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Visualizza Versione Completa : Se i figli delle vittime adesso difendono i carnefici dei loro padri



100% Antikomunista
14-05-11, 16:42
Da Alessandrini alla Tobagi, in tanti si sono schierati con Pisapia.

Il candidato di Milano non ha ucciso. Ma non è senza colpe! :giagia:





Dunque i figli e le figlie di vittime del terrorismo si scagliano con veemenza contro Letizia Moratti per l’«attacco indegno» a Giuliano Pisapia. Sapete tutti di cosa si tratta. La signora sindaco di Milano ha ricordato, durante un faccia a faccia televisivo, che il suo avversario era stato coinvolto oltre trent’anni or sono in un’inchiesta su ambienti contigui al terrorismo, condannato per furto, amnistiato. In realtà Pisapia aveva rifiutato l’amnistia e preteso un processo d’appello, che lo assolse con formula piena.

Letizia Moratti è incorsa, questo mi pare evidente, in una deplorevole omissione la cui responsabilità suppongo debba essere attribuita ai suoi collaboratori. È spiacevole che l’errore sia avvenuto mentre è in corso una accesa campagna elettorale. Preferirei, personalmente, altri toni e altri argomenti. Ma tutto questo non autorizza nessuno a capovolgere il racconto della storia e a opporre l’avvocato Pisapia - come esempio di democratica fede e saggezza - alla figlia d’un deportato a Dachau. Con una singolare inversione dei ruoli, coloro che dal terrorismo brigatista furono atrocemente colpiti ne ravvisano le tracce nell’estremismo morattiano: del tutto scagionando da ogni vicinanza al mondo della violenza politica chi un tempo ne predicava l’utilità, anzi l’indispensabilità. Non sono un tifoso dell’archeologia giudiziaria. Il frugare tra vecchie carte per rinfacciarne i contenuti ai politici d’oggi non mi piace, come metodo polemico e propagandistico. La gente cambia, in decine d’anni, e si può sperare che anche Giuliano Pisapia sia cambiato.

Ma qui stiamo parlando di qualcosa di diverso. Stiamo parlando di chi, colpito dalla ferocia del terrorismo, ostenta solidarietà e simpatia non per il Pisapia d’oggi, ma per il Pisapia degli anni di piombo. Cerchiamo di non raccontarci frottole edificanti. Intervistato da Elisabetta Soglio del Corriere Pisapia ha esaltato non il suo presente - gli riconosciamo il diritto di farlo - ma il suo passato. «La parte di sinistra di cui ho fatto parte - ha detto - ha fatto da argine per tanti giovani che altrimenti avrebbero scelto la strada del terrorismo. Abbiamo dato un’alternativa con una buona politica, fatta in mezzo alla gente e per la gente».

Questa versione edulcorata degli eccessi che caratterizzarono e insanguinarono una triste stagione italiana non può convincere chi, come me, quella stagione l’ha vissuta in una trincea giornalistica. Il raccontino dei «rivoluzionari» che in realtà svolgevano una missione di fratellanza, da francescani laici, e aiutavano i giovani ad astenersi da atti inconsulti, poteva andare bene per le Frattocchie: tra gli adulti e vaccinati d’oggi ha poco corso. Io li ricordo quei proclami e quegli incitamenti forsennati. Ne vedo la ripetizione in certe scalmane dei centri sociali e d’altre frange eversive. Non insinuo, sia chiaro, che il Pisapia aspirante alla poltrona di sindaco di Milano abbia molto a che fare con il Pisapia barricadiero d’antan . Lui si vanta di conoscere la borghesia illuminata milanese perché è da lì che viene.

E rammenta che il padre era repubblicano e la madre cattolico-liberale. Non ne dubito. Marco Donat Cattin, lui sicuramente terrorista, era figlio di un notabile della Dc. Tra coloro che sottoscrissero il manifesto in cui il commissario Calabresi era bollato come assassino figuravano molti esponenti della buona società e della presunta buona cultura. Se mi si obietta che il passato è passato, sono d’accordo. Ma con juicio , senza stravolgere le circostanze e le responsabilità. Mi pare che nello schierarsi di figli e figlie d’ammazzati in favore di Giuliano Pisapia - il riferimento è a Marco Alessandrini, Benedetta Tobagi e Sabina Rossa - si intreccino un antiberlusconismo a prescindere e una grande indulgenza se non verso chi usò le armi, almeno verso chi usò parole che alle armi assomigliavano molto. Le assoluzioni cancellano i reati, bisogna tenerne scrupolosamente conto.

Ma non cancellano i comportamenti seppure molto datati, non trasformano i dervisci impazziti d’allora in apostoli di tolleranza oggi.

Se i figli delle vittime adesso difendono i carnefici dei loro padri - Interni - ilGiornale.it del 14-05-2011 (http://www.ilgiornale.it/interni/se_figli_vittime_adesso_difendono_i_carnefici_loro _padri/14-05-2011/articolo-id=523154-page=0-comments=1)




MILANO NON PUO' ESSERE GOVERNATA DA CHI NEGLI ANNI 70 STAVA CON PRIMA LINEA E CONTRO LO STATO!

-Savior Shade-
14-05-11, 16:49
L'articolo da te postato poteva finire qua:


Dunque i figli e le figlie di vittime del terrorismo si scagliano con veemenza contro Letizia Moratti per l’«attacco indegno» a Giuliano Pisapia. Sapete tutti di cosa si tratta. La signora sindaco di Milano ha ricordato, durante un faccia a faccia televisivo, che il suo avversario era stato coinvolto oltre trent’anni or sono in un’inchiesta su ambienti contigui al terrorismo, condannato per furto, amnistiato. In realtà Pisapia aveva rifiutato l’amnistia e preteso un processo d’appello, che lo assolse con formula piena.




Il resto è un servizietto al padrone.

medisco
14-05-11, 16:53
Da una parte i terroristi da un'altra i mafiosi. Come siamo messi male...

Lawrence d'Arabia
14-05-11, 17:22
Da una parte i terroristi da un'altra i mafiosi. Come siamo messi male...

i secondi all'occorrenza sanno fare anche come i primi, non viceversa.

Andre86
14-05-11, 17:38
Fossi milanese voterei Pisapia....

http://3.bp.blogspot.com/-gJvqMUkDlyI/TagVJErre2I/AAAAAAAAAdY/8Z3XKeu4YtQ/s1600/pisapia.jpg

Malandrina
14-05-11, 17:48
L'opinione di Mario Calabresi:

https://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.radio.rai.it%2Fpodcast%2F A9159206.mp3&h=6f020

(sperando che il link funzioni)

Giacomo79
14-05-11, 17:51
Non sapevo che Pisapia fosse stato condannato per terrorismo.

Andre86
14-05-11, 18:05
http://www.youtube.com/watch?v=em7u2AiYGDc&feature=fvst

Letizia Moratti, a Milano la Mafia (praticamente) non esiste - Annozero del 25-05-2009 (HD) I

Andre86
14-05-11, 18:10
Riporto per opportuna conoscenza, le pagine 1562 e 1563 della sentenza pronunciata dalla III Corte d’Assise d’Appello di Milano - procedimento n.76 del 1985 - “In conclusione non vi è prova – né vi sono apprezzabili indizi – di una partecipazione del Pisapia, sia pure solo sotto il profilo di un concorso morale, al fatto per il quale è stata elevata a suo carico l’imputazione di furto, dalla quale l’APPELLANTE (Giuliano Pisapia) va pertanto ASSOLTO per NON AVER COMMESSO IL FATTO."

SteCompagno
14-05-11, 19:24
E CONTRO LO STATO!

ma non siete voi quelli che odiate lo Stato, le tasse, la Corte Costituzionale, la magistratura, il Presidente della repubblica, le istituzioni "rosse"... :gratgrat:

Monsieur
14-05-11, 19:52
E' proprio la dimostrazione della strumentalità e dello squallido falso cinismo di questi attacchi, com'è evidente.

SimpleJK
14-05-11, 20:25
ma non siete voi quelli che odiate lo Stato, le tasse, la Corte Costituzionale, la magistratura, il Presidente della repubblica, le istituzioni "rosse"... :gratgrat:
Per loro lo stato è Berlusconi. E' questo il problema...

:gluglu:

Antiglobal
14-05-11, 23:41
Da Alessandrini alla Tobagi, in tanti si sono schierati con Pisapia.

Il candidato di Milano non ha ucciso. Ma non è senza colpe! :giagia:



Berlusconi forse non ha ucciso....

lHkaiHBpKSw