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Visualizza Versione Completa : Perdukistan. Il blog di Marco Perduca



il Gengis
01-07-09, 23:38
7.01.2009
Sull'intervento delle forze dell'ordine nei confronti di un'iniziativa radicale a Catani

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, prendo la parola per denunciare un caso di mal interpretata sicurezza perché mi è giunta notizia che a Catania uno stand dall'Associazione radicale «Certi Diritti» è stato messo sotto osservazione dai Carabinieri per oscenità, in quanto al tavolo c'era scritto: «Cercasi coppie gay e lesbiche per matrimonio».

Ieri pomeriggio a Catania, nella zona centrale, davanti a Villa Bellini, i Carabinieri sono intervenuti in forze presso lo stand dell'Associazione radicale «Certi Diritti» per verificare se effettivamente si manifestavano turbamenti o atti osceni, come segnalato da un cittadino. Allo stand della suddetta Associazione radicale, allestito per promuovere il Gay pride siciliano che si svolgerà sabato 4 luglio, venivano semplicemente distribuiti volantini informativi della campagna di affermazione civile in cui si chiede a coppie gay e lesbiche che intendono sposarsi di andare a chiedere le pubblicazioni nel proprio Comune di residenza. I Carabinieri sono addirittura intervenuti in forze, dispiegando mezzi e uomini, e hanno potuto ricevere il materiale dell'Associazione stessa, che però, a questo punto, credo chieda l'immediata verifica della regolarità delle procedure (la delegazione radicale del Gruppo del Partito Democratico presenterà un'interrogazione parlamentare in tal senso), a partire dall'identificazione di chi ha procurato l'allarme.

Dico tutto ciò perché la settimana scorsa a Napoli una ragazza ventiseienne, dal nome Maria Luisa, nel tentativo di difendere un amico omosessuale aggredito da sconosciuti, dopo aver chiamato il «113», che non rispondeva, è stata portata all'ospedale per le percosse subite. In molti parlamentari abbiamo firmato un appello al Presidente della Repubblica perché le venga conferita la medaglia d'oro al valore civile.

Se questa è la sicurezza che, come diceva giustamente il senatore Marino poco fa, volete imporci, peraltro anche a chi non ha problemi di sicurezza, è chiaro che, fiducia o non fiducia, se uno crede ad un minimo di verità storica e anche fattuale, un giorno o l'altro dovrete fare i conti con il fatto che l'Italia è all'ultimo posto in Europa per la tutela dei diritti di chi vive la propria vita in maniera diversa per questioni di identità di genere e orientamento sessuale: cioè, qui l'omofobia è la vera emergenza e non c'è una sola misura, in tutti i provvedimenti che ci avete proposto da quindici mesi a questa parte, che tuteli questo gruppo di persone.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, la Presidenza prende atto del suo intervento. Naturalmente, su questi aspetti e su quello che lei ha detto, perché non ci sia soltanto una presa d'atto o una traccia nel verbale della seduta, che resterà comunque stasera, penso dovrà adottare - naturalmente la valutazione spetta a lei - uno strumento come l'interrogazione, l'interpellanza o il question time.

Ci sono altri senatori, come il collega Bosone e la collega Amati, che avevano chiesto di parlare. Li invito però a farlo domani, perché non ho il potere di prolungare la seduta oltre l'orario di chiusura previsto.

http://perdukistan.blogspot.com/2009/07/sullintervento-delle-forze-dellordine.html

motorino radicale
11-07-09, 19:39
7.02.2009
No alla fiducia sul Disegno di legge Sicurezza

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, durante la giornata di ieri, il Presidente del Consiglio ha detto che il popolo e il Parlamento sono con lui. Non so di quale Parlamento stesse parlando, perché se il Parlamento e chiaramente la sua maggioranza fossero realmente con lui, come ci è stato decantato dai banchi della maggioranza, su un argomento così popolare come quello affrontato dal disegno di legge sulla sicurezza quale timore si avrebbe nel sottoporlo al voto palese in Aula o anche al voto segreto, visto e considerato che c'è una forte domanda di sicurezza da parte di questi poveri italiani, assediati - Nord, Centro, isole, montagne, mari e pianure - da un'orda di barbari che proviene da tutto il resto del mondo e che, indipendentemente da ciò che li caratterizza (e, ahinoi, non è soltanto la fame ma anche i conflitti armati), vuole venire nel Paese del Bengodi a stuprare le nostre donne, prenderci il posto di lavoro e, se possibile, a svaligiare tutte le nostre villette o appartamenti in megacomplessi industriali?

Questo Parlamento che è con il Presidente del Consiglio probabilmente (silenziosamente o meno silenziosamente) deve aver fatto capire che il "popolo della sicurezza" non è così compatto, che forse ancora qualche spazio di libertà all'interno del Popolo della Libertà esiste e che quindi bisogna imporre la fiducia per portare a casa queste misure necessarie per difenderci dallo straniero.

Il popolo a questo punto - c'è stato detto adesso - sceglie chi impone la sicurezza. Posso però ricordare che se proprio si fosse così dediti all'imposizione della sicurezza, magari, quando si è sindaco, si deciderebbe di fare il sindaco piuttosto che il sindaco e anche il senatore, perché nei tre giorni in cui si è assenti dal proprio ufficio al Comune sicuramente può essere messo a ferro e fuoco il paesello dell'ultima valle della Padania. Lo stesso si dica per i vicesindaci della capitale. Questo è un argomento che un giorno bisognerà affrontare, visto e considerato che non si può necessariamente fare bene allo stesso tempo due lavori. Quando poi vengono pubblicati i dati relativi alla qualità e alla quantità dell'attività dei suddetti risulta che non si è presenti qui e figuriamoci dall'altra parte, dove si è stati eletti in maniera un po' più democratica di quanto non siamo stati eletti noi che sediamo nelle Aule parlamentari.

Questo popolo, ci viene detto, chiede a gran voce misure per la sicurezza perché è sottoposto a minacce di tutti i tipi. Un istituto che - ahinoi - non esiste più, grazie al Popolo della Libertà in particolare, ovvero il Centro di monitoraggio dell'emittenza radiotelevisiva fondato dal Partito Radicale oltre due decenni fa, ha dimostrato che dal 2003 al 2007 il tempo dedicato dai telegiornali di maggiore ascolto - quelli che vengono trasmessi durante l'ora di pranzo o l'ora di cena - alla piccola criminalità, alla cronaca nera, alla cronaca giudiziaria e ai vari casi di omicidio irrisolti, che molto poco hanno a che vedere con la sicurezza di 60 milioni di italiani, è passato dal 10 al 30 per cento. Immagino che si potrebbe indurre a qualsiasi tipo di desiderio, oltre che di paura, triplicando il tempo dedicato alla pubblicità di certi fenomeni.

L'Italia è però uno dei Paesi a più basso tasso di criminalità e a maggiore sicurezza nel vivere tanto nelle grandi città quanto nelle periferie: non lo dicono l'opposizione, i radicali o le organizzazioni non governative che, buon'ultima Amnesty International in questi ultimi giorni, da tutto il mondo stanno ponendo sempre maggiore attenzione al modo in cui vengono violati sistematicamente i diritti umani in Italia, ma lo sostengono le stesse istituzioni italiane ed europee, come il CENSIS e l'Eurobarometro. A fronte di un contesto in cui, malgrado la situazione di crisi economica (durante la quale di solito la piccola criminalità riprende vita in alcune zone), si vive non dico d'amore e d'accordo (dubito che esista un posto al mondo dove in effetti si possa vivere d'amore e d'accordo) ma comunque in condizioni di sicurezza accettabili, da quando è iniziata la campagna elettorale del 2008 la maggioranza che oggi siede in Parlamento ci ha martellato con la necessità di inasprire qualsiasi pena già esistente e di introdurre addirittura nuove fattispecie di reato.

Ricordo che poche settimane fa, con il disegno di legge in materia di stalking, abbiamo addirittura ipotizzato di applicare il regime previsto per i condannati per reati di mafia a chi si ipotizza possa essere responsabile di atti persecutori, prevedendo anche la custodia cautelare in carcere. Non so quanti dei pochi senatori presenti - più tra i banchi dell'opposizione che della maggioranza, e comunque ringrazio chi è rimasto ad ascoltare questa parte di dibattito - ha l'ardire di entrare ogni tanto in un carcere italiano. Siamo arrivati ad una situazione in cui ci sono oltre 65.000 ospiti, buona parte ancora in attesa di giudizio, oltre il 60 per cento dei quali non è cittadino italiano. Una buona metà di questi - italiani e non - è detenuta per reati connessi alle cosiddette sostanze stupefacenti. Si registra la sovrappopolazione di una serie di penitenziari che, grazie ai tagli orizzontali, non soltanto non hanno più dotazioni per la manutenzione o l'ordinaria amministrazione, ma hanno dovuto subire anche gli effetti degli stessi tagli orizzontali sulla polizia penitenziaria, nella quale si registra sempre tra un 15 a un 20 per cento di distacchi; ci sono infatti persone che, invece di lavorare in case circondariali o in altre strutture, vengono distaccate per fare la guardia alle ville di alcune autorità, per le scorte o addirittura per trasportare i carcerati da un istituto all'altro. Ebbene, in questo contesto con misure proibizionistiche e punitive andiamo ad intasare ulteriormente una situazione carceraria che adesso, con la bella stagione, con l'aumento degli arrivi (checché se ne dica magnificando i contatti con il compagno Gheddafi) e con l'aumento dello spaccio di sostanze stupefacenti, potrebbe raggiungere i 75.000 ospiti da qui alla fine di agosto.

Vi state candidando a fare dell'Italia - in questo caso, sì - un'ex repubblica sovietica, dove qualsiasi cosa si faccia deve essere punita sempre e solo con una sanzione penale, in un contesto in cui per l'amministrazione della giustizia il nostro Paese è considerato dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo delinquente abituale, perché quotidianamente abbiamo una sentenza che a questo ci espone.

Quindi, il voto della delegazione radicale, delle senatrici Bonino, Poretti e mio, è un no convinto sul disegno di legge in esame. (Applausi del Gruppo PD).

motorino radicale
11-07-09, 19:39
7.03.2009
La credibilita' e onorificenze concesse a Gheddafi minano giustizia internazionale. No a laurea honoris causa
Nella giornata di ieri alla Riunione dei governi dell'Unione africana tenutasi in Libia e' stata adottata una risoluzione, fortemente voluta dal Sudan col sostegno del governo ospite, che annuncia che i membri dell'UA non collaboreranno con la Corte Penale Internazionale per quanto riguarda l'arresto del presidente sudanese Al Bashir contro il quale e' stato spiccato un mandato di cattura per crimini contro l'umanita' e crimini di guerra perpetrati in Darfur.

Occorre che l'Italia che ha ospitato la conferenza che ha adottato lo statuto della Corte affronti la questione, a partire dal G8 della settimana prossima, perche' se i 30 paesi africani che a oggi riconoscono la giurisdizione della Cpi non dovessero iniziare a collaborarci per motivi di convenienza politica, essendo in corso processi che hanno a che fare prevalentemente con conflitti africani, nel giro di pochi mesi si potrebbe annullare il lavoro di anni per tentare di imporre una giustizia giusta e super partes.

Occorre pero' anche ripensare radicalmente al modo con cui ci si comporta con personaggi come il dittatore libico Gheddafi che non solo tempo addietro ebbe a dire che la Cpi era il vero terrorismo internazionale, ma che ha imposto come candidato alla presidenza della prossima Assemblea generale, il suo ministro Al Triki che fece una feroce campagna contro la Corte intimando ai suoi colleghi africani di ritirarsi dal Trattato di Roma. La Farnesina, se investita del problema da parte dell'Ateneo sassarese, dia parere negativo sulla laurea honoris causa in legge a Gheddafi.

motorino radicale
11-07-09, 19:40
ITALIA-CIPRO: DIPLOMAZIA ITALIA LAVORA A RIUNIFICAZIONE

ITALIA-CIPRO: DIPLOMAZIA ITALIA LAVORA A RIUNIFICAZIONE/ANSA

MANTICA INCONTRA A CIPRO CHRISTOFIAS E TALAT (di Diego Minuti) (ANSA) - ROMA, 6 LUG - Quello della riunificazione di Cipro, che da quasi 35 anni vive il dramma della divisione del suo territorio, e' stato per molto tempo un 'dossier dormiente', segnato da contatti diplomatici che, sino ad oggi, hanno fatto registrare solo pochi significativi passi in avanti. Un 'dossier' che ha visto l'Italia attento osservatore e, a partire da domani, protagonista della trama diplomatica che da piu' parti si sta intessendo per sanare la ferita di quella che era un'Isola-Stato e che oggi e' divisa, fisicamente, tra la parte greca (63 % della superficie) e quella turca. Domani comincia la visita del sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, con una agenda che prevede incontri sia con il presidente della Repubblica di Cipro, Dimitris Christofias, che con Mehmet Ali Talat, presidente della Repubblica turca di Cipro Nord, ignorata dalla comunita' internazionale e riconosciuta solo da Ankara.
Una visita che intende ribadire l'attenzione dell'Italia verso i colloqui che, da tempo, stanno andando avanti tra le due parti, ma che hanno deluso le speranze di chi credeva in una loro sollecita conclusione, perche' non sono stati ancora rimossi i paletti che ne costellano il percorso. L'amicizia personale tra i due presidenti aveva alimentato queste speranze, che, pero', sono andate a cozzare contro divergenze che riguardano sia l'architettura costituzionale di Cipro riunificata, che aspetti meramente pratici, legati alle proprieta' immobiliari stravolte o cancellate dagli eventi del luglio del 1974. In cinque giorni (dal 15 al 20 luglio del 1974) Cipro fu teatro di un fallito 'golpe' (sostenuto dai 'colonnelli' della giunta militare al potere ad Atene e che, deposto il presidente, l'arcivescovo Makarios, mirava al ricongiungimento alla 'grande Grecia') e, quindi, di una invasione turca per contrastare questo disegno.
Nonostante i colloqui tra Christofias e Talat siano ormai a cadenza ravvicinata, i problemi restano e potrebbero essere facilmente risolvibili se i protagonisti non modificheranno le posizioni di partenza, che avrebbero i piu' evidenti punti critici sulla forma che dovra' avere la repubblica, se, cioe', sara' la fusione 'artimetica' dei due territori in un'unica entita' statuale oppure avere una struttura federale o confederale. Posizioni, quindi, ancora distanti e che l'Italia intende avvicinare, perche' l'Unione europea, ma anche gli Stati Uniti, spingono in questa direzione. Un altro dei nodi che vede ancora lontane le rispettive posizioni e' quello, importantissimo, dei tempi, che almeno per il presidente della Repubblica turca di Cipro Nord, sono anche collegati a prossime (2010) scadenze elettorali, alle quali vorrebbe presentarsi portando a suo merito significativi passi in avanti nella trattativa, rispetto a quelli sino ad oggi conseguiti.
In questa delicata partita, l'Italia ha sempre fortemente segnato la sua equidistanza, come ha fatto in gennaio il ministro degli Esteri Franco Frattini, incontrando a Roma il suo collega cipriota, Kyprianou, e ribadito lo stesso Mantica, agli inizi dello scorso aprile, con il rappresentante speciale di Talat, Kutlay Erk. Equidistanza che si e' tradotta in un chiaro appoggio alla linea delle Nazioni unite, che ritengono che la soluzione del problema non possa che passare per il rispetto della eguaglianza politica tra le due entita', per garantire alla 'nuova Cipro' la piena titolarieta' nei suoi rapporti internazionali. La posizione dell'Italia, peraltro, nei confronti di Cipro e delle sue problematiche e' in linea con quella generale che mira alla stabilizzazione del Mediterraneo e che la vede, negli ultimi tempi, attrice di molte missioni votate a questo obiettivo. (ANSA).

motorino radicale
11-07-09, 19:40
7.06.2009
CINA: PERDUCA, PAESI UE CONVOCHINO AMBASCIATORI PECHINO
CINA: PERDUCA, PAESI UE CONVOCHINO AMBASCIATORI PECHINO
(ANSA) - ROMA, 6 LUG - Il senatore radicale eletto nelle liste del Pd, Marco Perduca, sollecita i paesi dell'Unione europea a convocare i rispettivi ambasciatori di Pechino per denunciare le gravi repressioni del governo cinese contro la minoranza uiguri nella zona dello Xinjiang. 'Gli europei convochino immediatamente gli ambasciatori cinesi - e' l'allarme di Perduca - perche' queste violenze potrebbero aumentare espandendosi in tutta la Cina occidentale'.
'L'accrescimento - spiega Perduca - di credibilita' politica della comunita' uigura, che grazie alla leadership di Rebya Kadeer che negli Stati uniti ha organizzato l'assemblea generale del Congresso Mondiale degli uiguri al Congresso, e alla quale ho avuto l'onore di partecipare con altri sette parlamentari Usa, ha spiazzato Pechino che, proprio come contro l Dalai Lama usa le armi della mistificazione e della brutale repressione.
Senza un repentino intervento delle diplomazie europee volto anche all'accertamento dell'entita' degli scontri, c'e' il rischio di riaccendere focolai sopiti e molto pericolosi. Gli uiguri - e' la conclusione del senatore radicale - vivono infatti al confine con Afghanistan e quindi Pakistan'. (ANSA).

motorino radicale
11-07-09, 19:41
Pirati e Somaliland

Discussione e approvazione del disegno di legge:

(1652) Conversione in legge del decreto-legge 15 giugno 2009, n. 61, recante disposizioni urgenti in materia di contrasto alla pirateria (Approvato dalla Camera dei deputati) (ore 9,40)

È iscritto a parlare il senatore Perduca che, nel corso del suo intervento, illustrerà anche l'ordine del giorno G2. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, mi sono iscritto a parlare non tanto, naturalmente, perché sia contrario alla ratifica del decreto oggi in discussione ma perché, come è emerso ieri durante il dibattito relativo al modello di difesa, ritengo che quest'anno non ci sarà un vero e proprio approfondimento di ciò che attiene alla partecipazione italiana alle missioni internazionali. Dovremo invece ratificare, con una sorta di decreto omnibus, un "mille proroghe", con la formula prendere o lasciare, tutto ciò che magari avremmo sostenuto ma che allo stesso tempo avremmo voluto approfondire. Quest'anno non sarà possibile tenere un dibattito relativamente alle missioni italiane all'estero ma, per l'appunto, è stata sfilata dal pacchetto la nostra partecipazione alla missione Atalanta.

La missione Atalanta nasce su stimolo delle Nazioni Unite perché si è ritenuto necessario combattere questo fenomeno. Nella risoluzione adottata l'anno scorso a New York, però, si limita, se non altro nel dettato di quel documento, la presenza di una forza internazionale a scorta, difesa e protezione delle imbarcazioni del programma alimentare mondiale, quindi qualcosa di leggermente diverso relativamente alla lotta alla pirateria.

Nella relazione che accompagna il disegno di legge che ci accingiamo a ratificare si nota che negli ultimi anni si è verificato un aumento di questo fenomeno ma non viene fornito l'ammontare effettivo di tale aumento né tantomeno viene svolto un ragionamento in termini più generali circa il fenomeno. Certo si dice che la prateria è come altri mestieri, uno dei più antichi del mondo, ed è riconosciuta come un'attività contro l'umanità, contro ogni uomo, motivo per il quale deve essere perseguita con la massima decisione e fermezza grazie anche al diritto consuetudinario e alla richiamata convenzione della baia di Montego. Comunque, in effetti, il fenomeno non viene quantificato. Io credo che si faccia anche - ahinoi! - l'economia del volume commerciale del trasporto di qualsiasi tipo di beni, ma in particolare dei due terzi del petrolio prodotto in medio Oriente, sia nella penisola arabica che altrove, a sud del mare del Caspio. Non ci viene detto, in termini assoluti, quale sia il volume di questo traffico e nemmeno quale sia il volume di traffico che è stato vittima di pirateria.

Un giornale che credo non si sia mai risparmiato nella promozione della mano ferma, il "The Wall Street Journal", quando l'anno scorso si era al picco di attacchi contro imbarcazioni che trasportavano sia petrolio che - caso clamoroso - addirittura una trentina di carri armati sovietici destinati al Kenya, dove la situazione politica generale aveva portato a grandi manifestazioni di massa a seguito di elezioni più o meno libere, più o meno democratiche (si tratta quindi di qualcosa che magari sfugge a chi si interessa di diritti umani, ma che è emerso in seguito al sequestro delle navi da parte dei pirati), sviluppò una statistica, dalla quale risultò che le navi sequestrate dai pirati ammontavano a circa l'1,5-2 per cento di tutto il traffico che passa nel mar Rosso, nel golfo Persico e poi nel golfo di Aden.

A fronte di questo 1-2 per cento di volume effettivamente intercettato ma non distrutto, anzi spesso restituito a seguito del pagamento di riscatti o di iniziative di diplomazia muscolosa che non necessariamente hanno implicato l'utilizzo di danari, abbiamo deciso di portare la questione davanti al Consiglio di Sicurezza, affinché venisse adottata una risoluzione dal massimo organo esecutivo della comunità internazionale, con cui si chiede agli Stati interessati di partecipare al contrasto della pirateria, inviando fregate e comunque dispiegando la propria forza di terra, di cielo e di mare (credo che si debba proprio dire, perché non si tratta soltanto di navi) in quella parte del mondo.

In nessuno dei passaggi relativi a questo esercizio, ci si è posti il problema da parte europea di cogliere l'occasione, come ho cercato di dire ieri in relazione al dibattito sul modello nazionale di difesa, per tentare di organizzare una presenza sotto la bandiera dell'Unione europea, cioè di coordinare un comando sul Corno d'Africa, magari in forma di esperimento. Considerato che il numero di cargo che corrono questo rischio è probabilmente maggiore all'1 per cento e che, proprio perché si tratta di pirati molto selvaggi, per non dire selvatici, soltanto l'1-2 per cento viene interessato dai loro attacchi, si sarebbe potuto tentare di coordinarsi sotto la bandiera con le 12 stelle e invece si è deciso di non farlo.

Si è anche accelerato un processo di inclusione, all'interno di questo tipo di iniziative, della marina russa e anche della marina cinese, con una sorta di distrazione a proposito delle pratiche che questi due Paesi utilizzano per tutto ciò che attiene alla lotta alla criminalità, al terrorismo e alla pirateria. Sappiamo che, in base al diritto consuetudinario e per il fatto che si ritengono i pirati nemici di chiunque, è lecito utilizzare qualsiasi tipo di mezzo per debellare la pirateria, ma allo stesso tempo sappiamo che, negli ultimi quarant'anni, sono stati adottati strumenti di protezione e promozione dei diritti umani anche nei confronti dei più colpevoli. Penso ad esempio a chi si è macchiato del crimine di genocidio, probabilmente il più odioso che sia mai stato codificato. Come dicevo, dunque, non ci si è posti il problema del tipo di reazione che la marina cinese o russa potrebbero avere nei confronti dei pirati.

L'altra questione che non si è voluto prendere in considerazione, posto che nessuno mette in dubbio la buona fede di questo esercizio, è che ci si va ad interessare di un Paese, la Somalia, che all'inizio degli anni Novanta è stato sospeso dall'essere membro delle Nazioni Unite, in virtù del fatto di non avere un Governo presente, non dico liberamente e democraticamente eletto, che potesse vantare il controllo di tutto il territorio riconosciuto secondo il diritto internazionale come Somalia.

Questo non è stato fatto per tutta una serie di motivi. Innanzitutto, negli anni scorsi, grazie all'insistenza dell'amministrazione Bush, si è ritenuto che il Corno d'Africa fosse una delle zone in cui Al Qaeda stava iniziando a prendere sempre più piede in un'area strategicamente molto importante perché non soltanto da lì passano tutti i traffici di beni e prodotti provenienti dal Sud-Est asiatico e i due terzi del petrolio che poi viene distribuito nei mercati occidentali, ma anche perché, se consideriamo quest'area dal punto di vista della sua collocazione all'interno del continente africano, è anche vicina ad altre zone in cui sono ancora in corso dei conflitti; mi riferisco al Congo, all'Uganda, al Darfur e, purtroppo, anche ad una parte del Ruanda che confina con il Congo e che continua ad essere armata malgrado la presenza delle Nazioni Unite e l'attività dei vari tribunali e corti penali internazionali o internazionalizzate che da anni esercitano la propria giurisdizione in quegli ambiti. Si è quindi cercata la soluzione militare rispetto a quella che avrebbe potuto iniziare ad essere una soluzione politica.

Sappiamo che quando si discute la ratifica di un disegno di legge si può incidere con degli emendamenti e - si spera - con alcuni argomenti con i quali si contribuisce al dibattito. Non credo però sia questo il caso di presentare prima degli emendamenti e poi di intervenire per dieci minuti, che peraltro sto per esaurire. Ho quindi deciso di presentare a questo disegno di legge l'ordine del giorno G2 che riprende ciò che avevo tentato di sollecitare l'anno scorso quando, per la prima volta, fu inclusa la partecipazione italiana alle missioni internazionali in tale ambito e, nello specifico, alla missione "Atalanta". Riprendendo i contenuti dell'ordine del giorno, ricordo che una parte del territorio della Somalia, quella settentrionale, è rappresentata dal Somaliland che, contrariamente al resto del Paese, è riuscito a mantenere un minimo di presenza e di lavoro di istituzioni nazionali ed un minimo di presenza e di godimento di diritti civili e politici, con tutte le problematicità che può avere un Paese non soltanto circondato dal nulla dal punto di vista politico-istituzionale ma anche fortemente povero. Tale zona, quindi, contrariamente a quanto ho cercato di affermare in precedenza, e cioè che a questo tipo di problemi bisognerebbe rispondere politicamente ancor prima che militarmente, avrebbe potuto essere utilizzata come base di partenza per alcune navi della flotta internazionale.

Chiedo pertanto al Governo di prendere in considerazione la possibilità di sondare i partner europei più attivi nella lotta alla pirateria, come Germania e Francia, che hanno già stabilito dei contatti con le autorità - definiamole anche in questo modo - del Somaliland, e a prendere in considerazione forme di collaborazione con il Somaliland nel contrasto efficace alla pirateria e nella ricerca della stabilizzazione della Somalia, non escludendo l'attenzione all'esercizio democratico praticato in quella zona. Ricordo, infatti, che nel mese di novembre il Somaliland eleggerà un presidente ed io credo che, magari inviando una delegazione informale di parlamentari, si possano unire i due aspetti della lotta alla pirateria da una parte e del recupero della stabilizzazione di un Paese come la Somalia dall'altra, attraverso la promozione di quel minimo di democrazia e di Stato di diritto che i somalilandesi sono riusciti a mantenere negli anni. (Applausi dal Gruppo PD).

motorino radicale
11-07-09, 19:42
Sull'OdG sul Somaliland

PRESIDENTE. Invito il relatore e la rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli ordini del giorno G1 e G2.

BERSELLI, relatore. Signor Presidente, sull'ordine del giorno G1 il relatore esprime parere favorevole, trattandosi del medesimo ordine del giorno presentato alla Camera dei deputati dall'onorevole Paolo Corsini e accolto il primo luglio scorso dal Governo.

Per quanto riguarda l'ordine del giorno G2, alcune considerazioni si rendono obbligatorie. Così come è, l'ordine del giorno non può essere accolto in quanto implica un riconoscimento implicito del Somaliland. Ora, tutti conosciamo le vicende che hanno caratterizzato quella regione ma è altrettanto vero che non dobbiamo disintegrare l'unità territoriale e nazionale di quell'area ma sostenere il Governo federale e transitorio.

La proposta che rivolgo ai presentatori dell'ordine del giorno G2, ai fini dell'espressione di un parere favorevole, è la seguente. Conservando la parte inizaile che recita: Il Senato, in sede di discussione del disegno di legge n. 1652, considerata la partecipazione italiana alla missione Atalanta, tutta la restante parte della premessa verrebbe eliminata e la parte di impegno al Governo verrebbe così riformulata: Impegna il Governo a sondare i partner europei a considerare forme di collaborazione con il Somaliland, in stretto raccordo con le istituzioni federali transitorie a Mogadiscio, nel contrasto efficace alla pirateria e nella ricerca della stabilizzazione della Somalia, non escludendo attenzione al buon andamento delle prossime consultazioni elettorali in quella Regione.

Così riformulato, l'ordine del giorno G2 riceverebbe il parere favorevole del relatore.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, intende accogliere l'invito del relatore?

PERDUCA (PD). Signor Presidente, se al posto di "Somaliland" fosse stato scritto "Padania", l'ordine del giorno sarebbe stato accolto?

BERSELLI, relatore. Assolutamente no!

PERDUCA (PD). Nella parte introduttiva parlo di una «regione nord-occidentale del Somaliland». Non si riconosce in alcun modo l'esistenza di una regione che sulla carta geografica esiste di più di quanto non esista la Padania.

Al di là della battuta, accolgo la riformulazione proposta dal relatore.

Chiedo soltanto che nel nuovo testo il termine "partner" sia lasciato al singolare secondo una buona norma della lingua italiana secondo cui i termini stranieri non vanno indicati al plurale.

Ricordo, come ho già avuto modo di ricordare nel corso della discussione generale, che a novembre il Somaliland, o comunque lo si voglia chiamare, cercherà - e mi pare che il relatore abbia individuato una formula molto felice al riguardo - di eleggere il proprio Presidente.

Inoltre, insisterò anche presso gli organi preposti del Ministero degli affari esteri affinché, rendendomi personalmente e volontariamente disponibile, l'Italia sia presente in maniera informale per controllare che l'insieme delle procedure di voto avvenga nel modo più trasparente possibile.

PRESIDENTE. Invito la rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli ordini del giorno in esame.

ALBERTI CASELLATI, sottosegretario di Stato per la giustizia. Esprimo parere conforme a quello del relatore.

motorino radicale
11-07-09, 19:45
Sulla grave crisi politica in Cina

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, è stato ricordato poco fa in sede di dichiarazione di voto che il presidente Hu Jintao è tornato in Cina per le sommosse nella regione dello Xinijang, nota anche come Turkestan orientale. Segnalo che oggi pomeriggio il Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati audirà Erkin Alptekin, presidente onorario del congresso mondiale degli Uiguri che da quindici anni gira per l'Europa per far conoscere ai politici occidentali la situazione. (Brusìo).

PRESIDENTE. Mi scusi, senatore Perduca. Colleghi, la seduta non è ancora terminata. Stiamo proseguendo con gli interventi finali. Chi non fosse interessato può uscire ma deve consentire al senatore Perduca di parlare e alla Presidenza di ascoltarlo.

PERDUCA (PD). Dicevo che da quindici anni almeno Erkin Alptekin sta cercando di sensibilizzare i politici europei sul problema relativo alla minoranza turcofona del Turkestan orientale.

Il problema, che era già emerso brevemente alla vigilia delle Olimpiadi dello scorso anno, quest'anno purtroppo è prepotentemente tornato di drammatica quotidianità dall'inizio dell'anno ed è esploso con le manifestazioni nella capitale Urumqi di qualche giorno fa. A seguito dell'audizione, che sarà informale o formale a seconda di ciò che si stabilirà alla Camera, terremo, sempre alla Camera dei deputati, una conferenza stampa con la delegazione dei parlamentari radicali di Senato e Camera cui sarà presente, molto probabilmente, anche la presidente Bonino, per un aggiornamento sugli ultimi drammatici sviluppi che interessano la popolazione degli Uiguri nel Nord-Ovest della Cina.

motorino radicale
11-07-09, 19:46
7.08.2009
Conferenza stampa con Erkin Alptekin, rappresentante del Congresso Mondiale del popolo uiguro, coi Parlamentari Radicali e Furio Colombo
Roma: ore 17.30, conferenza stampa con Erkin Alptekin, rappresentante del Congresso Mondiale del popolo uiguro, con i Parlamentari Radicali e il deputato PD Furio Colombo

Roma, 8 luglio 2009

Oggi, mercoledì 8 luglio, alle ore 17.30, presso la Sala Stampa (Sala del Mappamondo) della Camera dei deputati (ingresso Via delle Missione,4), si svolgerà una Conferenza Stampa con:

- Erkin Alptekin, esponente del Congresso Mondiale del popolo Uiguro;

- Emma Bonino, Vice Presidente del Senato;

- Matteo Mecacci, deputato radicale Pd, membro Commissione Esteri;

- Furio Colombo, deputato Pd, Presidente Sottocommissione Diritti Umani;

- Marco Perduca, Senatore radicale Pd, membro Commissione Esteri;

Saranno presenti anche i deputati radicali Pd Rita Bernardini, Maurizio Turco, Maria Antonietta Farina Coscioni, Elisabetta Zamparutti e Marco Beltrandi.

In questi giorni nella Regione dello Xinjiang, la popolazione uigura è oggetto di violenze e soprusi da parte delle autorità cinesi. Centinaia di morti e migliaia di arresti sono il risultato della repressione del Governo cinese dopo le manifestazioni dei giorni scorsi.
Erkin Alptekin, interverrà quale rappresentante del Congresso Mondiale Uiguro, la cui Presidente è Rabiya Kadeer, iscritta al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, che vive in esilio negli Stati Uniti.

motorino radicale
11-07-09, 19:46
Sulla condizione della minoranza Uigura in Cina

Sulla condizione della minoranza Uigura in Cina

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, visto e considerato che è stato deciso mesi fa di far intervenire sull'ordine dei lavori a fine seduta ed oggi addirittura si sospende la seduta per far uscire tutti, magari anche i membri del Governo ai quali ci si voleva appellare per ricordare alcune interrogazioni parlamentari, io non so che dire: eravamo la serie B e adesso siamo diventati addirittura la serie C. Non si riesce a capire come mai, visto e considerato che poi tutti restano in Aula a parlare di questioni che vanno sicuramente a toccare i nodi fondamentali del nostro lavoro parlamentare, si debba addirittura sospendere per cinque minuti i lavori prima di iniziare questa fase.

Non mi ero iscritto naturalmente a parlare per questo, ma in merito al G8... (Brusìo).

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, quelli che non hanno intenzione di rimanere escano dall'Aula come è stato chiesto dal Presidente.

PERDUCA (PD). Stavo dicendo che volevo intervenire in merito al G8... (Brusìo).

PRESIDENTE. Aspetti un secondo, senatore Perduca, vediamo se i senatori escono, dal momento che è stata sospesa la seduta per consentire questo facciamolo.

PERDUCA (PD). Ma, siccome non accade mai, si dovrebbe secondo me favorire la partecipazione vocale dell'oratore per suscitare un minimo di curiosità in chi resta o si avvia a uscire relativamente alle questioni che devono essere affrontate.

Alla fine del G8 il presidente cinese Hu Jintao è tornato di corsa a casa propria perché la situazione nello Xinjiang, nel Turkestan orientale, è peggiorata.

Noi radicali da sempre (io ho iniziato la legislatura sedendo in presidenza quando abbiamo eletto il nostro Presidente, i vice Presidenti e le altre cariche del Senato) abbiamo portato all'attenzione del pubblico italiano e dei politici italiani la causa degli uiguri (io, per l'appunto, sedevo in presidenza con la spilletta della bandiera uigura) perché sappiamo fin troppo bene il tipo di persecuzioni violente che devono subire otto milioni di persone che appartengono ad un gruppo etnico completamente diverso, che sono di origine turchica, che professano la religione islamica e che hanno tradizioni popolari e culturali completamente diverse.

Ieri, grazie all'onorevole Colombo, presidente del Comitato permanente sui Diritto umani della Camera dei deputati, è stato audito uno dei leader storici della comunità uigura che si chiama Erkin Alptekin il quale poi, sempre presso la Camera, ha tenuto una conferenza stampa denunciando il numero delle vittime che ormai, secondo fonti interne, si aggira intorno alle 800. Quindi, mentre ufficialmente ne sono riconosciute 150, si ritiene che ormai il numero di morti e feriti a causa degli scontri si attesti intorno alle 1.000 unità.

Da ieri il i deputati Mecacci, Zamparutti, Bernardini, Farina Coscioni, Turco, Giachetti ed io siamo in sciopero della fame per chiedere al G8 che lanci un messaggio alla Cina che vuole diventare membro del prossimo G20, affinché apra la regione al monitoraggio internazionale, sia attraverso le organizzazioni internazionali (a partire dall'ONU), sia a mezzo della stampa internazionale, perché gli inviati non vengano portati in «visita guidata» nelle zone dove si riesce a percepire solo la violenza degli uiguri contro i cinesi e non la repressione dei cinesi contro gli uiguri e perché si avvii un cammino di riconciliazione fatto di proposte politiche e non soltanto di risposte militari a quella animosità generata negli ultimi 50 anni dal partito comunista cinese nei confronti degli uiguri.

motorino radicale
11-07-09, 19:47
7.09.2009
Italia e G8 sostengano proposta Turchia per discussione situazione Uiguri in consiglio di sicurezza e chieda moratoria pena di morte nello Xinjang
Diritti Umani e ONU: parlamentari a Berlusconi: Italia e G8 sostengano proposta Turchia per discussione situazione Uiguri in consiglio di sicurezza e chieda moratoria pena di morte nello Xinjang

9 luglio 2009

Dichiarazione dei Parlamentari Matteo Mecacci, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Roberto Giachetti, Marco Perduca, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti e del leader radicale Marco Pannella, in sciopero della fame dalla giornata di ieri per chiedere al G8 di intervenire per fermare repressione popolo Uiguro

“Il Vertice del G8 in corso all’Aquila non può continuare ad ignorare le drammatiche notizie che continuano ad arrivare dalla regione cinese dello Xinjang dove è in corso una vera e propria caccia all’uomo nei confronti dei cittadini Uiguri. Destano anche molta preoccupazione gli annunci di condanne a morte e di esecuzioni di cittadini uiguri che vengono dalle autorità cinesi.

E non può nemmeno ignorare l’importante presa di posizione di ieri del Governo Turco e del suo Presidente Recip Erdogan, che ha annunciato che la Turchia chiederà al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di mettere nella sua agenda la situazione nella regione dello Xinjang.

Per queste ragioni ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio Berlusconi, Presidente anche del Vertice del G8, affinché prenda immediatamente un’iniziativa per sostenere la proposta del Governo Turco e coinvolgere le istituzioni internazionali in questa vicenda, e chiedere alla Cina la moratoria delle esecuzioni capitali nella regione dello Xinjang.
Ribadiamo altresì la nostra richiesta di un impegno del G8 per chiedere alla Cina la fine delle violenze e la collaborazione con le istituzioni internazionali umanitarie per monitorare il rispetto dei diritti umani e assistere le migliaia di feriti e arrestati.

motorino radicale
11-07-09, 19:47
7.10.2009
TRNC NEWS HEADLINES

SECURITY AND GUARANTEES DISCUSSED

The TRNC President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot Leader Dimitris Christofias have started their discussions on the chapter of security and guarantees.

The two sides read out their introductory statements on the chapter during yesterday’s discussions.

On his return to the Presidential Palace, President Mehmet Ali Talat told reporters that the objective was to complete the discussions on the chapter next Friday, on the 17th of July, when the two leaders will meet again and the two sides will present their responses to each other’s position.

President Talat said that his senior aide Ozdil Nami and Greek Cypriot adviser Yorgos Yakovou will meet prior to next week’s meeting to take up the details of his discussions with the Greek Cypriot leader.
Earlier, Presidential Spokesperson Hasan Ercakica said that the Turkish Cypriot Side will remain committed to the Treaties of Guarantee and Alliance when negotiating the issue.

PRESIDENT TALAT: “AGREEMENT AT THE END OF 2009”

The President of the Turkish Republic of Northern Cyprus Mehmet Ali Talat has called on the international community to show more interest to the Cyprus problem.

The President underlined the need for the United Nations and the European Union in its capacity, to get more involved in the process and to demonstrate more interest to the problem at the current phase reached at the negotiations in Cyprus .

The President visited the Republican Turkish Party-United Forces (CTP-BG) headquarters yesterday at the request of the new party leadership to brief them on the continuing peace process.

Before briefing the party leadership, President Talat told reporters that the first phase of the negotiation process launched in September last year – is almost complete.

`Our expectation is to close the chapter on security and guarantees at the meeting to be held next Friday`, he added.

The President said that the conclusion of the talks depends on the Greek Cypriot Side’s attitude but noted that the Turkish Cypriot Side’s objective is to complete the process by the end of 2009.

He said that a referendum is also foreseen before the TRNC Presidential election, which is to be held at the beginning of 2010.

“CRUCIAL QUESTIONS ON TURKISH CYPRIOTS’ PROPERTIES”

The Greek Cypriot newspaper, Politis, stated that European Court of Justice (ECJ) questioned the Greek Cypriot Attorney General whether the rights of Turkish Cypriots on their properties in South Cyprus are violated or not within the framework of the investigation of application made by 10 Turkish Cypriots against the Greek Cypriot Administration and it was stated that the intervention on time of ECJ caused the Greek Cypriot Administration concern.

The newspaper wrote that the First Circuit of ECJ demanded opinion for the observations related with the Trusteeship of Turkish Cypriots’ Properties and whether a satisfactory answer was given to the Turkish Cypriots concerning their properties in South Cyprus . This development occurred on Monday when the First Circuit of ECJ questioned crucial questions to the intervener sides. The compatibility of the legal framework of the Trusteeship with the Human Rights Treaty will be evaluated following the answers to be given.

ECJ bundled total 10 applications made by the Turkish Cypriots between the years 2004-2008 and is trying to determine the compatibilities to the criteria for proceeding to a further investigation and decisional phase following the approval of the applications.

motorino radicale
16-07-09, 12:39
Discussione e approvazione della mozione n. 150 su Gilad Shalit

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, sono uno dei cofirmatari della mozione non soltanto perché sono membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani dove il signor Noam Shalit è venuto a parlarci di suo figlio prima di andare a Ginevra per deporre davanti alla Commissione delle Nazioni Unite per volere dell'Alto commissario per i diritti umani delegato, su mandato del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, a portare avanti le indagini su ciò che è avvenuto all'inizio dell'anno tra Gaza e Israele, ma anche perché ritengo opportuno che si pongano all'attenzione del nostro dibattito, seppur fatto tra pochi presenti, questioni che hanno a che fare sicuramente con un dramma umano, che speriamo non evolva in tragedia, altrettanto sicuramente con la cogenza del diritto internazionale e, infine, con la situazione politica generale che attiene alla pace in Medio Oriente.

Cosa è accaduto a Gilad Shalit è stato ricordato in fase di illustrazione della mozione dal senatore Marceraro. Mentre si trovava in territorio israeliano e stava pattugliando per la sicurezza del suo Paese è stato preso in ostaggio da una pattuglia di Hamas che si era introdotta all'interno del confine israeliano attraverso un tunnel improvvisato sotto terra.

Così stando le cose, secondo il diritto internazionale e tutte le convenzioni di Ginevra - e in modo più articolato come indicato nei primi due protocolli aggiuntivi alle convenzioni stesse - la presa di ostaggi è da considerarsi crimine di guerra e quindi passibile di sanzioni a livello internazionale per quanto riguarda il diritto consuetudinario.

È noto, infatti, che Israele e l'Autorità nazionale palestinese, che comunque non rappresenta ancora - e poi ci arriveremo - uno Stato indipendente, riconoscono la giurisdizione dell'altro organo permanente, che avrebbe competenza per giudicare i crimini internazionali, vale a dire la corte penale internazionale davanti alla quale però i palestinesi vorrebbero che Israele venisse portato per il modo in cui è stato condotto, all'inizio dell'anno, dall'esercito israeliano il conflitto.

Noam Shalit, il padre di Gilad, dopo averci raccontato cosa sta vivendo da tre anni a questa parte, ha deposto davanti alla Commissione delle Nazioni Unite presieduta dal giudice Goldstone che dovrebbe arrivare alla stesura di un documento da cui, in effetti, si arrivi a dimostrare, documentare ed articolare specifici capi di imputazione nei confronti di Gerusalemme per la guerra dell'inizio dell'anno.

Egli non si è rivolto soltanto ai commissari presenti, ma anche a Hamas, che in quanto carceriere ritiene responsabile di un crimine di guerra, e ai palestinesi, che sono vittime di questo stato di cose. Non ha voluto rievocare nel suo percorso storico l'intera situazione perché ci tiene a sottolineare di non essere diventato, malgrado ciò che gli è accaduto, un politico - in Italia sarebbe immediatamente diventato un leader di una fazione politica - ma di agire soltanto nella veste di un padre al quale hanno rapito un figlio di cui non si hanno notizie, salvo una breve videocassetta in cui si riesce a capire che in effetti Gilad è ancora vivo.

Questo documento - concordo con quanto detto negli ultimi due interventi e in modo particolare con le parole del senatore Pardi - ci da oggi la possibilità di affrontare la questione relativa alla pace nel Medio Oriente in modo tale da trovarsi tutti d'accordo, se non altro su alcune premesse. Ritengo sia utile ricordare ancora una volta il dispositivo secondo cui il Senato «impegna il Governo a promuovere, in linea di continuità con la politica estera italiana, ogni possibile azione perché Gilad venga liberato e perché il processo di pace possa riprendere dall'assunto "due popoli, due Stati" e dal riconoscimento reciproco delle sofferenze patite da ambo le parti in tanti anni di conflitto e dagli elevatissimi costi umani».

Ebbene, se si ritiene, come è evidente, che le due questioni, vale a dire quella del sequestro di un militare di uno Stato democratico che, unico in quella regione, è ancora oggi costretto a pattugliare i confini del proprio Stato a fronte della possibilità di essere attaccato - un particolare da tenere sempre presente quando si parla del conflitto israelo-palestinese - e quella della pace da perseguire tra Israele e Palestina siano intimamente connesse, è necessario riprendere il dialogo in linea con la tradizionale politica estera italiana, che purtroppo nel merito della questione non ha mai svettato per particolare equidistanza in passato, arrivando pochi anni fa addirittura ad una equivicinanza e ad un sostegno nei confronti di alcune tra le parti in causa di maggior rilievo. Hamas ed Hezbollah rappresentano infatti il problema dei problemi. Si tratta di gruppi che svolgono contestualmente un'azione politica e militare tale da minare nel profondo non tanto la sicurezza d'Israele quanto la libertà stessa dei palestinesi e che chiamano in causa anche il ruolo che l'Iran direttamente ed indirettamente, attraverso la Siria e i suoi tentacoli in Libano, ha giocato nella destabilizzazione permanente della regione.

Se si pensa dunque di recuperare invece una linea tradizionale di politica italiana di equidistanza, in parte fortunatamente messa in discussione dal Governo Berlusconi, tanto che il ministro Frattini più volte è venuto a dirci che l'Italia è uno dei Paesi più vicini ad Israele - e forse, conoscendo la politica degli altri 26 Paesi membri dell'Unione europea, il più vicino - è necessario riprendere il cammino della ricerca della pace dall'assunto "due popoli, due Stati".

Credo che solo in questo modo si può arrivare alla conclusione che con gli assunti non si può fare politica.

La politica si fa con delle proposte, chiaramente complesse, all'interno di un contesto in cui il principio la terra per la pace non ha funzionato. Finché insisteremo con una formula o uno slogan che, come è stato detto poco fa, magari era felice nel momento in cui è stato pronunciato la prima volta (perché due popoli che hanno dimostrato ampiamente di non voler vivere insieme non devono vivere insieme), fino ad allora la pace non sarà alla nostra portata.

La pace oggi sarebbe soltanto fotografare l'esistente. Ammesso e non concesso che, comunque, i soggetti da coinvolgere non sarebbero soltanto il Governo israeliano ma anche due fazioni palestinesi spesso in conflitto fra di loro, tale fotografia riprenderebbe uno Stato democratico che, in virtù della necessità di affermare la propria sicurezza spesso arriva a sospendere - ahinoi! - molte delle libertà civili che, comunque, continuano a caratterizzarlo come l'unica democrazia in Medio Oriente (ancora di più della Repubblica turca). D'altra parte, però, è una terra di nessuno cui noi, però, continuiamo a fornire soldi, spesi magari per acquistare alcune delle armi utilizzate negli ultimi conflitti.

Non credo che adottare una mozione, a seguito anche di un dibattito (per quanto breve e articolato), possa aiutarci, come auspicato poco fa dal senatore Bodega, in primis ad arrivare con più forza al momento in cui Gilad Shalit potrà tornare a casa. Molto probabilmente, però, essa può aiutarci a recuperare una possibilità di pace fra questi due popoli, che solo se diventeranno una democrazia potranno avere la speranza di vedere i principi di libertà, giustizia e stato di diritto garantiti per i milioni di israeliani e per i milioni dai palestinesi.

Quindi, recuperando uno slogan efficace ma - ahinoi - non praticato in buona fede dell'Amministrazione Bush, occorre sperare che un effetto domino possa interessare tutti i Paesi che circondano questo territorio: laddove la democrazia è debole e fragile, come in Libano e in Giordania, e laddove stenta a manifestarsi nei suoi tratti liberali, come in Egitto.

Il Congresso del 2008 di Radicali Italiani ha adottato una raccomandazione nella quale si invitavano i parlamentari radicali italiani e europei a promuovere una missione parlamentare a Gaza, che si impegnasse a non lasciare la Striscia fino a quando non si sarebbe potuto incontrare il soldato Shalit e verificare le sue condizioni di salute. La missione avrebbe dovuto essere di carattere umanitario, aperta a chiunque intendesse parteciparvi e, se necessario, i Gruppi parlamentari presenti avrebbero dovuto garantire una loro presenza in loco fino al giorno in cui Gilad Shalit non fosse stato liberato da Hamas.

Non abbiamo trovato la forza (ma per certi aspetti forse bisognerebbe chiamare in causa anche il coraggio) di andare a Gaza e imporre questo, perché sarebbe stata una delle classiche mosse ad effetto per la ricerca di quella visibilità mediatica che, troppo spesso, caratterizza gli amici degli Israeliani o dei Palestinesi.

Vista la dichiarata, e in parte anche praticata, vicinanza di Roma a Gerusalemme (non credo, infatti, che si possa facilmente dimenticare cosa ha fatto il Governo italiano in occasione della Conferenza di Durban), io ritengo che si debba insistere affinché tutti gli Stati europei (ricordo che Gilad Shalit è cittadino francese) si assumano la responsabilità di considerare la possibilità di fare entrare Israele quanto prima all'interno dell'Unione europea, così da portare in casa nostra il problema di trovare la pace con i palestinesi all'interno del diritto internazionale. (Applausi del senatore Bodega).

motorino radicale
16-07-09, 12:40
Discussione e approvazione della mozione n. 151 sulla minoranza di lingua italiana in Croazia

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, è vero che il dibattito sulle mozioni si affronta includendo argomenti di carattere più generale che vanno anche oltre l'oggetto delle stesse, e mi pare che l'ultimo intervento abbia abbondantemente dato prova di quel che si è detto, ma non è fortunatamente scritto all'interno della mozione. Faccio mie tutte le considerazione del senatore Pegorer, articolate poco fa a nome del Gruppo del Partito Democratico, spiegando perché mi sono iscritto a parlare in discussione generale. Il quarto impegno che si chiede al Governo con questa mozione è, «nel quadro della normativa comunitaria sul rispetto delle minoranze e nello spirito di un'integrazione di regioni la cui fisionomia nazionalismi e totalitarismi hanno devastato nel '900», di tutelare i diritti di una minoranza.

In Europa fortunatamente o sfortunatamente esistono delle minoranze che non hanno necessariamente una caratterizzazione di tipo regionale e non coinvolgono italiani che vivono altrove, ma cittadini dell' ex Stato della federazione jugoslava che invece si trovano in Italia.

Ci troviamo oggi ad affrontare un documento con cui la maggioranza ha sollevato un problema, salvo poi essere presente in forze al dibattito di oggi, su cui il Governo probabilmente darà un parere favorevole senza mandare i rappresentanti del Ministero che si dovranno interessare di questo e a fare dei ragionamenti che fortunatamente, grazie al negoziato che ci è stato preventivamente nella preparazione di questo documento, hanno incluso nel perimetro delle istituzioni europee, non anteponendo questioni bilaterali ma ponendo chiaramente, come detto, la questione all'interno di un qualcosa che purtroppo non esiste.

Mi riferisco alla Federazione degli Stati Uniti d'Europa che comunque è un progetto politico, altrimenti si starebbe facendo un esercizio che va esattamente nella direzione opposta non soltanto a quella auspicata qui dentro, ma anche a quella necessaria per arrivare a risolvere il problema grazie alle norme europee che ci siamo dati negli ultimi quattro decenni. Si tratta, quindi, di questioni di Regioni e di minoranze e, per dare il messaggio agli italiani e anche agli altri europei che ci sono degli italiani che si interessano sia delle minoranze italiane all'estero che delle minoranze straniere in Italia, cosa che questo Governo gestisce molto spesso attraverso il codice penale piuttosto che con politiche sociali o di tipo diverso, ho deciso con la senatrice Poretti di presentare un disegno di legge per il riconoscimento delle minoranze linguistiche rom e sinte (che vengono in parte anche dalla Croazia e che riguardano 150.000 cittadini italiani tenuti al di fuori da quello che vorremo venisse riconosciuto ai nostri connazionali, a uno Stato non membro dell'Unione Europea) proprio per dare la sensazione che il federalismo europeo è la risposta e che laddove c'è la necessità di affermare anche dei diritti di minoranze e, quindi, di gruppi molto probabilmente bisogna dare in primis il buon esempio e poi pretendere dagli altri che ci si accodino. (Applausi dal Gruppo PD).

GIOVANARDI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chi sono questi 150.000?

motorino radicale
16-07-09, 12:40
7.14.2009
Sulla revoca dell'immunità parlamentare a due senatori cambogiani

Sulla revoca dell'immunità parlamentare a due senatori cambogiani

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, desidero informare la Presidenza del Senato e i colleghi che uno dei sei membri della delegazione di senatori cambogiani, Ho Vann, che non è potuto venire a Roma la settimana scorsa in visita alla 5a e 6a Commissione non può viaggiare perché gli è stata tolta l'immunità parlamentare mentre era negli Stati Uniti per processarlo per calunnia.

L'altro senatore, che era presente - erano gli unici due di un partito di opposizione -, Sovann Yim, mi ha scritto che anche nei suoi confronti è stato iniziato un procedimento di possibile sollevazione dell'immunità parlamentare per, ancora una volta, accusarlo di calunnia nei confronti del Governo per il semplice fatto di aver criticato a mezzo stampa l'operato del Governo di Hun Sen.

Entrambi i senatori del partito di Sam Rainsy, dell'opposizione cambogiana, sono anche iscritti al Partito radicale non violento.

Non che debba esistere una sorta di screening preventivo di chi entra in questo Palazzo, però se si riuscisse a coinvolgere quanto più possibile i membri della Commissione esteri in occasione di visite di parlamentari stranieri, forse si riuscirebbe a capire quali sono i veri problemi che interessano il Paese la cui delegazione ci viene fatta incontrare. Ritengo infatti sia, se non altro, singolare, far esclusivamente dialogare in materia di decentralizzazione o federalismo fiscale un politico che, legalmente e legittimamente eletto, per motivi esclusivamente politici viene privato della immunità parlamentare nell'esercizio delle proprie funzioni.

motorino radicale
22-07-09, 22:48
7.18.2009
TRNC NEWS HEADLINES

TALAT: “EU DOES NOT HAVE THE CAPACITY TO ISSUE GUARANTEE”

President Mehmet Ali Talat stated that the only guarantee system is the existing one for the Turkish Side and added: “EU does not have the capacity to issue such a guarantee”

Talat indicated that once it is proved that “there would be no need for guarantees in Cyprus ”, they may discuss about this; however if the Greek Cypriots defend that “ Cyprus does not need guarantors in the EU”, this is insignificant for North Cyprus .

“As we all know; if there had not been any guarantees in 1963 and 1974, Turkish Cypriots would not be in this current situation. Thus, everybody has to understand that we need the guarantee system” Talat said.

President Talat stated that through cooperation with South Cyprus, their aim is to come up with a solution and said: “Either at the end of the year or early in the next year, we’re anticipating a referendum; if we can manage that, we will have solved the Cyprus Issue.”

motorino radicale
22-07-09, 22:49
A QUANTO AMMONTA CONTRATTO ANSALDO? POSSIBILE NON TROVARE SOLDI PER RISARCIRE ESULI E IMPRENDITORI ITALIANI?

Si apprende da notizie stampa che il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi e' oggi a Tripoli per la firma del primo contratto - tra la Ansaldo STS e la Libian Railway Authority - tra I vari previsti dal famigerato trattato Italia-Libia. Non e' pero' dato sapere ne' come sia stato scelto il gruppo italiano per la realizzazione della rete tecnologica (comunicazioni, segnalamento ed elettrificazione) relativa alla tratta della rete ferroviaria libica che colleghera' Tripoli a Sirte, ne' a quanto ammonti l'importo. E' ragionevole ipotizzare che vista l'ambizione del progetto - rifacimento o costruzione dal nulla di 3.170 km di rete ferroviaria, di cui 2.178 km lungo la costa, dal confine tunisino (Ras Ejder) al confine egiziano (Am Saad) e 992 km lungo la direttrice Nord-Sud da Al Hishah a Sebha - si tratti di milioni di Euro.

Ora, possibile che, anche in linea con una serie di ordini del giorno adottati unanimamente al Senato in fase di ratifica del Trattato Italia-Libia, non si riesca ad esprimere un parere favorevole ai vari disegni di legge depositati in Commissione finanze di Palazzo Madama relative alla garanzia sovrana della Repubblica italiana nei confronti dei propri cittadini semplici e imprenditori, offesi, umiliati e cacciati dal regime di Gheddafi negli anni '70 e '80?

motorino radicale
22-07-09, 22:49
7.22.2009
BERLUSCONI FACCIA INFORMAZIONE SU RISCHI SESSO NON PROTETTO

Dichiarazione dei Senatori Radicali Donatella Poretti e Marco Perduca eletti nelle liste Pd

Anche qualora non dovessero corrispondere al vero le parole attribuite all'Onorevole Berlusconi da parte di alcuni organi di informazione in merito al mancato utilizzo del profilattico relativamente a rapporti sessuali occasionali, riteniamo che occorra riparare al danno di un messaggio pericoloso e rischioso che potrebbe promuovere pratiche di sesso non protetto da parte di rappresentanti delle istituzioni attraverso la strumentalizzazione di comunicazioni private.

Per riparare al messaggio diseducativo che comunque e' passato, occorre che la Presidenza del Consiglio in collaborazione col Vice-Ministro per la salute promuovano campagne di corretta informazione sui rischi del mancato uso del preservativo anche in vista del periodo estivo da sempre si caratterizza come stagione di incontri occasionali e pratiche promiscue.

Sarebbe un impegno ed esempio civile davvero insuperabile se il grande comunicatore Berlusconi ne divenisse testimonial in prima persona.

motorino radicale
29-07-09, 13:05
TRNC NEWS HEADLINES

NEGOTIATIONS CONTINUING TODAY

President of the Turkish Republic of Northern Cyprus Mehmet Ali Talat and the Leader of the Greek Cypriot Administration Dimitris Christofias will meet again today at 10.00 o’clock in a building allocated for the talks in the UN-controlled buffer zone.

Leaders will continue to discuss ‘Security and Guarantees’ issue and also expected to handle ‘Immigration’, ‘Citizenship’ and ‘Right of Asylum’ under the ‘Administration and Power Sharing’ issue.

HISTORY LESSON FROM SWEEDISH FOREIGN MINISTER TO GREEKS

EU Term President Swedish Foreign Minister Carl Bildt, remind Greek and Greek Cypriot EU Parliamentarians who wanted Turkey to open her ports to Greek Cypriot Side at the end of this year, the massacre toward Turks in Cyprus and Greek Colonel Junta in Greece .

Minister Bildt stated that the only decision of EU is not about the ports there are other decisions as well and they work on all decisions to make them work. So that with this sentence he indirectly reminded the decision of direct trade and lifting the isolations imposed on the Turkish Cypriots which said ‘yes’ to the Annan Plan.

On the other hand as an answer to a Parliamentarian which said ‘ Turkey invaded an EU Member Country’ he reminded the pre 1974 massacres.

GREEK CYPRIOT POLICE STOPS KOREAN SHIP FOR PASSING FROM FAMAGUSTA PORT AND ARRESTS 4 ARABIC CREW

Greek Cypriot Police stopped a Korean People’s Republic ship, with the reason of loading goods from Famagusta Port , and arrested its 4 Arabic crew.

The ship, which was settled to go Port Side Harbour of Egypt, was blocked around Portara region of South Cyprus and the Greek Cypriot Police and customs authorities carried out a search at the Korean Ship, says the Greek Cypriot radio, RIK.

4 people from the crew, 3 from Syria and 1 from Lebanon came up in the court with the reasons of “Entering the Republic of Cyprus territories, the closed Famagusta Port, without the permission of the Immigration Office, keeping customs-free goods and avoiding to pay tariff and consumption tax. The Greek Cypriot Court decided to imprison the crew for 8 days.

TRNC RAISES FROM 106TH RANK TO 95TH RANK IN THE “DOING BUSINESS INDEX”, CARRIED OUT BY YAGA FOR THE SECOND TIME, WITH THE WORLD BANK METHOD

TRNC rises from 106th rank to 95th rank in the “Doing Business Index”, Carried Out by YAGA for the Second Time, with the World Bank Method.

YAGA stated that several indicators and reports gained importance, such as “Doing Business Index” and “Competitiveness Index” that is arranged in the country, in order to observe the investment climate and countries to become prominent.

motorino radicale
29-07-09, 13:05
News From Vietnam

Police arrest UBCV monk Thich Vien Dinh in Binh Dinh and prevent UBCV leaders from attending Memorial Service of late Patriarch Thich Huyen Quang

PARIS, 23 July 2009 (IBIB) - This morning, Security Police arrested Venerable Thich Vien Dinh, Secretary General of the outlawed Unified Buddhist Church of Vietnam (UBCV) in Binh Dinh Province, where he had come to attend a Memorial Service for the late UBCV Patriarch Thich Huyen Quang. According to the Lunar calendar followed by Vietnamese Buddhists, today marks the first anniversary of the Patriarch’s death. It is a most important ceremony for all UBCV followers.

Thich Vien Dinh, Superior monk at Giac Hoa Pagoda in Saigon where the UBCV holds its Secretariat, arrived in Binh Dinh yesterday morning (22.7.2009) from Saigon. Immediately after he arrived at the Thap Thap Monastery, where he is also Superior monk, he was handed a summons by the local Security Police. They ordered him to report for questioning at 8.00am the next day (23.7.2009) concerning “slanderous articles posted on the Internet against the Socialist Republic of Vietnam”.

Thich Vien Dinh told Police he could not report for questioning because he had to attend the Memorial Service at the Nguyen Thieu Monastery. Later, the Head of the Binh Dinh Board of Religious Affairs arrived, and threatened to expel Thich Vien Dinh from Binh Dinh at 6.30am today (23.7.2009) if he refused to comply. Given the deep significance of this Memorial ceremony, Thich Vien Dinh decided to disregard Police orders and attend the service at the Nguyen Thieu Monastery. He was arrested this morning as he prepared to leave.

Security Police also surrounded many key UBCV Pagodas in the central and southern provinces, preventing UBCV leaders from attending the service. The current UBCV Patriarch Thich Quang Do, as well as the heads of 20 UBCV Provincial Committees were unable to travel to Binh Dinh.

The late UBCV Patriarch Thich Huyen Quang died under effective house arrest at the Nguyen Thieu Monastery on 5th July 2008, after spending almost 30 years under detention for his outspoken appeals for religious freedom, human rights and democratic reforms. Following Thich Huyen Quang’s death, the Government and the State-sponsored Vietnam Buddhist Church tried to impose a State funeral under Communist Party auspices in order to “prove” Vietnam’s respect of religious freedom. However, faced with the determined opposition of UBCV members, led by Venerable Thich Quang Do, and widespread protests from the international community, the government was forced to step down. Ten thousand UBCV monks, nuns and followers braved Police harassments and threats to attend the funeral in Binh Dinh.

Mr. Vo Van Ai, UBCV International Spokesman and Director of the Paris-based International Buddhist Information Bureau said: “Vietnam denied freedom to Thich Huyen Quang during his lifetime, and they continue to deny his followers the right to commemorate his death. The authorities should immediately release Thich Vien Dinh and uphold its commitments to respect religious freedom in Vietnam.” --

motorino radicale
29-07-09, 13:06
Nothing But Flowers

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Here we stand
Like an Adam and an Eve
Waterfalls
The Garden of Eden
Two fools in love
So beautiful and strong
The birds in the trees
Are smiling upon them
From the age of the dinosaurs
Cars have run on gasoline
Where, where have they gone?
Now, it's nothing but flowers

There was a factory
Now there are mountains and rivers
you got it, you got it

We caught a rattlesnake
Now we got something for dinner
we got it, we got it

There was a shopping mall
Now it's all covered with flowers
you've got it, you've got it

If this is paradise
I wish I had a lawnmower
you've got it, you've got it

Years ago
I was an angry young man
I'd pretend
That I was a billboard
Standing tall
By the side of the road
I fell in love
With a beautiful highway
This used to be real estate
Now it's only fields and trees
Where, where is the town
Now, it's nothing but flowers
The highways and cars
Were sacrificed for agriculture
I thought that we'd start over
But I guess I was wrong

Once there were parking lots
Now it's a peaceful oasis
you got it, you got it

This was a Pizza Hut
Now it's all covered with daisies
you got it, you got it

I miss the honky tonks,
Dairy Queens, and 7-Elevens
you got it, you got it

And as things fell apart
Nobody paid much attention
you got it, you got it

I dream of cherry pies,
Candy bars, and chocolate chip cookies
you got it, you got it

We used to microwave
Now we just eat nuts and berries
you got it, you got it

This was a discount store,
Now it's turned into a cornfield
you got it, you got it

Don't leave me stranded here
I can't get used to this lifestyle

motorino radicale
11-08-09, 19:26
7.31.2009
Sul caso di Chico Forti
VEL0765 3 POL /R01 /ITA
Caso Forti, Santini (Pdl): Berlusconi intervenga presso Obama
Roma, 29 LUG (Velino) - Richiamare il governo italiano alle sue responsabilita', creando le condizioni per consentire ad Enrico Forti di dimostrare la sua innocenza. È quanto oggi, nel corso di una conferenza stampa che si e' tenuta a Palazzo Madama, ha chiesto il senatore del Pdl Giacomo Santini, vicepresidente vicario della Commissione per le Politiche dell'Unione Europea, insieme al senatore Marco Perduca. "Non chiediamo il rimpatrio di Forti - ha precisato il senatore -, ma e' evidente che dopo aver esperito tutte le possibili opzioni adesso e' necessario un intervento di rilievo, del presidente Berlusconi, nei confronti dell'amministrazione Obama al fine di ottenere la riapertura del processo". La vicenda, che e' stata oggetto della conferenza stampa, si riferisce ad Enrico Forti, imprenditore italiano, attualmente condannato all'ergastolo per omicidio e detenuto da dieci anni nel carcere di Miami. Una condanna che per il senatore Santini e' "del tutto infondata" e "basata su indizi e non prove". "Abbiamo prove inconfutabili - ha continuato a spiegare il senatore Giacomo Santini - che dimostrano come il processo nei confronti di Forti sia stato manipolato. C'e' piu' di una ragione per ritenere che sia la difesa che l'accusa fossero colluse. Innocenza che pero' finora non e' stata potuta provare visto che dopo sei appelli, un ricorso alla Corte federale - dice ancora Santini - siamo arrivati ad un punto morto". Da qui la richiesta al presidente Berlusconi di un suo "autorevole" intervento presso l'amministrazione americana. Nel corso delle conferenza stampa, inoltre, e' stato diffuso un messaggio sonoro dello stesso Forti, che ha lanciato il suo appello affinche' non sia abbandonato e la sua battaglia per la ricerca della verita' non sia dimenticata. (com/udg) 291806 LUG 09 NNNN

CASO FORTI: SANTINI-PERDUCA, NO A VICENDA BIS SACCO-VANZETTI
(ANSA) - TRENTO, 29 LUG - 'Evitare che si crei un altro caso simile a quello di Sacco e Vanzetti, quando ci si accorse dell'innocenza dei due italiani dopo averli giustiziati'. Lo hanno detto i senatori Giacomo Santini (Pdl) e Marco Perduca (Pd) chiedendo, in una conferenza stampa, l'intervento straordinario del Governo per ottenere la riapertura del processo dell'imprenditore trentino Enrico (Chico) Forti, detenuto da dieci anni in un carcere duro di Miami con l'accusa di omicidio e la condanna all'ergastolo. Il giornalista Pietro Porcella ha ricordato le ragioni dell'ostilita' manifestata nei confronti del trentino dalla polizia americana, a causa di una serie di servizi, giudicati eccessivamente critici, in merito al delitto Versace. ' Forti e' stato condannato all'ergastolo, senza alcuna possibilita' di condizionali.Perduca ha ricordato anche i casi di altri 3.000 italiani che si trovano rinchiusi nelle carceri del mondo, senza tutele da parte dell'Italia.L'imprenditore italiano ha continuato a proclamarsi innocente del delitto che gli fu addebitato dieci anni fa e chiede di poterlo dimostrare con le prove che, allora, non gli fu concesso di esibire. Enrico Forti fu condannato dopo 25 giorni di processo con un rito poco trasparente e legittimi sospetti di collusione tra accusa e difesa, hanno chiarito Santini e Perduca. Inutilmente i familiari hanno percorso tutte le possibili strade dei ricorsi in sede giudiziaria. Ora sono arrivati alla Corte Suprema di Giustizia ma, senza un intervento politico di alto livello, le speranze non sono molte. (ANSA).

USA: SENATORI SU CASO FORTI, BERLUSCONI FACCIA PRESSING SU OBAMA PER RIAPRIRE IL PROCESSO =
SANTINI E PERDUCA, L'IMPRENDITORE ITALIANO CONDANNATO ALL'ERGASTOLO INGIUSTAMENTE RISCHIA DI FARE LA FINE DI SACCO E VANZETTI Roma, 29 lug. - (Adnkronos) - Un gruppo di senatori guidati da Giacomo Santini, Marco Perduca e Silvia Velo rivolgono al presidente del Consiglio un appello affinche' faccia pressing su Obama per ottenere la riapertura del processo per Enrico Forti. L'imprenditore italiano di Trento, dopo un processo durato 25 giorni, il 15 giugno 2000 e' stato condannato all'ergastolo negli Usa con l'accusa di omicidio di primo grado ai danni di Dale Pike, il figlio di un albergatore di Ibiza con il quale Forti aveva in corso una trattativa per l'acquisto di un albergo. Forti si trova recluso ormai da dieci anni in un carcere di massima sicurezza nelle paludi delle Everglades.Una condanna che, secondo i senatori che si stanno occupando della vicenda e' "del tutto infondata. Abbiamo prove inconfutabili -ha detto il senatore Giacomo Santini in una conferenza stampa a Palazzo Madama- che il processo a Forti e' stato manipolato. Abbiamo ragione di credere che difesa e accusa fossero colluse". C'e' un ampio dossier nel quale il gruppo di senatori dimostrerebbe l'innocenza di Forti."Ma dopo sei appelli, un ricorso alla Corte federale -dice ancora Santini- siamo arrivati ad un punto morto. Per cui ora solo un intervento politico di alto livello potrebbe aiutarci a sbloccare la situazione e ad impedire la distruzione di una persona". Da qui l'appello dei senatori a Silvio Berlusconi affinche' intervenga direttamente con il presidente degli Usa. Un appello, quello per Forti che, come hanno spiegato i senatori in conferenza stampa, sarebbe un modo per dimostrare che "il governo italiano ha a cuore la sorte di tutti i 3.000 italiani rinchiusi nelle carceri in giro per il mondo perche' la sensazione -ha detto Marco Perduca- e' che nei confronti di queste persone il nostro governo non brilli per interessamento".(segue) (Red-Alb/Col/Adnkronos) 29-LUG-09 13:45
Posted by perdukistan at 4:47 AM

motorino radicale
11-08-09, 19:26
8.05.2009
Immigrazione: Stupisce la solerzia con la quale la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione del nostro esposto sui respingimenti de
Roma, 4 agosto 2009

• Dichiarazione di Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti, Marco Perduca e Donatella Poretti, parlamentari radicali eletti nelle liste del PD
Ci sorprende e rammarica il fatto che la Procura della Repubblica di Roma abbia deciso di archiviare, in tempi brevissimi e senza aver svolto alcuna attività di indagine, il nostro esposto in merito ai respingimenti dei potenziali richiedenti asilo attuati in questi mesi dal Ministro Maroni. Restiamo infatti convinti che il nostro Governo, nel riammettere con l’uso della forza i migranti in Libia, Paese che non ha firmato la Convenzione di Ginevra e che continua impunemente a calpestare in modo violento e sistematico i diritti umani dei potenziali rifugiati, stia violando tutti gli obblighi internazionali in materia di asilo. Respingere le barche che arrivano nel nostro Paese non rappresenta, come sostiene la Procura di Roma, un atto di natura politica in quanto tale insindacabile in sede penale, proprio perché trattasi di attività che rende praticamente impossibile l’accesso alla richiesta d’asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno. Il Governo italiano, il Primo Ministro ed il Ministro degli Interni, hanno assolutamente ragione quando dicono che non tutte le persone che arrivano in Italia hanno diritto ad ottenere lo status di rifugiato; tuttavia, quelle stesse persone hanno certamente diritto a chiederlo e, con i respingimenti, questo diritto viene loro negato, così come viene negata la possibilità che le loro ragioni siano valutate secondo i principi dei diritti umani. Nel rimanere in attesa delle determinazioni che sul punto prenderà il Tribunale dei Ministri, ci conforta sapere che la nostra valutazione sull’operato del Ministro dell’Interno trovi pieno riscontro nelle considerazioni svolte in queste settimane dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e, soprattutto, dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, il quale ha recentemente indirizzato una lettera al Governo italiano per avere chiarimenti sul trattamento riservato a 82 migranti respinti in Libia lo scorso 1° luglio; lettera nella quale la stessa UNCHR denuncia proprio la mancata verifica dei requisiti per il diritto d’asilo prima di operare i respingimenti ed il ricorso all’uso della forza contro i migranti da parte del Ministro Maroni, con ciò chiedendo all’Italia il rispetto della normativa internazionale.
Posted by perdukistan at 5:05 AM

motorino radicale
11-08-09, 19:27
8.06.2009
TRNC NEWS HEADLINES

LEADERS SHALL COME TOGETHER AND COMPLETE FIRST ROUND OF TALKS TODAY

The first round of full-fledged talks aimed at reaching a comprehensive solution to the Cyprus Problem will be completed today. The first round of talks conducted between President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot leader Demetris Christofias will be completed when the two leaders meet tomorrow. The second phase of the talks will be resumed on the 3rd of September following a three week summer break.

The UN Secretary General’s Special Advisor to Cyprus met with the Greek Cypriot leader Demetris Christofias the day before yesterday and speaking after the meeting, the UN Special Advisor said that he was still ‘cautiously optimistic’ regarding a solution to the Cyprus Problem.

He said that there was good will on both sides towards reaching an agreement, adding that it will be exactly one year since the talks began when the two leaders resume the talks on the 3rd of next month.” I use these meetings to talk through the issues with the two leaders so that I understand their perspectives and the issues they’re dealing with” said Downer.

Earlier on Monday, the UN Special Advisor was received by President Mehmet Ali Talat. The UN envoy had told reporters at the end of that meeting that the UN Secretary General Ban Ki Moon was very satisfied with the ongoing negotiations process.

ERCAKICA: “EXACT METHODOLOGY AND PROGRAM OF NEGOTIATIONS PROCESS THAT WILL BE FOLLOWED DURING SECOND ROUND OF TALKS IS HOPED TO BE DECIDED”

Presidential spokesperson Hasan Ercakica gave his weekly press briefing at the Presidential Palace and informed the press about the development on the Cyprus negotiations process.

Ercakica announced that during today’s meeting between President Mehmet Ali Talat and the leader of the Greek Cypriot Administration Dimitris Christofias the first phase of the Cyprus negotiations process is expected to be concluded. During today’s meeting the exact methodology and the program of the negotiations process that will be followed during the second round of talks is hoped to be decided on also, said Ercakica.

Stating that the Turkish side will be taking full advantage of the break that is to be given to the talks between the 6th of August and the 3rd of September, the Presidential spokesman said that they will be informing the political parties at the TRNC Parliament and officials of the Republic of Turkey of the developments and exchange views regarding the process.

Referring to the works being carried out at the Yesilirmak crossing point, Hasan Ercakica said today an exercise will be carried out regarding the emergency crossings of ambulances.

‘An ambulance from the TRNC and one from the South will be crossing over tomorrow’, said Ercakica and added that ‘in the meantime the UN has been conducting the necessary research for the construction of the road that will be built in the area’.

He also announced that a sub committee is meeting today to discuss the prevention of the television and radio frequency problems that are being experienced between the North and the South of the island.

Answering journalists’ questions at the end of the briefing, the Presidential spokesman said that a date hadn’t yet been made as to when President Talat and the UN Secretary General Ban Ki Moon will meet but he did confirm that President Talat and Dimitris Christofias may be meeting with the UN Secretary General in New York or at another location.

Reiterating that the Turkish side gave great importance to the United Nations active role during the Cyprus negotiations process, Mr. Ercakica said ‘the UN’s support to the second phase of the Cyprus talks that will begin on the 3rd of September is very important for the continuation of the Cyprus negotiations process.

CALL FROM ASSOCIATION OF MARTYRS FAMILIES TO USA AMBASSADOR: ‘GO HOME MR. URBANCIC’

Stating that USA Ambassador to Lefkosa Frank Urbancic said ‘Turkish Cypriots are not Turkish’, President of Association of Martyrs Families Ertan Ersan criticised this and said ‘Go Home Mr. Urbancic’.

Ersan added that Urbancic made a mistake by discussing Turkish Cypriot peoples’ being Turkish or not because Turkish Cypriot people resisted in Cyprus towards all kind of cruelty and massacre for years and protected their identity. Ersan invited USA representative to visit the Associations and meet with the historical realities.

ERENKOY RESISTANCE AND MARTYRS SHALL BE COMMEMORATED IN ERENKOY

It was stated that Erenkoy resistance, which is essential part of struggle of the Turkish Cypriots towards Greek Cypriot-Greece attacks, and martyrs will be commemorated on 8th August, Saturday in Erenkoy with a ceremony and other activities.

Moreover, it was stated that President Mehmet Ali Talat will participate in the 45. Anniversary of Erenkoy Resistance which will start at 10:00.
Posted by perdukistan at 7:57 AM

motorino radicale
11-08-09, 19:27
8.07.2009
se per BERLUSCONI, la questione coloniale e' chiusa resta aperta quella del rispetto dello stato di diritto internazionale. Almeno si compensino gli i

Se per il Presidente Berlusconi l'Italia 'ha chiuso la questione coloniale con la Libia e quindi dalla festa delle vendetta si e' passati alla festa dell'amicizia' - e dell'unita' - resta aperto il capitolo della violazione del diritto internazionale in merito ai "respingimenti" che negano patentemente la possibilita' per migliaia di persone di potersi avvalere del diritto riconosciuto dalla Repubblica italiana che ha ratificato la Convenzione sui rifugiati di poter richiedere l'asilo a causa di persecuzioni da cui fuggono.

I radicali, che lo hanno osteggiato per mesi, hanno sempre ritenuto che il trattato Italia-Libia fosse un'intermediazione del Governo per procacciare affari alle partecipate statali che da sempre dettano buona parte della nostra politica estera che cancellava la possibilita' di anteporre le norme internazionali alle convenienze commerciali. Prova ne sono i contratti miliardari per Finmeccanica ed Eni".

Dopo aver fatto gli interessi delle oligarchie adesso il Governo, pensi ai profughi e alle imprese italiana cacciate dalla Libia, e' una necessaria riduzione del danno, seppur circoscritta a nostri concittadini, inferto alla protezione e promozione dei diritti umani con la ratifica del Trattato. Si usi anche in questo caso il meccanismo dell'IRES creato per finanziare le nostre multinazionali in Libia.
Posted by perdukistan at 11:31 AM

motorino radicale
10-01-10, 16:08
8.31.2009
patti con Gheddafi non stroncano traffico, fare luce sui protocolli aggiunti al trattato Italia-Libia. Perché Italia non ratifica convenzione internaz
Quanti e quali altri patti son stati firmati con Tripoli dopo la ratifica del trattato Italia-Libia? In linea col diritto internazionale? L'accordo celebrato in pompa magna da Berlisconi ieri in Libia non tocca minimamente la lotta al traffico di esseri umani; esso prevede infatti solo iniziative di monitoraggio satellitare di un confine sterminato, da effettuarsi col sostegno economico, mai confermato, dell'Ue; si tratta principalmente di un atto di intermediazione commerciale del governo tra la dittatura libica e i poteri forti italiani, non un protocollo di collaborazione bilaterale sulla migrazione come invece ci vogliono far credere tutti coloro che nel PdL e PD hanno cercato altri argomenti a favore della sua immediata entrata in vigore.

motorino radicale
10-01-10, 16:10
Difesa: Senatori Radicali interrogano La Russa sul perché, per come e costi del “pianeta difesa”

Difesa: Senatori Radicali interrogano La Russa sul perché, per come e costi del “pianeta difesa”

In un’interrogazione urgente i Senatori Radicali eletti nelle liste del Pd Marco Perduca e Donatella Poretti hanno chiesto oggi delucidazioni circa il cosiddetto progetto “pianeta difesa” soffermandosi in particolare su quali siano in effetti le finalità, gli argomenti e le attività del “progetto difesa”; sui costi di tale esperimento; le eventuali modalità di monitoraggio e valutazione del raggiungimento degli scopi prefissi dall’esperimento che potrebbero trasformarlo in una attività permanente, nonché una valutazione dei costi benefici dell’iniziativa;

“A fronte della necessità di avviare una radicale riforma del comparto difesa che ponga al centro della riorganizzazione la promozione di un esercito europeo pronto a essere impiegato in missioni internazionali, il Ministro La Russa lancia il “pianeta difesa” secondo il quale, in due settimane, si dovrebbero avvicinare i giovani all’esercito. Invece di porsi un problema strutturale, si distraggono attenzioni e professionalità su iniziative di facciata che persistono nel mantenere il nostro esercito mal equipaggiato, mal utilizzato nel pattugliamento delle città o piantonamento delle ambasciate, e senza la possibilità di poter agire ogni qual volta la difesa del diritto internazionale e l’imposizione della pace e sicurezza internazionale siano richieste all’Italia della Nazioni unite o dall’Ue.”

Interrogazione urgente scritta al Ministro della Difesa

Dei Senatori Perduca e Poretti

Considerato che

In data 22 luglio 2009 il Gabinetto del Ministro della Difesa ha comunicato che, a titolo sperimentale, dal 14 al 26 settembre p.v. avrà esecuzione il progetto “Pianeta Difesa” che prevede il soggiorno presso le caserme di Brunico e Dobbiaco di 100-150 giovani (di cui 30 ragazze) di età compresa tra 18-25 anni, che siano di sana e robusta costituzione e che non abbiano pendenze penali.

secondo le intenzioni del Ministro ribadite sempre alla stampa il 5 settembre scorso si tratta di un progetto che faceva parte delle sue intenzioni fin dall’inizio della legislatura quello di far “vestire la divisa” a giovani che sono interessati a “entrare in contatto con il mondo militare”.

Il Ministro ha chiesto che la scelta di questi giovani sia effettuata dall’Associazione Nazionale Alpini;

l’ANA ha annunciato sul proprio sito internet Giovani (18-25 anni) per 2 settimane in divisa con gli alpini :: Ana: sito ufficiale Associazione Nazionale Alpini :: sito ufficiale Associazione Nazionale Alpini (http://www.ana.it/index.php?name=News&file=article&sid=7082) che in una fase successiva “verranno diramati ulteriori dettagli relativi al programma addestrativo a ai trasporti per raggiungere la sede di Brunico”, non appena essi perverranno e che “ulteriori precisazioni saranno inviate non appena perverranno dall’Autorità competente”;

che nella dichiarazione che i giovani devono obbligatoriamente firmare si deve dichiarare di “essere a conoscenza delle finalità, degli argomenti e delle attività del “progetto difesa”, ma che questi stessi non sono reperibili né sul sito del Ministero né su quello dell’ANA;

si chiede di sapere

quali siano in effetti le finalità, gli argomenti e le attività del “progetto difesa”;

i costi di tale esperimento;

le eventuali modalità di monitoraggio e valutazione del raggiungimento degli scopi prefissi dall’esperimento che potrebbero trasformarlo in una attività permanente, nonché una valutazione dei costi benefici dell’iniziativa;

motorino radicale
10-01-10, 16:10
9.07.2009
Perché la Rai non garantisce copertura legale a ‘Report’?
Per una volta che esiste una trasmissione RAI svolge attività da ‘servizio pubblico’ in un’azienda che si caratterizza sempre più come un partito politico con correnti e scontri volti a escludere i nemici quanto i temi e gli approfondimenti di stretta attualità, si viene a sapere che non verranno coperte le spese legali per difendere i giornalisti da possibili cause portate avanti dai soggetti al centro delle inchieste della trasmissione. Occorre che la RAI spieghi pubblicamente quali siano i motivi politici ed economici di questo grave precedente, per questo con la Senatrice Poretti abbiamo depositato un’interrogazione al Ministro Tremonti".


Interrogazione scritta al Ministro dell’Economia e Finanze

Dei senatori Perduca e Poretti

Considerato che:

Secondo quanto riportato dalla stampa all’inizio del mese di settembre la Rai avrebbe deciso di non garantisce più ai giornalisti della trasmissione ‘Report’ la copertura legale.

La trasmissione negli anni si è segnalata per attività di giornalismo investigativo, pienamente da considerarsi come vero e proprio “servizio pubblico”, dimostrandosi particolarmente attivi nel denunciare le illegalità nonché spesso il malfunzionamento delle istituzioni.

a seguito di tali inchieste i giornalisti della trasmissione ‘Report’ sono esposti a forti pressioni, probabilmente anche politiche, nonché ad azioni legali di vario genere e di sicura entità significativa

si chiede di sapere
- quali siano le motivazioni che hanno spinto l’azienda a sospendere la copertura legale per i giornalisti della trasmissione ‘Report’
- a quanto ammontino i costi sostenuti in passato
- quale e quanti cause siano state perse dalla trasmissione dall’inizio della sua programmazione.

motorino radicale
10-01-10, 16:12
9.08.2009
Tessera tifoso, Perduca-Staderini: scelta folle. Maroni ha mentito agli italiani. Faremo disobbedienza civile
Dichiarazione di Marco Perduca, senatore Radicale eletto nelle liste del PD e di Mario Staderini, della Direzione Nazionale di Radicali Italiani

Il Prefetto di Roma, secondo cui l’accesso di chiunque allo stadio Olimpico sarà condizionato al possesso della Tessera del tifoso, smentisce quanto sino ad oggi dichiarato dal Ministro degli Interni.

Il nulla osta della Questura sarà necessario quindi non solo per chi va in trasferta ma per tutti.

Maroni renda pubblica la direttiva di cui parla il Prefetto e spieghi perché sino ad oggi ha mentito agli italiani.


Si tratta di una scelta folle ed immotivata, destinata a creare confusione e pericoli.

È sempre più evidente come l’applicazione delle leggi speciali in materia di manifestazioni calcistiche, già di per sé fuori dalla Costituzione, sia contraddittoria e caratterizzata da anomale zone d’ombra.
Di fronte al proseguire di scelte irragionevoli da parte di chi vuole, utilizzando norme illiberali, imporre un tifo di Stato e svolte autoritarie nella società civile , non potremo che porre in essere, da nonviolenti, doverose azioni di disobbedienza civile.
Posted by perdukistan at 12:52 PM 0 comments Links to this post
RAI: su caso Report si chiarisca ufficialmente. Una Rai golpista non merita canone
Anche a seguito della presentazione di un’interrogazione parlamentare preparata con la Senatrice Poretti, da ambienti della direzione generale della Rai si è fatto notare che 'non esiste alcuna questione Report: trattiamo Report come tutte le altre trasmissioni'. Non mi pare che una nota stampa possa esser ritenuta una risposta sufficiente anche perché non chiarisce alcunché.

Alla Rai, complice una Commissione parlamentare di vigilanza prima bloccata per mesi da veti partitocratici, poi “distratta” da altro che non fosse il rispetto della legalità costituzionale, sempre sorda alle sollecitazioni nonviolente dei Radicali, Marco Beltrandi in primis, son riusciti nell’impresa golpistica di cancellare qualsiasi dibattito politico prima durante e dopo le campagne elettorali, abbandonare a se stessi i giornalisti di una delle poche trasmissioni da vero e proprio servizio pubblico sarebbe l’ultima goccia per lanciare campagna di massa contro il canone.

In attesa che il Ministro Tremonti risponda all’interrogazione dei Radicali, occorre quindi che dalle solite dichiarazioni ‘degli ambienti’ si passi a una presa di posizione chiara da parte del Direttore Generale in merito alle indiscrezioni uscite nei giorni scorsa circa la mancata copertura legale da parte dell'azienda per i giornalisti del programma di Milena Gabanelli.

motorino radicale
10-01-10, 16:13
9.09.2009
Tessera tifoso, Perduca-Staderini: è un invenzione del Ministero, la legge non ne parla. Perché schedare tutti se è sufficiente una black list?
Tessera tifoso, Perduca-Staderini: è un invenzione del Ministero, la legge non ne parla. Perché schedare tutti se è sufficiente una black list?

Roma, 9 settembre 2009

• Dichiarazione di Marco Perduca, senatore Radicale eletto nelle liste del PD e di Mario Staderini, della Direzione Nazionale di Radicali Italiani

Nonostante le tardive smentite del Viminale, la situazione rimane confusa.

L’art 9 della legge 41/07 parla chiaro: i club di calcio non possono vendere biglietti ai cittadini che sono stati nella loro vita oggetto di diffida o di condanna in primo grado per reati da stadio.

Quindi sia ai tifosi di casa che in trasferta.

Sarebbe sufficiente che la Prefettura comunicasse alle società la “black list” con l’elenco dei diffidati per evitare che ad essi vengano venduti i biglietti.

Il Ministero dell’Interno ha preferito invece inventarsi la “tessera del tifoso”, di cui la legge non parla mai, con il suo poliziesco ed inutile meccanismo del nulla osta preventivo delle questure.

Per capire perché si è scelto di sottoporre a controllo di polizia centinaia di migliaia di tifosi anziché limitarsi a comunicare ai club una black list di poche migliaia, insieme alla senatrice Donatella Poretti abbiamo presentato due interrogazioni al Ministro Maroni, anche per chiedere conto delle interpretazioni contraddittorie della legge che già avvengono in giro per l’Italia.

La vicenda di Siena-Roma è esemplare: il Ministero prima vieta la trasferta e poi la autorizza a condizione di viaggiare con il pulmann pagato dalla AS Roma, nonostante l’art. 8 della legge 41/07 vieti ai club qualsiasi sovvenzione ai tifosi.

Norme cervellotiche ed illiberali non si applicano arbitrariamente, si riformano.




LEGGE 41/07



Art. 8.
Divieto di agevolazioni nei confronti di soggetti destinatari dei provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401.

E' vietato alle società sportive corrispondere in qualsiasi forma, diretta o indiretta, a soggetti destinatari di provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n, 401, o di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura, ivi inclusa l'erogazione a prezzo agevolato o gratuito di biglietti e abbonamenti o titoli di viaggio. E' parimenti vietato alle società sportive corrispondere contributi, sovvenzioni, facilitazioni di qualsiasi genere ad associazioni di tifosi comunque denominate.



Art. 9.
Nuove prescrizioni per le società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio

1. E' fatto divieto alle società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso, di cui al decreto del Ministro dell'interno in data 6 giugno 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30 giugno 2005, di emettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.

2. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, sono definite, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le modalità di verifica, attraverso la questura, della sussistenza dei requisiti ostativi di cui al comma 1 dei nominativi comunicati dalle società sportive interessate.

3. Alle società che non osservano il divieto di cui al comma 1 e' irrogata dal prefetto della provincia in cui la società ha sede legale la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 20.000 a 100.000 euro. Per quanto non previsto dal presente articolo si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni.
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Firenze: ore 10.45, conferenza stampa dei radicali su Garante regionale e amnistia
Firenze: ore 10.45, conferenza stampa dei radicali su Garante regionale e amnistia

Giovedi' 10 settembre l'Associazione Radicale fiorentina Andrea Tamburi convoca una conferenza stampa al caffe' storico Giubbe Rosse per fare il punto sulle carceri della Toscana, l'istituzione di un garante per la tutela dei diritti dei detenuti e la proposta di Marco Pannella di concedere un'amnistia generale. Partecipano l Segretario della Tamburi Giancarlo Scheggi e il Senatore Radicale Marco Perduca eletto in Toscana nelle liste del Pd.


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Omofobia: Radicali alla fiaccolata sui ponti di Firenze. Contro tutte le discriminazioni serve Stato di Diritto
I Radicali fiorentini dell'Associazione Andrea Tamburi sono tra i co-promotori della fiaccolata anti-omofobia sui ponti fiorentini di stasera. Tra i presenti oltre a segretario locale Giancarlo Scheggi anche il Senatore Marco Perduca eletto in Toscana nelle liste del Pd.

"Occorre passare dalla solidarieta' verso chi oggi e' discriminato e vittima di violente aggressioni alla mobilitazione perche l'affermazione delle identita' di genere e l'orientamento sessuale possano essere liberta' riconosciute per legge. Solo garantendo la piena cittadinanza per tutti si potranno dare risposte agli attacchi omofobici che consegnano il primato di maglia nera in Europa per la tutela delle libere scelte della comunita' LGBT".

motorino radicale
10-01-10, 16:13
9.10.2009
Lettera inviata a La Stampa sull'ora di religione

Caro Direttore,

Correndo il rischio di abbassare il livello del dibattito sulle richieste vaticane di far tornare obbligatoria, o comunque mantenere come esclusivamente cattolica, l'ora di religione nelle scuole italiane, credo che occorra approfondire un aspetto che troppo spesso viene trascurato quando ci si incammina sul tortuoso sentiero della tutela delle "radici cristiane" del nostro paese, quello dello status dei professori di religione.

Gli oltre 20000 isegnanti attivi in Italia oggi per "spiegare" la Bibbia a chi ne fa richiesta son nominati dalla Conferenza Episcopale Italiana e successivamente confermati e pagati dallo Stato - godendo tra l'altro di un trattamento salariale leggermente migliore delle miserie riservate al corpo docente italiano. Un peculiare incrocio di assunzioni di responsabilita'.

Ora, posto che potrebbe far parte della formazione di uno studente anche l'approfondire la storia e le caratteristiche che attengono alla dimensione spirituale, ma di tutte le spiritualita' e non solo di quelle monoteistiche, quel che risulta mal digeribile e' che si debba privilegiarne una, e una sola, a tal punto da assumersene pubblicamente i costi del suo "insegnamento" senza poter valutare le competenze dei docenti.

Il mio avo radicale e conterraneo Ernesto Rossi quando interrogato su questioni clericali rispondeva "gratta gratta, sotto c'e' sempre la roba". A costo di praticare il dubbio liberale oltre ogni ragionevole limite, e contro la preveggente saggezza rossiana, perche' non proporre una prova quinquennale di ritorno obbligatorio dell'ora di religione ma con lo stipendio a carico dello Stato straniero che la ritiene necessaria? Gia' agli italiani viene tolto con destrezza l'8xmille continuare a sottrarre anche centinaia di milioni a una scuola disastrata mi parrebbe un vero peccato mortale.

Marco Perduca

Senatore Radicale eletto nelle liste del Pd

motorino radicale
10-01-10, 16:14
9.11.2009
NO VATICA NO TALIBAN
Anniversario della Breccia di Porta Pia: la Questura di Roma vieta per la prima volta ai radicali il percorso della marcia anticlericale
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Gay, Rovasio e Perduca: Comune, Provincia e Regione si costituiscano parte civile per ragazzo pestato in centro a Firenze
Dichiarazione del Senatore Radicale Marco Perduca, eletto in Toscana nelle liste del Pd e Sergio Rovasio Segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti

Nell'esprimere tutta la nostra solidarieta' e vicinanza al ragazzo brutalmente aggredito la notte del 9 scorso e ai suoi cari, ci appelliamo alle istituzioni locali Comune, Provincia e Regione con le quali avevamo co-promosso la fiaccolata sui ponti fiorentini, affinche' si costituiscano parte civile nella denuncia per aggressione. Dalle parole occorre iniziare a passare ai fatti, vista la grande partecipazione popolare di mercoledì scorso sicuramente interpreterebbero l'attenzione cittadini alla lotta contro ogni discriminazione. Contiamo di poter visitare la vittima dell'aggressione nei prossimi giorni.

motorino radicale
10-01-10, 16:14
9.12.2009
Tessera tifoso. Perduca eStaderini: i dirigenti di serie A ce l’hanno? Per Domenica foto di gruppo
Dichiarazione di Marco Perduca, senatore Radicale eletto nelle liste del PD, e di Mario Staderini, della Direzione nazionale di Radicali Italiani


Anche questo fine settimana alcune partite si giocheranno con il divieto di accesso per chi è privo della tessera del tifoso o non risiede nella città ospitante.

Ricordiamo che qualora i dirigenti sportivi delle squadre che giocheranno in trasferta fossero presenti senza la tessera del tifoso o nel settore autorità anziché nel settore ospiti, si potrebbe configurare il reato di cui all’art 650 codice penale.


Invitiamo dunque in particolare i Presidenti ed i direttori sportivi, in particolare di Roma, Cagliari e Bari, a fare una foto di gruppo mostrando la loro tessera del tifoso e chiediamo ai cittadini presenti allo stadio di documentare se li vedranno nel settore ospiti, come i provvedimenti prefettizi sembrano imporre, oppure in tribuna autorità.


Quanto a Siena-Roma, per evitare che si compiano abusi perseguibili dalla magistratura, chiediamo al Ministro Maroni di conoscere se è conforme a legge la notizia diffusa mezzo stampa che vieta ai titolari del biglietto di recarsi a Siena con mezzi propri anziché con il “pulmann di Stato”.


Ad oggi, infatti, non abbiamo trovato alcun provvedimento d’Autorità che ne sia a fondamento.
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Gay: Radicali oggi a sit-in in Piazza Salvemini a Firenze per ragazzo aggredito brutalmente
Con l'Associazione Radicale Andrea Tamburi e la Senatrice Donatella Poretti prenderemo parte al sit-in convocato alle 19.30 in piazza Salvemini per manifestare la nostra vicinanza al ragazzo picchiato e alla sua famiglia.

Alla brutale, e a oggi ancora anonima aggressione, che possiamo testomoniare esser stata di inaudita violenza, occorre rispondere con fatti concreti: crediamo che il Sindaco debba costituirsi parte civile perche' tutta la citta' e' stata offesa. Dalla tollerante e democratica Firenze si rilanci tanto una legge nazionale sull'omofobia, quanto tutte qulle misure che garantiscono pari e certi diritti a tutti gli italiani indipendentemente dalla loro identita' di genere o orientamento sessuale come il matrimonio gay, le unioni civili e la possibilita' di cambiar nome o adottare senza dover subire discriminazioni anticostituzionali o pubblici ludibri."

Stamani Perduca e Scheggi avevano visitato il ragazzo al CTO di Careggi.

motorino radicale
10-01-10, 16:15
9.16.2009
il Governo intervenga presso Seul perché non si estradi in Cina segretario Congresso Mondiale Uiguri

Secondo quanto appreso dall'UNPO (Organizzazione dei popoli e delle nazioni non rappresentate), al cittadino tedesco di origine uygura Doluk Isa, Segretario generale del Congresso Mondiale degli Uyguri (in inglese WUC) è stato impedito l'ingresso in Corea del Sud dalle autorità sud-coreane perché iscritto in una lista internazionale di persone ritenute collaterali a organizzazioni o cause pericolose. La Cina sarebbe intenzionata a chiederne l'estradizione.

In modo del tutto arbitrario Isa, assieme a Rebya Kadeer e Arkin Alptekin, iscritti al Partito Radicale Nonviolento e entrambi auditi dal comitato per i diritti umani della Camera dei Deputati nei mesi scorsi, sono ritenuti tra i fomentatori dei disordini estivi nel Turkestan orientale, se le autorità sud-coreane dovessero concedere l'estradizione verso la Cina la sorte del Segretario del WUC sarebbe segnate: pena di morte perché nemico dello Stato. L'Italia, che ha dimostrato grande attenzione circa i diritti umani dei detenuti di origine "cinese" presenti a Guantanamo, faccia un passo presso l'Ambasciata sud-coreana a Roma e, di concerto con la Germania, presso il governo a Seaoul perché Isa possa tornare a Monaco di Baviera dove vive.
Dolkun Isa si trovava a Seul per partecipare a una riunione del World Democracy Forum, sponsorizzata tra gli altri dalla National Endowment for Democracy, la fondazione del congresso americano per la promozione della democrazia nel mondo.

motorino radicale
10-01-10, 16:20
9.17.2009
Sul mancato rispetto degli obblighi di legge
PERDUCA (PD). Domando di parlare.


PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


PERDUCA (PD). Signora Presidente, vorrei condividere con i senatori una lettera che è stata inviata nella giornata di ieri dai dirigenti dell'Associazione Luca Coscioni e che ha a che fare con la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Poiché sono in preparazione alcune manifestazioni relativamente alla libertà di espressione e dall'altra parte si ritiene che non vi sia libertà, qualcosa che sta andando avanti dal febbraio 2008 è la certezza matematica che in questo Paese, da qualsiasi parte ci si giri, politicamente parlando, il rispetto della legalità costituzionale non viene praticato quotidianamente.

La lettera è stata inviata al presidente Schifani, al Presidente della Camera e al Presidente della Commissione di vigilanza, dal segretario dell'Associazione Coscioni Marco Cappato, dal tesoriere Rocco Berardo, e dai copresidenti Maria Antonietta Farina Coscioni e Gilberto Corbellini. (Brusìo).


PRESIDENTE.Onorevoli colleghi, per cortesia, abbassate i toni mentre uscite dall'Aula.


PERDUCA (PD). In Italia sono stati abrogati di fatto gli spazi di comunicazione riconosciuti dalla legge n. 103 del 1975, che prevedeva che ai partiti, ai Gruppi rappresentati in Parlamento, alle organizzazioni associative delle autonomie locali, ai sindacati nazionali, alle confessioni religiose, ai movimenti politici, agli enti e alle associazioni politiche e culturali, a quelli nazionali, ai movimenti cooperativi giuridicamente riconosciuti nonché a gruppi etnici e linguistici e ad altri gruppi di rilevante interesse sociale che ne facciano richiesta vengono consegnati degli spazi cosiddetti dell'accesso, che sono stati in parte, negli anni passati, concessi.

Ebbene, tutto ciò ancora - ma mi è stata segnalata un'agenzia che lo smentirebbe - non è stato definito perché manca la creazione di una sottocommissione all'interno della Commissione di vigilanza RAI. Manca la sottocommissione perché, proprio come all'inizio di questa legislatura, mancava un accordo sul nome della persona che avrebbe dovuto presiederla.

Pare - avrei però bisogno di una conferma da parte della Presidenza - che il presidente Zavoli abbia deciso di convocare a oltranza l'Ufficio di Presidenza per arrivare a questa elezione. Posto che la conferma, almeno sulle agenzie, non sono ancora riuscito a trovarla, questo è l'ultimo tassello di qualcosa che va avanti, per quanto riguarda questa legislatura, dal primo giorno: si mantiene l'Italia all'oscuro della possibilità di far circolare e conoscere le idee, ma allo stesso tempo si convocano gli italiani in piazza per la libertà di informazione sabato 19 settembre, con un silenzio assordante anche da parte della maggioranza, che pare in questo caso continui a non collaborare con la Presidenza della Commissione stessa per dare finalmente la possibilità alle associazioni di avere accesso alla RAI-TV.

motorino radicale
10-01-10, 16:20
9.26.2009
Sul rispetto dei diritti umani nei confronti dei migranti da parte della Libia

Sul rispetto dei diritti umani nei confronti dei migranti da parte della Libia

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, questo è un intervento per i cultori della materia dei rapporti Italia-Libia e soprattutto dei diritti dei migranti. Chi ha avuto accesso ad un terminale delle agenzie di stampa sa che alle Nazioni Unite il colonnello Gheddafi ha parlato per un'ora e 35 minuti, quindi solo dieci minuti in meno di quanto abbia fatto quando è venuto a trovarci qui a Roma, dichiarando che il Consiglio di sicurezza dovrebbe essere rinominato Consiglio del terrore, perché siedono in quel consesso Stati che hanno le testate nucleari.

Ma non di questo voglio parlare, bensì desidero portare a conoscenza dei colleghi un rapporto, preparato dall'organizzazione non governativa Human Rights Watch, che si intitola: «Scacciati e schiacciati - L'Italia e il respingimento di migranti e richiedenti asilo, la Libia e il maltrattamento di migranti e richiedenti asilo». All'interno c'è anche una raccolta di testimonianze di persone che questo gruppo di ricercatori ha potuto incontrare recandosi in Libia dove, grazie ai buoni uffici della fondazione Gheddafi guidata da Seif, figlio del colonnello, in effetti è stato possibile interloquire con alcuni dei reclusi (perché così sono trattati i presenti nei campi sulla costa libica); da tali testimonianze si evincerebbero dei contesti in cui persone che avevano compilato la richiesta di asilo nei confronti del nostro Paese sono state maltrattate ed è stata sottratta loro la suddetta richiesta (colgo altresì questa occasione anche per annunciare delle interrogazioni parlamentari).

Dico questo perché secondo dichiarazioni del Ministro dell'interno delle ore scorse nessuno dei migranti che erano stati salvati dalle nostre imbarcazioni aveva fatto richiesta d'asilo e perché l'alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Guterres, e il commissario europeo Barrot all'inizio della settimana hanno avuto modo di esprimere fortissime critiche relativamente al nostro atteggiamento.

La stragrande maggioranza non dei presenti (che sono pochi e magari non hanno votato o si sono astenuti in occasione dell'esame del Trattato Italia-Libia), ma dei senatori italiani è a favore del mantenimento di relazioni "normali" con il regime libico. Sul sito "www.hrw.org" troverete questo documento anche in italiano; vi invito alla lettura perché c'è di che pensare e anche di che reagire nei confronti di una situazione che è veramente al di fuori non soltanto della nostra Costituzione, ma anche di tutti i maggiori strumenti dei diritti umani.
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9.24.2009
Calcio, Perduca e Staderini: Maroni disinforma e non risponde alle domande
• Dichiarazione di Marco Perduca, senatore Radicale eletto nel PD e di Mario Staderini, della Direzione di Radicali Italiani

Il Ministro Maroni continua a disinformare, declamando ai media regole e divieti che non corrispondono alle norme vigenti.


La Tessera del tifoso non è obbligatoria perché non esiste nella legge: è solo una iniziativa commerciale della Lega Calcio che piace al Ministro.


Anzi, il Decreto ministeriale del 14 agosto prevede un sistema differente per avere il nulla osta, basato su collegamenti informatici tra i botteghini e la questura, adottato peraltro in contrasto con le norme del Garante della privacy.


Il Ministro farebbe bene a rispondere alle domande che oggi ha ignorato in Commissione.

Il sistema informatico previsto dalla legge è gia in funzione? Le società rispettano l’obbligo legislativo di chiedere il nulla osta anche per i biglietti nei settori di casa?


Perché la tessera del tifoso è riservata al settore ospiti quando invece la legge prevede il nulla osta della questura per tutti i settori? Cosa accadrà nei derby, centomila persone dovranno fare la tessera nelle prossime settimane? La tessera sarà gratuita o bisognerà pagare 10 euro?


Ma soprattutto, quanti stadi ancora non rispettano le norme di sicurezza e perché vengono ancora concesse deroghe?


Di fronte al silenzio, saranno i giudici a smontare pezzo per pezzo, insieme alle bugie ed alle contraddizioni, un impianto normativo illiberale ed anticostituzionale.


Quanto all’ammissione che l’articolo 9 della legge 41/07 è errato, aspettiamo Maroni in Parlamento per modificarlo
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9.23.2009
Carceri e affollamento, Poretti e Perduca: digiuno con Corleone per il mega affollamento di Sollicciano a Firenze
• Intervento dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, Radicali - Pd


Il Garante dei detenuti del Comune di Firenze, Franco Corleone, ha iniziato un digiuno come forma di protesta contro le gravi condizioni di sovraffollamento del carcere fiorentino di Sollicciano: su una capienza di 483 i detenuti stanno per sfondare il tetto dei 1.000 e ci sono anche 5 bambini. Non solo, ma nonostante le richieste di intervento che sempre Corleone ha fatto verso il capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, la risposta e' stata il silenzio assoluto.

Dopo le proteste dei detenuti durante il mese di agosto e i nostri ripetuti sopralluoghi nell'ambito dell'iniziativa "Ferragosto in carcere" di Radicali Italiani, la situazione, quindi, non solo non e' mutata ma e' addirittura peggiorata.

La situazione da tragica si va facendo disperata e non ci sarebbe da stupirsi se nei prossimi giorni assisteremo ad azioni e reazioni che non dovrebbero accadere in un Paese civile che civilmente affronta i problemi dei luoghi piu' delicati del proprio sistema di sicurezza.
Per il momento, riservandoci tutte le azioni parlamentari e no nei prossimi giorni, ci uniamo a Franco Corleone con una giorno di digiuno: domani 24 settembre anche noi non mangeremo per cercare di sensibilizzare chi, avendo poteri di intervento, non ha ancora ritenuto di utilizzarli
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9.22.2009
Unesco, Perduca e Compagna: l'Italia non rompa il fronte europeo
• Dichiarazione dei Senatori Marco Perduca (Radicale eletto nel Pd) e Luigi Compagna (PdL)

Come avevamo segnalato con interpellanze e appelli pubblici, appare chiaro a tutti che permangono grossi problemi di gradimento internazionale circa l'elezione del Dott. Hosni alla direzione dell'Unesco, invitiamo pertanto il Governo a tenere compatto il fronte europeo e sostenere con forza la candidata bulgara. Potrebbe essere stimolo di azione comunitaria anche per altre questioni sull'agenda delle Nazioni unite proprio in questi giorni.
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9.21.2009
Calcio/tessera del tifoso, Perduca e Staderini: censurato il dissenso civile. I tifosi fanno notizia solo se violenti
Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale-PD e Mario Staderini membro della Direzione di Radicali Italiani


In questo fine settimana, i tifosi di 170 squadre di calcio hanno manifestato in tante città non assistendo al primo tempo delle partite. Ad una prima stima, si tratta di decine di migliaia di cittadini. Non è accaduto alcun incidente ne violenza di qualsiasi sorta.

È per questo che le televisioni e la carta stampata hanno accuratamente censurato questa iniziativa senza precedenti?


Il tifoso, evidentemente, deve far notizia solo se è violento, se è “bestia”.


I pochi che hanno dedicato qualche riga si sono limitati a dire che era “una protesta contro la tessera del tifoso”. Nessun cenno ai motivi della protesta, al fatto che le richieste di quei cittadini italiani sono di mero diritto, di rispetto della Costituzione e della ragionevolezza. Su questo, nessun approfondimento, nessuno che dica –codici alla mano- che hanno torto.


Sono ancora troppe le contraddizioni e le domande che attendono una risposta.

Le ripeteremo in Senato giovedi 24 settembre, quando in Commissioni affari istituzionali sarà audito il Ministro Maron

motorino radicale
10-01-10, 16:21
10.03.2009
No Blair for Europe
Sign the Petition against the nomination of Tony Blair as "President of the European Union"
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SENATORI RADICALI FANNO YOGA SUL TERRAZZO DI TORRE ARGENTINA
Nardi per DagoSpia sfotte...
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10.01.2009
The Right Guy For Afghanistan

"We must protect the Afghan people from all threats - from the enemy, from our own actions"

Gen. McChrystal
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9.30.2009
Trasparenza e valutazione del Sistema Sanitario Nazionale

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca, il quale nel corso del suo intervento illustrerà anche l'ordine del giorno G100. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, spero che la Corte costituzionale avrà modo di esprimersi appieno sull'interpretazione dell'articolo 32 da poco evocata dal senatore Nania, perché mi pare che ne sia stata data una interpretazione non so se dire restrittiva ma sicuramente manipolativa durante il dibattito relativo al testamento biologico, dibattito che ha evidenziato il contrasto tra alcune visioni all'interno della maggioranza e la Costituzione stessa.

L'ordine del giorno G100, che come delegazione radicale e quindi con la senatrice Poretti e la presidente Bonino abbiamo deciso di presentare, vuole andare nella direzione già adottata in altri ambiti tanto dalla Camera, quanto dal Senato e fatta propria dal Governo, in particolare dal ministro Brunetta, relativa in primis alla trasparenza dei dati che attengono all'amministrazione pubblica e, in seconda battuta, alla possibilità di far valutare al cittadino l'operato dei dipendenti dello Stato e quindi, attraverso un confronto pubblico e trasparente, poter arrivare al miglioramento della fornitura del servizio, sempre tenendo presente la necessità di tenere sotto controllo i costi.

L'ordine del giorno di carattere generale che abbiamo voluto presentare va in questa direzione e credo non vi sia modo migliore di illustrarlo che leggerlo. Premesso che la popolazione italiana presenta ottimi valori di salute (fra i migliori del mondo) e partecipa di un buon livello complessivo di sanità, comparabile con quello degli altri Paesi di pari sviluppo economico; premesso che nel quadro del Sistema sanitario nazionale è però innegabile la presenza di problemi evidenti e misurabili, laddove si guardi alla forte disomogeneità dei servizi sul territorio, o a un rapporto mediocre con gli utenti, che tutti gli indicatori (anche l'Euro Health Consumer Index) mostrano che riguarda l'intero sistema nazionale. Premesso che il livello di spesa sanitaria non è il problema e tanto meno la soluzione, visto che l'Italia spende il 9 per cento del PIL per la sanità ed è in linea con la media dei principali Paesi industrializzati, per cui un ulteriore aumento della spesa sarebbe anzi deleterio, perché andrebbe a consolidare le inefficienze e ritarderebbe le soluzioni. Premesso che in alcuni Paesi, (soprattutto quelli anglosassoni) il ruolo del cittadino è visto sempre più come attivo e incidente sul governo del sistema, la vera proposta riformatrice per l'Italia in campo sanitario sarebbe quindi l'introduzione di un sistema di valutazione, informazione e scelta a tutti i livelli del sistema sanitario, trasformando il cittadino-paziente in soggetto attivo e strumento esso stesso di governo del sistema. In questa logica e con questo obiettivo, sarebbe opportuno creare sistemi di valutazione quantitativa indipendente per tutti i servizi sanitari, a tutti i livelli del sistema, rendendo pubblica, semplice e facilmente accessibile l'informazione sui risultati delle valutazioni.

Tra le proposte operative immediate ed attuabili a breve sarebbe necessario, in primis, rendere pubblici curricula, obiettivi, risultati e valutazioni dei direttori generali delle ASL e delle AO attraverso la creazione di una anagrafe pubblica digitale; inoltre, creare un sito web ove i pazienti dei medici di medicina generale possano esprimere il grado di soddisfazione sul proprio medico curante, relativamente a puntualità, reperibilità, disponibilità al dialogo, completezza delle informazioni ed organizzazione; creare sistemi di valutazione di strutture e servizi, per renderne pubblici i risultati, chiedendo che si applichino a tutte le strutture del sistema sanitario italiano, e rendere possibili comparazioni e risultati delle valutazioni sia via internet che fisicamente in loco; in ultimo, definire un vero sistema di valutazione indipendente della reale efficacia delle cure e dei farmaci ed un servizio di informazione indipendente a cittadini ed operatori, coinvolgendo l'attuale Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali in questa funzione (sul modello di un istituto nazionale britannico, che si chiama Istituto nazionale per l'eccellenza clinica).

Premesso tutto ciò, con l'ordine del giorno G100 si impegnerebbe il Governo a definire e a realizzare, in accordo con le Regioni, un sistema di valutazione delle diverse tipologie di servizi sanitari erogati ai cittadini nell'ambito del Servizio sanitario nazionale ed un sistema di informazione sui risultati che sia facilmente accessibile a tutti i cittadini.

Ripeto che tutto ciò è in linea con quanto si sta iniziando a fare per rendere non soltanto più trasparente - cosa che già di per sé rappresenta una nota di merito - l'amministrazione pubblica, ma anche per far conoscere i dati al cittadino che usufruisce di tali servizi; nello stesso tempo, si intende dare la possibilità allo stesso cittadino di reagire per far migliorare il servizio non esclusivamente per se stesso, ma anche per la collettività. (Applausi dal Gruppo PD).
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9.29.2009
Talat ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon a New York

Talat ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite

Ban Ki Moon a New York

New York- 28-09-2009

Talat a Ban Ki Moon:Il processo delle trattative non andrà avanti senza l’intervento delle NU.“Abbiamo bisogno di una sua iniziativa personale ”

Talat ha invitato il Segretario Generale a Cipro ribadendo che tale visita sarà molto utile e motiverà il processo “Credo che sarà una buona occasione.Anzi potrebbe essere un’ultima occasione; perché mentre ci sono i due leaders che dicono di volere la soluzione mi preoccupo quando avverrà una soluzione se non ci sarà adesso”

Talat ha avuto un colloquio di mezz’ora con Ban Ki Moon sulla questione insieme al rappresentante di Cipro del Nord a New York Kemal Gokeri, il Primo Segretario del Ministero degli Affari Esteri Mehmet Dana, Il Terzo Segretario della Rappresentanza di New York Sertac Guven mentre al colloquio ha partecipato dalle Nazioni Unite il responsabile degli Affari Politici Lynn Pascoe. Inoltre Talat ha si è incontrato con il Vicesegretario Ibrahim Gambari e ha parlato brevemente con lui. Talat dopo l’incontro con Ban ha detto che ci sono le notizie di stampa che parlano di un eventuale visita del Segretario all’Isola ma ha capito che non ci sono le preparazioni relative ad un suo viaggio e che non ha avuto una notizia diretta in merito.

Talat ha detto che ha inoltrato al Segretario Generale che non si devono uscire al di fuori dei parametri delle Nazioni Unite altrimenti sarò molto difficile la soluzione della quatione come potrebbe non esserci la soluzione se nel caso fossero costituiti i nuovi parametri.

Talat ha detto che è stato affrontato anche il ruolo più attivo delle Nazioni Unite considerando le elezioni presidenziali del mese di Aprile a Cipro del Nord entro la fine dell’anno in corso.

Senza l’intervento delle Nazioni Unite non sarà possibile un’avanzamento di processo delle trattative “per cui spero un’accelerazione delle trattative nel girone di ritorno affinché si potrebbe raggiungere un’accordo entro la fine o al massimo all’inizio dell’anno prossimo.

Talat, ha risposto ad un'altra domanda di un giornalista”La parte turco cipriota durante le trattative è rimasta sempre fedele ai parametri delle Nazioni Unite” richiamando Christofias a mantenere le sue proposte dentro questi criteri

Talat, riferendosi al discorso di Cristofias all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha detto che non avevano parlato precedentemente ciò egli ha riferito ed egli non deve esprimere ne proporre quello che non rientra nei parametri delle Nazioni Unite

“Una federazione composta da due stati autonomi è una proposta non contemporanea”; continuando sempre su Christofiaa ha ribadito che nonostante sono due buoni amici e si rispettano a vicenda ma su di Lui hanno un importante ruolo coloro che non desiderano una soluzione.

“Io sono fiducioso sen non lo fossi stato non avrei continuato le trattative-Non lo so in quanto tempo la mia speranza potrebbe raggiungere un risultato ma lo si deve avere sicuramente in un quanto possibile breve tempo per non perdere quest’occasione”
Talat, “Credo che sia una buona occasione anzi un’ultima occasione.
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In Bielorussia Frattini incontri dissidenti per rendersi conto di successo “engagement paziente" e chieda moratoria della pena di morte

Nella giornata di domani il Ministro Franco Frattini si recherà in visita ufficiale a Minsk, ricambiando quella del Presidente Lukashenko, la primavera scorsa. Considerato che si tratta della prima visita di un Ministro degli Esteri europeo dal 2004 - anno in cui l’UE inaugurò la linea delle sanzioni verso il regime di Minsk- occorre che in quell'occasione si incontrino i dissidenti politici e venga chiesta una moratoria della pena di Morte.

Su Il Messaggero di oggi il Ministro Frattini rivendica la leadership italiana nella politica di “engagement paziente” avviata dall’UE lo scorso anno. La strategia delineata dal Ministro dovrebbe portare nel medio periodo a una progressiva integrazione della Bielorussia nell’Unione Europea.

Da decenni, come radicali, abbiamo considerato l’allargamento dell’UE un'arma di attrazione di massa utile a rafforzare e consolidare la transizione democratica di tutti quei paesi che, dal Mediterraneo al Caucaso, passando per i Balcani, avessero compiuto dei passi avanti in materia di rispetto dei diritti umani.

La Bielorussia a oggi resta una drammatica eccezione in tutto il continente europeo, tant’è vero che è l’unico a non far parte del Consiglio d’Europa. Dal 1994, il regime di Lukashenko è stato, e rimane, il più grosso ostacolo all'integrazione europea di quel paese. Infatti, contrariamente a quanto affermato dal Ministro Frattini, non vi è stato alcun progresso rilevante sul fronte della democratizzazione: la pena di morte non è stata abolita, con esecuzioni negli ultimi mesi, la promessa di liberare alcuni prigionieri non è stata mantenuta e tutte le manifestazioni di dissenso continuano a venire sistematicamente represse con la forza.
Spero che la pazienza del Ministro Frattini sia almeno pari a quella della Commissaria Ferrero-Waldner e dell’Alto Rappresentante Solana che durante le loro visite a Minsk hanno sempre trovato il tempo di incontrare i rappresentanti dell’opposizione per rendersi conto di persona dello stato delle libertà civili in quella che rimane l’ultima dittatura europea
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motorino radicale
10-01-10, 16:22
PERDUKISTAN

We’re on a road to nowhere Come on inside / Takin’ that ride to nowhere We’ll take that ride
10.05.2009
perché Parlamentari siano esenti da famigerata tessera del tifoso che resta in un limbo legislativo. Possibile che l'applicabilità di un decreto minis

Calcio: Perduca (Radicali) interrogazione a Maroni sul perché Parlamentari siano esenti da famigerata tessera del tifoso che resta in un limbo legislativo. Possibile che l'applicabilità di un decreto ministeriale debba essere concertato con dei club privati?

Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale eletto nelle liste del Pd:

"Domenica 4 ottobre ho utilizzato la tessera del CONI rilasciata ai Parlamentari per assistere alla partita Roma Napoli senza che mi venisse chiesto dove risiedessi e mi è stato dato un biglietto per la tribuna d’onore dello stadio Olimpico contrariamente a quanto ordinato dal Prefetto di Roma che aveva vietato il rilascio di biglietti ai non residenti nella provincia di Roma.

Per far luce sulla questione ho presentato oggi un'interrogazione al Ministro Maroni per chiedere il perché i possessori della tessera CONI siano esonerati dal rispetto delle ordinanze prefettizie nonché per chiedere ancora una volta informazioni circa la norma, o in subordine la sua interpretazione, che rende obbligatoria la tessera del tifoso per l’accesso al settore ospiti nel caso in cui un tifoso voglia seguire la propria squadra in trasferta.

Nei giorni scorsi infatti, le granitiche certezze di Maroni circa la tessera del tifoso si erano scontrate contro le perplessità di alcune squadre. Possibile che l'applicabilità di un decreto ministeriale debba essere concertato con dei club privati?

Testo dell'Interrogazione

Interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno

Del Senatore Perduca

Premesso che:

Secondo quanto più volte affermato dal Ministro, anche in occasione dell’audizione in Commissione affari costituzionali del Senato il 24 settembre scorso - ma mai confermato dai documenti citati - col decreto emanato il 14 agosto 2009 si sarebbe resa obbligatoria la tessera del tifoso per concedere l’accesso nel settore ospiti per i tifosi che desiderano seguire la propria squadra in trasferta;

il Prefetto di Roma alla vigilia della partita Roma Napoli del 4 ottobre scorso aveva vietato il rilascio di biglietti di accesso allo stadio Olimpico alle persone non residenti nella provincia di Roma.

Considerato che:

il 4 ottobre scorso ho utilizzato la tessera del CONI rilasciata ai Parlamentari per assistere alla partita Roma Napoli e che senza mi venisse chiesto dove risiedessi mi è stato dato un biglietto per la tribuna d’onore dello stadio Olimpico;

risiedo nella città di Firenze.

Si chiede di sapere:

la norma, o in subordine la sua interpretazione, che rende obbligatoria la tessera del tifoso per l’accesso al settore ospiti nel caso in cui un tifoso voglia seguire la propria squadra in trasferta;

per quale motivo si ritiene che i detentori della tessera CONI debbano essere esentati dai divieti disposti dai Prefetti relativamente agli accessi alle manifestazioni sportive;

per quale motivo ai detentori di summenzionata tessera non viene consegnato un biglietto nominale;

se il governo tiene conto di quanti e quali biglietti vengono consegnati ai Parlamentari, anche al fine di documentare la frequenza con la quale si accede a tali privilegi;

in quale settore della tribuna d’onore dello Stadio Olimpico ho assistito al primo tempo dalla partita Roma Napoli.
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10.18.2009 09.27.2009

motorino radicale
10-01-10, 16:32
10.24.2009
perché in Italia il rapporto Onu sull’oppio è divenuto clandestino? Perché nascondere fallimenti del proibizionismo alla vigilia del ballottaggio alle

Solo il notiziario droghe dell’Associazione Diritti e Utenti dei Consumatori (ADUC), si è accorta della pubblicazione dell’ennesimo rapporto dell'Ufficio ONU contro la Droga e il Crimine (UNODC), incentrato su “Tossicodipendenza, Criminalità e Insurrezione” in Afghanistan. Nessuna agenzia di stampa né tantomeno il solerte direttore dell’UNODC hanno pensato bene di presentarlo a Roma dove si discute della necessità e urgenza di convocare una conferenza internazionale per la pacificazione del paese asiatico.

Perché non si vogliono far conoscere i fallimenti delle politiche di eradicazione delle colture che costano ingenti risorse umane e finanziarie mentre il fenomeno potrebbe essere incanalato nella produzione legale di oppiacei per la cura del dolore andando a incontrare la domanda reale di analgesici per miliardi di poveri?

Secondo l’Onu infatti, il traffico di eroina oggi frutta ai Talebani molto più che quando erano al potere. Dieci anni fa i Talebani ricavavano intorno ai $75-100 milioni l'anno, tassando la coltivazione di oppio. Oggi ricavano in media $125 milioni annualmente, solamente tassando la coltivazione e il commercio di oppio senza contare il pizzo imposto ai laboratori che raffinano l'oppio in eroina, l'importazione dei precursori chimici ecc.

Nel documento, pubblicato il 21 ottobre scorso, si esaminano le conseguenze devastanti che le 900 tonnellate di oppio e le quasi 400 tonnellate di eroina esportate dall'Afganistan ogni anno comportano per la sicurezza e la salute pubblica dei paesi situati lungo le narco-rotte balcaniche ed euro-asiatiche, fino all'Unione Europea, Russia, India e Cina. Il rapporto spiega inoltre in che modo lo stupefacente più letale al mondo ha costruito un mercato che vale 65 miliardi di dollari, avvelena 15 milioni di tossicodipendenti, causa 100.000 morti all'anno, diffonde HIV/AIDS ad un tasso senza precedenti e, l'elemento più serio che mai, finanzia mafie, ribelli e terroristi.

Con insospettate conseguenze in termini di traffico. l'oppio afgano che si riesce a sequestrare è poco: solo il 20% dell'eroina trafficata nel mondo e' confiscata (rispetto al 42% della cocaina esportata dai paesi Andini.) Non solo, i sequestri si fanno meno frequenti man mano che la droga si incammina verso l'Occidente. Mentre l'Iran intercetta il 20% degli oppiacei che l'attraversano, e il Pakistan il 17%, l'Asia Centrale ne intercetta solo il 5% e la Russia un magro 4%. Va anche peggio in paesi dell'Europa sud-orientale, membri dell'UE (Bulgaria, Grecia e Romania) che intercettano meno del 2% dell'oppio nazionale.

La certificazione dei fallimenti del proibizionismo da parte delle Nazioni unite dovrebbe essere al centro del ballottaggio per le presidenziali afgane, perché tutto questo silenzio?
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Primarie Pd: Radicali fiorentini votano Marino l’unico vero primario

Dichiarazione di Donatella Poretti e Marco Perduca, senatori Radicali-Pd, e di Giancarlo Scheggi, segretario associazione radicale Andrea Tamburi di Firenze

Le primarie son tali in un sistema politico in cui l’elettorato attivo di un determinato territorio sceglie direttamente chi poi partecipera’ a rappresentarlo nelle istituzioni. Questo non e’ il caso della mobilitazione di domani, ma abbiamo deciso di partecipare comunque anche per l’amicizia che ci lega da anni a Ignazio Marino, malgrado il Pd ci avesse negato la tessera perche’ iscritti al Partito Radicale.

Parteciperemo alla mobilitazione degli amici del Partito democratico sostenendo la candidatura del Senatore Ignazio Marino, col quale in Senato ci troviamo quasi sempre d’accordo nell’espressione dei voti.

Crediamo che Marino sia riuscito ad articolare, in modo partecipativo, una serie di proposte che vanno dal collegio uninominale maggioritario alla separazione netta tra Stato e Chiesa, dall’affermazione dei diritti civili alla liberta’ della ricerca scientifica fino alla depenalizzazione delle “droghe leggere” e l’autocoltivazione della cannabis terapeutica – tutti temi che da decenni sono al centro della lotta politica, parlamentare e nonviolenta radicale.

Marino e’ persona tenace e siamo certi che, anche se non dovesse essere eletto, riuscira’ a trovare il tempo e il modo per proseguire il suo impegno politico anche su quelle questioni.

I bizantinismi dello statuto del Pd prevedono che se nessuno dei tre domani superera’ il 50% dei voti sara’ l’assemblea nazionale che con un eventuale voto segreto avra’ l’ultima parola. Da cui la proposta di Eugenio Scalfari di rivedere le regole in corso d’opera proponendo che chi prende un solo voto in piu’ alle primarie deve essere il segretario evitando il ballottaggio all’assemblea nazionale.
Partecipiamo anche perche’ la realizzazione eventuale del “lodo Scalfari” ci vedrebbe coglionati in prima persona e quindi direttamente interessati nel ricordare ai compagni del Pd lo slogan con cui siamo stati candidati l’anno scorso “pacta sunt servanda”!
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10.22.2009
Per la risposta scritta ad interrogazioni

Per la risposta scritta ad interrogazioni

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Intervengo per sollecitare la risposta alle interrogazioni 4-01938 e 4-01937 rivolte al ministro Alfano, depositate il 16 settembre scorso, relative al carcere di Rovigo e a quello di Venezia, carcere maschile e femminile, le quali riassumono tre dei problemi relativi alla sovrappopolazione dei nostri istituti.

Nel caso di Rovigo, infatti, esiste l'identificazione di un luogo dove dovrebbe essere costruito un nuovo carcere. Sono stati fatti i bandi per la costruzione dello stesso, ma non si è più avuta notizia in relazione all'avanzamento dei lavori. Intanto il carcere di Rovigo è stato considerato dismesso e, quindi, anche la manutenzione ordinaria dello stesso non avviene più e i detenuti vivono in condizioni pessime, condizioni che ho potuto constatare di persona visitandolo alla fine di agosto.

Per quanto riguarda il carcere di Venezia, si rilevano due tipi di problemi. Nella parte maschile esiste un'ala con quasi 40 e - ahinoi! - in base alla prassi italiana, possibili 80 posti letto che non sono messi a disposizione dell'istituto, perché devono essere terminati i lavori di ristrutturazione e assegnate alcune guardie, e nella parte femminile convivono 5 bambini con le loro madri.

Il Governo, nel corso dell'audizione in Commissione diritti umani, aveva fatto sapere che tanto a Venezia quanto a Firenze si era ormai decisa, anzi portata a termine, la divisione relativa all'ospitalità data a detenuti con figli minori di tre anni. Ma né a Firenze né a Venezia tutto ciò è avvenuto.

Dico questo perché - e concludo - il giorno prima la data del deposito di questa interrogazione, cioè il 15 settembre, ci era stato comunicato che durante l'estate il ministro Alfano avrebbe presentato il piano carceri. Ebbene, non solo non sono state date risposte alle varie interrogazioni parlamentari a seguito delle visite ispettive che 160 colleghi hanno portato avanti in tutta Italia, ma non esiste neanche il piano carceri, e nel frattempo continuano ad aumentare, in virtù dell'immigrazione clandestina, gli ospiti nei nostri istituti di pena.
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Contro le mine

Discussione dei disegni di legge:

(1780) Ratifica ed esecuzione del Protocollo V della Convenzione sulla proibizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati (Convention on Certain Conventional Weapons - CCW), fatta a Ginevra il 10 ottobre 1980, relativo ai residuati bellici esplosivi, fatto a Ginevra il 28 novembre 2003, nonché modifiche alla legge 7 marzo 2001, n. 58, recante istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario (Approvato dalla Camera dei deputati)

(632) PETERLINI. - Ratifica ed esecuzione del Protocollo del 28 novembre 2003 relativo ai residuati bellici esplosivi (Protocollo V) allegato alla Convenzione del 10 ottobre 1980 sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati


PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, innanzitutto desidero aggiungere le firme della senatrice Poretti e mia all'ordine del giorno G100 del senatore Pedica, che pare non soltanto puntuale, ma anche opportuno perché rielabora alcune considerazioni assolutamente necessarie, visto e considerato che molto spesso le mine antiuomo in giro per il mondo sono di produzione italiana. Pertanto, credo che sia opportuno investire denaro pubblico perché si possa passare allo sminamento di zone a noi vicine; penso ancora una volta ai Balcani, ma anche all'Asia centrale o al Sud-Est asiatico. Questi sono esempi concreti di un passato che a volte ha visto anteporre gli interessi economici alla vera promozione della pace e della sicurezza internazionale. Tra l'altro, quando era Commissario europeo per gli affari umanitari, la presidente Bonino riuscì a negoziare le fasi finali del bando mondiale delle mine antiuomo. Credo quindi sia quanto meno opportuno che l'Italia continui in questa direzione.

Quanto detto dai colleghi che mi hanno preceduto è di sicuro ampiamente condivisibile, ma credo anche che questioni di tale importanza richiedano una maggiore partecipazione, non tanto nella fase finale del dibattito in Aula, quanto nell'approfondimento dei temi, e infatti è di questo che oggi abbiamo discusso in Commissione prima che venissero presentati all'Aula i disegni di legge di ratifica al nostro esame.

Alcuni dei temi trattati sono meramente burocratici, mentre altri attengono a questioni ben più importanti: ecco, sarebbe opportuno riuscire a trovare il modo di interessare quanto più possibile non soltanto le Commissioni competenti, ma anche l'Aula, e non in maniera formale, come già avviene, ma sostanziale. E la soluzione non è di certo la richiesta del voto elettronico per far sì che i senatori siano presenti in Aula. In tal modo ci si potrebbe dedicare alla ratifica dei trattati internazionali non per recuperare il tempo passato nelle scorse legislature (che era uno degli obiettivi che ci erano stati posti in 3a Commissione permanente all'inizio dell'attuale legislatura) e neanche per riempire dei vuoti. Questo soprattutto considerando il fatto che - mi si consenta di farlo notare ai presenti, ma anche ai nostri ospiti ed agli ascoltatori che ci seguono tramite Radio radicale - il carico di lavoro del Senato non ci impedisce di approfondire molte delle questioni trattate.

Ribadisco quindi che noi rappresentanti della delegazione radicale desideriamo aggiungere le nostre firme all'ordine del giorno G100, preannunciando che esprimeremo voto favorevole al provvedimento in esame. (Applausi della senatrice Poretti).
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ITALIA-CIPRO: FRATTINI, OLTRE A SI' A INGRESSO TURCHIA IN UE, SI ATTIVI PER DIRITTI DEI TURCO CIPRIOTI
E' registrare con soddisfazione la persistenza da parte del governo italiano a favore dell'ingresso della Turchia nell'Unione europea, ma occorre che tutte le questioni che a oggi ne hanno drammaticamente impedito la piena adesione vengano risolte in contemporanea. In occasione di un incontro col suo omologo greco cipriota, il Ministro Frattini, a proposito della ricerca di una soluzione per l'isola mediterranea ha affarmato giustamente che il dialogo "non ha portato ancora a soluzioni definitive". Da parte sua il Ministro Kyprianou ha affermato che il suo paese vuole "una Turchia europea e non solo la Turchia nell'Unione europea".

Chissà a cosa alludeva il Ministro Kyprianou, visto e considerato che la Repubblica di Cipro, indipendentemente dal colore del governo, non perde occasione per bloccare i finanziamenti della Commissione europea promessi ai turco ciprioti a mo' di riparazione per non aver mantenuto la parola data alla vigilia del voto sul piano Annan nel 2004. Occorre quindi sbloccare buona parte dei quei quasi 300 milioni di euro promessi per investimenti struturali nella parte settentrionale di Cipro, ma occorre anche, in concordia con Turchia e il nuovo governo di Atene, arrivare a una calendarizzazione certa degli obiettivi da raggiungere entro la fine dell'anno.

I leader Christofias e Talat stanno facendo piccoli passi avanti, occorre che vi sia uno sforzo a livello internazionale perché i diritti dei turco-ciprioti vengano rispettati appieno e il piano preparato dalle Nazioni unite divenga riproponibile nella primavera dell'anno prossimo senza che una delle parti cambi le carte in tavola all'ultimo minuto.
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10.21.2009
Ripresa della discussione del Documento XXII-bis, n. 1 (ore 11,20)
Ripresa della discussione del Documento XXII-bis, n. 1 (ore 11,20)


PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, nel mio intervento mi soffermerò sui lavoratori non italiani, sia che si tratti di cittadini dell'Unione europea sia che si tratti di cittadini non dell'Unione Europea. Probabilmente per motivi di tempo nella relazione del senatore Tofani non si è affrontato tale aspetto, ma studiando la relazione in effetti si fa menzione del numero crescente di lavoratori non italiani che sono non soltanto regolarmente impiegati, ma anche regolarmente iscritti agli istituti previdenziali. Essi sono, differentemente, anche chiaramente per motivi di numero, ma anche per motivi di qualità di impiego, molto interessati dal punto di vista degli infortuni sul lavoro e - ahinoi - anche dal punto di vista delle morti conseguenti agli infortuni avvenuti sui luoghi di lavoro.

Si è più volte auspicato di pervenire ad un testo ampiamente condiviso relativamente alla materia e anch'io sono favorevole a che si trovi una soluzione di consenso. Credo però che oltre a trovarci d'accordo su alcune posizioni, ahimè si debbano condividere anche su una serie di riforme assolutamente necessarie da porre al centro del nostro dibattito politico. Forse può sembrare un progetto ambizioso includerle in un dibattito relativo agli incidenti sul lavoro, ma credo che, da una parte, la riforma della nostra legislazione in materia di lavoro e, dall'altra, il modo con cui negli ultimi 18 mesi si è affrontata la presenza sul suolo italiano di non italiani, debbano essere radicalmente rivisti.

Si dice nella relazione che un'attenzione particolare si è sviluppata negli ultimi anni per gli infortuni ai lavoratori stranieri, la cui iscrizione all'INAIL nel 2008 ha superato quota 3.266.000; un 6 per cento in più rispetto all'anno precedente, ma oltre il 40 per cento in più rispetto al 2004. L'INAIL afferma che i gruppi maggiormente presenti regolarizzati sul nostro territorio sono: rumeni, marocchini, albanesi, tunisini, ex jugoslavi, peruviani, polacchi, ucraini, ecuadoriani, senegalesi e indiani. Dagli studi effettuati dall'INAIL si evince che chi ha la possibilità di avere un lavoro di tipo regolare non ha assolutamente nessun problema a sottoporsi alle nostre leggi e a rispettarle e, se possibile, anche a farle rispettare. Questo accade quando il datore di lavoro, proprio in virtù dell'assunzione di un non italiano che quindi si può ipotizzare non conosca la normativa o che magari si ritenga essere ospite non particolarmente gradito, non voglia adire vie legali quando gli vengono violati diritti civili, ma anche, in questo caso, i diritti lavorali.

Vi sono state varie missioni, tutte riportate nella relazione. Mi soffermerò in particolare sul sopralluogo effettuato a Caserta, dove la Commissione ha inviato una sua delegazione composta dal presidente Tofani e dai senatori Maraventano e De Luca. Quest'ultimo è intervenuto poco fa auspicando - cosa, a mio avviso assolutamente necessaria - di procedere non per ispezioni a campione, e di insistere piuttosto, magari smilitarizzandole, sulla quotidianità delle visite nei luoghi di infortunio o comunque di possibile infortunio.

A Caserta, secondo i dati forniti alla Commissione in occasione del sopralluogo, nei primi nove mesi del 2008 si sono riscontrati in provincia 3.202 infortuni sul lavoro, pari al 15 per cento dei quasi 23.000 casi registrati in tutta la regione Campania, con un calo leggero rispetto al 2007, quando si sono avuti 3.431 incidenti. I comparti sono sempre gli stessi in quella zona: in particolare l'edilizia, ma anche l'agricoltura.

Perché mi soffermo su Caserta? Forse alcuni senatori sapranno che sabato scorso si è tenuta a Roma una grande manifestazione antirazzista, con quasi 200.000 persone che pacificamente hanno partecipato ad una marcia che si è snodata per la Capitale. Di queste persone, 3.000 sono rimaste in presidio silenzioso e rispettoso tutto il giorno di domenica davanti alla Bocca della Verità e si sono poi assembrate davanti alla Prefettura, in Piazza Santi Apostoli. Qui, con i senatori Bonino, Ceccanti e Marcenaro, assieme ad altri colleghi della Camera dei deputati, abbiamo organizzato una conferenza stampa per chiedere quello che queste persone, che venivano tutte dalla zona di Caserta, chiedevano, e cioè di riprendere in considerazione la possibilità di ampliare la regolamentazione di chi oggi si trova in Italia ad altre professioni che non siano la colf o la badante. Si evince infatti chiaramente dai dati contenuti in questa relazione che sono molti i lavoratori oggi presenti in Italia che svolgono lavori extradomestici nei campi, nelle fabbriche o nei cantieri, fino ad arrivare ai ristoranti, nelle varie mansioni.

Se si inizia quindi ad intravedere una soluzione condivisa relativamente al problema degli incidenti sul lavoro, ci dobbiamo porre allo stesso tempo il problema di chi non ha diritti in questo Paese, pur lavorando, e ha necessità di vedersi i diritti comunque rispettati.

Ci auguriamo che dall'auspicata condivisione di vedute contenute all'interno di questo documento parta un cammino interrotto a luglio, e cioè quello della calendarizzazione di una proposta di legge a prima firma della senatrice Bonino e sottoscritta da oltre 50 colleghi, che chiede l'ampliamento delle professioni da regolarizzare, spostando il termine, fissato dal Governo per il 30 settembre, per regolarizzare chi oggi si trova in Italia.

Il rispetto della legalità è quello che le 3.000 persone rimaste 48 ore in più a Roma, quasi tutte provenienti dal Ghana, dalla Nigeria, dal Senegal e dalla Costa d'Avorio, ci hanno chiesto. Ci siamo impegnati, se non altro, a portare la loro voce all'interno del Parlamento e speriamo che questa richiesta di legalità venga presa in considerazione dal Governo prima possibile.(Applausi dal Gruppo PD e del senatore Pardi).
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motorino radicale
10-01-10, 16:33
10.30.2009
Interrogazione parlamentare sulle collaborazioni tra servizi italiani e russi
Terrorismo, Perduca e Busdachin: che ne sanno i servizi italiani delle minacce islamiche a leader nonviolento tataro di Crimea? Interrogazione parlamentare sulle collaborazioni tra servizi italiani e russi

30 ottobre 2009



* Dichiarazione del Senatore Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento e di Marino Busdachin, Segretario generale della Unrepresented Nations and Peoples Organization, UNPO:


Con un’interrogazione parlamentare chiediamo al Presidente Berlusconi di chiarire se nei suoi ripetuti incontri con Putin si parli anche di cooperazione e implementazione di misure anti-terroristiche contenute in accordi bilaterali recentemente adottati con la Federazione russa.

Infatti, secondo quanto riportato a Radio Free Europe/Radio Liberty dal Ministro degli interni ucraino Yuriy Lutsenko, il leader musulmano dei tatari di Crimea Mustafa Dzhemilev sarebbe stato al centro di un tentativo di attacco terroristico da parte del gruppo estremista islamico At-Takfir wal-Hidjra sventato il 23 ottobre scorso da un’operazione delle forze di sicurezza ukraine.

Secondo quanto ricostruito dagli ukraini gruppo, con all’interno una forte componente proveniente dall’Uzbeksistan, avrebbe emesso una fatwa contro Dzhemilev per la sua ripetuta critiche al fondamentalismo islamista. Fonti diplomatiche presenti nella regione ritengono che questo tipo di minacce, alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali in Ukraina, potrebbero vedere il coinvolgimento silente da parte dei servizi russi.

Occorre che il Governo chiarisca quali siano le misure di anti-terrorismo che i nostri servizi portano avanti con quelli russi e se non sia il caso di investire nel sostegno di gruppi nonviolenti laddove la stabilità regionale è, o può essere messa, a repentaglio da gruppi estremistici armati.

Mustafa Dzehmilev, oltre che essere uno dei fondatori dell’ Unrepresented Nations and Peoples Organization si è sempre distinto per la sua opposizione nonviolenta al regime sovietico con iniziative che lo hanno portato a passare anni nei gulag e scioperi della fame di quasi un anno.

Testo dell’interrogazione parlamentare

Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei Ministri
Dei Senatori
Perduca e Poretti

Considerato che:
- sono sempre più frequenti i contatti con le autorità della Federazione russa relativamente a una serie di questioni che, secondo quanto spesso riportato da organi di stampa e recenti atti bilaterali ratificati dal nostro Parlamento, includono anche misure anti-terrorismo;

- tanto nelle repubbliche del nord del Caucaso quanto in altre zone di presenza, oltre che influenza, russa continuano a verificarsi episodi di violenza che vengono definiti come perpetrati da organizzazioni terroristiche oppure come risultato di operazioni anti terroristiche;

- la presenza militare russa nella base di Sebastopoli nella penisola ukraina della Crimea, presenza che dovrebbe essere trasferita altrove nei prossimi anni;

- secondo quanto riportato a Radio Free Europe/Radio Liberty dal Ministro degli interni ucraino Yuriy Lutsenko, il leader dei tatari di Crimea Mustafa Dzhemilev, musulmano, sarebbe stato al centro di un tentativo di attacco terroristico da parte del gruppo estremista islamico At-Takfir wal-Hidjra sventato il 23 ottobre scorso da un’operazione delle forze di sicurezza islamiche. Secondo quanto ricostruito dalle autorità ukraine il gruppo avrebbe emesso una fatwa contro Dzhemilev per la sua ripetuta critiche al fondamentalismo islamista;

- considerato che secondo font i diplomatiche confidenziali presenti in Ukraina esisterebbero preoccupanti contatti tra alcune frange dei servizi russi e movimenti attivi nella destabilizzazione dei movimenti democratici ukraini attivi nel processo di democratizzazione del paese tra i quali la comunità di oltre 250mila tatari di Crimea.

Si chiede di sapere:
- quale tipo di cooperazione anti-terroristica esista tra i servizi italiani e russi,

- se il governo sia a conoscenza , e/o coinvolto, in operazioni di prevenzione anti-terroristiche in Crimea e in particolare delle operazioni relative al summenzionato episodio sventato il 23 ottobre 2009 nei confronti del Mustafa Dzhemilev,

- se all’interno delle politiche contro le reti terroristiche non rientrino anche iniziative di “public diplomacy” o sostegno politico ed economico volte a privilegiare le attività di gruppi nonviolenti come i tatari di Crimea.
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10.28.2009
CALCIO: TESSERA TIFOSO; PERDUCA E STADERINI (RADICALI) MANIFESTAZIONE ULTRA' 14/11 PER RISPETTO DELLA COSTITUZIONE

Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale eletto nelle liste del Pd e Mario Staderini del Comitato nazionale di Radicali italiani:

"La manifestazione indetta per il 14 novembre prossimo da parte di tutte le tifoserie va ben oltre la critica alla tessera del tifoso, è una mobilitazione nazionale per il rispetto della Costituzione.

Cercheremo per quanto possibile di sostenere anche questa fase popolare di opposizione alle misure annunciate a ferragosto da parte del Ministro Maroni che a oggi non son state tradotte in norme certe. A tal proposito nei prossimi giorni torneremo a sollecitare una risposta alle quattro articolate interrogazioni parlamentari in merito a cui il Viminale non risponde da due mesi.

Compatibilmente coi lavori del VIII Congresso di Radicali italiani - che si terrà a Cianciano dal 12 al 15 novembre e al quale sin d'ora invitiamo una delegazione dei manifestanti - cercheremo anche di essere presenti, perché cittadini (e tifosi), alla mobilitazione per il rispetto dei diritti di tutti gli italiani di poter assistere alle manifestazioni sportive senza l'obbligo di registrazione o anti-costuzionali bandi a vita.

Come già dimostrato nei mesi scorsi, i veri tifosi son capaci di manifestazioni pacifiche, siamo certi che per il 14 si possa arrivare anche ad arricchirle con la nonviolenza."
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10.27.2009
TRNC NEWS HEADLINES
NEGOTIATION PROCESS DISCUSSED IN ANKARA

Cyprus negotiation process has been evaluated in detail at series of meetings at the Turkish Foreign Ministry.


The Cyprus issue was on the table in meetings which continued for two days.


The progress of the talks and ways to speed up the process in a way that will make it possible to reach an agreement in the coming months were discussed at a meeting chaired by Foreign Minister Ahmet Davutoglu.



The Foreign Ministry made a statement and said that Turkey believed that bringing an urgent, lasting and just solution to the problem was a necessity to turn the Eastern Mediterranean into a region of peace, stability and cooperation.

The statement added that Turkey fully supported the ongoing negotiation process and the positive manner of the Cyprus Turkish Side.

Istanbul correspondent of the Politis newspaper indicated that Turkish Foreign Ministry Spokesman Burak Ozugergin said that Turkey ’s peace message was obvious at the meeting.

TALAT WILL MEET GUL, ERDOGAN AND DAVUTOGLU IN ANKARA



It’s been announced that President Mehmet Ali Talat will be flying to Ankara this coming Thursday for a series of high level contacts with the Turkish officials.

The ongoing negotiations aimed at reaching a comprehensive solution to the Cyprus Problem will be on the agenda of the President’s visit to the Turkish capital.

As part of his contacts in Ankara , President Talat will be meeting with his Turkish counterpart Abdullah Gul as well as Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan and Foreign Minister Ahmet Davutoglu.

President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot leader Demetris Christofias had started discussing the issue of property, seen as one of the thorniest issues in the Cyprus Problem, when they met last Thursday.

While the two sides reserved their positions regarding the property issue during last week’s meeting, the two leaders have instructed their special aides, Ozdil Nami and Yorgo Yakovu to continue discussions on the issue.

The two special representatives will be discussing criteria concerning the property issue in an attempt to overcome existing disagreements.

Speaking to the BRT earlier in the week, Mr. Nami described the property issue to be one of the most difficult chapters of the negotiations and said the greatest problems arose in the area of privately owned properties.

He said that in the event of a settlement former property owners will be compensated for properties that are put into public use.

Meanwhile President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot Leader Demetris Christofias will be discussing the competencies of the federal government when they meet again this coming Tuesday.

STATEMENT BY TALAT



President Mehmet Ali Talat said that United Nations should express to the Greek Cypriot side that they can not have all of their old properties back.



Expressing that otherwise, Greek Cypriots who integrated with the world can continue their way instead of a solution; Talat said that International Community and the UN should encourage both sides.



In his speech made during his visit to Dilekkaya, Kırıkkale, Erdemli and Yigitler, President Talat stressed that sides have reached to a common point on the issues approached within the framework of the United Nations’ parameters, but there are some problems on the issues that the Greek Cypriot side goes beyond the parameters.



Moreover, reminding that related to the property issue, sides have reached to an agreement that special representatives should meet on determining the criteria’s, Talat said ‘ there was not any development on the property issue, but now, it seems that we have proceeded one little step towards the side.’



Stating that bi-zonality was present in the UN decisions which were accepted in 1992, Talat said that property issue should be solved by taking into consideration this matter because solution would be realized on this base.



INFORMATION ISLAND WORKSHOP

The TRNC hosted a major international event on communication last week.

In the event, named ‘Information Island Workshop’, organized by the Ministry of Public Works and Communications, the latest technologies in the TRNC and the world were discussed and the TRNC found the opportunity to evaluate the studies which will be made in order to realize this objective.

The Minister of Public Works and Communications Hasan Taçoy said that the result of the workshop showed that some of the existing laws have to be changed in order to reach the goal in the short term.

Tacoy stressed that the TRNC has to be in such a position that it establishes its own model in order to create a free trade zone and free trade.

Tacoy also informed that offers began to come from Israeli and US companies, which heard the studies on “Informatics” in the North Cyprus .

Tacoy continued that: “My impression about the workshop is that everybody will determinedly study in order to turn Cyprus into an informatics island as stated in the slogan that ‘the future will come with informatics.’” He added that very important agreements with Turkey were signed on the informatics issue within the framework of this workshop.

The Minister underlined that in this context, he sent a law proposal on electronic communication and the issue will start to be discussed.

He added: “As for the possible investments in the country, the companies of ‘Turk Telekom’, ‘Visad’ and ‘Audio’ want to invest in the country and additionally Erickson Company, which won the tender of ‘Next Generation Network’, will start some studies.”
Posted by perdukistan at 9:39 AM

motorino radicale
10-01-10, 16:34
11.04.2009
Sull'iniziativa assunta dalla delegazione radicale del Partito Democratico in occasione della Giornata delle Forze armate

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, oggi abbiamo trovato in casella un depliant del Ministero della difesa che ricorda la Festa dell'Unità nazionale e giornata delle Forze armate.

A parte la lettera dell'onorevole Ministro che fa un grande utilizzo di maiuscole anche per parole come «nazione», «patria», «italiani» che nella nostra lingua non necessariamente vengono utilizzate, vorrei informare che a palazzo San Macuto alle ore 11 è stata organizzata dall'onorevole Maurizio Turco della delegazione radicale nel Gruppo del PD un evento in ricordo dei militi noti, piuttosto che dei ricorrenti ignoti, morti in circostanze misteriose durante il servizio di leva, ammalatisi per cause di servizio e abbandonati a sé stessi.

Invito dunque i senatori, non soltanto i membri della Commissione difesa, a riascoltare sul sito Internet RadioRadicale.it (http://www.radioradicale.it), tra gli altri, l'intervento del maresciallo Marco Diana, maresciallo dell'esercito in congedo che ha svolto considerazioni sulle affermazioni del Ministero della difesa in risposta all'interrogazione degli onorevoli Villecco Calipari, Schirru e Rugghia sui benefici riconosciuti dall'amministrazione della difesa al maresciallo stesso ed altri. Ritengo infatti che nel giorno in cui si celebrano le Forze armate si debba tener presente anche chi, in onore del servizio reso alla patria (come più volte ricordato dal ministro La Russa), invece viene dimenticato.
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Contro i pianisti

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1784

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, insistono ad esserci luci accese dietro posti deserti. Non so se il mio sia un problema di diottrie, ma mi rivolgo alla Segreteria di Presidenza affinché provveda. Se continuano così farò i nomi; poi dividiamo lo stipendio di chi sta lì e dovrebbe fare quel tipo di lavoro.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, lei ha ragione però se non indica almeno le postazioni ai senatori Segretari non riusciamo a individuarle. Comunque, mi segnalano che il collega Azzollini vota per due.

AZZOLLINI (PdL). Assolutamente no, Presidente.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 15.15, presentato dalla Commissione.

È approvato.


Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1784

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, purtroppo non è il senatore che viene indicato dai Segretari. Ce n'è un altro. C'è un ritorno di favori, mettiamola così. Non c'era prima quello che non c'era? Adesso c'è quello che c'era, non c'era, anzi, chiedo scusa. Accanto al senatore Comincioli, va bene? Ci sono tanti giornali, che capisco siano interessanti, ma coprono una posizione dove non c'è il senatore, ma continua ad esserci la luce accesa in fase di votazione. (Proteste dai banchi della maggioranza).

PRESIDENTE. Collega, se lei non mi indica il nome...

PERDUCA (PD). Ora è apparso miracolosamente, ma non c'era poc'anzi. Due voti almeno ...

PRESIDENTE. Collega, se lei non mi indica il nome...

PERDUCA (PD). ... sono stati espressi senza la presenza psicofisica del senatore in questione. (Proteste dai banchi della maggioranza).

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 15.527, presentato dalla senatrice Donaggio e dal senatore Filippi Marco.

Non è approvato.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1784

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, intervengo per segnalare la resurrezione di una tessera senza la resurrezione del senatore. (Commenti ironici dai banchi della maggioranza).

PRESIDENTE. Chiedo ai senatori Segretari se possono fare un'ulteriore verifica. (Commenti del senatore Asciutti).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 19.0.550/110.

INCOSTANTE (PD). Senatore Gramazio, tolga quel biglietto dalla postazione di voto del senatore Ciarrapico.

GRAMAZIO (PdL). Io lo tolgo, ma la tessera non c'è. Ma guarda che deficiente! Non ci vedete bene. Mettetevi gli occhiali! Compratevi gli occhiali, ve li passa il Senato.

PRESIDENTE. Senatrice Incostante, lei ha chiesto il voto elettronico?

INCOSTANTE (PD). Signora Presidente, io rispetto molto i colleghi. Se segnalo qualcosa, intendo essere rispettata, come rispetto gli altri.

PRESIDENTE. Assolutamente.

INCOSTANTE (PD). Credo non mi si debba dare della deficiente, perché non è questo il modo consono per parlare tra colleghi.

PRESIDENTE. Assolutamente.

GRAMAZIO (PdL). Mettiti gli occhiali!

PRESIDENTE. Senatore Gramazio, per cortesia.

INCOSTANTE (PD). E tu togli la carta!

GRAMAZIO (PdL). La tessera non c'è più da quando il senatore Ciarrapico è andato via. (Commenti della senatrice Incostante).

GARRAFFA (PD). Gramazio gioca.

GRAMAZIO (PdL). Ma che stai a dire! Buffone. Vattene. (Commenti dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Colleghi, non in quest'Aula.

INCOSTANTE (PD). Deve togliere la carta dalla postazione del voto.

PRESIDENTE. Chiedo ai senatori Segretari, che hanno questo compito, di controllare. Comunque, mi dicono di aver ritirato la scheda in questione. (Commenti dei senatori Morando e Garraffa).

INCOSTANTE (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

INCOSTANTE (PD). Signora Presidente, chiedo, non solo ai senatori Segretari, ma anche a lei, se è normale che le postazioni nelle quali sono inserite le schede siano coperte da carte.

PRESIDENTE. Non lo devono essere.

INCOSTANTE (PD). Allora sarà meglio verificare. Come vede, il senatore Gramazio continua a tenere una carta sulla postazione del senatore Ciarrapico.

PRESIDENTE. La scheda del senatore Ciarrapico è stata ritirata da tempo. (Commenti dai banchi della maggioranza). Colleghi, per cortesia.

QUAGLIARIELLO (PdL). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

QUAGLIARIELLO (PdL). Signora Presidente, vorrei fare una proposta salomonica. Sono le ore 13,25. Visto che abbiamo avuto una giornata di lavoro intensa e corretta, apprezzate le circostanze potremmo interrompere cinque minuti prima. Credo che ce li siamo meritati.

PRESIDENTE. D'accordo, apprezzate le circostanze, rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.
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Contro la privatizzazione dell'acqua

Passiamo alla votazione dell'emendamento 15.505.

PERDUCA (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Con questo emendamento si modifica il linguaggio passando da «situazioni eccezionali» a «contesti territoriali» e si aggiunge il termine "sostenibile" alla fine del paragrafo.

Sono uno di quei senatori che ha subìto - come del resto tutti gli altri - un bombardamento di e-mail da parte del Forum italiano dei movimenti per l'acqua. Ho deciso di aggiungere la mia firma a tutti gli emendamenti del senatore Della Seta all'articolo 15, perché mi sembra vadano nella direzione auspicata da chi, negli anni scorsi, ha raccolto quasi mezzo milione di firme per evitare che l'acqua venisse privatizzata.

Suggerisco al senatore Sangalli, che sta preparando il suo ordine del giorno che sostengo, di tenere in considerazione - lo stesso invito rivolgo alla maggioranza - il fatto che negli ultimi vent'anni quello dell'acqua è diventato un business da 500 miliardi di dollari, che con il passare del tempo è stato attribuito a tre grandi multinazionali.

Allora, visto e considerato che avete forzato le procedure ed infilato questa misura all'interno di un'altra che tutto ha a che fare tranne che con i servizi pubblici a livello locale, consideriamo che si può aprire una porta ad una formazione di cartelli transnazionali di mega conglomerati che possono portare a casa tutto tranne gli interessi - ammesso e non concesso che sia a favore - delle piccole e medie imprese italiane che vogliono partecipare a questo tipo di settore merceologico.

Il mio voto è a favore dell'emendamento 15.505 e chiedo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore Segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Perduca, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 15.505, presentato dai senatori Della Seta e Perduca.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).
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11.03.2009
PERDUCA SOSTIENE APPELLO FORUM DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA
Il mail bombing degli aderenti al Forum dei movimenti per l'acqua ha-fatto, almeno, una vittima. Oggi nel dibattito generale sulla conversione-in legge del decreto legge "salva infrazioni" citerò il loro appello e sottoscriverò tutti gli emendamenti del Senatore Della Seta sull'articolo-15 che parla di 'adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di-servizi pubblici locali di rilevanza economica' includendo anche questioni-legate alla possibile "privatizzazione" dell'acqua.
Negli ultimi 20 anni, anche grazie alle insistenze del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, quello dell'acqua potabile e' diventando un business globale da 500 miliardi di dollari di fatto in mano-a tre multinazionali. Non si tratta di esser contro il "mercato", si-tratta di valutare se questo contesto, che interessa anche il mondo ricco,-possa essere considerato "libero mercato" oppure una mera concessione ai soliti oligopoli-lobby transnazionali. Concessioni che spesso avvengono con procedure non controllabili specie in un paese come il nostro dove non-esiste lo Stato di Diritto, e che riguardano l'accesso a risorse naturali primarie come l'acqua

motorino radicale
10-01-10, 16:35
11.13.2009
Calcio/tessera tifoso, Perduca e Staderini: parteciperemo alla manifestazione ultras 14/11 per rispetto della Costituzione
Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale eletto nelle liste del Pd e Mario Staderini della Direzione Nazionale di Radicali italiani:

Parteciperemo domani insieme ad una delegazione radicale alla manifestazione indetta a Roma dalle tifoserie italiane. Una manifestazione che va ben oltre la critica alla tessera del tifoso e che rappresenta una vera e propria mobilitazione nazionale per il rispetto della Costituzione e dei diritti di libertà di tutti i cittadini. Di fronte alla scelta da parte dei gruppi ultras di lottare attraverso il diritto e l’espressione democratica del dissenso, abbiamo accettato il loro invito per fare un tratto di strada insieme nell’obiettivo di sconfiggere quella peste italiana che da 60 anni affligge la società civile. Restiamo intanto in attesa da oltre 2 mesi delle risposte del Ministro Maroni alle interrogazioni parlamentari che evidenziano come la legislazione d’emergenza introdotta a colpi di decreti si sia rivelata oltre che inutilmente autoritaria, cervellotica e discriminante.
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TRNC NEWS HEADLINES
12 NOVEMBER 2009

TRNC NEWS HEADLINES

EROGLU: “BRITISH OFFER HAS NO MEANING”

Prime Minister Dervis Eroglu has said that the British government’s offer to cede land from its sovereign bases in Cyprus in the event of a solution carried no meaning for the ongoing negotiations.

Reminding that the UK exercised sovereignty over its bases in Cyprus , the Prime Minister said that the fact that Britain did not recognize the TRNC as a sovereign state was disappointing.

Prime Minister Dervis Eroglu said that he had doubts whether the British offer to cede land in Cyprus would ever be realized as the issue of British Sovereign Bases had even been excluded during South Cyprus ’ EU membership bid.

2.5% of the TRNC’s total territory is made up British Sovereign Base land. What difference would it make when Britain cedes 0.5% of this land” he said.

Pointing out that issue of territory was a very sensitive subject for the Turkish Side; the Prime Minister expressed the view that land to be ceded from the sovereign bases did not really have any significance for the British government.

Eroglu also said he did not believe that the land to be ceded will contribute to the settlement of the Cyprus Problem.

GREEK SIDE: “WE NEED NO ENCOURAGEMENT”

The Greek Cypriot Administration has reacted to the British government’s announcement that it will cede land from its sovereign bases in Cyprus in the event of a solution.

The Greek Cypriot Foreign Minister Markos Kyprianu reacted to the offer, saying that the Greek Cypriot Administration did not need to be encouraged for a solution.

According to Greek Cypriot media reports, the Greek Cypriot Foreign Minister said that they would assess the British proposal but what was essential for them was to reach a solution to the Cyprus Problem.

“We need no encouragement” Kyprianu was reported as saying.

Also commenting on the announcement, AKEL Secretary General Andros Kyprianu shared the Greek Cypriot Foreign Minister’s response that the Greek Cypriot Side was in no need of encouragement.

He said that the British offer has in no way impelled his party to reassess its opposition to the presence of British bases on the island.

“AKEL will bring to the agenda the total removal of the British Sovereign Bases from the island once a settlement is reached” he added.

PRESIDENT TALAT: “PEOPLE WILL HAVE A FINAL SAY OVER A SOLUTION”

Speaking to reporters before entering yesterday’s session, President Mehmet Ali Talat said that the Republic’s Assembly will have the final say if and when an agreement is reached at the negotiating table.

He said that the solution plan will then be put to the peoples’ vote if approved by the TRNC parliament.

Responding to questions before entering the session, the President pointed out that the aim of today’s extraordinary session was to inform parliament on the latest stage reached in the talks and to listen to the views of MPs.

“In the end it will be our parliament which will have the final say. At the very end, if approved, the solution plan will be put to the people’s vote” he said, adding that all state institutions will be active when preparing the law that will pave the way for a referendum.

“It will be up to the Republic’s Assembly to prepare the law for the referendum. That is why it is important that we inform our institutions on the latest developments. Everything is carried out in close dialogue and consultation with the government as well as parliament” he added.
Responding to question on the British government’s offer to cede part of sovereign bases area in the event of a settlement, Talat reminded that a similar offer had been made in the 2004 Annan Plan.

He however added that no detailed discussions had been held on the issue yet and that the matter will be evaluated when the chapter on territory is taken up.

The President also described the UK ’s offer as an initiative aimed at encouraging the Greek Cypriot Side to work harder for a solution.
“The fact that this announcement came just before Christofias’s visit to Britain demonstrates that they want to encourage the Greek Cypriot Side” the President said.

TALAT: “IT HAS BEEN A FRUITFUL DISCUSSION”



The Cyprus problem was on the agenda of the Republic’s Assembly yesterday.

The TRNC Parliament convened for an extraordinary session yesterday morning, during which President Mehmet Ali Talat briefed MP’s on the latest stage reached in the negotiations process. President said: “it has been a fruitful discussion.”

The closed door session took place following a request by the Speaker of the Republic’s Assembly Hasan Bozer.

Talat informed the MP’s and exchanged views about the latest developments on the talks carried out with the Greek Cypriot leader Demetris Christofias.

ORAMS CASE WILL START TO BE DISCUSSED IN UK ’S COURT OF APPEAL



It was stated that Orams Case which was opened between Linda-David Orams couple who built on an old Greek Cypriot property and Greek Cypriot Meletis Apostolides will start to be discussed in UK ’s court of appeal.



During the case which will be discussed in the ‘Royal Courts of Justice’ and expected to continue two days, lawyers will be listened. In April, Court of Justice of the European Communities was taken a recommendation related to the property of Orams couple in the TRNC and it was considered that it will be an example for many British people who have properties in the TRNC. UK ’s Court of Appeal will give a decision if the recommendation of Court of Justice of the European Communities will be implemented or not.

FOREIGN MINISTER OZGURGUN: ‘GREEK SIDE IS FAR AWAY FROM CONTRIBUTING TO A SETTLEMENT IN CYPRUS ’

The Foreign Minister of the Turkish Republic of Northern Cyprus , Huseyin Ozgurgun has criticized the Greek Cypriot Side for failing to accept its historical responsibility within the course of the Cyprus problem.

In response to the Greek Cypriot Leader Demetris Christofias’ recent statements, Ozgurgun said South Cyprus is far away from contributing to a settlement in Cyprus with its baseless and false statements.

Foreign Minister Ozgurgun criticized Christofias who drew a parallel between the Cyprus issue and the demise of the Wall of Berlin.

‘The Greek Cypriot Side is trying to present itself as the ‘victim’ and works hard to justify its stance by continuously making threats against Turkey ’ he said.

Ozgurgun recalled the fact that it was the Greek Cypriot offensiveness which drew today’s borders in Cyprus .

He added that the walls were built in order to stop the bloodbath committed against the Turks of Cyprus with the aim of annexing the island to Greece and wiping off the Cyprus Turks











12 NOVEMBER 2009

TRNC NEWS HEADLINES



EROGLU: “BRITISH OFFER HAS NO MEANING”

Prime Minister Dervis Eroglu has said that the British government’s offer to cede land from its sovereign bases in Cyprus in the event of a solution carried no meaning for the ongoing negotiations.

Reminding that the UK exercised sovereignty over its bases in Cyprus , the Prime Minister said that the fact that Britain did not recognize the TRNC as a sovereign state was disappointing.

Prime Minister Dervis Eroglu said that he had doubts whether the British offer to cede land in Cyprus would ever be realized as the issue of British Sovereign Bases had even been excluded during South Cyprus ’ EU membership bid.

2.5% of the TRNC’s total territory is made up British Sovereign Base land. What difference would it make when Britain cedes 0.5% of this land” he said.

Pointing out that issue of territory was a very sensitive subject for the Turkish Side; the Prime Minister expressed the view that land to be ceded from the sovereign bases did not really have any significance for the British government.

Eroglu also said he did not believe that the land to be ceded will contribute to the settlement of the Cyprus Problem.

GREEK SIDE: “WE NEED NO ENCOURAGEMENT”

The Greek Cypriot Administration has reacted to the British government’s announcement that it will cede land from its sovereign bases in Cyprus in the event of a solution.

The Greek Cypriot Foreign Minister Markos Kyprianu reacted to the offer, saying that the Greek Cypriot Administration did not need to be encouraged for a solution.

According to Greek Cypriot media reports, the Greek Cypriot Foreign Minister said that they would assess the British proposal but what was essential for them was to reach a solution to the Cyprus Problem.

“We need no encouragement” Kyprianu was reported as saying.

Also commenting on the announcement, AKEL Secretary General Andros Kyprianu shared the Greek Cypriot Foreign Minister’s response that the Greek Cypriot Side was in no need of encouragement.

He said that the British offer has in no way impelled his party to reassess its opposition to the presence of British bases on the island.

“AKEL will bring to the agenda the total removal of the British Sovereign Bases from the island once a settlement is reached” he added.

PRESIDENT TALAT: “PEOPLE WILL HAVE A FINAL SAY OVER A SOLUTION”

Speaking to reporters before entering yesterday’s session, President Mehmet Ali Talat said that the Republic’s Assembly will have the final say if and when an agreement is reached at the negotiating table.

He said that the solution plan will then be put to the peoples’ vote if approved by the TRNC parliament.

Responding to questions before entering the session, the President pointed out that the aim of today’s extraordinary session was to inform parliament on the latest stage reached in the talks and to listen to the views of MPs.

“In the end it will be our parliament which will have the final say. At the very end, if approved, the solution plan will be put to the people’s vote” he said, adding that all state institutions will be active when preparing the law that will pave the way for a referendum.

“It will be up to the Republic’s Assembly to prepare the law for the referendum. That is why it is important that we inform our institutions on the latest developments. Everything is carried out in close dialogue and consultation with the government as well as parliament” he added.
Responding to question on the British government’s offer to cede part of sovereign bases area in the event of a settlement, Talat reminded that a similar offer had been made in the 2004 Annan Plan.

He however added that no detailed discussions had been held on the issue yet and that the matter will be evaluated when the chapter on territory is taken up.

The President also described the UK ’s offer as an initiative aimed at encouraging the Greek Cypriot Side to work harder for a solution.
“The fact that this announcement came just before Christofias’s visit to Britain demonstrates that they want to encourage the Greek Cypriot Side” the President said.

TALAT: “IT HAS BEEN A FRUITFUL DISCUSSION”



The Cyprus problem was on the agenda of the Republic’s Assembly yesterday.

The TRNC Parliament convened for an extraordinary session yesterday morning, during which President Mehmet Ali Talat briefed MP’s on the latest stage reached in the negotiations process. President said: “it has been a fruitful discussion.”

The closed door session took place following a request by the Speaker of the Republic’s Assembly Hasan Bozer.

Talat informed the MP’s and exchanged views about the latest developments on the talks carried out with the Greek Cypriot leader Demetris Christofias.

ORAMS CASE WILL START TO BE DISCUSSED IN UK ’S COURT OF APPEAL



It was stated that Orams Case which was opened between Linda-David Orams couple who built on an old Greek Cypriot property and Greek Cypriot Meletis Apostolides will start to be discussed in UK ’s court of appeal.



During the case which will be discussed in the ‘Royal Courts of Justice’ and expected to continue two days, lawyers will be listened. In April, Court of Justice of the European Communities was taken a recommendation related to the property of Orams couple in the TRNC and it was considered that it will be an example for many British people who have properties in the TRNC. UK ’s Court of Appeal will give a decision if the recommendation of Court of Justice of the European Communities will be implemented or not.

FOREIGN MINISTER OZGURGUN: ‘GREEK SIDE IS FAR AWAY FROM CONTRIBUTING TO A SETTLEMENT IN CYPRUS ’

The Foreign Minister of the Turkish Republic of Northern Cyprus , Huseyin Ozgurgun has criticized the Greek Cypriot Side for failing to accept its historical responsibility within the course of the Cyprus problem.

In response to the Greek Cypriot Leader Demetris Christofias’ recent statements, Ozgurgun said South Cyprus is far away from contributing to a settlement in Cyprus with its baseless and false statements.

Foreign Minister Ozgurgun criticized Christofias who drew a parallel between the Cyprus issue and the demise of the Wall of Berlin.

‘The Greek Cypriot Side is trying to present itself as the ‘victim’ and works hard to justify its stance by continuously making threats against Turkey ’ he said.

Ozgurgun recalled the fact that it was the Greek Cypriot offensiveness which drew today’s borders in Cyprus .

He added that the walls were built in order to stop the bloodbath committed against the Turks of Cyprus with the aim of annexing the island to Greece and wiping off the Cyprus Turks
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Crocifisso. Senatori Radicali interrogano Maroni su sicurezza famiglia ricorrente

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti nel gruppo del Pd:


"Siamo venuti a sapere delle ripetute minacce e atti vandalici subiti dalla famiglia Albertin che ha fatto ricorso alla Corte dei diritti umani di Strasburgo circa la legalità della presenza del crocefisso delle aule scolastiche. Indipendentemente da come la si pensi in materia, e sappiamo quali siano le posizioni del Governo, occorre che venga garantita la sicurezza di persone che hanno deciso di adire a vie legali supra-nazionali perché venisse loro garantito un diritto costituzionale.


Essendo ormai da giorni in atto una campagna pubblica lanciata anche dal sindaco di Cittadella di Padova contro la famiglia non si capisce cosa aspetti il Viminale a garantire la sicurezza ai coniugi Albertin. Per questi motivi abbiamo depositato oggi un'interrogazione parlamentare.


Segue testo


Interrogazione urgente a risposta scritta al Ministro degli Interni


dei Senatori Perduca e Poretti


Premesso che:


- secondo una recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni";


il ricorso era stato presentato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia e socia dell'Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti);


- il governo italiano ha presentato ricorso e, in caso di accoglimento, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera, altrimenti la sentenza diventerà definitiva fra tre mesi;


- i sette componenti della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli, e se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni o gli atei.


Considerato che:


a seguito della sentenza, numerosi esponenti politici, di vari schieramenti hanno sollevato perplessità in merito alla decisione e competenze della Corte di Strasburgo;


in data 12 novembre 2009, si è verificata un aggressione alla sede del Partito Radicale dove sono stati appesi da sedicenti appartenenti al Movimento di Lotta Studentesco, a scopo di intimidazione politica, tre crocefissi;


Sempre in data 12 novembre si è venuti a conoscenza di minacce nei confronti della famiglia della cittadina che ha fatto ricorso alla Corte di Strasburgo;


dal 4 novembre il sindaco di Cittadella di Padova, l'Onorevole Bigonci, ha lanciato una campagna stile far west con manifesti 'Wanted' raffiguranti le facce della famiglia per mettere a pubblico ludibrio i ricorrenti;

che il medesimo ha lanciato ripetuti appelli al Sindaco di Abano, Comune di residenza della famiglia, affinché revochi loro la residenza.

Si chiede si sapere

Quali misure intenda adottare per garantire la sicurezza personale nei confronti dei cittadini italiani che hanno presentato dei ricorsi, per questa o altre fattispecie, ad organi internazionali contro la supposta violazione di norme a garanzia della non discriminazione per motivi religiosi, e che recentemente sono stati al centro di campagne di intimidazione pubbliche e private;

Quali misure intenda adottare a per dare immediato corso alle decisioni della Corte di Strasburgo impegnandosi a fare piena informazione circa le motivazioni della corte.

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CROCIFISSO: CROCI SU CASA ALBERTIN, INTERROGAZIONE RADICALI
CROCIFISSO: CROCI SU CASA ALBERTIN, INTERROGAZIONE RADICALI

(ANSA) - PADOVA, 12 NOV - Tre croci e, vicino, la scritta
'Cristo' sono state tracciate con la vernice nera sulla
recinzione della casa della famiglia Albertin ad Abano Terme
(Padova) dopo la sentenza della Corte suprema favorevole al
ricorso contro l'esposizione del simbolo cristiano nelle classi.
Insieme alle scritte ed alle croci inchiodate o disegnate
sugli edifici, sarebbero arrivate le lettere anonime, dai
contenuti minacciosi, in particolare rivolte agli Albertin per
aver dato avvio al ricorso. Sul caso investigano i carabinieri.
''Avevamo visto giusto, i Torquemada sono entrati in
azione'', afferma Michele Bortoluzzi, Veneto della Direzione
Nazionale di Radicali Italiani che qualche giorno fa aveva
chiesto protezione per i ricorrenti. Bortoluzzi ha fatto
approvare al Congresso nazionale di Chianciano una mozione di
solidarieta' alla famiglia di Abano e di condanna di tutte le
manifestazioni di intolleranza. Un'interrogazione parlamentare
urgente e' stata invece avviata dal senatore Marco Perduca:
''urgente come urgente e' una risposta ai fatti che stanno
accandendo in queste ore - ha detto - e' infatti stata violata
la sede di Radicali Italiani a Roma, oltre alla casa della
famiglia Albertin''. Nell'interrogazione, presentata insieme
alla senatrice Poretti, si chiede al Ministro dell'Interno quali
misure intenda adottare per garantire la sicurezza personale nei
confronti dei cittadini italiani che hanno presentato ricorsi ad
organi internazionali contro la supposta violazione di norme a
garanzia della non discriminazione per motivi religiosi e che
sono stati al centro di campagne di intimidazione.(ANSA).
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Sull'aggressione alla sede del Partito radicale da parte del gruppo "Lotta studentesca"

Sull'aggressione alla sede del Partito radicale
da parte del gruppo "Lotta studentesca"

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, prendo la parola per denunciare l'aggressione avvenuta questa mattina alla sede del Partito radicale da parte del movimento «Lotta studentesca», che si autoproclama vicino a «Forza Nuova», che ha fatto irruzione in via di Torre Argentina, n. 76. Dopo aver lanciato contro il muro qualcosa che ha provocato uno scoppio, ha coperto le scale di volantini offensivi nei confronti del Partito radicale e ha attaccato tre crocefissi davanti alla porta della sede del mio partito.

Vi leggo la dichiarazione di Roberto Benignetti, portavoce del movimento, che potete trovare anche sul sito Internet "lottastudentesca.net": «Si tratta di un'azione pacifica» - figuriamoci che cosa sarebbe successo se fosse stata violenta! - «finalizzata alla critica della visione di un'Europa priva di quei valori che l'hanno costruita nei secoli: cristianità, Nazione e popolo. I Radicali sono tra coloro che vorrebbero distruggere questi princìpi e svuotare l'Europa, sia spiritualmente che moralmente. Il loro pensiero rispecchia la deriva che l'Europa di Lisbona sta prendendo, scardinare culture e valori millenari. La sentenza della Corte di Strasburgo sui crocefissi è un esempio di disgregazione dell'identità comune ai popoli europei. Non permetteremo a nessuno di imporre dogmi ultralaicisti in Italia e chi tenterà di rimuovere il crocefisso si troverà di fronte a un muro umano guidato dalla lotta studentesca. Con questa iniziativa lanciamo ufficialmente la campagna per riportare i crocefissi nel nostro Paese».

In risposta a questa iniziativa, lancio una campagna straordinaria di iscrizione al Partito radicale transnazionale e informo che da oggi pomeriggio a Chianciano si terrà l'VIII Congresso dei Radicali italiani. Se queste sono le manifestazioni di contrarietà alla sentenza di una Corte sovranazionale - manifestazioni pacifiche, come ci viene detto - credo che nelle prossime settimane noi saremo invece impegnati, con la vera non violenza, a far rispettare il diritto internazionale. (Applausi della senatrice Poretti).
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E la chiamano lotta studentesca
Perdona loro perché non sanno quello che fanno?

Posted by perdukistan at 4:22 AM 2 comments Links to this post
11.12.2009
Cara Lotta Studentesca, non fare agli altri...
Cari Gabor de Arcangelis e Roberto Benignetti, portavoci di Lotta Studentesca, in verità, in verità vi dico che uno di voi due - o entrambi! - ha tradito l'esempio di chi ha sacrificato la propria vita per il mondo. Da figli degli uomini certo saprete che occorre amare gli altri come si e' stati amati e non fare agli altri quello che non si vorrebbe fosse fatto a noi.

Denunciando la violazione di proprieta' privata e atti vandalici, peraltro ripresi dalle telecamere a circuito chiuso del Partito Radicale, ho parlato di botto, se poi in certi ambienti i botti si fanno colle bombe carta, piuttosto che qualche orifizio, ne prendo atto. Cio' non toglie che se si intende proseguire con delle "pacifiche provocazioni", dopo essersi assunti le responsabilita' anche economiche dell'atto vandalico, siamo sempre disposti a mettere a disposizione anni di lotte non-violente; certo si tratta di battaglie pel rispetto dei diritti individuali e non di difesa di privilegi comunitari, ma col tempo sicuramente si apprendono molte cose.
Posted by perdukistan at 11:48 AM 1 comments Links to this post
Maroni intervenga urgentemente per garantire sicurezza a chi ha fatto ricorso a Strasburgo
Dopo l'aggressione subita stamani alla sede del Partito Radicale dove sono stati appesi tre crocefissi, siamo venuti a conoscenza di minacce nei confronti del cittadino che ha fatto ricorso alla Corte di Strasburgo. Minacce che, occorre dirlo, potrebbero essere anche il frutto della campagna ad personam che il sindaco di Cittadella, l'Onorevole leghista Bigonci, ha lanciato con manifesti 'Wanted' raffiguranti le facce della famiglia che ha fatto il ricorso e i suoi ripetuti appelli al Sindaco di Abano affinché revochi loro la residenza.
Occorre che il Ministro degli interni adotti tutte le misure necessarie perché vengano garantite la sicurezza e incolumità personale della famiglia esposta al pubblico ludibrio, per giunta coi soldi del contribuente
Posted by perdukistan at 11:46 AM 1 comments Links to this post
Giornata del ricordo caduti: Senatori Radicali non partecipano al voto
Giornata del ricordo caduti: Senatori Radicali non partecipano al voto

12 novembre 2009

* Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:


"Abbiamo deciso di non partecipare al voto per l'istituzione della "Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace" non perché contrari ad onorare l'operato di chi partecipa a vario titolo all'applicazione delle deliberazioni delle assemblee multilaterali per il mantenimento della pace e sicurezza internazionali, ma perché riteniamo che tale attenzione e sostegno debbano essere praticati sistematicamente ex ante più che ex post.

Occorre infatti agire politicamente nelle sedi internazionali - e quindi educare prioritariamente a tale prospettiva - affinché gli interventi militari siano l'ultima arma a disposizione della comunità internazionale per risolvere i conflitti o combattere il terrorismo globale e che, in caso di decisione delle Nazioni unite di esercitare la propria responsabilità di proteggere vittime di sanguinose oppressioni, riteniamo occorra coordinare uno sforzo che vada oltre la partecipazione individuale degli Stati membri dell'Onu promuovendo iniziative transnazionali più efficaci ed efficienti.

Non nascondiamo al contempo che le solite difficoltà nel rifinanziamento delle missioni internazionali, in queste ore in discussione in Senato, nonché la retorica della relazione del disegno di legge ricca di terminologia degna più di lapidi che non di documenti parlamentari - e che distribuisce anacronistiche maiuscole - sia stato l'ultiemo elemento che ci ha fatto asumere la nostra decisione in aula
Posted by perdukistan at 8:21 AM

motorino radicale
10-01-10, 16:36
11.19.2009
Quando quel casellario è di tutti
Intervista a Marco Perduca: Quando quel casellario è di tutti

• da la Voce Repubblicana del 17 novembre 2009

di Lanfranco Palazzolo
Non è giusto che le squadre di calcio abbiano accesso al casellario giudiziario. Lo ha detto, a proposito della tessera del tifoso, Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del Pd.
Senatore Perduca, perché siete contrari alla tessera del tifoso?
"Non esiste una norma di legge chiara che istituisce la tessera del tifoso. C`è stata solo un`ordinanza emessa dal ministro degli Interni Roberto Maroni a ferragosto, nella quale si rendeva obbligatoria, per tutti i tifosi che volessero seguire la propria squadra in trasferta nel settore degli ospiti, una sorta di affiliazione con la propria società sportiva che implicasse il costo di una decina di euro. Ma senza questa tessera non si può entrare in uno stadio".
Che tipo di problemi ha creato questa tessera?
"Il tifoso che non ha la tessera non può seguire la propria squadra in trasferta. Il problema è che per rilasciare questa tessera occorre che la società sportiva del tifoso acceda al casellario giudiziario, controlli la sua fedina penale e decida se dare o non dare la tessera al supporter della squadra. Nella tessera ci possono essere i reati commessi dal tifoso ed eventuali diffide. Ricordiamo che un decreto del 2007 dei ministro dell`interno Giuliano Amato, emanato all`indomani dell`assassinio di Raciti a Catania, ha stabilito che il tifoso oggetto di una diffida non potrà più mettere piede in uno stadio di calcio perché si ritiene che questa persona possa creare dei problemi di ordine pubblico".
Quali sono le vostre perplessità su questi fatti e sul ruolo delle società sportive?
"Non si capisce perché una società sportiva di calcio possa avere libero accesso al casellario giudiziario. Inoltre è chiaro che le regole per l`accesso allo stadio dei tifosi sono troppo severe. Si pone anche un problema di costituzionalità della norma. L`accesso in un luogo aperto al pubblico, come sono tutti gli stadi italiani, avverrebbe con una tessera a pagamento".
Qual è stata la risposta delle società di calcio?
“All`inizio i grandi club erano favorevoli a questa ipotesi. Si può anche pensare che siano state le società stesse a suggerire a Maroni questa tessera. Poi si sono pronunciate le società più piccole. che hanno fatto presente che avrebbero avuto delle difficoltà con questa tessera.
Quali sono le caratteristiche tecniche di questa tessera?
"Dovrebbe fungere da telepass con una tecnologia molto più complessa. Il tifoso passa davanti ad uno scanner con la tessera. I suoi dati vengono memorizzati e il tifoso può entrare. Questo sistema costa molto. E all`interno di questo programma ci sono società come Autogrill, Ferrovie dello Stato e alcune banche. La maggior parte dei proventi non andrebbero alle squadre di calcio. Ecco perché all`interno dei club è sorto più di un dubbio".
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Approvazione in un testo unificato, con il seguente titolo: Introduzione di una disposizione transitoria per l'integrazione del Consiglio d Presidenza

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, credo sia significativo che ad ascoltarci oggi ci sia una scolaresca che, penso, abbia ricevuto una pessima lezione di diritto in generale, quale quella che è stata chiosata dal primo oratore come sostenuta da scarni argomenti. Purtroppo non si è trattato di scarni argomenti, ma di affermazioni gravissime che hanno anteposto una supposta esistenza di Costituzione materiale alla certezza del diritto e alla certezza dello Stato di diritto.

Apprezzo il fatto che il senatore Quagliariello, magari in virtù del ricordo remoto di una sua militanza passata, si sia autodenunciato, ma ciò non toglie che questi non sono argomenti scarni, ma sono affermazioni gravissime. Siccome quando è stata letta la relazione l'Aula non era necessariamente piena, mi prendo due minuti di tempo per leggere la relazione che è stata preparata come presentazione di questo documento, che fonde almeno tre proposte presentate nel mese di settembre e all'inizio del mese di ottobre. «L'articolo 5, nella parte in cui disciplina la composizione del Consiglio di Presidenza, é la disposizione del Regolamento del Senato che ha subito il maggior numero di interventi. Infatti, successivamente alla sua entrata in vigore nel 1971, esso è stato modificato nel 1988, nel 1993, nel 1999, nel 2001 e nel 2007». Diciamo quindi che la Costituzione materiale, nata secondo il senatore Quagliariello nel 1994, in parte ha già visto tre modifiche di questa parte del nostro Regolamento.

Continua la relazione: «Questo susseguirsi di modifiche è indice della difficoltà di trovare uno stabile punto di equilibrio tra l'esigenza di rappresentatività del Consiglio di Presidenza e la necessità di evitarne composizioni troppo ampie». Già gli attuali otto senatori mi paiono sufficientemente numerosi per rappresentare tutto ciò che in questo Parlamento di nominati è presente. «Nella XIV legislatura, con effetto a partire dalla legislatura successiva, si è affermato il superamento del principio della rappresentanza necessaria di tutti i Gruppi parlamentari in seno al Consiglio di Presidenza». (Brusìo).

Capisco che durante lo svolgimento di altri interventi non c'è bisogno del silenzio per ascoltare: sarebbe però opportuno che il Presidente aiutasse l'Assemblea a comporsi, perché credo si stia parlando di qualcosa di molto grave.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, avendo avuto due turni di Presidenza, visto che la collega Bonino non può essere presente, è da stamani che mi sto adoperando in tal senso. Dato che non basta neppure la sospensione della seduta, mi suggerisca lei per iscritto, senatore, che cosa si dovrebbe fare. Forse mi dovrei mettere accanto a ogni senatore o fare l'appello come a scuola. Provi a darmi un suggerimento.

PERDUCA (PD). Obbedirò, signor Presidente.

Continuo la lettura della relazione. «E questa regola è rimasta sostanzialmente immutata nella legislatura successiva e in quella attuale con la sola introduzione - nella XV legislatura - di una limitata deroga, atta a consentire l'elezione di non più di due ulteriori Senatori Segretari. Tuttavia, l'assetto che si è venuto in tal modo a determinare non può ancora considerarsi del tutto soddisfacente,» - non sia mai! Siamo 322! - «in quanto del Consiglio di Presidenza non fa parte oggi un Gruppo parlamentare di significativa consistenza, espressione di una forza politica di rilievo nazionale. La presente proposta di modifica regolamentare è intesa ad ovviare a questo contingente stato di cose, salvaguardando comunque - ed in modo automatico - il preesistente rapporto tra maggioranza e opposizione». Anche in questo caso: non sia mai! «Tutto ciò, con una disposizione dichiarata espressamente transitoria, e quindi destinata a valere solo per la legislatura in corso». Inoltre, la disposizione medesima non varrà per i Gruppi che dovessero ipoteticamente formarsi nel prosieguo della legislatura. Anche qui: non sia mai, visto e considerato che già si sentono scricchiolare compattezze tanto nell'opposizione che nella maggioranza.

Gli scarni argomenti a sostegno di questa modifica regolamentare possono essere riassunti con qualcosa che alcuni colleghi medici - e ve ne sono molti - chiamano tenia: la tenia partitocratica. Oggi spero che sarete chiamati a votare mediante procedimento elettronico, per lasciare agli atti i nomi e i cognomi di coloro i quali voteranno un obbrobrio. Non so se il senatore Divina, alla fine della votazione, chiederà anche un giuramento per la prossima legislatura, affinché non si debba un'altra volta essere sottoposti a un obbrobrio del genere. Si tratta di una «modificazione tenia»: la tenia partitocratica frutto della consociazione di tutti i Gruppi e - dispiace dirlo - fatta in particolare per fare un piacere al Gruppo che ha convocato in piazza, il 5 dicembre, una manifestazione contro il Presidente del Consiglio, cari amici del Popolo della Libertà.

La norma tenia è la seguente, ovvero il comma 2 della disposizione transitoria: «Tutte le volte che, per effetto dell'accoglimento della richiesta, risulti alterato a sfavore dei componenti dei Gruppi di maggioranza il rapporto numerico tra essi e i componenti dei Gruppi di opposizione, si proceda altresì alla contemporanea elezione di un ulteriore Senatore Segretario». Non so se in questo obbrobrio la Lega avrà ottenuto un altro Segretario di Presidenza: spero di no, per quello che ha affermato il presidente Divina, che vedo sta facendo cenno di no con la mano. Vedremo nel segreto dell'urna cosa avverrà. Già che ci siamo, do un consiglio per chi sta alacremente lavorando alla riforma del Regolamento: si voti per scrutinio palese, urlando il nome. E se non dovesse essere pronunciato il nome della persona desiderata, uno «scappellotto» dalla Presidenza, si torna a casa e si riprova. Perché state facendo proprio questo: un ulteriore strame della certezza del diritto nel nostro Paese. Non si tratta certo di andare a nominare il Ministro degli esteri dell'Unione europea, ancora una volta frutto della consociazione partitocratica tra PD e PdL, ma soltanto un Segretario d'Aula. Ma questa non è che l'appendice di uno stato di cose.

Sarà difficile, quando si parlerà di questioni interne, andare ad individuare, grazie alla nomina, che a questo punto gli auguriamo perché sennò saremmo chiamati a votare perpetuamente il prossimo Segretario d'Aula, un rappresentante del Gruppo Italia dei Valori; e spero che lo diciate alla manifestazione del 5 dicembre prossimo con cui state cercando di convocare l'Italia contro questo "zozzone" del Presidente del Consiglio. (Applausi dei senatori Poretti, Serra, Mariapia Garavaglia e Longo).

[...]

PERDUCA (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal Gruppo.

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, preliminarmente informo il senatore Ceccanti che né demagogia, né populismo hanno mai albergato in me, neanche per un solo secondo della mia militanza politica nel Partito radicale.

Registro inoltre, anche per gli stenografi, il lapsus del presidente D'Alia di poco fa il quale ha detto: «l'Italia dei favori»! Ecco, questo è quello che il senatore Quagliariello ha voluto in qualche modo articolare dicendo che lui, per quanto attento alle istituzioni e fermo sostenitore di questo Governo che pare essere osteggiato esclusivamente dall'Italia dei Valori, comunque manifesta un certo - come direbbe lui, esperto dei sistemi costituzionali anglosassoni - fair play, e quindi concede (contro il Regolamento e modificandolo con una deroga che vale soltanto per i prossimi mesi) l'elezione di rappresentanti dell'unica opposizione parlamentare a questo Governo di Silvio Berlusconi.

C'è un altro problema però. Sicuramente le concezioni delle istituzioni del senatore Quagliariello e le mie sono radicalmente diverse, mi verrebbe da dire. Gli suggerisco però di ricontrollare, la prossima volta che cita dei sistemi costituzionali anglosassoni, la differenza di possibilità di incidere dell'elettore attivo nei confronti del gioco e delle dinamiche politiche. In questo Paese, grazie anche a un altro obbrobrio, frutto in particolare di un autorevole esponente del Gruppo della Lega Nord, con la legge elettorale adottata nel dicembre del 2005 tutto ciò non è più possibile. Quindi, credo che la predica - diciamo professorale - relativamente alla qualità di alcuni sistemi (che non sono il nostro e verso i quali quello italiano non pare tendere in nessun aspetto del nostro vivere politico) sia da confinare alle Aule parlamentari, con la speranza che qualcuno la apprezzi, la apprenda e poi la pratichi e non invece la violi dal giorno in cui gli viene chiesto di divenire legislatore. Ma in Italia i sistemi costituzionali anglosassoni sono argomento di dibattito e - ahimè - non di pratica quotidiana: la pratica quotidiana è la tenia partitocratica dell'Italia dei favori. (Applausi della senatrice Poretti).
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Sui rilievi formulati dall'amministratore delegato dell'ENI in un'audizione al Senato

Sui rilievi formulati dall'amministratore delegato dell'ENI

in un'audizione al Senato

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, come tutti avranno potuto notare, in prima pagina del «Corriere della Sera» oggi si legge: «Troppo caldo in Senato»; addirittura sull'argomento ci sono un editoriale ed un articolo di approfondimento (chiamiamolo così). L'editoriale è a firma Stefano Agnoli e si intitola: «Se a stare "troppo al caldo" è chi dovrebbe dare l'esempio». È vero che in effetti oggi fa più freddo del solito.

Non vorrei che alcune reazioni zelanti (come già è accaduto relativamente ai prezzi della buvette) poi facciano girare in una beneficenza, che noi non abbiamo ancora potuto conoscere a chi vada, il risparmio relativamente all'abbassamento delle temperature (cosa peraltro auspicabilissima, visto e considerato che in effetti in Commissione si muore dal caldo), ma credo che vada fatto notare al «Corriere della Sera», e anche magari a qualche sostenitore dell'ENI, che proprio da quel pulpito una predica relativamente all'attenzione ai diritti dell'ambiente e al risparmio energetico non può venire per due squisite ragioni: in primo luogo, perché grazie all'insistenza dell'ENI noi siamo i partner strategici principali, riconosciuti da maggioranza ed opposizione, di almeno due dittature, una democratica, la Federazione Russa, l'altra meno democratica, la Libia; in secondo luogo, stiamo facendo prendere posizioni politiche all'interno dell'Unione europea da parte del nostro Governo contro il cosiddetto gasdotto Nabucco, dove invece i nostri partner stanno investendo per cercare di garantire all'Italia forniture di gas a prezzi di mercato e non - come dice giustamente invece il «Corriere della Sera» - a prezzi al di sopra del prezzo di mercato, perché ci approvvigioniamo dai partner strategici di cui sopra.

Quindi, l'amministratore delegato dell'ENI Scaroni ha avuto certamente ragione a criticare la temperatura di queste sale, però credo che tutto il resto attenga più alla solita demagogia di chi vuol fare un polverone per nascondere un bell'arrosto che si porta avanti da cinquant'anni (Applausi dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Senatore Perduca, perché rimanga agli atti la informo che in relazione all'aumento di temperatura, naturalmente provocato dalle luci e dalla presenza continuativa di più persone all'interno delle Aule delle Commissioni e dell'Assemblea, tali ambienti anche di inverno non vengono riscaldati bensì raffreddati. Questo è un aspetto da approfondire.

Pertanto, per abbassare ulteriormente la temperatura all'interno di questi ambienti occorrerebbe consumare una quantità maggiore di energia, che sembra essere proprio ciò che lei e tutti vorremmo evitare.

PERDUCA (PD). Questo non avviene nei corridoi.

PRESIDENTE. Negli altri ambienti del Senato il sistema di riscaldamento - questo è un dato importante - è tarato secondo i limiti di legge. Questo lo posso testimoniare personalmente, perché quando sono seduta al banco della Presidenza a volte fa molto freddo, oltre al fatto che c'è un vento incredibile.
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11.17.2009
Brunetta. Nicotra e Perduca: il Governo faccia propria la proposta radicale per il software libero nella pubblica amministrazione

* Dichiarazione di Luca Nicotra (Segretario di Agorà Digitale) e Marco Perduca (Membro del direttivo, Senatore radicale eletto nelle liste del PD):

Dobbiamo impedire di consegnare ad un unico monopolista il futuro dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, e pertanto ci appelliamo al Ministro Brunetta affinché faccia propria la proposta di legge depositata al Senato dai parlamentari radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, in materia di pluralismo informatico e sulla adozione e diffusione del software libero nella pubblica amministrazione, frutto della collaborazione con l'Associazione Software Libero. È grave che il ministro si riferisca alla sola gratuità del prodotto nel giustificare l'accordo con Microsoft presentato nell'ambito del piano e-Gov 2012. Infatti, da sempre l'azienda di Redmond tenta di legare a sé in modo indissolubile il futuro funzionamento di amministrazioni pubbliche, scuole e università fornendo gratuitamente il proprio software.
È importante ribadire che la scelta del software non è una scelta amministrativa che si puo' basare sui soli criteri di economicità, ma è eminentemente politica, in quanto capace di modificare la dinamica dello sviluppo del nostro Paese.
È per questo che ad esempio l'amministrazione americana, pur avendo la possibilità di stringere accordi simili a quello offerto al governo italiano, sta facendo in molti casi la scelta opposta, tanto da trasferire il sito della Casa Bianca ad una piattaforma tecnologica aperta.
Se davvero il ministro non vuole ipotecare il futuro della scuola e della pubblica amministrazione, e investire nel pluralismo informatico lo dimostri adottando da subito la proposta radicale.
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Sul Foglio di oggi sul Vertice FAO
Al direttore - Purtroppo anche per questo vertice Fao sulla fame nel mondo non verrà posto al centro del dibattito tra stati membri dell`Onu il problema dei. problemi: la questione demografica. Certo molti paesi ricchi, come l`Italia, annualmente diminuiscono il proprio contributo finanziario o non mantengono le premesse fide all`Onu, e di per sé questo va ad aggravare le condizioni drammatiche create, in molti paesi sottosviluppati, dalle pessime politiche promosse negli anni 80 dalla Banca mondiale o dal Fondo monetario internazionale circa le riforme agrarie.

Tuttavia non porsi il problema dell`aumento della domanda di cibo in, connessione alla crescita esponenziale delle bocche da sfamare, e quindi non collegarlo alle pessime condizioni di vita cui centinaia di milioni di donne son costrette dai loro familiari maschi, significa perseverare nella diabolica via dello sterminio per fame di milioni e milioni di bambini - non tutti necessariamente desiderati da chi li mette al mondo.

Marco Pannella, che all`inizio degli anni 80 con efficaci digiuni di mesi, e non ore, pose all`Europa la necessità di aumentare le spese per l`aiuto allo sviluppo in Africa - salvando milioni di vite umane - ormai da anni parla della necessità di un "rientro dolce" dell`umanità a numeri maggiormente e umanamente eco-compatibili.

Emancipazione femminile, libertà di informazione e scelta, rispetto delle bio-diversità son componenti che in parte affiorano nei cosiddetti Obiettivi del Millennio dell`Onu, ma sui quali si pone sempre minore attenzione, anche nella polemica mediatica, di quella dedicata per esempio agli ogm oppure alla supposta necessità di "liberalizzazione" dei mercati agricoli dei paesi poveri. Non che si tratti di una risposta a costo zero, anzi, ma non aprire un dibattito sulla radice del problema, e cioè che "siamo troppi" non ci farà fare alcun passo in avanti verso una ragionevole
soluzione per quella che viene chiamata "emergenza cibo".

Marco Perduca, sen. radicale nel Pd
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11.15.2009
CORTEO ULTRAS. PERDUCA E STADERINI: NO ALLO STATO DI POLIZIA, SÌ ALLA COSTITUZIONE. ULTRAS CHIEDONO DIRITTO, MARONI TROVI FORME DI DIALOGO
Dichiarazione di Marco Perduca, senatore Radicale eletto nelle liste del PD e di Mario Staderini, della Direzione di Radicali Italiani.


La manifestazione delle tifoserie italiane in cui abbiamo preso la parola, invitati, va ben oltre la critica alla tessera del tifoso, perchè rappresenta una vera e propria mobilitazione nazionale per il rispetto della Costituzione e dei diritti di libertà di tutti.
Quando dei cittadini, anche se ultras, si assumono la responsabilità di lottare attraverso il diritto e l’espressione democratica del dissenso, seppur dura nei toni, è dovere delle istituzioni dare risposte e trovare forme di dialogo.
La legislazione d’emergenza introdotta in questi anni a colpi di decreti si è rivelata, oltre che inutilmente autoritaria, cervellotica e discriminante, come dimostrano le interrogazioni parlamentari ancora senza risposta. Ed ha contribuito a creare un clima d’odio nei confronti delle forze dell’ordine.
Leggi speciali che hanno ridotto le garanzie di tutti i cittadini e rappresentano un laboratorio per nuove forme di controllo sociale pronte per essere estese in altri settori.
Da Radicali, dopo essere stati gli unici ad opporci in Parlamento con il gruppo della Rosa nel Pugno, ci impegniamo a portare nelle istituzioni quelle richieste di buon senso che vengono dai ragazzi delle curve, a cominciare dalla modifica delle norme anticostituzionali ancora vigenti.
Chiediamo ora al Ministro Maroni di non arroccarsi in un ottuso statalismo illiberale e poliziesco: occorre una soluzione di continuita' con le politiche sin qui seguite e riportare la disciplina nell'alveo della legalità
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motorino radicale
10-01-10, 16:37
11.26.2009
Su dichiarazioni del senatore Gasparri nella votazione delle mozioni nn. 43 e 44 (testo 2)

Su dichiarazioni del senatore Gasparri nella votazione delle mozioni nn. 43 e 44 (testo 2)

D'AMBROSIO (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

D'AMBROSIO (PD). Signora Presidente, poichè durante la discussione delle mozioni si è parlato di un pentito, di Abu Omar e del mio collega Armando Spataro come di un magistrato che avrebbe fatto un uso distorto delle deposizioni di un pentito, allora è bene ricordare al capogruppo Gasparri che Abu Omar è stato vittima di un sequestro, che è stato trasportato fuori dall'Italia da agenti dei servizi segreti americani, con la collaborazione di agenti dei servizi segreti italiani, che tutto è stato scoperto attraverso una lunga e faticosa indagine e che Abu Omar non poteva assolutamente aver detto nulla di questo perché si trovava imprigionato in un Paese straniero, dove era stato condotto da chi lo aveva rapito.

Se dobbiamo essere precisi, bisogna dire anche questo.

Vorrei poi richiamare l'attenzione del senatore Gasparri, che forse non ha mai vissuto in luoghi in cui vi è un'alta incidenza della camorra, su quanto può incidere negativamente sulla lotta alla criminalità organizzata quello che è avvenuto oggi al Senato. Oggi, infatti, abbiamo svilito l'immagine della magistratura, delegittimandone l'opera: ciò fa molto male a quei cittadini onesti che abitano in luoghi in cui la camorra la fa da padrona. Vorrei invitare tutti a riflettere su queste cose quando affermiamo che facciamo seriamente la lotta alla camorra. Io adesso vorrei che qualcuno di quelli che sono intervenuti oggi si mettesse nei panni di un cittadino onesto che abita in una zona camorristica, che ripudia la camorra e che viene a trovarsi nelle condizioni di dover denunciare o andare semplicemente a deporre davanti ad un magistrato, quando in quelle zone lo Stato è stato per molto tempo assente, e lo è anche attualmente, e dà queste manifestazioni.

Con queste manifestazioni non si fa la lotta alla camorra, ma la si favorisce! (Applausi dal Gruppo PD).

GASPARRI (PdL). Domando di parlare per fatto personale.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GASPARRI (PdL). Signora Presidente, non credo di dover accettare lezioncine di legalità, a fine seduta, dal senatore D'Ambrosio: le respingo al mittente.

Voglio ricordare che la vicenda di Abu Omar e dintorni ha comportato un processo ad alcune persone che non dovevano essere processate e vi è stata una violazione del segreto di Stato, come accertato anche dalla Corte costituzionale. Quindi, nei confronti dell'allora direttore del SISMI, generale Pollari, il processo non doveva essere neanche fatto, tant'è vero che la sentenza prende atto di tale circostanza.

Noto che il senatore d'Ambrosio si accinge a lasciare l'Aula: può anche andar via, visto che non ha il coraggio di ascoltare la verità, e questo è tipico di chi fugge di fronte alla verità. (Commenti del senatore D'Ambrosio). Potremmo, però, fare una lunga discussione sul modo in cui, grazie a Spataro, sono stati divulgati sui giornali elenchi, nomi e numeri di telefono di agenti dei Servizi italiani ed americani che hanno combattuto il terrorismo fondamentalista nel nostro Paese e in tante parti del mondo.

Al riguardo gli Stati Uniti d'America hanno espresso, sotto differenti Presidenze, stupore e sconcerto; lo hanno fatto anche adesso dopo questa sentenza, anche se l'attuale Presidenza è diversa da quella precedente e, quindi, non si può neanche ipotizzare una particolare consonanza. Il dottor Spataro, però, continua a svolgere un'attività di esternazione non compatibile con il suo altissimo e delicatissimo incarico, abbandonandosi ai comizi politico-televisivi che tutti abbiamo visto, esprimendo valutazioni politiche che non gli competono, nello stile tipico della procura di Milano, di cui anche lei, senatore D'Ambrosio, è stato un esponente che ha interpretato in questo modo il suo ruolo.

Per quanto riguarda la camorra, noi, in quest'Aula - non so come abbia votato lei - abbiamo inasprito le norme dell'articolo 41-bis; abbiamo varato misure severissime per la confisca dei patrimoni delle cosche mafiose e camorriste; abbiamo varato leggi che voi non avete fatto quando siete stati al Governo. Quando vorrà, le racconterò di come il Governo D'Alema, nel 1999, si dimenticò di prorogare le misure previste dall'articolo 41-bis (che allora era una norma a tempo) ed io, deputato alla Camera dei deputati, presentai una proposta di legge, esortato anche dall'allora procuratore Caselli - che è vivo e che cito in un'Aula del Parlamento - il quale mi sottolineò la mancata proroga da parte del Governo D'Alema dell'articolo 41-bis. Vada a vedere gli atti parlamentari, vada a vedere chi è stato il primo firmatario, nella stagione 1998-1999, della legge di proroga dell'articolo 41-bis! Quando, nel 2001, andammo al Governo, rendemmo permanente quella norma, che poi in questa legislatura abbiamo inasprito. Inoltre, abbiamo mandato soldati, oltre che forze dell'ordine, a Caserta ed in tutte quelle zone: assistiamo ad arresti quotidiani.

Respingo, dunque, la sua lezioncina e si vergogni delle sue parole! (Applausi dal Gruppo PdL).

D'AMBROSIO (PD). Non mi vergogno di niente! Si vergogni lei di quello che dice!

PERDUCA (PD). Domando di parlare. (Brusìo. Richiami della Presidente).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di fare silenzio, altrimenti toglierò la seduta.

Prego, senatore Perduca, ha facoltà di parlare.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, non si dovrebbe chiudere la seduta prima di questa arringa, dopo che lo stesso senatore Gasparri ci ha fatto una lezione sul garantismo. Vorrei ricordare che il 41-bis, da una parte, e la violazione del diritto internazionale, dall'altra, per andare contro il terrorismo internazionale tutto hanno a che vedere, tranne che con il garantismo!

Se gli argomenti al centro della dichiarazione di voto del senatore Gasparri contro le due mozioni presentate sul caso Cosentino volevano dare prova della grande e piena pratica del garantismo da parte del PdL, tutto viene cancellato in due minuti di replica a fine seduta. (Applausi dal Gruppo PD).
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Discussione e reiezione delle mozioni nn. 43 e 44 (testo 2) concernenti il sottosegretario Nicola Cosentino (ore 16,40)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, il senatore Carofiglio, nell'illustrare la mozione all'esame quest'oggi, ha voluto citare un libro di Sciascia intitolato «Il contesto». Ebbene, proprio il contesto credo sia la guida per cui, pur avendo sottoscritto, io e la senatrice Poretti la mozione 1-00043, non parteciperemo al voto.

Il contesto era quello dell'ottobre del 2008 in cui i radicali per la seconda volta occupavano la Commissione di vigilanza Rai perché si rispettasse la legalità costituzionale. Mi sarebbe piaciuto ascoltare in quei giorni un intervento, come quello poc'anzi offerto alla nostra Assemblea dal senatore Compagna, appassionato quanto sovrapponibile interamente ad uno Stato di diritto liberale.

Presidenza del presidente SCHIFANI (ore 17,21)

(Segue PERDUCA). Il contesto odierno è fondamentalmente cambiato ed in parte evolve da ciò che era al centro di quella mozione che noi sottoscrivemmo, perché, all'interno del nostro movimento Radicali italiani, vi era chi riteneva opportuno chiedere che si ponesse la questione della qualità delle candidature ed anche delle nomine a Sottosegretario del Governo.

Oggi siamo di fronte a una situazione in cui alla Giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati è stata richiesta la custodia cautelare in carcere per qualcuno che è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, un reato che - concordo pienamente con il senatore Compagna - non dovrebbe appartenere al diritto penale di uno Stato liberaldemocratico. (Applausi dal Gruppo PdL).

Il problema è che i sospetti che erano al centro del contesto in cui sottoscrivemmo quella mozione oggi non si sono tramutati in prove e, quindi, risulta come minimo anacronistico chiedere oggi, a 13 mesi dal momento in cui si sottoscrisse quel documento (Applausi dal Gruppo PdL)a valutare l'opportunità di dimissioni che, in questo arco di tempo non sono state minimamente prese in considerazione.

Per questo non parteciperemo al voto sulla mozione n. 43, mentre ci asterremo nella votazione sulla mozione n. 44, presentata dall'Italia dei Valori.

motorino radicale
10-01-10, 16:38
12.03.2009
Vano signorsì alla Nato in mancanza di nuova strategia politica radicalmente antiproibizionista. Governo venga in aula non per rassegna "grandi temi"
All'indomani del voto sulla proroga del finanziamento della partecipazioni dell'Italia alle missioni internazionali di pace, si apprende dai giornali la decisione del Governo di incrementare la nostra presenza in Afghanistan "perché così ci chiede la Nato", alla quale si risponde signorsì senza evidentemente sentire la necessità di valutare il progresso complessivo nel garantire la sicurezza in quel paese per consentire sviluppo umano e quindi anche di un minimo di Stato di diritto.

Continuare a non prendere in considerazione il problema che la metà del prodotto interno afgano è frutto della coltivazione di papavero resa illegale dalle convenzioni delle Nazioni unite e che, in virtù di tale proibizione, essa è al di fuori del controllo della legge e quindi da sempre nelle mani della criminalità organizzata, vuol dire non avere a cuore il futuro dell'Afghanistan ma solo di voler creare occasioni di spesa militare.

Alla Farnesina sanno perfettamente che le convenzioni internazionali consentono la coltivazione del papavero per fini medico-scientifici e che l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa l'80% della popolazione mondiale - oltre quattro miliardi e mezzo di persone! - non ha accesso ad analgesici. Perché non adoperarsi in seno all'Onu per concedere all'Afghanistan la possibilità di trasferire le colture oggi controllate dalle narco-mafie a una struttura gestita dagli internazionali che, coll'aiuto della Nato, potrebbe garantire la produzione di morfina per il mercato nazionale e per buona parte dei paesi in via di sviluppo che ne hanno un drammatico bisogno?

L'esautoramento del Parlamento e la totale mancanza di visione d'insieme relativamente al contesto afgano, oltre che la norma incostituzionale del congelamento fino al luglio 2011 le rappresentanze dei militari, son stati i motivi per cui con la Senatrice Poretti non abbiamo partecipato al voto per il ri-finanziamento delle missioni. Se il Governo dovesse venire a riferire alle Camere, occorrerebbe che fossimo informati sulla strategia globale dell'Italia in quanto membro della Nato circa tutti i problemi sul tappeto afgano e non per offrire la solita rassegna di "grandi temi".
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12.02.2009
Bielorussia: Senatori Radicali, se vera richiesta documenti ufficiali, li si rendano subito pubblici
· Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, eletti nelle liste del Pd
"Ferma restando la grave decisione del Presidente del Consiglio Berlusconi di interrompere l'embargo politico imposto alla Bielorussia dai paesi europei per le sistematiche violazioni dei diritti umani, della presenza della pena di morte nei propri codici (unico paese tra i membri del Consiglio d'Europa) e i continui brogli elettorali, se le dichiarazioni circa la motivazione del viaggio necessario per l'acquisizione di importanti documenti storici relativi alle politiche criminali di Stalin dovessero corrispondere al vero occorre che essi vengano resi pubblici previa loro immediata traduzione. Per questi motivi abbiamo presentato oggi un'interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio, e ai Ministri Frattini e Bondi”.
SEGUE TESTO
Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri e del Ministro per i Beni Artistici e Culturali
Dei Senatori Perduca e Poretti
In merito alla dichiarazioni rese alla stampa dal Presidente del Consiglio dei Ministri in occasione della sua visita a Minsk relativamente alla acquisizione di materiale d'archivio relativo alla sorte di cittadini italiani durante la seconda Guerra Mondiale
Si chiede di sapere
A quale istituto verranno successivamente assegnati tali archivi;
se se ne prevede la traduzione in italiano;
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Missioni internazionali: Senatori Radicali non partecipano a voto per denunciare violazione diritti dei militari

* Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, eletti nelle liste del Pd:

"Non abbiamo partecipato al voto sul decreto di proroga delle missioni internazionali perche', oltre ad escludere il parlamento nella fase di pianificazione ed eventuale riorganizzazione della nostra presenza laddove, Ue, NATO e ONU ci hanno chiesto di essere presenti, questo decreto legge, al settimo comma del terzo articolo, proroga al 30 luglio del 2011 la possibilita' per i militari di eleggere i loro rappresentanti nei COCER e COBAR in patente violazione della Costituzione che quegli stessi militari son chiamati a difendere e onorare in missioni internazionali di pace.

Settimane fa, non partecipammo al voto per la creazione della giornate per i caduti militari e civili perché denunciammo la mancanza di attenzione per i militari vivi, oggi abbiamo avuto la drammatica conferma dell'atteggiamento del governo in merito: il milite si rispetta se ignoto e caduto e non quando può esercitare i propri diritti."
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12.06.2009 11.22.2009

motorino radicale
10-01-10, 16:38
12.12.2009
Check out Text of Obama's speech after winning Nobel Prize

I want you to take a look at: Text of Obama's speech after winning Nobel Prize
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12.09.2009
Chiedere spiegazioni al Vietnam su nostro diniego ingresso dell'anno scorso, non ci si può fidare di chi non mantiene parola
"Spero che nei vari incontri che ci saranno in questi giorni tra la delegazione vietnamita e le autorità del 'bi-stato' Italia/Vaticano, si pretenda una chiara spiegazione delle ragioni per cui a Marco Pannella e a me il 23 dicembre del 2008 fu proibito l'imbarco a Phnom Penh per Saigon. Entrambi avevamo un visto regolarmente rilasciato sui nostri passaporti di servizio da parte dell'ambasciata vietnamita di Roma rilasciati perché, dopo anni di duro confronti, avevamo ottenuto un incontro col
vice-presidente dell'Assemblea nazionale ad Hanoi; per decisione di un'agenzia di viaggio, non fummo fatti salire sul volo della compagnia di bandiera del Vietnam.
Il bi-stato sappia quindi che si accinge ad allargare la cooperazione con un paese dove non esiste la certezza del diritto - e quindi non esistono diritti per alcuno che non sia membro delle gerarchie - e che le promesse valgono l'arco di una giornata. Dico questo perché tra le 'scuse'.
ufficiali della visita dei vietnamiti in Italia ci sarebbe anche l riconoscimento della libertà di culto di circa sei milioni di cattolici nel paese. Uno dei motivi della visita della delegazione del Partito Radicale era anche quello di incontrare il leader della Chiesa Buddista unificata del Vietnam Tich Quang Do, ai domiciliari da quasi 20 anni, colle comunità protestanti dei Montagnard sugli altopiani centrali, che non possono professare la propria fede, nonché la comunità cattolica che nel mese di settembre dell'anno scorso aveva organizzato manifestazioni di massa in piazza contro il governo liberticida”.
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CARA e CIE nel trapanese in buone condizioni, preoccupa scarsità di sbarchi
Dichiarazione a seguito delle visite di una delegazione di Radicali italiani nel finesettimana dell'Immacolata ai centri identificazione ed espulsione e centri per i rifugiati della provincia di Trapani:

"I centri immigrati nella provincia di Trapani, spesso organizzati con poco preavviso nella, presunta, emergenza del 2008 e inizio dell'anno, son generalmente ben tenuti. Restano precarie le condizioni del CIE di Vulpitta prossimo alla dismissione visto che in estate verra' inaugurato un centro per 200 persone a Milo.

Alcuni dei CARA, come quelli gestiti dalla cooperativa Insieme, con tanto di certificaziome ISO 9000, potrebbero divenire modello di accoglienza per tutta Italia; con l'eccezione di Salina, tutte le strutture al momento sono sotto utilizzate e quindi offrono condizioni di vita migliori di altre zone della regione come quelle visitate dalla Deputata Radicale Rita Bernardini.

Occorrerebbe che l'amministrazione centrale da Roma distribuisse in maniera migliore sul territorio siciliano i migranti in attesa di asilo o protezione al fine di consentire una piu' facile convivenza e soggiorno a chi fugge da guerre, violenze o carestie.

Parlando cogli ospiti dei centri abbiamo raccolto testimonianze delle violenze subite durante il passaggio dalla Libia, preoccupa quindi moltissimo il fatto che non avvengano piu' sbarchi di alcuni gruppi etnici che, molto probabilmente, affollano i campi di filtraggio libici trattenuti come merce di scambio di prossimi accordi da estorcere ai governi europei. Spero proprio che il Governo, anche a seguito di questa iniziativa, voglia presto rispondere alle nostre interrogazioni parlamentari relative al contenuto dei vari protocolli firmati all'inizio dell'anno tra Roma e Tripoli perche' occorre far chiarezza sulla cooperazione richiesta, e fornita, al regime di Gheddafi.
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12.13.2009 11.29.2009

motorino radicale
10-01-10, 16:39
12.16.2009
Sulle annunciate limitazioni all'utilizzo di Internet

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Intervengo in merito al preannunciato giro di vite su Internet a seguito di quanto avvenuto a Milano contro il Presidente del Consiglio.

Dico questo perché le agenzie ci informano che il ministro Maroni ha annunciato che un decreto-legge apposito dovrebbe essere discusso nel prossimo Consiglio dei ministri.

Questo è un Paese che si fonda in primis sulla non certezza del diritto e quindi qualsiasi tipo di norma deve avere sempre a che fare con il fatto che è talmente violatrice dei nostri principi costituzionali che applicarla è un disastro. Ma questo è anche l'unico Paese in Europa ad aver, in primo luogo, criminalizzato una tecnologia, ossia lo scambio dei dati con il cosiddetto pir tu pir; in secondo luogo, con il decreto Pisanu ha imposto tutta una serie di vessazioni non soltanto a chi oggi gestisce punti Internet ma anche a quelle Province o Comuni che stanno iniziando a lanciare una serie di proposte di offerta wirefire gratuite; in terzo luogo, è il Paese - e questa è la preoccupazione che in particolare desidero sollevare oggi - ha adottato una serie di misure, con tutti i Governi negli ultimi dieci anni, in relazione alle manifestazioni sportive, che oggi il ministro Maroni dice dovrebbero essere trasportate al dominio virtuale di Internet. In questi giorni abbiamo incardinato in 1a Commissione una revisione di alcune di dette norme che regolamentano l'accesso alle manifestazioni sportive, perché in effetti inapplicabili oltre che incostituzionali.

Allora, onde evitare di ritrovarci fra due mesi a dover - come abbiamo già fatto - adottare un emendamento del collega D'Alia per poi farlo cancellare dalla Camera dei deputati dagli stessi che lo avevano suggerito alla maggioranza (tramite però un membro non della maggioranza), sarebbe il caso di bloccare ogni decreto che vada a creare uno Stato di polizia sul modello cinese o iraniano in Internet. Si potrebbe aprire un dibattito in 1a e 2a Commissione, magari coinvolgendo anche altre - non saprei quale Commissione sia competente in materia di Internet, perché mette insieme molti aspetti - e soprattutto chi la rete conosce e non esclusivamente dal punto di vista legale ma dalla vera legge della rete, ossia i codici.

Eventualmente nelle prossime settimane o alla ripresa dell'anno prossimo si potrebbe finalmente svolgere un dibattito parlamentare nel merito e nel metodo della presunta (chi la ritiene necessaria e chi non la ritiene tale, come me) regolamentazione di Internet, proprio perché si continua a penalizzare anche il futuro della nostra economia.

Questo è un Governo che non ha investito sulla banda larga ma l'Italia è anche un Paese che eccelle dal punto di vista dell'ingegneria elettronica, in particolare nel campo di Internet e di tutto ciò che attiene al software, settori che può anche regolamentare e far crescere.

Se chiaramente non ci dovessero essere riscontri positivi da parte della maggioranza cercheremo - e ringrazio i pochi che sono rimasti ad ascoltare il mio intervento - di ottenere tale risultato presentando una mozione ad hoc, perché, in effetti, non si può in un momento di crisi penalizzare ancora una volta uno dei possibili volani della nostra crescita economica, nonché chiaramente della circolazione delle idee. (Applausi della senatrice Poretti).

PRESIDENTE. Senatore Perduca, la Presidenza prende atto delle sue sollecitazioni.
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12.20.2009 12.06.2009

motorino radicale
10-01-10, 16:41
12.22.2009
Joint Letter Calls For Good Governance And Democracy In Somaliland To Prevail

From the Somaliland Times


Stockholm, Sweden/Rome, Italy, December 12, 2009 (SL Times) – Senator Marco Perduca, UNPO treasurer and Member of the Italian Senate, and Ms Birgitta Ohlsson MP, Member of the Swedish Parliament and Spokesperson on Foreign Affairs of the Liberal Party, have written an open letter to the government of Somaliland regarding the ongoing electoral situation.

While voicing their continued support of Somaliland's progress on good governance and democracy, Perduca and Ohlsson also express concern over the repeated delays of the presidential election and urge the leadership to ensure that they are both forthcoming and fair.

Read the letter below:

November 2009

The Swedish Parliament

Stockholm, Sweden

The Italian Parliament

Senate of the Republic

Rome, Italy

Dear Mr. Dahir Riyale Kahin, President of Somaliland

Dear Mr. Abdirahman Mohamed Abdillahi, Speaker Somaliland Parliament

Dear Mr. Sh Ahmed Sh Nuuh, Deputy Speaker house of Elders

Dear Mr. Mohamed Mahamoud Sillanyo, Party Chairman, Kulmiye

Dear Mr. Faisal Ali Warabe, Party chairman, Welfare party

Dear all,

We are great friends of Somaliland and have followed the political development in your country closely for many years. Somaliland's government has created stability and democratic governance when Somalia has remained in armed conflict. Somaliland has for good reasons been called “Peace Paradise in Africa”. However, Somaliland's gains are currently under threat.

Somaliland has spent nearly twenty years trying hard to build stability and democracy in one of the most troubled regions on the African continent. Somaliland was a beacon of light and served as a role model for its neighboring countries. But all your gains are at risk if the forthcoming election would not be fair and free. The repeated delay of Somaliland's presidential election threatens the foundations of its emerging democratic system.

We advice all stakeholders to work together in order to save democratic rule in Somaliland. We hope for many years of progress towards democratic governance and that a general respect for human rights will be consolidated, not wasted.

We who embrace the success Somaliland already has achieved, wish you all the best for the coming elections.

Yours Sincerely,

Birgitta Ohlsson

Member of the Swedish Parliament and Spokesperson Foreign Affairs, Liberal Party

Email: birgitta.ohlsson@riksdagen.se birgitta.ohlsson@riksdagen.se

Marco Perduca

Senator of the Italian Senate and member of Senate Foreign Commission
Email: marco.perduca@senato.it marco.perduca@senato.it
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TRNC NEWS HEADLINES

DOWNER: ‘SOLUTION IS POSSIBLE IN 2010’

UN Envoy Alexander Downer said that a solution to Cyprus problem may be found in 2010.

Stating that United Nations is confident for the efforts of the President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot Administration Leader Dimitris Christofias spent in the negotiations, Downer said that he hopes a solution in 2010.

Moreover, Downer added that a solution to be found by the leaders should be submitted to separate referenda and intensified negotiations to be launched in January were an ‘important turning point’.

As an answer to the question, is the UN Secretary General Ban Ki Moon coming to Cyprus , Downer said that Ban wanted to visit the island in the beginning of the next year and the details have being discussed. The most suitable time has being discussed and shall be discussed by the two leaders also.

Downer indicated that the UN Secretary General Ban Ki Moon wanted to visit the island at the most suitable time when he shall be able to make a substantial contribution to the process. “So it has to be at a time when he will be able to contribute more than I can do" said Downer.

LAST MEETING OF THE YEAR

TRNC President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot Leader Dimitris Christofias will continue their discussions towards finding a solution to the Cyprus Problem today.

After today’s meeting, the two leaders will give a break to the negotiations until the end of the year. The two leaders are expected to determine the agenda and the dates of their meetings they will hold in January.

The meeting will take place at the UN controlled buffer zone at 3 pm.
Meanwhile, President Mehmet Ali Talat’s Special Representative for Negotiations Ozdil Nami announced on Friday that the leaders will not be holding home diplomacy in January as it was told earlier. Speaking to the BRT newsroom, Ozdil Nami said the two sides have agreed to cancel the idea after technical studies carried out by the two sides proved that full day sessions to be held at the homes of the two leaders would not allow a sufficient ground.

PRIME MINISTER EROGLU: “STRUGGLE HAS NOT COME TO AN END”

Within the framework of the ceremonies of the 21-25 December Struggle and Martyrs Week activities will be organized and the martyrs will be commemorated.

Prime Minister Dervis Eroglu made a statement due to the 21-25 December Struggle and Martyrs Week and pointed out that Turkish Cypriot people’s struggle of existence has been continuing for more than half a century and said: “this struggle has been continuing sometimes as a war and sometimes as a cold war. Our people had suffered from the war and obtained the present freedom after paying high prices and giving many martyrs.” However the struggle has not ended. Today the economic, cultural, political and diplomatic dimensions of this war have become a part of our daily life.”

In his message Eroglu reminded that the Greek Cypriots who moved with the intention of abolishing the Turkish Cypriot people by genocide and uniting the island to Greece within the framework of the Akritas plan, faced with an unexpected resistance therefore could not implement their inauspicious plan.
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News from TRNC
Statement by the Presidential Spokesperson Mr. Hasan Ercakica

The negotiations regarding the Cyprus problem continued yesterday with the meeting held between the two leaders. During this meeting, the agenda and methodology of the negotiations that are expected to be intensified in January were discussed. In line with this discussion, the two leaders have confirmed that there will be two three-day meetings in January. They have also discussed the details of these meetings.

It should be deemed as a significant development that the two leaders have stated their common wish after yesterday’s meeting that 2010 becomes “a year of solution”.

We would like to state once again that the Turkish side attaches great importance to the efficiency of the meetings that will be held in January and is determined to do its share to achieve this.

As the UN Secretary-General’s Special Adviser Mr. Downer stated while he was leaving Cyprus for Christmas and New Year holiday “January is going to be a very important point in this whole negotiating process”. Mr. Downer also stated that there has been “a very steady progress” over the last 15 months in the negotiation process and that “in January there is a real opportunity to make very significant strides forward”.

For 2010 to be “a year of solution” and to transform January into a real opportunity to that end, the Greek Cypriot side has to do its share just like the Turkish side. The international community also has to show the interest required not to lose this opportunity.

While there are such developments regarding the Cyprus problem, we have also been closely following the developments concerning the EU membership process of Turkey.

As it is known, another chapter has been opened in Turkey - EU membership process yesterday. Turkish Foreign Minister Mr. Ahmet Davutoğlu, who is in Brussels for the opening of the environment chapter, stated -by giving necessary warnings- that the Greek Cypriot side will not be able to impose the kind of solution of their own preference for the Cyprus problem by exploiting the EU membership process of Turkey.

By stating that as Turkey, they support a solution in Cyprus that is in accordance with the UN parameters and that they will continue to do so, Mr. Davutoğlu has also responded to all kinds of speculation regarding the negotiation process and Turkey’s support.

For us, the most important point in the statement Mr. Davutoğlu made yesterday in Brussels is the stress on the fact that the European Union is getting close to the point of making a strategic decision. By saying that “The European Union has gotten close to a stage of strategic decision, it will either not permit one sided declarations and approaches by seeing Turkey’s pluses or sacrifice strategic pluses to political concerns or to the demands of a member state in a manner we do not want it to be”, Mr. Davutoğlu has announced to the whole world that they do not intend to sacrifice the rights and interests of the Turkish Cypriot people to the EU membership and in a way reminded that, as the authorities of the Republic of Turkey have previously stated, if they are forced to make a choice between the EU membership process and the Turkish Cypriot people, they will choose the Turkish Cypriot people.

Our expectation is that the Greek Cypriot side perceives this message reiterated by Mr. Davutoğlu and provides the necessary contribution to reach a timely, just and lasting solution for the Cyprus problem through the negotiations maintained by the two leaders.
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Sull'elezione di due nuovi senatori Segretari

Sull'elezione di due nuovi senatori Segretari

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, intervento relativamente all'elezione dei due nuovi senatori Segretari d'Aula prevista per questo pomeriggio, elezione alla quale non parteciperò per i motivi esposti durante il dibattito sulle modificazioni regolamentari.

Se non ricordo male, ci è stato detto che continueremo a votare fin quando non verrà eletto un rappresentante del Gruppo che non è stato eletto in occasione della elezione dei primi segretari d'Aula.

Ora si presenta un altro scenario, che però non è stato preso in considerazione - e ne faccio ammenda - durante il dibattito a seguito del quale è stata apportata una modifica al nostro Regolamento. Se tra gli eletti di oggi pomeriggio (e si consideri che nessuno dei miei vicini né io abbiamo ricevuto indicazioni di voto) dovesse risultare finalmente un rappresentante del Gruppo dell'Italia dei Valori che il giorno dopo passa al PdL, all'UDC o al PD, cosa succede? Si ricreano altri due segretari d'Aula che saremo tutti riconvocati a eleggere? Questo avete deciso un mese fa con l'astensione di 15 e il voto contrario di 12 senatori. Ora il senatore Quagliariello mi dirà che la Costituzione materiale prevede anche un ulteriore aumento e un'ulteriore norma transitoria al nostro Regolamento, ma vi faccio notare che in questo modo avete creato quel meccanismo perverso.

Invito quindi tutti coloro i quali hanno a cuore, non tanto i costi della politica (perché gli sprechi sono ben altri), ma un minimo di onestà intellettuale, a prendere un caffè più lungo oggi pomeriggio e a non presentarsi all'elezione di questo segretario d'Aula che, torno a ripeterlo, il giorno dopo potrebbe dichiararsi appartenente ad un Gruppo diverso rispetto a quello per il quale è stato candidato.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, in effetti questa ipotesi è stata già prevista ed è esplicitamente detto che i segretari che, eletti ai sensi del commi 2-bis e 2-ter dell'articolo 5 del Regolamento, entrino a far parte di un Gruppo parlamentare diverso da quello al quale appartenevano al momento dell'elezione, decadono dall'incarico. Ad ogni modo ha posto un problema serio.

LIVI BACCI (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LIVI BACCI (PD). Signor Presidente, dichiaro di condividere appieno le dichiarazioni del senatore Perduca. Pertanto, anche io oggi pomeriggio non parteciperò all'elezione dell'undicesimo e dodicesimo senatore Segretario d'Aula di questo Senato.
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Segretari d'Aula: Senatori Radicali non votano contro tenia partitocratica e suoi trucchi
Dichiarazione dei Senatori Radicali nel gruppo del Pd Marco Perduca e Donatella Poretti:

"In linea col nostro voto contrario alla modificazione del regolamento del Senato per istituire due nuovi segretari d'aula per accontentare le richieste del gruppo dell'Italia dei Valori, oggi pomeriggio non ci presenteremo in aula al momento della loro elezione. Chi invece lo farà sappia che sarà chiamato a votare fino a quando non verrà eletto un membro del gruppo dell'Italia dei Valori che, tra le altre cose, non ha ancora fatto circolare il nome del prescelto, forse perché, in queste ore di tempeste ce ne potrebbero essere alcuni interessati a passare a un altro gruppo. Infatti il regolamento prevede che se il segretario eletto in rappresentanza di un gruppo politico dovesse cambiare affiliazione partitica dovrebbe anche dimettersi dalla carica... ci sarà un senatore dell'IdV pronto a sacrificare le proprie convinzioni politiche per le convenienze della dotazione da segretario?
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12.20.2009
deportati 20 uiguri dalla Cambogia alla Cina, frutto anche della politica dei respingimenti italiani...

"Come annunciato ieri dall'Organizzazione dei popoli e nazioni non rappresentate UNPO, 20 uiguri che nei mesi scorsi erano scappati dalla Cina cercando rifugio in Cambogia sono stati rimpatriati stamani a Shangai o Pechino. Del resto dopo quanto i paesi europei, Italia in primis, mettono in atto contro chi cerca rifugio da persecuzioni, guerre o carestie non c'è da meravigliarsi. Ne restano a Phnom Penh solo due che dovrebbero essere affidati alla tutela dell'Alto commissariato per i rifugiati. Il Governo di Hun Sen ha deciso di obbedire agli ordini delle autorità di pechino malgrado l'Ambasciata statunitense avesse da due giorni manifestato le proprie preoccupazioni per la decisione di spedire dritti in galera i 20 uiguri ponendoli a rischi serissimi di persecuzioni immotivate. Pechino infatti ha deciso di comminare la pena di morte contro tutti coloro che son ritenuti i responsabili delle manifestazioni di massa nello Xinjian dell'estate scorsa e, per la giustizia cinese, basta essere uiguro per esser ritenuto responsabile di campagne anti-cinesi. Adesso si attivino le diplomazie Occidentali in Cina perché si conceda ai 20 uiguri un trattamento degno degli standard internazionali a partire dalla richiesta delle accuse pendenti contro di loro.
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preoccupanti notizie su deportazioni di uiguri dalla Cambogia alla Cina
Secondo l'UNPO, Organizzazione dei popoli e nazioni non rappresentate, una ventina di uiguri che erano scappati in Cambogia nel luglio scorso per fuggire alle rappresaglie della polizia cinese nello Xinjian sono a rischio deportazione in queste ore. Occorre che i paesi europei e gli Stati uniti blocchino questi rimpatri forzati perche' quelle persone sono a fortissimo rischio di maltrattamenti una volta rientrati in Cina.
Non risultano esistere mandati d'arresto spiccati ai loro danni mentre e' noto il trattamento riservato dalle autorita' cinesi a chi manifesta contro le politiche della Repubblica popolare cinese. l Partito Radicale si unisce all'UNPO nell'appellarsi anche alle autorita' cambogiane affinche' blocchino i rimpatri da Phnom Penh a Shangai.
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a Firenze partita cancellata per leggi irrazionali non per il freddo
A Firenze fa freddo, ma non da cancellare la partita, il campo e' praticabile, mentre gli spalti son gelati e siccome secondo le norme vigenti bisogna star seduti sempre e solo nel posto assegnato, non potendo consentire agli spettatori di stare in piedi s'e' cancellato la partita. Spero che il prefetto e il Sindaco di Firenze abbiano messo in conto il rimborso perché chi s'era recato a Firenze per vedere la partita.
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12.27.2009 12.13.2009

motorino radicale
10-01-10, 16:41
12.29.2009
News from the TRNC
Statement by the Presidential Spokesperson Mr. Hasan Ercakica

With the meeting held on 21 December 2009, full fledged negotiations aimed at finding a comprehensive solution for the Cyprus problem has been completed for the year 2009. As it is known, the two leaders will have the first meeting of the New Year on 4 January 2010.

President Mr. Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot leader Mr. Christofias have met for 46 times in 2009 within the framework of the comprehensive negotiations. During these negotiations, 5 main chapters on the Cyprus problem have been discussed, in addition to the Governance and Power Sharing chapter which has already been discussed since 2008. Working to produce common papers on all issues discussed under the Governance and Power Sharing, the EU and Economic Matters chapters, the issues the two sides have agreed on as well as the issues that need further consideration were determined and 30 common papers were produced in total for 3 main chapters. In the second phase which started on 10 September 2009, all the issues were reviewed once again trying to achieve more convergence. Within this context, for the first time a common paper was produced on Property issue.

During the year that we have almost left behind, the two leaders have also decided to open Yeşilırmak (Limnitis) gate for reciprocal crossings.

Even though it was not as speedy as we expected and did not cover the ratio of the matters we envisaged, it could be said that significant progress has been achieved in the negotiation process particularly on some issues.

While the negotiations were being maintained, the UN Secretary-General Mr. Ban-ki Moon has published a report regarding his good offices mission for the first time in five years. Publication of this report is an indication that it has been reached to an important stage at the negotiation process. In his report, the UN Secretary-General Mr. Ban pointed out that the two leaders have achieved significant progress in the negotiations and that at the moment, there is an important window of opportunity for the solution of the Cyprus problem. The UN Secretary-General Mr. Ban also underlined that the comprehensive negotiations should result in a solution within a reasonable time frame.

As you all know, the two leaders have committed to achieve more convergence during the intensified negotiations that will be held in January. This approach is in line with the expectations of primarily the UN and the whole international community.

It should be stated that we will continue to employ a constructive and progressive approach in the negotiations that will be held in January as we did until today. Our common policy with Turkey is to reach a lasting solution within the UN parameters. President Mr. Talat is determined to maintain its increasing efforts for a solution of this kind.

Meanwhile, we have been observing that the interest of the international community is focusing on the Cyprus problem.

The statements made on the occasion of the Prime Minister of Spain – who will be the EU’s next Term President in the New Year - Mr. Jose Zapatero’s visit to South Cyprus were new indications of this fact.

The fact that Mr. Zapatero has announced before his visit to South Cyprus that he will invite President Mr. Mehmet Ali Talat to Spain should be accepted as the first sign that the new EU Presidency will employ a balanced and constructive position in terms of the Cyprus problem. As a matter of fact, the Spanish authorities have conveyed this intention of theirs to our Presidency. As a next step, the organization of the said visit will be done.

However, the approach found in the evaluations made as a result of Mr. Zapatero’s visit to South Cyprus, that Spain is trying to shoulder the role of “an arbitrator” in the solution of the Cyprus problem should be considered cautiously. As it is known, while the Greek Cypriot side is spending efforts to exploit its EU membership against Turkey and the Turkish Cypriots, it is not possible for the EU to become an arbitrator. Besides, the negotiations aiming to find a comprehensive solution for the Cyprus problem are being maintained by the two leaders and under the supervision of the UN Secretary-General. The Turkish side is in favor of maintaining this effort and other elements to support the efforts in this field.
In any case, there are roles to be shouldered for the EU and for particularly the leaders of the member states that take over the Term Presidency in terms of the Cyprus problem. For Spain to be able to help solution of the Cyprus problem during this term, it will be enough to stop the initiatives of the Greek Cypriot side to exploit its EU membership against Turkey and the Turkish Cypriot side. Adoption of such a position will make the Greek Cypriot side understand once again that it can not exploit the EU advantages for its own interests and it will lead them to focus their attention on the comprehensive settlement negotiations.
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Statement of H. H. the Dalai Lama on Liu Xiaobo's Sentence
from www.tibet.net

I am saddened by the Chinese Government sentencing Liu Xiaobo, a
well-known Chinese writer, to an 11-year jail term.

By sentencing Liu Xiaobo and others like him, who use freedom of
expression to publicly articulate their opinions, the Chinese
authorities have not only violated the binding principles of the
Universal Declaration of Human Rights but also the freedom of
expression mentioned in the Constitution of the People's Republic of
China.

I urge the Chinese Government to release, as soon as possible, Liu
Xiaobo and other political prisoners who were jailed for exercising
their freedom of expression.

I offer my regards and prayers to Mr. Liu Xiaobo, his wife and other
family members.

The Dalai Lama

December 28, 2009
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le recenti violazioni di diritti umani nel mondo sono frutto anche di politiche di paesi democratici
L'esecuzione del cittadino britannico in Cina per traffico di droga, l'espulsione di migliaia di hmong da parte del governo tailandese verso il Laos da dove scappavano, la deportazione di 20 uiguri da Phom Penh verso Shangai dove verranno processati per direttissima rischiando la pena di morte la paralisi trans-atlantica di fronte alle manifestazioni in Iran son la prova provata che l degrado della legalita' nei paesi Occidentali non puo' che fungere da copertura politica a sanguinari regimi che si fondano sull'oppressione del dissenso e delle minoranze.

Per giorni, pochi a dire la verita', Gordon Brown s'e' appellato alle autorita' cinesi perche' fosse concessa la grazia al concittadino, ma senza la benche' minima critica al fatto che l traffico di droghe in Cina sia punito col massimo della pena. Solo gli USA si son accorti che le autorita' tailandesi e cambogiane stavano deportando persone che per le Nazioni unite avevano l diritto alla protezione internazionale, di certo gli europei, colle loro politiche di respingimenti a morte certa non si son azzardati a difendere i hmong e gli uiguri che venivano, nel cuore della notte, restituiti ai loro "governanti". Nessuno ha convocato lo stesso giorno alla stessa ora l'ambasciatore iraniano per chiedere contro della reazione brutale alle coraggiose manifestazioni in decine di citta' in tutto l'Iran ne' c'e' all'orizzonte una marcia, che non sia quella del solito "forum Palestina" per denunciare queste quotidiane sistematiche violazioni dei diritti umani nel mondo. E parlano di partito dell'amore - di se stessi..
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motorino radicale
10-01-10, 16:42
1.05.2010
Peccato iniziare il 2010 all'insegna di Christian Rocca
Era tanto che qualcuno non portasse alla mia attenzione i contenuti del blog dell'amico Christian Rocca - alle volte ritornano... Il caso in questione e' la campagna di Marco Pannella per il recupero di una delle verita' cancellate strada facendo circa la disponibilita' di Saddam Hussein ad andare in esilio. Bene qui trovate quel che dice Pannella, e qui quel che scrive Rocca. Poi se ne riparla con chi e' interessato.
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1.04.2010
TRNC NEWS HEADLINES

5 JANUARY 2010

“EROGLU SHALL WIN THE ELECTION”

According to the Greek Cypriot daily Simerini, the presidency elections in the coming April in the TRNC shall be won by Eroglu with a percentage of %50.1 due to a poll made by KADEM.

According to the results of a poll made by the Cyprus Communal and Economic Investigations Centre (KADEM) answering the question “who shall win the presidency elections”, %50.1 of the Turkish Cypriots said the Prime Minister and the president of the National Unity Party Dervis Eroglu and %24 said President Mehmet Ali Talat. %17.8 said “I don’t know” and % 8.1 said “another candidate”

Poll results indicated that %68.9 of the Turkish Cypriots did not trust Greek Cypriots and only % 2.2 trusted Greek Cypriots.

Accordingly, Turkish Cypriots are generally pessimistic in the issue of negotiations and about the success of Talat and Christofias in reaching an agreement.

GUL: “EU EXPLOITS CYPRUS ISSUE”

Turkish President Abdullah Gul indicated that Turkey displayed all her good will about the Cyprus issue in 2004. Evaluating the statement “however Cyprus issue is still standing in front of Turkey as a reality of life” Gul said: “Yes it is true but obviously, the EU is exploiting this issue. While this issue is not very important for many member countries, they continue to put this in front of us. If this issue would be solved in one way or another then they shall put forward another concern. We should not allow this. Firstly we shall do what we have to do. We shall finish all laws and chapters.”

Gül also said that Turkey was a country which negotiates with the EU and they should be more hopeful in this issue in the year 2010.

TALAT AND CHRISTOFIAS MET FOR THE 60TH TIMES

President Mehmet Ali Talat and the Greek Cypriot Leader Demetris Christofias held their first meeting of the New Year yesterday.

The leaders exchanged views on the chapters of Governance and Power-Sharing and EU Matters, in preparation of this month’s consecutive talks.

The leaders were accompanied by their special representatives Ozdil Nami and Yorgos Yakovou as well as the UN Special Adviser on Cyprus Alexander Downer and the UN Special Representative to Cyprus Taye Brook Zerihoun.

At the end of the meeting, Downer told reporters that the second leg of the consecutive talks envisaged for January has been postponed to the 25th, 26th and 27th January in order to give more time to special representatives who will be meeting between the two legs of the 3-day long consecutive talks.

As earlier told, the first leg of the intensified talks will take place on the 11th, 12th and 13th of January.

Consecutive talks will focus on Governance and Power-Sharing, Property, Economy and EU Matters.

Downer also said that Nami and Yakovu will meet today afternoon to continue discussions on EU Matters.

Answering a question on the UN Secretary-General Ban Ki-Moon’s possible visit to Cyprus , Downer said that this is on the agenda but there has been no certainty over the date yet.

TALAT IS GOING TO AMBASSADORS’ CONFERENCE

President Mehmet Ali Talat shall return from Brussels through Ankara and shall participate in the closing session of the “2. Ambassadors’ Conference”.

“2. Ambassadors’ Conference” which shall continue for 5 days started in Ankara yesterday. President of Palestine , Germany , Japan , and Brazil Foreign Minister shall are also participating in the Conference.

The theme of the Conference is “Democracy, Security, and Stability: 2010 in the World and in Turkish Foreign Policy”

In the opening Ceremony Turkish Foreign Minister Ahmet Davutoglu made a speech and said that with the vision which shall be developed within the framework of the conference they hope to have a more powerful and comprehensive diplomatic activity.

TALAT : “2010 IS AN IMPORTANT YEAR FOR THE SOLUTION OF THE CYPRUS PROBLEM”

President Mehmet Ali Talat indicated that the year 2010 would be an important year for the solution of the Cyprus problem and added that they had been working for this.

Talat said that they were looking for a solution which shall provide full security for the Turkish Cypriots and shall provide for the economic security and communal integrity beside the life and property security of the Turkish Cypriots.

Pointing out that 2010 would be the third year of the negotiations Talat said: “we have to produce a result in the third year. This also has an end like all negotiations”

Recording that Turkish Cypriot side was the encouraging and pushing side in the negotiations Talat said that the advantage of the Turkish Cypriot Side was that Turkey is on their side and he added that they should evaluate this perfectly.

OZGURGUN : “EXISTENCE OF THE TURKISH ARMY ON THE ISLAND IS THE VITAL SECURITY FOR THE TURKISH CYPRIOT PEOPLE”

Foreign Minister Huseyin Ozgurgun called for the Christofias leadership to accept the existence of the Turkish army on the island as the vital security for the Turkish Cypriot people. He expressed that on the contrary it was not possible to reach the aimed result in order to reach a common future.

Indicating that a comprehensive solution in Cyprus could only be reached through the continuation of the Turkey ’s full and effective guarantee Ozgurgun said: “this is a must for the Turkish Cypriot People and they shall never approve a solution which envisages anything contrary to this.”

DAVUTOGLU: “I CONVEYED OUR EXPECTATIONS FOR THE REMOVAL OF THE EMBARGOES ON TRNC”

Turkish Foreign Minister Ahmet Davutoglu recorded that he conveyed to Saudi Arabia Foreign Minister Suud El Faisal their expectations that the embargoes imposed on the TRNC should be removed.

In evaluating his Saudi Arabian contacts, Davutoglu said that they discussed all regional issues with Faisal and he explained the process which goes on in the TRNC to the Foreign Minister Faisal.

EUROPE LOSING TURKEY AND CYPRUS

Hurriyet Daily News,

Monday, January 4, 2010

MEHMET ALİ BİRAND

We started 2009 with high hopes in regards to relations between Turkey and the EU. AKP finally responded to appeals thus separating the position of the head negotiator from the Ministry of Foreign Affairs and appointed Egemen Bağış. Then a huge staff was created for the Office of Secretary General for the European Union. It didn’t stay at that and the prime minister made his first formal visit to Brussels since our candidacy for a membership to the EU was announced in 2004.

We all were excited.

We thought negotiations between Turkey and the EU would accelerate. But Sarkozy and Merkel proposing and constantly repeating a “Privileged Partnership instead of full membership had its effect in discouraging Ankara .

Generally we might split Europe’s view of barriers and inclemency toward Turkey into two.

One is Turkey ’s amplitude. Meaning, the possibility of paving the way for shrinkage of power of founding countries in the EU like France and Germany . The other factor is that Turkey is a Muslim country. And Europe is not ready yet to accept a Muslim country in the EU.

These are basic facts not pronounced openly.

Reasons announced publicly are the deadlock in the Cyprus issue, the possibility of the Turkish labor force increasing unemployment in the EU market and deficiencies in political and human rights criteria according to Copenhagen criteria.

Whatever the reason is, the result is bad.

2009 was a bad year in respect to relations between Turkey and the EU.

De facto negotiations have come to a dead end

The present scene creates bitterness and no hopes for 2010.

Negotiations started in 2005.

The number of topics to be discussed was 35.

In 2006 the EU Council froze eight topics because Turkey did not open its ports to its full-member Cypriot ships and did not conform to customs union stating that it will reconsider the situation in December of 2009.

Then France announced that it would block four topics that would directly have an impact on Turkey ’s full membership. And on top of that, Cyprus announced a few weeks ago that it has blocked six more topics because Turkey did no open its ports. Thus the number of topics lifted from the negotiation table has amounted to 18. If we consider that 12 topics of minor importance have been discussed until now, only four (education-culture, justice, foreign politics, defense) remain to be opened, which we may call it a “halt of negotiations.”

We need not expect a change in attitude.

The European Union does not signal an acceptance of neither Turkey nor the Islam.

By the way, we should not entirely blame the EU for this conduct in relations.

EU’s attitude killed the excitement in the Turkish public but Turkey also contributed to this conduct.

The most important factor was that it paved the way for alienation with political and economic developments of the AKP government.

The economic and financial crisis eroded the country’s resources. The administration did not want to allocate resources from the public or private sector to reforms necessary for conforming to EU standards. In such a tight period and especially since there was no sign of a full membership in sight, it did not want to spend any money on the EU.

One other important factor was, contraire to its business men, Turkey was earning money in the Middle East, Russia and other regions other than Europe , leaving the EU out in the cold.

Thus due to these developments in the end, negotiations ran on the rocks.

Will we be able to save the ship in 2010?

Expecting relations to resume in 2010 is too optimistic

I don’t think the above scene will change this year.

If the unexpected happens, if we encounter situations we never ever assume possible today then it might change. Otherwise, I believe, the situation will clinch further and become permanent.

What a pity that what has happened after 2005 has spoiled the environment to such an extent that people’s prejudice, economic and financial crises in succession have been so effective which made it hard to get out of the situation.

It is difficult to change these conditions. To be more precise, it will take a long time. And that’s where my pessimism stirs.

EU misses the confederate Cyprus train

The link has reversed. EU does not notice but a new world is being established and Turkey is taking its place.

There is one other fact of which Europe is not aware. And that is that old balances do no longer exist. Old connections, old accounts no longer exist in the heads of those who lead Turkey .

What I’m trying to say is very simple.

Until now Western capitals and media established a connection between a solution in Cyprus and Turkey ’s membership to the EU.

For years there was an equation established stating, “Do this and that so we will give you what you want in the EU.”

In 1995 it was agreed with Greek Cypriots to start full membership negotiations in exchange for accepting Turkey to the customs union.

And in 2004 in exchange for the acceptance of the Annan Plan , Turkey obtained a candidacy status and negotiations started.

Do you know when this connection failed?

It was when Turkey broke a huge taboo by accepting the Annan Plan whereas the Greek Cypriots denied and still received full membership. The Greek Cypriots were given the key to the door that leads to Turkey ’s full membership. Europe played its cards boorishly.

Thus the EU-Cyprus connection broke.

The EU’s former evasiveness no longer exists.

In the Economist magazine dated Dec. 12, there was still a broad analysis trying to get a message across that implies, “ Turkey gets stuck in respect to the EU. In order to get out it needs to take steps toward a solution. Ankara needs to take action.”

How delusive an attitude.

The magazine is probably not aware of the fact that balance and certain things in Turkey have changed. If European capital cities too think that way, I must say they are making a big mistake.

The EU no longer is a matter that causes Turkey to make important sacrifices.

Turkey quickly changes.

Europe is probably not aware that it is not only losing Turkey but also the possibility of creating a united Cyprus .

The European Union for Turkey is no longer a piece of carrot worth catching.

I’d like to draw attention to the fact that this connection has been reversed.

If Europe still targets or dreams about a united Cyprus and wants to prevent a split never to unite again, then it needs to change its attitude toward Turkey .

In order not to lose a united Cyprus , Europe needs to work up an appetite and prepare carrots to spurn the excitement for Turkey .

motorino radicale
10-01-10, 16:43
1.10.2010
News from Turkey on the TRNC
Statement by the Presidential Press Office

Turkish Ministry of Foreign Affairs Expresses Strong Support for Proposals Tabled by the Turkish Cypriot Side


Republic of Turkey

Ministry of Foreign Affairs

Press and Information Office

9 January 2010

The spokesman for the Ministry of Foreign Affairs responds to a question:

“In the course of comprehensive solution negotiations, which have been continuing since September 2008 in Cyprus, the Turkish Cypriot side and Turkey, especially in recent months, have put forward a series of constructive initiatives and openings including a proposal by our Prime Minister to hold a quadripartite meeting with the participation of Turkey, Greece and the two sides on the island. All these proposals and initiatives were aimed at speeding up the process in a manner to yield results. The Special Advisor to the Secretary General, Mr. Downer, has personally confirmed that the proposals by the Turkish Cypriot side are in line with UN parameters.

The Turkish Cypriot side has lastly tabled a package of proposals with the aim of finalising the topic of Governance and Power Sharing, and drawing near to the goal of reaching a comprehensive solution. This package of proposals is an important opening. This proposal, which once again proves Turkish Cypriot side’s sincerity in its aim to reach a just and lasting comprehensive solution as soon as possible, constitutes a balanced whole.

Turkey, as a guarantor in Cyprus and as a motherland, and in accordance with the goal of reaching a comprehensive solution that would greatly contribute to a cooperation of security and stability in the Eastern Mediterranean, fully supports the constructive attitude of TRNC President Mehmet Ali Talat in the negotiations. This latest proposal by the Turkish Cypriot side is a very important opening aimed at reaching a comprehensive solution following the intensive talks in January.

The aim of the Turkish side is to reach a just and lasting comprehensive solution in the coming months. The necessary base and material are at hand. Provided that all relevant parties put forward the necessary political will, we believe that it is possible to establish a federation based on political equality and bizonality, and with a Turkish Cypriot and a Greek Cypriot Constituent State of equal status as the leaders agreed to in their joint statement of 23 May 2008 as soon as possible. In accordance with this goal, close consultations with the Turkish Cypriot side will continue from today on, as they have until now.”
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CALCIO: STADERINI E PERDUCA (RADICALI) RAZZISMO SI COMBATTE CON LA LEGALITA' NON CON TOLLERANZA ZERO ALLO STADIO
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani e del Senatore Radicale Marco Perduca:

"Comprendiamo che il Ministro Maroni debba recuperare la gravita' delle dichiarazioni rilasciate all'indomani degli eventi di Rosarno, ma per combattere il razzismo ci vuole ben piu' che la tolleranza zero negli stadi.

Maroni, che prima propone e dispone, senza mai pero' accompagnare con norma di legge le sue richieste ai club calcistici proprio come per la 'tessera del tifoso', oggi ritiene di dover devolvere agli arbitri - proprio loro! - la responsabilita' di stabilire se un coro sia razzista oppure uno sfotto' e di prendere i provvedimenti conseguenti, affidando ancora una volta all'incertezza del diritto la sua 'gestione' dei problemi.

Se il Governo intende combattere il razzismo, oltre a far luce sulle reali responsabilita' in merito a quanto avvenuto a Rosarno nei giorni scorsi, deve applicare le proprie leggi a partire da quella che impone tempi certi - 20 giorni - per il rilascio del permesso di soggiorno ai non italiani. Si tratta di un'inadempienza contro la quale si stanno battendo con uno sciopero della fame da settimane centinaia di cittadini stranieri sotto la guida del nostro compagno Gaussou Ouattara. Se Maroni intende dare un segnale antirazzista si adoperi per rispettare le leggi della Repubblica italiana.
Posted by perdukistan at 7:53 AM 0 comments Links to this post
Tragico episodio faccia approfondire drammatica situazione Cabinda
Togo/Angola: Perduca e Busdachin (Radicali) tragico episodio faccia approfondire drammatica situazione Cabinda

Dichiarazione di Marco Perduca, co-vice presidente del senato del Partito Radicale Nonviolento eletto Senatore nelle liste del Pd e Marino Busdachin, Segretario dell'Organizzazione dei popoli e delle nazioni non rappresentate, UNPO:

"Il tragico episodio dell'assalto alla nazionale calcistica togolese, alla quale va il nostro cordoglio e solidarietà, non deve far calare nel pozzo della 'lotta al terrorismo' la complessa situazione dell'enclave del Cabinda. Da una decina d'anni l'Organizzazione dei popoli e delle nazioni non rappresentate, UNPO, è mobilitata per la ricerca di una soluzione politica che possa riconoscere quanto negato prima dalla potenza coloniale portoghese e poi dalla decennale guerra angolane, e infine dall'attuale governo di Luanda che nella propria bandiera ha messo la zappa ma anche il machete, che ha sottomesso i cabindiani per sfruttare le ingentissime riserve petrolifere delle loro terre.

Dal 2006 era in vigore una delicata tregua che però - a causa del disinteresse della comunità internazionale e l'arrivo delle compagnie petrolifere cinesi - non era riuscita a portare avanti i negoziati per il riconoscimento delle legittime richieste del Fronte per la liberazione dell'enclave del Cabinda creando quindi le condizioni per il frazionamento delle varie componenti cabindiane tra le quali, sappiamo, fazioni armate.

La ormai sistematica cancellazione dell'agenda politica europea di questioni relative di violazione di diritti umani delle ex colonie e di recriminazioni di popoli oppressi o non rappresentati contribuiscono strutturalmente alla promozione di metodi violenti contro la nonviolenza politica che come Partito Radicale Nonviolento e UNPO cerchiamo di proporre in contesti potenzialmente esplosivi come il Cabinda e altre situazioni africane nella vicina Nigeria o nel Somaliland.

Denunciando fermamente l'attacco ai calciatori togolesi, ci appelliamo all'Unione europea affinché recuperi pienamente l'attenzione politica nei confronti di chi è alla ricerca di soluzioni politiche attraverso un trasparente confronto basato sulla nonviolenza e il dialogo.
Posted by perdukistan at 5:45 AM

motorino radicale
10-01-10, 16:43
Tragico episodio faccia approfondire drammatica situazione Cabinda
Togo/Angola: Perduca e Busdachin (Radicali) tragico episodio faccia approfondire drammatica situazione Cabinda

Dichiarazione di Marco Perduca, co-vice presidente del senato del Partito Radicale Nonviolento eletto Senatore nelle liste del Pd e Marino Busdachin, Segretario dell'Organizzazione dei popoli e delle nazioni non rappresentate, UNPO:

"Il tragico episodio dell'assalto alla nazionale calcistica togolese, alla quale va il nostro cordoglio e solidarietà, non deve far calare nel pozzo della 'lotta al terrorismo' la complessa situazione dell'enclave del Cabinda. Da una decina d'anni l'Organizzazione dei popoli e delle nazioni non rappresentate, UNPO, è mobilitata per la ricerca di una soluzione politica che possa riconoscere quanto negato prima dalla potenza coloniale portoghese e poi dalla decennale guerra angolane, e infine dall'attuale governo di Luanda che nella propria bandiera ha messo la zappa ma anche il machete, che ha sottomesso i cabindiani per sfruttare le ingentissime riserve petrolifere delle loro terre.

Dal 2006 era in vigore una delicata tregua che però - a causa del disinteresse della comunità internazionale e l'arrivo delle compagnie petrolifere cinesi - non era riuscita a portare avanti i negoziati per il riconoscimento delle legittime richieste del Fronte per la liberazione dell'enclave del Cabinda creando quindi le condizioni per il frazionamento delle varie componenti cabindiane tra le quali, sappiamo, fazioni armate.

La ormai sistematica cancellazione dell'agenda politica europea di questioni relative di violazione di diritti umani delle ex colonie e di recriminazioni di popoli oppressi o non rappresentati contribuiscono strutturalmente alla promozione di metodi violenti contro la nonviolenza politica che come Partito Radicale Nonviolento e UNPO cerchiamo di proporre in contesti potenzialmente esplosivi come il Cabinda e altre situazioni africane nella vicina Nigeria o nel Somaliland.

Denunciando fermamente l'attacco ai calciatori togolesi, ci appelliamo all'Unione europea affinché recuperi pienamente l'attenzione politica nei confronti di chi è alla ricerca di soluzioni politiche attraverso un trasparente confronto basato sulla nonviolenza e il dialogo.
Posted by perdukistan at 5:45 AM

motorino radicale
10-01-10, 16:44
CALCIO: STADERINI E PERDUCA (RADICALI) RAZZISMO SI COMBATTE CON LA LEGALITA' NON CON TOLLERANZA ZERO ALLO STADIO
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani e del Senatore Radicale Marco Perduca:

"Comprendiamo che il Ministro Maroni debba recuperare la gravita' delle dichiarazioni rilasciate all'indomani degli eventi di Rosarno, ma per combattere il razzismo ci vuole ben piu' che la tolleranza zero negli stadi.

Maroni, che prima propone e dispone, senza mai pero' accompagnare con norma di legge le sue richieste ai club calcistici proprio come per la 'tessera del tifoso', oggi ritiene di dover devolvere agli arbitri - proprio loro! - la responsabilita' di stabilire se un coro sia razzista oppure uno sfotto' e di prendere i provvedimenti conseguenti, affidando ancora una volta all'incertezza del diritto la sua 'gestione' dei problemi.

Se il Governo intende combattere il razzismo, oltre a far luce sulle reali responsabilita' in merito a quanto avvenuto a Rosarno nei giorni scorsi, deve applicare le proprie leggi a partire da quella che impone tempi certi - 20 giorni - per il rilascio del permesso di soggiorno ai non italiani. Si tratta di un'inadempienza contro la quale si stanno battendo con uno sciopero della fame da settimane centinaia di cittadini stranieri sotto la guida del nostro compagno Gaussou Ouattara. Se Maroni intende dare un segnale antirazzista si adoperi per rispettare le leggi della Repubblica italiana.

motorino radicale
10-01-10, 16:44
1.10.2010
News from Turkey on the TRNC
Statement by the Presidential Press Office

Turkish Ministry of Foreign Affairs Expresses Strong Support for Proposals Tabled by the Turkish Cypriot Side


Republic of Turkey

Ministry of Foreign Affairs

Press and Information Office

9 January 2010

The spokesman for the Ministry of Foreign Affairs responds to a question:

“In the course of comprehensive solution negotiations, which have been continuing since September 2008 in Cyprus, the Turkish Cypriot side and Turkey, especially in recent months, have put forward a series of constructive initiatives and openings including a proposal by our Prime Minister to hold a quadripartite meeting with the participation of Turkey, Greece and the two sides on the island. All these proposals and initiatives were aimed at speeding up the process in a manner to yield results. The Special Advisor to the Secretary General, Mr. Downer, has personally confirmed that the proposals by the Turkish Cypriot side are in line with UN parameters.

The Turkish Cypriot side has lastly tabled a package of proposals with the aim of finalising the topic of Governance and Power Sharing, and drawing near to the goal of reaching a comprehensive solution. This package of proposals is an important opening. This proposal, which once again proves Turkish Cypriot side’s sincerity in its aim to reach a just and lasting comprehensive solution as soon as possible, constitutes a balanced whole.

Turkey, as a guarantor in Cyprus and as a motherland, and in accordance with the goal of reaching a comprehensive solution that would greatly contribute to a cooperation of security and stability in the Eastern Mediterranean, fully supports the constructive attitude of TRNC President Mehmet Ali Talat in the negotiations. This latest proposal by the Turkish Cypriot side is a very important opening aimed at reaching a comprehensive solution following the intensive talks in January.

The aim of the Turkish side is to reach a just and lasting comprehensive solution in the coming months. The necessary base and material are at hand. Provided that all relevant parties put forward the necessary political will, we believe that it is possible to establish a federation based on political equality and bizonality, and with a Turkish Cypriot and a Greek Cypriot Constituent State of equal status as the leaders agreed to in their joint statement of 23 May 2008 as soon as possible. In accordance with this goal, close consultations with the Turkish Cypriot side will continue from today on, as they have until now.”
Posted by perdukistan at 8:09 AM