PDA

Visualizza Versione Completa : Ballottaggi 2009



Juv
22-06-09, 18:49
Dei nostri, molto bene a Venezia e Belluno. Testa a testa a Rovigo. :)

Juv
22-06-09, 19:34
A Rovigo continua il testa a testa.

HOTDOG
22-06-09, 21:16
VITTORIA!!!!!!!!!!!!!!! Peccato per Rovigo ma vinciamo a Belluno e a Venezia, a livello di coalizione a Cremona e quasi certamente alla provincia di Milano, in Lombardia vinciamo 11 comuni su 16 ed erano quasi tutti rossi, e vinciamo in altri posti insospettabili tra cui Fidenza e addirittura Bondeno in provincia di Ferrara, quella di Franceschiello che nonostante tutto si dichiara soddisfatto...

democratico
22-06-09, 21:44
il mio comune per dire in provincia di venezia lo strappiamo al centro destra, ma c'è un 5% di differenza tra comune e provincia.......

Juv
22-06-09, 23:39
Alla fine, a parte Rovigo e Pisa, tutti i nostri candidati alle provicniali hanno vinto. :chefico:


Un rendimento molto migliore di quelli del PDL, che riescono a farsi fregare a Padova, Parma, Alessandria ed altre zone dove alle europee il centrodestra prevale.
:gratgrat:

Juv
22-06-09, 23:40
Seganalo anche i 3 cons. com. presi a PLato.

Eridano
23-06-09, 08:16
Rovigo: da + 12 a - 5.

Cosa è successo?

HOTDOG
23-06-09, 08:59
a Rovigo fortissima astensione direi...comunque ecco ora uno per uno i 12 presidenti di provincia leghisti, di cui solo 5 erano già al governo e 7 sono stati eletti a giugno (a Sondrio c'è stato un cambio di presidente, ma sempre della Lega):

http://tbn1.google.com/images?q=tbn:MwddRBU_XY8n8M:http://www.simonettipresidente.it/img/common/roberto_simonetti.png ROBERTO SIMONETTI (BIELLA)

http://tbn2.google.com/images?q=tbn:Zy1W1aGbqJI58M:http://www.targatocn.it/uploads/news_images/central/gianna%2520Gancia%252023.jpg GIANNA GANCIA (CUNEO)

http://tbn0.google.com/images?q=tbn:9SbgBknQMtZvJM:http://www.senato.it/leg/15/Immagini/Senatori/00005920.jpg DARIO GALLI (VARESE)

http://tbn2.google.com/images?q=tbn:MPgS8PG0JmP03M:http://www.nuovosistemafieramilano.it/Upload/L/LeonardoCarioni_1.jpg LEONARDO CARIONI (COMO)

http://tbn3.google.com/images?q=tbn:bXAjy9w8HRaOkM:http://www.foronipresidente.com/images/p001_0_00_1.jpg PIETRO FORONI (LODI)

http://tbn0.google.com/images?q=tbn:zflQ4oFxAzQeXM:http://webstorage.mediaon.it/media/2009/05/68684_382200_2404BB12_7_7185026_medium.jpg ETTORE PIROVANO (BERGAMO)

HOTDOG
23-06-09, 08:59
http://tbn2.google.com/images?q=tbn:GuRSuwhR9Z-0kM:http://media.athesiseditrice.it/media/2009/04/molgora2_medium.jpg DANIELE MOLGORA (BRESCIA)

http://tbn3.google.com/images?q=tbn:1TjzOauHr_AjdM:http://www.elezionisondrio.it/images/sertori.jpg MASSIMO SERTORI (SONDRIO)

http://tbn2.google.com/images?q=tbn:aRHOZL1BQrNZhM:http://www.giovanidimarca.it/wp-content/2009/03/muraro_casual.jpg LEONARDO MURARO (TREVISO)

http://tbn2.google.com/images?q=tbn:UIu6BCbBL3HiPM:http://www.comune.thiene.vi.it/foto/art_3924_19_schneckbig.jpg ATTILIO SCHNECK (VICENZA)

http://tbn2.google.com/images?q=tbn:qFTOhIc1GOL4BM:http://www.xrally.com/piloti/immagini/immagini/Gianpaolo%2520Bottacin.jpg GIANPAOLO BOTTACIN (BELLUNO)

http://tbn3.google.com/images?q=tbn:p3O3e8OoWYGLIM:http://www.gvonline.it/public/upload/image/PrimoPiano%2520zacca.jpg FRANCESCA ZACCARIOTTO (VENEZIA)

Juv
23-06-09, 10:16
il mio comune per dire in provincia di venezia lo strappiamo al centro destra, ma c'è un 5% di differenza tra comune e provincia.......

c'è l'hai fatta a passare? :)

democratico
23-06-09, 20:57
no, ma me lo immaginavo sono troppo un rompiballe......

Juv
23-06-09, 21:06
no, ma me lo immaginavo sono troppo un rompiballe......

Pazienza.

C'è sempre cmq l'opzione "testa di cavallo nel letto se non ti dimetti." :D

isoica
23-06-09, 22:22
c'è una mappa aggiornata con tutte le province?

democratico
23-06-09, 22:35
Pazienza.

C'è sempre cmq l'opzione "testa di cavallo nel letto se non ti dimetti." :D


bella battuta:D

Juv
23-06-09, 23:29
c'è una mappa aggiornata con tutte le province?

http://www.leganord.org/lapadania/PADA_01_C_S_R1.pdf

Juv
23-06-09, 23:30
bella battuta:D

Cmq sono sempre contento quando un giovane di qualsiasi partito viene eletto.

Le generazioni prima della nostra si sono mangiate il paese.

Juv
23-06-09, 23:33
bella battuta:D

Uno degli aspetti positivi di questo metodo, è che funziona anche quando non sei il primo dei non eletti. Accade che quelli prima di te non vogliono subentrare.

Cmq raccattare preferenze è sempre una cosa brutta. C'è chi proprio non c'è la fa a "vendersi" per questioni caratteriali, quando poi in realtà è una persona in gamba e preparata. Solidarietà.

Bèrghem
24-06-09, 18:34
Il Carroccio: "A Milano il Pdl arranca, rivedere la giunta Moratti"
Alla Provincia Bossi vuole tre assessori e la vicepresidenza

Nord, la Lega esulta
e prenota tre Regioni

di RODOLFO SALA

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/maggioranza-governo/lega-regioni/lega-regioni.html

MILANO - Dalla Laguna fin sotto la Madonnina, passando per tutto il Nord. La Lega rivendica innanzitutto a se stessa le vittorie elettorali del centrodestra e va all'incasso. "Siamo determinanti, vogliamo di più", dicono i colonnelli bossiani. A Milano è assedio a Letizia Moratti, ritenuta tra i responsabili della performance poco brillante ottenuta in città dal nuovo presidente della Provincia Guido Podestà, che ha vinto solo grazie al traino dell'hinterland (dove la Lega è più forte). E in vista delle regionali dell'anno prossimo, la Lega torna ad alzare la voce: non le basta più la presidenza del Veneto, adesso è lo stesso Roberto Calderoli a prenotare la guida di almeno tre Regioni.

A Milano il Pdl fa quadrato attorno al sindaco, e tenta come può di respingere l'assalto dei leghisti che vogliono più potere in giunta e la testa di alcuni assessori molto vicini alla Moratti. È una difesa d'ufficio resa indispensabile anche dal gelido commento di Bossi ai risultati delle provinciali: "A Milano non ha vinto nessuno". La replica della Moratti è secca: "L'analisi del voto, soprattutto nelle grandi città, va fatta sui risultati del primo turno, e due settimane fa Podestà ha vinto, anche in città; sarebbe meglio abolire i ballottaggi". E mentre Filippo Penati guarda alle comunali del 2011 ("Si é aperta la caccia alla Moratti, anzi adesso è lei a dover inseguire"), interviene il vicesindaco Riccardo De Corato, ex An. Ma per bacchettare gli alleati del Carroccio: "È comprensibile che il centrosinistra, colpito dalla sconfitta, cerchi un appiglio per consolarsi; ma non si capisce l'attacco della Lega, che spara a zero e in modo del tutto ingiustificato sul sindaco e sulla giunta comunale di cui peraltro fa parte". Poi la staffilata: "Nessuna preoccupazione per il Pdl, che a Milano, già alle europee, ha segnato una crescita dello 0,3 per cento, a differenza della Lega che invece ha perso lo 0,6".

Che tra gli alleati di giunta stiano volando gli stracci lo conferma anche il comunicato a quattro mani diffuso dal capogruppo in Comune del Pdl Giulio Gallera e dal suo vice Carlo Fidanza: "Per la serenità degli amici della Lega, non c'è da giocare sul risultato di Milano città per richiedere spazi e ruoli, ma da condividere le responsabilità del governo cittadino". Poi Podestà: "Non addossiamo delle responsabilità alla Moratti, che si è anche molto spesa in campagna elettorale". Sarà un caso, però il primo incontro del neopresidente della Provincia, in vista della formazione della giunta, è stato proprio, ieri sera, con il plenipotenziario della Lega a Milano, Matteo Salvini. La richiesta a Podestà è secca: tre assessorati, la vicepresidenza della giunta e la presidenza del consiglio provinciale. Altrettanto quella al sindaco: "Se Berlusconi sta rifondando il Milan, la Moratti può rivedere la sua giunta, due o tre innesti non sarebbero male".

Poi c'è il Veneto, dove i candidati leghisti hanno fatto scintille, più di quelli del Pdl (com'è successo a Padova con la sconfitta del pidiellino Marco Marin, tra l'altro alleato al secondo turno con l'Udc. "La valanga verde - taglia corto la neo parlamentare europea della Lega Mara Bizzotto - ha espugnato anche roccaforti rosse come Venezia e Belluno. Questo è sicuramente il viatico migliore per avere un governatore leghista in Veneto: come ama dire Bossi, il popolo apprezza i nostri uomini e le nostre donne". E li apprezzerà, come dice Calderoli, anche in Lombardia e in Piemonte.

24 giugno 2009

Bèrghem
24-06-09, 18:37
Juv, preparati che tocca a te adesso :D

«La Lega vuole la Liguria inserita nel grande patto delle regioni del Nord»

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=361295

Il Veneto è sempre stato l’obiettivo della Lega nonostante le autorevoli rassicurazioni a Giancarlo Galan e nonostante il mancato «sorpasso» con conseguente «attesa al casello». Poi c’è il Piemonte, dove la Lega può mettere in campo un campione del calibro di Roberto Cota. La Lombardia è obiettivamente più difficile, con Formigoni quasi intoccabile. Il Carroccio potrebbe avere il terzo posto in una regione considerata rossa. Emilia e Toscana sono state da poco «violate» dall’avanzata leghista, infine c’è la Liguria. Dove pure ormai l’investitura di Sandro Biasotti è ribadita in ogni circostanza.

Gli accordi di coalizione però sono molto delicati ed ecco così che tutto potrebbe tornare in ballo. Anche la Liguria? Francesco Bruzzone, leader regionale della Lega, non nega che il discorso Liguria debba essere messo sul tavolo, ma non necessariamente in chiave candidature. «Il vero obiettivo è rientrare a pieno titolo nel quadro degli accordi perché sia inserita la Liguria nel grande blocco del Nord - detta l’autentica condizione - Vogliamo che nell’ambito degli accordi venga considerata anche la Liguria, a prescindere dalle caratteristiche di ogni regione. Questo nel 2000 non era successo». Gli equilibri di cui discutere vedono insomma anche la Liguria in gioco, ma è inutile insistere sulla questione governatore. Bruzzone è tranciante: «Non è che gli accordi si fanno solo sul nome del presidente. Noi non ne facciamo una questione di poltrone. Comunque aspetteremo di conoscere le decisioni che verranno prese dai nostri dirigenti di partito».

A livello locale però in pochi sembrano avere dubbi sul ruolo di Sandro Biasotti alla guida della coalizione che sfiderà il centrosinistra tra un anno. Il ministro Scajola lo ha ribadito ancora ieri, parlando di candidatura «naturale», mentre Gianni Plinio, consigliere regionale del Pdl, ha definito la vittoria di Angelo Vaccarezza a Savona come un «campanello d’allarme per Burlando e la maggioranza regionale di centrosinistra». La sua analisi sul dopo-voto fa riferimento anche al «progressivo sfaldamento della giunta Vincenzi a Genova», e conclude sottolineando «tutte le concrete premesse per una vittoria di Biasotti alle regionali del prossimo anno».

Gli attivisti del Carroccio intanto non si scompongono. Per nulla interessati ai valzer delle poltronissime, dopo le conferme ai successi elettorali, riprendono anzi le battaglie di sempre, quelle che hanno portato risultati e soprattutto contatto diretto con la popolazione. Ieri, ad esempio, erano a Marassi con un presidio contro la presenza dei nomadi nei pressi dello stadio. «Il ritorno degli zingari conferma che il Comune non ha mantenuto le promesse fatte dall’assessore Francesco Scidone circa la messa in opera dei dissuasori di sosta subito dopo la fine del campionato di calcio», incalza Bruno Ferraccioli. Mentre il segretario provinciale Edoardo Rixi esulta per il «forte afflusso di cittadini in piazza che ha preoccupato i rom che hanno abbandonato lo spiazzo che avevano occupato».

Il momento magico della Lega ligure intanto viene confermato dalla «concretissima possibilità» che Sonia Viale diventi il secondo europarlamentare ligure insieme a Francesca Balzani del Pd. «Verso i primi di luglio la Cassazione completerà i conteggi per l’attribuzione dei seggi - conferma Bruzzone - Ma al di là di questo credo che Sonia Viale dovrebbe essere vicinissima al posto in Europa».

Bèrghem
24-06-09, 18:39
Deserto rosso dal Ticino a Trieste

Lombardia e Nordest che producono il 34% del Pil diventano zona «no left»

http://www.corriere.it/politica/09_giugno_24/Deserto_rosso_dal_Ticino_a_Trieste_dario_di_vico_5 f81028a-607f-11de-9ec2-00144f02aabc.shtml

Già dal nome si capisce che Ivan Malavasi fa parte dell'album di famiglia della sinistra. Iscritto per la prima volta al Pci nel 1967, quando aveva 19 anni, oggi è il presidente degli artigiani della Cna. Quegli artigiani che erano «rossi» e oggi «votano indifferentemente Pdl, Le*ga e Pd decidendo volta per volta». Dai sondaggi interni, che Malavasi e i suoi fanno di tanto in tanto, viene fuori, infat*ti, che il voto d’appartenenza non esiste più e gli artigiani della Cna non si sento*no in dovere di votare Pd. Anzi. A Varese tra i sette vice-presidenti della Cna me*no della metà vota centro-sinistra e grosso modo le stesse proporzioni si ri*trovano tra i membri del consiglio pro*vinciale.

La débâcle elettorale dei Democratici nel Lombardo-Veneto si spiega anche così con la diaspora dei «suoi» artigiani che segue la fascinazione leghista sulla classe operaia. Se non ci fossero le am*ministrazioni di Mantova, Padova e alla Provincia di Rovigo per i progressisti sa*rebbe un deserto politico, un’immensa zona no left dal Ticino a Trieste. «In que*ste terre oggi c’è disagio, quasi rabbia, verso la politica e la sinistra paga il prez*zo più salato per l’ormai cronica incapa*cità di interpretare bisogni e aspettative dei ceti produttivi» sostiene Malavasi. Lo scollamento si percepisce anche tra gli otto milioni di iscritti alla Lega Coop. Una volta il voto rosso andava in auto*matico, oggi non più. Il mondo della co*operazione si sente trascurato dal Pd e i dirigenti della Lega Coop hanno sotto*scritto con il governo la riforma del siste*ma contrattuale, quella avversata con ogni forza dalla Cgil e da tanti dirigenti del partito. Un’indagine realizzata in Ve*neto già qualche anno fa dalla Coop Adriatica è arrivata alla conclusione che il 40% dei soci coop potevano essere con*siderati elettori piuttosto fedeli del cen*tro- destra. Alle cooperative rosse ora ci si iscrive perché danno buoni servizi e offrono prezzi bassi ma poi la separazio*ne con le scelte politiche è nettissima.

Le organizzazioni economiche che rappresentavano il retroterra della sini*stra ora camminano per conto proprio, fanno e disfano le alleanze e non hanno bisogno di parenti ingombranti e per di più con le idee annebbiate. Le imprese di costruzioni della Lega Coop, come la Cmb di Carpi, sono apprezzate anche fuori dall’Emilia, in Lombardia per esem*pio, e sono presenti nei lavori per il Tea*tro alla Scala o per le infrastrutture di ter*ritorio. Nel mercato dell’interinale Lega Coop e Compagnia delle Opere hanno costruito una società comune, Obiettivo Lavoro. La grande crisi non ha spazzato via le coop abituate da sempre a fare da ammortizzatore sociale e così rinuncian*do agli utili e stringendo la cinghia sono riuscite ad evitare i licenziamenti di mas*sa. A Varese, dove pure opera la più com*patta Confartigianato d’Italia, attorno al*la Cna girano circa 5 mila imprese. «Più siamo distanti dalla politica più siamo credibili» sostiene il presidente provin*ciale Davide Parolo, titolare di un’autoffi*cina. La lontananza dai partiti è così pa*gante che Malavasi pensa che si debba dar vita ad una grande Federazione dei Piccoli che unisca tutte le rappresentan*ze dei piccoli imprenditori, degli artigia*ni, dei commercianti e della cooperazio*ne, anche se è evidente che scaverebbe un solco ancora più ampio con il Pd. Ognuno per la sua strada e addio al colla*teralismo. «La sinistra politica ha sba*gliato a snobbare i piccoli, è stato un er*rore storico privilegiare la Cgil, la Cisl o la Confindustria. La concertazione roma*na non rappresenta l’interesse genera*le » dichiara Laura Puppato, sindaco Pd (con partita Iva) di Montebelluna e neo-eletta al Parlamento europeo.

La Puppato è una delle poche eccezio*ni perché in quasi tutti gli altri distretti industriali il centro-destra prevale. Uno studio fatto lo scorso anno dalla Fonda*zione Edison ne aveva elencati ben 46 nei quali la coalizione capeggiata da Sil*vio Berlusconi aveva vinto. Anzi stravin*to, visto che in 33 casi la percentuale era stata fra il 73 e il 60%. L’unica eccezione del campione era rappresentata dal di*stretto delle piastrelle di Sassuolo (caro a Romano Prodi) dove il centro-destra alle politiche si era fermato al 43,4%. Ma ieri nonostante la costante presenza e at*tenzione di due ex ministri come Pierlui*gi Bersani ed Enrico Letta, il Comune ha cambiato di segno ed è passato alla de*stra. «Gli uomini e le donne del Pd non conoscono la realtà della piccola impre*sa, anzi la disprezzano e quando è l’ora delle urne sono ricambiati con eguale moneta» sostiene il deputato del Pd Ni*cola Rossi. «È inutile imbarcare i Cola*ninno e i Calearo quando tutti ricordano le scelte del ministro Visco, la rappresen*tazione di un fisco totalmente sordo. Ha abbassato l’aliquota dell’Ires e l’ha finan*ziata riducendo la deducibilità degli inte*ressi passivi. Una mazzata per le piccole imprese che si erano indebitate per fare investimenti. Al momento del voto non si dimentica».

Con il responso delle urne «è stata di*sarcionata anche la strategia imperniata sul ruolo degli amministratori come Chiamparino, Penati e Cacciari» com*menta Carlo Cerami, coordinatore lom*bardo della Fondazione Italianieuropei che sta per organizzare il 30 a Milano il primo appuntamento pubblico della si*nistra dopo il voto. Si parlerà del futuro delle banche italiane e saranno presenti i big del credito e dell’impresa. Ma così non rischiate di avvalorare la tesi leghi*sta che vi presenta come banco-centrici e filo-confindustriali? «Non sarà una passerella per banchieri, cercheremo di costruire un ponte tra finanza e territo*ri. Se imprese e credito non si parlano i piccoli vanno in ulteriore sofferenza» as*sicura Cerami, ma è cosciente del ri*schio. Il Pd nei grandi alberghi e la Lega per strada.

In termini di Pil la Lombardia e il Nord Est rappresentano 530 miliardi di euro, il 34% del Pil nazionale, una quota quasi interamente composta da ricchez*za prodotta dai privati. Su questa ma*cro- regione dal Ticino a Trieste sventola*no le bandiere del centro-destra che si considera tanto forte da poter mettere in calendario per il prossimo anno un derby tra Pdl e Lega per la supremazia in Lombardia e Veneto. Tanto la sinistra non prenderà palla comunque. L’egemo*nia della destra è così forte da reggere anche agli scossoni dello scontento dei piccoli imprenditori. La crisi, secondo i modelli della scienza politica, dovrebbe avvantaggiare le opposizioni, specie se di sinistra. Invece sta succedendo il con*trario, il Pdl non paga dazio e la Lega cre*sce sullo scontento degli operai che pre*sidiano i cancelli e dei commercianti che rischiano di chiudere.

Annota Rossi: «Chi si stupisce do*vrebbe sentir parlare in Parlamento i le*ghisti. Sui problemi della piccola im*presa sono preparatissimi. Pdl e Pd in*vece in questo si assomigliano, parla*no per sentito dire». Secondo Parolo (Cna) la rabbia dei piccoli imprendito*ri non segna ancora un divorzio dal centro-destra perché comunque «pen*sano che a palazzo Chigi ci sia un gover*no amico», nonostante che «sugli stu*di di settore il governo li abbia lasciati a terra». Ma la spiegazione più tran*chant viene da Nicola Rossi: «Non pro*muovo il governo, tutt’altro. Ma se un artigiano deve scegliere tra Sacconi e Damiano, tra Brunetta e Nicolais che pensate che faccia? Sacconi ha comun*que semplificato il regime di assunzio*ni e licenziamenti e Brunetta a modo suo sta lottando contro la pubblica am*ministrazione inefficiente. Il Nord a queste cose è attento».

Dario Di Vico

24 giugno 2009

Bèrghem
25-06-09, 00:01
Zaia: solo Veneto riduttivo per Lega

La 1/a forza del Nord dovrebbe avere titolarita' di piu' Regioni

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2009-06-24_124356184.html

(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Per la 1/a forza politica del Nord ottenere come riconoscimento solo il governo del Veneto come 'buona uscita' sarebbe 'riduttivo',dice Zaia.Al tavolo di Arcore, ha aggiunto il ministro delle Politiche agricole, 'immagino che Bossi andra' a discutere 13 posizioni per tutti e 13 i governatori delle prossime amministrative'. Secondo Zaia, una forza politica che ha ottenuto il 10,2% e che e' 'la prima forza del Nord' dovrebbe avere la titolarita' di piu' Regioni.

Bèrghem
25-06-09, 00:03
Passa dalla sinistra alla Lega. E vince

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=361108

Questo è il racconto di un «colpo Gobbo». Scritto così, con la G maiuscola, perché a idearlo è stato quel Giampaolo Gobbo sindaco di Treviso e peso massimo in termini fisici, ma soprattutto politici, della Lega in terra veneta. A metterlo in pratica, ci hanno pensato poi gli elettori, i cittadini di Mogliano. Punendo in un colpo solo, nell’urna, tanto la miope seppur comprensibile permalosità del Pdl, quanto la presunzione del Pd di poter perpetuare all’infinito la propria rendita di posizione. Sì, perché questo è anche il racconto di un evento storico, ovvero di com’è ingloriosamente capitolato uno degli ultimi baluardi della sinistra in Veneto.

Tutto comincia nel 2006 con un lungagnone moro, Giovanni Azzolini, goliardicamente «Azzo» per gli amici, classe ’72, sorriso contagioso, straordinaria somiglianza con il Joe Stecchino di Roberto Benigni e un’idiosincrasia dichiarata per le tessere di partito che va di pari passo con la passionaccia per la politica. Almeno per quella fatta come Dio comanda, ovvero come dice lui. «All’epoca mi era piaciuta l’idea dell’Unione di sperimentare le primarie aprendole a tutti - racconta -. Io e i miei amici, che già avevamo una nostra lista civica, i “Giovani per Mogliano”, ci siamo candidati».

E va a finire che vincono. Lui batte tutti, baroni del centrosinistra compresi, come il segretario regionale diessino Cesare De Piccoli e il coordinatore veneto della Margherita, Diego Bottacin. Si candida al Comune, lo eleggono sindaco, ma poi... «Poi non dura neanche un anno», prosegue. Sarà per il suo eccesso di spirito indipendente, sarà per quelle che si chiamano invidie, sta di fatto che i cari colleghi del centrosinistra, tirandosi dietro l’opposizione - «ma almeno quelli facevano il loro mestiere» - si dimettono in blocco paralizzando l’amministrazione. Si va così al commissariamento, pigro scivolo di ordinaria amministrazione per arrivare d’inerzia fino alla vigilia delle amministrative di quest’anno.

Ed è qui che si insinua fulmineo Gobbo, mani come badili, ma naso politico finissimo. Fiuta il colpo, avvicina Azzolini, gli fa la corte e lo coopta, mettendo i compagni di strada del Pdl di fronte al fatto compiuto: la Lega e la lista «Giovani» correranno per il Comune, chi vuole si accodi. «È questo che non ci è piaciuto - spiega l’onorevole Fabio Gava del Pdl - quell'ultimativo “o mangi questa minestra, oppure...”, qualcosa che non va bene tra alleati. E abbiamo deciso di correre da soli». Alle europee fanno il pieno, ma per il municipio non passano nemmeno al ballottaggio.

Il resto è storia dell’altro giorno. Azzolini, che sulla home page del suo sito - quasi un’imprecazione quel «azzosindaco.it» - fa il verso a Obama con lo slogan «Yes! Week-end» e posa con una vecchia ramazza di saggina per simboleggiare le sue future intenzioni, nelle urne strapazza il centrosinistra con un inequivocabile 61,82% contro il 38,18% di Roberto Zago, suo ex compagno di giunta. Ma ora promette, parola sua con il Giornale, che terrà uno spazio aperto in giunta anche per gli azzurri, debito di riconoscenza per l’appoggio ricevuto al ballottaggio.

«La verità è che Azzolini, e lo conosco da anni, è un cavallo di razza, uno sempre sui generis, molto easy e assolutamente popolare. Uno insomma con le palle», dice di lui il ministro Luca Zaia, tra i più convinti sostenitori dell’operazione condotta con successo da Gobbo insieme con il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. «Se in questa campagna mi sono speso così tanto per lui e per Francesca Zaccariotto, neopresidente alla Provincia di Venezia, prendendo parte a 120 incontri elettorali, non è certo un caso. È perché se il capoluogo lagunare era il simbolo della sinistra in regione, Mogliano ne era l’avamposto, direi più l’ernia, l’estrusione in terra trevigiana. Parola di uno di qui, di un trevigiano, di un veneto - rivendica orgoglioso il ministro -. Di uno di quelli che si scrive Lega Nord, trattino, Liga Veneta».

Bèrghem
25-06-09, 00:17
Lo staff di Obama in Veneto per studiare la Lega

http://komunistelli.oknotizie.virgilio.it/go.php?us=41041810c0a13a71

Sembrava un film di Fellini che aveva letto Ian Fleming che aveva pranzato con Umberto Bossi. L’arrivo della Limousine grande come un cetaceo -targa diplomatica, bianca, blindata, il console texano incorporato, probabilmente con sigaro- che si ferma a due passi dalla Torre Civica, (...) (...) sul viale XXVI° Aprile («Noi lo chiamiamo così perchè la Liberazione qui è arrivata il giorno dopo»); e il viale, polveroso, sovrastato da un leone marmoreo di San Marco simbolo tenacemente autonomista alto tremetriemezzo con la scritta “Pax” («Very very beautiful...»); e il leone, circondato dalla delegazione padana che salutava le “spie” della delegazione obamiana e donava loro una cravatta verde (molto gradita). Fantastico, con una sfumatura nel surreale. Cravatta verde Quando, l’altro giorno, si è palesato a Oppeano, Verona, il “gruppo di lavoro per lo studio della macchina amministrativa” inviato direttamente da Barack Obama, gli autoctoni, fermati gli aratri e strabuzzati gli occhietti padani, quasi non ci credevano. Eppure così era. Il giovane dirigente dal consolato Usa di Milano Michael R. Kidwell fornito di rayban e pizzetto alla Errol Flynn; l’omologo dell’ambasciata Usa a Roma, il grigio Peter Brownfeld; perfino la stagista dell’Università di Berkeley Alexandra Miller (gli americani sono avanti...): tutti, tutti gli inattesi ospiti erano lì per carpire il mistero di quella strana realtà locale. Inciso. Oppeano -Opeàn, nello slang della Bassa- è un ricco e solido paesone di 9000 anime metà agricolo e metà industriale che s’allunga verso il rovigotto tagliando la campagna veronese. Ed è, soprattutto, l’unico Comune d’Italia dove la Lega regna ininterrottamente, e con discreto successo, dal 1995. Un laboratorio politico con monocolore bossiano con la percentuale bulgara del 77,38% delle preferenze. Una sorta di Shambala leghista in cui, alle elezioni, il Carroccio asfalta sistematicamente ogni lista avversaria; compresa l’ultima del 2004 composta da Pdl, Pd, Udc e Rifondazione, e stracciata dal sindaco 36 (continua)...

novis
25-06-09, 16:33
Sembra stranissimo che gli americani all'improvviso si interessino ufficialmente del fenomeno Lega :paura:

kappa
25-06-09, 17:01
Un laboratorio politico con monocolore bossiano con la percentuale bulgara del 77,38% delle preferenze. Una sorta di Shambala leghista in cui, alle elezioni, il Carroccio asfalta sistematicamente ogni lista avversaria...

Troppo bello..... :D
E comunque certi fenomeni non sono esportabili, sorry!!

HOTDOG
25-06-09, 17:11
77? Solo? A Livo (CO) nel 1996 alle politiche avemmo l'82%...