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Visualizza Versione Completa : sono stato al funerale di un atea



democratico
16-02-12, 12:55
sono stato al funerale di un atea morta in coerenza con se stessa. una persona straordinaria di cui rispetto le scelte, ma vi devo dire l'assenza di Cristo da quella cerimonia è stata una cosa che mi ha pesato molto e si sentiva

Haxel
16-02-12, 13:33
non si può che pregare comunque per lei

Lucio P.
17-02-12, 03:05
non si può che pregare comunque per lei

Pregare per chi, per i morti o per i vivi che sono lontani da Dio?
Le nostre scelte le facciamo da vivi, dopo è troppo tardi! Il libero arbitrio ai morti non serve più.

DanielGi.
21-02-12, 18:54
si può pregare per i morti... anzi le leggende cristiane raccontano di persone già destinate al fuoco eterno, ovvero all'assenza dell'amore di Dio, persone che sono state recuperate dalle preghiere dei viventi... e questo anche per chi, come me, non crede all'esistenza del purgatorio...

Violafenix
22-02-12, 22:28
si può pregare per i morti... anzi le leggende cristiane raccontano di persone già destinate al fuoco eterno, ovvero all'assenza dell'amore di Dio, persone che sono state recuperate dalle preghiere dei viventi... e questo anche per chi, come me, non crede all'esistenza del purgatorio...

Sulla Bibbia è scritto chiaramente che una volta morti ci aspetta solo il giudizio.... tutto quello che possiamo fare, lo possiamo fare solo da vivi.... il resto appunto sono solo leggende se ti fidi della parola di Dio.

DanielGi.
23-02-12, 14:05
Sulla Bibbia è scritto chiaramente che una volta morti ci aspetta solo il giudizio.... tutto quello che possiamo fare, lo possiamo fare solo da vivi.... il resto appunto sono solo leggende se ti fidi della parola di Dio.

accanto alla Prola di Dio c'è anche la tradizione della Chiesa... e non parlo di quella tradizione di cui parlano talvolta i cattolici, riferendosi al pasticcio brutto uscito dal Concilio Vaticano I del 1870, ma la tradizione vera, quella riaffermata dal sangue dei martiri...

Tu , piccolo essere umano, vuoi porre limiti all'infinita misericordia di Dio ?

DanielGi.
23-02-12, 14:06
Aggiungo :

Non confondiamo la storia con le leggende !!!

Lucio P.
23-02-12, 17:46
Aggiungo :

Non confondiamo la storia con le leggende !!!


Penso che non bisogna confondere nè storia nè leggende nè tantomeno le tradizioni con quanto è scritto e ci è stato tramandato.
Se le tradizioni avessero avuto un certo peso, attraverso la Bibbia, avremmo avuto conferme; così non è per quanto riguarda le "preghiere per i morti".

La Parola di Dio è la Bibbia! Da essa bisogna attingere i vari insegnamenti e quindi dottrine.

"Io dichiaro ad ognunoche ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro.
E se qualcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita e dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro." (Apocalisse 22:18,19).

Ognuno pensi quello che vuole ma, se questo pensare non è supportato dalla Scrittura, a nulla serve!

Un caro saluto

Violafenix
23-02-12, 20:50
accanto alla Prola di Dio c'è anche la tradizione della Chiesa... e non parlo di quella tradizione di cui parlano talvolta i cattolici, riferendosi al pasticcio brutto uscito dal Concilio Vaticano I del 1870, ma la tradizione vera, quella riaffermata dal sangue dei martiri...

Tu , piccolo essere umano, vuoi porre limiti all'infinita misericordia di Dio ?

Tutto ciò che è stato scritto e và contro la parola di Dio è leggenda e non verità.... in oltre in apocalisse è scritto:
18 Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; 19 se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.

solocristiano
25-02-12, 19:08
accanto alla Prola di Dio c'è anche la tradizione della Chiesa... e non parlo di quella tradizione di cui parlano talvolta i cattolici, riferendosi al pasticcio brutto uscito dal Concilio Vaticano I del 1870, ma la tradizione vera, quella riaffermata dal sangue dei martiri...

Tu , piccolo essere umano, vuoi porre limiti all'infinita misericordia di Dio ?



Sì hai ragione, alcuni vogliono, nel loro limite porre un limite all'onniamoroso e onnimisericordioso Dio nostro, pensando che il suo Amore si fermi quaggiù con i vivi, dopo di ciò tutto è finito per sempre. Ma invece la Bibbia stessa ci dice che il suo Amore non finisce qua, ma che va oltre come disse Davide: “Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito...? Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là...e la tua destra mi afferrerà” (Sal. 139:7-10). Ed è proprio quello che ha fatto Gesù dopo la sua morte - “Infatti, come Giona fu 3 giorni e 3 notti nel ventre del grosso pesce, così starà il Figlio dell'uomo 3giorni e 3 notti nel cuore della terra. - - Perchè anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per gl'ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte nella carne, ma vivificato dallo Spirito, nel quale andò anche a predicare agli spiriti (dei defunti) che erano in carcere... Per questo infatti è stato predicato l'evangelo anche ai morti, affinchè fossero giudicati nella carne secondo gli uomini, ma vivessero nello spirito secondo Dio” (Mt.12:40. 1°Pt.3:18,19 e 4:6).
Beh, non si può che essere meravigliati della Misericordia di Cristo! Lui stesso è sceso nelle viscere dell'inferno, per così dire, negli “inferi”, e ha predicato agli spiriti in carcere il Vangelo della salvezza “onde vivessero secondo Dio quanto allo Spirito”. Questo conferma quello che dice Gv.1:9, che Dio darà a tutti una possibilità (giacchè non tutti hanno udito il Vangelo o anche lo hanno capito male, Dio solo sa), insomma, morti o vivi, ora o allora il buon Dio darà loro di vedere la Luce, di sentire il Vangelo, come l'abbiamo avuto noi. Perciò io non vedo alcuna contraddizione se uno preghi per l'anima di un suo caro defunto, giacchè la preghiera stessa è un atto d'amore e tutto quel che vien da fede o amore (vero) è lecito, giacchè Dio è amore, è contro questo Amore non vi è legge che conta; perciò come disse Paolo: “la fede che tu hai tienila per te stesso; beato chi non condanna sé stesso in ciò che approva. Ma chi dubita (in queste cose) se prega pecca, perchè va contro coscienza.

Amalie
27-02-12, 00:23
non si può che pregare comunque per lei
lei non vorrebbe :|

Amalie
27-02-12, 00:28
dovreste lggervi questa testimonianza
http://www.i-h-s.eu/www/gloria/htdocs/testimonio/POLOitaian.pdf

Signora dr.ssa Gloria Polo. Testimonianza mistica. Colombia. (http://gloriapolo.neuevangelisierung.org/indexit.html)

Lucio P.
28-02-12, 01:44
Solo cristiano
Perciò io non vedo alcuna contraddizione se uno preghi per l'anima di un suo caro defunto, giacchè la preghiera stessa è un atto d'amore e tutto quel che vien da fede o amore (vero) è lecito, giacchè Dio è amore, è contro questo Amore non vi è legge che conta; perciò come disse Paolo: “la fede che tu hai tienila per te stesso; beato chi non condanna sé stesso in ciò che approva. Ma chi dubita (in queste cose) se prega pecca, perchè va contro coscienza.



Questo di Pietro è un passo molto difficile da interpretare. Nella fattispecie, il vangelo viene predicato a coloro che in vita non hanno sentito parlare del Cristo e della sua opera di redenzione.
Quindi non per coloro che per libero arbitrio hanno volutamente rifiutata dopo averne sentito l’annuncio la salvezza per grazia a tutti gli uomini che l’accettano. Che senso avrebbe il “libero arbitrio” in vita?
Altra considerazione potrebbe essere quella di una seconda possibilità che viene data all’uomo e quindi anche nell’Ades, si può operare, forse, una seconda scelta. Del resto non si può fondare una dottrina o insegnamento su di un solo versetto. In tutta la Scrittura le preghiere, l’intercessione, sono per i vivi.
Comunque, quel Dio che tutto sa e conosce perfettamente il cuore dell’uomo saprà Egli cosa fare!
Una cosa è certa, ed è più volte menzionata nella Scrittura:
“ Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio. Chi non crede è già giudicato.”
Giovanni 3:16-18

Saluti

Lucio P.
28-02-12, 01:59
dovreste lggervi questa testimonianza
http://www.i-h-s.eu/www/gloria/htdocs/testimonio/POLOitaian.pdf

Signora dr.ssa Gloria Polo. Testimonianza mistica. Colombia. (http://gloriapolo.neuevangelisierung.org/indexit.html)

L'insegnamento scritturale è ben diverso!
Tutto quello che è stato scritto (Bibbia) deve essere preso in considerazione, il rimanente è molto difficile da collocare.


Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro;
se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro. (Apocalisse 22:18,19).

nomeutente
28-02-12, 16:48
Riprendo le parole di Gesù, riportate nel vangelo di Giovanni, continuando col verso 19 del capitolo 3, già sopra citato da Lucio.

Giovanni 3:19
Or questa è la condannazione: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amate le tenebre più che la luce, perciocchè le loro opere erano malvage.

E' la motivazione della sentenza che è su coloro che non ricevono, né credono nell'amore e nel dono di Dio, Cristo.

E' una sentenza che fa luce sul perchè l'uomo preferisce restare nella sua corruzione.

nomeutente
29-02-12, 18:02
Genesi 11:28
Or Haran morì in presenza di Tare suo padre, nel suo natio paese, in Ur de' Caldei.

Genesi 11:32
E il tempo della vita di Tare fu dugentocinque anni; poi morì in Charan.

Genesi 25:7-8
Or il tempo della vita di Abrahamo fu di centosettantacinque anni. Poi trapassò, e morì in buona vecchiezza, attempato, e sazio di vita: e fu raccolto a' suoi popoli.

Singolare il modo in cui nei testi biblici è descritta la morte di alcuni, e di altri.

largodipalazzo
29-02-12, 18:07
lei non vorrebbe :|

scusa ma che ne sai?