò
strade indietro nel tempo, avanzerò nel futuro e circostanzierò presente
cercando di non tralasciare nulla, andrò ad indagare sull' artefatta attuale
crisi economica vi dimostrerò come da tempo tutto pianificato in riunioni
occulte ed occultate dove spesso gli esecutori di tali manovre mascherano
i veri mandanti e gli scopi stessi..vi darò modo almeno di giungere preparati
a quello che potrà divenire fra non molto il vostro mondo,
quello dei vostri figli, e vi esorto a prendere coscienza, fatelo per loro
non lasciatevi rubare il loro futuro, leggete, guardate con nuovi occhi
prima di giudicarmi, vi esorto di smettere nell' involuzione per riprendere
il giusto cammino verso l' evoluzione...loro non si fermeranno mai, e la loro
potenza è direttamente proporzionale alla nostra reale consapevolezza,
vi posso garantire, parola dell' Highlander Attila..ciò di cui verrete a conoscenza
potrà sconvolgere l' aia di casa vostra, ma è importante
prima di ritrovarvi in un deserto senza un barlume di riferimento...
la cosa è molto più avanti di quanto pensate, guardatevi attentamente attorno,
molto di quanto sta accadendo a ritmo sempre più frenetico
ed inspiegabile solo la punta dell' iceberg...chiedetevi a chi giova tutto ciò,
tutto sembra casuale ma non lo è, IO stesso, Attila posso sembrare casuale,
ma Attila ufficialmente morto............incontrollabile....
Mi chiedo, posso continuare tale mia presentazione in codesto virtuale
anfratto.?...Non saprei dove collocarmi essendo un' entità viaggiante
in universi paralleli...è possibile sviluppare tali macroscopici argomenti
in questo mio antrio...posso eventualmente essere illuminato per il
mio e spero vostro esaltante proseguo.??!!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=K_ekOxiBNgA

http://www.youtube.com/watch?v=llE6QTN40VY

attila621
07-03-11, 11:34
ven mag 29, 2009 5:02 pm

Chi sono: mi chiamo Attila ho 52anni,felicemente sposato,padre di tre figli rispettivamente di 29\18\9anni,da 25anni sono imprenditore di me stesso nel settore metalmeccanico,vivo a Vicenza, ridente, ma neanche troppo cittadina del fu mitico nord\est. Ricordo con piacere il periodo in cui avevamo delegazioni di tutto il mondo che venivano a farci visita per capire come funzionava il nostro modello economico produttivo locomotiva trainante di questo nostro paese.Ricordo una mia frase ricorrente in quel magico periodo di così tanta fierezza,a dimostrazione di abbondante capacità e inventiva:"tu a Vicenza puoi chiedere qualsiasi cosa anche la più improbabile e sicuramente a breve l'avresti trovata e... se non ci fosse stata sicuramente troveresti qualcuno disposto a fartela"..
Passammo da una civiltà rurale e contadina a uno dei poli tecnologici e produttivi più avanzati al mondo con micro attività quale la mia gestite in modo a dir poco caparbio,probabilmente il tutto era nel nostro DNA ma vi garantisco che il periodo avendolo vissuto in prima persona è stato a dir poco magico...anche se con il senno del poi qualche devastazione a livello territoriale per una cattiva gestione e ingordigia di alcuni oggi è sotto gli occhi di tutti...
Oggi stiamo vivendo una crisi colossale che a memoria d'uomo nessuno ha mai visto e tantomeno vissuto,non ci si può nascondere dietro un dito e fare finta di niente,qualcosa di simile ci fu nel secolo scorso nel 1928 ma a confronto fu una passeggiata, il sistema era completamente diverso,l'assetto politico e geografico molto più frammentato ma il tutto scaturì nella seconda guerra mondiale, di cui un po tutti chi più chi meno sono a conoscienza...In quei tempi le masse erano masse.. oggi noi siamo chiamati cittadini termine che ritengo improprio e vessatorio per come viene usato dalla nostra classe dirigente sia essa di destra di centro che di sinistra;
mi sento per così dire preso per i fondelli,io cittadino di cosa, di chì.Il nostro è,si dice un paese democratico e libero
temini che ritengo usati sempre in maniera impropria da persone che non conoscono l'etimologia delle parole che usano per manovrarci e farci pagare tutto e anche di più.
Noi viviamo anzi crediamo di vivere in un paese libero...Ma libero di fare cosa!!? Oggi il tanto amato e decantato cittadino,si trova prevaricato da procedure modulistica e una miriade di enti preposti a complicargli la vita, ciò che ieri era facile oggi è a dir poco complicato...loro sono convinti di avere la panacea di risolverci i problemi ,avendo loro già risolto i propri vita natural durante,ci scaricano addosso una miriade di incombenze che non ci spetterebbero ma come dico io intanto mi fai scrivere abusando del mio tempo e se sbaglio sei pronto ad ammendarmi...oggi abbiamo i semafori intelligenti ma l'umanità probabilmente stupida,abbiamo il terrorismo stradale, abbiamo le patenti a punti,i vigili forsennati nella ricerca delle risorse per i comuni,i politici che ci raccontano un sacco di balle,le nostre case sono piene di superfluo in favore di un'economia delle multi nazionali, aiutiamo la fiat e alitalia,dobbiamo preservare i posti di lavoro, ma come dico io:io tu noi possiamo costruire la cosa più utile e bella del mondo,la mettiamo in bella vista in tutte le vetrine,tutti sono d'accordo nelle sue caratteristiche,è la più bella e utile del mondo ma purtroppo il cittadino, il popolo non ha più il danaro per accuistarla,...ecco il fallimento del sistema...dobbiamo prendere atto che anche la nostra decantata fantasia imprendtoriale che ci permetteva grandissime performance è ormai ridotta a lumicino,i nostri sani principi,il buon senso comune,il libero arbitrio, la stretta di mano,il guardarci negli occhi,oggi non esistono più,uccisi da una serie di regole e leggi che in teoria avrebbero dovuto regolare il quieto vivere ma che paradossalmente ci stanno sempre più preciudicando la vita...loro hanno il bisogno di controllare tutto.
Ora vi faccio una serie di semplici domande che dovrebbero farvi meditare a che punto siamo arrivati:chiedetevi, oggi in una fase di macroscopica crisi mondiale cosa possiamo fare senza estrarre il portafoglio? Pensateci 1minuto,
1ora,1giorno,immancabilmente arriverete ad un'unica conclusione..NIENTE..Possiamo tornare indietro,che non significa regedire?NO! Chiedetevi...posso tenere le galline?NO!..Posso tenere il maiale?NO!..Posso andare a funghi a
radici a bruscandoli?NO!..Posso raccogliere dei sassi sul greto di un fiume?NO!..I nostri figli possono fare l'esperienza della vita?NO!..E potrei continuare all'infinito ma per tutto sicuramente ci vuole un permesso... Ricordate RE MIDA;egli morì di fame bensì carico d'oro,fece la scelta sbagliata,tutto ciò che toccava si tramutava in oro,bene effimero ma che purtroppo non poteva sfamarlo...I nostri governanti tramutano tutto in ammende e permessi , senza considerare che i loro decantati e amati cittadini sono comunque persone e in quanto tali hanno esigenze primarie quali respirare,mangiare,bere,scaricare...RICORDO...gli anni 60\70\80 del secolo scorso in cui esistevano principi comuni in cui credere e portare avanti esisteva la coesione sociale esistevano contrapposizioni reali,si contestava,dovevamo rincorrere l'utopia occidentale della libertà, oggi inconsapevolmente l'abbiamo superata senza nemmeno assaporarla,viviamo nella falsa chimera di essere liberi,ma così poi non è,oggi tutto ha un prezzo.Mi fermo un'attimo...ma questa classe politica che oggi ci sovrasta ha rinnegato se stessa gli anni di cui sopra erano propri i loro,erano loro i leader di tali movimenti..non so non capisco...divento improvvisamente triste
al pensiero di ciò che trasferiamo e lasceremo ai nostri figli alle prossime generazioni;oggi vivo nella speranza che tale processo sia reversibile voglio ancora contare nell'uomo,nella donna, nella nostra capacità di rimetterci in gioco e creare un mondo più a misura dell'umanità...per oggi mi fermo...ho ancora molto...siamo all'inizio di un viaggio che se seguierete vi stupirà, ma non per gli effetti speciali ma bensì perchè parla di noi e del nostro vissuto, ciò che ho scoperto in conseguenza di questa crisi e che mi stà in parte gratificando è il fatto di avere più tempo per guardarmi indietro e rivedere ciò che mi aspetta più avanti...auguri vivissimi a tutti buoni cattivi belli e brutti.
alla prossima puntata....

attila621
07-03-11, 11:37
lun giu 01, 2009 3:20 pm

Rieccomi ,non mi sono dileguato come qualcuno,un non ben definito cavaliere aveva supposto:voglio ringraziarvi per i vostri ossequi di benvenuto anche se a volte incomprensibili e forse fuori luogo,c'è chi mi scrive di voli interspaziali e metafisici,chi ha bisogno di fermarsi per riprendersi,mettendo in evidenza solo la parte negativa e oppressiva ,c'è chi mi paragona a Tino Scotti,macchietta degli anni 1935 e se non ricordo male testimone pubblicitario di un famoso lassativo,e forse,parafrasando tale pubblicità riferirsi a ciò che ho scritto,c'è chi mi fa faccine,che il più delle volte non esprimono le vere emozioni,semplici paliativi al non scrivere,al non manifestarsi in prima persona...e anche questo potrebbe essere ulteriore motivo di discussione per questo forum,c'è chi mi parla di epiche battaglie generali e poeti della guerra di secessione,c'è chi menziona di cavalieri templari papi e re risalenti al medio evo,non che cavalieri pronti a sguainare le loro spade per difendere non si sa bene che o cosa,il tutto non mi sorprende affatto anzi mi da nuovo vigore per prendere ulteriori spunti. Ciò che ci sta accadendo oggi,è solo all'inizio,vorrei sbagliarmi,ma la mia arroganza non me lo permette,remore della teoria che nulla si crea e nulla si distrugge. Oggi vorrei parlare appunto di un periodo molto epico ma al contempo molto buio,il medio evo,ricordate: intorno all'anno 1000 esistevano i feudi,piccoli stati a volte,molto spesso governati da veri e propri despoti che decidevano su tutto e tutti il più delle volte senza mezzi termini...oggi le nostre casse sono quasi vuote,mormora il feudatario,uno squillo di trombe e i vassalli a precipitarsi a palazzo non c'era da scherzare a quei tempi quando il capo chiamava,l'ordine arrivò perentorio e indiscutibile,le casse sono ormai vuote,i prodi vassalli bardati di tutto punto salivano nei loro scintillanti cavalli e abbassato il ponte levatoio di gran carica a riscuotere tasse e vettovaglie,incuranti del fatto che la plebe fosse alla fame,non c'era supplica capace di fermare co tanta ingordigia, a volte la plebe si dava alla macchia per sottrarsi a tante angherie............................
Oggi non ci spostiamo a cavallo, non ci sono le foreste di allora,non possiamo nemmeno nasconderci,viviamo in case più belle,le bollette ci arrivano per posta,le multe sono le più diversificate,le tasse per via telematica,abbiamo la legge sulla privacy che per quanto mi riguarda ironicamente parlando mi ha sconvolto la vita logicamente in meglio,abbiamo gli studi di settore a cui fare riferimento,abbiamo l'anticipo delle tasse e di molto altro,abbiamo tecnologie che ci permettono di rompere le palle a chiunque e in qualsiasi momento molto spesso per ragioni poco importanti,abbiamo difficoltà a capire giusto o sbagliato travisati da una giustizia spesso inconcludente e forviante che si arrotola su se stessa. Oggi io potrei essere trovato all'interno di una stanza piena di sangue con in mano un coltello,a me di fronte un cadavere accoltellato ripetutamente,paradossalmente confesso anche,ma forse non sarei accusato di niente,bisogna indagare,circostanziare tutto e tutti,guardare nelle pieghe raccogliere ogni piccolo dettaglio,e se poi la verità è negli occhi di tutti allora spostiamo l'indagine in qualcosa di più etereo,il vissuto,la psiche,sfiorando il Divino,forse siamo un tantino presuntuosi, mai un dubbio ci assale....
Qui mi fermo quasi esausto,saluto voi tutti calorosamente rimandandovi alla prossima, e vi voglio lasciare con una mia frase ricorrente,che,è un ottimo consiglio per chi mi legge..
non mordere la carta....è più dentro il sapore....Atila Destriero e Arco..

attila621
07-03-11, 11:40
...tutto sbagliato, o quasi. Per i voli interspaziali, passi, ma la metafisica non c'entra. Chi si ferma a ripreder fiato, ne ha ben donde, causa il bombardamento lessicale. Riguardo Tino Scotti, le notizie apprese su internet, sono sì, talvolta preziose, ma suscettibili di incompletezza, come nella maggiorparte dei casi. Tino Scotti era ben altro che una macchietta. Attore brillante e versatile, alla fine della sua carriera, utilizzato per "quel " lassativo, che peraltro non rientra subliminalmente nella mia esposizione caratteriale del "personaggio" Attila. Se avessi introdurre uno "squarcio" dissenterico, sarei stato molto più diretto. Il riferimento a Scotti è molto più intimo e "calligrafico".
Il "nocciolo" del riferimento ai Templari ed alla politica che perseguivano è talmente evidente, che non avvertirlo, o fingere di farlo, denota un chiaro e materiale antiberlusconismo...Tomorrow

attila621
07-03-11, 11:42
...potrei iniziare..si,proprio così."..tutto sbagliato, o quasi..".potrei ma non lo faccio, ci porterebbe al nulla...ti\la vorrei ringraziare per ciò che ho trovato fra le righe...ma c'è una cosa che non capisco e che mi sorprenderebbe se detta da lei\tu per tanto sapere...il "nocciolo"ti rispondi da solo,quando dici.."o fingere di farlo,"...se io fingo,significa che sono cosciente di ciò che faccio e che non faccio..,quindi la tua frase sucessiva non ha ragione d'essere... "denota un chiaro e materiale antiberlusconismo." ritengo tu sia stato troppo affrettato...conosco i templari e le loro gesta in funzione a cosa, ma vuoi per essere breve,ma vuoi per un po di malizia nell'esporre, il non detto stimola comunque l'interlocutore accorto e a conoscienza portandolo così !....tu\lei...mi capisce...è vero per Scotti ne avevo un ricordo vago , macchietta era il termine usato in quegl' anni, ma ciò nulla toglie al personaggio e a quanto da lui fatto,il discorso fatto da me per quanto riguarda il lassativo...ulterriore provocazione a far uscire allo scoperto l'interlocutore,cosa che tutto sommato con piacere ho ottenuto,ringrazio ulteriormente per il paragone calligrafico e aggiungo umanistico,ne sono onorato tanto più se detto da lei\tu.Poi se noti io uso spesso il termine forse prima di entrare nell'interpretazione,ma non solo per una forma di intrinseca insicurezza ma anche per dar modo a chi mi legge di esporre la propria senza alcun che....per quanto riguarda il termine metafisica potrei anche sbagliarmi ma ricordavo di avere letto nel forum qualcosa relativo a viaggi interspazziali all'interno della testa o del corpo in una visione metafisica della cosa ,ma ripeto potrei sbagliarmi...e per questo chiedo umilmente venia....eeeee..il sig.BERLUSCONI,persona da me stimata gia in tempi non sospetti,e che ora ancora stimo,persona fuori dagli schemi della politica classica con grandi capacità in funzione ai mezzi...ma ne parlano gia abbastanza gli altri ,lui da parte sua sa ben difendersi....con questo la\ti saluto, è stato un vero e sentito piacere conoscerla spero a presto in fede io\diego...p.s.a me piace ascoltare.....
l' interlocutore..:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 11:45
dom giu 07, 2009 4:46 pm

...premessa,ogni riferimento a circostanze realmente accadute a persone ,è puramente casuale,ciò che scrivo è solo frutto della mia fantasia....allacciate le cinture e tenetevi forte...ricominciamo a viaggiare nel tempo......
...era il 1999,potrei dire il secolo scorso,spostando così per chi mi legge la fase temporale in tempi più remoti,
parliamo comunque di 10anni fa,tempi non sospetti,le torri gemelle erano ancora al loro posto,la parola crisi,era
riferita alla solita politica credo dell'alternanza che come molti avranno capito, non significa cambiamento ma bensì alternanza,oggi io ,domani forse tu ma non per essere costruttivi ma per mantenerci i privilegi........................
(se chiamata politica dell'altalena sarebbe stata più corretta;l'altalena, vista dal fianco ,nel suo andare rappresenta benissimo la nostra politica,destra sinistra,su e giù passando sempre per il centro,con varie rappresentanze più o meno a destra e sinistra:probabilmente tale appellativo sarebbe stato troppo banale...)
...in tempi non certo così sospetti, sentivo puzza e ribadivo ai miei dipendenti e collaboratori :ho come l'impressione che faremo la fine dell'argentina remore delle pentole battute da tale popolo nella loro capitale,remore dei famosi e ormai prescritti bond argentini che molti ricorderanno anche perchè propinati dalle banche come ottimo investimento remunerativo ....io racconto e metto in risalto analogie di fatti....
oggi c'è molta analogia di fatti supportata anche dalle circostanze sbaglio...guarda un po',oggi nel mercato italiano vengono riproposti dei bond per aiutare le piccole e medie imprese...sai che sforzo..(qui le ire di molti)..lo stato non tira fuori niente, garantisce gli interessi su pezzi di carta stampati in tipografia e che noi cittadini in pratica dovremmo comprare,quindi alla fine del giro siamo sempre noi a finanziare i presunti aiuti,e loro i nostri politici si prendono i plausi per l'ottimo operato...se non ricordo male...nel frattempo c'erano già stati i bond cirio e parmalat,
anche questi con un esito molto gratificante per gli investitori ricordate...e pure questi proposti dalle banche che sono garanti nel vendere m...a ma si defilano nel controllare i bilanci aziendali,chiamasi ingegneria finanziaria preposta a fregare i risparmiatori che si ritrovano con un pugno di mosche in mano...analogia di fatti... se non ricordo male... nel frattempo,<governo prodi> il nostro paese democratico e libero,liberamente imposto ci ha consentito di mettere mano all'ultima credo cosa tangibile che ci restava, il t f r trattamento fine rapporto,una valanga di soldi passata nelle mani di banche e assicurazioni che sono dei responsabili garanti a trasformare beni tangibili in m...a... non se ne sa più niente auguri...analogia di fatti...se non ricordo male nel frattempo se sgarravamo di un 0.1 0.2 0.3 0.4 del pil prodotto interno lordo venivamo richiamati dalla banca d'italia e come se non bastasse dalla banca centrale europea, ricordo ancora le tiratine d'orecchio dal mondo intero,il nostro presidente della repubblica democratica e libera quale siamo diceva...dobbiamo sputare lacrime e sangue, purtroppo il nostro debito pubblico è un fardello devastante,noi da bravi soldatini testa bassa e..sputavamo..oggi..se non ricordo male, i numeri propinati non sono proprio decimali ma bensì interi,oggi si parla di un 4.5 del pil...permettetemi di fare l'oracolo per l'ennesima volta dicendovi che per me l'ordine esatto sarà 8\10 e forse più del pil...oggi nella crisi ci sono soldi per tutti, va bene così fidiamoci....oggi se non ricordo male tutti i nostri sforzi sono stati vanificati in un battito di ciglia a new york,ma secondo alcuni non ci dobbiamo preoccupare, il nostro debito pubblico è schizzato al 120 e più %....ma lungi da noi preoccuparci, abbiamo validi manager, ci penseranno loro...abbiamo una stato che se fosse alla stregua di aziende serie sarebbe già fallito visto che il suo sostentamento è dato ancora una volta da noi che malgrado tutto dimostriamo ancora di crederci comprando bot e cct e bond vari che per quanto mi riguarda non so nemmeno se ci sarà copertura....vedi argentina....la mia vuole essere una provocazione maliziosa ma neanche troppo...continuazione di quel mio viaggio a ritroso titolato
"la crisi parte da lontano...non è solo un fattore economico"
..il prossimo viaggio sarà:"l'educazione persa....aggravante della crisi"
saluto tutti buoni cattivi belli e brutti eee che la vita vi sorrida...calorosamente Attila Destriero e Arco....:ciaociao:

attila621
07-03-11, 11:49
lun giu 08, 2009 8:55 pm

...rispondo a me stesso.....sono un'arrogante...volevo fare una precisazione....di una mia sensazione recepita appena entrato in questo forum con il mio argomento "l' attuale crisi"...percepivo nelle risposte una certa sfiducia
nei miei confronti dovuta al fatto dell'argomento da me proposto...subito non capivo,dopo un po',tutto mi è stato chiaro,la diffidenza era dovuta al fatto che tale argomento era una bandiera del pd,sventolata per una eventuale crisi di governo da fra\nceschini e compagni di merende,...gran parte di voi sminuiva il problema,l'argomento era un tabù...la mia precisazione sta nel fatto che a mio parere non esistono problemi di destra sinista o centro, esiste la gente,e il loro rapporto con i problemi,esiste la vita vissuta giorno per giorno con le sue difficoltà,con le sue gioie, tutto questo al di sopra delle ideologie,forse era solo una mia sensazione,spero di non essere frainteso,io non sventolo bandiere, cerco di portare in rilevanza i problemi,il vissuto,le difficoltà,e penso che per migliorare noi stessi dobbiamo svincolarci da eventuali bandiere sventolate per fini che nulla hanno a che fare con la gente........
vergogna ,vergogna,non c'è viltà peggiore che strumentalizzare la vita..................................
ora saluto tutti,buoni cattivi belli e brutti,e scusate se vi sono sembrato troppo bruttale. Attila Destriero e Arco....:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 11:52
mer giu 24, 2009 9:33 am

ho lasciato scorrere un po' di tempo,
il tempo risponde sempre sia in un caso che nell'altro,
se non c'è senzazzionalismo o gosip tutto si ferma,
bravissmi come siamo a parlare di altri, a non esporci personalmente..
la mia ricerca è fuori luogo, fuori dal tempo, io tendo ad esaltare morale e moralità.
ma oggi, la tristezza prevale in me, non è un fastidio,
la scarsa consapevolezza, l'incomprensione, l' irrilevanza, l' incapacità diffusa,
questo m' infastidisce, tutti nel proprio piccolo mondo apparentemente inviolati e felici...
spesso guardo ai miei figli, sembrano felici, ma forse non lo sono affatto,
troppe cose gli mancano, troppe regole, tarpano le loro ali, vorrebbero volare,
aprirsi alla vita, fare esperienza, ma in che modo, attorno solo paura,
falsi concetti e preconcetti atti a falsare le loro giovani menti,
sento spesso dire che i giovani d'oggi sono più svegli, più evoluti,
più colti, rido, ma penso che così non sia, tutto uniformato,
l' esasperazione dei media ad apparire, apparire e non essere...
signori, ecco la crisi, la vera crisi stà in ciò che noi riusciamo a trasferire ai nostri figli,
stiamo creando burattini senza anima, inconsapevoli di tutto, facili prede di mostri tentacolari.
loro sono il nostro il loro futuro, cosa dovremo aspettarci, la scuola oggi inconcludente come la giustizia,
trasmettiamo loro falsità e continiui dubbi, nel quale le giovani menti si dibattono senza riferimenti,
combattono il nulla, cercano riscontri, nell'assoluto bisogno umano di rapportarsi in maniera tangibile,
scindere bene da male, anche questo gli è impossibile, travisati dal nostro vivere,
dalle nostre non risposte, poveri loro e ancor più poveri noi, oggi noi giudichiamo i nostri figli,
giudichiamo cosa fanno o non fanno, critichiamo le loro gesta in gruppo, tanto sono i figli degli altri,
non ci sono figli di altri, sono i nostri figli che giudichiamo,
stiamo giudicando noi stessi senza esserne coscenti,
l' oblio dell' intelletto, ecco la vera crisi.
noi non la vediamo, tanto siamo presi dal denaro, vediamo l' economia fermarsi, i soldi scarseggiano,
prendiamo atto della difficoltà del vivere quotidiano, ecco allora la nostra vera crisi,
non siamo in grado di rispondere economicamente ai nostri figli,
ma siamo sicuri che questo loro ci chiedano?
ma fermiamoci, riflettiamo, l' economia , dopo l' umanità.
mi fermo, o bisogno di riflettere, spero farete altrettanto,
il riflettere, la vera essenza dell' uomo,
oggi facciamo senza riflettere, ecco la vera crisi....Attila Destriero e Arco.

attila621
07-03-11, 11:55
mer lug 01, 2009 4:08 pm

ora noi tutti ci prepariamo per le tanto agognate ferie,
poi a settembre.....
molti portoni resteranno chiusi,
la crisi sarà più tangibile,
i problemi ci ripiomberanno addosso,
ancora più prepotenti,
forse allora molti di noi apriranno gli occhi......
sempre con la speranza di sbagliare..Attila Destriero e Arco..:ciaociao:

attila621
07-03-11, 11:57
Attila, Cassandro dei miei stivali!
Fiondati sulle tue agognate ferie ad occhi aperti e respira potentemente.
In settembre, a tutti i portoni aperti, se ne aggiungeranno degli altri, e quelli
chiusi avranno il marchio indelebile della propaganda CC,
Catastrofismo Comunista.
Se anche tu ti sei lasciato infinocchiare dai Franceschinismi Deleteri, sono
affari tuoi, e ti consiglio di passar le acque nello Stige.
Poi gli occhi, se vuoi, li potrai aprire, sul furbissimo Marchionne, che mi pare
l'unico italiano, in questo momento, a remare contro, con buona pace dei fiduciosi benpensanti
che lo ritengono un manager affidabile.
Che il Settembre ti sia dolce, Veggente della Tapioca che non sei altro!

Tomorrow (Templare & Ottimista)

attila621
07-03-11, 12:19
Tomorrow Sir Maestro l' Attila ha gettato la "rossa maschera" finalmente ! Il veggente della Tapioca
non è altro che l'avanscoperta della poderosa armata cammellata del Sudario !
Risponderemo a tono alle pantegane rosse con le deliziose "radici di Soncino" !

Robert Cataro & Ottimista

attila621
07-03-11, 12:22
..ebbene si signori, mi avete smascherato,
che dire...troppo facile, io il porta bandiere dei sinistri..
troppo facile...voi forse vi lasciate influenzare...troppo facile,
io constato una situazione, che giornalmente vedo,vivo e discuto,
in un'area del paese con ottime performance, che però manifesta,
tutte le difficoltà del momento, ciò che ogni giorno vivo e convivo,
non mi piace affatto, in molti settori, il buio, tutto a brevissimo tempo,
pochi programmi a lungo termine, quasi impossibili le previsioni,
spero vivamente che voi signori abbiate ragione,
sarei il primo a gioirne.
con rispetto, la pantegana rossa smascherata
ps io in ferie non vado.

attila621
07-03-11, 12:24
Noi, influenzare? (risata stentorea, tipo finale Cena delle Beffe)
Lee & Tomorrow, influenzabili? (doppia risata con tosse fluida)
La ComeLaChiamateCrisi, va avanti da anni. Solo ora, appoggiandovi alle voci d'oltreoceano
fate finta che vi sia cresciuta in casa da un giorno all'altro.
Le avvisaglie c'erano già negli anni 90. Avreste dovuto diversificare la struttura del vostro
businnes, anzichè procedere a testa bassa, nella speranza che il mercato fosse un
Pozzo di S.Patrizio.
Rimboccatevi le maniche e seguite il Cavaliere!
il Sole tornerà a risplendere, più bello e più superbo che pria!
Un saluto ridente e tossente.

Tomorrow (Templare & Catarro Ottimista)

attila621
07-03-11, 12:25
ho scommesso con Traveller una pinta di ottimo Tennessee whiskey che sarebbe uscito Catarro !!
Scusatemi Maestro ma cos'è un saluto "tossente" ?? mi sfugge l'assioma ! è forse un genitivo sassone con supercazzola pseudopoda bifocale ??
Provengo da studi classici e il greco mi dava sempre un pò di reflusso gastroefageo !!

Maestro
che la notte vi accompagni con leggerezza

Robert Mascetti

attila621
07-03-11, 12:28
..maestro mi permetta,
il titolo del mio argomento, la dice lunga,
LA CRISI PARTE DA LONTANO...NON è SOLTANTO UN FATTORE ECONOMICO...
io per quanto scritto la faccio risalire al 1999, anno in cui il settore dove operavo, e ancora in parte opero,
a visto infrangersi alcuni meccanismi che duravano da 50anni con alti e bassi di anno in anno,
appunto dal 90, ma ribadisco, tale settore era portato per forza di cose a crisi annuali più o meno evidenti,
visto la quotazione giornaliera a cui è legato, conseguente alle varie fluttuazioni di mercato nel tempo.
poi tralasci per un'attimo i sinistri e la loro crisi, gli ipocriti, parlano sempre del lavoro degli altri,
loro non lavorano, loro sono sabotatori,soffiano le schintille per incendiare.......feccia.
io, dal 99, cominciai a diversificare, a muovermi in settori diversi, sempre inerenti alla mia operatività,
anche li con fasi alterne, gli ultimi 10 anni una lenta e inesorabile gaussiana verso il basso.
...non è soltanto un fattore economico...mi riferisco al fatto, che in tempi di vacche grasse,
tutto è più facile,nella difficoltà ho dovuto prendere atto di ciò che avevo sentore,
tanta incapacità diffusa, il non avere previsto, associazioni incapaci di reagire,
investimenti scriteriati, il non accantonare, l'illusione del pozzo senza fondo.
poi sono d'accordissimo con il Cavaliere, il fattore primario del mercato,
e dato dalla fiducia del referente finale, il potenziale accquirente, noi tutti.
da decenni predico stipendi troppo bassi, troppo prelievo dal terzo incomodo,
che solitamente si defila, lo stato.

piacevolmente Attila, anche per lei cacciatore di pantegane putride:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 12:29
Diversificare all'estremo. Cambiare tutto. Rivoluzionare!
La società moderna si avvia al cambiamento radicale, l'ncertezza diventerà dogma.
Che si sfrutti, quindi, la capacità divina dell'uomo di modificarsi. Lo ha fatto con tutto ciò che
lo circonda, che impari a farlo con sè stesso.
Solo in questo modo sopravviverà.
L'improvvisazione è l'arma del domani.
Tanti anni fa, l'uomo imparò a sopravvivere in un mondo selvaggio e avverso, cominciando a scalfire
qualche pietra. Oggi, mi pare sia molto meno arduo.
Dalla nostra abbiamo tre potentissimi alleati: Gli errori passati, i libri e gli antibiotici
Così bene armati, si può arrivare ovunque!

Tomorrow

attila621
07-03-11, 12:31
..signore, perfettamente nella stessa lunghezza d' onda...
ma..più facile a dirsi..che a farsi..
quando io dico nel titolo di questo mio argomento...non è soltanto un fattore economico..
apro una serie di incognite che esulano dal pratico,
è vero oggi abbiamo molte possibilità pratiche, sia scientifiche che tecnologiche..
ma molte anche quelle che abbiamo perso, in senso umano e umanistico,
che a mio parere sono la chiave di volta del problema, io oggi sono molto agevolato,
per tecnica e scienza, ma il vero problema siamo sostanzialmente noi...
che siamo cambiati decisamente in peggio...
io vedo moltissima incapacità morale, pochissima educazione,
ci stiamo continuamente travisando, plagiati dal tutto dovuto,
ho l' impressione anzi la certezza che molti di noi si siano seduti, stavaccati,
incapaci di risolvere alcun problema, incapaci alla manualità alle cose veramente pratiche,
noi abbiamo un sacco di problemi, ma l' incapacità di..tanto abbiamo la scienza e la tecnica...
io sia per indole che per lavoro sono uno estremamente pratico, ma sempre riflessivo,
abituato da sempre anche per vissuto personale a risolvere problemi ogni giorno,
il mio lavoro si confronta con la caccia ai micron di millimero, infinitesimamente piccolo,
ma trasferibile tranquillamente, per la legge degli opposti, al macro..
opero con tecnologie altamente sofisticate, ho macchinari in grado di produrre scarpe per mosche,
ma la malizia non stà nei mezzi, è nel nosto sapere personale, e accentuo il personale,
oggi riscontro molto disfattismo astratto proprio dovuto a ciò che abbiamo tralasciato,
in favore del dovuto, anzi del presunto dovuto, che molto ci costa....
senza morale non ci può essere etica.....

contento per la chiacchera, sempre costuttiva....
in fede gli alievi...Attila Destriero e Arco...
ps sempre onorato, buona giornata.:ciaociao:

attila621
07-03-11, 12:32
Certo, dall'uomo all'uomo.
Dal fango all'oro e viceversa. ma siamo noi a decidere.
La tecnologia che lei adotta, il micron...le tecnologie sofisticate, penso in meccanica, le
scarpe alle mosche è certamente una battuta, ma dietro c'è qualcosa che mi interessò e
tuttora mi affascina, la miniaturizzazione.
Me ne parli, mi accenni a codesti macchinari...

Tomorrow

attila621
07-03-11, 12:33
...signore, sicuramente accontentato,
lo farò.....non oggi...ma stia certo che lo farò..

attila621
07-03-11, 12:35
lun lug 06, 2009 3:58 pm

....ma siamo noi a decidere....
perfetto..io lei..troppo pochi...
questo mi lascia perplesso, non so,
non ne sono sicuro..oggi mha mha!
troppo abbiamo lasciato indietro, se non adirittura perso...
mi torna alla mente un qualcosa da lei detto gentile "amico",
quando si riferiva ad un presunto anziano professore universitario,
che doveva attraversare la strada......
...senza pensare a quanto aveva lasciato dietro....
non vorrei ci fossimo apoggiati troppo...

troppi sospensivi signor attila...
lei dovrebbe lasciare meno all' interpretazione altrui...ricorda.
lei ha ragione, ma io son fatto così.....
li penda come un complimento

sempre esaltante parlare con il domani...io..Attila Destriero e Arco..

attila621
07-03-11, 12:37
...toc...toc..posso entrare..Maestro..c' è nessunoo..
..ma siamo noi a decidere...
lei, sicuro di questo. mha!!
noi gli artefici. mha!!
il nostro potere nel voto. mha!!
o intendeva in senso figurativo. mha!!...:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 12:38
Ci risiamo con la nebbia!
Eviti le sospensioni, quando vuole esser compreso, Attila!
Immagini di compilare un documento ministeriale, e spunti le caselle giuste.
Quando ho parlato del nostro potere nel voto? Mi rinfreschi la memoria, per favore.
Se non entra nello specifico, non si viene a capo di nulla.
Faccia domande chiare e riceverà risposte chiare.

Un saluto

attila621
07-03-11, 12:40
mar lug 07, 2009 4:09 pm

..sorry sir..
la nebbia agli irti colli
piovvegginando sale,
e sotto il maestrale
Attila a parlare.

non era mia intenzione alterarle l'umore. nemmeno per un' attimo.
cercherò di essere esplicito e chiaro.
mi riferivo a quanto da lei scritto precedentemente in codesto argomento.
"dall'uomo al l' uomo.
dal fango all' oro e viceversa. ma siamo noi a decidere."

..ma siamo noi a decidere..
è quel noi che mi fa specie,
accontenta tutti ma fa il gioco di pochi, mi riferisco alle congreghe,
ai così detti poteri forti e aggiungo occulti.
una piccola equazione.
prima pompi i mercati,
li gonfi per bene,
tutto a regime,
con qualche sentore da parte di pochi,
irrilevanti.
poi togli la spina,
cosa succede ? lo sbando di tutto e tutti.
potremo definirlo dissesto sociale ?
ribadisco, probabilmente non voluto
ma a volte le cose sfuggono anche ai potenti,
io ipotizzo eventuali scenari, nulla di certo, solo ipotesi.
per quanto riguarda il nostro potere nel voto, nulla da voi fu mai detto,
era una mia presunta risposta per suffragare il tutto nel porvi il quesito non esplicitato,
ora ho esplicitato e il quesito è dissipato trasformato in equazione più complessa.
il nostro è un mondo complesso, in buona parte da noi incasinato,
io ho difficoltà ma credo non sia solo mia, a svincolare una cosa da un' altra,
tutto concatenato.
la mia domanda in una sua frase, "ma siamo noi a decidere"
si è trasformata in un super quesito, le passo la mano.
rispetosamente..Attila Destriero e Arco..:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 12:41
Il Re governa e se la gode.
I Potenti se la spassano.
I meno potenti si divertono.
Gli altri si arrangiano.

E' così dai primi insediamenti urbani (circa 6000 anni fa).
La natura umana ha prodotto questo meccanismo.
Per cambiare le cose, si dovrebbe cambiare l'uomo.
Ma l'unico modo per cambiare la natura umana, è sopprimerla, e con essa, l'uomo stesso.

attila621
07-03-11, 12:43
noto in lei un certo fastidio,
nella sua risposta troppo riduttiva,
non la sua risposta a un mio quesito,
ma frasi di circostanza, che lei ben sa non essermi sufficienti,
lei sta parlando con me, conosce bene il referente,
non deve necessariamente rispondermi,
capisco e riconosco la non semplicità degli argomenti,
ma capisco e riconosco anche quando non si vuol rispondere,
o si cerca di sviare l'argomento stesso. (mi scuso per averla forzata.)

..MA SIAMO NOI A DECIDERE..
ora, frase di circostanza,solo figurativa...
la sua risposta messa così, mi fa intendere,
che in 6000 anni nulla è cambiato. (io per la stima che ho in lei, e per mia autostima,sappiamo che così non è)
ora capisco perchè i gosip..vanno forte..
lei vorrebbe farmi credere, autoconvincendosi,
che per altri 6000 anni noi andremo avanti così,
no , mi spiace, non lo crede nemmeno lei..
fermo-restando che forse non ne avremo nemmeno 600 di anni...

E qui, non la politica, ma l' uomo all' uomo..
una mia sensazione confermata, gia detto.
Mi spiace anche per il generale Lee,
che tanto tiene agli animali, giustamente..
ma anche ciò trattasi di circostanze,
perchè probabilmente, tutti quelli costretti come lei dice,
ad arrangiarsi, arriveranno a mangiarseli...
remore di vecchi detti di 6000 anni,
dove per esempio, i vicentini erano detti magnagatti,
ma non per passione ma per necessità, per arrangiarsi..
qui chiudo, può essere la conclusione di un mio ciclo, non so.

con educazione e il consueto rispetto...io Attila..l' incompreso..:gratgrat:

attila621
07-03-11, 12:44
Caro Attila, come vede parto dalla fine, al solito, frammentata, incompiuta.
Concludere un ciclo, che vuol dire?
Incompreso, da chi, da cosa?

Conoscere la Storia non vuol dire sapere delle Piramidi, aver masticato l'Impero
Romano o ricordarsi della Rivoluzione Francese.
Conoscere la Storia è cosa diversa e complicata.
Ricordi che l'empirismo è utile nelle conversazioni in treno, ma è inutile e deleterio
quando si vuole approfondire con un interlocutore cosciente.
L'uomo si è evoluto solo tecnologicamente, rispetto ai suoi antenati.
La sua essenza è rimasta quella di una volta, e le grandi tragedie umane,
le incongruenze che lo identificano compulsivamente nell'arco della storia, come
un irresponsabile, sono immutate.
Il periodo dorato, l'uomo lo ha già avuto, e se ne sta allontanando.
Rimane solo da seguire un' inerzia tecnologica, che può farlo apparire evoluto
ma è solo una scusa barbina per non dover ammettere di aver fallito.
Gestire la decadenza al meglio, questo è il suo obbiettivo.

Tomorrow

attila621
07-03-11, 12:46
Qualcuno ha parlato di GATTI ?
chi fa del male ai miei adorati gatti ?
Attila cosa ti prende ?
Prendi la pozione magica
e torna ad essere il dott. Jekyll !

Robert

attila621
07-03-11, 12:50
mer lug 08, 2009 8:59 pm

E qui, non la politica, ma l' uomo all' uomo..
una mia sensazione confermata, gia detto.
Mi spiace anche per il generale Robert,
che tanto tiene agli animali, giustamente..
ma anche ciò trattasi di circostanze,
perchè probabilmente, tutti quelli costretti come lei dice,
ad arrangiarsi, arriveranno a mangiarseli...
remore di vecchi detti di 6000 anni,
dove per esempio, i vicentini erano detti magnagatti,
ma non per passione ma per necessità, per arrangiarsi..
qui chiudo, può essere la conclusione di un mio ciclo, non so.

con educazione e il consueto rispetto...io Attila..l' incompreso..

Qualcuno ha parlato di GATTI ?
chi fa del male ai miei adorati gatti ?
Diego cosa ti prende ?
Prendi la pozione magica
e torna ad essere il dott. Jekyll !

Robert


è vero me n' ero dimenticato, il nostro sempre opportuno, Generale con la G maiuscola,
oltre ad amare gli animali, è estimatore di gatti.
devo ringraziarla, avevo bisogno di una sana risata,
ironico e delizioso quanto pungente e tagliente all'occorenza.
hei tu, io mister Haid, dovrei prendere la pozione.
con simpatia e profonda stima..io..Diego..
ps ora ti lascio, devo contattare il MAESTRO, sai il catarro, la raucedine.

attila621
07-03-11, 12:52
gentile Maestro, trovo un po' complicato risponderle,
credo di non essermi mai reso empirico nelle mie descrizioni,
di avere sempre espresso i miei limiti, ma solitamente non frequento treni.
ma definirmi inutile e deleterio mi sembra un po esagerato,(ho capito! solo un po' di malizia da parte mia.)
ho sempre riconosciuto in lei sapienza consapevolezza e conoscenza.
la difficoltà mi nasce nelle ultime sue quattro righe,
ove ritrovo sostanzialmente gran parte del mio pensiero
fin'ora espresso, il fallimento del sistema, il gestire al meglio la decadenza,
ma perchè detto da me non vale?
non vorrei lei mi stesse un po' sottovalutando,
io ho una mia percezzione delle cose,
non ritengo sia perfetta ma di buon senso.

sempre con dovuto rispetto ...Attila Destriero e Arco...:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 12:56
mer lug 22, 2009 8:33 am

...bisogna uscire da questa situazione....
più facile a dirsi che a farsi...
ritorno a ribadire ciò che noto come predominante ed indotto ad arte,
da chi allineato con i poteri che conosciamo riesce spesso nei propri intenti...
oggi ci sarebbe bisogno di un'opposizione seria e costruttiva, niente di tutto ciò.
a costoro il nostro bene e del paese non gl'importa...riescono sempre a far presa nella gente,
con i gossip, il più delle volte scatenando guerre mediatiche, sulla caccia alle streghe,
nulla, e ribadisco il nulla di importante, i problemi del paese e del mondo tutt'altra cosa...
oggi prendo atto ulteriormente della pochezza dilagante, della scarsissima percezzione della gente,
temo che nell'ultimo decennio troppi di noi si sono seduti sugli allori,
abiamo perso la capacità del "fare", siamo diventati bravissimi a delegare....

A volte mi sembra addirittura di volare con il pensiero così lontano che potrebbe essere sufficiente un ulteriore sforzo e voilà, doppio salto mortale… ma che mondo è questo?

Un mondo popolato di una miriadi di robot piccoli e grandi, di varie forme, umanoidi, insettiformi ecc. che si agitano in casa, in fabbrica, in strada, negli ospedali…e che eseguono puntualmente e “intelligentemente” tutti i compiti ai quali sono preposti!
Mi chiedo ancora con sgomento, ma che mondo è questo? Come ci siamo arrivati ?

Semplice: ci siamo progressivamente allontanati dalla cultura del “fare” e quindi siamo stati costretti a delegare questo compito ai robot.
Mi viene in mente l’Impero romano. Giunto al vertice della propria potenza conquistatrice cominciò a delegare alle popolazioni sottomesse alcune importanti attività del “fare”, per esempio il combattere, per dedicarsi sempre più smodatamente ai piaceri della vita.

Molti storici condividono il concetto che la eccessiva delega del “fare” a terzi, in alcuni casi fino alla carica di Imperatore, sia stata una delle concause che nel tempo hanno contribuito alla caduta dell’Impero romano
Dai romani ai cinesi: il mio volo è veloce.

Pur comprendendo quanto possa essere impopolare avventurarsi su questo tema, voglio fare qualche considerazione, di carattere generale.
Sono rimasto molto colpito dalla loro voglia, quasi una smania, di “fare”.
I cinesi lavorano normalmente molte ore al giorno, fino a 16, con cura e dedizione.

Una delle aspirazioni più sentite è la possibilità di mettersi in proprio e perlopiù lavorano sodo e fanno grandi sacrifici per raggiungere questo obiettivo.(il nostro nord\est era ed è così, ma nulla è mai stato fatto se non
decantarlo nei momenti propizi, è stato ed è munto a dovere, ma sempre abbandonato a se stesso,
alla capacità del singolo per quanto questa possa valere, null'altro, anzi abbiamo legiferato in senso contrario,
pregiudicando sempre più la voglia del "fare",in funzione del tutto subito...)

Credo che siamo troppo spesso superficiali quando parliamo di lavoro cinese in termini di “schiavitù”. Mi rendo conto che si tratti di discorsi delicati e complessi, ma non vorrei che passasse il concetto semplicistico che tutti i cinesi siano costretti a lavorare in modi che noi riteniamo perlomeno “non consoni”.

Il loro modo di operare deve essere inquadrato correttamente nel contesto della loro cultura, delle loro abitudini, delle loro aspirazioni, del loro modo di essere...
Lavorare così per loro è naturale.
Quando siamo sgomenti perché ci accorgiamo che il distretto tessile di Prato è praticamente gestito dai cinesi, dimentichiamo troppo spesso che loro le attività se le sono comperate, perché noi le abbiamo vendute, abbandonate…

Non venga mai il giorno che un popolo come il nostro ricco di "fantasia e creatività"abbandoni la cultura del “fare”. Sarebbe la disfatta.
Temo però...che la frittata sia gia fatta e mangiata...
a voi le conclusioni,
una classe dirigente miope o adirittura cieca, anzichè pianificare...solo profitto...

Molto spesso con investimenti scriteriati da scaricare ad arte su tutti noi, "mal comune mezzo gaudio"
rubare risorse, fallimenti pilotati...da scaricare nel nostro debito.....
e noi accecati da un falso e aleatorio benessere, insostenibile, inseguiamo i gossip del c...o....
operazione compiuta...domani forse...azz..me la sentivo.....
....io...un po' demotivato..Attila Destriero e Arco..:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 12:57
gio ago 27, 2009 11:44 am

...l'educazione comune, alla base di tutto, oggi noi lontani:gratgrat:

attila621
07-03-11, 12:58
sab ago 29, 2009 8:20 am

Alla base del male della società e quindi anche del modo in cui una certa parte politica si fa portavoce per accusarne un'altra c'è il problema dell'educazione, il più grave dei nostri tempi: tutto parte da là, dal rischio educativo e dai valori dimenticati. "Ma l'uomo è un albero le cui radici sono salde nel cielo" (Platone). Educazione

...non vorrei crederlo,ma penso che tutto sia creato ad arte
educazione,oggi prevaricata da un concetto di libertà assurdo,
la libertà del singolo spesso svincolata dal rispetto,
ciò non può essere,libertà e rispetto,rispetto e libertà,
i due termini non possono e non dovrebbero mai essere separati,
l'uno è simbiotico all'altro, torno immancabilmente ad asserire che,
il troppo legiferare sul buon senso e libero arbitrio dell'uomo ci porterà
immancabilmente alla perdita del senso etico dell'uomo stesso,
con ripercussioni devastanti di cui oggi abbiamo già una certa visione.
noi conosciamo i problemi ma non riusciamo a risolverli,
viviamo in un mondo rovesciato, stiamo perdendo il senso delle cose,
...prima lo stato con le sue incombenze e poi forse le persone che lo costituiscono
ma..senza persone nessuno stato ha ragione d'essere. meditate,meditiamo.

attila621
07-03-11, 12:59
gio set 03, 2009 8:57 am

Inevitabilmente la crisi si fa sentire anche aumentando le situazioni di sofferenza nei rapporti con il sistema bancario: nei primi sei mesi del 2009 sono risultati più insolventi e per cifre più consistenti rispetto al recente passato.
Assegni, cambiali e tratte non onorate sono aumentate sia nel numero (+5,2% complessivamente) sia negli importi (+12,7%), portando il monte degli impegni non onorati tra gennaio e giugno a superare il tetto dei 2,2 miliardi di euro. Questi gli elementi più significativi che emergono dall'analisi condotta da Unioncamere sull'andamento dei protesti levati nelle province italiane nel corso del primo semestre del 2009, in base ai dati raccolti dalle Camere di commercio ed elaborati da InfoCamere.
Alla forte riduzione nel numero degli assegni scoperti (-11,1% nel semestre) ha corrisposto un aumento praticamente uguale nel valore medio (+10,8%), con la conseguenza che il monte complessivo degli assegni a vuoto è diminuita del solo 1,5% (quasi 1,3 miliardi il totale).
Indicatori tutti con il segno "+" per le cambiali a vuoto, cresciute sia nel numero (+15,1%), sia nel valore medio (+20,4%), con il risultato che i "pagherò" rimasti sulla carta hanno registrato una crescita del 38,7% rispetto ai primi sei mesi del 2008, per un controvalore totale vicino al miliardo di euro (951 milioni, contro i 686 dello scorso anno).
Infine, in aumento anche le tratte, strumento di pagamento residuale ma ancora in uso nel mondo degli affari: il numero di quelle non incassate tra gennaio e giugno è cresciuto del 25,9%.

attila621
07-03-11, 13:00
mha....

attila621
07-03-11, 13:02
..i cinesi,nel fare hanno trovato il modo di uscire da una dittatura che da molto
si protrae, hanno capito, che questa una possibile strada per uscire da un isolamento devastante, aprendosi,
per forza di cose agli altri paesi con una notevole forza lavoro,.....il resto lo conosciamo.
Poi, si parli di libertà...ma noi oggi veramente così liberi come pensiamo?
Io personalmente ho delle notevoli perplessità in capitolo,ma sarebbe un discorso lungo,
che spesso metto fra le righe..sottile sottile, e che in parte sta anche nel titolo di questo mio argomento,
"...non solo un fattore economico..."
...e poi sapeste quanti pugni sulla tavola...piacevolmente..Attila...

attila621
07-03-11, 13:06
...forse la ragione, e mi viene da ridere con ironia personale,
ma non posso darmi completamente al torto; ironicamente, ma poi neanche tanto,
molto spesso dico a mia moglie e figli in riferimento alla pseudo libertà sempre più vincolata e vincolante:
"ogni mattina, appena svegli,dovrebbe scendere un dispay dal soffitto delle varie camere con scritto:
"aperta la caccia" per ricordarci, di quante cose siamo passibili più o meno inconsapevolmente nel momento
in cui ci immettiamo nel turbinio del mondo quotidiano...mentre dormiamo allora siamo veramente liberi.."
Oggi la nostra libertà, relegata forse alle mura domestiche, e dico forse, riferendomi proprio a un tuo discorso
letto oggi nei meandri del forum, dove parlavi di qualcuno che in casa propria girava nudo...ma poi..
Recentemente abbiamo menzionato il libero arbitrio, dovrai convenire con me, quando dico che, quanto più
spingiamo nel legiferare in quel senso e quanto più svuotiamo le persone di senso comune, creando un
notevole disagio alla libertà stessa, troppo e sempre più vincolata da lacci e lacciuoli....
Io oggi potrei starmene tranquillo, in fondo con molti sacrifici e "perdite", in corso d'opera sono riuscito
a capitalizzare, forse se fossi solo, me ne farei una ragione, ma quando guardo i miei figli, e ciò che gli
lasciamo la mia responsabilità nei posteri mi porta inconfutabilmente a fottermi mentalmente...
rispettosamente ti saluto e alla prossima...io..Attila Destriero e Arco.

attila621
07-03-11, 13:07
ven ott 23, 2009 7:04 am

UN PAESE IMMOBILE
Da quando il presidente Barack Obama ha detto di aver visto l’inizio della fine della recessione (insomma, la coda dello scoiattolo), i nostri ministri hanno un’aria più sorridente e nei telegiornali della sera si muovono con maggior scioltezza e sicurezza. Sentono vicino il momento in cui anch’essi potranno dichiarare finita l’emergenza e tirare fuori le bottiglie di champagne che hanno messo in frigorifero da settimane. Ancora qualche mese, poi tutto sarà finito e si potrà tornare alla vecchia vita (e alle vecchie abitudini).

In realtà, come sempre, i calcoli dei nostri politici sono fuori dal mondo. E per una serie di ragioni.

1- Intanto serviranno ancora parecchi trimestri (3-4, come minimo) prima di poter essere fuori davvero dalla tempesta. E in un tempo così lungo può succedere di tutto. C’è il caso, insomma, che quelle bottiglie di champagne debbano invecchiare ancora di più in frigorifero.

2- Ma questo è quasi solo un particolare, e forse nemmeno tanto importante. Quest’inverno abbiamo avuto tanta di quella paura che un mese in più o un mese in meno dentro la recessione non fa molta differenza. La questione vera è un’altra. Ormai da una decina di anni l’Italia cresce, di fatto, quasi zero. Il suo Pil, cioè, non aumenta per niente o cresce di pochissimo. Il che significa che ogni decina d’anni siamo più “poveri”, rispetto ai nostri vicini europei, del 10-20 per cento. Da anni, cioè, questo è un paese che si va impoverendo a ogni stagione e succede perché non si riesce a farlo decollare. Perché i vari governi (abili, a sentire loro) non sanno innescare una strategia di crescita. E non riescono a farlo per la semplice ragione che sono sempre prigionieri delle mille e più corporazioni che da tempo immemorabile soffocano l’Italia. Il simpatico Bersani aveva provato (insieme a Prodi) a tirare qualche sasso in piccionaia e a liberare un po’ di energie, ma si è fatta subito marcia indietro. Le corporazioni sono potenti e, soprattutto, votano. Quindi vanno lasciate in pace. Poi si scopre che l’Italia è un paese bloccato, ma che importa: al massimo Tremonti distribuirà un po’ di social card. E così, anno dopo anno, ci avviamo a diventare uno dei paesi (relativamente) più poveri fra i Grandi europei. Poi ci diamo grandi arie e ci impicciamo in qualsiasi controversia internazionale, ma la realtà vera rimane quella appena descritta: stiamo diventando sempre più poveri, rispetto agli altri. E cominciamo a far ridere. I nostri ministri, che aspettano con impazienza di stappare lo champagne di fine-crisi, ovviamente di questo non parlano.

3- La terza questione è ancora più seria. Da questa crisi si uscirà (probabilmente nel 2011) con un debito pubblico intorno al 120 per cento del Pil, esattamente dove ci trovavamo agli inizi degli anni Novanta. Non si tratta di un livello di debiti sopportabile, anche perché finiremo per spendere delle cifre paurose solo per il servizio interessi. E quindi è inevitabile che, alla fine, qualcuno debba mettere mano alla spesa pubblica italiana. In termini ancora più chiari: alla fine di questa crisi il sistema di welfare italiano dovrà essere rivisto, e in modo pesante. Ma anche la macchina dello Stato italiano dovrà essere rivista. Tutta la costruzione barocca di comuni, province, regioni andrà buttata all’aria e sostituita con qualcosa di più semplice. In queste condizioni, avere stabilmente 700-800 mila persone che vivono di fatto di politica (magari con il solo compito di truccare qualche appalto) sono davvero una follia e un’esagerazione.

Si poteva approfittare della crisi per avviare qualche buon ragionamento e per disegnare qualche buon progetto. Ma non è stato fatto niente. Dopo la crisi, quindi, ci si troverà di nuovo dentro una tempesta: non più quella della crisi, ma quella di un paese bloccato, stretto da tutte le parti, e quindi incapace di muoversi. Un paese non certo liquido, ma di cemento armato.

attila621
07-03-11, 13:08
ven ott 23, 2009 7:12 am

L’uomo a mille dimensioni

Un pastore fa la guardia al suo gregge, quando appare un SUV lussuoso, alla cui guida c’è un giovane con abiti griffati. L’uomo va dal pastore, dicendogli “Buon uomo, se indovino quante pecore ha, me ne regala una?” Il pastore guarda l’uomo, poi guarda le pecore e risponde: “Va bene”. Il giovane estrae un notebook di ultima generazione e lo collega via Internet a una versione NASA di una rete di satelliti, imposta dei dati che riempiono 60 fogli Excel e ricava un rapporto di 15 pagine. Si gira verso il pastore e gli dice: “Lei ha 586 pecore.” Il pastore stupito gli dà il permesso di prendere una pecora, che l’uomo carica nel portabagagli. A questo punto, il pastore chiede all’uomo: “Se io indovino che mestiere fa lei, mi rende la pecora?” il giovane acconsente e il pastore d’un fiato dice “Lei fa il consulente”. “Come ha fatto a indovinare?” chiede il giovane griffato. “Facile: primo, lei è venuto da me senza che io l’avessi invitato; secondo, mi chiede una pecora per dirmi ciò che già sapevo; terzo, lei non sa un ca…volo del mio mestiere, infatti ha preso il mio cane.”
Il tema che voglio approfondire è la qualità e responsabilità nelle “forniture” di consulenze, servizio prezioso in un contesto industriale in cui il nucleo vitale è formato dai seguenti ingredienti: responsabilità, informazione, innovazione, certificazione, normativa, durata, ristrutturazione, prove, controlli, globalizzazione e quant’altro, tutto a ritmo di stress. Ogni ingrediente richiede una specializzazione, e siccome non si può essere specialisti in tutto, occorre avvalersi di consulenti. Già, ma come faccio a sapere se il consulente sa distinguere una pecora da un cane…scusate…un Cad/Cam da un CNC? Oggi,abbiamo bisogno di un punto di riferimento in materia di tante cose.
Ecco, come appare la figura del consulente, un po’ invadente, orientato a scoprire nelle aziende ciò che la direzione non sa; se invece scopre ciò che già sa, tanto peggio. In un universo di fluttuazioni e biforcazioni, la consulenza si inserisce in modo naturale; viviamo in un mondo di scelte, di evoluzioni, di rivoluzioni; la tecnologia è qualcosa che si svolge davanti ai nostri occhi, alla quale non possiamo rinunciare. Forse nessuno aveva desiderato l’automazione spinta, ma il dialogo con il progresso ci impone una nuova visione del progresso stesso. Siamo sorpresi, perché il mondo è complesso, direi sempre inatteso, e per affrontare gli imprevisti spesso abbiamo bisogno del consulente. La dichiarazione dei redditi insegna. Alcune decine d’anni fa i nostri genitori dicevano che non avremmo dovuto più meravigliarci di nulla, eppure c’è chi si domanda se è il caso di spingere le frontiere sempre più oltre; la risposta è: come è possibile non farlo? Ed è una risposta prudente. La logica induce a pensare che si tratti di una cultura che durerà a lungo e che ci saranno sempre consulenti pronti a intromettersi nei nostri affari. Perché l’uomo è un animale capace di tante sorprese e vive in un periodo pieno di sorprese, di professioni specialistiche, quindi ha competenze limitate. Purtroppo, l’unica innovazione oscena da noi è quella della politica: grandi chiacchiere, ma nessuno vuole davvero mettere mano a progetti di riforma. Come mettere d’accordo l’uomo a mille dimensioni con schemi sociali, politici e scolastici fermi al passato remoto? Questa risposta, per esempio, si può cercare nella consulenza?


Voi che cosa ne pensate?

attila621
07-03-11, 13:10
ven ott 23, 2009 7:15 am

DOVE SONO FINITI GLI OPERAI
Bossi e Tremonti stanno facendo il giro delle valli del Nord per parlare al loro popolo (dirigenti, professionisti, artigiani) e per spiegare quello che stanno facendo (e spesso si sentono chiedere soprattutto un nuovo condono fiscale). Ma che fine ha fatto “l’altro popolo”, quello che una volta sembrava destinato a guidare tutta la società e che per decenni è stato il punto di riferimento della sinistra, insomma la classe operaia?

Non c’è rimasto quasi più niente. Un recente studio di Fulvio Coltorti (capo ufficio studi di Mediobanca), pubblicato su “Impresa e Società”, rivista della Camera di Commercio di Milano) esamina come sono andate le cose in Lombardia e i dati sono certamente impressionanti. L’elemento che più colpisce è quello relativo ai grandi stabilimenti lombardi. Se nel 1971 erano 304 gli impianti con più di 500 addetti presenti nella regione (e 105, poco meno di un terzo, avevano più di mille dipendenti) trent’anni dopo, nel 2001, i grandi impianti (con più di 500 dipendenti) sono ridotti a 98 e quelli con oltre mille addetti quasi si contano sulle dita di una mano: 27 in tutto.

Ma il 2001, data dell’ultimo censimento, è stato otto anni fra. Oggi è pensabile che il trend sia andato avanti e che quindi gli impianti con oltre mille addetti siano non più di una dozzina in tutta la Lombardia. Nel giro di poco più di trent’anni, cioè, le grandi concentrazioni operaie sono scomparse, di fatto, dalla regione più industrializzata del paese. E infatti se gli addetti alle grandi imprese nel 1971 erano quasi 380 mila, nel 2001 si erano ridotti a poco più di 90 mila. Anche in questo caso il trend deve essere andato avanti e quindi tutti questi numeri vanno rivisti al ribasso.

Negli ultimi trent’anni, cioè, l’industria lombarda (ma quella italiana deve averla seguita) ha via via abbandonato le grandi dimensioni. Allora si contavano in Lombardia cinque grandissimi stabilimenti con oltre cinque milioni di metri quadri di superficie e quasi 60 mila addetti complessivi: oggi di quegli impianti non c’è quasi più niente, pallide ombre.

L’industria lombarda ha abbandonato le grandi dimensioni e ha scelto di diventare media: da qui quel fenomeno molto italiano che è stato alla fine chiamato Quarto Capitalismo, fatto di aziende medie e medio-grandi, ma molto organizzate, molto hi-tech e molto internazionalizzate. Però le grandi concentrazioni di tute blu non ci sono più.

E questo ha avuto i suoi riflessi anche sulla politica. Certa sinistra “di classe” e certo sindacalismo hanno fatto finta di non accorgersi di quello che è successo e usano ancora il linguaggio di prima, ma il mondo di prima non c’è più. E’ stato sepolto e non tornerà mai più (è vana la richiesta di rifare aziende di grandi dimensioni: quello è solo il passato). A questi capi “di classe” (come si diceva una volta) basta mettere insieme cinquanta operai per poter parlare di classe operaia, ma la verità è che alle spalle di quei cinquanta operai non c’è più il mondo di prima.

E anche la sinistra riformista non è uscita bene da questo imponente cambiamento: è un po’ come un bambino al quale abbiano portato via i giocattoli e che ancora non sa che fine abbiano fatto e, soprattutto, che cosa può fare lui adesso che non ha più i suoi giochi. Prima sapeva che, alla fine, avrebbe trovato al suo fianco le grandi concentrazioni operaie: oggi ha paura di non trovare nessuno, perché non c’è più nessuno.

Al posto della grande “Lombardia operaia” è emerso, si diceva, il Quarto Capitalismo e tutto intorno è fiorito un mondo di consulenti, professionisti, piccole aziende. E questo è il mondo al quale oggi si riferiscono Berlusconi e la Lega. Un mondo non proprio votato al progresso e politicamente non di sinistra (forse nemmeno riformista), ma è quello che c’è e è quello con cui bisognerà imparare a fare i conti..azzzzzzzzzAttila..:gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:11
ven ott 23, 2009 7:24 am

IL LABIRINTO DEL CREDITO
Grandi dibattiti intorno al credito (e gran richiesta di soldi). In realtà, tutto è complicato dalla particolare struttura dell’industria italiana. Su quasi 4 milioni e 400 mila aziende, ben 4 milioni e 258 mila sono al di sotto dei venti dipendenti. E 4 milioni e 117 mila addirittura sotto i dieci dipendenti: qui siamo in presenza, cioè, di imprese artigiane. Le medie imprese che “hanno un senso” (cioè dimensioni sopra i 50 addetti, strutture, tecnologie e mercati) non sono tante in Italia: al massimo, oggi sui 4500-4700. Tutto qui. In gran parte, in sostanza, il cliente della banca è spesso e volentieri un modesto artigiano o addirittura qualcosa di meno. E si tratta, oggi, anche di quelli che più protestano per il credito che non c’è.

Stabilito questo, si può provare a ragionare. E si scopre che nel credito ci sono alcune sorprese. La prima è che le banche sono nei guai (e a volte tanto) con i grandi gruppi, i grandi clienti. In genere perché questi hanno fatto pasticci e sono diventati insolventi in tutto o in parte. Oggi le perdite su crediti degli istituti di credito sono in aumento non per via dei pasticci delle piccole e medie imprese, ma per via proprio delle grandi.

Il credito alle piccole imprese è reso complicato da varie ragioni. La più importante è che i loro bilanci (redatti dal ragioniere del piano di sotto) di solito non dicono niente o quasi sullo stato di salute dell’azienda. E così le banche, quando fanno credito e queste entità, non lo fanno a loro, ma ai loro clienti. In sostanza, le banche scontano gli effetti che i clienti danno alle piccole imprese: se questi clienti sono buoni (medio-grandi e solvibili) non ci sono problemi. Se invece i clienti sono a loro volta piccoli (e indecifrabili) il credito si intoppa e per ragioni evidenti: di questi tempi dare soldi in giro è comunque rischioso. E più che mai a entità di cui non si riesce a valutare la solidità e il giro reale di affari.

E qui non ci sono molte soluzioni. Ricorrere ai prefetti serve a poco. In realtà le banche sono avare di credito (e spesso con ragione) nei confronti di questi soggetti. Qui l’unica soluzione sembra essere quella che molti chiamano con l’espressione “credito di prossimità”, cioè di amici, conoscenti, fornitori. Secondo alcuni osservatori della realtà industriale italiana, però, l’unico “credito di prossimità” raggiungibile oggi (in tempi di crisi) sembra essere il patrimonio privato (quando c’è) del titolare dell’azienda o della sua famiglia. Difficile che di questi tempi il macellaio del quartiere si metta a finanziare l’aziendina di impianti elettrici del ragionier Rossi (della quale nulla sa, al pari delle banche).

In sostanza, o dietro queste piccole aziende ci sono dei patrimoni, dei risparmi, oppure sono abbastanza segnate (se non hanno una clientela di prim’ordine, di cui le banche possono scontare felicemente gli effetti).

Con un pericolo. Al di sopra di queste piccole imprese un po’ nei guai, ci stanno le 4500 imprese medie (il Quarto Capitalismo), che rimangono abbastanza solide anche dentro la crisi, perché hanno strutture patrimoniali serie, clienti e tecnologie. Ma questo gruppo di aziende-super in realtà vivono molto del lavoro delle piccole imprese (che sono loro fornitrici): se gli cadono quelle di sotto, anche loro finiscono nei guai.

La faccenda, come si vede, è complicata. Spesso non ci sono proprio i requisiti minimi per dare soldi alle piccole imprese. Ma, d’altra parte, queste continuano a essere (nella loro modestia) elementi fondamentali per il buon funzionamento del sistema Italia.

Di soluzioni facili non ne esistono. L’unica vera soluzione sarebbe quella di non avere una crisi come quella che abbiamo o di essere in grado di uscirne molto in fretta, nel giro di poche settimane. Invece, la crisi c’è e se ne uscirà molto lentamente. E questo, per tante piccole imprese (anche valide) vuol dire avviarsi, inevitabilmente, verso la scomparsa. Verso la chiusura e l’uscita dal mercato..straazzzzzzzzz:gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:11
ven ott 23, 2009 7:29 am

PERCHE' SI AIUTA L'AUTO
La Fiat ha chiesto incentivi per chi va a acquistare un’auto nuova anche per l’anno prossimo, e quasi certamente li avrà, come in passato ha avuto tutti gli aiuti che ha chiesto. Il perché non è difficile da capire. Per rendersene conto basta leggere questa brevissima notizia di agenzia: negli Stati Uniti la disoccupazione è al massimo, e cioè al 9,7 per cento. Ma in California è al 12,2 per cento e a Detroit, città dell’auto, al 17,3 per cento. Una percentuale che qui da noi avrebbe già motivato robuste rivolte di piazza. Cosa che ovviamente spaventa i politici.

E infatti anche in America, come in tutti gli altri posti, i produttori di auto sono stati generosamente aiutati dai governi. Il perché è sotto gli occhi di tutti, anche se si fa finta di non vedere: l’industria dell’automobile è una delle poche, in questi tempi post-fordisti e cibernetici, che impiega molta mano d’opera. E’, come si dice, una delle ultime attività a alta intensità di lavoro. Inoltre, di solito si tratta di complessi con alcune migliaia di lavoratori (Mirafiori, nei suoi anni gloriosi, arrivò a averne 65 mila) , e in genere, il tutto è concentrato in luoghi specifici.

Non solo. Di solito, lo stabilimento auto è l’impianto più grande (che dà più lavoro) nell’area in cui si trova e non di rado si tratta anche dell’unica attività che distribuisce lavoro e stipendi in quantità apprezzabili.

Dal punto di vista politico, gli impianti di auto sono barili di dinamite disseminati in giro per i vari paesi e i politici vivono nel terrore che qualche crisi o qualche accidente possa farli esplodere.

Questa situazione riguarda, ripeto non solo l’Italia, ma quasi tutti i paesi industrializzati. In Italia viene in evidenza, ogni tanto, la questione dell’impianto di Termini Imerese: se dovesse chiudere (come qualche volta si dice) dalla zona, dove non c’è quasi niente, sparirebbero poco meno di due mila stipendi (fra diretti e indiretti) e nessuno saprebbe che cosa mettere al loro posto. Non si sa, cioè, come altro potrebbe vivere la gente di quella zona. E lo stesso ragionamento, credo, si può fare per altri impianti auto del nostro paese e degli altri paesi “avanzati”.

Da qui gli aiuti, a volte anche molto generosi, che arrivano dai vari governi. Per sempre?

Forse sì. Qualche giorno fa ho fatto un giro alla Bicocca di Milano, dove una volta, qualche decennio fa, c’era uno stabilimento che occupava un milione di metri quadri e che contava 35 mila operai. Adesso, gli operai non ci sono più, ma c’è un’università con 35 mila studenti. Molti di loro diventeranno dottori, ingegneri, letterati, economisti, ecc. I cambiamenti, nel mondo, sono di questa portata.

Allora, forse, sarebbe opportuno, per quanto riguarda l’industria dell’auto, studiare una sorta di exit strategy. Una strategia, cioè, per portarla dove le condizioni di lavoro (e le paghe) sono tali da consentire a questo genere di industria di esistere senza grossi aiuti pubblici.

D’altra parte, in mancanza di un’exit strategy dichiarata e pubblica, a condizioni certe, con attività sostitutive di pregio, quello che sta avvenendo è un progressivo svuotamento delle attività nei paesi industrializzati per trasferire le lavorazioni in paesi più “poveri”, dove la mano d’opera costa meno e pone meno richieste.

Insomma, quello che i politici non vogliono fare alla luce del sole e in modo condiviso, le imprese lo fanno in modo lento e sistematico. Se oggi andate a Mirafiori non solo non trovate più i 65 mila operai degli anni eroici (Quando si scriveva: “Mirafiori, cuore e culla del movimento operaio italiano”), ma vi accorgerete che persino quelli che portano i vari pezzi da un punto all’altro della fabbrica non sono più operai Fiat, ma di un’altra ditta. Idem quelli della manutenzione, e così via.

Tutto cambia. E non è detto che sia un male. Forse 35 mila studenti sono meglio di 35 mila operai che fanno copertoni dall’alba al tramonto.

attila621
07-03-11, 13:12
GLI ERRORI E LE DUE VELOCITA'
Gli economisti sbagliano (come gli avvocati, i medici, gli architetti, e i giornalisti). Per mesi ci hanno detto che al di là della Grande Crisi avremmo trovato la strada bloccata da due mostri: l’iper-inflazione e la deflazione. Non era chiaro quale dei due sarebbe arrivato prima, ma certamente uno si sarebbe fatto vivo. L’iper-inflazione (determinata da tutti i soldi messi in giro per bloccare la Grande Crisi) ci avrebbe resi tutti più poveri nel giro di qualche mese. La deflazione (con il ribasso continuo dei prezzi) avrebbe trasformato la Grande Crisi in una Grande Depressione, e allora sarebbero stati guai seri.

Ebbene, ormai siamo arrivati sul confine della Grande Crisi, ma dei due mostri non c’è nemmeno l’ombra. Spariti, inghiottiti dalle nebbie. I prezzi si muovono più o meno dolcemente (quelli della benzina fin troppo alla svelta …), e c’è chi sostiene che la loro crescita moderata ci accompagnerà per un anno o due, fino alla piena ripresa dell’economia.

Intanto, in America (che è il cuore della crisi) le cose vanno meglio (meno disoccupazione totale e meno disoccupati mensili). Al punto che Goldman Sachs lancia una specie di scommessa. Sostiene che nella seconda parte del 2009 l’economia americana crescerà al ritmo del 3 per cento: una ripresa discretamente robusta. Ma, attenzione, gli economisti della banca d’affari avvertono anche che quel 3 per cento è frutto di uno stimolo fiscale pari al 3 per cento e a un processo di ricostituzione delle scorte del 2 per cento. Senza questi due movimenti, cioè, l’economia americana sarebbe ancora negativa per il 2 per cento. Altro che ripresa.

Gli ottimisti, però, fanno notare che la ricostituzione delle scorte è fisiologica e naturale: proprio la liquidazione delle scorte ha avuto tanta parte nel determinare la crisi (non si produceva più perché si vendeva quello che c’era in magazzino). Adesso è arrivata l’ora di tornare a mettere qualcosa nei magazzini. Certo, il fenomeno non potrà andare avanti all’infinito. Ma intanto c’è. Più complicata la situazione degli stimoli fiscali. Secondo alcuni cesseranno a fine anno, secondo altri a metà del 2010. Ma intanto ci sono, e l’economia americana si trova in ripresa (con un anno di anticipo rispetto alla previsioni dei gufi del Fondo monetario internazionale).

Ma anche gli stimoli fiscali (come la ricostituzione delle scorte) non potranno durare all’infinito. E’ probabile che, in misura più o meno sostenuta, vadano avanti fino a quando l’economia americana non sarà in grado di correre con le proprie gambe. In sostanza, gli Stati Uniti hanno acchiappato la ripresa con dodici mesi di anticipo (e in maniera quasi insperata): difficile che se la facciano svanire fra le mani.

In realtà, hanno comunque un problema: troppi disoccupati. Se la congiuntura non si mette a correre e se non comincia il riassorbimento di quelli che sono rimasti senza lavoro (e senza stipendio) sarà difficile avere una ripresa vera. In un’economia che per il 75-80 per cento dipende dai consumi interni, il 9,5 per cento di disoccupati è troppo. Questo è il vero problema.

Se dall’altra parte dell’Atlantico le cose vanno meglio (al punto che si parla di un rally di Borsa ormai senza fine), da questa parte, in Europa, tutto è ancora incerto. Per due motivi. Intanto c’è da superare lo scoglio dell’autunno (quando la disoccupazione morderà sul serio). E poi c’è il pericolo che a una breve fase di ripresa segua una lunga fase di crisi a causa proprio dei troppi disoccupati prodotti in questi ultimi mesi senza che dai governi venisse una politica di contrasto adeguata. In un certo senso, l’Europa rischia di ritrovarsi rapidamente in una “seconda” crisi a causa dell’inerzia e della pigrizia con la quale ha affrontato la “prima”. L’America ci ha portati nei guai, ma ci ha anche fatto vedere come se ne può uscire. Solo che l’Europa non impara mai niente..straazzzzzzzz:gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:15
sab ott 24, 2009 9:51 am

...torniamo un attimo ad una analisi più personale,
torniamo, a ciò che mi dicono le mie personali senzazioni che risalgono al secolo scorso,1999, data a cui
faccio risalire l'attuale crisi, dove 10 anni fa dicevo ai miei dipendenti:"sento odore di Argentina"...
In corso d'opera, mio malgrado,nostro malgrado, di volta in volta, tali sensazioni si sono più o meno verificate,
portandoci alle attuali condizioni di profonda e inesauribile crisi di non facile interpretazione per molti,
le cui conclusioni, a mio parere tutte ancora da stabilire...ammesso che riusciremo...
Tutte cose da me gia riportate e spiegate proprio a sensazione, a venire...
Oggi, di trimestre in trimestre fior di "luminari" o meno a ristabilirmi l'ordine di codesta crisi nelle più
svariate e spesso forvianti modi e maniere, con la presunzione "all'ottimismo smodato" e fuori luogo,
che nella realtà del vissuto quotidiano non riesco nemmeno a riscontrare in minima parte, anzi, mi ripeto,
per analogia di fatti,il tutto mi ricorda un'altro periodo storico, la crisi del 1928, ove guarda caso,
i vari comunicati ufficiali distribuiti dalle "autorità" nel 1930, 1931, 1932,davano per quasi esaurita tale crisi.... finché Roosevelt non ammise che non c'era nesuna ripresa in vista........Attila Destriero e Arco:gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:16
sab ott 24, 2009 10:19 am

è fallita la Colonial BancGroup, istituto basato a Montgomery, Alabama, con 25 miliardi di dollari di attivi e 346 sportelli, disseminati tra Florida, Alabama, Georgia, Nevada, e Texas.
il numero di banche “problematiche”, inserite nella lista di osservazione dell’agenzia guidata da Sheila Bair è salito da 90 a oltre 300, per un valore combinato di attivi pari a 220 miliardi di dollari.

La misura della gravità della crisi (e degli errori compiuti dai banchieri nel fare il proprio mestiere) si coglie anche da un altro dato, segnalato dal Wall Street Journal . Per le 102 banche cadute in dissesto negli ultimi due anni, il costo medio stimato per la FDIC, e quindi per il contribuente americano, è pari a ben il 34 per cento degli attivi, a fronte di una media del 24 per cento del periodo tra il 1989 ed il 1995, quando 747 istituzioni finanziarie vennero chiuse dal regolatore. E non basta: per tre delle cinque banche fallite nella prima settimana di agosto, tra le quali vi è Colonial, il tasso di perdita è stimato a circa il 50 per cento degli attivi. Paradigmatico il caso della Community Bank of Nevada, che costerà ai contribuenti ben 781,5 milioni di dollari su un totale di attivi pari a 1,52 miliardi

ma intanto c'è chi vede germogli e luci in fondo al tunnel.... auguri:gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:18
...la ragione...ma per come io la sento, la cosa comincia a divenire pesante,
ci sono cose che mi sfuggono completamente, mai viste, senza paragoni.....
il lavoro, le commesse, sembrano sparite...dissolte...i tempi diventeranno molto stretti...Attila Destriero e Arco...:gratgrat::piango::ciaociao:

attila621
07-03-11, 13:20
"...e nella turpe solitudine nebbiosa
che notte e gelo non cedevano mai posa
egli aggiravasi con fare circospetto
il nero manto stretto a mò d'amante
e a mano destra sempre il fido picco...
Da " La Ronda del cinghiale "

Traduzione:Teniamoli d'occhio...:incav::gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 13:22
Quante volte abbiamo scritto e discusso della globalizzazione come un rischio e nel contempo una opportunità?
Nel frattempo alla globalizzazione si è associata anche una crisi economica di portata mondiale dalla quale stiamo ora cercando di uscire, dopo una serie di opportuni provvedimenti presi dai singoli Stati. La concomitanza dei due eventi, immaginando di fissarli in un determinato momento storico, pone nuovi scenari e nuove problematiche generate dalle diverse variabili in gioco.
Il precedente sistema finanziario è stato messo pesantemente sotto accusa e cerca di muoversi secondo nuove regole, anche se già si intravvede qualche tentativo di ritornare ad alcune manovre troppo spericolate. Contiamo però su controlli più attenti da parte delle Istituzioni preposte.
Peraltro le banche nonostante i ripetuti inviti non sono molto disponibili a finanziare le imprese, che, certo, sono in generale più vulnerabili e con margini di profitto ridotti. Sono tanto meno propense a finanziare nuovi progetti o a partecipare al rischio di impresa per nuove iniziative.
Le tematiche ambientali ed energetiche, fino a ieri sovente trattate con sufficienza, cominciano a farsi più sentite e sono poste anch’esse sul tavolo di lavoro. Non è nemmeno chiaro se il modello economico vincente sarà quello delle multinazionali oppure quello delle piccole e piccolissime imprese. Entrambe sono opzioni da mettere sul tavolo. Forse saranno entrambe vincenti, secondo strategie diverse. Altrettanto vale per la composizione dei sistemi economici nazionali: come deve essere composto il mix pubblico/ privato ottimale? Che dire poi delle strane idee protezionistiche. Trascuriamo infine di riflettere sulla opportunità/necessità/rischio di stampare moneta per effettuare interventi di sostegno qualsivoglia.
Fedeli alla Teoria della evoluzione della specie elaborata da Darwin e riportata poi nel suo libro “L’origine della specie attraverso la selezione naturale”, prendiamo atto delle nuove variabili e cerchiamo nuove strategie per andare avanti.
L’aggettivo “nuovo” utilizzato non è casuale.
La ripresa che si affaccia sarà infatti più esigente.
Richiederà nuovi modelli organizzativi territoriali basati su più solide interconnessioni e interazioni tra imprese e amministrazioni. Il vantaggio dei nuovi prodotti non sarà più frutto della riservatezza o della chiusura nella propria officina - la comunicazione ormai filtra da tutti i muri e i vantaggi creati di nascosto durano si e no una settimana - ma deriverà dalla capacità di anticipare le risposte alle esigenze di una domanda sempre più attiva, attraverso una cooperazione di largo respiro con condivisione dei rischi e dei risultati. Sta tramontando anche il modello delle amministrazioni arroccate nei propri privilegi e distanti dai problemi reali.
Richiederà nuovi modelli di organizzazione del lavoro, attraverso filiere più corte e più efficaci, compartecipazioni aziendali, telelavoro, utilizzo esteso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
La ripresa ci chiederà di rispondere a nuovi modelli di consumo, più consapevole, più personalizzato, più sostenibile. Il cliente/consumatore si trasformerà definitivamente nel vero motore di sviluppo e per questo forse non dovremo soltanto evolvere ma addirittura riconfigurarci.

attila621
07-03-11, 13:24
mar nov 17, 2009 11:14 am

1° teoria - Crisi economica difficile ma superabile

E' quella dell'informazione ufficiale, dei governi e degli economisti vicini alla finanza mondiale che, dopo aver cercato di negare per anni (quanti anni? risponderò alla fine) l'arrivo della crisi economica, dal 2008 ne ammettono l'esistenza.
A loro avviso, la colpa è di una finanza speculativa che ha portato alla creazione di prodotti finanziari di dubbio valore in misura di 4.000 miliardi di dollari (nel 2008 il PIL mondiale è stato di circa 56.000 miliardi di dollari) i quali rischiano di bloccare l'intero sistema bancario e finanziario e di conseguenza l'intero sistema economico.

Soluzione uscita dal G20 e USA (nazione che più ha contribuito al crescere di tipo di speculazione):
1) per evitare il blocco del sistema, gli asset passivi (definiti tossici) devono essere acquistati dagli stati o dai privati (con finanziamenti statali) al fine di liberare il sistema bancario e finanziario, che una volta liberato da questi titoli passivi sui bilanci, potrà a sua volta rifinanziare l'economia.
2) le banche centrali abbassano i tassi di interesse ed immettono nel circuito bancario molto denaro a basso costo che, a loro avviso, sarà assorbito dal circuito economico con conseguente ripresa dei consumi e dell'economia.
Secondo loro, questa manovra non comporterà a breve rischi di inflazione (aumento dei prezzi), perché loro ritengono che ora ci troviamo in piena deflazione (diminuzione dei prezzi).
3) Investimenti importanti di lungo corso da parte degli stati, per rilanciare l'occupazione e l'economia.

Epilogo (secondo il G20): una ripresa lenta inizierà già nel 2010 per poi accelerare nel 2011.
(in sostanza questa attuale, sarà una crisi economica più dura di quella degli ultimi decenni, ma la ripresa è assicurata).

2° teoria - Crisi economica e sistemica di lunga durata

E' quella della maggior parte dell'informazione alternativa (definita anche: libera, controinformazione, ecc.. ) che ha, in moltissimi casi, anticipato l'arrivo della crisi (già dal 2005 alcuni economisti liberi, sono stati in grado di prevedere eventi della crisi che dal 2007 si sono puntualmente verificati).
Qui si parte da un visione sicuramente più pessimistica dove si ritiene che la così detta "economia di carta di dubbio valore" possa arrivare a 150.000 miliardi di dollari (2,6 volte il PIL mondiale) ad una visione catastrofica, dove si ritiene che questa arrivi a 700.000 miliardi di dollari (12,5 volte il PIL mondiale).
Vorrei chiarire che i "titoli tossici" non sono la stessa cosa della "carta di dubbio valore" nel quale vengono compresi altri asset determinati da sofisticati strumenti finanziari, che per i più pessimisti rappresentano una economia che non ha una copertura reale.

Soluzioni proposte:

Le soluzioni proposte non sono molte (perché per molti è difficile agire su un problema così grande), ne cito una che per me è tra le più interessanti.

1) Nazionalizzazione delle sole banche commerciali al fine di assicurare la copertura dei conti correnti e i finanziamenti alle imprese strategiche, produttive e di interesse sociale, congelamento di tutti i gli asset tossici e lasciare la sorte di tutto il resto al mercato; nel frattempo investire in opere a lungo termine per riavviare gradualmente la ripresa economica.
(In sostanza, assicurarci che le strutture vitali rimangano in piedi nazionalizzandole, pagare tutti con una profonda e lunga recessione tutti gli eccessi del sistema, cercando di fare in modo che questa colpisca di più coloro che hanno speculato).

Epilogo: Visto che questo non si sta facendo, secondo coloro che affermano questa teoria, si andrà verso una crisi economica e sistemica che potrà durare da 5 a 10 anni per i più ottimisti ed a conseguenze molto peggiori (crisi geopolitica, guerre, carestie, ecc...) per i più pessimisti.

3° teoria - complotto per nuovo ordine mondiale

E' quella dei così detti "complottisti", che affermano che questa crisi è pilotata da poteri occulti al di sopra della politica.
Questi poteri starebbero causando una crisi economica globale per poter intervenire, quando la crisi diventerà sistemica, fornendo come soluzione un governo mondiale.
Secondo questa teoria questo governo non sarà espressione dei popoli ma, sarà controllato da pochi potenti (che per molti che sostengono questa teoria, coincidono con le persone ai vertici della piramide massonica e delle banche).

Soluzione: Combattere contro il sistema bancario, finanziario e le multinazionali che, secondo questa teoria, controllando la politica degli stati, tengono i popoli in una sorta di dittatura-schiavitù mascherata da false forme di governo democratiche.

Epilogo: se non si riuscirà a fermare questo progetto di governo mondiale, si arriverà ad una dittatura mondiale attraverso il controllo totale del denaro e del potere da parte di poche strutture sovranazionali governate da pochi potenti. (IL SIGNORAGGIO, è COSA ODIERNA, TUTTE LE BANCHE MONDIALI, GIA IN BUONA PARTE CONTROLLATE
DA SOCIETA' PRIVATE, QUINDI GIA LO SONO STRUTTURE SOVRANAZIONALI.....):piango::incav::gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:25
mar nov 17, 2009 1:45 pm

Prima di formulare la mia teoria

Forse l'informazione ufficiale, visto che si rivolge al grande pubblico, deve rispondere maggiormente a problemi di cautela o come dicono coloro che la combattono è asservita al potere, sta di fatto che sempre più spesso si dimostra in ritardo ed incompleta su temi importanti, per poi essere omni presente ed ossessionante fin nei minimi particolari quando si parla di fatti di poca rilevanza.
Un esempio: Siamo stati informati della crisi economica solo quando oramai era evidente a tutti ed ancora oggi l'informazione ufficiale se ne occupa superficialmente, ma sappiamo tutto sul delitto di Cogne fin nei minimi particolari.
Sembra quasi che sistematicamente si amplifichino alcune informazioni meno importanti per nasconderne altre di interesse vitale per i cittadini.

Questo mi porta a pensare che quello che ora l'informazione ufficiale, in simbiosi con i governi, sta affermando su questa crisi economica non corrisponda a verità; è possibile che questa informazione venga controllata e ridimensionata anche nell'interesse dei cittadini (magari per evitare panico che poi potrebbe a sua volta innescare processi che destabilizzano dell'economia) ma, a mio avviso, per le ragioni sopra espresse si configura poco attendibile.

Quindi io ritengo che la 1° teoria, potrebbe essere in qualche modo non completa e che le soluzioni messe in campo riusciranno solo a rimandare la crisi, ma non ad innescare una reale nuova ripresa economica.

A mio avviso la 2° teoria, si configura come più attendibile e coerente ma (come cercherò di dimostrare di seguito) non è ancora completa, anche se già da sole le problematiche che mette in evidenza, potrebbero innescare un crollo economico-sistemico nel mondo o quanto meno nei paesi occidentali.
Trovo le soluzioni coerenti con quanto affermato nella teoria, ma proprio perché ritengo l'ipotesi incompleta anche le soluzioni proposte, potrebbero essere non efficaci.

Per quel che riguarda la 3° teoria; in questi anni ho trovato moltissime informazioni interessanti a suo sostegno è ritengo che debba essere presa in seria considerazione.
Mi soffermerò su questa teoria, perché la ritengo probabile e la più difficile da risolvere. Mi preoccupa anche la soluzione che molti prospettano cioè, combattere il sistema esistente, perché io non penso possa portare a buoni risultati.

Mi spiego: Se solo una piccola parte della società si solleverà contro questa oligarchia mondiale (che si crede controlli nazioni potenti) non si farà che il loro gioco; piccole rivolte o sabotaggi al sistema (che i governi presenteranno al pubblico come manifestazioni violente di minoranze), verranno trasformate in una delle ragioni, per instaurare un forte sistema di controllo da parte degli stati, (così come stanno sfruttando il "terrorismo" per limitare la nostra libertà con leggi speciali).

Calcoliamo che la maggior parte delle persone, non hanno nessuna informazione se non dai canali ufficiali, milioni di persone (specialmente in Italia) vivono in modo parassitario di questo sistema, altri milioni di persone ritengono questo sistema frutto di un costante sviluppo della crescita umana e quindi anche se non perfetto, lo ritengono il migliore a disposizione ed altri milioni di persone vivono alla giornata, senza nessuna voglia di impegnarsi in qualcosa che migliori la società.

Saranno proprio questi cittadini, oramai impauriti dalla recente crisi economica, che quando inizieranno i primi disagi e le prime violenze (da parte dei nuovi poveri) che chiederanno allo stato di imporre regole più dure contro coloro che minacciano il sistema.
La dittatura, per milioni di persone (specialmente per i parassiti del sistema) è preferibile alla instabilità sociale.
Il fascismo è stata una dittatura ben accettata dagli Italiani ed ha anche prodotto cose positive nella nostra società, come si può far capire alle persone che una dittatura delle oligarchie non assomiglierà al fascismo, ma più ad una forma di schiavitù.

In queste condizioni se il 5% - 10% della popolazione, anche se con sentimenti nobili, volesse combattere una battaglia contro il sistema non potrebbero farlo.

Purtroppo non siamo pronti, non tutto il mondo è la Francia, l'unico popolo che si dimostra coeso e sempre presente quando ci sono da difendere diritti che i loro antenati hanno conquistato in dure battaglie di decine di anni; forse la Germania e altri stati del nord Europa hanno popolazioni capaci di capire ed intervenire come i Francesi, ma il resto del mondo è in una condizione pietosa.
Le oligarchie, nascoste dietro governi democratici e non, oramai controllano da decenni decine di nazioni.

La speranza di tutti era che, il nuovo presidente USA combattesse nel suo paese queste oligarchie, visto che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, la NATO, il FMI e la banca mondiale, sono il mezzo con il quale l'oligarchia mondiale ha conquistato il mondo, tramite le banche, le multinazionali e gli eserciti (dove le prime due hanno fallito).
Le oligarchie hanno distrutto e saccheggiato decine di nazioni, condannandone i popoli alla miseria, un colonialismo mai finito che distrugge da secoli, la possibilità di miliardi di uomini di uscire dalla povertà.
Purtroppo è bastato poco tempo per verificare come anche Obama sia un burattino in mano a questi poteri che controllano il mondo.

Ho aspettato il G20 proprio per verificare questo, ma a le soluzioni proposte non lasciano dubbi; il finanziamento con i soldi pubblici del sistema bancario e finanziario, senza la completa nazionalizzazione dello stesso e la punizione esemplare dei responsabili della crisi, dimostra quando oramai i governi mondiali, non siano espressione dei popoli, ma dell'oligarchia proprietaria del sistema bancario e finanziario.

Non fatevi incantare dalla sirena della lotta ai paradisi fiscali, questa battaglia non rappresenta di certo un ripristino della legalità.
In effetti serve per far rientrare attraverso un condono fiscale, le migliaia di miliardi di dollari ed euro, che le associazioni mafiose, le banche e la grande finanza, hanno nascosto nei paradisi fiscali.
In un paese onesto, gli unici soldi che potrebbero rientrare con il condono sono quelli di cui si può dimostrare la provenienza (onesta), ed allora se queste somme, sono sfuggite alla tassazione, prima ci si pagano le tasse e poi il condono.
Ma se questi soldi non hanno una provenienza legale, questi dovrebbero essere sequestrati, non ripuliti attraverso un condono, questo a casa mia si chiama riciclaggio è lo stato lo dovrebbe combattere e non favorire.
Ma questi soldi hanno una funzione strategica, in tutta questa crisi economica. Questi soldi serviranno, a chi gestisce l'economia mondiale, a comprasi le proprietà degli stati e dei cittadini, che verranno svendute durante questa grave crisi ecoconomica.


Continuiamo con il G20, riporto un articolo che parla delle decisioni del G20 che rafforza questa 3° teoria.
Difatti chi sostiene la teoria di un Nuovo Ordine Mondiale, afferma che il mezzo che verrà usato dalle corporazioni mondiali per arrivare ad una dittatura globale, sarà quello di creare un'unica moneta mondiale in mano ad un organo sovranazionale tipo FMI .

Articolo da Vertice G20: cianuro per il malato (http://www.movisol.org/09news063.htm)

10 aprile 2009 (MoviSol) - Il vertice del G20 a Londra, che il politico francese Jacques Attali ha giustamente paragonato ad "un incontro di alcolisti anonimi in un’enoteca", ha superato perfino le aspettative più negative. In una dichiarazione rilasciata durante una delle conferenze stampa finali, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha dichiarato che: "di solito in questi vertici lavorano molto gli Sherpa (consiglieri dei leader), moltissimo i ministri, e quasi nulla i capi di governo. Qui a Londra è stato il contrario, noi ministri non abbiamo fatto nulla e hanno fatto tutto i capi di governo, lavoravano e si applaudivano anche da soli, fra loro".

Come afferma il comunicato finale, i 20 capi di stato e di governo hanno deciso di "triplicare fino a 750 miliardi di dollari le risorse disponibili del Fondo Monetario Internazionale, stanziare altri 250 miliardi di dollari in Diritti Speciali di Prelievo (DSP), ed altri 100 miliardi di dollari alle Banche di Sviluppo multilaterali, garantire 250 miliardi per finanziare il commercio, e di utilizzare le risorse addizionali risultanti dalla vendita dell’oro del FMI per finanziare i paesi più poveri". In totale, un programma di 1.100 miliardi di dollari.

Inoltre, il comunicato annuncia che "questa espansione fiscale senza precedenti" arriverà a 5.000 miliardi di dollari entro la fine dell’anno.

L'aspetto peggiore di questa "espansione fiscale senza precedenti" è la decisione di stampare 250 miliardi di dollari di Diritti Speciali di Prelievo, che indica l’intenzione di andare verso un sistema valutario soprannazionale come quello invocato da George Soros, Gordon Brown ed altri fantocci dell’Impero britannico. I DSP sono “pezzi di carta stampati in cantina dai funzionari del FMI” come ha scritto sarcasticamente il Wall Street Journal il 1 aprile. Tuttavia, se un paese fa richiesta di DSP, il credito sarà denominato in una valuta nazionale. Ad esempio, se un paese vuole dollari, essi vengono addebitati sul suo conto in DSP, e quindi accreditati in quello in DSP americano. Lo stesso vale per altre valute nazionali o regionali quali l’Euro. In questo modo, il FMI diventa l’istituzione determinante di un sistema monetario soprannazionale, che di fatto batte moneta nazionale sopra la quale le nazioni non detengono alcun potere.

attila621
07-03-11, 13:26
mer nov 18, 2009 4:21 pm

Continua da 1° parte

Come abbiamo visto nella 1° parte, le 3 teorie dominanti sulla crisi economica 2008 - 2009 - 2010, spiegano tutte che gli eccessi nel nostro sistema capitalistico, hanno rischiato (per alcuni) o rischiano (per altri) di far crollare l'economia mondiale, mentre per altri ancora, esiste un complotto per arrivare ad una dittatura globale.

Quindi in questo momento storico, per i più, il problema maggiore sono gli eccessi introdotti nel sistema, e non le distorsioni del sistema stesso.
Si cerca a tutti i costi, di spostare l'attenzione sugli eccessi prodotti da uomini, società finanziarie, banche, politica ecc..; mi domando, perché non si mette in dubbio il sistema, come è stato fatto quando il comunismo è crollato in Russia?

Ma se ora, anche il capitalismo si rilevasse un fallimento, con cosa si potrebbe sostituire? Non sarà questo è il vero problema; per cui si preferisce pensare che togliendo gli eccessi il capitalismo funzioni e che le cose ritorneranno a posto.
Anche se esistono molte nuove idee, è utopico pensare che possano essere accettate dalle masse in breve tempo.

Io voglio dimostrare come il vero problema, non sono stati gli eccessi (se non come accelerazione del processo), ma che il problema è insito nel sistema, quindi se la crisi è del sistema, anche ipoteticamente togliendo gli eccessi, il risultato nel medio o lungo termine non cambierebbe; c'è anche da dire che gli eccessi in un sistema umano, dipendono dalla variabile uomo, quindi nessun sistema può esserne immune.

Vorrei anche sottolineare che, i sistemi economici e di governo non nascono come risultati di calcoli scientifici matematici che cercano di prevedere che il sistema si sviluppi nel tempo in modo di ottenere la migliore efficienza e giustizia possibile.
La maggior parte dei sistemi umani nascono spesso dagli interessi di forze dominanti, da compromessi storici, dalla esigenza di risolvere problemi sociali attuali (senza possibilità o volontà di occuparsi dei problemi futuri); quindi difficilmente questi hanno una coerenza a lungo termine, è molto più facile che riescano ad essere coerenti per breve termine, ed in spazi ridotti.
Per esempio per quanto riguarda le società umane, gli interessi delle generazioni di un determinato momento storico, potrebbero non coincidere con quelli delle generazioni future.

In effetti, a mio avviso, esiste nel sistema capitalistico una mancanza di base il quale dimostra che esso non è un sistema coerente.
Se il capitalismo fa della competizione e dell'egoismo umano, il suo motore ed ammette che l'uomo possa impegnarsi solo per se stesso, come mai non mette un limite al principale eccesso (ricchezza) che egli, per definizione e di fatto, può procurare.

attila621
07-03-11, 13:29
Caro Attila.

Ti porto le scuse di Goldman Sachs per il ruolo avuto nella crisi attuale.

Goldman Sachs chiede scusa con le parole e coi fatti

Bluerating.com (http://www.bluetg.it/component/newscontent/view/11618-goldman-sachs-chiude-scuse-con-le-parole-e-coi-fatti.html)

1oo milioni di dollari l'anno per 5 anni in aiuti

Se non ci fosse da piangere mi scapperebbe da ridere..:incav:

attila621
07-03-11, 13:31
gio nov 19, 2009 9:04 am

Ora vi illustrerò la mia teoria esprimendola con una formula matematica.
La formula: La capacità del capitalismo di distribuire ricchezza è inversamente proporzionale allo sviluppo tecnologico ed alla diversità dei mercati (diversità della ricchezza dei popoli e dei diritti dei lavoratori).

Faccio una importante premessa, valuterò la situazione più positiva possibile, cioè non considererò le variabili e gli eccessi, che incidono negativamente sul sistema (es. speculazione finanziaria, corruzione, consumo delle risorse delle risorse, costi da inquinamento ecc..); quindi se il capitalismo non funziona cosi, ovvero depurato da tutte le variabili negative, vuol dire che è un sistema sbagliato.

Se una persona esprime una formula, sta a lui dimostrare che funzioni, quindi procedo:

Ci sono tre attori principali nel libero mercato: i proprietari delle attività produttive, i dipendenti che vi lavorano, i consumatori (tutti).

Il mercato funziona quando un impresa produce una merce che viene acquistata da un consumatore, l'imprenditore paga i suoi dipendenti e ha un suo personale guadagno, quindi dipendente ed imprenditore si trasformano in consumatori.
In una condizione ideale tutte le figure si devono bilanciare, in effetti se l'imprenditore non paga i suoi dipendenti questi non possono essere consumatori e l'impresa, non potendo vendere le merci prodotte, fallisce.
Il capitalismo (libero mercato) mette il consumo, alla base del suo sviluppo.
Uno dei principi base del capitalismo è che se non lavori, non puoi consumare; da questo ne consegue che affinché il sistema produca ricchezza generalizzata, occorre una larga base di lavoratori e di consumatori.
Il fatto che il lavoratore ed il consumatore coincidono e si possono muovere in libertà sono la forza del capitalismo, ed in effetti questo ha prodotto enorme ricchezza ed ha contribuito ad un benessere diffuso (magari a scapito dell'ambiente, ma questa è un'altra storia).
azzzzzAttila Destriero e Arco....:ciaociao:

attila621
07-03-11, 13:32
gio nov 19, 2009 9:07 am

Ora vediamo, in che modo la tecnologia contribuisce nel lungo termine ad indebolire il capitalismo:

Gli imprenditori in concorrenza tra di loro, utilizzano la tecnologia per essere più competitivi e la tecnologia aumenta la quantità di produzione a parità di lavoratori; ora le scelte sono 2:

1) Si riducono i dipendenti

Soluzione non proponibile, visto che i dipendenti sono anche i consumatori; se questi non possono più comprare si dovrà ridurre la produzione, con la conseguenza di riduzione dei dipendenti, innescando una spirale negativa.

2) Si aumenta la produzione.

In effetti questa è una strada auspicabile (inquinamento a parte) perché aumentano i beni prodotti, ed anche perché questo comporta che vi deve essere anche un aumento degli stipendi, altrimenti, i consumatori, non possono comprare i maggior prodotti disponibili.

Fin qui abbiamo visto come il capitalismo (perfetto), possa generare ricchezza.

Ora vediamo cosa succede se la tecnologia aumentando la capacità di produzione satura il mercato, a quel punto la capacità di consumare diventa costante (praticamente ai due lavori 8 ore le passi a produrre, e 8 ore a consumare), mentre la produzione aumenta, anche in questo caso le scelte sono:

1) Si riduce la produzione.

Questa soluzione non è proponibile perché in questo modo si riducono i dipendenti - consumatori, innescando una spirale negativa.

2) Si fanno durare le merci di meno (obsolescenza programmata, esempio con la moda) e/o si riducono i costi utilizzando materiali meno buoni (durata minore).

In questo modo, si può guadagnare tempo, ma la fine si arriva comunque a saturare il mercato. (lasciamo perdere il maggiore inquinamento che si produce).
Se poi i prodotti si comprano e non si usano, per cui si fanno lavorare persone non per produrre beni ma rifiuti, si crea inefficienza nel sistema.

3) Si spostano i lavoratori dalla produzione di beni ai servizi o allo svago per creare nuovi consumatori.

Questo però non risolve il problema perché anche questi, producono un bene (anche se non fisico) che deve essere consumato, altrimenti questi lavoratori non possono essere consumatori dei beni prodotti.

4) Si spostano i lavoratori dalla produzione di beni ai servizi gestiti dallo stato (si ricorre alle assunzioni pubbliche).

Questo comporta che a fronte di minor lavoratori che producono, aumentano coloro che forniscono servizi pubblici; fino ad una certa misura questo concorre positivamente alla creazione della ricchezza e del benessere, ma oltre una certa soglia determina una inefficienza del sistema che porta lo stato ad indebitarsi.

5) Si importano nuovi consumatori (attraverso l'immigrazione).

L'inserimento di stranieri più poveri, determina una nuova richiesta di beni, ma anche di posti di lavoro, se si prende anche in considerazione che molti stranieri inviano parte di quello che guadagnano verso le loro nazioni di origine, si può ritenere che questo apporto sia sostanzialmente irrilevante.
Mentre si innesca il fenomeno di lavoro nero a basso costo che tende ad abbassare anche gli stipendi dei lavoratori nazionali, riducendo la capacità dei lavoratori di consumare.

6) Si cercano altri consumatori in altre nazioni (globalizzazione).

Se nella globalizzazione, ci si rivolge a paesi avanzati con mercati già saturi, si avrà uno scambio di merci, ma la situazione generale non cambia.

Allora si deve accedere a mercati non saturi dove esistono milioni di persone in uno stato di povertà; questi però non possono consumare, perché non hanno reddito; quindi li devi trasformare prima in lavoratori, affinché avendo reddito possano comprare le merci che l'impresa produce.
A questo punto le imprese multinazionali, dei paesi sviluppati, aprono loro sedi produttive nei paesi dove i mercati non sono saturi.

In questo caso però il costo della mano d'opera in quei paesi è molto più basso dei paesi più sviluppati, e quindi le imprese producono, in quei paesi, merci ad un costo più basso di quello che hanno nei paesi sviluppati.

In effetti, almeno inizialmente, le imprese non possono vendere nei paesi poveri i loro prodotti (più evoluti) costruiti nei paesi sviluppati, ma sono costretti a rivendergli i prodotti a basso costo costruiti in loco.
Quindi in questa fase, i problemi di sovrapproduzione nei paesi sviluppati rimangono, mentre nei paesi poveri inizia il processo di sviluppo.

attila621
07-03-11, 13:33
gio nov 19, 2009 9:09 am

Ha questo punto cominciamo a vedere come la globalizzazione, influisce negativamente sul capitalismo nei paesi sviluppati.

In un mercato libero, non si può impedire che l'impresa (multinazionale) cerchi il massimo profitto, quindi l'impresa riporta i prodotti che produce (a basso costo) nei paesi poveri e li rivende nei mercati sviluppati a costi (almeno inizialmente) simili a quelli presenti in quel mercato.

Questo costituisce una fonte di arricchimento enorme per le aziende multinazionali, che possono produrre a 10 e rivendere a 100, cosa impossibile se si produce in paesi sviluppati.
Inizia quindi una fase di aumento dell'importazione nei paesi ricchi di prodotti costruiti nei paesi meno sviluppati, mentre le esportazioni dei paesi ricchi rimangono costanti (perché ancora non si è ancora creata nei paesi poveri una massa di consumatori benestanti, in grado di acquistare merce ad alto costo).

Vediamo ora cosa succede nei paesi più avanzati:

La concorrenza di merci prodotte a basso costo importate dalle multinazionali, colpisce per prime le aziende in loco che costruiscono il tipo di prodotti importati, queste ultime per difendersi, iniziano anche loro ad importare semilavorati o prodotti finiti, che rivendono come se fossero i propri.

A questo punto (nei paesi sviluppati) si riduce la forza lavoro nel settore della produzione (un problema ora dovuto alla globalizzazione, ma che si somma a quello creato già dalla tecnologia), a questo punto per evitare la riduzione dei lavoratori consumatori si possono mettere in campo 2 soluzioni:

1) Sfruttare il vantaggio tecnologico dei paesi più evoluti, per creare merci più competitive ed evolute.

Questo comporta che i paesi più avanti con ricerca, alta tecnologia ed alta qualità dei materiali, tendono a migrare le produzioni su prodotti più evoluti e rallentano il processo di deindustrializzazione, che comunque prosegue perché se anche la ricerca, lo sviluppo e la produzione vengono fatte nei propri paesi, gran parte della produzione di semi lavorati viene fatta nei paesi a basso costo di mano d'opera.

2) Spostare le persone che lavorano nella produzione nei servizi e nella pubblica amministrazione.

Questa soluzione è stata attuata da molte nazioni prima della globalizzazione, per risolvere il problema degli esuberi dovuti alla tecnologia; e come abbiamo visto, oltre un certo limite, produce inefficienza di sistema che costringe gli stati ad indebitarsi.

Come abbiamo visto la tecnologia (macchine che prendono il posto dell'uomo) riduce in assoluto il numero di lavoratori, e la globalizzazione (lavoro e produzione a basso costo), riduce la produzione ed il numero dei lavoratori nei paesi sviluppati.

La riduzione della forza lavoro in sistema capitalistico significa riduzione dei consumatori, questo significa che fasce di popolazione senza lavoro, rischiano di non avere più accesso ai beni di consumo.
azzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz......................... .................:gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:35
Conclusioni:

Da quello finora esposto si capisce che la globalizzazione, comporta uno spostamento di prodotti di consumo dai paesi poveri a quelli ricchi ed uno spostamento della ricchezza monetaria inverso.
Calcolando l'obsolescenza veloce delle merci di consumo, questo processo si ripete di continuo, fino a comportare che nei paesi sviluppati (a parità di consumi), le ricchezze in eccesso (risparmio accumulato negli anni dello sviluppo economico) tendono ad esaurirsi, e di conseguenza si assisterà ad un aumento del ricorso al debito pubblico e/o privato. Non dimentichiamoci che anche il debito pubblico è comunque un debito privato dei singoli cittadini.

Questo trasferimento di ricchezze, continua finché i sistemi non tendono ad equilibrarsi; il che significa che i paesi ricchi cederanno prima ricchezza in cambio di beni di consumo e poi dovranno competere con quelle economie, che hanno condizioni di lavoro e salari molto più bassi.

Se nelle economie dei paesi in via di sviluppo, le conquiste sociali saranno simili a quelle dei paesi sviluppati, la migliore condizione che si potrà avere, è che nei paesi sviluppati i lavoratori vedranno ridotta alla meta la loro capacità di acquisto ed i loro diritti, che saranno invece in aumento nei paesi in via di sviluppo.

Questo significa che a livello mondiale le economie occidentali devono prepararsi a diventare molto più povere di quanto sono adesso.

Dopo questo livellamento di ricchezza (di durata media 25 -30 anni), il sistema globale dovrebbe nel suo insieme ricominciare a crescere cosi come è stato inizialmente per i paesi sviluppati, alla sua massima espansione si avrà una alta produzione di beni diffusa a livello mondiale; questo potrebbe essere un aspetto positivo, se non fosse che noi viviamo in un mondo in cui le risorse sono finite, e dove purtroppo l'uso della tecnologia comporta inquinamento.

Riepilogo:

L'analisi sopra esposta, evidenzia che il capitalismo (anche se depurato da tutti gli eccessi) ha un limite ed una potenzialità negativa.

- Il limite è nella capacità di distribuire equamente la ricchezza, visto che a come spinta principale il profitto personale e non vi pone alcun limite.

- La potenzialità negativa e che l'eccesso di produzione di beni, non rispetta la capacità limitata del pianeta di rigenerarsi dall'inquinamento che questo eccesso produce; un problema difficilmente risolvibile dal capitalismo visto che il suo fine è il profitto personale e non il bene comune.

Ho cercato di fare l'analisi del capitalismo depurato da qualsiasi distorsione, e se ne dovessi dare un giudizio direi che è un sistema sbagliato, perché se in una prima fase, anche se in modo discutibile crea ricchezza, a lungo termine è un sistema autodistruttivo , perché non ha in se le basi per auto correggersi.
E come se, per far correre di più un treno lo si alleggerisse non installando i sistemi di controllo, di sicurezza ed i freni, sperando che non si abbia mai bisogno di frenare.:ciaociao::piango::gratgrat::incav:

attila621
07-03-11, 13:36
gio nov 19, 2009 9:23 am

Vediamo come lo sviluppo del capitalismo si è attuato in Italia e come la situazione si potrebbe evolvere in base alla teoria sopra espressa ( sviluppo simile ad altri paesi occidentali):

Consideriamo la fine della 2° guerra mondiale come un punto di inizio della storia moderna del nostro paese.

1950: inizio sviluppo economico
1970: l'industrializzazione fa perdere lavori nella produzione
1970: Si spostano i lavoratori nella pubblica amministrazione ed in imprese ed enti statali
1973: Inizia l'inefficienza del sistema, ed inizia l'aumento del debito pubblico
1990: Inizia la globalizzazione
1997: Inizia il controllo della spesa pubblica (per poter entrare in Europa)
1998: inizia ad aumentare li debito privato
2000: Aumenta la globalizzazione
2001: Il debito pubblico è legato al PIL dai parametri Europei
2001: Cresce il debito privato
2002: Riduzione del potere di acquisto
2003: Inizia la bolla immobiliare
2007: Inizia la crisi della borsa
2008: Inizia la crisi economica, primi lavoratori in cassa integrazione o licenziati
2008: Aumenta il debito pubblico e privato
2008-2009: Calo della produzione industriale
2009: Aumentano i lavoratori in cassa integrazione o licenziati
2009: Aumento del debito pubblico e riduzione del PIL e delle entrate fiscali
2010: Probabile crollo economia USA o inizio guerre, falsi attentati, ecc.. per tentare di evitarlo
2010: Aumento della disoccupazione e scoppio della bolla immobiliare in Italia
2010: Continua l'aumento del debito pubblico e la riduzione del PIL e delle entrate fiscali
2011: Riduzione di stipendi e pensioni
2012: Disoccupazione diffusa, riduzione dello stato sociale
2013: Rivolte sociali diffuse, aumento immigrazione
2014: Povertà diffusa, immigrazione di massa dai paesi africani
2015: Ristrutturazione sociale
2016: Stabilizzazione sociale
2017: Lenta ripresa industriale
2018: Inizio ripresa economica
2019: Livellamento dell'economia mondiale
2020: Mondo altamente competitivo governato da una oligarchia finanziaria
2021-2030: Distribuzione della ricchezza iniqua con pochi ricchi e molti poveri

Questo dovrebbe essere il trend, l'unica cosa che può cambiare è che le politiche monetarie, possono anticipare o posticipare gli eventi.
Si potrebbe anche evitare questo declino, se il capitalismo fosse contestato dai popoli mondiali e coloro che hanno accumulato enormi ricchezze, fossero costretti a ridistribuirle.
Ma quest'ultima cosa i governi e le oligarchie la faranno solo se costretti da popoli coesi ed uniti, cosa a mio avviso difficilmente realizzabile.

Dobbiamo stare anche attenti, perché ultimamente vengono fatte sempre più leggi che limitano la libertà individuale; non è da escludere che in caso di gravissima crisi economica, chi gestisce il potere possa operare scelte o agire con operazioni illegali in difesa dei propri interessi.
Si potranno avere guerre, falsi attentati terroristici, eliminazioni fisiche di massa utilizzando pandemie, ecc... qualcuno potrebbe già sapere che il Titanic (economia) affonda e senza dire nulla è già pronto sulle scialuppe (che non bastano per tutti).
Per chi gestisce il potere è più facile mantenerlo, se si agisce in uno stato di emergenza ( terroristica o sanitaria ecc..) che permetterebbe loro di agire attraverso leggi speciali in deroga alle leggi ordinarie.

Vedi: Rapporto NATO operazioni urbane anno 2020

Alcune azioni che a mio avviso, dovrebbero essere intraprese nei paesi sviluppati:

1) Limitare l'importazione di merci (max 20%) dai paesi a basso costo di mano d'opera, per rallentare il deflusso della ricchezza e rilanciare la produzione interna.
2) Non licenziare i lavoratori produttivi, ma quelli improduttivi (statali e parastatali in esubero), in modo di abbassare le tasse alle imprese ed ai lavoratori.
3) Informare i cittadini di quello che sta succedendo ed invitarli a contrastare la crisi.
4) Abolire la parte di debito pubblico derivante dall'interesse sull'emissione del denaro.
5) Smettere di disinformare ed inebetire le persone (abbiamo bisogno di persone capaci di produrre e consumare beni con intelligenza).
6) Ridistribuire la ricchezza.
7) Ridurre gli sprechi ed investire nelle tecnologie ecologiche.
8) Evitare opere faraoniche che non servono a niente.
9) Emettere una moneta non gravata da interesse.
10) Avviare la costruzioni di villaggi, comuni e piccole città autosufficienti.

In poche parole EFFICIENZA al massimo.

Visto che non possiamo impedire che le ricchezze a nostra disposizione si riducano, possiamo pero utilizzarle per costruire sistemi efficienti che ci costino meno e compensino la riduzione della nostra capacità di acquisto.

attila621
07-03-11, 13:38
Rapporto NATO Operazioni urbane anno 2020
Rapporto Urban Operations in the Year 2020 (sintesi commentata in italiano)

originale sul sito N.A.T.O.
RTO-TR-071 Urban Operations in the Year 2020 (http://www.rta.nato.int/pubs/rdp.asp?RDP=RTO-TR-071)

Redatto dalla RTO (Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030).
La RTO, l’Organizzazione per la Ricerca e la Tecnologia della NATO è il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno della NATO.
L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) all’orizzonte dell’anno 2020 è uno studio che esamina la natura probabile dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacità.
Lo studio ipotizza l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020. Entro questa data il 70% della popolazione mondiale vivrà all’interno di zone urbane.
Il numero delle persone nel mondo supererà i 7,5 miliardi e ciò sarà causa di una spaventosa crescita demografica nelle città e/o metropoli incrementando l’urbanizzazione, provocando povertà, scontri e tensioni sociali.
La necessità di una presenza (militare) massiccia e dominante, tanto morale quanto psicologica, spesso su periodi di tempo prolungati, resterà una caratteristica unica e persistente delle Operazioni Urbane. Questa necessità entrerà nel conflitto attraverso la domanda pressante da parte del mondo politico e del grande pubblico per azioni rapide, decisive e chirurgiche…

Ricapitolando:
- le guerre future saranno all’interno delle città;
- avremo eserciti lungo le strade (NATO o forze militari preposte);
- dal punto di vista psicologico sarà normalissimo avere militari armati in città;
- politici e cittadini richiederanno l’intervento dell’esercito;
- le forze militari utilizzeranno ogni sorta di arma (letale e “non-letale” ad alta energia);
- sommosse, scontri sociali, manifestazioni potranno essere sedate dall’esercito…
- stiamo andando verso la costituzione di uno “Stato militarizzato”.

L'esercito a pattugliare le strade delle grandi città.
Ma solo per pochi mesi? Manovra propagandistica del governo Berlusconi o naturale conseguenza di piani decisi da oltre dieci anni da alcuni paesi della NATO? Questa affermazione non è l'ennesimo tentativo maldestro di voler accollare a carico dell'Alleanza militare occidentale oscuri disegni di militarizzazione della nostra società, bensì il frutto di nostre ricerche su alcuni progetti, condotti sotto la guida del Pentagono e riguardanti l'uso degli eserciti nelle megalopoli del futuro.
Si tratta del lavoro di esperti NATO UO 2020 nel gruppo di studio SAS 30 Urban Operation in the year 2020 , al quale partecipano dal 1998 esperti di sette Nazioni della NATO ( Italia, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti d'America ) e che ha gettato le basi per l'evoluzione dell'impiego dello strumento militare nello scenario più probabile del prossimo futuro.

Lo studio NATO U.O. (Urban Operations) 2020
Questo studio, ultimato negli ultimi mesi del 2002 e reso pubblico nei primi mesi del 2003, prima della guerra in Iraq, rende esplicito come in maniera omogenea il nocciolo duro del militarismo mondiale ritiene più che probabile le città del futuro come campo della Battaglia Finale, quella per la sopravvivenza del sistema capitalista e che il ruolo dello strumento militare avrà un carattere dominante anche in quelle che sembrerebbero essere normali operazioni di polizia urbana.
E' l'ambiente urbanizzato che si qualifica come il contesto nel quale l'Umanità del ventunesimo secolo condurrà una difficile vita: le sterminate megalopoli abitate da decine, se non centinaia, di milioni di esseri umani concentreranno nel loro interno tutte le contraddizioni della società capitalista allo stadio supremo.

Differenze di classe e azzeramento dei servizi sociali capaci di attutire il senso diffuso di ingiustizia, degradamento delle complesse regole di interazione tra diversi strati della popolazione, scarsità di cibo e di lavoro genereranno forti conflitti tra diversi strati sociali,coinvolgendo il sistema statale locale e/o organismi e attività multinazionali
In questo contesto che le normali forze di polizia non saranno in grado di condurre operazioni tra folle "ostili" o semplicemente "complici" dei nemici da colpire e neutralizzare senza il rischio di forti perdite o addirittura ritirate catastrofiche da banlieus in fiamme. Rischi di effetto domino su scala mondiale con scene di folle tumultuanti, affamate e disperate che assaltano centri commerciali, quartieri dell'alta borghesia e centri di potere provocherebbe il panico nell'intero sistema capitalistico. L'invio dell'esercito condotto con armi tradizionali e all'ultimo momento potrebbe essere addirittura controproducente scatenando ancor più le folle e i partiti di opposizione.
Per questo motivo nello studio UO2020 si consiglia così di iniziare gradatamente in base alle necessità ad utilizzare l'esercito in funzione di ordine pubblico man mano che la crisi mondiale quella che è ipotizzata per il 2020, si avvicina.

Piccoli interventi crescono.
Nel frattempo ogni paese aderente a questo gruppo compresa l'Italia deve finalizzare reparti appositi che si specializzino per condurre le operazioni di contenimento delle folle e di controllo del territorio compresi i rastrellamenti a caccia di sovversivi ed agitatori nei quartieri.

Il ruolo italiano nella costituzione dell'esercito internazionale antisommossa
L'Italia in questo campo ha proposto la possibilità di sviluppare nuove specializzazioni e di preparare personale addestrato a muoversi e combattere negli ambienti urbani ove occorre isolare quartieri, edifici, abitazioni, ma anche padroneggiare gli impianti di comunicazioni e distribuzione dell'energia e dell'acqua.
In effetti l'Italia è considerata da USA e Gran Bretagna come uno di migliori fornitori di personale addestrato ad operazioni antisommossa a partire dai reparti dei Carabinieri che sono inquadrati, principalmente nell'area balcanica nelle MSU.

Da quando l'Italia si è impegnata a fornire personale nelle guerre umanitarie, aree militari sono state attrezzate per ricostruire ambienti urbani e rurali dove si addestrano carabinieri, parà, assaltatori e bersaglieri che vanno ad operare all'estero, mentre gli stessi reparti di polizia militare sono addestrati realmente, nell'ambiente metropolitano, con l'impiego di ordine pubblico quotidiano sul territorio nazionale e sono gli stessi che presto grazie al nuovo decreto sulla sicurezza del governo berlusconi vedremo operare nelle grandi città e a guardia di siti di rilevanza nazionale: discariche centrali nucleari in costruzione, termovalorizzatori ecc.
Addestramenti sul territorio nazionale sono stati condotti da tempo come per esempio quello del 28 febbraio 2003 che si concludeva presso il Centro di Addestramento alle CRO (Crises Response Operation/Operazioni di risposta alle crisi) di Cesano con la certificazione del 2° Corso per Istruttori della Forza Armata di "Controllo della folla" .
Corso svolto alle porte della capitale dal 17 al 28 febbraio condotto da istruttori della 2a Brigata mobile dei Carabinieri a cui hanno preso parte 7 Ufficiali, 19 Sottufficiali e 3 Vfb. E in cui a far da comparse nel ruolo dei sovversivi tumultuanti c'erano 50 Volontari in Ferma annuale del 7° Reggimento Bersaglieri.
La ricerca ossessiva di sistemi di controllo della popolazione ha nello studio NATO UO2020 alcune parziali risposte di natura tecnologica.

Il Reparto Logistico - Progetto tecnologie avanzate.
Nello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano è il Reparto Logistico- Progetto tecnologie avanzate che sta curando l'applicazione di quanto appreso nel Gruppo di lavoro NATO Urban operations 2020.
Lo Scenario URBAN WARFARE coniugato alla lotta al terrorismo globale, ovvero a tutto ciò che potrebbe essere pericoloso all'Impero Globale è affrontato su tutti i suoi aspetti, fuorchè le motivazioni che potrebbero essere le radici di forme di contestazione "estreme" , quale anche quella del passaggio dalla opposizione politica a quella armata.

I ROBOCOP imperiali.
Il futuro soldato che l'Esercito Italiano impiegherà per le operazioni urbane sarà dotato oltre che da armi convenzionali ultratecnologiche, come già spiegato nel paragrafo "il sistema soldato", anche di sistemi d'arma bivalenti letali /non letali. E' un esigenza che nasce dalle numerose operazioni di "guerra umanitaria" nelle quali il nostro esercito da oltre un decennio è pienamente coinvolto con le operazioni all'estero, ma anche dall'esperienza di operazioni di polizia ed ordine pubblico interno nelle quali esso si è trovato a collaborare con altre forze di polizia ( es. Vespri siciliani) o operare autonomamente (operazioni antimmigrazioni controllo coste del Salento)od infine in occasione di summit internazionali (es. Genova 2001 o Pratica di Mare 2003).

Il programma armi non letali.
Nel programma "non lethal weapons" redatto dallo Stato Maggiore Esercito sono previste le forniture ai reparti di una nuova famiglia di bombolette spray al peperoncino di diverse dimensioni e portata, tali da essere utilizzate efficacemente contro gruppi composti da numerose persone o contro singoli. Queste bombolette diventeranno così una dotazione base montata sui mezzi dell'esercito, blindati, carri armati, jeep ma anche come "arma da fianco" per ogni singolo soldato impiegato in "operazioni umanitarie".
Con queste specifiche l'esercito italiano sta finanziando piani di ricerca e sviluppo in collaborazione con le industrie interessate sia italiane che estere.

Per le operazioni antisommossa e di controllo urbano lo stato maggiore dell'esercito italiano sta definendo un programma di sviluppo di armi letali/non letali, in particolare fucili automatici dotati di puntamento ottico, che farebbero uso di "proiettili ad alta deformabilità e ad energia cinetica costante.”
A causa di problemi di bilancio solo poche risorse finanziarie sono state potute esser destinate a questi avveniristici progetti, ma ora che con il plauso del parlamento e dell'opinione pubblica spaventata da clandestini e microcriminalità, vedremo i blindati dell'esercito aggirarsi per i nostri quartieri, le richieste di migliori e più consone dotazioni si faranno pressanti.

Negli Stati Uniti d'America sono già in azione reparti militari speciali con armi sofisticate antisommossa, come i blindati dotati di raggi a microonde.
In tutti i paesi occidentali le leggi sono state modificate in modo che i governi possano emanare leggi speciali senza l'approvazione del parlamento.

Ma mai che un dubbio anche labile possa sorgere..:incav::incav::gratgrat:

attila621
07-03-11, 13:40
sab nov 21, 2009 9:01 am

...una misera conclusione, una sottile deduzione, a riprendere il titolo
di questo mia prima argomentazione postata:
"...non è solo un fattore economico..."
Ma il rispetto perduto, l'educazione mancata,
l' etica minata, del nostro operare....le domande mai poste..
gli occhi chiusi, la disattivazione dei sensi...poveri noi...
nel nostro vivere nessuna poesia....

reflex....Attila Destriero e Arco...:gratgrat:

...nei monologhi nessuna tristezza...
..rimane l'amarezza per l'altro mancato..

rireflex..azzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz:conf::gratgrat :

attila621
07-03-11, 13:43
lun nov 23, 2009 11:00 am

...Oggi, siamo o non siamo in DEFLAZIONE??!! La risposta a voi, nel quotidiano.....
oggi, nelle nostre economie "potentissime"(PER POCHI) troppo poco denaro corrente,
E TROPPO DENARO STAMPATO NEL NULLA A CREARE DISSESTI MONDIALI PAZZESCHI...

La deflazione è un fenomeno macroeconomico di sensibile e prolungata riduzione dei prezzi dei prodotti e servizi all'interno di un sistema economico.

La deflazione è accompagnata da una scarsità di moneta circolante e generalmente è una delle conseguenze o un sintomo di crisi economica e di recessione. L'opposto della deflazione è la tanto odiata inflazione.

La deflazione, sebbene negli effetti può sembrare positiva e auspicabile, perchè i prodotti e i servizi sono meno costosi, purtroppo non lo è perchè indice di un cattivo stato di salute dell'economia del sistema. Non è però il maggiore dei mali possibili, ad esempio la stagflazione o l'iper inflazione creano in generale maggiori disagi alla popolazione.

Ad esempio il Giappone proviene da un periodo di deflazione durato oltre cinque anni, dal 2000 al 2006, tuttavia non è malconcio come gli USA dopo la crisi dei mutui subprime.

Molti economisti in questi ultimi tempi vanno annunciando che nei prossimi mesi gli USA saranno colpiti da un'impetuosa ondata deflattiva, i cui effetti nefasti raggiungeranno i paesi ad economia avanzata e dunque anche l'Europa e l'Italia.

Su queste conclusioni al momento non si ha unanimità di giudizio, tuttavia l'ipotesi di un periodo di deflazione negli USA di circa 12-24 mesi che contagerà gli altri paesi del G8 è ad oggi la più probabile.

SE VOGLIAMO POSSIAMO CREDERCI, MA PENSO SIA MEGLIO DUBITARE, SOLO PER ESSERE PIU' PREPARATI
AL NOSTRO PEGGIO, L'ARGENTINA INSEGNA, PIU' ESATTAMENTE AVREBBE DOVUTO INSEGNARE.............
LE COSE MIGLIORI VANNO FATTE IN MOMENTI POSITIVI.....
NEL SENNO DEL POI TUTTO DA STABILIRE.....AUGURI VIVISSIMI A VOI TUTTI...Attila Destriero e Arco.......:ciaociao:

attila621
07-03-11, 13:46
La crisi ormai è del sistema ed uscirne non è facile, poiché i sistemi forti hanno un'inerzia colossale.
Ormai il mondo è una palla da tennis che sta portando al collasso l'umanità che non può più sopportare il vaticinio di "crescete e moltiplicate, e riempite la terra!"

E' difficile fare previsioni, ma il lavoro produttivo non potrà essere la massima fonte direddito ed occorrerà riscoprire altre fonti di lavoro autonomo come avveniva un tempo quando non esistevano le industrie:
se si riducono le fabbriche di scarpe, gli operai che si rendono liberi si dedicheranno, come una volta, alle risuolature, e così via: si riformeranno quella serie di artigiani che oggi sono spariti.

ANCHE LO SVILUPPO ECONOMICO è UNA FUNZIONE MATEMATICA! rappresentata da una parabola con un ramo crescente (mezzi di acquisto superiori ai beni prodotti, inflazione) fino al vertice (mezzi di acquisto eguali ai beni prodotti); ora siamo al vertice e si ha l'inversione (beni prodotti superiori ai mezzi di acquisto: crisi economica attuale) ed ha inizio la discesa, che è molto più difficile da controllare, fino a trovare un nuovo punto di equilibrio.

Ringrazio e ricambio gli auguri

attila621
07-03-11, 13:47
gio nov 26, 2009 9:51 am

...ci avviamo a fine anno...assistiamo impunemente allo stillicidio
di aziende costrette a chiudere, e molte altre si aggiungeranno nell'anno a venire,
stiamo parlando di economia reale atta al costruire,dove noi tutti ne facciamo parte,
ma purtroppo nulla o molto poco è cambiato in riguardo alle speculazioni
di chi in queste situazioni continua impunemente a guadagnare sulla nostra pelle,
e infischiandosene di quanto il loro operare generi e degeneri il nostro vivere,
è mai possibile che certi struzzi, preposti al contenimento non siano collusi e accondiscendenti...
i governi tutti, hanno stanziato fior di quattrini alle banche, le quali invece di riversarli a fronte
dei reali problemi, solo i cazzi loro, c' è un grandissimo paradosso, la richiesta di materia prima
calata in maniera esponenziale, ma i prezzi di tale materia continuano ad aumentare,
sfalsando un cardine primario della nostra economia tutta, oggi domanda e offerta,
sballati da incongruenze madornali, ove il buon senso e l'etica stessa prevaricati
da mercanti a dir poco maleducati, gestiti da veri e propri BANDITI, PIRATI TECNOLOGICI,
CON SEDE A LONDRA, NELLA CITY CAPITALE DEL COLONIALISMO ATTUALE, CHE SI SVOLGE
NEL BATTITO DI UN TASTO SULLE TASTIERE DEI COMPUTER, OVE LE QUOTAZIONI FITTIZIE,
NON SONO NEMMENO PIU' PARAFRASATE ALLA REALE ECONOMIA, QUESTO AVVALORA ULTERIORMENTE
QUANTO SIAMO SCOLLEGATI DAL SISTEMA IN CUI VIVIAMO E CHE NOSTRO MALGRADO
COMPORTERA' A NOI TUTTI I SOLI DEBITI LASCIATI NEL PIATTO, RAPINANDOCI NELL'IMMEDIATO
DEI PROFIQUI GUADAGNI FATTI DA POCHISSIMI ALLA FACCIA DEI TANTO DECANTATI POPOLI SOVRANI,
IN UNA DEMOCRAZIA CHE NULLA HA DEI PRINCIPI ORIGINALI, FALSATA NELLA PRIMARIA LIBERTA'
DI UN VIVERE CONSAPEVOLE E SOCIALMENTE COMUNE...
Qua e la opinioni relative alla crisi,
che un po' per volta aggrediscono coscienze e pensieri,
sino ad oggi molti struzzi con stipendi d'oro a rassicurarci
sull'esito di questa, ma sempre più prendo atto dell'icapacità
a valutare situazioni e circostanze, ciò che ci aspetta, sarà devastante,
le nostre future generazioni discregate da falsi profeti che oggi in questo momento
impunemente operano con il nostro denaro sopra a tutti noi, con le coperture di governi
collusi a poteri dominanti su cose e persone..io..Attila e gli ideali perduti.........

attila621
07-03-11, 14:00
mer gen 13, 2010 8:52 am

gia si sapeva...ma a volte la speranza è l'ultima a morire, teniamo la gente nella graticola....
Marchionne, il genio della corporazione fiat che paga a breve quando va bene a 180 giorni....
Termini Imerese va chiusa!!! perentorio!!! come perentoria era l'assicurazione anni addietro
della sua non chiusura a fronte di finanziamenti statali ricevuti...ma questa è la prassi,
la consuetudine...noi paghiamo per tutte queste entità che oltra a succhiare ingenti capitali
se ne fottono altamente delle persone tutte...noi carne da macinare pro economia sovranazionale.....
La dichiarazione viene da Detroit dove certi poteri mettono in vetrina i loro giocattoli che noi tutti
andremo ad acquistare fornendo loro la copertura alle nefandezze in nostro favore....

Il tema degli aiuti statali per sostenere le attività delle genera sempre notevoli dibattiti, in particolar modo quando si parla di quelli riservati alle aziende che delocalizzano.
I favorevoli e i contrari, come sempre, hanno pari dignità.
Epidermicamente, ci chiediamo perché aziende manifatturiere che decidono di lasciare il proprio Paese per realizzare strutture produttive all’estero dovrebbero essere supportate finanziariamente dallo Stato che, sembrerebbe altrettanto naturale, dovrebbe avere il compito di sostenere l’economia nazionale nel senso più rigoroso del termine, appoggiando cioè attività imprenditoriali che assicurino stabilità e ricadute sociali positive a tutti i livelli.
Il ragionamento apre però la strada a tutta una serie di considerazioni. Anzitutto il tema della capacità di internazionalizzazione delle imprese, comprese le piccole e medie, che è oggi ritenuta fondamentale per sopravvivere e svilupparsi. Internazionalizzazione non significa soltanto essere capaci di vendere all’estero, come semplicisticamente si potrebbe pensare, ma significa essere capaci di instaurare una rete di relazioni commerciali che, insieme, possano contribuire a sviluppare il business. A questo punto le domande sorgono spontanee: le aziende che grazie alla propria capacità di internazionalizzazione vendono e acquistano beni e servizi all’estero, devono essere finanziate oppure no ? Quali sono i parametri e/o i limiti percentuali di queste operazioni per potere rientrare nel “modello” aiuti di Stato?
Un’altra considerazione riguarda il tipo di delocalizzazione.
Si sostiene sovente – e tutti ne siamo convinti – che la creatività, il design, la prototipazione, la comunicazione, il marketing, siano attività a elevato valore aggiunto che qualificano la produzione. In questo gli artigiani e gli imprenditori italiani sono generalmente maestri, anche se non tutti possiedono in ugual misura l’insieme delle capacità di cui sopra, in particolare la comunicazione e il marketing.
Su un altro fronte si trovano le cosiddette attività di “operation”, cioè le fabbricazioni. Anche in questo caso “scattano” le domande: qualora un imprenditore decida che sia vantaggioso (o fondamentale) per il proprio business scindere le due tipologia di attività tenendo la “conoscenza” in Italia e delocalizzando le produzioni, è giusto concedere aiuti di Stato?
La detenzione del solo know-how, in altre parole cercare di presidiare il bagaglio aziendale immateriale, può essere fonte di una occupazione qualificata, capace di tenere alto il valore aggiunto dei prodotti costruiti all’estero per un mercato internazionale e talmente importante per l’economia, da giustificare tali interventi di sostegno?
Ponendo queste domande ho cercato di interpretare le perplessità della gente comune, e non solo, decisamente preoccupata per il calo occupazionale che inesorabilmente si ripercuote sui consumi . Tuttavia, il tema presenta tante sfaccettature e ho potuto soltanto sfiorarlo, ritenendolo però molto importante soprattutto in un periodo di grandi riflessioni sulla globalizzazione e sui suoi rischi e opportunità per le imprese, soprattutto piccole e medie, anche legati alle ciclicità economiche.
Comunque la si pensi, è bene che si studino strumenti ad hoc per le aziende di piccole dimensioni, che non riescono quasi mai a beneficiare di nulla e che oggi, nel mare in tempesta, rischiano di trovarsi in completa balia delle onde.
Auspico poi che lo Stato, oltre a erogare denaro – contestualmente alle operazioni di sostegno – diventi esso stesso più efficiente, meno burocratico, più competitivo rispetto ad altri Paesi.

http://www.youtube.com/watch?v=K_ekOxiBNgA

http://www.youtube.com/watch?v=k_vAcoSwlFQ

http://www.youtube.com/watch?v=wZZNwNZJkfQ

attila621
07-03-11, 15:25
mer gen 13, 2010 5:10 pm

...la "luce in fondo al tunnel"
è di solito prevista sei mesi dopo in cui uno ne parla.
Scusate la battuta, ma non so più a chi credere.
Ho anch'io idee mie, non c'è dubbio, ma quando scrivo
ho il dovere di documentarmi e li solitamente casca l'asino.
Penso converrete sul fatto che, nella stessa giornata possiamo sentire o leggere frasi tipo:
"...un ulteriore recupero, ma..caratterizzato da grande incertezza.." oppure
"...seppure in uno scenario ottimistico, l'occupazione continuerà a deteriorarsi.." ancora
"...la possibile ripresa vedrà comunque i consumi privati ancora bassi.." un'altra
"...la ripresa non sarà tale da sanare il buco; in Europa sono troppi i senza lavoro.."
Sarebbe un po' come se il medico ci dicesse che stiamo guarendo,
ma potremmo anche morire...
questa dannata crisi fa venire in mente il TITANIC: si sono accorti che c'era l'iceberg
solo quando gli sono andati addosso e naturalmente non avevano immaginato quanto grosso fosse.
adesso si tratta di vedere quante scialuppe abbiamo e se ce la faremo a salvarci.....Attila Destriero e Arco..:gratgrat:

attila621
07-03-11, 15:30
dom gen 31, 2010 7:11 pm

Mah!...
Non saprei dire da dove venga la crisi e da dove sia partita.... Ci sono molte teorie al riguardo.
Tuttavia sono quasi sicuro di sapere fino a dove arriverà e cosa succederà: un CRAC di proporzioni megagalattiche, che farà un botto così forte che si sentirà fino alle più sperdute lande del globo trerrestre.

Il tutto avverrà quando scoppierà la mega-bolla cinese (James Chanos docet), poiché la già esplosa bolla americana e quella imminente cinese sono le due facce della stessa medaglia (Matthias Chang docet).

Europa e Nordamerica saranno travolte dallo tsunami asiatico. Sarà uno spettacolo-tragedia.
State a vedere...

E in Italia cosa si fa?
Beh, in sostanza si prende beatamente il sole sulla spiaggia aspettando lo tsunami.
In Tv e sui giornali si parla di tutte le idiozie possibili ed immaginabili; con Rai e Mediaset che continuano a trasmettere robaccia come il Grande fratello e varietà insulsi a non finire o, nel migliore dei casi, superficiali e stupidissime trasmissioni adatte a persone in stato vegetativo...
In Parlamento: no comment. Si vegeta peggio che davanti alla Tv, tutti occupati da chissà cosa...
Nelle amministrazioni locali: mangiare ed ingozzarsi alla grande fino a quando la barca va e prima che affondi, travolta dallo tsunami...
Furbi che continuano ad evadere e fregare a più non posso...
Per la serie: andazzo parassitario e godereccio in "stile Versailles" alle soglie della Rivoluzione Francese.

Forse la politica italiana e le varie lobbies (che tengono inchiodata l'Italia al palo da anni) pensano che così facendo (cioè non parlando e non facendo nulla e soprattutto annacquando la testa degli italiani e distraendoli con certe porcherie televisive allo scopo di lobotomizzargli il cervello), non accadrà nulla quando ci sarà il CRAC.
Poveri illusi...

attila621
07-03-11, 16:07
ven gen 15, 2010 10:14 am

...afm scrive:"se lo farà veramente e riuscirà a sopravvivere..."
...temo sia un'altro specchio ove rifletteremo il solito...c...i amari per noi tutti...
e con molta probabilità il "MANITU' Nero"cozzerà con seri problemi, a meno che,
la cosa non rientri in piani pianificati ove come spesso accade si fa apparire per poi non essere...
oppure attuando il solito giochetto per le masse, ove molto esce da una parte per rientrare da un'altra..

azzurro risponde:"non me ne intendo...ma...la vedo amara.." ed io concordo a piene mani..e non solo..

l' attuale crisi...nessuno l' ha vista arrivare "il grande bluff" le bolle confidenzialmente bollicine
ma realmente bombe ad orologeria piazzate alle economie mondiali atte a destabilizzare governi
e governanti, gente e popoli, poi dimenticando a breve che tale MANITU' all'inizio del suo mandato
presidenziale ha stanziato e stampato fior di miliardi di dollari
"per salvare il "popolo americano" immerso in tali euforie da bollicine" FALSO
PER SALVARE LE "SUE" O DI "AMICI" BANCHE...E già qui un paradosso che suffraga la mia teoria..
usciti da una parte pochi mesi fa per rientrare eventualmente ora se applicherà...
MA!!! ALLORA IN BASE A CIO' NULLA AVRA' FATTO...E NULLA LE BANCHE SBORSERANNO DI PROPRIO...
RIMANENDO SOLO SPECCHI PER CHI NON DEVE CAPIRE...E SONO MOLTISSIMI
MA PROBABILMENTE IL RISULTATO DI TANTA APPARENZA A QUALCHE COSA DEVE PORTARE...
FORSE MOLTI MECCANISMI SMISURATI BANCARI CAMBIERANNO A SFAVORE DEI SOLITI MOLTISSIMI
CHE SI TROVERANNO DALLA PADELLA ALLA BRACE A CUOCERE A FUOCO LENTO MA INESORABILE...
MOLTI NERI PIU' NERI E I BIANCHI PIU' ABBRONZATI...A FUOCO LENTO...CI SAREBBE DA PIANGERE
MA ORMAI NON ABBIAMO NEMMENO GL'OCCHI PER VEDERE UN PO' PIU' IN LA'...
LA SOLITA SUBLIMAZIONE DEL POTERE A FRONTE DELLA PAURA DEL POPOLO......

...la "luce in fondo al tunnel"
è di solito prevista sei mesi dopo in cui uno ne parla.
Scusate la battuta, ma non so più a chi credere.
Ho anch'io idee mie, non c'è dubbio, ma quando scrivo
ho il dovere di documentarmi e li solitamente casca l'asino.
Penso converrete sul fatto che, nella stessa giornata possiamo sentire o leggere frasi tipo:
"...un ulteriore recupero, ma..caratterizzato da grande incertezza.." oppure
"...seppure in uno scenario ottimistico, l'occupazione continuerà a deteriorarsi.." ancora
"...la possibile ripresa vedrà comunque i consumi privati ancora bassi.." un'altra
"...la ripresa non sarà tale da sanare il buco; in Europa sono troppi i senza lavoro.."
Sarebbe un po' come se il medico ci dicesse che stiamo guarendo,
ma potremmo anche morire...
questa dannata crisi fa venire in mente il TITANIC: si sono accorti che c'era l'iceberg
solo quando gli sono andati addosso e naturalmente non avevano immaginato quanto grosso fosse.
adesso si tratta di vedere quante scialuppe abbiamo e se ce la faremo a salvarci.....

Il Manitù nero...da dove viene...sarà mai un'altro grande specchio..ad illuderci??????!!!!!!

noi occidentali abbiamo le "nostre" bolle, e vi posso garantire che quanto è uscito allo scoperto
solo una piccola parte...il grosso deve ancora venire sempre che ce ne sia il tempo....
recentemente anche gli Emirati arabi si sono aggiunti alla festa...con le loro bollicine inebrianti..
quest'anno probabilmente anche noi italiani d'EUROPA avremo le nostre bolle da pelare molto più
prepotenti e festeggeremo in compagnia "i nostri famosi risparmi sono agli sgoccioli"......

Si paventa all'orizzonte stretto una bolla spaventosa, di proporzioni bibliche....
sarà mai quella INDIANA o peggio ancora quella della CINA, o ancora la sommatoria di queste
con l'aggiunta del sud est ASIATICO...ANCHE I DRAGONI ALLO SCOPERTO...IN PARTE...
Ma anch'io come azzurro non me ne intendo...ma continuo a spingermi almeno a comprensione
e vecchie sensazioni mai sopite forse alcuni ricordano ora mie vecchie SCOSSE da me mai abbandonate...
Il colossale debito pubblico AMERICANO pagato oggi come il non tanto recente ieri dalla CINA
Molti di voi si chiederanno ma come è possibile ciò...le alchimie finanziarie restano bizzarre
e spesso incomprensibili per la maggior parte di noi, ma fidatevi..io solo uno stupido idealista del
c...o non certo il sovvertitore di ordini costituiti...
L'AMERICA, "possiede", un debito spaventoso nei confronti della "modestissima" CINA,
la quale ben sà di trovarsi con tanta carta straccia fra le mani, e mai si sognerebbe
viste le probabili conseguenze a richiedere tale debito in cui l'insolvenza sarebbe palese...
Ricordate, si diceva, agganciamoci ai paesi emergenti CINA E INDIA IN PRIMIS e questi
"forse"(il forse è mio) ci tireranno fuori dal pantano in cui ci troviamo(LORO ERANO SICURI mha!!!!)

Concludo dicendo: se quanto viene paventato all'orizzonte stretto si verificasse..."garantito"
altro ulteriore inceppamento del sistema, che gia prima presentava notevoli crepe che potrebbero
trasformarsi per stare in tema in veri e propri terremoti molto più devastanti........
Poi ognuno in casa propria cerca di usare le scappatoie che più gli competono caro MANITU' NERO...
CHI SARA' MAI...IL SOLITO ILLUSIONISTA DEL MOMENTO......

VI RICORDO OGGI E IERI, NOI IN CRISI, E CHE CRISI.
MA RIBADISCO MIEI TIMORI PER NIENTE FORZATI, MA LOGICI, DOVE ANDIAMO!!!?????
MATEMATICAMENTE IL SISTEMA NON PUO' REGGERE...E ALLORA...CRISI SISTEMICA..
ASPETTATEVI A BREVE QUALSIASI CAMBIAMENTO MA CERCATE DI ARRIVARCI CON CONSAPEVOLEZZA...
ANCHE IL TRATTATO DI LISBONA RIENTRA IN GIOCHI MOLTO OCCULTI PER TUTTI NOI....
Stimata\mente...Attila Destriero e Arco.......siate preparati eee auguri

http://www.youtube.com/watch?v=0ZI6mKntuSA

http://www.youtube.com/watch?v=aFZbTn8KUOg

http://www.youtube.com/watch?v=EGMxHZCJUs4

http://www.youtube.com/watch?v=E4AgEOMLJWU

http://www.youtube.com/watch?v=O2jHnmfGFiY

http://www.youtube.com/watch?v=O2jHnmfGFiY

http://www.youtube.com/watch?v=EFfCCSlEKRQ

http://www.youtube.com/watch?v=NAlM38KUcjE

http://www.youtube.com/watch?v=Z4XVt-FhJJs

http://www.youtube.com/watch?v=Qg4Dr7MUd8s

http://www.youtube.com/watch?v=5RZtBV0-bGA

http://www.youtube.com/watch?v=kxvEXqiJ_Fw

http://www.youtube.com/watch?v=URcZN_KLnfc

http://www.youtube.com/watch?v=9FmbNsYmHYk

Consiglio visionare fosse solo un dubbio...
vedessimo mai..Attila Destriero e Arco..:gratgrat::incav::piango::ciaociao:

attila621
07-03-11, 18:50
...proprio ieri leggevo... ma rido per non piangere...ho saurito le lacrime
ma pensa te un gran puzle da buttare all'aria...giochiamo con il mondo....
proponiamolo per il secondo NOBEL del nulla...il grande MANITU' Nero...chi sarà!!!????
gio gen 14, 2010 5:53 pm

" L' ATTACCO DEI FONDI USA A OBAMA ( E ALL' EUROPA) " DI MAURO BOTTARELLI

Il prezzo del petrolio è salito ai massimi da 15 mesi e vola verso gli 84 dollari. A New York il light crude avanza di 85 cent a 83,60 dollari, dopo aver toccato un massimo dall'ottobre 2008 a 83,95 dollari. A fare da traino sono la domanda di greggio delle Cina - che a dicembre è salita del 25% - e l'indebolimento del biglietto verde.

Una notizia come molte, già sentita. Se non che qualcosa, nel mondo, sta muovendosi sotto traccia; qualcosa proprio legata a questa crescita della domanda cinese, segnale di una ripresa industriale e di rinnovata crescita. Stando a quanto rivelato dall’International Herald Tribune, il fondo speculativo Kynikos Associates, lo stesso che previde il crollo di Enron, sta scommettendo pesantemente sul default della Cina, ovvero sta posizionandosi al ribasso su quelle società nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture che vendono cemento, carbone e ferro ai cinesi.

Stando ai calcoli, del fondo, in Cina sarebbe pronta a esplodere una bolla immobiliare pari a «una Dubai moltiplicata per mille e forse più», inoltre il settore manifatturiero potrebbe pagare il conto a una sovraproduzione di beni che il mercato non riesce più a consumare e assorbire. Per finire, poi, il forte sospetto che i dati macroeconomici forniti dalle autorità cinesi siano falsati. Insomma, il dragone starebbe per finire con le zampe all’aria.

Una cosa è certa: che Pechino trucchi un po’ i conti è noto, ma da qui a definire la Cina un colosso dai piedi d’argilla ce ne passa. Tanto più che se questo dovesse accadere, il primo a pagarne il conto non sarebbe Pechino - che correrebbe ai ripari - ma Washington, che vedrebbe di colpo scaricati i miliardi di dollari di titoli di debito Usa che la Cina detiene. Insomma, in America qualcuno starebbe in qualche modo scommettendo contro il proprio paese.

Il dubbio è forte. E non tanto perché si cerchi l’armageddon per fare soldi a palate con le scommesse al ribasso, quanto perché i segnali che alcune élite politiche e finanziarie siano già stanche delle scelte dell’amministrazione Obama ci sono tutti. E una crisi del deficit federale e commerciale potrebbe far traballare il presidente molto più dei rapporti tesi con Mosca o delle riforma sanitaria.

A confermare questa ipotesi è stato, indirettamente, Irwin Stelzer nella sua rubrica domenicale sull’inserto Business del Sunday Times. Chi sia Stelzer è presto detto: è l’ambasciatore politico e l’eminenza grigia di Rupert Murdoch. Ciò che il tycoon non può dire, finisce negli articoli di quest’ultimo. E, casualmente, l’altro ieri nel suo “american account”, Stelzer parlava del rischio di una crescita esponenziale del deficit come motivo di preoccupazione per gli elettori americani.

Elettori: non popolo, non contribuenti, non cittadini. Elettori. Gli stessi che magari hanno mandato Obama alla Casa Bianca e che ora potrebbero cambiare idea. Non pensiate a un golpe o peggio a un attentato o altre mosse dietrologiche, la geofinanza non ne ha bisogno. Una crisi del credito, di fatto, ammetterebbe misure di emergenza sia per il governo, sia per il Congresso, sia, soprattutto, per la Fed: manovre monetarie, di leva fiscale ma anche di guerra commerciale.

Obama, già alle corde con la recrudescenza dell’allerta terrorismo, tutto può permettersi tranne che vedere il deficit superare l’attuale livello record. I numeri parlano da soli. Il deficit statunitense, al 30 settembre, ha infatti raggiunto la cifra record di 1,4 trilioni di dollari, la più alta in assoluto dai tempi della fine della seconda guerra mondiale. Il rapporto deficit/Pil - quello che il trattato europeo di Maastricht fissa al 3% - è arrivato negli Usa a sfiorare il 10%. Il peggioramento è stato netto nell’ultimo anno: nel 2008 il deficit era fermo a “soli” 459 miliardi di dollari ma la crisi finanziaria, i massicci aiuti alle banche e alle imprese in difficoltà, nonché il minor gettito fiscale causato dalla crisi economica hanno fatto peggiorare nettamente i conti.

Già lo scorso ottobre, quando furono resi noti questi dati, la minoranza repubblicana al congresso usò subito le cifre per attaccare la politica di spese pubbliche del presidente Obama, che però ha accusato l’amministrazione Bush di aver creato le premesse per un deficit così alto. L’attacco di Stelzer, domenica, era chiaro: Obama, con la sua politica, si è messo sullo stesso piano del greco George Papandreou e di Gordon Brown, altri due leader capaci di portare i deficit degli Stati che governano in doppia cifra in rapporto al Pil.

Stelzer invocava riforme, chiamava il Senato a un’azione che non si riducesse a un secondo pacchetto di stimolo fiscale che scaricasse su figli e nipoti i costi delle politiche attuali dei padri solo per salvare le vite pubbliche di alcuni politici. Insomma, per il “portavoce” di Rupert Murdoch - uomo che con le sue tv e giornali influenza non poco l’opinione pubblica a stelle e strisce, così come britannica - Obama non starebbe governando in base al principio del buon padre di famiglia: starebbe pensando all’oggi e non al domani, non tenendo conto del grido di allarme che arriva dall’economia reale e dalle strade, lasciando crescere il tasso di disoccupazione e infischiandosene degli studi di economisti e Fed che, nonostante parlino di un deficit destinato a scendere nei prossimi anni, non lo vedono comunque mai più al di sotto del 5% in rapporto al Pil. Troppo per un gigante come gli Usa.

Serve un cambio di marcia e per non creare scossoni di tenuta democratica, nulla è più salutare di una minaccia da parte di Pechino rispetto alla diversificazione delle riserve - che farebbe crollare ancora di più il dollaro - e all’abbandono della politica di mantenimento a galla del debito Usa attraverso la detenzione in massa dei suoi titoli.

A quel punto, con un rischio mortale ancorché “artificiale” all’orizzonte, Obama sarà costretto a cambiare registro e anche uomini, mettendo ai posti chiave personaggi di quel mondo della finanza, dell’economia e delle élite che dopo la grande crisi iniziata due anni fa e la dipartita dell’amministrazione Bush temevano di non poter più rientrare in gioco.

La “strategia per un nuovo secolo americano” prefigurata da Dick Cheney non passa obbligatoriamente dalle armi: anzi, si attua meglio attraverso battaglie economico-politiche-finanziarie di bassa intensità come quelle messe in atto dai fondi e fatte trasparire da Irwin Stelzer.

Torneremo a parlarne, molto presto. Una cosa è certa: gli Usa non intendono veder ridimensionato il loro ruolo di potenza. E non permetteranno a nessuno, nemmeno a Obama, di fermare questa loro decisione. ( Fonte: Arianna Editrice (http://www.ariannaeditrice.it))

reflex...

attila621
07-03-11, 18:53
mer gen 20, 2010 5:30 pm

...ricordate ARGENTINA...IL MIO PRIMO MESSAGGIO IN QUESTO FORUM
PARLAVA APPUNTO ANZI RAPPORTAVO IL TUTTO PARAFRASANDO CIO'
CHE SUCCESSE NEL 1998 IN ARGENTINA...SE AVESSI RAGIONE??!!!!!!
I BOND ARGENTINI= CARTA STRACCIA...
IL PESO ARGENTINO= CARTA IGENICA...
ORO ARGENTINO= TRASFERITO 3 GIORNI PRIMA DEL CRAK IN "mha!!"...
GLI ARGENTINI A BUENOS AIRES CON LE PENTOLE A BATTERLE PER PROTESTARE...
ORDINE MONDIALE ECONOMICO DICHIARO' L'ARGENTINA COME CRIMINALE...
LA FECE USCIRE DA TALE ORGANO...E TUTTO "FORSE" FINI LI..MA NON è VERO...

NEL 2007 VENGONO STAMPATI I PRIMI 20 AMERO AL CONIO DI DENVER....
I PREVEGGENTI POTENTI NULLA DICONO= FOTTIAMO IL MONDO............
E ANCHE IL TRATTATO DI LISBONA RIENTRA IN TALI PIANI......
MENTRE NOI GUARDIAMO ALL'AIA DI CASA NOSTRA.......
QUESTI AVANZANO...COSA CI HANNO PREPARATO I SORNIONI....
PENSATECI RAGIONATE, AVETE TUTTO CIO' CHE VI SERVE
PER FARVENE UN'OPINIONE ARRIVATECI ALMENO PRERARATI...
NESSUNA VERITA', NESSUNA FALSITA', MA RIFLETTETE.....

attila621
07-03-11, 19:05
..Tu esprimi, e parli di interventi straordinari...se straordinari, è implicita la particolarità
di un momento, che generalmente per la politica significa emmergenza, fuori dall'ordinario...
ma io torno a ribadire che straordinario può essere anche un particolare momento profiquo,
non dipeso per la politica, ma bensi per capacità intrinseche al nostro operare di cittadini
in particolari momenti storici o economici ove vuoi per capacità, per inventiva, o semplicemente
per particolari momenti di congiuntura legati alla nostra capacità manifatturiera che rimane forse
la seconda al mondo dopo la Germania, VI POSSO GARANTIRE, con estrema franchezza di una politica,
di sindacati e associazioni varie che non sono riuscite a comprendere cosa stesse succedendo e che
molte volte si sono dimostrate sorde e cieche in particolari momenti...io ad esempio vivo nel NORD\EST,
ti posso assicurare che 15 \20 anni or sono, avevamo nella nostra regione delegazioni di tutti i vari
paesi industrializzati e non che venivano a verificare come funzionava questa locomotiva, che era in
grado di stupire chiunque per capacità e staordinaria molteplicità di prodotti ad altissimo valore
aggiunto, con micro attività come la mia in grado di soddisfare qualsiasi esigenza anche la più
improbabile...avevamo ed abbiamo in essere tecnologie superbe fatte da persone che hanno
dimostrato grandissime capacità imprenditoriali pur essendo state martoriate proprio
dalla politica che anzichè veicolare tanta capacità ha legiferato e non fatto...accecati dalla
resa economica e il mungere senza dare, senza creare le dovute infrastrutture, molto spesso,
accadeva di avere una grandissima competitività in azienda, ma appena varcati i cancelli delle
aziende tale competitività veniva elusa dalla mancanza di strade, di infrastrutture in grado di
assorbire costi, non di elevarli...la mia non solo retorica senza senso ma la realtà di un periodo
"straordinario" che forse oggi non saremo più in grado di sostenere, ma credimi io rimasi particolarmente
deluso dalla politica tutta, per niente capace di leggere alcun che, anzi boicottandoci in maniera
subdola e offensiva, elargendo a larghe mani ai soliti noti, smembrando e svendendo veri e propri
fiori all'occhiello di questo nostro martoriato paese, iseguendo guerre fra partiti ed esaltandone
la falsità resa ad inconcludenza e sperpero ingiustificato mai comunque a reale sostegno delle
vere capacità del nostro paese, rendendo la gente stessa esausta ed esacerbata per cose molto
spesso poco comprensibili ed atte alla salvaguardia della specie e della sedia politica....
potrei continuare sino alla nausea ma se non esiste rispetto per il popolo che a parole rimane
sovrano del nulla perchè derubato del tutto molto spesso per false chimere e false ideologie
di parte, ove l'attuale altra parte ha ben contribuito trasformando tutto in soli diritti
artefatti ed ad alcun dovere se non paga polentone...oggi rimango deluso, ma non per l'oggi
che ben conosco, ma per l'incapacità tutta del ieri nella mancata occasione, fugata da una
politica altezzosa rissosa e inconcludente incapace di tutto.........
ma ora forse è troppo tardi per il mondo intero...noi sempre soggiogati a ripetere il solito verso....
forse ci aspetteranno tempi estremamente bui...

attila621
07-03-11, 19:09
mar feb 23, 2010 10:40 am

...io rimango persona "semplice",
pur illudendomi di "possedere",
pensando sempre di "riuscire",
contando spesso su mie "capacità",
fingendo spesso di stare "bene",
ma spesso, anzi sempre la vita
ci riserva sorprese, ed in questi periodi
eleva tutto il nostro illusorio,
la finzione in cui viviamo,
la sublimazione del tutto
a rilevanza del nulla in cui poi...
La quotidianità rubata, violata
e inascoltata, ci dibattiamo,
lottiamo contro mulini a vento,
quasi inconsci al domani che ci aspetta,
ma dove ci stiamo dirigendo ?!!
la strada è piena,
diventa ogni giorno più tortuosa,
sembra che i rettilinei in cui lanciarci,
siano finiti, le curve ampie si sono trasformate,
ora solo tornanti sempre più stretti,
la salita sempre più salita,
eppure tutti percorriamo la stessa strada
nell' illusione di andati fasti,
nella speranza unica di un ritorno
che si è infranto, spaccato, rubato...
ed ora solo inerzia, ogni tanto fugate frasi,
a riproporci l' andare..ma ormai non ci rimane
che rotolare a valle, contando nell'ordine,
nel perduto rispetto, altrimenti franeremo
in una corsa vertiginosa ove noi tutti ci calpesteremo...
noi forse non ce ne accorgiamo, ma un po' per volta,
la vita rubata...reflex...
un saluto a voi tutti uomini e donne liberi del mondo...:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 19:11
ven mar 26, 2010 9:24 am

...il lavoro così come considerato oggi,
sta a poco a poco scomparendo, parlo
del lavoro reale, quello per così dire
che crea il famoso PIL dei paesi,
la ricchezza tangibile reale,
i posti di lavoro, le produzioni.
In un futuro gia di per se attuale
non ci sarà lavoro per tutti,
andremo a rapportarci con problemi disastrosi,
che si sommeranno con i molti gia nel piatto
e spesso sottovalutati o lasciati al rimedio
o catastrofe nel tempo...
Ieri, al telefono con un mio ex fornitore
che si occupa di grossi impianti atti a
sostenute produzioni mi diceva, in fatto
alla crisi devastante, caro Attila, abbiamo
stime su scala europea pazzesche, forse un po'
di luce parafrasabile al 2008 nel 2016 azzzz...
Gia il 2008 un anno di m...a, figuriamoci ad
arrivare al 20016, gli ribadivo che mi stava
raccontando una mezza verità, tralasciando
fattori decisamente più pesanti e probabilmente
insostenibili, al 2016 gli dissi, mancano 6 lunghissimi anni,
nel frattempo ad essere ottimisti il 50\60\70% delle aziende
non potrà farcela, lo stillicidio sarà inevitabile, non dovremo
preoccuparci della eventuale ripresa per le poche rimaste
nel mercato, ma bensì guardare ai moltissimi disoccupati
che nulla troveranno, dovremo probabilmente contenere
masse allo sbaraglio, ove queste avranno difficoltà al
sostenersi, e ben conosciamo l' esasperazione delle masse,
e dove può arrivare, quindi credo dovremo un' attimo
rivederci, rivedere lo stesso stile di vita che non sarà
più sostenibile, credo che in tutto ciò molta politica
si stia facendo troppo a caso, senza prendere ammesso
che ci siano i dovuti e mirati provvedimenti....
Concludo con chi ci prende anche per il c..o,
vedi pubblicità della panda, non si è mai visto...:piango::ciaociao:

attila621
07-03-11, 19:15
sab mar 27, 2010 9:46 am

...volevo aprire un nuovo argomento
il cui titolo:" Sono Deluso Rammaricato..."
intanto scrivo qui, ma non escludo di farlo
in secondo tempo..
La società d' oggi sta sballando e trascina
tutti alla tracimazione, nulla si salva,
lo sputtanamento di tutto e tutti,
cose importanti come dovrebbero
essere in primo grado le elezioni,
sballate, tracimate triturate
al solito solito orde di persone
a sostenere o denigrare ciò che
spesso immancabilmente non è importante
e che a breve proprio per la poca importanza
andranno a spegnersi nel dimenticatoio mediatico
pronte ad essere riesumate alla memoria in altre
occasioni per riperpetuarci al solito solito...
Non vogliamo riconoscere cosa sosteneva ieri
come oggi la nostra sterile e private Società,
che può sembrare estremamente complessa,
ma in realtà pochissimi i crismi realmente
determinanti, in primis la coesione sociale,
l' essere capaci di parlare la stessa lingua,
muoversi all' unisono, ma questa abbisogna
perchè si amalgami di una Economia che sia
in grado di dare benefici alla gran parte,
con conseguente capacità monetaria di sostenere
tutti, anche i più disagiati, per dar modo di
riequilibrare un sistema sociale, oggi ciò,
mi spiace per tutti voi questo sta deflagrando..
L' economia d' oggi in asfissia manca l' ossigeno,
dato dal semplice e poco discutibile potere d' acquisto
di tutti noi, gli unici semplici e indiscutibili crismi
importanti dell' economia reale tutta, sono semplicemente
e indiscutibilmente due, Domanda e Offerta, possiamo
guardare ovunque, spingersi nella tridimensionalità più
profonda ma altro non c' è, questa la nostra SOCICIETA'
Oggi quei due parametri basilari al sostentamento
sociale ed economico si sono e stanno a poco a poco
invertendosi, moltissima Offerta su poca Domanda,
sembrerebbe solo un gioco di parole, ma così non è,
ribadisco come gia detto, e non da sottovalutare,
l' aspetto delle quotazioni delle materie prime, che,
come mai è successo in passato oggi tutte a confermarsi
ai massimi livelli di quotazione, non s' era mai visto,
l' economia fittizia , non quella nostra, ha preso il
sopra vento intossicandoci tutti al punto tale che
nessuno sembra in grado di ripristinare il giusto ordine.
Se procediamo su codesta via, non ci sarà scampo,
nessun ammortizzatore sociale sarà inesauribile e,
gia da ora non per tutti, la vista è e rimane corta,
anche le coperte si faranno sempre più corte se non
saranno alimentate da un' economia che possa ristabilirsi,
il tempo è fattore determinante, ma come al solito noi
giochiamo d' azzardo con lui, affidandoci alla " speranza "
che nostro malgrado dovrebbe essere aiutata...
Ma così IO oggi non vedo....spero si prenda atto
e non solo la politica...ma noi tutti, solo così,
saremo in grado di invertire le cose, TUTTI, ALL' UNISONO....
eee...la volontà vera di cambiare molte cose..
Stimata\mente...Attila Destriero e Arco...

attila621
07-03-11, 19:19
lun apr 12, 2010 5:31 pm

..Per ora mi concedo una semplice
prefazione, ma solo l' inizio...
allacciate le cinture..si riparte..

...non so voi, non so quale il vostro lavoro,
ma temo che pochi abbiano la giusta visione
di quanto sta accadendo e ancor più tragica
è la faccenda andando a spulciare nei vari paesi..
La grande Europa, presa nel complessivo dimostra
una grande incapacità, oggi si finge di far fronte
comune, magari fingendo l' aiuto alla Grecia,
mostrando un' albero per nascondere l' intera foresta,
il teutonico nord a nascondersi dietro ad una foglia,
siamo a primavera ma sembra autunno, molte le
foglie che si staccano dai rami, senza rumore,
salviamo come spesso mere apparenze..
Sembra che la parola d' ordine sia solo una,
parliamone poco, in modo soffuso, tanto che spesso
si possa azzardare ad una lieve ripresa, e nel mentre
una mia risata li seppellirà...mi torna in mente
la mia entrata in luogo,in questo argomento,
ove venni tacciato di catastrofismo cosmico,
è passato un 'anno, ma potrei ripartire,
poco o nulla è cambiato, vorrei dire peggiorato,
oggi leggevo dei francesi che svendono le loro piccole
imprese alle solite banche da salvare, lo stato stanzia
360 miglioni di euro a "salvataggio delle banche", che
a loro volta mettono sul piatto 70 milioni per tali
imprese con una plusvalenza di 290milioni AI SOLITI FAVORITI...
Ecco la grande Europa venduta tutta ai soliti
artefici, gli stessi che impunemente ci hanno
fatto passare in sordina il TRATTATO DI LISBONA...
A distanza di un solo anno molti gli stati
sull' orlo del precipizio, vicini al fallimento,
all' occorrenza ve ne farò una lista,
ma la farò circostanziata e passibile di cifre,
rimarrete sbalorditi per il loro impensabile numero..
intanto continuiamo a tenere la testa sotto
la sabbia, facciamoci lusingare da chi tiene
le redini, e non parlo dei singoli stati,
ma bensì di quei signori a cui una simile sorte
gli permette di fare sporchi affari al di sopra
delle nostre povere teste e con l' ausilio
del nostro falso denaro, che a pensarci bene,
forse neppure c'è...ma dovrei stare zitto,
anzi cantare facciamo finta che...tutto va ben...
a presto uomini e donne liberi del mondo..
Stimata\mente...Attila Destriero e Arco...:gratgrat::ciaociao:

attila621
07-03-11, 19:22
...non si inizia una cosa che subito ne scoppia un' altra...
e ho detto apposta non se ne inizia una ...
la frase esatta sarebbe non ne finisce una...
Ma poi cosa ci frega dell' esatta posizione
delle cose, trovatemi oggi qualcosa che funzioni
per uno spazio temporale che ci permetta di capire..
Un' enorme calderone ove bolle e tracima di tutto,
e tutti noi impassibili e impotenti nel infame andare,
la famosa crisi del 1929 trovò sbocco nella seconda
guerra mondiale, l' attuale, dimostra quanto più fragile
tutto l' assetto, e quanto poco le esperienze insegnino,
l' intera politica mondiale incapace e impotente ai continui
e ripetitivi eventi, l' attuazione di manovre subdole e tese
all' indebitamento collettivo, con i debiti pubblici ormai
incontrollabili...rimembro alcune mie vecchie frasi,
ove in tempi apparentemente più sereni,
un segno MENO del 0.3\0.5 del PIL,o di qualsiasi borsa
creava allarmi indicibili...l' oggi ove le unità, le decine,
ballano a ritmo giornaliero la parola d' ordine su scala
generale è: parliamone poco...ma il baratro si avvicina...
è di questi giorni il nuovo tonfo 12\15 % a però...
ma scusate mi sembrava che alcuni esperti (non si capisce bene di cosa)
parlassero che le cose cominciavano ad andare per il verso giusto...
( rimane vero che non specificano mai di che verso parlano) forse il maiale
azzz...la GOLDMAN SACHS accusata di frode, e in casa
nel mio post precedente, proprio quello qui sopra, anticipavo eventi,
ma mi voglio soffermare in altro, per mettervi in evidenza
quanto noi passibili di tutto, di ciò che impunemente
accettiamo da i nostri potenti e menefreghisti simili...
e di quanto la natura ci dimostri quanto noi nulla,
e solamente presuntuosi e dissacranti...vedessi mai (solo per me).
Un vulcano in una sperduta isola a nord, fa le bizze,
e ancora e mai sapremo per quanto, visto che l' ultima volta
che questi si svegliò si fermò dopo un centinaio d' anni,
ebbene, le tecnologie e le abitudini che ci si ritorcono contro,
altro "vedessi mai", il mondo in crisi da immensi nuvoloni
di povere di silicio e quarzo sparati in cielo
e spazzati dai venti non permettono
agli aerei di volare, azzzz allora ci vuole poco per crearci problemi,
oltre a quelli che ci autoinfliggono..."vedessi mai" la prefazione
di antiche profezie, che non significano necessariamente
la fine del mondo come molti di noi tendono a comprendere,
ma bensì il nostro incondizzionato affidarci alle tecnologie
accecate o inutilizzabili proprio per eventuali accadimenti naturali...
non più come gia detto in altri post l' era preindustriale,
le diverse abitudini che ci portavano al più facile adattamento,
oggi noi tutti più deboli, troppo abituati alle comodità...
riflettete e caso mai andate a rileggermi, oggi, una sola

onda di plasma partita da un' esplosione solare, che
arrivasse come gia accaduto nel 1854 sulla nostra amata terra,
fonderebbe tutti, e dico tutti i trasformatori del mondo..
provate ad immaginare le conseguenze...a volte mi piace
fare divagazioni sui vari temi, per porre in evidenza
tutta la nostra superbia e totale impotenza per poco di più
che purtroppo gia in altri tempi si verificò, potenza della storia
e la nostra stupidità a non farne sempre tesoro..
un saluto a voi uomini e donne liberi del mondo...

attila621
07-03-11, 19:23
lun apr 19, 2010 10:32 am

...cari signori, io altro non sono che una voce
a stonare tutto il coro, noi qui a parlare,
a dire, a esaltare, a calunniare,
e tutto per niente, in un continuo ritardo,
in contesti spesso passati, a riesumare
il poco importante su prevalenze
che fingiamo di non vedere,
il rifugiarsi su antiche diatribe
del mi e ti e forse toni....
TRADOTTO: IO e TU e forse altri= tutti bravi.
solo e spesso per poter parlare, dire e affermare...
ciò che probabilmente non sarà...ma perchè !!!
Oggi noi se non sbaglio siamo Europa,
sempre se non sbaglio abbiamo ratificato
assieme ai nostri soci un certo trattato,
IL TRATTATO DI LISBONA per superare,
un precedente trattato, quello di MAASTRICHT
firmato nel 1992, per accelerare la politica
di tale confederazione, ed io...
Potrei umilmente esortarvi..ma non importa..
Tutte le cose andrebbero assolutamente guardate,
nell' esatto momento in cui si vivono,
senza dissociazione alcuna, e solo così
si capirebbe quanto fuori luogo e tempo,
spesso ci riferiamo solo per nostra falsa
convenienza più o meno di parte...NORD\SUD\EST\OVEST...
Che sarà mai questa grandiosa Europa,
se il principio assoluto dovesse essere che l' unione
fa la forza, allora significa che tale principio come
i molti scomparsi, oggi non ha alcun valore,
la debolezza dell' Europa manifesta alla immensa crisi
che ci attanaglia, e l' artefatto principio di una coesione
inesistente, anzi l' innalzamento del singolo stato...
I teutonici a decidere per posizione presa,
senza guardare alla mera realtà,
si scarica al sud e alle nuove periferiche
gli errori di tutti, le malefatte come nodi al pettine,
nell' incapace visione globale, data da semplici numeri,
che guarda caso stanno alle solite banche,
incapacissime spesso alla matematica,
facendone appunto un' opinione...
L' oggi, il "momento" in cui si vive...
L' IMPOSSIBILE CHE SI VUOL RENDERE POSSIBILE,
NEL NOSTRO SPESSO A MANIFESTAZIONE....
LA PRESUNZIONE, che la matematica sconfessa...
In un fazioso 1% di pil positivo per l' Europa tutta
nei prossimi anni...e sarebbe un gran risultato...
tutti noi al fallimento sistemico e sistematico
a favore di non so chi, ed è questo che non mi spiego,
in un sistema fallace, fondato dal debito su debito su debito...,
tutto il denaro non esiste, non esistono interessi, a cui fronte
mai denaro è stato stampato, esiste un SIGNORAGGIO di cui
è vietato parlare, esistono debiti pubblici sempre più macroscopici,
di tutti gli aventi parte, QUEL MISERO 1% bruciato in sorplus,
le nostre ricchezze personali senza alcuna tutela se non gia bruciate
al sostentamento famigliare, il crollo dietro alla porta,
e noi barricati fuori tempo e fuori luogo alla misera finzione...
Un saluto sincero a voi uomini e donne liberi del mondo..

attila621
07-03-11, 19:25
mer apr 21, 2010 4:34 pm

...come avevo promesso torniamo a ballare,
per antichi fasti che in assoluto silenzio,
a scaturire in rilevante bolla bomba e default...
Il mio ricordo indissolubilmente legato all' Argentina...
e a quanto molti anni or sono in me si manifestò in domande.
Bolle bolle bombe bombe,
le molte nazioni che danzano con il partner Default
dal dopoguerra ad oggi l' intero occidente e le troppo poche
mosche bianche, dicevo, ed a ragione, le bolle americane,
travolgeranno tutto e tutti, il debito privato travasato
nel pubblico, giganteschi debiti pubblici ci affogheranno,
con una economia reale asfittica e scheccherata alla fantafinanza,
l' oro che non c'è, i soldi che non esistono in un sistema impossibile
che crollerà, l' opinione della matematica che non c'è...
Scrivevo pochi giorni or sono, si mostra la Grecia come eclatante...
come mostrare un albero con dietro un' intera foresta, che sarà mai ?!!!

La Grecia, no!! non salterà, nessun default, salviamo le apparenze,
non rompiamo specchi, porta male, sette anni di sfiga, e probabilmente,
i sette anni saranno quelli di attesa per me, e per noi tutti,
per ballare con i default, che non mi sorprenderebbe come per le bollicine,
trainati proprio dagli Americani, i reali del capitalismo smodato,
che trascineranno nella loro caduta verticale, tutti, e non sono pochi,
quelli stati fantasmagoricamente indebitati, che fingendo sino all' ultimo
di non aver fiutato pericolo, non si saranno messi al riparo, cosa per altro
gia da ora quasi impossibile, la matematica...nessuna opinione, non sarà
possibile alcun numero artefatto, l' economia reale, ripeto, asfittica...
ripeto, poca domanda e materie prime ai massimi storici...mai si era visto
La Germania, è l' unico paese in Europa e forse nell' intero occidente "opulento"
con i propri conti veramente in ordine, l' unico in grado di tappare falle,
sembra e non si sa a che costo, interverrà per l ' albero, ma quando poi,
la "rigogliosa" foresta avanzerà, nei prossimi anni..
scusatemi ma saranno veri e propri c...i.!!!

l’Italia con il debito enorme che porta sulle spalle,
non può salvarsi in nessun caso,
prima o poi, capitolerà schiacciata da tal ingestibile peso.
E, nulla potrà qualsiasi sia la sua politica....

Il problema, dal mio punto di vista non è il deficit annuale che,
con qualche taglio, qualche trucco contabile e con i soliti condoni,
si può sempre sistemare, il problema per gli stati è il debito,
quello accumulato dal dopoguerra, che è spesso il puro indice di sviluppo:
ovvero, considerando il debito italiano e quantificando quanto realizzato
in questi ultimi 40 anni in termini di servizi, infrastrutture, supporto sociale,
probabilmente i valori non si discosterebbero,
ovvero si mostrerebbe tutto il suo nonsenso,
non v’è creazione alcuna di valore
se non a spese delle generazioni successive.
Ricordate...debito su debito su debito...
Dove è finito dunque il famoso PIL
ed il suo accumulo negli anni?

Il tutto risulta essere estemporaneo,
a godimento di alcune generazioni,
ed in carico alle successive.
Prendiamo il caso USA:
hanno impiegato 200 anni per accumulare 1 trilione di debito,
e nel solo 2009 il debito è cresciuto di 1,9 trilioni,
raggiungendo quota 12,5 trilioni;
nel 2020 è previsto che raggiunga quota 25 trilioni
non considerando che i tassi sino ad allora potrebbero esplodere
e quindi il debito da pagare sarebbe ben più alto,
ovvero interessi annui sul debito pari al PIL attuale.

Dov’è, anche per gli USA, dunque,
il benessere creato se non nel debito accumulato?
Non è questa l’ennesima conferma dell’inefficacia
della combinata capitalismo/consumismo,
che molti credono essere il sistema perfetto,
e che invece genera e genererà solo bancarotte a livelli crescenti...

Oggi come oggi Italia, Irlanda, Spagna, Grecia, Giappone,
Portogallo, paesi baltici, USA e UK sono, in ottica rischio defau..
cosa ha dunque prodotto il ventesimo secolo per questi stati
e per le sue generazioni future se non un ventunesimo secolo da bancarotta,
con le conseguenze sociali che possiamo immaginare?
I conti pubblici di molti stati proggrediti sono fuori controllo o al limite,
con tassi vicino allo zero, immaginatevi se salissero,
non sarà possibile rinnovare i debiti in scadenza...

Per fare un esempio, il Giappone dal marzo 2011
avrà ammassato un debito in scadenza, da rinnovare,
di 11 trillioni di dollari,
che equivale al PIL di Italia, Francia e UK messi assieme.

La Grecia, solo un' albero a fronte di un' intera foresta,
questo è solo un passaggio di un processo più ampio
e che mostra la fragilità e il non senso del sistema finanziario,
politico e sociale costruito nel dopoguerra.

La domanda ultima è: quando le masse ne prenderanno coscienza?
La mia idea, da tempo, è che come sempre,
lo faranno troppo tardi,
quando i buoi sono già scappati dal recinto
e da preservare non ci sarà più nulla.

Reflex...un saluto a voi uomini e donne liberi del mondo...

attila621
07-03-11, 19:26
sab apr 24, 2010 11:24 am

...il sig. Tremonti, resta un "grande",
sia che dica la "verità",
sia che ne dica una mezza,
sia che dica una "falsità"..
Ma resta vero, che allo stato attuale,
per come stanno le cose,
che altro si poteva fare?
Se non proseguire per posizione presa di tutti..
Falsando come sempre la realtà!!!
Come gia detto, la Grecia è "salva",
de io felice

Tremonti e la metafora della casa incendiata,
dell' estintore da "donare" da 5.500 miliardi di euro..
ma a che costo, per Noi e per la Grecia..quali le "garanzie"
che non esistono se non nel debito comune..
Il fuoco di paglia...

Io e la metafora dell' albero a fronte della foresta,
ballando con i molteplici default trilioni e trilioni di euro..
Il possibile incendio dell' intera foresta...

Ma che altro si poteva fare,
se non salvare le solite apparenze ?!!!

..Quando finiranno le solite apparenze?!!
Nel momento preciso in cui tutti noi prenderemo Coscienza...

Come mai oggi, che che se ne dica,
di falsa ripresa, in falsa ripresa...
l' economia reale, quella del PIL, è asfittica
e falsamente incomprensibile...

L' effetto delle pentole scoperchiate pensando di..
ma poi dentro, molto ma molto di più

L' effetto delle bolle che etimologicamente cambierei in bombe,
ma confidenzialmente "bollicine", ma pur sempre bombe..

Ebbene, l ' imprevisto di co tanta "inconsapevolezza" finanziaria,
si traduce in economia reale, quella del solito PIL, asfittica,
Ma perchè.?!!

L' IMPREVISTO, sta appunto nella coscienza delle persone,
che tendenzialmente si tende a travisare, a non far esaltare,
da chi ben sa della potenza dei popoli nella presa di coscienza..
Oggi la soglia di consapevolezza in troppi di noi,
si è notevolmente alzata creando non pochi problemi..
si prende atto, riducendo notevolmente i consumi,
cambiando spesso lo stile di vita, "risparmiando"...

Noi tutti sempre con due lavori, lavoratori e al contempo consumatori,
ora, molti non più lavoratori e al contempo non più consumatori...
se non per lo stretto necessario,
che poi anche il necessario, sarebbe da guardare, ma altro discorso..
il ribaltamento di semplici ed efficaci crismi,
oggi non più domanda e offerta,
ma bensi molta offerta su sempre meno domanda,
pochi soldi, molti soldi, ma in realtà troppo debito,
ma fate voi::= economia reale asfittica.

Ma ora guardiamo un po' a coloro che hanno preso atto,
chi sono, cosa fanno, e come si comporteranno per posizione presa.
Il fulcro, e le molte periferiche.

Primi, i Giovani, che spesso malgrado l' irruenza
dell' età e magari il tanto "studio", poco se non pochissimo
trovano e spesso mal pagato "causa forza maggiore", questi, i giovani,
spesso sottovalutati, sono una miccia accesa, una forza di piena
che potrebbe diventare in futuro dirompente
alla diga dell' apparenza...molto, direi troppo sottovalutati a semplici "BAMBOCIONI"..

Secondi i licenziati, quelli senza lavoro, e che non trovano...
tutti i mobilitati e cassaintegrati che sommati a precari,
e quant'altro stanno e prenderanno atto...

Tutto l' esercito di artigiani commercianti, e quant' altro
che come me, ha dovuto suo malgrado
licenziare a fronte di commesse scomparse, dileguate nei meandri
economicifantasiosifinanziari, questi per altro senza alcun ammortizzatore,
se non rivolgersi alle banche per implementare debito
che poi vedremo..se ce la faranno....

Poi ci sono le grandi aziende,
i gruppi e quant' altro che sono si a regime, ma di licenziamenti
cassaintegrazione e mobilità, a riduzione di costi a più non posso,
ma quest' ultima categoria, gioca molto con le parti,
essendo largamente tutelata da noi tutti,
e spesso fiancheggiatori fin che possono della parvenza,
quindi in una periferica ben più alta all' apparire e non essere...

Ora, si potrebbe provare a tirare delle semplici ma reali conclusioni,
le mie sono e sarebbero sufficientemente pessimistiche,
e mi indurrebbero a non finire più in quanto a spiegazioni...
Lascio a voi tutti l' ingrato compito più o meno personale,
alla vostra presa di coscienza, che mi ricorda un po' la presa della Bastiglia,
e come sempre "forse" a soluzioni estreme....

Un buongiorno a voi uomini e donne liberi del mondo...

attila621
07-03-11, 19:29
ven apr 30, 2010 9:07 am

...siamo dei veri e propri mostri
capacissimi a prenderci per il c..o
mai domi, mai sazi, imperterriti
alla banalità non più capaci oltre al naso,
va tutto a gonfie vele, ma proseguendo così
le vele sgonfieranno...

Avrei moltissimo da dire, ma come spesso
meglio stare a contemplare il mondo, immobile,
mentre tutto a poco a poco si sta fermando,
la gente come sempre nella storia sta impazzendo..
dove si "vuole" arrivare, economicamente parlando
la situazione com'è, non è sostenibile,
vedo la bestialità dell' uomo avanzare,
l' assoluta incapacità dei politici, che essendo uomini,
tendono a mitigare situazioni da uomini, ribadendo
e affidandosi a falsità e speranza elusa...

Qui si discute di niente, perchè niente siamo,
macinati e triturati dai nostri stessi eventi..
Poco da fare, come sempre capacissimi nel star bene
e fottendoci a più non posso, ma appena i problemi
diventano più grandi, nessuno più coglie la realtà,
e allora la gente impazzisce, scollegandosi dal reale,
facendo finta, in un circuirsi di fottuta apparenza
finche regge, ma all' improvviso poi le conseguenze...
...poliziotti greci in tenuta anti sommossa,
pronti allo scontro "Patrioticoeconomico" per la patria...
contro invasori greci colpevoli di aver creduto a tutto
il falso promulgato da altri greci...e fosse solo la GRECIA...

Anticipo, Vedo e scrivo di cose che spesso poi si realizzano,
a braccia conserte immobile scruto il mondo, guardo la gente,
ma ciò che più mi piace è guardare i bambini, loro giocano,
ma loro stessi oggi sono cambiati, strumentalizzati dal gioco
dei grandi, dalla pirotecnica capacità di apparire,
di non manifestare l' animo, di fuggire la realtà...
Ma non preoccupatevi, va tutto molto ma molto bene...
e se così non fosse, non ci resta che attendere e continuare
a fare finta...finche il tutto regge....hanno pianto un po',
ma poi si sono abituati, a tutto si abitua quel vigliacco che è l' uomo...

Mi sto a poco a poco esaurendo, come una fiamma senza ossigeno...
l' inerzia mi appaga più del prodigarmi, in un mondo che sempre più
non capisco, e che se leggo mi sconforta per tutto ciò che vado.....
Un saluto a voi uomini e donne liberi del mondo...

attila621
07-03-11, 19:31
sab mag 08, 2010 11:37 am

...avanti chi tocca, DEFAULT..
gli UK come saranno messi...
i colonialisti per antonomasia,
i signori della city, bombetta e borsa
e maleducazione economica
loro e la loro sterlina...come saranno messi..
ci sarà da piangere o da ridere.??!!!
L' Irlanda che anni addietro ha aperto le porte
con sistemi economiciartificiosifantasmagorici,
il Portogallo, la Spagna,....e tutti gli altri che
non menziono per "rispetto""dispetto"...
Parte del titolo di questo mio argomento dice:..
...NON SOLO UN FATTORE ECONOMICO...
Ed ora ci siamo in parte, mi riferivo appunto
all' EDUCAZIONE PERSA, al rispetto svenduto,
la maleducazione dilaga, tutti a salvare se stessi,
magari calpestandoci, raccontandoci di tutto e di più
pur di far finta, nessuna economia, nessun riguardo,
ma solo la maleducazione dilagante...dicevo nel titolo:..
..LA CRISI PARTE DA LONTANO...
..Appunto...il fattore umano ed umanistico...perso...
un saluto a voi uomini e donne liberi del mondo...IO..L' idiota...
...ma guarda un po' molto spesso avviene...
...io lo scrivo prima e poi si verifica...che sarà mai...
...forse la complessità del mondo, dell' uomo...a guardare bene,
mica poi tanto complessi visto il perpetuarsi di accadimenti...
..ma poi mi dico, sei arrogante e presuntuoso, solo la mia mente che mente...

attila621
07-03-11, 19:33
mar mag 25, 2010 10:36 pm

...ebbene rieccomi...
riprendiamo oggi le comiche,
improvvisamente tutti capiscono il fine..ed io a ridere..
dimenticando ciò che è stato...e "che ancora sarà"..
Il proclama, stanziati una valanga di miliardi "inesistenti"
l' Europa al salvataggio!! LA Grecia resterà un caso isolato!!!
Altro debito su debito su debito per garantire anche ai posteri
le catene del denaro che non c'e, sono incazzatissimo,
con un sistema di m...a, con un sacco di gente di m...a..
Di falsi profeti del c...o che ogni giorno abusano dei popoli..
Ed io mestamente a dire la Grecia solo un' albero, con
dietro un' intera foresta, lo dicevo prima ed ora lo URLO!!!
I tedeschi a minacciare "GUAI SE SUCCEDERA' ANCORA!!!!"
Il giorno dopo tutti ad esultare per una borsa euforica più 11%..
Ed io a ribadire calma, solo specchi per noi allodole...
Aspettate il venerdi, giorno per antonomasia per rivelazioni borsistiche...
Oggi le comiche, il fior fiore di economisti bugiardati
dal meccanico per trance di Vicenza...Oggi poi ancora più
comiche..Nel mal comune mezzo gaudio, tutti sull' orlo
default, l' Europa ORDINA e tutti all' unisono a scoprire
problemi eccolo allora, il TRATTATO DI LISBONA a manifestarsi,
Dopo lunghi silenzi mascherati da continue riprese "fuochi fatui"
oggi improvvisamente mi giunge all' orecchio dagli stessi che
sino a ieri nulla paventavano che l' Europa ha prodotto solo debito!!!!
ha vissuto sopra le righe!!!! improvvisamente tutti hanno capito,
tutti all' unisono a trovare rimedi, ora è il momento dei sacrifici
per tutti, dimenticando ciò che è stato, accantonando privilegi
donazioni ruberie e quant' altro magari per una manciata di voti,
dimenticando magari in giacca e cravatta con mani e visi curati
chi da sempre abituato a sacrificare...mi giunge all' orecchio
di innumerevoli falsi invalidi e pensioni più o meno d' oro,
ora la lotta all' evasione divverrà vera lotta, che volete,
prima si scherzava oggi le comiche appunto, improvvisamente
certi nodi lontani tutti all' unisono al pettine...dicevo...
le masse prenderanno atto di quanto sta accadendo
quando non ci sarà più niente da salvare...eccovi,
ed ancora dibattiti fra i soliti differenti e indifferenti
luminari in TV, economisti, industriali, sindacalisti,
politici, sociologi, storici , saltimbanchi , illusionisti,
clown, trapezzisti , ancora legati alle loro palle, ad
accusarsi e scusarsi fra di loro nel solito teatrino
nel solito circo di sempre a lavarsi le mani...
e una masnara di "coglioni" a guardarli, ad ascoltarli
quasi fossero il Messia, ora il disastro è sempre più
vicino, la tensione nel mondo destinata ad alzarsi,
ora vi voglio ricordare la mia "presunzione",
cominciai il mio viaggio ricordando Argentina,
terra caliente di tango e desaparasidos...
Vi riricordo il TRATTATO DI LISBONA,
in esso guarda caso, ripristinata la pena di morte...
sapete in quali casi ????...uno per tutti,
nel caso di sommosse popolari, lungimiranti...
in tempi antichi ricordiamo di tali sommosse,
nella storia spesso..oggi, chi l' avrebbe pensato..
provate a chiedervelo perchè, quale le ragioni...
Tutto molto concatenato, l' euro dopo una decina d' anni
improvvisamente tutti hanno capito...ma capito cosa...
molto l' avevo gia scritto...altro bel punto di riflessione
il nuovo ordine mondiale...BUSH SENIOR 1991...MAGARI
UN GIORNO CI SVEGLIEREMO...ET VOILA'........
Ve la do io la politica...a etto, a chilo, a quintale, a tonnellate...
riflettete, non è mai troppo tardi...ma forse lo è...
il denaro che non esiste, l' economia del pil sparita...
Dormiamo tranquilli, il lavoro a scomparire, i giovani
sottovalutati assieme a molto altro....

attila621
07-03-11, 19:34
mar mar 09, 2010 11:08 am

...teorizziamo..
La più grossa contraddizione

Ci sono moltissimi punti su cui una persona
può venire bollata come "complottista"
o semplicemente "folle" o ancora "paranoica",
ma tutti possono essere messi in discussione da un qualsiasi individuo.
Quello che invece pare mettere d'accordo tutti
è che la possibilità di essere soli contro un diabolico titano
(il NWO ed i suoi fautori) sia quantomeno esagerata,
tanta e tale è la portata dell'inganno
che deve essere perpetrato ai danni del mondo intero.

Riflettiamo però un secondo su di un'argomento
che è sempre caro alle persone: la politica.
I cittadini di uno stato, politicamente parlando,
possono essere divisi in moltissime categorie
(non mi riferisco affatto a destra/sinistra):
ad esempio c'è chi è un attivista
ed ha una cieca fede nel carrozzone politico.
C'è chi segue attentamente le vicende della politica
perchè non può farne a meno (del resto, ogni decisione presa
nei "palazzi del potere" giusta o sbagliata che sia influisce sulla vita di tutti).
Scivolando nel baratro dell'apatia politica, poi,
la gente si interessa sempre meno agli affari dei politici.
Chiediamoci dunque che cosa fa propendere una persona
per un determinato orientamento:
possiamo ottenere la risposta a questa domanda
chiedendo direttamente a coloro che non seguono la politica.
Il "veleno" che ci mostrano (per quanto a volte diluito) è sempre lo stesso:
"tanto pensano sempre prima ai propri interessi"
(avessi un centesimo per ogni volta che ho sentito questa frase).
Quello che allontana la gente dalla politica è, dunque,
una crescente disillusione verso le istituzioni in generale.

Vediamo quindi come il sistema si protegge
da questi "bestemmiatori" (passatemi il termine):
avete presente la teoria delle "mele marce"?
Per chi non la conoscesse, si tratta della spiegazione
che viene implicitamente fornita agli scandali che
saltuariamente fanno capolino davanti all'opinione pubblica.
Di fatto, si è portati a pensare che quegli individui malvagi
siano solo pochi deviati in confronto ad una candida società priva di veri mali.
Questo deriva dal principio (non totalmente errato, peraltro)
secondo il quale alle basi della gerarchia politica
(o di qualsiasi altra gerarchia, come vedremo in seguito)
ci sono soggetti innocenti o comunque inconsapevoli,
mentre salendo ai vertici si acquista
consapevolezza e quindi responsabilità/potere.

Passiamo ad un altro esempio:
credo che nessuno si sognerebbe mai
di pensare male del proprio medico di fiducia
(anche se vi possono essere casi isolati di poca professionalità)
e comunque non lo si includerebbe in alcun disegno "oscuro".
Sarete tutti però concordi con me che ai vertici di questa piramide
vi sono elementi (le case farmaceutiche in primis)
che proprio a causa degli enormi interessi economici e finanziari
in gioco se ne fregano altamente della moralità
e continuano a proporre medicinali
ad un prezzo elevatissimo o peggio dannosi.
Insomma la medicina è la scienza che lotta contro
quasi tutto quello che la tiene in vita:
vedrete senz'altro l'analogia con l'esempio precedente.

Espandiamo ora il ragionamento alla totalità delle gerarchie
(e in ultima analisi a quello che si conosce degli Illuminati):
non è dunque necessario che tutta la piramide
lavori consapevolmente per attuare le decisioni prese alla sommità.
Inconsapevolmente gli strati inferiori
lavorano nella stessa direzione di quelli superiori.
Del resto il meccanismo è ben noto e sostanzialmente
è identico a quello della verità a strati.
Con l'11 settembre, gli Illuminati hanno creato
il pretesto per un'accelerazione dei propri piani.
Scendendo ad un livello più basso abbiamo
militari che combattono per ciò che credono reale
(aiutando così il progetto di dominio globale)
e ancora più in basso troviamo la gente comune
che ha talmente tanti grattacapi
che riesce solo ad avvertire il timore di ciò che accade,
sufficiente però a mantenere il necessario controllo delle masse.

REFLEX..

attila621
07-03-11, 19:35
gio giu 03, 2010 9:57 pm

...ora guardiamo alla crisi con occhi diversi,
e lo facciamo in due modi, il primo quello dei
potenti, tutti quei "signori" che di signorile
hanno ben poco se non ingenti capitali forniti
dai soliti "coglioni" che noi siamo, questi signori,
sono gli stessi a scatenare crisi dissesti economici
e sociali nei più disparati angoli del mondo, e mai
nessuno ne parla, non c'è mai un' interfaccia
direttamente proporzionale agli avvenimenti
e alla loro predominanza, e questo silenzio
agevola il loro operare su larga scala...
La seconda visione ne è la conseguenza
della prima, l' assoluto silenzio di interi
popoli a cui tutto viene tragicamente
rubato senza che alcuno batta un colpo
a favore di tanti diseredati, tutto insomma
avviene come sempre e noi tutti ad affogare
in un mare di apparenza, ove la crisi la fa da
padrona, noi tutti apparentemente evoluti
al nulla i problemi di ieri oggi massificati
in relazione a spazi sempre più ristretti,
ove per forza di cose si arriverà prima o poi
a spingerci, per poi calpestarci in un mondo
interamente privatizzato ove gli esseri umani
alla stregua della merce stessa...avevo parlato
della fame del mondo, di come questo antico
problema falsamente mistificato per poi in
realtà mai nemmeno affrontato, solo parvenza
per masse dissolute al facile abboccare dei media
ad obbedire, avevo già parlato di come oggi
l' AFRICA l' unico continente ancora scoperto
e facile preda dei soliti signori che altro
interesse non hanno che il loro, tutto ciò
in stretta relazione con l' altro mio argomento
in luogo, riferito al N.W.O. tutto tragicamente
concatenato ma non dobbiamo sentire...

attila621
07-03-11, 19:36
gio giu 03, 2010 10:07 pm

...l' occidente rinnega il colonialismo...
il lupo perde il pelo ma non il vizio,
oppure.....l' altra faccia della verità...
alla faccia di ONU FAO e quant'altro
queste organizzazioni, guarda caso
presiedute da gli stessi signori che,
di signorile ben poco....

Più di 20 paesi africani cedono terreni agli stranieri per l'agricoltura intensiva.


di John Vidal


Awassa, Etiopia. Usciamo dalla strada principale a Awassa, abbiamo convinto le guardie e viaggiamo per un miglio su terreno disabitato fino a quando troviamo quella che presto sarà la più grande serra dell’Etiopia. Situata sotto una scogliera della valle di Rift, la costruzione è ancora lontana dall' essere finita, ma la struttura in plastica e acciaio si estende su 20 ettari- la misura di 20 campi di calcio.
Il manager della fattoria ci mostra milioni di pomodori, peperoni e altri vegetali coltivati in file di 450 metri in condizioni controllate dal computer. Ingegneri spagnoli costruiscono la struttura in acciaio, la tecnologia olandese minimizza l'utilizzo di acqua da due pozzi e 1000 donne raccolgono e conservano 50 tonnellate di alimenti al giorno.
Entro 24 ore si trasporteranno per 320 km a Addis Abeba e avranno volato in aereo per 1.600 km ai negozi e ristoranti a Dubai, Jiddah e altri luoghi del Medio Oriente.
L’Etiopia è uno dei paesi più affamati nel mondo nel quale più di 13 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, ma paradossalmente il governo offre almeno 3 milioni di ettari della sua terra più fertile a paesi ricchi ed a alcuni degli individui con più soldi nel mondo perché esportino alimenti alle loro popolazioni.
I 1000 ettari che contengono le serre di Awassa sono state concesse per 99 anni ad un imprenditore miliadario nato in Etiopia, Mohammed al-Amoudi, uno dei 50 uomini più ricchi al mondo. La compagnia Saudi Star pianifica di spendere fino a 2 miliardi di dollari comprando e coltivando 0,5 milioni di ettari di terra in Etiopia nei prossimi anni. Fin' ora ha comprato 4 fattorie e sta coltivando frumento, riso, vegetali e fiori per il mercato saudita. Spera di riuscire ad impiegare più di 10.000 persone.
Ma l’Etipia è solo uno dei 20 paesi o più, africani neI qualI le terre si stanno comprando o cedendo per un’agricoltura intensiva su scala immensa in quello che potrebbe essere il più grande cambiamento nelle relazioni di proprietà dall’era coloniale.

La febbre della terra.
Un ricercatore dell’Observer calcola che fino a 50 milioni di ettari di terra- un’aerea il doppio del Regno Unito- sono stati acquistati negli ultimi anni o sono in processo di negoziazione da parte dei governi e investitori agiati che lavorano con sussidi statali. I dati utilizzatii sono stati compilati da Grain, l’Istituto Internazionale per l' Ambiente e lo Sviluppo, la Coalizione Internazionale per l'accesso alla terra (ILC), ActionAid e di altri gruppi non governativi.
La febbre della terra, che si accelera, è stata causata dalla scarsità mondiale di alimenti che seguì ai forti aumenti del petrolio nel 2008, la crescente scarsità di acqua e l’insistenza dell' UE che il 10% di tutto il combustibile per il trasporto deve provenire da biocombustibile entro il 2015.
In molte aeree gli accordi hanno portato sconforto, malessere pubblico e lamentele sull’ “appropriazione della terra”.

L’eperienza di Nyikaw Ochalla, un’Anauk indigena della regione Gambella dell’Etiopia, che adesso abita in Gran Bretagna ma è in continuo contatto con agricoltori della sua regione, è tipica. Ha detto: “Tutta la terra nella regione Gambella si utilizza. Ogni comunità possiede e si prende cura del proprio territorio, dei fiumi e terre da coltivazione al suo interno. Dire che esiste terra sprecata o non usata a Gambella è un mito diffuso da governo e investitori”.

“Le compagnie estere arrivano in gran numero e privano le persone della terra che hanno utilizzato per secoli. Non ci sono consultazioni con la popolazione indigena. Gli accordi si chiudono in segreto. L’unica cosa che le persone del posto vedono è gente che arriva con numerosi trattori per invadere le loro terre”.

“Tutta la terra che circondava il villaggio della mia famiglia, Illia, è stata presa ed è svuotata. Adesso la gente deve lavorare per una compagnia indiana. La loro terra è stata presa con la forza e senza alcun compenso. La gente non può credere a quanto sta succedendo. Migliaia di persone ne saranno colpite e soffriranno la fame”.

Non si sa se gli acquisti miglioreranno o peggioreranno la sicurezza alimentare in Africa, o se stimoleranno conflitti separatisti, ma si prevede che un importante rapporto della Banca Mondiale dovrebbe essere pubblicato questo mese avverta dei potenziali benefici e degli immensi pericoli che questo rappresenta per la gente e la natura.
Aumenta la febbre degli agro-alimentari internazionali, le banche d’investimento, gli hedge funds, i commercianti in materie prime, fondi sovrani come fondi pensione, fondazioni e individui britannici attratti dalla terra più economica del mondo.

Insieme cercano ovunque, nel Sudan, in Kenia, Nigeria, Tanzania, Malawi, Etiopia, Congo, Zambia, Madagascar, Zimbawe, Mali, Sierra Leone, Ghana e altri luoghi. Solo l’Etiopia ha approvato 815 progetti agricoli finanziati da stranieri dal 2007. La terra esistente che gli investitori non hanno potuto comprare si sta svendendo per un dollaro l’ettaro all’anno, all’incirca.
Si pensa che l’Arabia Saudita, insieme ad altri Stati degli emirati del Medio Oriente come Qatar, Kuwait e Abu Dabi, sia il più grande acquirente. Nel 2008 il governo saudito, che è stato uno dei più grandi produttori di frumento del Medio Oriente, ha annunciato che avrebbe ridotto la sua produzione interna di cereali di un 12% per conservare la sua acqua. Ha assegnato 5 miliardi di dollari per fornire prestiti a tassi preferenziali a compagnie che volevano investire in paesi con una forte potenzialità agricola.

Nel frattempo la compagnia d’investimento saudita Foras, sostenuta dalla Banca dello Sviluppo Islamico e ricchi investitori sauditi, ha intenzione di spendere 1000 milioni di dollari entro sette anni per comprare terre e nella produzione di sette milioni di tonnellate di riso per il mercato saudita. La compagnia dice che sta studiando l’acquisto di terre in Mali, Senegal, Sudan e Uganda. Nel volversi verso l’Africa per produrre le sue coltivazioni basiche, l’Arabia Saudita non solo acquista terre africane ma si assicura anche l’equivalente di centinaia di milioni di galloni di acqua all' anno.
L’acqua, dice l’ONU, sarà la risorsa determinante nei prossimi 100 anni.


Enormi affari
Dal 2008 investitori sauditi hanno acquistato notevolmente nel Sudan, Egitto, Etiopia e Kenia. L’anno scorso i primi sacchi di frumento prodotto in Etiopia per il mercato saudita sono stati presentati da Al-Amoudi al Re Abdullah.
Alcuni degli affari africani in questione sono di dimensione esorbitante: la Cina ha firmato un contratto con la Rep. Democratica del Congo per la coltivazione di 2,8 milioni di ettari di olio di palma per biocombustibile. Prima che fallisse a causa dei disturbi, un affare di 1,2 milioni di ettari tra il Madagascar e la compagnia sudcoreana Daewoo avrebbe incluso quasi la metà della terra coltivabile del paese.

Vi è anche la domanda di terra per produrre colture di biocarburanti. Compagnie europee di biocombustibile hanno acquistato e sollecitato circa 4 milioni di ettari in Africa. "Ciò ha portato allo spostamento di persone, la mancanza di consultazione e di compensazione, promesse non mantenute sulle retribuzioni e opportunità di lavoro", ha detto Tom Rice, autore di un dossier di ActionAid che calcola che l’UE deve coltivare 17,4 milioni di ettari, più della metà della grandezza dell’Italia, se vuole raggiungere l’obiettivo di un 10% di biocombustibile per il 2015.

“L’appropriazione della terra per biocombustibili in Africa sta spostando agricoltori e produzione di alimenti. La quantità di persone che soffrirà la fame aumenterà”, ha detto. Aziende britanniche hanno ottenuto terre in Angola, Etiopia, Mozambique, Nigeria e Tanzania per coltivare fiori e vegetali.
Compagnie indiane, coperte da prestiti governativi, hanno comprato o affittato centinaia di migliaia di ettari in Etiopia, Kenia, Madagascar, Senegal e Mozambique dove coltivano riso, canna da zucchero e lenticchie per alimentare il loro mercato interno.

Nessun sito è lasciato senza essere considerato. Il Sudan, che emerge da una guerra civile ed è stato in gran parte privato dello sviluppo per una generazione, è uno dei nuovi punti di attrazione. Compagnie sudcoreane l’anno scorso hanno comprato 0,7 milioni di ettari nel nord del Sudan per coltivare frumento; gli Emirati Arabi hanno acquistato 760 milioni di ettari e il mese scorso l’Arabia Saudita ha chiuso un accordo per 40.000 ettari nella provincia del Nilo.

Il governo del Sud del Sudan dice che molte compagnie cercano ora di acquistare terre. “Abbiamo ricevuto molte sollecitazioni di numerosi promotori. Ci sono affari in corso”, ha detto Peter Chooli, direttore delle risorse acquatiche e di irrigazione, a Juba settimana scorsa. “Un gruppo danese è in affari con lo Stato e un altro vuole usare terre vicino al Nilo”.

In uno degli affari più straordinari, l’azienda avventuriera newyorkese d’investimento Jarch Capital, diretta dell’ex commerciante in materie prime Philip Heliberg, ha affittato 800.000 ettari nel sud del Sudan, vicino al Darfur. Hiliberg non solo ha promesso di creare posti di lavoro ma anche che investirà un 10% ed oltre dei suoi guadagni nella comunità locale. Ma è stato accusato dai sudanesi di “appropriarsi” di terre comunali, e di dirigere un tentativo statunitense di frammentare il Sudan ed sfruttare le sue risorse.

Nuovo colonialismo
Devlin Kuyek, un ricercatore residente a Montreal che lavora con Grain, ha detto che gli investimenti in Africa vengono visti ora da parte di numerosi governi come una nuova strategia per l'approvvigionamento di cibo.

“I paesi ricchi mirano all’Africa non solo per ottenere un buon profitto, ma anche come una polizza assicurativa. Scarsità di alimenti e disturbi in 28 paesi nel 2008, diminuzione della fornitura dell’acqua, cambiamento climatico ed un immenso aumento della popolazione, si sono combinati per far si che i terreni siano attraenti. L’Africa ha più terre e, in paragone con altri continenti, sono economiche”, ha detto.

Ma molti degli affari sono ampliamente condannati da gruppi non governativi occidentali e nazionali come un “nuovo colonialismo”, che allontana le persone dalla campagna e sottrae le risorse già scarse delle persone.
Abbiamo trovato Tegenu Morku, agente immobiliare, in un caffè sul bordo della strada, mentre era in viaggio verso la regione Oromia in Etiopia alla ricerca di 500 ettari di terreno ad un gruppo di investitori egiziani. Pianificavano l’allevamento di bovini, la coltivazione di cereali e spezie, e l’esportazione della maggior quantità possibile in Egitto. Ci doveva essere acqua e sperava che il prezzo fosse intorno ai 15 birr (circa un dollaro) per ettaro all’anno- meno di un quarto del costo delle terre in Egitto ed una decima parte del prezzo dei terreni in Asia.

“La terra, la mano d’opera a basso prezzo ed il clima sono buoni. Tutti- sauditi, turchi, cinesi, egiziani- sono in attesa- Agli agricoltori non piace perché sono mandati via ma possono trovare terre in altri luoghi e, inoltre, ricevono un compenso, equivalente all’incirca al valore dei raccolti di 10 anni”, ha detto.

Carestia causata dall'uomo
Oromia è uno dei centri della febbre per la terra africana. Haile Hirpa, presidente dell’associazione di studi d’Orobia, la settimana scorsa, in una lettera di protesta al segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, ha detto che l’India ha acquistato un milione di ettari, Djibouti 1000 ettari, Arabia Saudita 100.000 e che investitori egiziani, sudcoreani, cinesi, nigeriani e altri arabi erano attivi nello Stato.
“Questa è la nuova colonizzazione del XXI Secolo. I sauditi si beneficiano con la semina di riso mentre gli oromi muoiono di miseria causata dalla fame, mentre stiamo parlando”, ha detto.

Il governo etiope ha smentito che gli affari stiano provocando fame e ha detto che gli affari terrieri attirano centinaia di milioni di dollari d’investimento estero e creano decine di migliaia di posti di lavoro. Un portavoce ha detto: “L’Etiopia ha (75 milioni di ettari) di terre fertili, delle quali solo un 15% sono attualmente in uso- principalmente da agricoltori per sopravvivere. Della restante terra, solo una piccola percentuale- 3 a 4%-viene offerta agli investitori esteri. Agli investitori non si dà mai la terra che appartiene ad agricoltori etiopi. Il governo stimola gli etiopi nella diaspora ad investire nella loro patria. Contribuiscono con tecnologia necessaria, offrono posti di lavoro e corsi di perfezionamento agli etiopi, operano in aree dove ci sono terre adeguate e accesso all’acqua”.

La realtà nel territorio è diversa per Micheal Taylor, specialista in International Land Coalition. “Se c’è terra in Africa che non è stata coltivata, probabilmente c'è un motivo. Forse si usa per il pascolo o si lascia deliberatamente senza coltivare per prevenire l'esaurimento di nutrienti e l'erosione. Chiunque abbia visto queste aree identificate che non sono usate capisce che non ci sono terre in Etiopia che non abbiano già proprietari e usuari”.
Gli esperti in sviluppo sono divisi riguardo ai benefici delle coltivazioni intensive su grande scala. L’ecologista indiana Vandana Shiva, a Londra, la settimana scorsa ha detto che l’agricoltura industriale su grande scala non solo separa la gente della terra ma anche che richiede l’uso di prodotti chimici, pesticidi, fertilizzanti, uso intensivo dell’acqua e del trasporto, conservazione e distribuzione su grande scala che nell’insieme si trasforma i paesaggi in enormi piantagioni di mono-coltivazioni.

Stiamo assistendo ad una spoliazione su scala massiva. Significa che ci sono meno alimenti disponibili e che la gente del posto avrà meno. Ci saranno più conflitti e instabilità politica e le culture si perderanno. I piccoli agricoltori dell’Africa sono la base per la sicurezza alimentare. La disponibilità di alimenti del pianeta diminuirà”, dice. Ma Rodney Cook, direttore del Fondo Internazionale dello Sviluppo Agricolo dell’ONU vede potenziali benefici. “Eviterei il termine generale di “appropriazione della terra”. Se si fa correttamente, questi affari possono rappresentare dei benefici per tutti e saranno uno strumento per lo sviluppo”.

Lorenzo Cotula, ricercatore senior nell’Istituto Internazionale per l’Ambiente e lo Sviluppo, coautore di un dossier sugli scambi di terre in Africa con il fondo dell’ONU l’anno scorso, ha stabilito che gli affari bene strutturati possono garantire lavoro, infrastrutture migliori e migliore resa delle coltivazioni. Ma se sono mal fatti potrebbero provocare molti danni, specialmente se si esclude la gente del posto dalle decisioni sulla distribuzione della terra e non si proteggono i loro diritti sulla terra.

L’acqua pone anche una polemica. Funzionari governativi locali dell’Etiopia hanno detto all’Observer che compagnie estere che hanno delle fattorie per la coltivazione di fiori e altri grandi fattorie intensive non pagano l’acqua. “Ci piacerebbe che la pagassero, ma gli accordi li fanno con il governo centrale”,ha detto uno di loro. Ad Awassa, la fattoria al-Ampuni usa tanta acqua all’anno quanto 100.000 etiopi.

attila621
07-03-11, 19:38
gio giu 10, 2010 9:33 am

In tempi antichi,
un re fece collocare un’enorme pietra in mezzo a una strada e, nascondendosi,
volle verificare se qualcuno si sarebbe preso la briga di spostarla.
Alcuni mercanti e altri ricchi sudditi passarono da lì,
limitandosi a girare intorno alla pietra.
Altri protestarono contro il re,
dicendo che non manteneva le strade praticabili,
ma nessuno di loro provò a rimuovere la pietra.
Ad un certo punto, passò un contadino
con un grosso carico di verdure sulle spalle;
avvicinandosi al masso, poggiò il carico a terra
e dopo tanta fatica riuscì a spostare la pietra sul bordo della strada.
Tornando indietro a recuperare il carico,
notò che c’era accanto una piccola borsa
contenente molte monete e una lettera scritta dal re,
che prometteva l’oro a chi avesse tolto la roccia dalla strada.
Il contadino imparò quello che molti di noi, purtroppo, non comprendono:
tutti gli ostacoli sono un’opportunità per migliorare la nostra condizione.
In tempi moderni, un re chiamato Finanza
mise una pietra ancora più grossa in mezzo alla strada della produzione industriale,
senza promettere nulla a chi l’avesse tolta.
Ma per "fortuna" ci sono ancora contadini disposti a toglierla di mezzo,
anche senza monete d’oro.....mha!!!!!..la metafora,
che mai non è per chi poi ripara i danni..."in tempi antichi", il contadino,
non certo l' industriale o il politico.....

...penso ne vedremo delle belle, trattasi di eufemismo,
visto che poi tutto ricade immancabilmente su noi
e su nostri soli sacrifici...enormi macigni scaraventati
da veri e propri dissoluti al centro delle strade non ci
permettono di avanzare...ragionando negli accadimenti,
sempre più repentini, sempre più all' unisono e sempre più
governati da sovranazionalità occulte che prepotentemente
ordinano...le regole cambiano per i popoli, ma a questi nessuno
da voce, spostiamo l' età pensionabile sempre più accostandola
alla MORTE, ma nessuno mai, chiede ai moribondi la loro misera
e per niente rilevante opinione, a me sembra un grandissimo
paradosso della "democrazia", si fanno e si sono fatti referendum
per le cose più assurde, per cose che sicuramente non spettavano
ai popoli, rinviate decisioni politichescentifiche a causa di questi,
con gravi ripercussioni, spesso i governanti tutti a lavarsene le mani,
ma poi per alchimie loro, politichefinanziarie, in un battito di ciglia,
si sposta la vita alle persone spostando l' età pensionabile appunto
senza mai chiedere ragione agli interessati, scusatemi, io sarò un
tantino presuntuoso, ma la cosa, non mi sa per niente di democrazia,
e molti sono i giochini si fatti a nostre sole spese da i tanto democratici
governi europei, sempre pronti ad incassare, per poi magari sperperare,
per poi riscaricarci oneri spesso insostenibili...non c'è che dire,
siamo proprio in buone mani...e noi mai ad incazzarci, mai a ribellarci
a tanta opulenza democratica...la dismissione completa dell' organico popolo..

Vedessi mai...una mia certezza...avvalorata dai tempi e modi..
chiamiamola ipotesi...che comunque a noi tutti popolino costa sempre...

Siamo ormai talmente abituati a riscoprire matematiche falsate,
conti sballati, immense ruberie, preventivi faraonici che in corso
d' opera infinita lievitano all' inverosimile, banche e finanziarie che,
emettono le più svariate bolle, borse mondiali che cambiano gli assetti
dei paesi stessi, economie disastrate dal denaro inesistente...ecc.ecc..

Vedessi mai..che molti bilanci e debiti pubblici di certi stati, così "apparentemente"
assoluti e certificati da organi preposti alla loro trasparenza, vedessi mai,
non fossero tanto trasparenti e tanto veritieri come appaiono.???!!!!!
L' Italia, si sa, spesso in passato, ed oggi, richiamati per i nostri conti,
ma richiamati da chi...da certi paesi che sembravano in regola...
MA SE POI COSI' NON FOSSE??!! Il dubbio (certezza), nell' ipotesi,
mi nasce spontaneo per accellerazione repentina e all' unisono,
cosa, MAI VERIFICATOSI IN AMBITO INTERNAZIONALE...
Riflesso di specchi per accecare interi popoli...il disastro colpevole
di governi civetta nel condurci sull' orlo del burrone...
ora aspetto la spinta...nel completo vuotoooo....Attila Destriero e Arco..

attila621
07-03-11, 19:39
Un nome lo ha già " IL CIGNO NERO "....
il quando.....?
spero mai...

attila621
07-03-11, 19:40
ven giu 11, 2010 9:03 am

...l' oggi altro non è che ciò che ieri non è stato fatto...
o che è stato fatto ma in maniera completamente erronea..
troppo semplice, troppo riduttivo, troppo con il senno del poi..
anche se parzialmente confacente...bisogna chiederci il perchè,
la politica, in senso stretto, dovrebbe fare da precursore ai tempi,
dovrebbe per così dire preparare il terreno per poi seminarci, il
votare stesso è dare fiducia a dirigenti che avrebbero dovuto
avere vista lunga, questo il loro primario obiettivo,
invece la politica, come un toro col paraocchi che scansa spesso
solo ciò che gli preme vedere, assecondando solo l' evidente
del momento per puro scopo di vincere tale artefatta gara,
e arrivando spesso, come l' oggi rappresenta, a frittata fatta
mangiata, digerita e defecata nel solito piatto di noi tutti,
che a loro in senso generale ci eravamo affidati votandoli
per non trovarci nelle attuali situazioni...il senso della responsabilità
delegato ad eventi per puro beneficio personale e spesso del momento...
per comprensione, come sempre...nulla si crea e nulla si distrugge,
a pagare poi, il solito popolo sovrano del solito nulla...:gratgrat:

attila621
07-03-11, 19:42
gio giu 24, 2010 10:10 am

...Mi arrangio, come sempre,
spesso mi chiedo, l' economia reale, il pil, esisteranno ancora???!!!!
In tanta maleducazione, in nessuna etica, nella assoluta mancanza
di alcun rispetto, in un mondo complessato ad arte e riempito di
falsa finanza, di problemi che spesso non capiamo...noi cosa c' entriamo??!!!
Ebbene, noi le allodole, la cacciagione da "abbattere", da destabilizzare,
da cuocere a puntino, da derubare per salvare parvenze...
Loro, i contrapposti, pochi ma potenti ad innalzare specchi sempre più grandi,
ove le allodole a guardarsi e apparentemente sempre "uguali"...
ma bisognerebbe infrangere tali specchi per vedere la mera realtà...
L' ECONOMIA REALE, la nostra economia rubata, affogata in un sistema
fortemente maleducato a cui non so se riusciremo far fronte...
Non spetterebbe a noi...ma loro, i potenti contrapposti, sempre
a remare contro...ma solo contro di noi...
CRISI SISTEMICA DISARTICOLATA...LA BOLLA, LA BOMBA
LASCIATACI TRA LE MANI...SARANNO C...I...
ma arrangiamoci...come sempre...

Il rischio Stati Uniti
di Luiz Alberto Moniz Bandeira - 23/06/2010

Fonte: eurasia

Irresponsabilità fiscale, spesa pubblica fuori controllo, alti deficit di bilancio, disavanzo commerciale, corruzione, inflazione e stagnazione economica sono alcuni dei fattori chiave che hanno portato la Grecia sull’orlo della bancarotta. Con un rapporto debito pubblico/PIL di circa il 124,5%, il più alto dell’UE, e un deficit/PIL del 11,3% previsto per il 2010 (al secondo posto, dietro l’Irlanda, con il 12,4%) la Grecia ha affrontato e sta affrontando difficoltà enormi, così come, in misura minore, altri paesi della regione, soprattutto Irlanda, Portogallo e Spagna. Tuttavia, le agenzie di rating (oltre un centinaio, tutte sotto l’influenza di Wall Street) hanno ulteriormente peggiorato la situazione declassando il giudizio sulla Grecia, favorendo, volutamente, l’attacco all’euro da parte di chi specula con le valute sui mercati azionari.


L’eruzione della crisi economica e finanziaria, che scuote la Grecia e minaccia Irlanda, Portogallo, Spagna e tutta la zona euro (16 dei 27 Stati membri dell’Unione Europea e altri nove non membri UE che hanno adottato l’euro), è stata un’evoluzione, la terza fase della crisi economica e finanziaria iniziata negli Stati Uniti, con l’esplosione del mercato immobiliare nel primo semestre del 2007, quando grandi banche d’affari come Merrill Lynch e Lehman Brothers hanno sospeso la vendita di derivati, e nel luglio dello stesso anno, le banche europee hanno registrato perdite nei contratti basati su mutui sub-prime.


L’inadempienza da parte dei debitori ipotecati ha provocato il disastro, colpendo i prestiti delle imprese, carte di credito, ecc. Poi, nel settembre 2008, la crisi ha colpito il settore bancario, con il fallimento e la dissoluzione di Lehman Brothers, la quarta banca d’investimento degli Stati Uniti, dopo 158 anni di attività. E, infine, ha coinvolto e impegnato gli stessi Stati nazionali. Ha portato l’Islanda, le cui banche facevano affari per un valore tre volte superiore al PIL del Paese, a un virtuale fallimento, con dirette conseguenze per il Regno Unito, suo principale creditore. E alla fine del 2009 si è manifestata in Grecia, minacciando la stabilità dell’intera Eurozona, dato che molti Paesi non hanno rispettato gli obiettivi previsti dal Trattato di Maastricht per l’unificazione monetaria, compreso il controllo del deficit di bilancio (fino al 3% PIL), e l’indebitamento pubblico (fino al 60% del PIL).


La situazione si presenta ancora più grave, dal momento che l’eventuale destabilizzazione dell’Eurozona potrebbe innescare una crisi sistemica, a causa della promiscuità delle banche tedesche, francesi e americane con i singoli Stati nazionali e con altre banche, attraverso debiti incrociati. Se la Grecia e/o il Portogallo non fossero più in grado di rimborsare i debiti contratti con le banche, la crisi si propagherebbe e crescerebbre come una palla di neve. Ad esempio, secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, le banche portoghesi devono 86 miliardi di dollari alle banche spagnole, che, a loro volta, devono 238 miliardi alle istituzioni finanziarie tedesche, 200 miliardi alle banche francesi e circa 200 miliardi a banche statunitensi.


La concessione di circa un trilione di dollari alla Grecia, promessi dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, non puntava ad aiutarla, bensì a salvare le banche tedesche, francesi e gli investitori statunitensi, che forniscono più di 500 miliardi di dollari in prestiti a breve termine alle banche europee, in particolare a quelle di nazioni più deboli, per finanziare le loro operazioni quotidiane.


Questo indebitamento dello Stato con le banche e delle banche con altre banche dimostra che, nonostante i fattori nazionali, la crisi che è scaturita in Grecia e che minaccia di infettare tutta l’Eurozona è anche, in un’altra dimensione, una conseguenza diretta della crisi degli Stati Uniti, dato che il sistema capitalista, distorto dal mercato mondiale e dalla divisione internazionale del lavoro, costituisce un complesso interdipendente, e non una semplice somma delle economie nazionali.


L’aumento del prezzo del petrolio e dell’oro sul mercato mondiale, così come il forte apprezzamento dell’euro, hanno mostrato la profonda crisi che deteriorava e deteriora l’economia americana. L’apprezzamento dell’euro, a causa del crollo del dollaro, ha infettato, invece, Paesi come la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo, che non battono moneta propria e non possono quindi attuare politiche di svalutazione, per ridurre i salari, controbilanciare la perdita di competitività delle loro esportazioni, aggiustare i conti ed equilibrare il saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti.


Nonostante l’enorme asimmetria, la grave situazione economica e finanziaria della Grecia e di alcuni altri Stati dell’Unione Europea è molto simile a quella degli Stati Uniti, il cui debito estero, al 31 dicembre 2009, è stato di circa 13,76 trilioni di dollari: le stesse dimensioni del PIL stimato in 14,26 trilioni nel 2009, calcolato in base alla capacità del potere d’acquisto. Il debito pubblico degli Stati Uniti a maggio 2010 era di circa 12,9 trilioni di dollari, di cui 8,41 trilioni in possesso delle pubblica amministrazione e 4,49 trilioni in mano a governi stranieri. Tale importo (12,9 trilioni) rappresenta circa il 94% del PIL degli Stati Uniti, mentre quello della zona euro è dell’84%.


Il problema fiscale negli Stati Uniti è estremamente grave. L’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, nell’ottobre 2009, dichiarò di non essere troppo preoccupato per la debolezza del dollaro, ma con i costi di lungo periodo per gli Stati Uniti, insieme all’aumento del debito pubblico, è iniziato rapporto sempre più esplosivo, come una spirale, in cui il pagamento dei sempre maggiori interessi aumentava il deficit e il debito, generando un nuovo aumento, e così via. Il disavanzo di bilancio dell’anno fiscale 2009, chiso il 30 settembre, è più che triplicato rispetto a quello dell’anno precedente, raggiungendo il record di 1,4 trilioni di dollari.


Il presidente Barack Obama ha presentato per l’anno fiscale 2010 un bilancio, con spese per circa 3,5 trilioni e un deficit federale di 1,7 trilioni, il che significa che il governo americano dovrà prendere prestiti, aumentando il debito pubblico, o emettere più dollari, dal momento che il risparmio nazionale è insufficiente a soddisfare le spese. Il deficit fiscale si intreccia con il crescente deficit commerciale, che nel 2009 ha rappresentato più del 40% (1,04 miliardi), del totale dei suoi scambi con altri paesi. E, nei primi tre mesi del 2010, ha continuato a crescere. A marzo, il Dipartimento del Commercio ha annunciato un disavanzo di 40,4 miliardi, contro i 39,4 miliardi di febbraio.


La sostenibilità del deficit fiscale e commerciale – i cosiddetti “deficit gemelli”, non perché siano uguali, ma perché sono interdipendenti – dipende dal costante afflusso di capitali stranieri, provenienti principalmente da investimenti della Cina, con l’acquisto di buoni del Tesoro degli USA.


Effettivamente sono le banche centrali di altri Paesi che finanziano il deficit di conto corrente degli Stati Uniti, nell’ordine di 380,1 miliardi di dollari nel 2009, più del 6% del PIL; deficit che, nel primo trimestre del 2010 è saltato a 115,6 miliardi di dollari, contro i 102,3 miliardi dello stesso periodo del 2009, con una crescita di circa 2,35 miliardi di dollari al giorno. Se l’afflusso di capitali dall’estero cessasse, il Tesoro americano non avrebbe risorse, nel corso del 2010, per rifinanziare i suoi 2 trilioni di debito a breve termine, il 44% del quale detenuto da paesi stranieri.


Gli Stati Uniti sono al primo posto tra i Paesi con il più grande debito estero del mondo (13,7 trilioni di dollari), seguiti da Gran Bretagna (9,6 trilioni), Germania (5,2 trilioni), Francia (5 trilioni) e Paesi Bassi (2,4 trilioni). Si tratta, quindi, di una superpotenza debitrice, virtualmente in bancarotta. Non si è ancora arrivati allo stato di insolvenza solo perché può stampare dollari, che sono la moneta di riserva internazionale.


Ma la tendenza del dollaro è di declinare, tanto che, dopo essersi svalutato del 40% tra il 2002 e il 2008 e rivalutato del 20% nei confronti dell’euro, tra marzo e dicembre 2008, durante la crisi finanziaria, è tornato a svalutarsi del 20% tra marzo e dicembre 2009, a causa delle preoccupazioni del mercato con il debito estero degli Stati Uniti. La sua rivalutazione a seguito della crisi in Grecia e della conseguente debolezza economica dell’Eurozona, è congiunturale. Il dollaro è strutturalmente indebolito dai deficit fiscali e valutari e dall’alto debito estero degli USA. La prospettiva è che, giorno più giorno meno, perda lo status di unica valuta di riserva internazionale, a prescindere dalla Cina e dal fatto che gli Stati Uniti sono il centro del sistema capitalistico mondiale. E quando questo accadrà, gli Stati Uniti avranno enormi difficoltà per pagare i loro debiti, attraverso prestiti da altri paesi.


Nell’agosto del 2007, David M. Walker, capo del Government Accountability Office, un’agenzia del Congresso americano incaricata di revisionare la spesa del governo, ha avvertito che il Paese era su una “piattaforma infuocata” (burning platform) fatta di politiche e pratiche insostenibili, cronica scarsezza di risorse per la sanità, problemi di immigrazione e impegni militari all’estero, che minacciava di scoppiare se non fossero stati presi provvedimenti al più presto. Prevedendo aumenti “drammatici” di tasse, riduzione dei servizi pubblici e un rifiuto su larga scala di utilizzare i buoni del Tesoro americani come strumento di riserva da parte degli altri Paesi. E ha indicato “notevoli somiglianze” tra i fattori che hanno portato alla caduta dell’Impero Romano e la situazione degli Stati Uniti a causa del declino dei valori morali e di civiltà politica, la fiducia e l’eccessiva dispersione delle Forze armate all’estero, così come l’irresponsabilità fiscale del governo degli Stati Uniti.


Meno di un anno più tardi Paul Craig Roberts, ex vicesegretario del Dipartimento del Tesoro durante la presidenza di Ronald Reagan (1981-1989), ha dichiarato, in un articolo intitolato “The Collaps of American Power” pubblicato sul Wall Street Journal, che la superpotenza – gli Stati Uniti – non era in grado di finanziare le proprie operazioni interne, né tanto meno le sue “ingiustificabili” guerre, se non fosse per la bontà degli stranieri, che le prestano denaro senza alcuna prospettiva di essere rimborsati. In effetti, gli Stati Uniti possono mantenere le guerre in Iraq e Afghanistan, due guerre perse, soltanto grazie a finanziamenti da altri Paesi, soprattutto Cina e Giappone, che continuano a comprare buoni del Tesoro americano.


Joseph E. Stiglitz (premio Nobel per l’economia) ha stimato che il costo totale di queste due guerre supera i 2,7 trilioni di dollari, in termini di solo budget, con un costo economico totale di circa 5 trilioni di dollari. Non senza ragione, la rivista The Economist, nell’edizione del 27 marzo 2008, ha pubblicato un articolo intitolato “Waiting for Armageddon”, in cui ha sottolineato che l’aumento dei fallimenti delle imprese potrebbe essere un segno che il peggio doveva ancora venire. Il peggio che ci si può attendere è la bancarotta dello stesso governo degli Stati Uniti, il cui sistema finanziario la Cina, che detiene oltre 2,4 trilioni di dollari di riserve valutarie, può ormai permettersi di acquistare.


In tali circostanze, il default della Grecia, se dovesse accadere, non pregiudicherebbe soltanto l’intera Eurozona. Comprometterebbe anche la struttura economica e finanziaria degli Stati, la cui politica fiscale di lungo termine è insostenibile. Ma il problema non si pone soltanto nella spesa per i servizi sociali e sanitari, come i repubblicani conservatori e perfino alcuni democratici accusano. Il cancro che corrompe l’economia americana è il militarismo, alimentato dai profondi interessi del complesso militare-industriale, nei grandi affari che uniscono le grandi società e i militari, fomentando un clima di supposte minacce, un ambiente di paura, al fine di costringere il Congresso ad approvare massicci investimenti per il Pentagono e altre agenzie relative alla difesa.


L’industria bellica, con l’intera filiera produttiva, costituisce un’altra bolla che prima o poi esploderà. Il governo degli Stati Uniti, sia con il presidente Barack Obama che con chi gli succederà, non avrà risorse sufficienti per sovvenzionarla per sempre, con ordinativi di armi da parte del Pentagono, né per il mantenimento di centinaia di basi militari e migliaia di soldati in tutte le regioni del mondo. Certo, tagliare questi costi è molto difficile. Potrebbe influenzare l’economia di molti stati americani, soprattutto nel Sunbelt (Texas, Missouri, Florida, Maryland e Virginia), dove sono presenti le industrie di armi che utilizzano tecnologia ad alta intensità di capitale.


In tali circostanze, tra tangenti, corruzione, pagamento delle commissioni che facilitano gli ordinativi e i contributi alle campagne elettorali dei partiti politici, il complesso militare-industriale, con un enorme peso economico e politico, esercita una forte influenza sul Congresso americano e su tutti i media, in particolare sulle reti televisive. Tuttavia, l’incomparabile potere militare degli Stati Uniti ha limiti economici. L’irresponsabilità fiscale, il mancato controllo della spesa pubblica, gli alti deficit di bilancio, il continuo deficit della bilancia commerciale, l’elevato debito estero, la corruzione inerente alla collusione tra il Pentagono e l’industria delle armi, rappresentato dal complesso militare-industriale, la recessione – fattori simili a quelli che hanno prodotto la crisi in Grecia – rappresentano la più grande minaccia e possono abbattere la superpotenza. E su questa estrema vulnerabilità della sua economia, con la possibilità d’insolvenza, le agenzie di rating non fanno previsioni.

(Traduzione di Carlo Cauti)

attila621
07-03-11, 19:44
gio giu 24, 2010 10:20 am

...la globalizzazione...direi che oggi, per come manifesta, un' arte...
il cui prezzo alle stelle, potrà piacere, ma per pochi, che impoverendoci,
se la comprano per implementare la loro pinacoteca strettamente personale,
solo per i loro occhi e di pochi strettissimi "amici"...la vergogna scomparsa..
Scusate se non saluto più, ma mi arrangio, mi manca l' aria...

attila621
07-03-11, 19:45
dom lug 11, 2010 8:37 am

...quando, quando un uomo, fermo, in solitudine chiude gli occhi,
per guardare al mondo ne vede le pieghe, le increspature i solchi..
la riflessione che spazia a ricercare ragione per un personale che
sfugge, non più il tassello del puzle a completare visione ma un "gioco"
distorto, ove il numero, la cifra annulla il senso della vita....
nessuna amarezza, nessuna tristezza la dove non c' è coscienza...

attila621
07-03-11, 19:46
sab ago 28, 2010 9:33 am

..non trovo ragione nel dissennato vivere del mondo,
ogni giorno le manifestazioni del vivere di società allo sbando..
mi assale l' ansia di essere nel posto sbagliato in momenti erranti
in tempi sfuggenti, ove i capovolgimenti, i volta faccia si ergono
a normalità..l' odore che sento è nauseabondo, il mondo come
un' immensa cloaca ove le moltitudini si lasciano andare assuefatte
agli eventi...non più regole e leggi da rispettare, ma il sottile che avanza,
ove inconsapevolmente tutti più passibili all' errore, all' orrore di ciò che siamo,
lo svuotamento quasi completato, l' animo debellato da false tecnologie che
sempre più ci si ritorcono contro "nell' inconsapevole andare"..
Non servono esempi a dimostrare coscienza nell' incoscienza del nostro vivere,
ogni giorno subiamo il tutto e il contrario di tutto, schiere di falsi profeti
a manifestarci uno specchio dopo l' altro, a velarci il vivere travisando libertà...
...e ricordate, tutti i nostri figli, siano loro bianchi neri rossi o gialli ne pagheranno
lo scotto, forse a ripudiare le stesse origini...i giovani dimenticati in società senza futuro
che innescano bombe ad orologeria guardando solo al proprio presente..
il fallimento dell' umanità, l' uomo venduto alla tecnica tecnologica, le corporazioni,
il corpo senza anima, l' uomo asettico e sintetico pronto ad essere ricablato forse
per lugubri scopi di pochi potenti lacerati nei loro pensieri a parafrasare il Divino...

Gli occhi pieni, il rancore velato...il mio lazzaretto un Paradiso...
Mai sono andato, mai sono tornato, calpesto il mondo e giudico me stesso,
forse non esisto ma sento vedo e tocco molto di ciò che non "capisco"
forse sto solo giocando...forse sto solo fingendo come molti di voi...

Un saluto a voi uomini e donne liberi del vostro mondo...

attila621
08-03-11, 12:57
mer set 15, 2010 5:21 pm

...ebbene si, effettivamente devo prendere atto...:gratgrat:
finite la ferie...tutta un' altra storia... :giagia:
il mondo al trotto, pronto al galoppo..:crepapelle:
la crisi economica finita
e allora altro giro altra corsa...:giagia:
e vai con la politica:piango::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:01
mer set 15, 2010 5:48 pm

Libertà di movimento...la chimera..
Ricordo un episodio alle superiori,(che purtroppo mai completai)
quando il professore di lettere ci diede un questionario da compilare,
per farci comprendere il significato delle parole “indifferenza”, “superbia”, “arroganza”,
parole che spesso accompagnano la nostra quotidianità.
Risposi a tutte le domande, tranne l’ultima che era:
qual è il nome di battesimo della donna delle pulizie della scuola?
Consegnai il mio test,
e poco prima che finisse la lezione un compagno di classe domandò
se l’ultima domanda avrebbe contato ai fini della votazione.
“È chiaro! Rispose il professore.
Nella vostra carriera incontrerete molte persone;
avranno tutte il loro grado d’importanza e meriteranno la vostra attenzione,
anche con un semplice sorriso o un semplice ciao.
Imparai che il nome di battesimo dell’addetta alle pulizie era Mara.(molto a\MARA)(spesso il nome un programma)
Mi torna in mente questa storia quando giro per fiere,
dove le tre parole vengono spesso a galla:
noto “indifferenza” quando chiedo di presentarmi novità senza parlare di acquisto;
ovviamente preferiscono “perdere tempo” con i clienti più facinorosi,
ma poi mi accorgo che a volte questi ultimi generano “superbia” e “arroganza”.
Tuttavia, spezzo una lancia a favore degli espositori,
perché – come spesso accade – la colpa sta a metà strada.
Ho notato, infatti, un altro fenomeno: la domanda più logica presso uno stand dovrebbe essere
“Cosa c’è di nuovo?”, ma la più corrente è “Cos’è questo”? Una domanda irritante,
che spinge gli espositori a sottovalutare i rispettivi interlocutori.
Già dai primi contatti, sia in fiere sia in azienda,
dovrebbe emergere una sorta di senso di partecipazione reciproca;
come dire, partecipativo è quel fornitore che segue il trend positivo/negativo del cliente,
e non solo dal punto di vista economico, traducibile in cifre,
ma anche in sofferenza e sacrificio comuni, magari per sfori d’orario,
di ore di straordinario, di festività bruciate, di miracoli reiterati,
cose che potrebbero rendere idrofobi/tesi/stressati.
Il fornitore deve essere indulgente,
anche se l’interlocutore è un semplice operaio, senza potere di acquisto,
ma che – se trattato come un collega – farà di tutto perché le cose vadano per il verso giusto,
fino a quando ovviamente i suoi interessi coincidono con quelli del fornitore.
Oggi è difficile comprare e vendere, la crisi perdurante aggiunge perplessità al movimento stesso. L’approfondimento, l’uso e l’inclusione sociale di un sistema per produrre
sono diventati troppo complessi e interdipendenti,
perché un investimento possa essere affrontato a cuor leggero
e perché ci possa essere una risposta veloce come ritorno dell’investimento stesso.
Inclusione sociale, nel senso che la crescita economica dipende pure dai nessi
e dalle interazioni tra gli attori economici e sociali e dal modo in cui loro si organizzano e comunicano.
Dunque, dialogo e azione richiedono la mobilitazione di tutte le risorse umane,
contribuendo così al buon governo e a rafforzare gli obiettivi delle aziende coinvolte.
Una trattativa in partnership può coinvolgere diverse categorie di lavoratori,
a tutti i livelli, e dare loro voce nell’arena produttiva per sviluppare la capacità di agire strategicamente.
Cari menager, quando vi trovate di fronte a un venditore,
chiedetegli di compiacere i vostri bisogni di libertà,
per consegnare in tempo, fatturare e dividere i proventi
con il socio di maggioranza che si è autoeletto:
il Fisco. E chiedetegli il nome della donna delle pulizie nella sua azienda.
A proposito, voi lo sapete?
La riflessione e i suoi molteplici aspetti...IO..Attila Destriero e Arco..

attila621
08-03-11, 13:09
lun set 20, 2010 10:11 am

...bando alle ciance, proviamo a scrutare realtà,
lasciamo perdere qualsiasi falso proclama.
Per voi come potrà finire.??!!
Analisi semplice semplice....per me datata 1999 gli arbori ed attuazione..
Tale crisi economica all' inizio, oggi ha a sommatoria
un sociale che fingiamo di sottovalutare, trattasi di terrorismo
economico monetario trasferito a spron battuto in tutti i risparmiatori
consumatori lavoratori del mondo, ho sempre sottolineato come tutto ciò
sia avvenuto in previsioni a lungo termine mai considerate nella loro gravità a sfociare
nel nostro violabilissimo tessuto sociale, con aggiunta di termine e conseguenze
date dalla Globalizzazione, quindi nessuno escluso, con più la "giustificazione" pregressa
per co\desti signori di enormi mercati in crescita inglobati in un sistema di per se
gia molto fragile e falsato da fantasiosi sistemi pieni di sola aria fritta, ma a loro,
tutto ciò serviva per giustificarsi ai nostri occhi, spesso aperti ma che però dinanzi
solo specchi atti al non farci vedere, a farci poi pagare il salasso....
Bombe, (per noi tutti bolle, suona meglio in persuasione..) predisposte nel tempo,
quelle che IO definisco micce a lenta combustione...
in parole povere, certi signori ben consci del trattarsi di crisi sistemica
a venire, hanno ben pensato di creare tutta una serie di illusioni con facile presa
su noi tutti: " lo star bene, potersi approvvigionare di tutto falsando i mercati ed intere economie.."
La cosa è risultata semplice con l' indebitamento di noi tutti propinandoci un per sempre
inattuabile e fuori luogo, che serviva a coprire una loro dissennata politica\economica
che sarebbe implosa, salvaguardando lobby banche e quant' altro con la nostra copertura...
noi, il popolo qualunque esso sia non fallisce mai, lo si può sempre incatenare, mentre,
le loro società, le loro imprese, le loro banche fallivano e falliscono con buchi macroscopici
spesso coperti con altro denaro con altro debito di altre banche o interi stati da noi tutti sostenuti...

E fin qua tutto molto ma molto bene, direi quasi un classico, da truffatori su larga scala,
ove i truffati, noi tutti, "caricati delle giuste responsabilità" a pagare debiti senza magari
avere acquistato "niente"...ma ora, per noi tutti solo l' inizio, esiste il rovescio e lo spessore
della medaglia, magari con nostra "presa di coscienza", dove vuoi per esperienza fatta,vuoi
per la mancanza di economia reale, ci accorgiamo "spero" di qualche difficoltà in ciò che per
parvenza poteva sembrare per sempre....

In questo quadro che succede alla terna lavoratore "spaventato" - consumatore "indebitato"
- risparmiatore "terrorizzato" di cui spesso vi ho parlato nei miei
"fastidiosi monologhi"?

Il risparmiatore terrorizzato è in realtà affetto da una sindrome "maniacale-depressiva".

Il lavoro per forza di cose viene incluso nel capitale per il tramite degli intermediari e dei fondi,
il risparmiatore viene cullato nella sua fase "maniacale".
Grazie all'effetto ricchezza per la rivalutazione delle attività,
il consumatore si indebita sempre di più.
Ciò avviene in un contesto in cui il lavoratore è sempre più "spaventato"
dalla pressione della ristrutturazione e della globalizzazione.
Loro lo sanno bene: è loro il termine coniato l'espressione lavoratore "traumatizzato".
Per questo oggi, quando la disoccupazione cade, i salari non aumentano.
La famigerata curva di Phillips, su cui si è incancrenito il dibattito
tra gli economisti monetaristi e keynesiani per 40 anni, è ora piatta.
Peccato che la compressione dei salari faccia sì che la domanda
abbia bisogno di una inflazione dei prezzi delle "attività" per sostenere i consumi privati.
L'esplosione della bolla fa emergere la fase "depressiva" del risparmiatore.
Si diffonde il timore del crollo del consumo perchè tutti hanno necessità di rientrare dal debito.
Queste dinamiche si traducono in ulteriore pressione nei processi capitalistici di lavoro.
Il recente aumento dei prezzi del petrolio, delle materie prime, dei beni agricoli, dell'oro,
in parte sono trainati da dinamiche speculative e di assicurazione rispetto all'incertezza
schizzata alle stelle, in parte hanno a che vedere con la ristrutturazione geografica e politica
del capitalismo attuale, in parte sono legati alla svalutazione del dollaro.
Le politiche monetarie, in primis quella della Bce, fanno sì che questi aumenti ricadano sui lavoratori,
riconfermando la deflazione salariale.
La promessa di recuperare il potere d'acquisto grazie alla riduzione dei prezzi
o alla partecipazione alla rendita finanziaria non è altro che un miraggio.

Consumatore indebitato, risparmiatore "maniacale-depressivo".
E il lavoratore?
La sussunzione reale del lavoro alla finanza e al debito non è separata
dall'approfondimento dello sfruttamento nella produzione.
La centralizzazione finanziaria e del comando, il primato nella filiera produttiva,
si accompagna a dimensioni tecniche di impresa che crescono meno di un tempo
(di qui anche il recente risorgere delle "medie" imprese),
e ad un lavoro che non viene omogeneizzato dalla sua
concentrazione giuridica e tecnica nello stesso luogo,
e/o nella stessa "fabbrica", e/o nello stesso contratto.
La soggezione delle "famiglie" ai mercati finanziari e al debito per il consumo
costringe a tempi di lavoro più lunghi e intensi, e muta la natura del lavoro:
che da attività svolta secondo un piano e sotto controllo diretto diviene,
quale che sia la natura giuridica del rapporto,
compito da svolgere con "flessibilità" in una finta autonomia.
Tutto ciò è accelerato dai criteri di gestione legati
alle nuove strutture proprietarie e di controllo.
Sono i gestori dei fondi pensione, che raccolgono i risparmi vitali dei lavoratori,
a pretendere rendimenti elevati sul capitale proprio,
a volere scelte penalizzanti sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro di altri lavoratori,
a spingere sul pedale delle esternalizzazioni.
Il "capitalismo patrimoniale" vede un primato dei piccoli azionisti,
ma in forma alienata, per cui a decidere sono coloro che hanno il potere
di gestire quel risparmio, e pretendono nel breve termine alti tassi di rendimento sul capitale proprio.

Per finire vo do una mia semplice semplice risposta, non sono un' economista, ma come voi
un semplice popolano che si offende quando si sente chiamato cittadino, sono un pratico per
cui molto spesso la forma in cui siamo spinti fin che si può a vivere mi da un certo fastidio,
mi irrita l' incapacità che spesso abbiamo nel vedere oltre il nostro naso qualsiasi sia la sua
dimensione, come tanti pinocchi che allungano il naso raccontadosi vere e proprie bugie, fosse
solo a parvenza di allungarsi appunto la vista...
L' economia è e rimane cosa semplice, se vista come dare ed avere, trattasi di addizione o
sottrazione, con plusvalenza o minusvalenza gli artifici altra cosa, noi a casa così dovremmo fare...
l' economia da sempre è fondata sul potere d' acquisto o scambio, oggi tutto sballato, ma poi,
rimane una costante che sostanzialmente siamo noi, e qui il semplice arcano, non la produzione
esasperata o fittizia, che non può avere un senso se poi il popolo alla fame e senza denaro, le
macchine o automobili che oggi sono il massimo dei crismi di economia, non ci sfamano, ma ci
indebitano...spesso IO, faccio un esempio semplice semplice, dove dico, IO posso produrre la
cosa più utile bella ergonomica e luccicante del mondo, metterla in una vetrina di tutte le città
del mondo, avrò tantissimi estimatori di tale prodotto, che magari verranno a dirmi di quanto
sono stato bravo ad inventare tale prodotto rivoluzionario, che sicuramente non potrò regalare
ma che sicuramente non potrò neppure vendere se il popolo non avrà neppure il denaro per mangiare...
Bravo bravo biss...ma non posso comperare...
Un salutino a voi uomini e donne liberi del loro mondo...Attila Destriero e Arco...:incav::gratgrat::ciaociao:
P.s. l' illusione prima o poi svanisce...occhio!!!!!

attila621
08-03-11, 13:11
lun set 20, 2010 1:46 pm

...avvertenze, istruzioni per l' uso,
se non volete star male entrare in depressione
sconsiglio la lettura...
no!! cardiopatici, asmatici...
la direzione non si assume alcuna responsabilità
dall' uso improprio o nella mancata lettura di questo messaggio...:giagia:
la direzione:gratgrat::crepapelle::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:21
gio set 23, 2010 9:03 am

...avevo in mente di scrivere altro, ma poi ho risposto
in maniera drastica ed eloquente ad azzurro in altro post,
nello scrivere ne ho colto l' attinenza, perchè no!! mi son detto,
che sarà mai in considerazione allo sbando sociale che ogni giorno
ci assale dai media tutti, poche rapine, poche bande a scorazzare,
L' ANTISTATO A PREVALERE...
La corruzione dilagante, i potenti a far finta e a spadroneggiare,
famiglie che si spaccano e sterminano per un nulla,
bambini che non nascono per altro nulla o per prassi, matricidi patricidi figlicidi,
ragazzi e non sessualmente deviati, stupri razzie risse accoltellamenti sparatorie
vecchi castigati, affogamenti occultamenti eredità da anticipare pizzi pazzi ed intrallazzi
CHE DOVREBBERO FARE INDICE SU CIO' CHE SIAMO ED INVECE A SEMBRARE PRASSI
ASSIMILATA, SEMPLICE STUPORE DI UN' ATTIMO...MA POI L' ATTIMO A TRASFORMARCI.

LA VERGOGNA SCOMPARSA...TRASFORMATA A POCO A POCO IN CONSUETO, NORMALE,
MA COSI' NON E'....TUTTE LE ILLUSIONI IMPROVVISAMENTE SPARISCONO............
E LA REALTA' A SOVRASTARCI, A DOMINARCI IN BRUTTALITA'....

Re: La scuola e i precari: perchè il governo ha ragione
gio set 23, 2010 8:30 am

azzurro ha scritto:
Le notizie che non vorrei mai leggere...

Il Tempo - Niente tagli per i deputati (http://www.iltempo.it/politica/2010/09/22/1202761-niente_tagli_deputati.shtml)


..avevi qualche dubbio cara azzurro
bhe!! direi ora fugato...
la crisi, e ciò che ne scaturisce solo un nostro problema...
a breve spariranno pure le parti, l' odio senza ragione in cui spesso
in questi casi l' uomo rifugia, si manifesta e manifesterà in tutta la sua
inconsulta gravità, uomini donne ragazzi sempre più allo sbando...
temo che certe mie tragiche previsioni non lungi a venire,
già ne abbiamo una certa sensazione, la crisi economica, SISTEMICA,
in atto, a poco a poco si trasforma in crisi SOCIALE, con le micce
a lenta combustione sempre più vicine alla meta al bummm sociale
pronto all' esplosione, all' implosione, aiutato dalla scarsissima coerenza
anche di certe decisioni, di certe CASTE che si ergono sopra a tutto....
Non più il denaro che manca per i beni primari, ma la "barbaria" con cui
questo viene attuato a fomentare sempre più l' uomo e la sua unica rivarsa...
Da non poco, il lavoro, l' approvvigionarsi , solo ed esclusivamente un RICATTO
che che se ne dica...tutto oggi è stato trasformato in costo sociale, dove se
il denaro c' è si vive, ma se questo malauguratamente non c'è, si è fottuti,
qui subentra gioco forza la predominanza dei numeri legati all' esasperazione
di un popolo dei popoli = RIBELLIONE...non più la parte, non più BUONI e CATTIVI,
MA LA CECITA' A DILAGARE...a volte sembra così lontana, ma poi improvvisamente
qualcosa muove e ciò che sembrava un' increspatura si trasforma in un' onda gigantesca
a sommergere tutto...ed allora IO più niente da dire...ma come i più solo a sopravvivere...
Sommessamente scuso asprezza...ma la vita si può sempre manifestare all' improvviso,
e a guardar bene nulla mai in ciò che ci compete e poi così improvviso...IO..Attila Destriero e Arco:giagia:

P.s. chiediti cara azzurro, avresti mai pensato sino a qualche tempo fa di riesumare
il basso o alto medioevo, di riuscire a vedere una tale regressione anche solo di concetto??!!
Ebbene in me tanta amarezza, tanta paura, ma poca sorpresa perchè, ribadisco:
" nel mio simile m' accorgevo...la peggior cosa che ci potesse capitare..."
"spesso, troppo spesso, m' accorgo che, l' uomo nel suo operare diventa imperscrutabile e malvagio...
L' idiota..:gratgrat::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:26
sab ott 02, 2010 11:18 am

...è giunto il tempo di cambiare gli obiettivi. di dare volto
alle supposizioni per altro già molto tangibili e rilevanti per noi tutti..
Ho espresso molto del mio modesto pensiero relativo alla crisi e a certi
poteri nell' attuarla,(molte delle mie supposizioni, mi accorgo, mio malgrado
si stanno verificando ed ad un ritmo sempre più frenetico ed incontrollabile..)
ho anche spiegato di come secondo me questa sia sfuggita di mano a certi attuatori,
sempre rimanendo nell' ipotesi pur essendo IO ben conscio dell' avvenire..
La crisi ben lungi a finire, fosse solo per dei crismi semplicissimi, non certo
relativi alle tecnologie o ristrutturazioni, non certo per la politica d' oggi,
ma bensì per l' assoluta mancanza di denaro della base, da anni si è inseguito
un concetto sbagliatissimo, dato dall' assoluto costo sempre più basso delle merci,
inseguendo l' unica chimera "perseguibile", la più rilevante e sciocca del libero mercato,
la concorrenza a tutti i costi e costi quel che costi...ed allora decentriamo, sportiamo
andiamo ad arricchirci dove la manodopera a costo più basso, magari lasciando un buco
dov'eri, poi dove ora produci inseguendo chimera non sono in grado di comprare perchè
pagati niente, allora riporti dove hai creato i buchi alla faccia della decantata filiera corta,
ma i primi buchi trasformati nel tempo che passa in assoluto dissolutismo
in voragini sempre più grandi..
Ed appunto oggi eccoli tutti e all' unisono i costi di tanto assolutismo smodato,
perseguito in decenni di falso, ove il costo delle merci,
a ricadere immancabilmente in stipendi sempre meno rapportati, lo stiperndio delle maestranze
sempre più inflazionato, dimenticando il binomio LAVORATORE\CONSUMATORE, oggi tali voragini
a fagocitare tanta inconsulta esasperazione per niente, la tecnologia a rivoltarsi contro,
in uno squilibrio difficile da reinterpretare, con masse enormi pronte all' implosione...

Mi cambio il viaggio, sposto la destinazione per fermate non solo ipotetiche, ma sempre più
tangibili per i tempi, per i modi e per le persone a manifestarsi, la pericolosità dell' essere massificato..
La realtà gigantesca di un termine non molto alla nostra portata...GLOBALIZZAZIONE.....
Cercherò di viaggiare su due temi per farvi capire meglio, due temi oggi predominanti. che già
ho posto con una certa rilevanza e spiegazioni, spesso guardando a nessi e connessi di azioni
sul lungo termine sul venire che oggi mi si paventa e spaventa..
Legherò sempre più l' attuale crisi SISTEMICA, quindi non solo economica ma anche sociale all' altro
mio cavallo o monologo di battaglie relativo al NUOVO ORDINE MONDIALE "N.W.O."...
Che, guarda caso oggi comincia a prendere la giusta dimensione di ciò che potrebbe.."e che sarà."

LA PERICOLOSITA' DELL' IGNORANZA....premessa a mio riferimento..
Berlusconi: ho sempre detto di averlo votato perchè il meno peggio, questo per me significa
che non ho votato per il mio migliore, perchè forse il mio migliore potrei essere IO
la presunzione una molla, ho spesso detto che il signor Berlusconi è un' eccellenza
in una classe di mediocri, e ne fa risaltare tutta la mediocrità, ma il mio termine
"eccellenza" risulta tale perchè la mediocrità troppa e dissoluta..ed ora una dimostrazione
In questi giorni, il signor Bossi a dire mal' augurata frase contro i Romani, no che non si sapesse
che tale personaggio facile a simili esternazioni, ma la mediocrità, non l' educazione a muoversi
tutta, ed appunto scrivevo:"...oggi troppo spesso da altre parti si esalta il dire per poter ridire
ma non fare...e nel mezzo il mare..."
Ieri sera mi capita si vedere tale ignorante "di pietro" fomentare come sempre per un suo odio
ed invidia recondita nei confronti del Presidente del Consiglio un discorso, una forzarura, un suo
delirio su temi giganteschi che spesso mi trovo a trattare con la sua solerte compagna di sempre
l' ignoranza condita dall' odio che è solo barbarie gratuita, eccole allora le manifestazioni che mi
aspettavo, con poco capo e niente coda, accusare senza alcuna conoscenza di manifestazioni
molto più grandi, il ridurre su scala locale la barbarie per fomentare odio gratuito, quasi come
l' ignorante avesse bacchetta magica in suo possesso, senza per altro che nessuno lo fermasse
in tanto garantito delirio personale, nessuno si è mosso, chi doveva, il moralizzatore fini, solo
un' accenno, ma guarda caso l' interfaccia di atteggiamenti...forse il "CFR" a presiedere........
Il sapere aiuta a capire..ma spesso la forza che si usa con l' ignoranza aiuta ad annegarlo.......
Un saluto a voi uomini e donne liberi..di co' tanto mondo...Attila Destriero e Arco:gratgrat::piango::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:28
gio ott 28, 2010 1:05 pm

Vagheggiamenti (o vaneggiamenti) d’autunno

Nonostante l’estate fosse praticamente terminata, la giornata era caldissima.
Dopo un’ora e tre quarti di coda, subito dopo il casello di partenza per un
restringimento di carreggiata dovuto a lavori, già spossato,
mi ero fermato all’autogrill a bere un cappuccio ristoratore,
tanto avevo già intuito che l’appuntamento nel Piemonte sarebbe slittato al pomeriggio.
Il caldo soffocante e le decine di persone che avevano avuto la mia stessa idea
mi spinsero rapidamente fuori, con la mia tazza ancora fumante.
Un po’ depresso per quell’inizio perso di giornata e mentre riflettevo
con un mezzo sorriso sardonico sul vecchio adagio “il tempo è denaro”,
lo sguardo mi corse verso la mia auto ed ebbi la sensazione che mi facesse l’occhiolino.
Già, la stanchezza.. ma quella continuava a occhieggiarmi e dopo avere verificato
che non si trattasse di un riflesso del sole, cominciai a convincermi che,
allucinazioni o meno, essa volesse comunicare.
Guardando più attentamente mi accorsi infatti che dal faro destro
mi stava inviando messaggi in codice Morse ( il militare le trasmissioni!).
“Non ce l’avrai mica con me?” fu la prima cosa che mi comunicò,
mentre nella mia mente prendeva forma il rimpianto per non aver preso il treno quel giorno.
Come se parlare alla mia automobile fosse la cosa più normale del mondo,
ebbe inizio allora uno scambio di opinioni: io avrei parlato a bassa voce
e lei dal movimento delle mie labbra, avrebbe capito.
“Non dimenticare – proseguì – quanta strada ho fatto fare dai primi ‘800 a oggi
a miliardi di persone, sotto i miei molteplici aspetti funzionali: mezzo di lavoro,
di svago, intrigante lusinga.. E non mi dire che me la tiro troppo!”
Tentai di accennare a una timida risposta, ma i segnali dalla mia auto erano già un fiume in piena.
“Mi dicono che sono energivora, inquinante, matura. Matura a me?
Che non si cerchi di farmi passare per il capro espiatorio di tutti quelli che,
loro sì “maturi”, anzi “cotti”, avrebbero dovuto pianificare,
parallelamente alla mia crescita, l’adeguamento di tutte le infrastrutture
che insistono sulla mobilità di persone e cose.
Ti dicono qualcosa parole come globalizzazione degli scambi,
aumento delle popolazioni, sviluppo dei Paesi in precedenza sottosviluppati?
Dissertate da decenni sulla mia pesante dipendenza dal petrolio,
prendendovi in giro su presunte valutazioni di convenienza, disponibilità, inquinamento ecc.
Tutti teatrini! Ricordi che già molti anni fa facendo visita a un amico,
avevi saputo che nel suo cassetto erano pronti alcuni progetti molto innovativi, lì fermi, anzi fermati.
Oggi è suonata la tromba e tutti insieme, come soldatini,
vi state agitando per inventare l’auto del futuro!
Cosa state facendo invece per organizzare una mobilità sostenibile
(uso un termine che oggi vi piace tanto , ma che ha tutta l’aria di essere un bello slogan con pochi contenuti!).
Su questo piano vi state muovendo con passo da pachidermi mentre il mondo corre come un ramarro.
Lo sai che per la vostra inerzia oggi nonostante io vi metta disposizione centinaia di cavalli
la velocità media reale della vostra mobilità è praticamente identica a quella che avevate negli anni 60?”
Ne approfitto di una pausa per intervenire, sempre più divertito ma con tono provocatorio:
che ne diresti di rinunciare alle tue potenti prestazioni e di farti trasportare passivamente
su autostrade come tapis roulant a velocità regolata?
Oppure di spostarti tramite teletrasporto, viaggiando alla velocità della luce
con il solo inserimento della destinazione? Oppure tramite un raggio laser traente?
Oppure di imparare a navigare e a volare quando necessario?
Credo che la mia provocazione non piacque alla mia auto
che cessò istantaneamente di interagire con me lasciandomi a pensare,
come ancora oggi spesso mi capita,
se il maggior problema sia effettivamente rappresentato dall’auto
oppure da una cattiva gestione della mobilità.....reflex...IO..

attila621
08-03-11, 13:33
mar nov 23, 2010 6:28 pm

..hei voi...sarà finita la crisi...
o i soliti saltimbanchi maghi e fatucchiere a girare pagina,
a fischiare al vento magari facendo finta...la magia del mondo,
politici ad esaltare altro, a giocare a carte e far sparire....
Tutto sempre appare, ma poi all' improvviso più nulla,
ma poi si sa, tutto ci ritorna...La Grecia, nei miei sconfusionati
monologhi mi ritorna...non riesco a ricordare, chissà forse sono
passati decenni...che mai sarà successo in Grecia...non sento
parlare delle tigri celtiche con il giusto spessore...certe mie,
ora al pettine, questo non riesce a scorrere nei capelli, troppi nodi;
altre cose a cui guardare, ma quel pettine non scorre ed uno dopo l' altro
tutto si presenterà ai nostri occhi...forse è giunta l' ora dell' Irlanda,
e considerando vecchi adagi:" mal comune mezzo gaudio" verrà aiutata,
nella ricorrente maniera aggiungendo ulteriore debito a debito, perchè
noi da sempre bravissimi ad incatenare noi stessi e le generazioni future.

La crisi non fa più notizia, ma non si tratta di GOSSIP, questa anche se noi
volgeremo lo sguardo altrove ci sovrasterà, con prepotenza ed uno dopo l' altro
interi paesi allo scoquasso, come una specie di domino, ma non sarà epidemia,
questo continuano a ripeterci, ha! ora ricordo: la Grecia rimarrà un caso isolato,
nessun decennio, ma solo alcuni mesi...ma in fondo che ci frega, "tutti sanno"
che stiamo parlando di denaro che non esiste, stiamo semplicemente da decenni
giocando a MONOPOLI peccato che molti di noi non se ne rendano conto che i loro
tanto agognati denari vengono usati per giocare, moltiplicandoli alla decima potenza,
quindi indebitando i figli e i figli dei figli e ancora i figli dei figli, ma che ci frega,
noi saremo morti, loro saranno morti...ma poi forse alla fine qualc'uno salderà il conto...

dicevo scrivevo poco tempo fa: ...come avevo promesso torniamo a ballare,
per antichi fasti che in assoluto silenzio,
a scaturire in rilevante bolla bomba e default...
Il mio ricordo indissolubilmente legato all' Argentina...
e a quanto molti anni or sono in me si manifestò in domande.
Bolle bolle bombe bombe,
le molte nazioni che danzano con il partner Default
dal dopoguerra ad oggi l' intero occidente e le troppo poche
mosche bianche, dicevo, ed a ragione, le bolle americane,
travolgeranno tutto e tutti, il debito privato travasato
nel pubblico, giganteschi debiti pubblici ci affogheranno,
con una economia reale asfittica e scheccherata alla fantafinanza,
l' oro che non c'è, i soldi che non esistono in un sistema impossibile
che crollerà, l' opinione della matematica che non c'è...
Scrivevo pochi giorni or sono, si mostra la Grecia come eclatante...
come mostrare un albero con dietro un' intera foresta, che sarà mai ?!!!

La Grecia, no!! non salterà, nessun default, salviamo le apparenze,
non rompiamo specchi, porta male, sette anni di sfiga, e probabilmente,
i sette anni saranno quelli di attesa per me, e per noi tutti,
per ballare con i default, che non mi sorprenderebbe come per le bollicine,
trainati proprio dagli Americani, i reali del capitalismo smodato,
che trascineranno nella loro caduta verticale, tutti, e non sono pochi,
quelli stati fantasmagoricamente indebitati, che fingendo sino all' ultimo
di non aver fiutato pericolo, non si saranno messi al riparo, cosa per altro
gia da ora quasi impossibile, la matematica...nessuna opinione, non sarà
possibile alcun numero artefatto, l' economia reale, ripeto, asfittica...
ripeto, poca domanda e materie prime ai massimi storici...mai si era visto
La Germania, è l' unico paese in Europa e forse nell' intero occidente "opulento"
con i propri conti veramente in ordine, l' unico in grado di tappare falle,
sembra e non si sa a che costo, interverrà per l ' albero, ma quando poi,
la "rigogliosa" foresta avanzerà, nei prossimi anni..
scusatemi ma saranno veri e propri c...i.!!!

l’Italia con il debito enorme che porta sulle spalle,
non può salvarsi in nessun caso,
prima o poi, capitolerà schiacciata da tal ingestibile peso.
E, nulla potrà qualsiasi sia la sua politica....

Il problema, dal mio punto di vista non è il deficit annuale che,
con qualche taglio, qualche trucco contabile e con i soliti condoni,
si può sempre sistemare, il problema per gli stati è il debito,
quello accumulato dal dopoguerra, che è spesso il puro indice di sviluppo:
ovvero, considerando il debito italiano e quantificando quanto realizzato
in questi ultimi 40 anni in termini di servizi, infrastrutture, supporto sociale,
probabilmente i valori non si discosterebbero,
ovvero si mostrerebbe tutto il suo nonsenso,
non v’è creazione alcuna di valore
se non a spese delle generazioni successive.
Ricordate...debito su debito su debito...
Dove è finito dunque il famoso PIL
ed il suo accumulo negli anni?

Il tutto risulta essere estemporaneo,
a godimento di alcune generazioni,
ed in carico alle successive.
Prendiamo il caso USA:
hanno impiegato 200 anni per accumulare 1 trilione di debito,
e nel solo 2009 il debito è cresciuto di 1,9 trilioni,
raggiungendo quota 12,5 trilioni;
nel 2020 è previsto che raggiunga quota 25 trilioni
non considerando che i tassi sino ad allora potrebbero esplodere
e quindi il debito da pagare sarebbe ben più alto,
ovvero interessi annui sul debito pari al PIL attuale.

Dov’è, anche per gli USA, dunque,
il benessere creato se non nel debito accumulato?
Non è questa l’ennesima conferma dell’inefficacia
della combinata capitalismo/consumismo,
che molti credono essere il sistema perfetto,
e che invece genera e genererà solo bancarotte a livelli crescenti...

Oggi come oggi Italia, Irlanda, Spagna, Grecia, Giappone,
Portogallo, paesi baltici, USA e UK sono, in ottica rischio defau..
cosa ha dunque prodotto il ventesimo secolo per questi stati
e per le sue generazioni future se non un ventunesimo secolo da bancarotta,
con le conseguenze sociali che possiamo immaginare?
I conti pubblici di molti stati proggrediti sono fuori controllo o al limite,
con tassi vicino allo zero, immaginatevi se salissero,
non sarà possibile rinnovare i debiti in scadenza...

Per fare un esempio, il Giappone dal marzo 2011
avrà ammassato un debito in scadenza, da rinnovare,
di 11 trillioni di dollari,
che equivale al PIL di Italia, Francia e UK messi assieme.

La Grecia, solo un' albero a fronte di un' intera foresta,
questo è solo un passaggio di un processo più ampio
e che mostra la fragilità e il non senso del sistema finanziario,
politico e sociale costruito nel dopoguerra.

La domanda ultima è: quando le masse ne prenderanno coscienza?
La mia idea, da tempo, è che come sempre,
lo faranno troppo tardi,
quando i buoi sono già scappati dal recinto
e da preservare non ci sarà più nulla.

Reflex...un saluto a voi uomini e donne liberi del mondo..Attila Destriero e Arco...gli idioti..:giagia::ciaociao:

P.S.l' idiota adora fare immensi monologhi, vi consiglio, se non avete ragioni impellenti
non discutetene, non esiste ragione per cui fidarsi di quanto dico...ma saranno i fatti...i fatti nostri..buona sera.

attila621
08-03-11, 13:36
dom nov 28, 2010 12:57 pm

...i miei immensi monologhi, le mie lenzuolate,
tutto il mio nero su bianco, e tutto ciò che non ho
mai scritto per il rispetto che ho della PAURA ALTRUI...

IO, Attila Destriero e Arco..gli idioti..
ora si chiedono, vi chiedono, cosa sarà mai WIKILAEKS...
CHE IO NON ABBIA GIA DETTO....RIDO e a squarcia gola...
Documenti ufficiali, ufficiosi, RIDO, perchè l' uomo è morto,
TRATTASI DI UN MIO DOCUMENTO UFFICIALE
L' UOMO OGGI SOLO UN DOCUMENTO...E NEPPURE TANTO UFFICIOSO...
Sveglia...di tempo ne rimane poco....gli idioti...:gratgrat::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:46
mer dic 22, 2010 9:02 am

Globalizzazione, Internazionalizzazione, Delocalizzazione…

Si conobbero a un drink della contessa Wyborowa,
simpatizzarono e si diedero un Punt&Mes per il Pommery seguente al Park Gate,
dove si divertirono cavalcando un White Horse.
Verso le due, Johnny Walker portò J&B nell’alcova di René e Martini,
che erano suoi Cognac, in quanto Freres di Landy, sua ex moglie.
Fecero qualche ballo Cora a Cora e lui le disse: “Sei amarevole, sposiamoci!”
Il giorno dopo Johnny Walker conobbe la famiglia di J&B e la madre di lei Vecchia Romagna,
la quale gli attacco un incredibile Buton, ma lui non le diede corda perché,
essendo compromessa con la destra, preferiva che non gli appiccicassero un’etichetta nera.
Conobbe lo stravecchio padre. La domenica fecero tutti un picnic in Champagne e trovarono Gin Rosa,
una ragazza bonarda e soda, che cavalcava un cavallino rosso, designata a fare da damigiana d’onore.
Alla fine tutti globalizzarono, fissarono la data del matrimonio sotto Chianti di commozione dei parenti.

Un processo di globalizzazione meno prosecco e scarno è quello che avviene all’interno dei mercati,
per sostenere la concorrenza dei paesi con manodopera a basso costo;
la globalizzazione comporta altri due processi: delocalizzazione e internazionalizzazione,
specialmente per fare riferimento agli effetti economici e culturali di un mondo sempre più interconnesso.
Questa confusione non mi piace, perché il primo termine potrebbe penalizzare il secondo.
Infatti,
internazionalizzazione dovrebbe riferirsi comunemente all’aggiunta di risorse nei poli produttivi nazionali,
per supportare l’adattamento e la vendita dei prodotti al di fuori del mercato in cui sono stati progettati e fabbricati;
la delocalizzazione comporta il decentramento della produzione negli specifici mercati
cosiddetti locali.
I processi sono complementari e dovrebbero essere combinati e sinergici,
per raggiungere l’obiettivo di un prodotto che funzioni e che possa avere lo stesso successo su un piano globale.
Uso il condizionale, perché in realtà ciò non avviene sempre e la globalizzazione/delocalizzazione si riduce a “scaraventare”
all’estero commesse di lavoro, alle quali magari appiccicare l’etichetta “made in Italy”.
Mi chiedo: un oggetto stampato in Italia con uno stampo cinese è made in Italy? Apriti cielo!
Internazionalizzazione di un’impresa dovrebbe fare riferimento allo sviluppo di un sistema
in grado di favorire la spinta di prodotti nazionali verso nuovi mercati.

Quando un’impresa decide di intraprendere la via dell’internazionalizzazione pura (cioè non sporca),
la definizione delle strategie di business è una sfida critica da compiere,
specialmente per piccole aziende come le attrezzerie.(stiamo scomparendo..ho referenti in vari paesi,
la ricerca è spasmodica...gli attrezzisti, la base per qualsiasi grande azienda..i fabbricatori "stanchi")
Sono storie d’Amarone, che richiedono coraggio e lungimiranza.
Si fa presto a dire delocalizzare la produzione, ma dove va a finire poi il know how nazionale?

Purtroppo, si disperde una quota crescente del valore e della ricchezza tecnologica presente in un Paese.
L’internazionalizzazione pulita si propone l’espansione dello spazio economico tramite ricerca e sviluppo in casa propria;
insomma, essa dovrebbe rispecchiare la volontà di aprire nuovi mercati a prodotti adattati a un potenziale
loro utilizzo al di fuori dell’ambiente in cui sono stati progettati e fabbricati,
valutando e rinforzando le risorse
a disposizione, specialmente quelle umane, coadiuvate – naturalmente – dalla tecnologia più evoluta.
Voi cosa ne pensate? Vi ho fatto saltare il Moscato al naso? A quale processo facciamo Cin Cin?
Buon giorno a voi tutti, che la vita vi sorrida...anche se...IO..Attila Destriero e Arco...gli idioti.:giagia:

attila621
08-03-11, 13:48
gio gen 06, 2011 12:41 pm

...credo senza ombra di dubbio che la crisi ben lungi a finire...
Lo affermo da un pulpito privilegiato, diretto, interno, il Mio Lavoro,
che tempo addietro adoravo fosse solo per la passione e il moltissimo
tempo e "denaro" dedicato; spesso anzi spessissimo rubando il tempo alla famiglia
e a tutto il resto, me compreso..ma la passione si sà una notevole spinta ad avanzare,
a superare problemi a volte insormontabili, ma!! appagati dalla soddisfazione della vista,
del tatto a pezzo finito...spesso una vera e propria opera d' arte tecnologica......
Noi, i cacciatori di Micron, spesso ricercatori della perfezzione tangibile, misurabile..

Oggi, molto spesso rivelo a mia moglie, la nausea che mi prende ad entrare in azienda,
vedere le molteplici e ipertecnologiche macchine inerti, scariche del lavoro necessario,
che serve al sostentamento..i dipendenti, non più, ne rimane la traccia, il percorso d' insieme
come tanti fantasmi avanzati nel vero fare...tanto sapere buttato al nulla o al solo personale.

Penso alla "globalizzazione", penso al "nuovo ordine mondiale", ai pochi che tirano le fila,
ai loro sterili cervelli bacati che misurano tutto con il denaro, solo con ciò che per loro
beneficio, e non importa il danno, la beffa per la società tutta............................

Penso a marchionne, lo giudico sapendo da dove viene e cosa ha fatto e per chi.....
la solita marionetta che sarà trasformata a tempo debito in capro espiatorio ove
molti si nasconderanno nascondendo le solite verità...riflettete, ci siamo tutti
e come sempre appare il nulla che ci possiamo fare................................
oggi il lavoro trasformato in ricatto...riflettete, perchè, chi ne giova..??!!

Ed ora dipingo il mio quadro con colori sgargianti per ciò che mi rimane,
ma la consapevolezza di quanto a poco a poco stà accadendo li trasformerà
in colori cupi ed opachi ove nulla schintillerà...me compreso...IO, il solito caparbio IDIOTA..

I terzisti: nocciolo duro e martellate

Negli ultimi mesi mi sono dedicato a visitare alcuni terzisti
per tastare il loro polso della situazione in questo momento delicato,
che comunque "alcuni timidi segnali indicano di ripresa".(TRATTASI DI CONSUETUDINE..)
Aziende perlopiù familiari, presenti un paio di generazioni,
con personale compreso tra i 5 e i 40 dipendenti.
Le dotazioni strumentali, da parchi macchine molto moderni,
con CNC delle ultime generazioni, a macchine di 8/15 anni,
però sempre efficienti e sottoposte a costante manutenzione.
Purtroppo, non tutte in funzione, per scarsità di lavoro.
(O l' abbondanza sotto pagata; un crisma importante ma sottostimato,
di cui mai si fa menzione...il lavoro un ricatto..oggi...)

Nelle vetrine e sugli scaffali i pezzi lavorati ieri e oggi,
veri e propri gioielli tecnologici perfettamente torniti, forati, maschiati, sfacciati, fresati, scavati, sbavati.
Tolleranze geometriche micrometriche, rugosità bassissime.

Rigirarli per le mani e apprezzare la qualità e la “mano” del materiale,
acciaio, leghe di alluminio, inconel, titanio ecc. un po’ come si fa per i tessuti,
mi ha trasmesso più volte la smania di mettermene in tasca qualcuno...
Immaginavo poi una enorme vetrina scintillante in pieno centro
dove posizionare ordinatamente e sotto luci opportune i vari pezzi
aeronautici, motoristici, nautici, idraulici ecc.
Sovente vere e proprie opere d’arte.
Quindi in alto la scritta: Arte contemporanea.
Orgogliosi e fieri i terzisti mi facevano vedere i loro pezzi e più mostravo interesse, più erano felici.
Se è vero che la curiosità e l’interesse culturale dei nostri concittadini sta crescendo,
tutti dovrebbero essere messi in grado di potere apprezzare anche questo tipo di Cultura, quella meccanica!

Poi ho voluto affrontare un altro tipo di tema: quello economico e finanziario.
Su una dozzina di aziende visitate francamente non ricordo
di avere incontrato personaggi particolarmente piagnoni.
Eppure, quando ho chiesto di farmi vedere qualche dato
e quindi fatto qualche operazione (giusto per non fidarmi a scatola chiusa)
basata su alcuni noti standard, tenuto conto di questo e quest’altro,
mi sono veramente reso conto che i terzisti, ultimo anello delle filiere di produzione dei beni che ci circondano,
sono sovente molto penalizzati sia dal punto di vista economico, sia finanziario.

Anzitutto, il riconoscimento economico dei loro sforzi tecnologici:
credetemi, per fare oggetti come quelli che ho visto è necessario
essere veramente bravi, appassionati e attrezzati!!.
Purtroppo molte volte gli acquisitori non ne tengono conto.
Alcuni forse non lo comprendono. Altri non vogliono comprenderlo.
I terzisti allora comprimono sempre più i costi, da tutte le parti.

Per quanto riguarda le tematiche finanziarie e i rapporti con le banche, ci mancava anche Basilea 3.
Ma non viene in mente a nessuno che per cercare di agguantare la ripresa,
è necessario, anzi fondamentale, che le banche facciano veramente quello
che un’azienda soprattutto piccola e media, ma anche tutta una Società,
una Nazione che si vuole sviluppare, si aspetta?
Il ricorso al credito bancario è tutt’oggi la principale fonte di finanziamento!
Non è certo mio compito né competenza sviscerare
il problema della liquidità delle imprese di più limitate dimension...
ma, per favore, che qualcuno dia veramente un supporto concreto
alle mere dichiarazioni di principio:
“le pmi costituiscono l’ossatura, il nocciolo duro dell’economia”!
Sì perché anche i noccioli duri se presi troppo a martellate alla fine si rompono.
Reflex... P.s. ci stiamo perdendo...per chi, per che cosa!???

attila621
08-03-11, 13:51
dom gen 09, 2011 12:05 pm

...l' inerzia...chi è mai costei...
ormai adagiati ad altri che fingono di pensare a noi, per noi...
e intanto nel mondo ciò che prevedevo sta inconfutabilmente accadendo......
eppure pochi, troppo pochi a prenderne atto...
sono iniziati i festeggiamenti per l' unità d' Italia...paradossale nell' attuale globalizzazione,
nel continuo debellare di popoli di entità di coesione astratta...
sempre e solo apparenza...e naufragar me dolce nei miei pensieri....
Attila Destriero e Arco...:gluglu::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:52
dom gen 09, 2011 12:09 pm

il tempo esiste...e serve a definire il nostro "finito" vivere....
a collocarci in un tempo ben definito...non solo ricordi...ma avvenimenti e fatti...:giagia::gratgrat::ciaociao:

attila621
08-03-11, 13:54
gio gen 13, 2011 10:09 am

Dopo tanto mio scrivere, sul quale abbiamo poco dibattuto,
mi è venuto in mente il famoso assioma,
che costituisce l’uomo come "misura di tutte le cose",
in senso propriamente fisico: il suo corpo sarebbe dunque il solo parametro,
paradigmatico e universale, di tutto ciò che concerne misura,
ordine, proporzione, simmetria, convenienza, decoro e quant’altro.
Una delle più note e diffuse immagini del classicismo è il disegno di Leonardo,
che racchiude un corpo umano dentro un cerchio: lo vediamo riprodotto ovunque.
Guardate con attenzione questa immagine: un corpo umano, da solo e nella sua unità,
di per sé ordinato e simmetrico, inscritto in un cerchio a sua volta iscritto in un quadrato
(la quadratura del cerchio?), figure che esaltano l' unità e l' individualità dello stupido...
..ehm, scusate, dell' uomo.. un corpo in azione nelle braccia e nelle gambe.
Il centro della figura è l’ombelico, organo della generazione;
insomma, un’immagine simbolicamente produttiva,
sulla quale mi piace fondare il principio della ripresa economica,
enfatizzata con prudenza (ossimoro?) Una ripresa a misura d’uomo..
Nemico numero uno nell’attuale fase di ripresa è l’incertezza;
è il nemico da abbattere per consolidare l’economia globale...
È difficile capire se la debolezza della ripresa è più o meno temporanea,
ma è sicuro che l’industria attrezzistica non è il fanalino di coda della ripresa stessa,
rispetto ad altri comparti industriali.
Oggi possiamo trovare i prezzi più bassi del mondo non solo in Cina o in Centro Africa,
ma c’è qualcosa in più del semplice prezzo ed è il know how
ovvero una prospettiva a lungo termine;
oggi l’Europa non ha bisogno dei più economici manufatti cinesi....
Una ripresa meno incerta e più a misura..
Occorrono riforme strutturali anche dai Governi per rilanciare gli investimenti,
ma guai se queste arriveranno e le imprese si troveranno impreparate.
La ripresa forse c’è, ma va affrontata, scalata, perciò bisogna essere un po’ alpinisti,
pronti e attrezzati a salire anche durante le bufere. C’è qualche alpinista?

Chissà perchè, a volte mi piace credere pur sapendo di raccontarmi balle...
fosse solo per schiafeggiare pessimismo...IO..l' idiota..:gluglu::gratgrat:
REFLEX..

attila621
08-03-11, 13:56
ven gen 21, 2011 9:22 am

...uno dei tanti paradossi italiani....
i giovani, il lavoro...e i tabù della politica..

In Italia ci troviamo nella paradossale situazione di avere frotte
di giovani laureati che non trovano lavoro,
ma allo stesso tempo aziende che cercano laureati pressoché introvabili!
In particolare si avverte una preoccupante carenza di figure tecniche
in generale e ingegneri in particolare.
Lo ha recentemente affermato (ma non è il solo) Claudio Gentili, direttore Education di Confindustria:
"…prima della crisi mancavano all’appello 31mila ingegneri, ora siamo scesi a quota 13mila.
Significa che, nonostante il calo di richieste causato dalla congiuntura economica,
gli ingegneri che escono dalle nostre facoltà sono ancora pochi e non soddisfano le necessità del mercato..."

Qualche cifra (tratta sempre da fonte Confindustria): per quanto riguarda i progettisti dell’industria metalmeccanica
e i progettisti elettronici vi è stata in media nel 2009 una domanda
pari a 1.5 volte i laureati disponibili!!!
Per inciso non mancano solo ingegneri e tecnici ma anche: infermieri, fisioterapisti, farmacisti ecc.
La conseguenza di questa carenza può avere effetti devastanti in quanto mancano
i professionisti che si occupano ad alto livello della ricerca e dell’innovazione tecnologica.
Ciò provoca un significativo decremento della capacità dell’industria italiana,
e ovviamente anche della manifattura che si occupa di tutto il resto;
innovarsi e porsi sul mercato globale con prodotti di alta tecnologia.

La prospettiva di una ripresa celere e robusta diventa così molta ardua per non dire impossibile.

Più che ricercare le cause (che si rifanno, a mio avviso, a una sottovalutazione
della cultura tecnico-scientifica presente nella lontana riforma del nostro
sistema di istruzione varata da Benedetto Croce) forse è importante riflettere su alcuni possibili rimedi.
Da un lato per aiutare i giovani occorre innanzitutto migliorare la comunicazione
tra il mondo del lavoro e quello della formazione.
Inoltre, appurato che nel settore scientifico e tecnologico abbiamo bisogno di più laureati,
gli Atenei non dovrebbero continuare a incrementare lauree che non danno occupazione,
né reclutare matricole con il criterio di fare “numero” senza preoccuparsi degli esiti.
Si deve ridurre la dispersione e evitare di “produrre” laureati costretti poi
a lavori lontani da quelli per cui sono preparati.
Ovviamente, affinché questo si possa realizzare, è necessaria una razionale programmazione,
a livello centrale, che offra particolari incentivi (riduzione di tasse, borse di studio ecc.)
per chi segue corsi di studio che preparano a professioni utili alla nostro sistema e prevedere, invece,
una limitazione alle immatricolazioni laddove necessario.

Vi è, a mio avviso, un altro problema da risolvere: in generale, oggi,
le imprese italiane retribuiscono l’impegno dell’ingegnere meno di quanto fanno le altre nazioni industriali.
Ad esempio negli Usa, come primo impiego a parità di potere d’acquisto,
si può arrivare a guadagnare tre volte tanto. La differenza è minore,
ma pur sempre significativa, nei confronti della Francia e della Germania.
Anche questo può provocare un disinnamoramento verso gli studi tecnico-scientifici
con conseguente fuga verso altre realtà.(ammesso esistano, allusorio..)

È vero, le industrie si lamentano che i giovani laureati poco conoscono del mondo del lavoro
e delle specifiche esigenze aziendali e sono quindi, per il periodo iniziale, poco produttivi.
Ma com’è, allora, che gli stessi vengono retribuiti meglio all’estero?
Bisognerebbe ritenere l’assunzione come un investimento a lunga scadenza
(con tutti i rischi connessi) più che come la risposta a un’esigenza immediata!!!

Consideriamo infine che, comunque, per risolvere questa delicata questione
(come per molte altre) è indispensabile una azione di sistema.
Il singolo Ateneo, la singola azienda possono veramente poco,
serve insomma, per dirla con una frase d’altri tempi, “la volontà politica”.

Ma poi si sa,...meglio il tutto eesubito!!! Per il niente di domani eeenon vivendo l' oggi....yessssssss....
Un saluto alla capacità di pensare per poi realizzare.....i sogni........IO..l' idiota..:gratgrat::ciaociao:

attila621
08-03-11, 14:00
sab feb 19, 2011 11:24 am

..A volte scrivo per ridere, forse questa è una di quelle....la trasfigurazione, l' impensabile...
l' uomo e la precarietà che non gli conviene, non gli confà.....

Precarietà
In un periodo in cui molti si lamentano della incertezza della propria attività o del proprio lavoro
e la parola precarietà ha assunto un significato trasversale che abbraccia dipendenti, professionisti,
artigiani, commercianti e perfino imprenditori, sono stato preso dalla curiosità di risalire alla radice
di questa parola.

Essa deriva dal latino precis, cioè, “preghiera” e precarius significa “ottenuto con la preghiera”.
Stando quindi all’etimologia la precarietà del proprio lavoro (labor precarius) potrebbe addirittura
essere il risultato di un’invocazione fatta con una preghiera!
Per evitare che qualcuno mi scriva dandomi del matto, preferisco andare oltre a queste prime conclusioni
e cercare motivazioni per un eventuale orgoglio del “precariato”.
Ripercorrendo il film dello sviluppo economico del nostro Paese a partire dagli anni ’60,
mi sono reso conto che la crescita ha seguito due vie, entrambe rispettabili si intende: una costruita sulla caparbietà e sulla voglia di rischiare di chi ha scelto la precarietà come proprio modello di vita, la seconda sviluppata sulle scelte di coloro che hanno preferito la soluzione del “posto fisso”, privato o pubblico.

Questo, per così dire, doppio binario ha consentito alla nostra locomotiva nazionale di fare molta strada pur tra strade tortuose non sempre in discesa. I risultati in termini di benessere sono visibili a tutti. Ma è piuttosto sul posto fisso che voglio continuare a fare le mie considerazioni, anche perché c’è chi sostiene che nell’economia moderna esso sia addirittura anacronistico. Il posto di lavoro fisso nell’impresa è sempre stato considerato un valore inalienabile e come tale tutelato. Un valore per la famiglia e anche per l’azienda, purché ci sia reciproca soddisfazione.

Cosa significa tutto ciò? Semplice, il circolo virtuoso potrebbe trasformarsi in vizioso. Poniamoci due domande: “perché un’impresa dovrebbe assicurare il posto fisso al dipendente se questi non si dà da fare?”
e, capovolgendo il discorso, “perché un dipendente dovrebbe darsi da fare se non fosse certo di potere operare
in una continuità aziendale?”
La materia è delicata e, tenuto conto che nei recentissimi anni il mondo è radicalmente cambiato, credo che tutti dovremmo prendere atto della necessità di una revisione accurata, ponderata ed equilibrata della contrattualistica del lavoro secondo le nuove esigenze.
C’è poi il posto di lavoro fisso nell’Amministrazione pubblica.
Evitando discorsi populistici secondo i quali il “posto” è un voto politico assicurato, preferisco sottolineare che troppo spesso ai tanti privilegi acquisti nel tempo fanno da contraltare altrettante inefficienze.
Sia ben chiaro, non ho assolutamente nulla contro il posto fisso, anzi, mi preoccupa molto di più la mentalità che, quasi inevitabilmente, alberga in chi quel posto lo occupa. Ma una soluzione ci sarebbe e si chiama “meritocrazia”, come legittimo e trasparente strumento di crescita. Forse la pubblica amministrazione sta cambiando sul modello del New public management anglosassone seguito oggi dalla maggior parte dei Paesi europei, ma le resistenze che questo processo incontra non fanno che confermare un arroccamento egoistico e per certi versi patetico di chi continua a pensare che rimboccarsi le maniche nei momenti di difficoltà spetti soltanto ad altri. Che la precarietà, intesa come necessità di mettersi continuamente in gioco, possa davvero diventare un potente strumento di rinnovamento e quindi una risorsa è però tutto da dimostrare. Potrebbe essere una sfida??!!!!!!!!

La lascio li, ma intanto me la rido pur sapendo che sarcasmo fa male...alla prossima..IO..Attila Destriero e Arco..e le loro Puttanate:crepapelle:

attila621
08-03-11, 14:04
...Se chiudiamo gli occhi tutto sparisce...
...ma poi rimane l' incanto dei pensieri,
la potenza dell' immaginazione e.......
solo e pensoso i più deserti campi
vò mesurando a passi tardi e lenti..
l' umanità allo sbando...ma poi la crisi non esiste se gli occhi rimangono spenti...l' idiota,
e l' idiozia di tutto il suo inutile dire...immagini dal sottosuolo...IO..passo e chiudo..:giagia::gluglu::incav::ciaociao:

attila621
15-03-11, 11:20
IO fui stampista, io sono stampista chissà lo sarò?!!!:crepapelle:

Un gruppo di stampisti quarantenni dibatteva per scegliere il ristorante dove passare una bella serata; decisero per il “Tropicale”, perché le cameriere uscivano in minigonne e scollature generose. Dieci anni dopo, il gruppo si riunì di nuovo per parlare della FIAT, discussero e scelsero il ristorante “Tropicale”, perché si mangiava bene e c’erano ottimi vini. Dopo altri dieci anni, sessantenni, vollero passare un’altra bella serata al “Tropicale”, perché lì si mangiava in pace, c’era una sala per fumatori e si poteva parlare tranquillamente del progetto Fabbrica Italia. Passarono altri dieci anni, ai settanta il gruppo si riunì di nuovo per discutere della Fabbrica Italia e decise di tornare al “Tropicale”, perché c’era una comoda rampa per sedie a rotelle e un piccolo ascensore. Trascorsero ancora dieci anni, ormai tutti ottantenni, il gruppo si riunì di nuovo e riprese a dibattere per scegliere il ristorante ove fare il punto sulla Fabbrica Italia; finalmente decisero sul ristorante “Tropicale”, che trovarono tutti essere stata una gran bella idea; peccato non esserci mai andati prima!
“FIAT è una grande multinazionale, che si sta espandendo nel mondo, ma che rimane con un cuore italiano” sintetizzò tempo fa il ministro dello sviluppo Paolo Romani, dopo l’incontro a Palazzo Chigi con i vertici del Lingotto. Mentre il gruppo dei nostri stampisti ottantenni siedono ancora ai tavoli del “Tropicale”, l’A.D. Sergio Marchionne e il presidente John Elkann confermano di voler investire in Italia, poiché considerano il nostro Paese “un punto di partenza per un’azienda che vuole investire nel mondo intero, anche aprendo nuovi mercati”. Le intenzioni, dunque, sembrano buone, speriamo che anche gli stampisti italiani ne possano usufruire. Non avendo più notizie dai membri del gruppo “rassegnato” al “Tropicale”, ho chiesto il suo parere al neo-presidente di ISTMA WORLD Fausto Romagnani, giovane dinamico, di capacità politica, tecnica e diplomatica. Insomma, mi piacerebbe sapere cosa dicono in ISTMA WORLD di FIAT e della Fabbrica Italia. Risposta: “Non se ne parla più di tanto, noi stampisti siamo abituati a fare più che a dire; dunque, ne parleremo quando si comincerà a fare”. Speriamo che nel frattempo, anche lui non diventi ottantenne. Fausto Romagnani, insieme al presidente di UCISAP Guido Giasini, in una lettera aperta indirizzata alla dirigenza di Fabbrica Italia, si dichiaravano fiduciosi su quanto promesso. Nel frattempo è meglio continuare a lavorare fiduciosi su ciò che abbiamo, poi, se son rose fioriranno. Le strategie del futuro non si possono fondare sulle chiacchiere; se la Fabbrica Italia diventerà un fatto tanto meglio, gruppi di stampisti si riuniranno al “Tropicale” per discutere come agire in tempo debito, che non sarà prima del 2014; entro tale anno, infatti, il progetto Fabbrica Italia dovrebbe diventare operativo, progetto che potrà condizionare eventuali decisioni future sulla “governance” e sulla sede di FIAT.Dunque, rimboccatevi le maniche e continuate a darvi da fare come siete abituati, perché è facile dire che occorre mantenere l’italianità, ma questo dipende dalla dinamicità mondiale e dagli obiettivi che ognuno – dal più piccolo stampista alla multinazionale FIAT - si prefigge giorno per giorno. Gli effetti della globalizzazione sono sempre in agguato; le intenzioni sono buone, ma dal dire al fare… c’è di mezzo il ristorante “Tropicale” con i suoi incontri decennali.

attila621
27-07-11, 09:05
Mercati distorti

È stato Raimondo, il mio parrucchiere, a darmi lo spunto.
Stava lavorando alacremente alla mia ormai lunga criniera
quando il suo sguardo raggiunge un titolo del mio giornale
sull'arrivo dell'ennesima carretta del mare.
Alle mie spalle una considerazione "poveretti anche loro".
Sollevo un ciglio e continuando a leggere di politica sussurro "già".
La voce prosegue: "certo che non si risolve il problema mettendoli
nelle aree di raccolta...".
Risollevo il ciglio: "si dovrebbe piuttosto insegnare loro un mestiere, magari il parrucchiere".
La voce alle mie spalle prende più corpo: "perché proprio il parrucchiere!
Noi siamo già in crisi per i tanti cinesi... Piuttosto,
perché non insegnare loro a fare gli attrezzisti"
Non rispondo e non sollevo nemmeno il ciglio,
ma penso contrariato "ohibò perché proprio gli attrezzisti!"
Mentre tornavo sui miei passi ho cominciato a considerare che il fenomeno dell'immigrazione
nell'attuale panorama economico europeo e soprattutto in relazione alla nostra specifica situazione,
è molto più serio di quanto non ci sia dato a intendere.
Attraversando il mercato rionale del venerdì, quello delle bancarelle,
non ho potuto fare a meno di notare che le postazioni degli immigrati
stanno progressivamente aumentando.
Di contro la sparizione delle facce di venditori note da anni,
gli habitué del mercato, e questo in tutte le merceologie.
Sono sempre stato un sostenitore della concorrenzialità
che fa solo bene al Mercato.
Ma dato che l'idea di avere tra i piedi una fiumana di aspiranti attrezzisti (idea di Raimondo)
non mi piace per niente, per coerenza, ho cominciato a riflettere se siamo o meno
in presenza di normali fenomeni fisiologici, portati avanti ad armi pari, oppure di distorsioni.
Le distorsioni hanno sempre portato negli anni conseguenze negative,
anche serie, dirette e indirette, nei vari contesti di riferimento.
Intanto, proseguendo tra le bancarelle guardavo le verdure.
Certi pomodori strani!
Ora anche la nostra produzione alimentare è sotto assedio.
Chissà quali distorsioni ci sono nel mercato della frutta e verdura!

Ripensavo al nostro fiorente tessile, ormai in disarmo,
così come le calzature, le calze, i giocattoli..
Cosa dire poi delle griffe taroccate che, praticamente indisturbate,
affollano i nostri marciapiedi?
Mercati distorti, turbati da regole disuguali.
Regole di provenienza, di controlli, di sicurezza, di conservazione di persone.
Mentre mi portavo ormai fuori dalla folla vociante, ho pensato alle innumerevoli normative
sulle macchine utensili a proposito della Sicurezza Macchine
e delle nuove necessità di riprogettazione e realizzazione imposte dalla C.E.
Intanto centinaia di macchine asiatiche non sicure entravano nei nostri mercati.

Cosa dire infine degli imprenditori che assumono sottocosto personale immigrato,
puntando al ribasso aziendale piuttosto che a una qualificazione
dei prodotti e dei processi in termini di nuovi sviluppi tecnologici
e di innovazioni?
Distorsioni del mercato... del lavoro....e della finanza..
:giagia::gratgrat::ciaociao:

attila621
27-07-11, 09:39
La zanzara

Vi ricordate la zanzara di altri tempi, quella che dopo avervi punto,
satolla si posava sull'armadio, sulle piastrelle, sulla tappezzeria e voi,
splash, la spiattellavate con un giornale,
correndo però subito a prendere una spugnetta,
prima che la moglie se ne accorgesse?
In fondo non c'era neanche soddisfazione: ogni colpo una vittima.

Quella zanzara non esiste più da anni;
al suo posto si sono moltiplicate nuove specie.
Oggi se ne contano alcune migliaia
e anche la numerosità delle flottiglie è infinitamente maggiore.
Mi direte "anche la popolazione umana è aumentata".
Quindi c'è abbondanza di ciccia da pungere. Non fa una piega.

Anni fa, massacrato da alcuni giorni sul polpaccio e sul braccio,
decisi di dare la caccia a quell'unica zanzara che imperversava
da una stanza all'altra.
Non una caccia a casaccio, ma pianificata, organizzata.
Armato di straccio d'ordinanza cominciai ad aggirarmi furtivo,
attento a ogni ronzio, a ogni corpuscolo che volasse.
Della zanzara neanche l'ombra.
Di notte, un altro sterminio sulla mia pelle.
Ho il sonno leggero ma, giuro, quella zanzara
non emetteva nessun ronzio.
L'indomani ripresi la caccia scrutando ogni angolo della camera da letto.
Finalmente la scorsi: era nascosta nella parte interna della cornice di un quadro.
Furba la tizia! Appena mi scorse, però, a oltre un metro di distanza,
la zanzara fece uno scatto e volò via.
Cominciai a riflettere: nessun ronzio, gioca a nascondino.
Immaginai che una persona colta mi avrebbe suggerito "evoluzione della specie";
una pratica di "necessità, virtù", una scaltra "ccà nisciuno è fesso".

Da allora continuo a dare la caccia a migliaia di specie di zanzare,
con più battaglie perse che vinte.
Ho scoperto di recente che volano a scatti e a zig zag.
Bersaglio molto mobile, difficile da prendere.

L'altro giorno siccome la mia seconda professione,
naturalmente dopo quella di dare la caccia alle zanzare,
è di occuparmi di macchine utensili,
mi sono ritrovato alla scrivania a riflettere su alcune analogie.
Anche il numero di costruttori è aumentato sensibilmente negli anni.
Anche le specie di macchine sono aumentate.
Anche i costruttori hanno dovuto diversificare le strategie
di penetrazione (sic!) e hanno dovuto imparare a muoversi
con maggiore velocità per anticipare la concorrenza,
per rispondere prima degli altri alle esigenze espresse e inespresse.

Il concetto di linearità oggi poi è addirittura un'utopia:
a zig zag si pianifica, si organizza, si decide, si procede, si cambia.
Su un piano contrapposto si muovono le officine,
ma lo scenario è assolutamente speculare.

Non potei fare a meno di riflettere:
"a zigzagare, le zanzare ci riescono benissimo e quasi sempre
la fanno franca; ci riusciranno anche le nostre imprese".

Rassicurato da questo pensiero mi ritrovai sul marciapiedi diretto a casa.
Istintivamente, fischiettando, mi misi a camminare a zig zag..
Splash! Sono stato travolto da una bicicletta
che procedeva alle mie spalle stile Milano Sanremo!
Da quel momento invento giorno per giorno
la strategia della mia camminata,
cercando di ottimizzare tra un percorso lineare,
uno a ziga zag e un'occhiata dietro.
Finora mi è andata bene....

Un' ultimo paragone, le zanzare, i politici,
e l' evoluzione della specie...
azzzzil fastidio...la zanzara per necessità...
azzzzaltro fastidio..i politici.....quasi un divertimento...:piango:

Naturalmente, buona giornata...Attila Destriero e Arco..:ciaociao:

attila621
13-11-11, 13:53
...come al solito trattasi di chiacchere...

azz: Attila:e il NUOVO ORDINE MONDIALE!

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Ad Attila, ora rimane solo il riepilogo:
LORO, l' operazione l' HANNO COMPIUTA, con successo, nessun intoppo,
ed una rapidità stellare, avevo gia affermato: ma inizio ad ammirare!!!
azz: c' era FRETTA: e con la stessa fretta tutti noi liquidati, il test perfetto,
un' operazione rapidissima, chirurgicamente perfetta: una NECESSITA'!!
di necessità VIRTU'.

(Stamane mi sono alzato, il mio figlio più piccolo 10 anni, era gia sveglio,
guardava i cartoni animati in TV, mi sono seduto accanto a lui sul divano,
l' ho stretto forte a me mentre alcune lacrime cominciavano a scendere..)
Un gesto semplice, la lacrima deve rimanere invisibile, richiede spiegazione
può essere schernita...gia un gesto semplice e il mondo è fatto....
Attila Destriero e Arco complottisti per antonomasia

Ebbene, credo sia palese, basta una sola frase:
LA SOVRANITA' DEGLI STATI "COME LA RITENEVAMO": è FINITA.
Voglio però esaltare un punto fermo, con la solita ironia che mi compete:
NESSUNA INGERENZA SU TALE SOVRANITA'
NESSUNA PREVARICAZIONE: MA SOLO LA FORZA, sia essa nelle armi,
sia essa la nuova e testata arma della FANTAFINANZA...
LA STESSA POLITICA IN FORTE DUBBIO...
FORSE L' INIZIO DI GOVERNI TECNOCRATICI,
OVE L'UOMO IN FUNZIONE ALLA FINANZA, ALLA PRODUZIONE,
LUI STESSO PRODOTTO...fossi in voi rifletterei...ma forse neppur capaci..

A guardar bene: anche il luogo scelto ha importanza primordiale:
il bacino del MEDITERRANEO, la culla della civiltà, nella stessa culla
si è perpetato l' ultimo gigantesco ed al tempo stesso ivisibile ai più
immenso inganno...ANDIAMO INDIETRO DI UN SOLO ANNO....
Più facile ricordare, dare un senso alla logica consequenziale, tutto
sempre rimane concatenato, consequenziale appunto, nell' umano
andare: azione-reazione, per il gran finale: e tutto rimarrà quasi
invisibile, imperscrutabile ai molti, alle masse...che pagheranno..
(quel mio figlio stretto a me, e anche gli altri, i VOSTRI..)

Solo un anno è bastato alle immense corporazioni, alle potenti
congreghe per debellare tale SOVRANITA': ed "inconsciamente"
con il vostro tutto benestare: "la rivoluzione Araba, la primavera Araba"
Algeria, Tunisia, Egitto a sfociare nell' antico sogno mai dimenticato di
ataccare il GENERALISSIMO GHEDDAFI: da non dimenticare gli enormi
interessi in gioco del nostro Paese IN TALI AREE...un tale attacco solo
l' inizio di una guerra a noi, mai dichiarata, con conseguenze per l' intero
bacino facilmente immaginabili, e nel mezzo ad una immensa crisi gia da
anni in atto (MAI A CASO!!)...Finita con "successo" l' operazione ONU
NATO (con le armi)...si passa alla sucessiva fase, la guerra sottile, senza
ne "distruzione ne morte", l' APPARENTEMENTE INNOCUA, di difficile
comprensione ai più: quella economica e finanziaria che prima la Grecia,
paese quasi "insignificante" prima delle Olimpiadi del 2004: il grande
sfarzo, l' immenso debito dopo, posseduto e sostenuto in gran parte
da Germania e Francia guarda caso, ma la Grecia solo un primo test,
per arrivare sucessivamente e come una "fortuita" concausa ad uno
stato , ad un popolo ben più rilevante, quello ITALIANO...CON LA SUA
POLITICA UN PO' COSI', QUASI DA BALERA E BALLERINA, l' altro test
rapidissimo, quasi a conferma della perfezione di certi sistemi ben
oleati in anni precedenti: GLI STESSI CHE FECERO SCATURIRE L' ATTUALE
MISERA CRISI CHE ATTANAGLIA IL MONDO...E DOVE CHE CHE SE NE DICA
LA POLITICA POCA COSA...MA SOLO LA FANTAFINANZA E I TECNICI...

Di solito i tecnici sono persone preparatissime nel loro campo,
e solitamente, se questi bravi, fanno sicuramente fede a dei "padroni"
che di loro hanno fiducia e li collocano nei posti giusti, nei momenti giusti,
oggi abbiamo Draghi, un ITALIANO come presidente della stessa BCE,
E SARA' STRANO CHE QUESTO FOSSE PRIMA PRESIDENTE DI BANCA
ITALIA...DELL' UNICO STATO CHE OGGI RISCHIA VERAMENTE DEFAULT...
azzzz..sarà stato così bravo da non accorgersi..chissà a comando..

E SARA' DOPPIAMENTE STRANO CHE MARIO MONTI PARTECIPASSE E
PARTECIPI ATTIVAMENTE ALLE RIUNIONI OCCULTE DEL CLUB ESCLUSIVO
DEI BILDERBERG....VEDRETE I BENEFICI DELLA BORSA..SI SI MA QUELLI
DELLA VOSTRA NOSTRA LORO...azzzil solito popolo sovrano...
che nei momenti decisivi esauterato dai potenti mezzi e persone
TECNICHE TECNICHE TECNICHE TECNICHE E TECNOLOGICHE

Attila Destriero e Arco, hanno sempre sostenuto loro antica frase:
CIO' CHE IERI SEMPLICE TEORIA, OGGI FACILMENTE APPLICABILE
E FATTIBILE GRAZIE ALLE TECNOLOGIE A RIMBAMBIRE IL MONDO...

DATEMI IL POTERE DEL DENARE E GOVERNERO' L' INTERO MONDO.

Ma poi si sò, NULLA è PER SEMPRE....

(AVEVI 10 ANNI E TI STRINSI FORTE A ME...PIANGENDO)
Ora siete autorizzati a schernirmi, a prendervi gioco
del buon vecchio Highlander: Attila Destriero e Arco..UNNO e TRINNO
Gomblottista: tutto scritto...auguri.
azzzz: ricordando Argentina:1998.
Complimenti, immagino abbiate capito tutto...azzzzPRESUNZIONE..

attila621
19-11-11, 10:04
...avevo un' Amico, un Maestro: esso si chiamava "TOMORROW"..
i diversi aspetti dei pensieri: della riflessione..e non è mai abbastanza.

penserete a un solito vostro:"ma che centra!!"
ma vedrete importerà..


ho come una sesazione: fra un po' internet darà problemi...
la libera rete: nata per noi tutti..(o erano militari)

Lessi tempo fa: che mister obama, il Manitù Nero..
l' insignito di NOBEL al mistero, la prima cosa che
fece appena presidente fu un nuovo bottone in
console presidenziale..ed aveva a che fare con l' intera RETE...
"naturalmente in un trafiletto di giornale quasi insignificante"

Mettiamola così "internet è "libero e gratuito""
gli interessi..in altra parte, per altra parte

Riflettete mai sul CAOS...C' E' CHI LO POSSIEDE.
A momento debito...default...fallimento..lo stesso lavoro umano
oggi in un battito di tasto...così poco per così molto...

Il big bang..il prima un grande Caos..poi il sistema..l' orologio naturale..e i nostri intoppi..
la fine del mondo e i suoi diversi aspetti...chissà se riusciamo ad immaginarla giusta...

Il pensiero mattutino..l' Attila..l' UNNO e TRINNO.:chefico:

attila621
11-12-11, 21:42
...e la favola continua...
bisogna investire, (magari i monti)
gente depressa, a cui l' investimento viene rubato...
l' illusione come un fuoco difficile da spegnere
eppure continuamente alimentato
fra falsità ed inganno, nessuna assuefazione,
nessuna soluzione è mai veramente satura...
il tecnico, il consulente, chissà forse un' amico,
ci raccontiamo innumerevoli falsità...ancorati ad antichi fasti,
che non torneranno più...e tutta la difficoltà a farsene una ragione...

Madamina, il catalogo è questo..." bisogna crederci"
Condotto da una «navigatrice» sempre pronta a nuove esperienze percorrevo una strada tortuosa per recarmi nell'officina di un amico pronto a un confronto sul da farsi in questo momento di incertezze. Senza perdere di vista le curve, riflettevo sulla ormai molto chiara evidenza della nostra difficoltà di tenere testa alla globalizzazione dei mercati con produzioni manifatturiere di basso profilo, anche se arrivano da più parti voci che preconizzano per i prossimi anni un incremento del costo del lavoro cinese tale da rendere sempre meno economica quella produzione. Almeno nello scenario attuale, però, come si suole dire, dobbiamo «tener botta» e ricercare mosse alternative. Ho di recente affrontato il tema delle reti di imprese e della opportunità di cercare di farne parte. Così come vedo positivamente un rinnovato interesse per i Distretti che possono essere in grado di esprimere buone capacità di massa critica economica e tecnologica per affrontare le problematiche dei settori specializzati che «tirano».
Arrivato a destinazione, davanti a un caffè, l'amico imprenditore mi ha mostrato il suo volto preoccupato. Poco lavoro. Girando per l'officina – una dozzina di persone e cinque macchine utensili, la metà datate – ho fatto mente locale al contesto nella sua globalità. Qua e là generici pezzi meccanici assialsimmetrici e prismatici. Il classico terzista a disegno. Sulla scrivania del capo sei cataloghi di nuove macchine. «Vorrei acquistare un centro di lavoro». Alla mia domanda: «per fare cosa?» La risposta è stata evasiva. Per rompere un imbarazzante silenzio, ho azzardato che nella sua zona si trovavano due Distretti: aeronautico ed energetico. «Hai verificato se ci sono opportunità?» Qui la risposta è stata duplice: «Per carità sono già iscritto a un paio di Associazioni che mi costano e non mi portano nulla. Inoltre non ho competenze specifiche per quei settori». Cerco di nascondere le braccia che mi stanno cadendo. Con pazienza ho commentato che la partecipazione a entità associative o iniziative comuni di per sé non rappresenta la soluzione «tout court» ai problemi economici delle specifiche aziende. È necessario relazionarsi con un atteggiamento dinamico, in poche parole occorre essere propositivi, «darsi da fare» e cercarsi le opportunità. Da qui alla necessità di affrontare tematiche tecnologiche specializzate il passo era dovuto, così come la domanda: «lascia perdere per ora i cataloghi, a mio parere è molto più urgente che tu «fiuti» il vento supportato dal tuo istinto imprenditoriale, facendo alcune verifiche di settore e/o di tematiche tecnologiche. Tieni conto che molti costruttori di macchine sono oggi in grado di affiancarti fin dall'inizio molto concretamente nello sviluppo dei processi più avanzati e più integrati che consentono produzioni di punta?».
Non avendo più nulla da dire, anche per il doveroso rispetto dovuto alla funzione imprenditoriale, ho ripreso le curve del ritorno riflettendo se fossi perlomeno riuscito a dare qualche input positivo all'amico perplesso, anche un po' smarrito. Forse sì, perché le sue parole di saluto erano state «magari hai ragione, devo darmi una smossa e cercare nuove aperture sia verso il mercato che verso i fornitori».
Ormai ora tarda, sorridendo tra me ho infilato il CD dell'aria di Leporello «Madamina il catalogo è questo». In questo caso però inteso delle molte belle donne amate dal suo padrone Don Giovanni di Mozart.
È proprio vero: c'è catalogo e catalogo. A ognuno il suo.

attila621
30-01-12, 10:47
I nuovi mostri
Agli inizi del 2011 speravamo di potere contare su un'economia discretamente positiva, almeno per tutto l'anno,
seppure consci che la torta da dividere sarebbe stata più piccola. Purtroppo però le fette sono finite prima,
qualcuno dice a giugno, altri sono riusciti a tirare fino a settembre. Poi, stecchetto.
Si sono fermati gli Stati Uniti, l'Europa, il Giappone. Anche l'Asia rampante ha rallentato.
Perbacco, perGiove e perdirindindina una popolazione mondiale di 7 miliardi avrà ben bisogno di continuare
ad acquistare qualche milione di automobili, di frigoriferi, di televisori, di lavatrici, di scarpe.
Eppure, a un certo momento, un Superiore Direttore d'Orchestra, che peraltro stava già eseguendo «l'Adagio» della Sinfonia Globale,
ha arrestato a mezz'aria la bacchetta. Fermi, immobili, i mille professori. Qualcuno ne ha approfittato per grattarsi il naso.
Da quel momento si vive alla giornata, anzi all'ora. Provate ad andare in banca a chiedere un prestito.
Alle 9,00 il direttore vi dice che vi può concedere un fido di 500 euro. Ne state pianificando l'impiego quando,
alle 10,30, quello vi telefona e vi comunica che il fido è stato ridotto a 280 euro.
«Cosa vuole, stimatissimo cliente, è cambiato il rating!». Il rating?
Frugate nella mente e cominciate a ricordare che da qualche parte del mondo vivono certi mostri,
la maggior parte con la testa a forma di dollaro, che quando fanno indigestione rigurgitano a destra e a manca strane lettere dell'alfabeto,
dette rating. Tutti ne hanno terrore perché i rating, molto velenosi, possono colpire chiunque e in ogni dove: non c'è verso di nascondersi.
Il colpito si indebolisce giorno dopo giorno e, impaurito, è costretto a strisciare quatto quatto lungo i muri cambiando rapidamente percorso
quando sente avvicinarsi il lugubre rumore dei carri dei moderni monatti, discendenti di quelli che durante le antiche pestilenze trasportavano
gli ammalati e seppellivano i morti.
L'Europa è sotto il tiro di questi mostri e ci rendiamo conto che con quattro rating ben assestati la potrebbe mandare gambe all'aria.
Del resto, forse un po' se lo merita, perché del sogno di Carlo Cattaneo e di Altiero Spinelli non si è concretizzato praticamente nulla.
Quanto poi alle promesse di lavoro, benessere, cittadinanza unica, prestigio politico e militare nel mondo, servizi sociali e stipendi buoni e livellati:
tutte disattese. L'Europa comunitaria oggi è un colosso d'argilla. Con la speranza di un suo vigoroso colpo di reni,
ci rituffiamo nelle nostre problematiche di casa e attendiamo sostanziali interventi del nostro Governo,
che mi auguro di tipo espansivo e non recessivo come invece sembrano i primi atti.
Nel contempo da queste righe continuiamo a cercare di stimolare il dibattito.
Sono sempre più convinto che il particolare momento imponga a tutti noi, per quanto schivi e riservati,
di contribuire a fare circolare pensieri, idee, soluzioni. Un argomento che "tira" è la produttività.
L'Istituto Coe-Rexecode ha indicato che il numero di ore lavorate dai dipendenti nel 2010 è stato maggiore in Romania(2100 ore),
a seguire Bulgaria, Grecia, Repubblica Ceca, Germania, Inghilterra, Italia (1800 ore).
Professionisti e servizi hanno lavorato di più in Germania(2500 ore), a seguire Francia,Belgio, Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia, Italia(2200 ore).
Prendiamone atto. Ancora più interessante è però il tema delle Relazioni industriali.
Un amico tedesco mi ha accennato al modello adottato in Germania e, visto il migliore andamento di quell'economia (forse unica eccezione al fermo),
mi sembra degno di cenno. In buona sostanza è basato su un mix di cogestione e di contrattazione collettiva.
Ho colto che la partecipazione e la cogestione da parte delle risorse umane ai vari livelli non soltanto supera
la storica contrapposizione capitale – lavoro, ma favorisce il dialogo tra lavoratori e management,
il raggiungimento di una corresponsabilità che consolida la stabilità aziendale, la fidelizzazione e la maggiore produttività.
Mi sembra un buon argomento di riflessione.

..azz..mi scappa spesso la risata..l' Attila sornione.

attila621
01-02-12, 10:55
..l' instancabile Barbaro, è stanco, demotivato e schifato dal mondo...neppure le bestie
al Colosseo dovevano lottare tanto............................................. ........................
...povero Attila, ti stai fermando: e lo faccio quasi come per autolesionismo, conscio, stanco di lottare..
dopo circa 30anni dove ho fatto l' imprenditore di me stesso, dopo lacrime e sangue lasciati nel terreno,
oggi possiedo: non possiedo niente: la stessa caparbietà che usai un tempo per costruire oggi m' induce,
quasi fosse una costrizione a restare immobile, ad attendere eventi, guardo al mio piccolo mondo antico
ove c' era passione, ora non più, mi sto spegnendo, quasi fosse la resa....

Oggi più di ieri solo un' immensa gara mondiale, e non risulta l' evoluzione, ma il solito gioco al massacro,
la solita legge del più forte; CONCORRENZA E PREZZO: E ALCUNA CAPACITA': ma quale il senso.
Tutto si scosta sempre più dal decantato senso comune, dal cammino da svolgere insieme
per ideali comuni, cos'è la globalizzazione se non l' esasperare le condizzioni umane, se non
indurre alla sola guerra, sia essa economica o reale, nessuno scostamento perchè il fine resta
lo stesso; non si risolvono i problemi rubando alla collettività, esaltando improvvisamente
errori fatali, ne rimane il nulla ed un uomo soggiogato da artifici mentali che non gli appartengono,
che non competono a nessuno se non ai soliti esecutori indomiti, i soli MESSIA...

Non lascio nulla al mondo, se non la mia progenie, tre figli da sfruttare come meglio vogliono,
l' immensa piovra tentacolare, a pasteggiare con loro, con tutti loro i nostri "poveri" figli
che oggi ci accorgiamo sempre IMPROVVISAMENTE spesso resi inutili, con quale futuro...
se non di guerra e concorrenza spietata, sono il risultato del PREZZO, della sola produzione
esasperata al nulla, per l' antico arcano chiamato denaro, che, nel corso dei secoli ci ha resi
incapaci e schiavi, e sempre più succubi di un possedere insano, di una tecnologia a traviare
vissuti a far finta che: quella sia la nostra direzione...mentre l' illusione a poco a poco si trasforma
in fame solo per un infame viaggio al massacro: era il 1965 azzz...la fame del mondo: nulla è cambiato,
se non il viaggio mostruosamente aumentato nella sola velocità all' incomprensione....
Il nostro mondo, solo un' immensa ma finita palla: nessuna nuova scoperta, nessuna nuova creatura
nel nostro sistema solare che possa indurci ancora alle superproduzioni da vendere a chi per cosa...

Nel NORS\EST molti imprenditori, si sono assassinati, suicidati, ma non importa, la finzione del
vivere continua sino a nuovo avvicendamento...
azzz...Attila, un nome altisonante, importante, ma l' uomo, il singolo urlante rimane tutto da interpretare...
non sto pensando a niente, infatti mi sono fermato, so che a nessuno interessa, solo un tassello
a staccarsi dalla massa, esso non fa testo: mentre l' intero gregge viene condotto all' ovile...
Nessun sussulto, nessuna leggerezza dell' essere, ma solo apparenza ed inganno...

DISGRAZIATA\MENTE: l' Attila il veloce Destriero e il centrante Arco...penna calamaio e pergamena
a non scrivere più nulla, mentre la vita scivola via giorno dopo giorno...BUON GIORNO a voi miriade di robot a svolgere...

Hasselblad
02-02-12, 02:04
..l' instancabile Barbaro, è stanco, demotivato e schifato dal mondo...neppure le bestie
al Colosseo dovevano lottare tanto............................................. ........................
...povero Attila, ti stai fermando: e lo faccio quasi come per autolesionismo, conscio, stanco di lottare..
dopo circa 30anni dove ho fatto l' imprenditore di me stesso, dopo lacrime e sangue lasciati nel terreno,
oggi possiedo: non possiedo niente: la stessa caparbietà che usai un tempo per costruire oggi m' induce,
quasi fosse una costrizione a restare immobile, ad attendere eventi, guardo al mio piccolo mondo antico
ove c' era passione, ora non più, mi sto spegnendo, quasi fosse la resa....

Oggi più di ieri solo un' immensa gara mondiale, e non risulta l' evoluzione, ma il solito gioco al massacro,
la solita legge del più forte; CONCORRENZA E PREZZO: E ALCUNA CAPACITA': ma quale il senso.
Tutto si scosta sempre più dal decantato senso comune, dal cammino da svolgere insieme
per ideali comuni, cos'è la globalizzazione se non l' esasperare le condizzioni umane, se non
indurre alla sola guerra, sia essa economica o reale, nessuno scostamento perchè il fine resta
lo stesso; non si risolvono i problemi rubando alla collettività, esaltando improvvisamente
errori fatali, ne rimane il nulla ed un uomo soggiogato da artifici mentali che non gli appartengono,
che non competono a nessuno se non ai soliti esecutori indomiti, i soli MESSIA...

Non lascio nulla al mondo, se non la mia progenie, tre figli da sfruttare come meglio vogliono,
l' immensa piovra tentacolare, a pasteggiare con loro, con tutti loro i nostri "poveri" figli
che oggi ci accorgiamo sempre IMPROVVISAMENTE spesso resi inutili, con quale futuro...
se non di guerra e concorrenza spietata, sono il risultato del PREZZO, della sola produzione
esasperata al nulla, per l' antico arcano chiamato denaro, che, nel corso dei secoli ci ha resi
incapaci e schiavi, e sempre più succubi di un possedere insano, di una tecnologia a traviare
vissuti a far finta che: quella sia la nostra direzione...mentre l' illusione a poco a poco si trasforma
in fame solo per un infame viaggio al massacro: era il 1965 azzz...la fame del mondo: nulla è cambiato,
se non il viaggio mostruosamente aumentato nella sola velocità all' incomprensione....
Il nostro mondo, solo un' immensa ma finita palla: nessuna nuova scoperta, nessuna nuova creatura
nel nostro sistema solare che possa indurci ancora alle superproduzioni da vendere a chi per cosa...

Nel NORS\EST molti imprenditori, si sono assassinati, suicidati, ma non importa, la finzione del
vivere continua sino a nuovo avvicendamento...
azzz...Attila, un nome altisonante, importante, ma l' uomo, il singolo urlante rimane tutto da interpretare...
non sto pensando a niente, infatti mi sono fermato, so che a nessuno interessa, solo un tassello
a staccarsi dalla massa, esso non fa testo: mentre l' intero gregge viene condotto all' ovile...
Nessun sussulto, nessuna leggerezza dell' essere, ma solo apparenza ed inganno...

DISGRAZIATA\MENTE: l' Attila il veloce Destriero e il centrante Arco...penna calamaio e pergamena
a non scrivere più nulla, mentre la vita scivola via giorno dopo giorno...BUON GIORNO a voi miriade di robot a svolgere...

Trasformare la stanchezza in una nuova macchina da guerra.
Ci si ferma per riprendere le forze, e nel frattempo si dà spazio alle idee novelle, favorite nella loro incubazione, dal riposo delle membra e della mente.
Il nuovo mondo potrebbe trovarsi ad una spanna oltre l'orizzonte.

attila621
27-03-12, 14:45
azzz...il mio misero viaggio, solo riflessi di un grezzo Barbaro senza arte ne parte...
a volte il coraggio non basta, ma bisogna sempre guardare alle situazioni in entrambe le parti,
e discutersi...la verità per l'uomo non è mai un valore assoluto, il Barbaro tenta da millenaria data e epoca...

azzzzz...l'Attila stesso richiede a se: fosse solo per correttezza e obiettività...

Potrebbe pure essere: che adagiato su antichi fasti: lo stesso Attila a mascherar se stesso,
e allora nessuna ipotesi resta; non sia mai detto che l'antico Barbaro falsi se stesso: NESSUN DEBITO: NESSUN CREDITORE ALLA MIA PORTA...

E SE.......(L'Attila risponde per se stesso: azzzz...saranno, diranno, o solo maschere...)

Dopo avere ormai da tempo raccolto dalle aziende l'accorata indicazione "le banche non erogano finanziamenti,
quindi manca l'ossigeno per il normale funzionamento produttivo e senza di esso le aziende stentano o rischiano di chiudere"
non avrei più nulla da aggiungere su questo rapporto, dichiaratamente asfittico.

L'altro giorno però ho incontrato una vecchia conoscenza, ex dirigente di industria, e, tanto per cambiare,
dai convenevoli siamo passati a interrogarci sui momenti che stiamo vivendo.
Molti pensieri condivisi, ma quando ho accennato al problema delle banche che tengono stretti i cordoni della borsa con le aziende,
la risposta sarcastica del mio interlocutore è stata " meglio, così sono molto più tranquillo che i miei soldi non vengano dati ad aziende decotte!".

Di getto ho subito ribattuto che, comunque fosse, non mi stava certo bene che con i soldi elargiti dalla BCE
e con i risparmi di tutti noi le banche facessero speculazioni finanziarie, a volte spericolate e comunque sempre speculative
se si pensa allo "spread" (oggi mi sento forbito!) tra il costo della loro raccolta e quello del rendimento
di un qualsiasi titolo di investimento, anche prudenziale.

Al saluto del conoscente, il tema era però posto e nella mia testa cominciava a prendere forma il pensiero:
"e se anche le aziende che non riescono a tenere il passo dovessero fare un mea culpa?".

Certo, è troppo semplicistico pensare che tutte le aziende praticamente si sono sviluppate in un lungo periodo
contraddistinto da un mercato in un certo senso protetto dal proprio ambiente e dalla concorrenza straniera.
Quando queste barriere sono crollate le aziende hanno cominciato a trovarsi in una difficoltà oggettivamente crescente.
Oggi non servono a nulla i "se" e i "ma". Questo è il nuovo mondo, questa è la nuova situazione.

Allora dobbiamo chiederci se veramente le aziende hanno la capacità di reagire a questo mondo e a questa situazione.
Forse ancora prima dobbiamo chiederci se si tratta di una difficoltà che ha colto le aziende tra capo e collo
o se invece si tratta di un fenomeno che viene da lontano, forse strisciante e che abbiamo sottovalutato.

Mi rendo conto di dovere muovermi "border line" con la mia tastiera su un tema così delicato, ma in qualche modo il problema dobbiamo porcelo.
Il pensiero ormai ronza! Quindi proviamo a considerare lo scenario nel quale si trovano a operare oggi le piccole imprese, cioè la maggior parte.
Da una parte una domanda interna debole, ridotti margini industriali, fragilità finanziaria, una eccessiva dipendenza dal finanziamento bancario,
un forte controllo famigliare, una eccessiva frammentazione del tessuto industriale.
Ne conseguono una scarsa potenzialità di investimenti in capacità manageriali, in tecnologie di punta e in automazione, in ricerca,
in comunicazione, in marketing per il mercato globale. Dall'altra una serie di problematiche molto più spicce, ma fondamentali agli effetti
della efficienza aziendale: sovente prodotti poveri, scarsa integrazione progetto – prodotto,
non adeguatezza di processi – metodi – procedure di lavoro, lay out male organizzati, tempi eccessivi di attraversamento,
mancanza di indicatori di prestazioni, scarsa attività di pianificazione, inefficace attività di supervisione.

Trattasi evidentemente di una forte semplificazione di un problema evidentemente complesso e non mi è nemmeno dato sapere
se e quante aziende all'interno di questo scenario si possano riconoscere.
Ma se in questo contesto qualche azienda verifica in autocontrollo che la sommatoria delle voci negative di cui sopra è molto elevata,
allora sì, è possibile che essa rientri nel novero delle aziende..decotte.

Poi al solito: l'Attila per molti di voi abituati alle bandierine; egli resta un ciarlatano a parlar di nulla...
in scenari spesso ai più per nulla ipotizzabili...spesso si pende da cattive labbra, dal parlato d'altri.

Un sommario saluto a voi uomini e donne liberi di co'desto destissimo mondo...
che la vita vi sghignazzi prodi a nessuna battaglia che si svolga nell'immensa fattoria...azzzz..l'aia: l'Attila Destriero e Arco.

attila621
27-03-12, 15:10
Procedo nel mio viaggio, nell'assoluto silenzio...

e dico per i giovani, che tanto apprezzo: alla morte repentina di mio padre, non mi colse la tragedia,
solo l'ordine delle cose: ma solo in quel momento misurai il vero peso del tempo, spesso si rinvia,
si delega al domani, pensando che ci sia sempre un tempo: ma in quell'istante capii; il mio unico rammarico fu:
IL NON DETTO, IL NON FATTO...azzz...per l'ennesima volta il tempo mi fregò, e non potei nulla...
non delegate, non fatevi trasportare, non illudetevi ma FATE solo così vi impossesserete del giusto tempo..il VOSTRO.
Un caparbio inchino ai miei figli e a quelli degl'altri...senza arte ne parte. L'attila.

Perseo
31-03-12, 19:47
X-Forum, esilio, confino. Però anche archivio per le cose da ritrovare.
Preferisco la guerriglia ovunque si apra momentaneamente uno spiraglio, però c'è rispetto per tutto questo lavoro.

attila621
31-03-12, 21:56
X-Forum, esilio, confino. Però anche archivio per le cose da ritrovare.
Preferisco la guerriglia ovunque si apra momentaneamente uno spiraglio, però c'è rispetto per tutto questo lavoro.

egregio, Caro Perseo, è il lavoro di un "vecio" barbaro; va rispettato! senza però...
Me lo porto appresso da diversi anni, solo un mio cavallo di battaglia,
quasi un Destriero, ripercorrendo il vissuto quotidiano, di un'uomo,
di un "modesto" imprenditore che sempre si è messo in giuoco,
e con esso anche la sua famiglia figli compresi; oggi devo confessarti,
sono un "benestante" insoddisfatto, schifato per il molto che colgo nel circostante...

Posso sembrare presuntuoso, "mi ritengo un generatore di benessere"
ho sempre trasferito competenze, esperienze e introiti con i miei collaboratori,
dando a tutti la personale espansione con risultati reciproci spesso anche inaspettati
pur restando tendenzialmente un accentratore...quasi un paradosso..
Dico ciò non per un mio eccesso, ma perchè succede spesso che molti
di miei antici dipendenti anche a distanza di anni, mi vengano a trovare in ufficio,
magari con una birra sapendo che dedicherò a loro tutto il tempo necessario,
succede altrettanto spesso che miei fornitori, clienti, quando vogliono rilassarsi
vengano a farsi le quattro chiacchere....chi semina bene raccoglie sempre...
a volte i risultati richiedono pazienza e disponibilità...reciproca e non solo denaro..

xforum, non una mia scelta, venni spostato, mio malgrado, ma quasi a dimostrazione:
come una conferma a quanto dicevo poco sopra: ci vuole calma e pazienza, il tempo poi
risponde sempre...basta credere nelle proprie convinzioni, e capacità...nel rispetto degli altri...

Dico spesso, l'Attila non deve convincere nessuno, solo un punto di vista...
Mi conforta l'incrocio con persone come ad esempio Perseo: che affermano:
"Però anche archivio per le cose da ritrovare".

azzz...proprio ieri ero a Parma, la Vostra tua città: in fiera Meccanica e stampi..
azzz...tecnologico settore che ci stanno mangiando...nessun riferimento al monti KILLER...porca puttana.

p.s. l'Attila si conferma antico guerriero, strategicamente paziente...ma non esclude eventuale guerriglia...
tutto ha un limite, ed oggi certi personaggi troppo lontani, troppo "eruditi" al punto tale da ritenerci solo loro bestie da mungere,
da ritenere i loro capro espiatorio, non sopporto l'essere trattato come un ladro dallo stato infame d'oggi...la vergogna scomparsa...

attila621
25-06-12, 10:56
a volte si scrive anche credendoci

Made in Italy: si può
Il recente annuncio che la multinazionale Ikea ha spostato alcune sue produzioni dall’Asia in Italia è stato riportato da molti media nazionali, ma, a mio parere, senza il risalto che una notizia così dirompente nell’attuale panorama nazionale avrebbe dovuto avere. Eppure è proprio così: Ikea ha delocalizzato al contrario! Quindi, se ne arguisce, ha trovato più conveniente produrre e servirsi di subfornitori in Italia. L’AD di Ikea Italia ha infatti affermato “di avere individuato nuovi partner italiani che hanno preso il posto dei fornitori asiatici grazie alla loro competenza, al loro impegno, alla capacità di produrre articoli con una qualità migliore e prezzi più bassi dei loro concorrenti asiatici”. Ora, se non fossimo in presenza di eventi del genere – qualche mese prima un conoscente del Nord Est con media azienda meccanica mi aveva raccontato che, fatti bene i conti e tenuto conto delle problematiche valutate, aveva scartato l’ipotesi di delocalizzazione asiatica presa in considerazione in un primo momento - si potrebbe pensare che ricordare il nostro tradizionale ben saper fare è soltanto un mero esercizio romantico. “Ci vuole ben altro per ridare slancio al nostro sistema produttivo”. Eppure se le problematiche citatemi dal conoscente veneto, da quelle logistiche alle qualitative, dai costi del lavoro in crescita alle ore di lavoro in tendenza di occidentalizzazione, dallo yuan in lento ma inesorabile apprezzamento alla la perdita della proprietà intellettuale e quindi il rischio di creare nuovi concorrenti, fino al differente fuso orario e alle complessità burocratiche, se queste problematiche sono reali – in realtà autorevoli studi prevedono per il 2015 il punto di break even per la non convenienza a delocalizzare in Cina - dobbiamo partire, o ripartire, proprio dalla nostra capacità di produrre, bene e con creatività. Ikea ci crede e chiama intorno a sé fornitori in grado di seguirla. Se quindi le nostre migliaia di aziende di piccole dimensioni non possono pensare a delocalizzazioni, sono però impegnate a rispondere. Ci credono anche tutti i terremotati dell’Emilia che, nessuno escluso, stanno rimboccandosi le maniche per riprendere, da qualche parte, la propria attività. Senza troppi piagnistei. Un esempio di grinta e orgoglio ammirevoli e stimolanti per tutti noi! Una spinta alla collaborazione tra imprese: “ho disponibilità di spazio magazzino per le tue forme di grana”; “posso mettere a disposizione le mia macchine utensili per consentirti di portare a compimento le tue commesse, altrimenti la concorrenza ne può approfittare”. Spero che non si debbano auspicare cataclismi per tirare fuori la nostra grinta e mettere a fattore comune il nostro individualismo per cercare spazi competitivi attraverso collaborazioni e cooperazioni! Oggi ci sono tutti i segnali per rimettere in marcia il nostro tradizionale orgoglio “fattuale”, ma è necessario che abbia una faccia nuova, negli approcci con il mondo esterno, nel guardare alla propria organizzazione produttiva. Qui non voglio raccomandare la correttezza, come stile di impresa. Nemmeno ricordare la necessità di perseguire la qualità, come “must”.
Fanno parte dell’attuale bagaglio aziendale. Voglio invece sottolineare che ridurre i costi dei prodotti, attraverso riprogettazioni efficaci, miglioramenti dell’efficienza produttiva, riduzione degli sprechi, deve essere considerato un elemento di sopravvivenza e non più soltanto uno sforzo tendenziale. Lavorando su questo tema si possono ottenere risparmi importanti, con ottime ricadute sul nostro made in Italy.

Ada De Santis
28-09-12, 09:09
Complimenti ATTILA tutto molto interessante, ma amico mio dovrò rileggere tutto quello che hai scritto con calma, e riflettere.:)

Ada De Santis
28-09-12, 09:15
ATTILA hai scritto tanto e tante cose nn le avevo lette,, le leggerò con calma, l'ho scoperto oggi questo forum. :)

Ada De Santis
28-09-12, 09:33
Continua a scrivere ATTILA! Buona giornata,

attila621
28-09-12, 10:10
...credo che al di la del modo d'Attila di esprimere il proprio sentire, certi argomenti, certe scritture,
meriterebbero spazi più ampi, rilievi più approfonditi: azz...non è facile leggere l'Attila,
non s'addice a certi modi odierni in cui tutto frammentato e a paratie completamente stagne..
come ti dissi appena entrato in luogo, bisogna leggerli e rileggerli per capirne il senso,
poi solo aspettare:e il tempo confermerà un certo nostro indotto andare..

Solo tempo al tempo: l'uomo non è difficile da capire, tanto più se la sua "delega" esasperata..

l'Attila Destriero e Arco..(qui quo e qua, in Xforum, altro del'Attila che può valer la pena: sul nuovo ordine mondiale..consiglio:un'idea.)

attila621
28-09-12, 10:19
antropologicamente parlando: azz...il pensiero unico e l'uomo in unifirme, uniformato. "Pieni di cavalli di Troia"

azz...è chiaro che il paradigma economico dominante sta collassando.
Un vero e proprio crollo strutturale che sta causando più crisi:
in primis la tanto analizzata crisi finanziaria,
cioè la finanziarizzazione dell'economia dovuta alla crescente sovrapproduzione.
La crisi della povertà perché il numero delle donne e degli uomini e dei bambini
che muoiono quotidianamente continua a crescere
(i decessi in età inferiore ai 5 anni sono 35.000 al giorno),
la crisi degli armamenti dato che si seguita ad investire immense quantità di denaro in armi
e si continuano ad usarle per dichiarare guerre finalizzate all'accaparramento delle risorse (vedi Iraq e Afghanistan).
azzz...la Libia in un modo o in un'altro: azzz...la casuale scintilla della rivoluzione: in un certo senso..

Una crisi antropologica dato che l'ideologia dominante ha potuto regnare a livello globale
grazie alla costante propaganda che si è insediata nella parte più intima dell'uomo
facendo leva sulla creazione di bisogni fasulli.
Quest'ultima è una crisi che ha causato una vera e propria trasformazione e cioè la nascita della monocoltura dell'uomo.

Infine, ma di sicuro la più importante, è la crisi ambientale.
Oramai anche gli scienziati meno indipendenti sono costretti ad asserire che
il surriscaldamento del pianeta è opera dell'uomo e che se continuiamo di questo passo,
in questo secolo, le temperature potranno salire fino a sei gradi: un'ecatombe.

Dinanzi a queste crisi di fondamentale importanza è denunciare,
esprimere il dissenso e far conoscere ai più le conseguenze occultate dai grandi mass media.

Ma oltre alla denuncia occorre esprimere le alternative e, se possibile, mostrare modelli reali.
Se per ipotesi cadesse uno o più asteroidi sull'albergo a cinque stelle dove si riunisce il gruppo Bilderberg
o dove si incontrano annualmente i signori della commissione Trilaterale oppure sulla sede della Goldaman Sachs,
del Fmi, della Bce facendo piazza pulita della plutocrazia del mondo, dopo cosa succederebbe?

Dopo aver rimosso le macerie, dal terreno cosa germoglierebbe?
Se non si semina un'altra cultura si formerebbero poco alla volta,
proprio come succede con l'erbaccia dei campi, le stesse piante del potere. Zizzanie che stritolano tutto.

Purtroppo la storia è piena di esempi (ma basterebbe leggere il libro di Orwell, La fattoria degli animali)
di "rivoluzioni", "cambiamenti" che poi non sono stati altro che trasferimenti di potere.

Allora quali possono essere degli esempi positivi di nuove forme di società da cui ripartire?
Uno di questi è di sicuro Rifiuti Zero, una strategia internazionale che nasce negli Usa,
cioè proprio dalla Terra che è la maggior artefice del paradigma economico mondiale.
E non è un caso che proprio da quel Paese che ha dichiarato guerra all'uomo,
ci sia uno degli antidoti che potrebbero curare la nostra società.

Del resto sono due i termometri che possono indicarci quanto sia alto il malessere della nostra società.
Il primo sono i beni comuni: quanto più il malessere cresce i beni comuni sono destinati a diventare beni privati
e a partire dagli anni '80 è iniziata una vera e propria spoliazione.
Il secondo sono i rifiuti. Un tempo si diceva che se si vuole conoscere una persona basta frugare nel suo secchio della spazzatura.
Ed è un'affermazione vera. Quanti oggetti inutili si producono e poi si gettano nella spazzatura.
Il 70-80% del volume dei rifiuti è composto da imballaggi superflui, circa il 40% del peso complessivo. azzz...

Lo sapevate che molta roba (ricordando il VERGA) "IN CINA, ma non solo: arriva con i container nei maggiori porti,
per non partire mai...gira e poi ritorna...azzz...le sovraproduzioni e lo stoccaggio umano...

a volte varrebbe la pena soffermarci e rivederci: ma poi l'inconsulta velocità travia: poi all'egoismo il resto.

L'Attila lancia Unno saluto al mondo...

attila621
04-10-12, 09:04
...sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss sssssssssilenzioerassegnazione
la luce in fondo al tunnel: andiamo verso di essa...tutti insieme...

attila621
17-09-13, 09:48
azzz...sono solo canzonette....pacchetti regalo....
ignoranza e ignorare....mentre la crisi ci mangia...e non finisce qui...

attila621
19-01-18, 13:26
azzz....volevo ricordare...
che finita a grisi....

tanto che tuti se sono accorti....

in fede: le banche...
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRZJU6LCOZTOZXIUHKS4mOAszFanJV5N hpOeM2EnIM-56tzJrLV
http://s27.postimg.org/99g9olx0j/astinenza.jpg

attila621
19-01-18, 13:27
https://i.pinimg.com/236x/82/e3/b7/82e3b7544986bbc3b356c386aa3d3b8d--lei-bukowski.jpg
http://2.bp.blogspot.com/-TSMyaVdSuoU/Uz17aGyvrkI/AAAAAAAAE8M/VEgfjAubfxE/s1600/incredibile-ma-vero.jpg

attila621
19-01-18, 13:29
ma ho sempre qualcosa che me assilla...
l'assedio....del consumato...
http://1.bp.blogspot.com/-Y8u-Qy-L_vs/T-xzg2YFjvI/AAAAAAAAC7g/1-h1_jl5HXk/s1600/alvaro+siza.jpg