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Visualizza Versione Completa : Italia in coda per il numero dei laureati



Heidi
11-02-12, 20:03
Giovedì 9 sera, ascoltavo un servizio mandato in onda durante il telegiornale, in cui si rendeva nota una graduatoria sul numero dei laureati nei Paesi UE e l’Italia si conferma agli ultimi posti.
Secondo alcuni dati OCSE di settembre 2011 la percentuale dei laureati italiani è del 20% contro il 37,1 degli altri Paesi e i dati hanno registrato un netto peggioramento negli ultimi anni.
Sono diminuite persino le iscrizioni all’Università.
74,5 % nel 2003
66 % nel 2008/09
65 % nel 2009/10

C’è da chiedersi il perché!
Sicuramente le cause sono molte.

- Abbiamo università disorganizzate, con una scarsa offerta e questo contribuisce a spegnere gli interessi e probabilmente è anche una delle cause dei molti abbandoni dopo il primo anno.
- I costi non sono bassi, se si considerano le tasse, i testi e in molti casi anche gli alloggi.
- Tempi lunghi per pervenire ad una poco probabile professione che appaghi lo sforzo degli anni di studio impiegati e la mancanza di guadagni che li ha accompagnati.
A tutto ciò aggiungiamo pure che lo Stato non investe abbastanza sull’istruzione e quindi le strutture necessarie alla formazione professionale restano insufficienti.

Ma, al di là di questi dati, ci sono, secondo me, delle cause sottostanti, che vanno ricercate nel percorso didattico formativo degli anni scolastici, che precedono l’Università.
La scuola oggi non riesce più a trasmettere allo studente quell’ interesse per lo studio, che lo porti ad avere la voglia di perfezionarsi, di conoscere e di crescere culturalmente.
Riforme, sempre più peggiorative, hanno creato un vuoto di contenuti e di stimoli, che hanno mortificato le potenzialità intellettive degli alunni, dal loro primo ingresso a scuola, fino alla soglia dell’Università.
Il troppo “buonismo” nelle valutazioni ha consentito apprendimenti approssimativi e, non di meno, l’eccessivo permissivismo, nei confronti di comportamenti scorretti, hanno contribuito a creare una personalità scolastica sbagliata, molto più vicina al “tutto va bene” e al “voglio tutto facile” piuttosto che ad un serio impegno, che non escluda il sacrifico e che sia proteso fermamente alla realizzazione delle proprie aspirazioni e di obiettivi socialmente elevati.

Darwin
13-02-12, 18:59
Giovedì 9 sera, ascoltavo un servizio mandato in onda durante il telegiornale, in cui si rendeva nota una graduatoria sul numero dei laureati nei Paesi UE e l’Italia si conferma agli ultimi posti.
Secondo alcuni dati OCSE di settembre 2011 la percentuale dei laureati italiani è del 20% contro il 37,1 degli altri Paesi e i dati hanno registrato un netto peggioramento negli ultimi anni.
Sono diminuite persino le iscrizioni all’Università.
74,5 % nel 2003
66 % nel 2008/09
65 % nel 2009/10

C’è da chiedersi il perché!
Sicuramente le cause sono molte.

- Abbiamo università disorganizzate, con una scarsa offerta e questo contribuisce a spegnere gli interessi e probabilmente è anche una delle cause dei molti abbandoni dopo il primo anno.
- I costi non sono bassi, se si considerano le tasse, i testi e in molti casi anche gli alloggi.
- Tempi lunghi per pervenire ad una poco probabile professione che appaghi lo sforzo degli anni di studio impiegati e la mancanza di guadagni che li ha accompagnati.
A tutto ciò aggiungiamo pure che lo Stato non investe abbastanza sull’istruzione e quindi le strutture necessarie alla formazione professionale restano insufficienti.

Ma, al di là di questi dati, ci sono, secondo me, delle cause sottostanti, che vanno ricercate nel percorso didattico formativo degli anni scolastici, che precedono l’Università.
La scuola oggi non riesce più a trasmettere allo studente quell’ interesse per lo studio, che lo porti ad avere la voglia di perfezionarsi, di conoscere e di crescere culturalmente.
Riforme, sempre più peggiorative, hanno creato un vuoto di contenuti e di stimoli, che hanno mortificato le potenzialità intellettive degli alunni, dal loro primo ingresso a scuola, fino alla soglia dell’Università.
Il troppo “buonismo” nelle valutazioni ha consentito apprendimenti approssimativi e, non di meno, l’eccessivo permissivismo, nei confronti di comportamenti scorretti, hanno contribuito a creare una personalità scolastica sbagliata, molto più vicina al “tutto va bene” e al “voglio tutto facile” piuttosto che ad un serio impegno, che non escluda il sacrifico e che sia proteso fermamente alla realizzazione delle proprie aspirazioni e di obiettivi socialmente elevati.

La ragione principale è che il sistema Italia non ha bisogno di un numero di laureati pari ad altre nazioni , già quelli che vengono sfornati faticano a trovare o trovano delle prime occupazioni ed anche delle seconde e terze a livelli di stipendio e di mansioni veramente basso.

Nel campo tecnico ormai in Italia ad esempio si assumono ingegneri al posto di periti(maggiori competenze tecniche e soprattuto umane allo stesso prezzo) e i periti al posto dei professionali.
Un buon esempio di come anche le cosidette lauree tecniche siano in eccesso è dato dai flussi migratori di tale figure da e per l'Italia con salfi nettamente negativi.
Non parliamo di altre figure professionali con contenuti più teorici o più umanistici.

Visto la mancanza di richiesta la scuola è diventata autoreferenziale e quindi ancora più sganciata dalla società.

Heidi
15-02-12, 23:12
La ragione principale è che il sistema Italia non ha bisogno di un numero di laureati pari ad altre nazioni , già quelli che vengono sfornati faticano a trovare o trovano delle prime occupazioni ed anche delle seconde e terze a livelli di stipendio e di mansioni veramente basso.

Nel campo tecnico ormai in Italia ad esempio si assumono ingegneri al posto di periti(maggiori competenze tecniche e soprattuto umane allo stesso prezzo) e i periti al posto dei professionali.
Un buon esempio di come anche le cosidette lauree tecniche siano in eccesso è dato dai flussi migratori di tale figure da e per l'Italia con salfi nettamente negativi.
Non parliamo di altre figure professionali con contenuti più teorici o più umanistici.

Visto la mancanza di richiesta la scuola è diventata autoreferenziale e quindi ancora più sganciata dalla società.

Concordo con la tua analisi, ma questa non è altro che la conferma dell’esistenza di una discesa, sempre più verso il basso.
Non c’è elevazione culturale e, la scarsa considerazione, che si riserva a chi è in possesso della laurea, non fa altro che togliere l’entusiasmo e la voglia di crescere intellettualmente.
I giovani sembrano sempre meno attratti dallo studio universitario e quelli più capaci, che superano l’esame di maturità con il massimo dei voti, scelgono spesso di iscriversi nelle università private, sperando di trovare un livello di preparazione culturale migliore di quello che le altre università possono offrire loro.
Ottenuta la laurea, si trasferiscono in altri Paesi, dove hanno maggiori possibilità ( quasi delle certezze) di vedere realizzate le loro aspirazioni professionali, incrementando sempre più il numero dei “cervelli in fuga”.
Tutto questo non ci fa certo onore e ci priva di menti che potrebbero contribuire a tenere alto il prestigio dell’Italia.
Quello che emerge, se consideriamo gli ultimi decenni, è un celato disinteresse, da parte di tutti i governi che si sono succeduti, nei confronti dell’argomento “istruzione”.
Tutto il sistema scolastico è andato sempre più peggiorando.
L’ascesa e i provvedimenti migliorativi da parte dello Stato, ci sono stati all’incirca fino agli anni settanta, da allora invece abbiamo assistito ad un lento, ma costante, declino e non c’è nessuna volontà di porvi rimedio.

Darwin
15-02-12, 23:20
Concordo con la tua analisi, ma questa non è altro che la conferma dell’esistenza di una discesa, sempre più verso il basso.
Non c’è elevazione culturale e, la scarsa considerazione, che si riserva a chi è in possesso della laurea, non fa altro che togliere l’entusiasmo e la voglia di crescere intellettualmente.
I giovani sembrano sempre meno attratti dallo studio universitario e quelli più capaci, che superano l’esame di maturità con il massimo dei voti, scelgono spesso di iscriversi nelle università private, sperando di trovare un livello di preparazione culturale migliore di quello che le altre università possono offrire loro.
Ottenuta la laurea, si trasferiscono in altri Paesi, dove hanno maggiori possibilità ( quasi delle certezze) di vedere realizzate le loro aspirazioni professionali, incrementando sempre più il numero dei “cervelli in fuga”.
Tutto questo non ci fa certo onore e ci priva di menti che potrebbero contribuire a tenere alto il prestigio dell’Italia.
Quello che emerge, se consideriamo gli ultimi decenni, è un celato disinteresse, da parte di tutti i governi che si sono succeduti, nei confronti dell’argomento “istruzione”.
Tutto il sistema scolastico è andato sempre più peggiorando.
L’ascesa e i provvedimenti migliorativi da parte dello Stato, ci sono stati all’incirca fino agli anni settanta, da allora invece abbiamo assistito ad un lento, ma costante, declino e non c’è nessuna volontà di porvi rimedio.

Non solo i politici , ma tutta la società compresa quella economica se ne è disinteressata.

acquazzurra
23-02-13, 11:44
E continuano a fare danni...

ANIEF - Università.Test a numero chiuso: il ministro anticipa le selezioni a luglio (http://www.anief.org/content_pages.php?pag=5238&sid=)

Morfeo
23-02-13, 12:30
E continuano a fare danni...

ANIEF - Università.Test a numero chiuso: il ministro anticipa le selezioni a luglio (http://www.anief.org/content_pages.php?pag=5238&sid=)

Ottimo.

Feliks
23-02-13, 18:20
Vanno rase al suolo le università, licenziati tutti e si deve iniziare da capo.

acquazzurra
23-02-13, 18:40
Vanno rase al suolo le università, licenziati tutti e si deve iniziare da capo.

Work in progress...
Domani e dopodomani.:snob:
http://www.leucaonline.it/wp-content/uploads/2012/11/beppegrillo-308x250.jpeg

Feliks
23-02-13, 19:01
no, grillo vuole dare più soldi alla ricerca.

io voglio dargliene zero e privatizzare tutto.

acquazzurra
24-02-13, 09:25
Step by step...

acquazzurra
24-02-13, 09:55
Intanto... :drinky:

La scuola del futuro: niente aule, nè cattedra, ma giardini e open space | Orizzonte Scuola (http://www.orizzontescuola.it/news/scuola-del-futuro-niente-aule-n-cattedra-ma-giardini-e-open-space)

Scuole sgarruppate e scuole del futuro (http://www.orizzontescuola.it/news/scuole-sgarruppate-e-scuole-del-futuro)

Heidi
03-03-13, 11:08
Intanto... :drinky:

La scuola del futuro: niente aule, nè cattedra, ma giardini e open space | Orizzonte Scuola (http://www.orizzontescuola.it/news/scuola-del-futuro-niente-aule-n-cattedra-ma-giardini-e-open-space)

Scuole sgarruppate e scuole del futuro (http://www.orizzontescuola.it/news/scuole-sgarruppate-e-scuole-del-futuro)
“…pouf, divani, sedute soffici, tappeti..” “…giardini, orti e loggiati, palestre e sale musica…”


Non so se mettermi a ridere o sentirmi presa in giro!
Parole che sembrano uscite o da un libro di favole o da uno di fantascienza.

La prima, vera, cosa che andrebbe riformata è la “struttura mentale” dei vari governi, che hanno distrutto la scuola, riducendo sempre più i finanziamenti destinati a farla funzionare.

Bisogna ricordare a questi signori che, negli edifici scolastici di oggi, a causa di tagli e taglietti, non vengono rispettate più nemmeno le norme di sicurezza.
L’edilizia è fatiscente, gli arredi scolastici inadeguati, con armadi e cattedre che cadono a pezzi, sedie e banchi che non sono mai adatti all’altezza degli alunni, i quali, in molti casi, sono costretti a stare con la schiena curva per poter scrivere.
Gli alunni sono ammassati nelle classi, perché il loro numero è sempre superiore a quello che la cubatura delle aule potrebbe contenere.
I vari sussidi didattici, computer compresi, arrivano nella scuola solo grazie a donazioni varie, fatte delle famiglie.
La carta per le fotocopie, i gessi, i cancellini e altro materiale in uso, viene acquistato dalle insegnanti o con i soldi ricavati da collette fatte tra genitori.
La ciliegina sulla torta? La carta igienica che serve agli alunni nelle ore di scuola, viene portata da casa!!!
E l’elenco potrebbe continuare…

La realtà è che la scuola, oggi, sembra essere diventata, per lo Stato, un orpello fastidioso, che esiste solo per disturbare il bilancio economico e, non potendola eliminare, si riducono al nulla gli strumenti e il personale, che dovrebbero invece esserne l’eccellenza.

acquazzurra
03-03-13, 12:03
... e iniziano a pensare di portare l'obbligo scolastico a 18 anni...

Metabo
04-03-13, 19:33
Il vero problema in italia è che le scuole a iniziare dai diplomo sono troppo "licealizzati", cioè troppa teoria elitaria e poca pratica, anche negli indirizzi riguardanti i periti, secondo, tutto il sistema dei programmi e altro sono troppo novecenteschi e pesanti, secondo loro oggi le professioni sono ancora come una volta, dove uno studente si ammazza sui libri per cinque anni e poi va avanti tutta la carriera, all'estero si preferisce un sistema più "leggero"che permette subito l'ingresso nel mondo del lavoro, poi si preferisce che la teoria si basi sulla pratica non al contrario come da noi, per finire la scuola italiana sia media superiore che l'università non prepara al lavoro.

pandasaggio
09-12-13, 15:59
Qui si ha l'impressione che una laurea non serva granché