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Visualizza Versione Completa : 1859, il Veneto come il Lussemburgo ?



MirkoPNE
23-06-09, 17:17
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Da “Il Giornale di Vicenza” domenica 21/6/2009
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“IL VENETO TRADITO”

Egregio Direttore,
ho letto con particolare interesse l’intervento di Stefano Biguzzi relativo alla battaglia di Solferino del 24/6/1859 pubblicato sulla pagina culturale il 7 giugno, nel quale viene messo a fuoco il contesto internazionale che portò alla firma a sorpresa dell’armistizio fra la Francia e l’impero asburgico.
Una firma che provocò sconcerto, rabbia e amarezza nell’ambiente sabaudo, tenuto all’oscuro del trattato di pace che fermava sul Mincio le armate dei Savoja, lasciando la provincia di Mantova e il Veneto agli Asburgo.
La “questione veneta” lungi da essere risolta continuava ad essere centrale nei rapporti fra le cancellerie europee; basta leggere i tre corposi volumi editi dal prestigioso “Istituto veneto di scienze, lettere ed arti” intitolati “Il problema veneto e l’Europa”.
E’ proprio la nostra Terra l’argomento principale di una lettera di Napoleone III all’imperatore Francesco Giuseppe datata 24 luglio 1859, un mese esatto dopo l’armistizio, nella quale si legge, testualmente:
“La posizione della Venezia sarà anche, ne ho timore, molto difficile da determinarsi. Poichè Vostra Maestà mi ha detto a Villafranca che la questione della Venezia sarà precisamente quella del Lussemburgo nei confronti della Confederazione germanica, tutto dipenderà dalla maniera, nel quale il vostro rappresentante esaminerà la questione e intenderà risolverla”.
Il 27 settembre 1859 Richard Metternich, ambasciatore austriaco a Parigi, scrive al ministro degli esteri austriaco Rechberg:
“A Villafranca, a proposito della posizione, che dovrebbe prendere la Venezia nella Confederazione italiana, i due Imperatori hanno nominato il Lussemburgo per precisare in qualche modo l’analogia che esisterebbe fra queste due Provincie”.
Ed è un passaggio di straordinaria importanza, che smentisce quello che la propaganda risorgimentale continua a imporci: l’unica prospettiva per il Veneto sarebbe stata l’annessione al regno d’Italia.
Invece, ai massimi livelli della politica europea, si ipotizzava per il nostro Veneto uno status come quello del Lussemburgo che avrebbe cambiato completamente il corso della nostra storia.
Purtroppo le cose andarono diversamente e, nel giro di pochi anni, la politica annessionistica ed espansionistica dei Savoja ebbe la meglio, attraverso un plebiscito-truffa (21-22 ottobre 1866), che portò il popolo veneto al voto due giorni dopo l’effettiva consegna del Veneto ai commissari sabaudi, in un clima di intimidazioni e di brogli inenarrabili.

Ettore Beggiato