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Visualizza Versione Completa : Il falansterio di Fourier



Il Dandi
08-06-09, 12:03
Per Fourier la società si deve strutturare per singole attività produttive (le falangi), chi lavora nella comunità di produzione (la falange appunto) vive nel falansterio; tutte le 1800 persone che costituiscono la falange devono continuamente cambiare occupazione per evitare l'alienazione; sono previste anche libertà e comunità sessuale tra i membri della falange.

La famiglia monogamica viene superata e i bambini vengono allevati dall'intera comunità. Questo metodo privo di alienazione avrebbe dovuto condurre ad un aumento della produzione. Nel falansterio esistono comunque differenze sociali tra classi (povera, media, ricca), i poveri devono essere agevolati nell'acquisto di azioni del falansterio; le retribuzioni sono diseguali in quanto si articolano in dodicesimi: 5/12 per il lavoro compiuto, 4/12 per il capitale posseduto, 3/12 per il talento personale.

Il povero dovrebbe diventare lentamente più ricco perché avendo più capitale (come detto è agevolato nell'acquisto di azioni) vedrebbe aumentare l'introito legato al possesso di azioni del suo salario.

Il falansterio permette di superare l'individualismo in quanto i suoi componenti sono tutti uguali e se progrediscono progredisce tutto il falansterio.

La politica viene riassorbita dall'organizzazione del lavoro. L'organizzazione complessiva del falansterio porterà al mondo dell'armonia: una società felice di uomini liberi e uguali (non privati comunque di una differenziazione meritocratica).

Tutto ciò non avverrà con metodi rivoluzionari ma per imitazione del modello proposto.


Wapedia - Wiki: Charles Fourier (http://wapedia.mobi/it/Charles_Fourier)

che ne dite?

Gian_Maria
08-06-09, 18:53
Dove ci sono le classi, il lavoro salariato e il denaro c'è il capitalismo.

Il Dandi
09-06-09, 08:59
Non mi pare che nel pensiero di Fourier siano contemplati questi elementi.

Ma mi rendo conto che il fourierismo, in quanto scienza utopistica, vada a scardinare il vostro caro Marx, così legato al suo homo eaconomicus, da dimenticare un lato piu' umano del socialismo, che in Fourier è molto presente.

Matteo
09-06-09, 22:58
Marx non parla dell'homo oeconomicus, in quanto critica proprio questa falsa astrazione nell'economia politica classica. Per un certo cammino del suo pensiero Marx si è tenuto vicino a questa concezione classica (almeno fino ai Manoscritti economico-filosofici del 1844) poi ha svoltato in quanto ha ravvisato nella struttura portante di questa astrazione un errore di metodo. In estrema sintesi. Il ragionamento critico del giovane-Marx riprendeva l'antropologia di Feuerbach secondo cui l'errore di Hegel starebbe nell'inversione di soggetto e predicato; è la teoria dell'alienazione: l'umanità (soggetto) si oggettiva in un predicato (i prodotti del lavoro) tramite il lavoro che (quei prodotti) però si rendono estranei all'uomo (alienazione) in quanto potenze sussunte al capitale; la critica dovrebbe cogliere negli oggetti il sempre presente soggetto (l'umanità), e non cadere nella speculazione di Hegel e Ricardo che sostituirebbero al reale delle proprie astrazioni indebite.
Quando però comincia i lavoratori preparatori del Capitale torna sui suoi passi e critica Feuerbach, perchè inaugura una nuova scienza in cui la soggettività è solo un supporto dei rapporti di produzione sociali; questo gli permette di criticare il feticismo degli economisti (che vedono nei prodotti del lavoro delle cause del soggetto uomo), ed il loro feticismo è non comprendere che gli oggetti in realtà sono forme di manifestazione in cui si rappresentano i rapporti sociali di produzione, e perciò la causa degli oggetti non è l'uomo ma è assente, ovvero ci sono effetti senza cause (immediate), questo perchè gli oggetti esprimono gli effetti di una struttura (ed i rapporti non possono essere un soggetto). Gli oggetti quindi sono analizzabili non a partire dall'homo oeconomicus (che comunque è sempre solo un lato dell'uomo) ma a partire dagli effetti dei rapporti di produzione nel loro spazio proprio: il modo di produzione.

Il Dandi
12-06-09, 09:00
Il limite di Marx è il non considerare il lato non economicistico della società.

Il marxismo pretende di ridurre l'analisi dei rapporti sociali limitatamente al piano economico. Per lui la sola scienza in grado di dare risposte ai problemi dell'uomo, è l'economia. Basta eliminare le classi, abolire la proprietà privata, la divisione del lavoro e hai gettato le basi dell'uguaglianza e della giustizia sociale.
Non è così, e Fourier l'ha capito.
Non è un caso che i socialisti "utopisti" sono finiti nell'oblio apposta.

Il falansterio è un esempio di come il socialismo può assumere varie forme.

Ridurre l'uomo ai soli rapporti di produzione è dimenticare le innumerevoli capacità e potenzialità espresse dall'umano oltre ai bisogno che esso include.

Gian_Maria
12-06-09, 18:20
Cosa hai letto di Marx?

Matteo
12-06-09, 19:05
Niente perchè l'economicismo è proprio la prima malattia che critica Marx (e con lui Lenin riguardo ai sacerdoti della II Internazionale). Con questi argomenti vecchi non andranno lontano, siamo ancora una volta al riparo, ma rimane il problema: dato che i nemici hanno armi assai spuntate e perciò sono facilmente disarmabili, il fatto di non procedere nella scienza e nella comprensione-azione del-sul reale, è colpa nostra.

Il Dandi
15-06-09, 08:46
Cosa hai letto di Marx?


Il manifesto.

Marx è un materialista puro, che va bene la concezione materialistica-dialettica dell'esistenza, ma fino a un certo punto.

L'uomo non è esclusivamente una macchina per lavorare e produrre, seppur privo di padroni che detengano la proprietà dei mezzi.

Gian_Maria
15-06-09, 18:43
Io ho letto qualcosa di più e non mi sembra che per Marx l'uomo sia una macchina per lavorare e produrre, anzi, fa notare come nel capitalismo spesso l'uomo (lavoratore) diventi un'appendice dei macchinari delle fabbriche.
Ti consiglio di leggere almeno il primo volume de Il Capitale.

davide75
12-10-09, 19:18
Io ho letto qualcosa di più e non mi sembra che per Marx l'uomo sia una macchina per lavorare e produrre, anzi, fa notare come nel capitalismo spesso l'uomo (lavoratore) diventi un'appendice dei macchinari delle fabbriche.
Ti consiglio di leggere almeno il primo volume de Il Capitale.

compagno gian maria, hai ragione :ciaociao: