edera rossa
07-06-09, 00:55
.Post n°64 pubblicato il 07 Giugno 2009 da italiarepubblicana
Credo un po' tutti siano convinti che quella condotta dall'opposizione non sia stata la migliore delle campagne elettorali possibili; ma credo anche sia giusto chiedersi se era poi così facile condurne una diversa e magari anche quanto le forze, ed i giornali e le televisioni, di maggioranza non abbiano contribuito a dare agli elettori questa impressione. Ma in politica giova poco lamentarsi perchè l'avversario usa tutti i mezzi a sua disposizione per travisare il nostro operato, e del resto ben si sapeva quale capacità di controllo mediatico fosse posta a disposizione delle forze di maggioranza.
Del resto era possibile per una forza di opposizione restare completamente indifferente rispetto a ciò che continuava ad apparire sulle prime pagine di tutti i quotidiani italiani? Forse l'errore, se errore vi stato, è consistito semmai nel non insistere ancor più , non sulle vere o presunte incoerenze del capo di governo rispetto al suo proporsi come difensore dei valori tradizionali in generale e familiari in modo particolare, ma sui meccanismi politici che avevano portato ad una situazione per tutti imbarazzante e rispetto ai quali Berlusconi e le forze politiche da lui rappresentate non erano certo ignari spettatori.
Ed ecco allora l'esigenza di ricordare come, pur con non poche responsabilità a sinistra, fu soprattutto la classe politica e l'elettorato di destra a dar corda al primo referendum Segni, il cui risultato favorevole inevitabilmente comportò una americanizzazione ( più nel male che nel bene) della vita politica italiana. Si disse che più che le ideologie contavano le persone e questo non potè che comportare una più attenta indagine sulla vita dei candidati e degli eletti.
Berlusconi, in un suo famoso depliant distribuito a milioni di italiani, fece in grande, data la sua capacità di mezzi, ciò che un po' tutti i politici stavano cominciando a fare: coinvolgere i suoi familiari e la sua vita privata nell'immagine che voleva dare di se stesso. Inevitabile che operazioni di questo tipo, che i politici della tanto vituperata prima repubblica non si sarebbero mai sognati di compiere, prestino il fianco a ritorni negativi di immagine come alla fine è avvenuto.
Berlusconi ha voluto candidarsi alle europee ( unico capo di governo in Europa) pur sapendo che non avrebbe mai potuto fare il parlamentare europeo convinto, a ragione od a torto ma probabilmente a ragione , che la sua candidatura avrebbe portato un di più di voto alle liste del PDL. Egli inoltre ha voluto mettere il suo nome assieme al simbolo contribuendo ancor più a personalizzare la campagna elettorale.
Dopo tutto questo, indignarsi per quanto sta accadendo e limitarsi ad accusare i propri oppositori senza , almeno all'apparenza, interrogarsi sui meccanismi sottostanti all'interesse che si è accumulato sulla sua persona è puro esercizio di retorica, se non di ipocrisia.
Forse in Italia si è ancora in tempo a tornare indietro rispetto a quanto di negativo si è costruito negli ultimi anni; l'astensione al prossimo referendum sarà un primo timido passo in questa direzione. Edera Rossa
Credo un po' tutti siano convinti che quella condotta dall'opposizione non sia stata la migliore delle campagne elettorali possibili; ma credo anche sia giusto chiedersi se era poi così facile condurne una diversa e magari anche quanto le forze, ed i giornali e le televisioni, di maggioranza non abbiano contribuito a dare agli elettori questa impressione. Ma in politica giova poco lamentarsi perchè l'avversario usa tutti i mezzi a sua disposizione per travisare il nostro operato, e del resto ben si sapeva quale capacità di controllo mediatico fosse posta a disposizione delle forze di maggioranza.
Del resto era possibile per una forza di opposizione restare completamente indifferente rispetto a ciò che continuava ad apparire sulle prime pagine di tutti i quotidiani italiani? Forse l'errore, se errore vi stato, è consistito semmai nel non insistere ancor più , non sulle vere o presunte incoerenze del capo di governo rispetto al suo proporsi come difensore dei valori tradizionali in generale e familiari in modo particolare, ma sui meccanismi politici che avevano portato ad una situazione per tutti imbarazzante e rispetto ai quali Berlusconi e le forze politiche da lui rappresentate non erano certo ignari spettatori.
Ed ecco allora l'esigenza di ricordare come, pur con non poche responsabilità a sinistra, fu soprattutto la classe politica e l'elettorato di destra a dar corda al primo referendum Segni, il cui risultato favorevole inevitabilmente comportò una americanizzazione ( più nel male che nel bene) della vita politica italiana. Si disse che più che le ideologie contavano le persone e questo non potè che comportare una più attenta indagine sulla vita dei candidati e degli eletti.
Berlusconi, in un suo famoso depliant distribuito a milioni di italiani, fece in grande, data la sua capacità di mezzi, ciò che un po' tutti i politici stavano cominciando a fare: coinvolgere i suoi familiari e la sua vita privata nell'immagine che voleva dare di se stesso. Inevitabile che operazioni di questo tipo, che i politici della tanto vituperata prima repubblica non si sarebbero mai sognati di compiere, prestino il fianco a ritorni negativi di immagine come alla fine è avvenuto.
Berlusconi ha voluto candidarsi alle europee ( unico capo di governo in Europa) pur sapendo che non avrebbe mai potuto fare il parlamentare europeo convinto, a ragione od a torto ma probabilmente a ragione , che la sua candidatura avrebbe portato un di più di voto alle liste del PDL. Egli inoltre ha voluto mettere il suo nome assieme al simbolo contribuendo ancor più a personalizzare la campagna elettorale.
Dopo tutto questo, indignarsi per quanto sta accadendo e limitarsi ad accusare i propri oppositori senza , almeno all'apparenza, interrogarsi sui meccanismi sottostanti all'interesse che si è accumulato sulla sua persona è puro esercizio di retorica, se non di ipocrisia.
Forse in Italia si è ancora in tempo a tornare indietro rispetto a quanto di negativo si è costruito negli ultimi anni; l'astensione al prossimo referendum sarà un primo timido passo in questa direzione. Edera Rossa