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venetoimpenitente
12-05-11, 13:28
Se questa (http://www.repubblica.it/politica/2011/05/12/news/se_questa_una_moderata-16117294/?ref=HRER1-1)

di NATALIA ASPESI
UNA signora così elegante, non solo nelle borse ma anche nei modi, chi l'avrebbe mai detto? Magari noiosa ma sempre impeccabile, e infatti era del tutto impensabile che la sua nota, signorile compostezza si rifugiasse nella sola sua marmorea cotonatura, e che lei si allineasse ai metodi più che fangosi della sua parte politica. È accaduto ieri nel faccia a faccia su Sky 24 tra lei, Letizia Moratti, sindaco uscente di Milano, ricandidata dal Pdl, e Giuliano Pisapia, che ha l'immane compito di riportare il Comune di Milano al centrosinistra.

La signora è precipitata in una di quelle figuracce che da buona dama milanese educata nel famoso Collegio delle Fanciulle, era sempre riuscita ad evitare. E lo ha fatto con metodo, studiato dai suoi rustici ispiratori, adusi alle massime porcherie, aspettando la chiusura per lanciare la sua immondizia sull'avversario, sapendo che lui non aveva diritto di replica.

Lo ha accusato all'improvviso di essere stato un ladro, più o meno quarant'anni fa, o meglio "di essere stato giudicato responsabile del furto di un veicolo usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Poi è stato amnistiato". La povera signora sudava e balbettava sventolando un documento, vistosamente affranta perché, pur essendo adusa alle bugie e alle fantasie, non innocue ma neppure fatali, forse non immaginava che sarebbe stata costretta ad arrivare a tanto: a unirsi alla folla della bassa politica berlusconiana, ad usare quei dossier finti e menzogneri di cui devono essere pieni i cassetti

del premier e del suo personale di servizio, a diventare lei, una Moratti nata Brichetto Arnaboldi, ricca di famiglia e di petrolio, benefattrice di San Patrignano, ex ministro sia pure mediocre dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, ed ex presidente non luminoso della Rai, un Sallusti, un Feltri, un Belpietro, addirittura uno Scilipoti, una Santanché, uno dei tanti innominabili che hanno tolto ogni dignità alla politica.

Sia il moderatore, Emilio Carelli, che lo stesso Pisapia, che sino a quel momento, elegante come non capita spesso di vederlo, aveva picchiato dura sulla inquieta sindaca, sono rimasti di sale. È stato uno dei soliti momenti cui ormai siamo abituati, in cui i brandelli che restano di una democrazia si sfilacciano del tutto. Carelli non ha avuto la prontezza, dopo la carognata bugiarda, di permettere la replica all'avversario poi, chiusa la trasmissione con quel funesto, vergognoso finale, ha ricordato che da quell'inesistente reato Pisapia era stato assolto con formula piena "per non aver commesso il fatto". Naturalmente gli informatori lo sapevano e non ne hanno tenuto conto, come fanno sempre: si poteva pensare che la Moratti non lo sapesse, ma in questo caso prima di distruggere per sempre la sua già pericolante immagine, avrebbe dovuto informarsi. O forse lo sapeva, ma non è stata in grado di opporre la sua dignità alla violenza distruttiva di chi la comanda, o peggio ancora, terrorizzata dal pensiero che le elezioni si possono anche perdere, e in questo caso non succede niente di grave, soprattutto se una è milionaria e ultrasessantenne, ha scelto di assoggettarsi a un gesto vergognoso, che le toglie per sempre il titolo di "moderata" di cui anche ieri la signora si vantava. E ha continuato a vantarsene, in conferenza stampa, sostenendo di aver usato quella notizia (e pazienza se falsa) proprio per marcare la differenza "tra la mia storia e la sua", una storia, quella morattiana, vistosamente moderata, mentre quella di Pisapia, almeno allora, sul piano politico non lo era. Nella sua giacchina bianca, moderatissima, la sindaca ormai straparlava, non riuscendo nessuno ad afferrare il suo corrucciato ragionamento. In ogni caso, ormai si è capito che "moderato", è definitivamente diventata una brutta parola, visto che si definiscono tali persone che la signora Moratti in altri tempi non avrebbe mai invitato nel suo appartamento milanese su tre piani, e neppure nella casa Batman del figlio, e che ora sono i suoi compagni di viaggio, specialisti nel far uso di estremismo verbale, killeraggio mediatico, attacco alle istituzioni, abitanti di un nuovo mondo dove ogni vergogna è possibile.

L'incontro tra i due contendenti seduti in poltrone fin troppo lontane, come a prevenire un'eventuale scazzottata, poteva essere molto importante per i milanesi sotterrati dai manifesti della ridente fata Letizia che promette da ogni angolo nero di inquinamento della città ben 61mila posti di lavoro nuovi ogni anno e abbraccia coppie di vecchietti adoranti cui promette case gratis, e che di Pisapia conoscono soprattutto l'aspetto e i discorsi ultramoderati, mentre scarpina infaticabile in ogni angolo cittadino per raccontare la sua Milano. Il sindaco magnificava corrucciata il già fatto, preferendo comunque i verbi al futuro, faremo, costruiremo, daremo..., del tutto impermeabile al buon senso pisapiano che le rinfacciava lo stato malinconico della città, le infiltrazioni mafiose, l'Expo ancora per aria. Era la prima volta che i milanesi sentivano parlare di Milano, il che pareva addirittura stravagante, pur trattandosi, per il 15 e il 16 maggio, di elezioni amministrative, cioè dell'elezione del sindaco. Della Moratti. Di Pisapia, non di Berlusconi. Ma poiché gli italiani non possono mai occuparsi di se stessi, dei loro problemi, della loro vita, e nel caso dei milanesi, della disoccupazione, della mancanza di case, delle strade dissestate, della sicurezza in periferia, della solitudine che attanaglia tutti, ma solo del premier, soprattutto questa volta non sono chiamati a decidere se questo sindaco ha amministrato bene, o come capita ovunque esista la democrazia, si può provare a cambiare. Noi disgraziati cittadini siamo chiamati a votare soprattutto pro o contro la magistratura, pro o contro il premier. Ci derubano della nostra città, della nostra quotidianità, di noi stessi. Non contiamo nulla. Forse la pessima figura che ha fatto la Moratti potrà aiutare i milanesi a capire, e come dice Pisapia, a voltare pagina. A non accettare più, oltre alla pessima amministrazione, anche certi metodi politici infamanti e indegni. A sognare di nuovo che Milano torni ad essere la capitale morale del Paese.
(12 maggio 2011)

markk
12-05-11, 21:32
ad annozero la santanché sta dando la dimostrazione di qual è il concetto di "moderazione" del berlusconismo.

flo
12-05-11, 21:41
Se questa (http://www.repubblica.it/politica/2011/05/12/news/se_questa_una_moderata-16117294/?ref=HRER1-1)

di NATALIA ASPESI
UNA signora così elegante, non solo nelle borse ma anche nei modi, chi l'avrebbe mai detto? Magari noiosa ma sempre impeccabile, e infatti era del tutto impensabile che la sua nota, signorile compostezza si rifugiasse nella sola sua marmorea cotonatura, e che lei si allineasse ai metodi più che fangosi della sua parte politica. È accaduto ieri nel faccia a faccia su Sky 24 tra lei, Letizia Moratti, sindaco uscente di Milano, ricandidata dal Pdl, e Giuliano Pisapia, che ha l'immane compito di riportare il Comune di Milano al centrosinistra.

La signora è precipitata in una di quelle figuracce che da buona dama milanese educata nel famoso Collegio delle Fanciulle, era sempre riuscita ad evitare. E lo ha fatto con metodo, studiato dai suoi rustici ispiratori, adusi alle massime porcherie, aspettando la chiusura per lanciare la sua immondizia sull'avversario, sapendo che lui non aveva diritto di replica.

Lo ha accusato all'improvviso di essere stato un ladro, più o meno quarant'anni fa, o meglio "di essere stato giudicato responsabile del furto di un veicolo usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Poi è stato amnistiato". La povera signora sudava e balbettava sventolando un documento, vistosamente affranta perché, pur essendo adusa alle bugie e alle fantasie, non innocue ma neppure fatali, forse non immaginava che sarebbe stata costretta ad arrivare a tanto: a unirsi alla folla della bassa politica berlusconiana, ad usare quei dossier finti e menzogneri di cui devono essere pieni i cassetti

del premier e del suo personale di servizio, a diventare lei, una Moratti nata Brichetto Arnaboldi, ricca di famiglia e di petrolio, benefattrice di San Patrignano, ex ministro sia pure mediocre dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, ed ex presidente non luminoso della Rai, un Sallusti, un Feltri, un Belpietro, addirittura uno Scilipoti, una Santanché, uno dei tanti innominabili che hanno tolto ogni dignità alla politica.

Sia il moderatore, Emilio Carelli, che lo stesso Pisapia, che sino a quel momento, elegante come non capita spesso di vederlo, aveva picchiato dura sulla inquieta sindaca, sono rimasti di sale. È stato uno dei soliti momenti cui ormai siamo abituati, in cui i brandelli che restano di una democrazia si sfilacciano del tutto. Carelli non ha avuto la prontezza, dopo la carognata bugiarda, di permettere la replica all'avversario poi, chiusa la trasmissione con quel funesto, vergognoso finale, ha ricordato che da quell'inesistente reato Pisapia era stato assolto con formula piena "per non aver commesso il fatto". Naturalmente gli informatori lo sapevano e non ne hanno tenuto conto, come fanno sempre: si poteva pensare che la Moratti non lo sapesse, ma in questo caso prima di distruggere per sempre la sua già pericolante immagine, avrebbe dovuto informarsi. O forse lo sapeva, ma non è stata in grado di opporre la sua dignità alla violenza distruttiva di chi la comanda, o peggio ancora, terrorizzata dal pensiero che le elezioni si possono anche perdere, e in questo caso non succede niente di grave, soprattutto se una è milionaria e ultrasessantenne, ha scelto di assoggettarsi a un gesto vergognoso, che le toglie per sempre il titolo di "moderata" di cui anche ieri la signora si vantava. E ha continuato a vantarsene, in conferenza stampa, sostenendo di aver usato quella notizia (e pazienza se falsa) proprio per marcare la differenza "tra la mia storia e la sua", una storia, quella morattiana, vistosamente moderata, mentre quella di Pisapia, almeno allora, sul piano politico non lo era. Nella sua giacchina bianca, moderatissima, la sindaca ormai straparlava, non riuscendo nessuno ad afferrare il suo corrucciato ragionamento. In ogni caso, ormai si è capito che "moderato", è definitivamente diventata una brutta parola, visto che si definiscono tali persone che la signora Moratti in altri tempi non avrebbe mai invitato nel suo appartamento milanese su tre piani, e neppure nella casa Batman del figlio, e che ora sono i suoi compagni di viaggio, specialisti nel far uso di estremismo verbale, killeraggio mediatico, attacco alle istituzioni, abitanti di un nuovo mondo dove ogni vergogna è possibile.

L'incontro tra i due contendenti seduti in poltrone fin troppo lontane, come a prevenire un'eventuale scazzottata, poteva essere molto importante per i milanesi sotterrati dai manifesti della ridente fata Letizia che promette da ogni angolo nero di inquinamento della città ben 61mila posti di lavoro nuovi ogni anno e abbraccia coppie di vecchietti adoranti cui promette case gratis, e che di Pisapia conoscono soprattutto l'aspetto e i discorsi ultramoderati, mentre scarpina infaticabile in ogni angolo cittadino per raccontare la sua Milano. Il sindaco magnificava corrucciata il già fatto, preferendo comunque i verbi al futuro, faremo, costruiremo, daremo..., del tutto impermeabile al buon senso pisapiano che le rinfacciava lo stato malinconico della città, le infiltrazioni mafiose, l'Expo ancora per aria. Era la prima volta che i milanesi sentivano parlare di Milano, il che pareva addirittura stravagante, pur trattandosi, per il 15 e il 16 maggio, di elezioni amministrative, cioè dell'elezione del sindaco. Della Moratti. Di Pisapia, non di Berlusconi. Ma poiché gli italiani non possono mai occuparsi di se stessi, dei loro problemi, della loro vita, e nel caso dei milanesi, della disoccupazione, della mancanza di case, delle strade dissestate, della sicurezza in periferia, della solitudine che attanaglia tutti, ma solo del premier, soprattutto questa volta non sono chiamati a decidere se questo sindaco ha amministrato bene, o come capita ovunque esista la democrazia, si può provare a cambiare. Noi disgraziati cittadini siamo chiamati a votare soprattutto pro o contro la magistratura, pro o contro il premier. Ci derubano della nostra città, della nostra quotidianità, di noi stessi. Non contiamo nulla. Forse la pessima figura che ha fatto la Moratti potrà aiutare i milanesi a capire, e come dice Pisapia, a voltare pagina. A non accettare più, oltre alla pessima amministrazione, anche certi metodi politici infamanti e indegni. A sognare di nuovo che Milano torni ad essere la capitale morale del Paese.
(12 maggio 2011)
Natalia Aspesi (Milano, 24 giugno 1929) è una giornalista e scrittrice italiana.
Dovrebbe andare in pensione

Fulvia
12-05-11, 21:43
Natalia Aspesi (Milano, 24 giugno 1929) è una giornalista e scrittrice italiana.
Dovrebbe andare in pensione



quelli che hanno fatto 5 anni da parlamentari invece no.

Gauss
12-05-11, 22:42
Natalia Aspesi (Milano, 24 giugno 1929) è una giornalista e scrittrice italiana.
Dovrebbe andare in pensione



anche berlusconi :giagia:

Scipione
12-05-11, 22:45
Natalia Aspesi (Milano, 24 giugno 1929) è una giornalista e scrittrice italiana.
Dovrebbe andare in pensione


Che ne diresti se ti dicessi che devi tornare in romania? Ammesso che tu sia veramente rumena? :chefico: :gluglu:

Gauss
12-05-11, 22:47
esiste una precisa strategia comunicativa dietro a questa evoluzione combattiva , provocatoria ed irritante dei candidati bananani .
la stessa strategia che ha portato alla recente comparsa dei vari cloni qui sul nazionale : costoro hanno bisogno di notorietà , quello che più li spaventa non è la perdita di consenso ma il fatto che la gente non vuole più starli ad ascoltare , ecco quindi che si mettono ad urlare ed escono fuori con sparate politicamente incorrettissime ( a cominciare dai leader sinistri che puzzano ) .

sono con l'acqua alla gola , questo genere si strategia è tipico di chi è alle strette e non può permettersi di essere ignorato .

la soluzione ? voltargli le spalle e fregarsene .

Antiglobal
13-05-11, 01:21
esiste una precisa strategia comunicativa dietro a questa evoluzione combattiva , provocatoria ed irritante dei candidati bananani .
la stessa strategia che ha portato alla recente comparsa dei vari cloni qui sul nazionale : costoro hanno bisogno di notorietà , quello che più li spaventa non è la perdita di consenso ma il fatto che la gente non vuole più starli ad ascoltare , ecco quindi che si mettono ad urlare ed escono fuori con sparate politicamente incorrettissime ( a cominciare dai leader sinistri che puzzano ) .

sono con l'acqua alla gola , questo genere si strategia è tipico di chi è alle strette e non può permettersi di essere ignorato .

la soluzione ? voltargli le spalle e fregarsene .
Applausi!

Gualerz
13-05-11, 01:28
Natalia Aspesi (Milano, 24 giugno 1929) è una giornalista e scrittrice italiana.
Dovrebbe andare in pensione



Silvio Berlusconi (Milano, 29 settembre 1936) è un politico e imprenditore italiano.
Dovrebbe andare in pensione pure lui.

Airbus
13-05-11, 05:25
Dovrebbe andare in pensione pure lui.


no dovrebbe andare in carcere

flo
13-05-11, 07:40
Che ne diresti se ti dicessi che devi tornare in romania? Ammesso che tu sia veramente rumena? :chefico: :gluglu:

Parlavo di andarsene in pensione NO in vacanza

Malandrina
13-05-11, 07:53
esiste una precisa strategia comunicativa dietro a questa evoluzione combattiva , provocatoria ed irritante dei candidati bananani .
la stessa strategia che ha portato alla recente comparsa dei vari cloni qui sul nazionale : costoro hanno bisogno di notorietà , quello che più li spaventa non è la perdita di consenso ma il fatto che la gente non vuole più starli ad ascoltare , ecco quindi che si mettono ad urlare ed escono fuori con sparate politicamente incorrettissime ( a cominciare dai leader sinistri che puzzano ) .

sono con l'acqua alla gola , questo genere si strategia è tipico di chi è alle strette e non può permettersi di essere ignorato .

la soluzione ? voltargli le spalle e fregarsene .

A meno che non le sparino talmente grosse che non puoi lasciargliele passare impunite, però.

Fvy04P-kipY

Jaan Pehechan Ho
13-05-11, 07:58
A meno che non le sparino talmente grosse che non puoi lasciargliele passare impunite, però.

Fvy04P-kipY

Delira completamente, comunque sono d'accordo che vadano ignorati completamente, non capisco neanche come si possa invitare in una trasmissione un personaggio così assurdo.

albertob
13-05-11, 08:09
Vi dò tre esempi assimilabili di Signore (il che non generalizza il concetto) impresentabili anche se per motivi diversi :
Moratti : vecchia bauscia altezzosa
Polverini : burina fatta e finita
Vincenzi : ignorante come una scarpa .

Sono stato pure bipartisan .

stefaboy
13-05-11, 10:00
..

Scipione
13-05-11, 17:32
Parlavo di andarsene in pensione NO in vacanza
Puoi benissimo andare in vacanza in pensione. O in albergo... Affari tuoi... :chefico: :gluglu: