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Visualizza Versione Completa : La Milano dei violenti: ecco chi sono gli amici sanguinari di Vauro



100% Antikomunista
14-05-11, 16:33
La bandiera di "Freedom Flotilla" sventolava al concerto per Pisapia. Vauro: l’ho fatta io, sono pacifisti. :crepapelle:

Ma i militanti dell’organizzazione pro Hamas nel 2010 cercarono di uccidere le teste di cuoio israeliane... :paura:





La Colomba dedicata da Vauro agli amichetti di «Freedom Flotilla» sarà nelle intenzioni anche pacifica, ma svolazza sulle ali di una memoria comodamente corta. Una memoria opportunamente resettata non appena Daniela Santanchè, ospite giovedì sera di Annozero, ricorda al vignettista che la bandiera - disegnata per Freedom Flotilla e sventolata durante le manifestazioni per Pisapia sindaco - rischia di sollevare altri sospetti di collusioni tra estrema sinistra e terrorismo.

Per capirlo basta tornare al 31 maggio di un anno fa. Quella notte una squadra di commandos israeliani di Flotilla 13, l’equivalente dei Navy Seals americani impiegati per eliminare Osama Bin Laden, si cala sulla Mavi Marmaris, una nave turca che guida la spedizione di Freedom Flotilla pronta a forzare il blocco di Gaza. Convinti di fronteggiare dei pacifisti gli incursori si calano dagli elicotteri con le sole pistole, ma si ritrovano circondati da una folla di militanti aggressivi e violenti, armati di spranghe, coltelli e asce. I primi tre incursori vengono circondati feriti e sopraffatti. Uno trascinato sottocoperta è preso in ostaggio. Un altro, gravemente ferito, si butta in mare.

Un terzo lotta in attesa dei rinforzi. Per salvarlo dal linciaggio e recuperare il prigioniero sottocoperta i commandos si ritrovano costretti a uccidere nove «pacifisti» e a ferirne una cinquantina. «Chi si avvicinava - racconterà uno dei sette feriti israeliani - voleva solo ucciderci, ero prigioniero... quando ho sentito la pugnalata allo stomaco mi sono buttato di sotto, ma hanno ripreso a colpirmi e allora mi sono tuffato in mare».

Già l’atteggiamento di un organizzazione «pacifista» pronta ad attaccare uno dei migliori reparti d’elite al mondo dovrebbe destare qualche sospetto. Ma il peggio sugli «amici» di Vauro salta fuori quando si scopre che sono militanti dell’Ihh («Insani Yardim Vakf»), un’organizzazione umanitaria turca sospettata di collusioni con il terrorismo islamico e legata ad Hamas. Secondo un dossier del 2006 firmato dall’analista americano Evan Kohlman per l’ «Istituto danese di studi internazionali» l’Ihh è nel mirino dell’antiterrorismo turco fin dal 1997. Quell’anno una perquisizione del suo quartier generale ad Istanbul porta alla luce armi, esplosivi, istruzioni per confezionare ordigni esplosivi e documenti sui militanti andati a combattere in Bosnia, Cecenia e Afghanistan. Nel 1996 un memorandum dell’Uclat, il centro francese d’antiterrorismo, rivela invece che Bulent Yildirim, fondatore di Ihh, è coinvolto nel reclutamento di volontari dell’internazionale islamica.

Sospetti comprovati - stando al rapporto - dalle intercettazioni dalle telefonate tra Yildirim e i militanti della moschea milanese di via Jenner impegnati, al tempo, sui fronti della Bosnia.

Le relazioni sospette del gruppo «umanitario» che guida la spedizione di Freedom Flotilla dello scorso anno non si limitano al passato. L’organizzazione, secondo l’intelligence israeliana, coordina le proprie campagne con Hamas ed ha rapporti diretti con i suoi capi. Accuse comprovate dalle foto dell’incontro del gennaio 2009 a Damasco tra il numero uno dell’Yhh Bulent Yildirim e il segretario generale di Hamas Khaleed Meshal. L’Ihh fa inoltre parte della «Union of Good» una confederazione di organizzazioni umanitarie islamiche a cui, nel novembre 2008, il dipartimento del Tesoro americano congela i fondi dopo aver trovato le prove del «trasferimento di milioni di dollari alle associazioni consociate con Hamas».

L’elemento più grottesco è però la profonda dissonanza con cui i fondamentalisti turchi e l’estrema sinistra italiana ed europea reagiscono all’episodio della Mavi Marmaris. Per la sinistra «pacifista» di casa nostra l’episodio è un massacro frutto della violenza israeliana. Per i parenti e i compagni di fede, intervistati dai quotidiani turchi, la morte sulla tolda della Mavi Marmaris è un sacrificio voluto e cercato. «Prima di imbarcarsi ripeteva sempre di voler diventare un martire, lo desiderava tanto» - racconta al quotidiano Milliyet Sabir Ceylan quando apprende che tra i morti figura anche l’amico 39enne Ali Haydar Bengi. «Aiutava gli oppressi, sognava di andare in Palestina e pregava Allah di farlo diventare un martire» conferma in un altra intervista la moglie del defunto. Persino il 55enne «Ali Ekber Yaratilmis padre di cinque figli - stando a quanto riferisce al quotidiano Sabah l’amico Mehmet Faruk Cevher - desiderava da sempre una morte da martire». E il cognato del 61enne Ibrahim Bilgen così descrive la morte del parente ucciso: «Il martirio gli si addiceva proprio... Allah gli ha concesso la morte che desiderava».

Prima di disegnar altre colombe Vauro dovrebbe capire, insomma, a chi vuole dedicarle. Se agli amici del terrore islamico o al pacifismo autentico e sincero. Che naviga, però, assai lontano dalle torbide acque di Freedom Flotilla.

La Milano dei violenti Ecco chi sono gli amici sanguinari di Vauro - Cronache - ilGiornale.it del 14-05-2011 (http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_chi_sono_amici_sanguinari_vauro/14-05-2011/articolo-id=522985-page=0-comments=1)




MILANO NON PUO' ESSERE GOVERNATA DA CHI SOSTIENE IL FANATISMO ISLAMICO!

maxbar
14-05-11, 16:57
La bandiera di "Freedom Flotilla" sventolava al concerto per Pisapia. Vauro: l’ho fatta io, sono pacifisti. :crepapelle:

Ma i militanti dell’organizzazione pro Hamas nel 2010 cercarono di uccidere le teste di cuoio israeliane... :paura:





MILANO NON PUO' ESSERE GOVERNATA DA CHI SOSTIENE IL FANATISMO ISLAMICO!

Solite fesserie di berluscòide.

Andre86
14-05-11, 17:09
La bandiera di "Freedom Flotilla" sventolava al concerto per Pisapia. Vauro: l’ho fatta io, sono pacifisti. :crepapelle:

Ma i militanti dell’organizzazione pro Hamas nel 2010 cercarono di uccidere le teste di cuoio israeliane... :paura:





MILANO NON PUO' ESSERE GOVERNATA DA CHI SOSTIENE IL FANATISMO ISLAMICO!


Ma finiscila dato che te sostieni un personaggio che è stato nella P2




http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ee/Ricevuta_di_pagamento_per_l%27iscrizione_del_dott. _Silvio_Berlusconi_alla_loggia_massonica_P2.gif


« Io non ho mai fatto parte della P2. E comunque, stando alle sentenze dei tribunali della Repubblica, essere piduista non è un titolo di demerito. (...) Ho letto dopo, di questi progetti. Una montatura: la P2 è stata uno scoop che ha fatto la fortuna di Repubblica e dell' Espresso, è stata una strumentalizzazione che purtroppo ha distrutto molti protagonisti della vita politica, culturale e giornalistica del nostro Paese. »

(Silvio Berlusconi)


Un'apposita legge, la numero 17 del 25 gennaio 1982, sciolse la P2 e rese illegale il funzionamento di associazioni segrete con analoghe finalità, del resto in attuazione del secondo comma dell'articolo 18 della Costituzione Italiana, che più genericamente proibisce le associazioni a scopi, anche indirettamente, politici mediante organizzazioni di carattere militare. Il giornalista e politico Massimo Teodori membro della succitata commissione, asserì: «la Loggia P2 non è stata un'organizzazione per delinquere esterna ai partiti ma interna alla classe dirigente. La posta in gioco per la P2 è stata il potere e il suo esercizio illegittimo e occulto con l'uso di ricatti, di rapine su larga scala, di attività eversive e di giganteschi imbrogli finanziari fino al ricorso alla eliminazione fisica».

Monsieur
14-05-11, 18:15
Un megathreaddone di concentrazione del trash è un'idea pensabile/attuabile?

Venom
14-05-11, 18:27
Una squadra di commandos armati ti sale sulla nave e tu non puoi neanche difenderti?

orpheus
14-05-11, 18:30
Infatti è vero , la feccia comunista sta ricicciando , prova ne è che a Milano i comunisti hanno preso un personaggio scomodo , loro compagnuccio "deviato" , ripulito e beatificato pensando di porlo poi accanto alla "madunina" una volta fatto santo .
Ma crederanno mica di prendere per il culo il popolo milanese ?
"Il passato è passato" , dicono .... che imbecilli !!! .... non sanno che il "passato recente " è ancora impresso negli occhi e nella memoria del popolo italiano ...? Non capisco questa gentaglia come cazzo ragiona :conf:

Andre86
14-05-11, 18:40
Infatti è vero , la feccia comunista sta ricicciando , prova ne è che a Milano i comunisti hanno preso un personaggio scomodo , loro compagnuccio "deviato" , ripulito e beatificato pensando di porlo poi accanto alla "madunina" una volta fatto santo .
Ma crederanno mica di prendere per il culo il popolo milanese ?
"Il passato è passato" , dicono .... che imbecilli !!! .... non sanno che il "passato recente " è ancora impresso negli occhi e nella memoria del popolo italiano ...? Non capisco questa gentaglia come cazzo ragiona :conf:

Riporto per opportuna conoscenza, le pagine 1562 e 1563 della sentenza pronunciata dalla III Corte d’Assise d’Appello di Milano - procedimento n.76 del 1985 - “In conclusione non vi è prova – né vi sono apprezzabili indizi – di una partecipazione del Pisapia, sia pure solo sotto il profilo di un concorso morale, al fatto per il quale è stata elevata a suo carico l’imputazione di furto, dalla quale l’APPELLANTE (Giuliano Pisapia) va pertanto ASSOLTO per NON AVER COMMESSO IL FATTO.

orpheus
14-05-11, 18:48
Già.... però... si farà finta di non capire ?
Cazzo c'entra la storiella della macchinina con quello di cui si sta discutendo ? :conf:

Altre "verità" uscite sul conto del "beatificato" Pisapia . Una gioventù trascorsa tra aggressioni , sangue ed ammazzamenti ... che sia stato "assolto" per opera e virtù dello Spirito Santo poco importa , nulla toglie che in mezzo alla "merda" ci sia stato .

E' chi ne porta ancora la puzza addosso non potrà certo aspirare a fare il sindaco di Milano ... dico Milano , mica "Canicattì " dove forse "certe cose " potrebbero anche succedere

Storie di estremisti: ecco Pisapia e Boeri negli anni di piombo

di Luca Fazzo

Entrambi processati, uno assolto e l’altro prescritto. Il capolista del Pd ammette: "Un’epoca di follia totale". Ma il candidato sindaco tace. I due militavano in formazioni di estrema sinistra ferocemente contrapposte


Milano - Uno ammette di avere vissuto un’epoca di «follia totale», dove l’aggressione all’avversario era prassi costante. L’altro invece nega qualunque contaminazione, anche in quegli anni remoti, con la violenza politica. Non è facile, raccontare e spiegare le vite parallele di Stefano Boeri e Giuliano Pisapia a chi non ha vissuto l’ubriacatura degli anni Settanta a Milano. Oggi Boeri e Pisapia - dopo essersi scontrati nelle primarie del Pd - sono alleati nella corsa a Palazzo Marino, il primo come capolista, il secondo come candidato sindaco.

Ma a entrambi è toccato, nel corso di questa campagna elettorale, fare i conti con il loro passato, con i comportamenti di oltre trent’anni fa, quando entrambi militavano nell’ultrasinistra milanese: ma su sponde opposte, e anzi ferocemente contrapposte. Entrambi in quegli anni finirono sotto processo. Le vicende che li portarono davanti alla giustizia sono, per più di un verso, singolarmente intrecciate. Eppure le risposte che i due, il grande architetto e il celebre avvocato, hanno dato su quegli anni in questa campagna elettorale sono, a leggerle con attenzione, assai diverse.
Stefano Boeri militava nel Movimento studentesco: la componente più smaccatamente stalinista della nouvelle gauche. Pisapia, sei anni più vecchio, navigava nei gruppi nati dalla dissoluzione di Lotta Continua. I due fronti se le davano di santa ragione. Fino a quando il servizio d’ordine dell’Ms ridusse in sedia a rotelle un pittore di murales, Fausto Pagliano, accusato di essere vicino a Lc. È per vendicare Pagliano, raccontano i «pentiti», che nel settembre 1977 nasce il progetto per cui finirà inquisito, arrestato e assolto Pisapia: rapire, riempire di botte, incatramare e impiumare William Sisti, capo del servizio d’ordine dell’Ms, i famosi «katanga». Il progetto abortisce perché un ex di Lotta Continua incaricato di rubare il furgone viene arrestato in flagrante dai vigili urbani.

Curiosamente, il nome di William Sisti - che poi diverrà un dirigente del Psi milanese - ricorre anche nel processo a carico di Stefano Boeri. Boeri viene accusato di avere fatto parte del gruppo di militanti dell’Ms che nell’aprile 1975 in piazza Cavour aggredisce il neofascista Antonio Braggion, che reagisce sparando e uccidendo il diciassettenne Claudio Varalli. Nel processo in Corte d’assise, Boeri viene prosciolto per prescrizione: ma la sentenza dice che «l’aggressione del gruppo dei giovani fu improvvisa, rapidissima, premeditata, violentissima». A differenza di quanto farà nel suo processo Pisapia (che ricorrerà in appello, chiedendo e ottenendo l’assoluzione piena) il futuro architetto si accontenta della prescrizione. Negli atti del processo, compare il nome del dirigente del servizio d’ordine che guidava quel giorno i ragazzi dell’Ms: William Sisti, lo stesso che l’anno dopo gli ex di Lotta continua cercarono di rapire.

Lo scorso 8 settembre, Stefano Boeri racconta - in una intervista al Giornale - la sua verità sull’aggressione a Braggion. Dice che l’aggressione al neofascista «andò essenzialmente come dice la sentenza». Punta il dito contro i dirigenti del servizio d’ordine dell’Ms, anche senza fare il nome di Sisti: «La decisione dei nostri capi fu quella di andare all’attacco». Ma poi aggiunge: «La morte di Varalli mi fece capire la follia totale di quello che accadeva. La verità è che c’era un abisso tra le nostre illusioni e la realtà che ci circondava».
Sono storie ingiallite dal tempo, e la furibonda violenza intestina, i regolamenti di conti tra diverse fazioni che laceravano l’ultrasinistra milanese di quegli anni sono forse impervie da capire per chi quegli anni ha avuto la fortuna di non viverli. Ma le carte di entrambi i processi, quello a Boeri e quello a Pisapia, raccontano bene come nell’ultrasinistra di quegli anni la divisione ideologica producesse odio senza quartiere, come non ci fossero steccati che separassero la politica dalla violenza, come la deriva terrorista sia nata a ridosso di quei furori: negare di avere incrociato quei percorsi è, per usare un termine in voga allora, antistorico. «Se si vuole ragionare su quegli anni, ben venga una riflessione comune», dice ora Boeri. Un auspicio al quale, almeno finora, Pisapia non si è accomunato.

Storie di estremisti: ecco Pisapia e Boeri negli anni di piombo - Interni - Pagina 2 - ilGiornale.it del 13-05-2011
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Giacomo79
14-05-11, 20:59
Già.... però... si farà finta di non capire ?
Cazzo c'entra la storiella della macchinina con quello di cui si sta discutendo ? :conf:

Altre "verità" uscite sul conto del "beatificato" Pisapia . Una gioventù trascorsa tra aggressioni , sangue ed ammazzamenti ... che sia stato "assolto" per opera e virtù dello Spirito Santo poco importa , nulla toglie che in mezzo alla "merda" ci sia stato .

E' chi ne porta ancora la puzza addosso non potrà certo aspirare a fare il sindaco di Milano ... dico Milano , mica "Canicattì " dove forse "certe cose " potrebbero anche succedere

Storie di estremisti: ecco Pisapia e Boeri negli anni di piombo

di Luca Fazzo

Entrambi processati, uno assolto e l’altro prescritto. Il capolista del Pd ammette: "Un’epoca di follia totale". Ma il candidato sindaco tace. I due militavano in formazioni di estrema sinistra ferocemente contrapposte


Milano - Uno ammette di avere vissuto un’epoca di «follia totale», dove l’aggressione all’avversario era prassi costante. L’altro invece nega qualunque contaminazione, anche in quegli anni remoti, con la violenza politica. Non è facile, raccontare e spiegare le vite parallele di Stefano Boeri e Giuliano Pisapia a chi non ha vissuto l’ubriacatura degli anni Settanta a Milano. Oggi Boeri e Pisapia - dopo essersi scontrati nelle primarie del Pd - sono alleati nella corsa a Palazzo Marino, il primo come capolista, il secondo come candidato sindaco.

Ma a entrambi è toccato, nel corso di questa campagna elettorale, fare i conti con il loro passato, con i comportamenti di oltre trent’anni fa, quando entrambi militavano nell’ultrasinistra milanese: ma su sponde opposte, e anzi ferocemente contrapposte. Entrambi in quegli anni finirono sotto processo. Le vicende che li portarono davanti alla giustizia sono, per più di un verso, singolarmente intrecciate. Eppure le risposte che i due, il grande architetto e il celebre avvocato, hanno dato su quegli anni in questa campagna elettorale sono, a leggerle con attenzione, assai diverse.
Stefano Boeri militava nel Movimento studentesco: la componente più smaccatamente stalinista della nouvelle gauche. Pisapia, sei anni più vecchio, navigava nei gruppi nati dalla dissoluzione di Lotta Continua. I due fronti se le davano di santa ragione. Fino a quando il servizio d’ordine dell’Ms ridusse in sedia a rotelle un pittore di murales, Fausto Pagliano, accusato di essere vicino a Lc. È per vendicare Pagliano, raccontano i «pentiti», che nel settembre 1977 nasce il progetto per cui finirà inquisito, arrestato e assolto Pisapia: rapire, riempire di botte, incatramare e impiumare William Sisti, capo del servizio d’ordine dell’Ms, i famosi «katanga». Il progetto abortisce perché un ex di Lotta Continua incaricato di rubare il furgone viene arrestato in flagrante dai vigili urbani.

Curiosamente, il nome di William Sisti - che poi diverrà un dirigente del Psi milanese - ricorre anche nel processo a carico di Stefano Boeri. Boeri viene accusato di avere fatto parte del gruppo di militanti dell’Ms che nell’aprile 1975 in piazza Cavour aggredisce il neofascista Antonio Braggion, che reagisce sparando e uccidendo il diciassettenne Claudio Varalli. Nel processo in Corte d’assise, Boeri viene prosciolto per prescrizione: ma la sentenza dice che «l’aggressione del gruppo dei giovani fu improvvisa, rapidissima, premeditata, violentissima». A differenza di quanto farà nel suo processo Pisapia (che ricorrerà in appello, chiedendo e ottenendo l’assoluzione piena) il futuro architetto si accontenta della prescrizione. Negli atti del processo, compare il nome del dirigente del servizio d’ordine che guidava quel giorno i ragazzi dell’Ms: William Sisti, lo stesso che l’anno dopo gli ex di Lotta continua cercarono di rapire.

Lo scorso 8 settembre, Stefano Boeri racconta - in una intervista al Giornale - la sua verità sull’aggressione a Braggion. Dice che l’aggressione al neofascista «andò essenzialmente come dice la sentenza». Punta il dito contro i dirigenti del servizio d’ordine dell’Ms, anche senza fare il nome di Sisti: «La decisione dei nostri capi fu quella di andare all’attacco». Ma poi aggiunge: «La morte di Varalli mi fece capire la follia totale di quello che accadeva. La verità è che c’era un abisso tra le nostre illusioni e la realtà che ci circondava».
Sono storie ingiallite dal tempo, e la furibonda violenza intestina, i regolamenti di conti tra diverse fazioni che laceravano l’ultrasinistra milanese di quegli anni sono forse impervie da capire per chi quegli anni ha avuto la fortuna di non viverli. Ma le carte di entrambi i processi, quello a Boeri e quello a Pisapia, raccontano bene come nell’ultrasinistra di quegli anni la divisione ideologica producesse odio senza quartiere, come non ci fossero steccati che separassero la politica dalla violenza, come la deriva terrorista sia nata a ridosso di quei furori: negare di avere incrociato quei percorsi è, per usare un termine in voga allora, antistorico. «Se si vuole ragionare su quegli anni, ben venga una riflessione comune», dice ora Boeri. Un auspicio al quale, almeno finora, Pisapia non si è accomunato.

Storie di estremisti: ecco Pisapia e Boeri negli anni di piombo - Interni - Pagina 2 - ilGiornale.it del 13-05-2011
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La solita spazzatura di quella cartaigenica conosciuta come Il Giornale.

Antiglobal
14-05-11, 23:27
Infatti è vero , la feccia comunista sta ricicciando , prova ne è che a Milano i comunisti hanno preso un personaggio scomodo , loro compagnuccio "deviato" , ripulito e beatificato pensando di porlo poi accanto alla "madunina" una volta fatto santo .
Ma crederanno mica di prendere per il culo il popolo milanese ?
"Il passato è passato" , dicono .... che imbecilli !!! .... non sanno che il "passato recente " è ancora impresso negli occhi e nella memoria del popolo italiano ...? Non capisco questa gentaglia come cazzo ragiona :conf:

_gtaL67Q9dA

Antiglobal
14-05-11, 23:32
Già.... però... si farà finta di non capire ?
Cazzo c'entra la storiella della macchinina con quello di cui si sta discutendo

Storie di estremisti: ecco Pisapia e Boeri negli anni di piombo - Interni - Pagina 2 - ilGiornale.it del 13-05-2011
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xQpv9ZGXj5g

il giustiziere
15-05-11, 00:01
Ma lasciate in pace il povero Vauro, ormai in questo paese nessuno è libero di esprimere la propria idea, perchè siamo sotto un regime massone-mafioso

dario85
15-05-11, 01:43
La bandiera di "Freedom Flotilla" sventolava al concerto per Pisapia. Vauro: l’ho fatta io, sono pacifisti. :crepapelle:

Ma i militanti dell’organizzazione pro Hamas nel 2010 cercarono di uccidere le teste di cuoio israeliane... :paura:





MILANO NON PUO' ESSERE GOVERNATA DA CHI SOSTIENE IL FANATISMO ISLAMICO!


si, solo silvio e la lega sono i nostri moderati del cuore!

FORZA SILVIO, CONDUCICI ALLA TERRA PROMESSA, UN LUOGO SENZA COMUNISTI DOVE TUTTI POTREMO STARE IN LIBERTA'!

k4e6x_LucIE

maxbar
16-05-11, 12:57
Infatti è vero , la feccia comunista sta ricicciando , prova ne è che a Milano i comunisti hanno preso un personaggio scomodo , loro compagnuccio "deviato" , ripulito e beatificato pensando di porlo poi accanto alla "madunina" una volta fatto santo .
Ma crederanno mica di prendere per il culo il popolo milanese ?
"Il passato è passato" , dicono .... che imbecilli !!! .... non sanno che il "passato recente " è ancora impresso negli occhi e nella memoria del popolo italiano ...? Non capisco questa gentaglia come cazzo ragiona :conf:

O mia bela Madunina /
che te mande a casa la Muartt /
tuta dora e picinina /
ti del berlusca te ne sbatt /

Fenris
16-05-11, 13:22
Vabè, può bastare.