Dark Knight
21-06-09, 01:37
Prendo ispirazione da un thread analogo sulle correnti del pdl all'interno del forum Conservatori.
La Lega Nord vuole unire tutti quei cittadini delle regioni settentrionali italiane i quali domandano l'autonomia e il federalismo. Per questa ragione tende ad essere un partito pragmatico e non ideologico. Non è quindi presente alcuna corrente organizzata, fatta eccezione per alcune piccole associazioni (ad esempio "Cattolici Padani", "Padania Cristiana", "Nucleo Indipendentista Padano"). Si ravvisano tuttavia diverse sensibilità fra i vari esponenti del partito.
Socialdemocratici e sinistra populista. Questo gruppo è molto forte in Lombardia e rappresenta l'originale gruppo fondatore, che concepiva la Lega Nord come una forza politica di centro-sinistra (e, per certi aspetti, socialdemocratica)[7][8]. Principali esponenti sono Umberto Bossi stesso (ex-Comunista), Roberto Maroni (ex-Demoproletario ed ex-Verde), Francesco Speroni, Gian Paolo Gobbo, Stefano Stefani, Rosi Mauro (leader del Sindacato Padano ed ex sindacalista della UILM), Dario Galli, Matteo Salvini e Bruno Ravera. Quest'area è più attenta alla giustizia sociale e alla difesa di salari e pensioni, ed è anche sostenitrice della piccola e media impresa.
Liberal-centristi. È talvolta difficile distinguere questo gruppo dal primo; risulta comunque formato da quanti propugnano una linea politica maggiormente centrista. È particolarmente forte in Veneto e alcuni esponenti di spicco sono Giancarlo Giorgetti, Manuela Dal Lago (ex-Liberale), Gianpaolo Dozzo, Paolo Franco, Luciano Dussin, Luciano Gasperini, Sergio Divina, Maurizio Balocchi, Angelo Alessandri e Gianluca Pini.
Libertari e liberali. Rappresentano l'area più liberale e riformista del Partito, inclusi alcuni libertari intransigenti. I maggiori esponenti sono Roberto Castelli, Roberto Cota, Marco Reguzzoni, Daniele Molgora (ex-Liberale), Fiorello Provera, Luca Zaia, Rossana Boldi e Mario Pittoni. Anche Gilberto Oneto e Marco Pottino appartenevano a questa tendenza, ma hanno recentemente rotto con la dirigenza del Partito, pur continuando a supportare molte delle sue politiche. Giancarlo Pagliarini ha invece aderito a La Destra nel 2008.
Cristiano-democratici. Rappresentano gli iscritti più vicini al cristianesimo democratico, alla dottrina sociale della Chiesa e all'economia sociale di mercato: per tali ragioni, possono essere considerati un ponte tra l'area più a sinistra e l'area liberale. Suoi principali esponenti sono Giuseppe Leoni (leader dei Cattolici Padani), Andrea Gibelli, Carolina Lussana, Massimo Polledri, Flavio Rodeghiero e Francesca Martini (entrambi molto vicini a Maroni).
Conservatori. È l'area di centro-destra del partito. Comprende Roberto Calderoli, Matteo Bragantini, Federico Bricolo e Flavio Tosi. Il gruppo è più forte in Veneto e Piemonte che in Lombardia e i suoi membri sono generalmente forti sostenitori dell'alleanza con Il Popolo della Libertà e Silvio Berlusconi nonché delle posizioni della Chiesa cattolica nelle tematiche etico-sociali. Inoltre sono istintivamente filo-americani (alcuni di loro hanno sostenuto la guerra d'Iraq del 2003).
Nazionalisti. È l'area più a destra del partito. Ne fanno parte personaggi come Mario Borghezio (leader di Padania Cristiana, ex-Monarchico e ex-Jeune Europe[9][10]), Piergiorgio Stiffoni (ex-Missino) ed Erminio Boso. Essi hanno una posizione molto estrema riguardo alle questioni dell'immigrazione islamica e sostengono le posizioni più conservatrici della Chiesa cattolica. A differenza della maggioranza del partito essi si distinguono anche per il loro antiamericanismo.
Indipendentisti. Trasversali rispetto alle altre correnti, propongono fondamentalmente l'indipendenza della Padania. Ne sono esponenti Francesco Speroni, Mario Borghezio ed Erminio Boso; in passato ne facevano parte anche Giancarlo Pagliarini e Gilberto Oneto.
premettendo che secondo me dicon delle boiate io mi sento tra tre correnti di pensiero:
Prima di tutto quella Indipendentista, seguita da quella Libertaria e quella Cristiano-democratica
voi invece?
La Lega Nord vuole unire tutti quei cittadini delle regioni settentrionali italiane i quali domandano l'autonomia e il federalismo. Per questa ragione tende ad essere un partito pragmatico e non ideologico. Non è quindi presente alcuna corrente organizzata, fatta eccezione per alcune piccole associazioni (ad esempio "Cattolici Padani", "Padania Cristiana", "Nucleo Indipendentista Padano"). Si ravvisano tuttavia diverse sensibilità fra i vari esponenti del partito.
Socialdemocratici e sinistra populista. Questo gruppo è molto forte in Lombardia e rappresenta l'originale gruppo fondatore, che concepiva la Lega Nord come una forza politica di centro-sinistra (e, per certi aspetti, socialdemocratica)[7][8]. Principali esponenti sono Umberto Bossi stesso (ex-Comunista), Roberto Maroni (ex-Demoproletario ed ex-Verde), Francesco Speroni, Gian Paolo Gobbo, Stefano Stefani, Rosi Mauro (leader del Sindacato Padano ed ex sindacalista della UILM), Dario Galli, Matteo Salvini e Bruno Ravera. Quest'area è più attenta alla giustizia sociale e alla difesa di salari e pensioni, ed è anche sostenitrice della piccola e media impresa.
Liberal-centristi. È talvolta difficile distinguere questo gruppo dal primo; risulta comunque formato da quanti propugnano una linea politica maggiormente centrista. È particolarmente forte in Veneto e alcuni esponenti di spicco sono Giancarlo Giorgetti, Manuela Dal Lago (ex-Liberale), Gianpaolo Dozzo, Paolo Franco, Luciano Dussin, Luciano Gasperini, Sergio Divina, Maurizio Balocchi, Angelo Alessandri e Gianluca Pini.
Libertari e liberali. Rappresentano l'area più liberale e riformista del Partito, inclusi alcuni libertari intransigenti. I maggiori esponenti sono Roberto Castelli, Roberto Cota, Marco Reguzzoni, Daniele Molgora (ex-Liberale), Fiorello Provera, Luca Zaia, Rossana Boldi e Mario Pittoni. Anche Gilberto Oneto e Marco Pottino appartenevano a questa tendenza, ma hanno recentemente rotto con la dirigenza del Partito, pur continuando a supportare molte delle sue politiche. Giancarlo Pagliarini ha invece aderito a La Destra nel 2008.
Cristiano-democratici. Rappresentano gli iscritti più vicini al cristianesimo democratico, alla dottrina sociale della Chiesa e all'economia sociale di mercato: per tali ragioni, possono essere considerati un ponte tra l'area più a sinistra e l'area liberale. Suoi principali esponenti sono Giuseppe Leoni (leader dei Cattolici Padani), Andrea Gibelli, Carolina Lussana, Massimo Polledri, Flavio Rodeghiero e Francesca Martini (entrambi molto vicini a Maroni).
Conservatori. È l'area di centro-destra del partito. Comprende Roberto Calderoli, Matteo Bragantini, Federico Bricolo e Flavio Tosi. Il gruppo è più forte in Veneto e Piemonte che in Lombardia e i suoi membri sono generalmente forti sostenitori dell'alleanza con Il Popolo della Libertà e Silvio Berlusconi nonché delle posizioni della Chiesa cattolica nelle tematiche etico-sociali. Inoltre sono istintivamente filo-americani (alcuni di loro hanno sostenuto la guerra d'Iraq del 2003).
Nazionalisti. È l'area più a destra del partito. Ne fanno parte personaggi come Mario Borghezio (leader di Padania Cristiana, ex-Monarchico e ex-Jeune Europe[9][10]), Piergiorgio Stiffoni (ex-Missino) ed Erminio Boso. Essi hanno una posizione molto estrema riguardo alle questioni dell'immigrazione islamica e sostengono le posizioni più conservatrici della Chiesa cattolica. A differenza della maggioranza del partito essi si distinguono anche per il loro antiamericanismo.
Indipendentisti. Trasversali rispetto alle altre correnti, propongono fondamentalmente l'indipendenza della Padania. Ne sono esponenti Francesco Speroni, Mario Borghezio ed Erminio Boso; in passato ne facevano parte anche Giancarlo Pagliarini e Gilberto Oneto.
premettendo che secondo me dicon delle boiate io mi sento tra tre correnti di pensiero:
Prima di tutto quella Indipendentista, seguita da quella Libertaria e quella Cristiano-democratica
voi invece?