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Spetaktor
05-07-09, 22:32
Comunicato del CPE sulla visita di Hu Jintao in Italia

Comunicato Stampa del 05/07/2009



In questi giorni il presidente cinese Hu Jintao è in visita in Italia accompagnato da una folta delegazione economica e politica. Il Coordinamento Progetto Eurasia (CPE) intende esprimere soddisfazione per questa visita ufficiale, che si spera segni l'inizio di una proficua
collaborazione tra le nostre due nazioni. La Cina rappresenta il centro di gravità della massa asiatica d'oriente, l'«Impero di Mezzo» con cui è necessario confrontarsi, se davvero si vuole ridare all'Italia una politica dal respiro globale.

Nell'Unione Europea, l'Italia è il quinto interlocutore commerciale e il terzo paese di provenienza di investimento per la Cina, con un interscambio commerciale nel 2008 di oltre 38 miliardi di dollari. La visita di Hu Jintao servirà anche a rafforzare i legami economici e di cooperazione in diversi settori. Non a caso nei prossimi giorni è prevista anche una missione di acquisto di 300 imprenditori cinesi che arriveranno in Italia in cerca di nuove opportunità di investimento o
per chiudere contratti già stabiliti. In una intervista al "Corriere della Sera" Hu Jintao scrive che l'obiettivo della Cina è di «rafforzare la fiducia politica reciproca (con l'Italia), intensificare gli scambi, approfondire concretamente le cooperazioni e promuovere lo sviluppo economico sociale dei nostri paesi». Inoltre: "Vogliamo anche affrontare le sfide globali rappresentate soprattutto dalla crisi finanziaria e creare un futuro ancora migliore per i rapporti tra Cina e Italia". Il CPE quindi accoglie favorevolmente le parole del presidente cinese e invita le parti politiche e sociali a
mettere da parte le passate polemiche relative alle vicende dei «diritti umani» e alla questione tibetana, strumentali alla strategia del «divide et impera» messa in atto dall'Occidente per frammentare l'Eurasia e «contenere» la Cina. Dobbiamo assolutamente cogliere questa occasione di dialogo e agganciarci al treno delle potenze «emergenti» dell'Asia come la Cina, l'India e l'Iran, nazioni giovani e in forte crescita economica, per uscire dalla crisi non solo economica ma anche di civiltà che affligge in modo terminale l'Occidente a guida americana.

Il CPE sottolinea come non sia possibile una strategia di integrazione eurasiatica senza l'apporto della Cina, come evidenziato dalla fondazione del Patto di Shangai, dalla sua presenza sempre maggiore in Africa e America indiolatina, dal fondamentale ruolo di arbitro giocato nelle «crisi» in Iran e Corea del Nord. L'isolamento della Cina da parte dell'Europa rappresenterebbe per noi un
danno incalcolabile, perché ci priverebbe non solo di un mercato vastissimo, ma soprattutto di un interlocutore fondamentale per svolgere la funzione di contrappeso nei confronti degli Stati Uniti, un interlocutore senza il quale l'Europa non sarebbe in grado di avere una politica mondiale autonoma.

Sempre Hu Jintao afferma: «Pechino ha attribuito grande importanza ai rapporti con l'Ue e la considera come una delle priorità della sua politica estera». E aggiunge: «la Cina sostiene il processo di integrazione europea e accoglie con soddisfazione il suo ruolo sempre più utile e rilevante negli affari internazionali». Come afferma anche Sergio Romano sul "Corriere", la Cina ha bisogno dell'Unione Europea ed è bene che gli europei se ne rendano conto. La Cina non vuole un mondo dominato dagli americani e desidera un'Europa forte perché preferisce un mondo multipolare dove le «potenze emergenti», insieme all'Europa, siano in grado di contenere l'arroganza degli Stati Uniti.

A parere del CPE, la Cina sta tendendo sinceramente la mano ad un'Europa debole e divisa, nella speranza che il gesto la incoraggi a sottrarsi dalla sudditanza verso gli Stati Uniti e a fare una politica conforme ai suoi interessi e alle sue ambizioni. La crescita economica della Cina non deve dunque intimorire i popoli europei; essa si appresta, insieme a Russia e India, ad essere uno dei
pilastri dell'auspicabile futuro multipolare e, soprattutto, il suo punto di equilibrio.

Coordinamento Progetto Eurasia
www.cpeurasia.org

msdfli
05-07-09, 22:58
Aderiamo anche noi.
Lo metto immediatamente sul ns. sito per pubblicizzarlo.

dedelind
06-07-09, 00:10
quando si parla di interscambio di 38 miliardi di dollari, si potrebbe sapere chi è in attivo e chi in passivo?

Canaglia
06-07-09, 11:15
Intanto, con un tempismo incredibile, dopo gli scontri post-elettorali in Iran sono arrivati tumulti etnico-religiosi in Cina, nello Xinjiang

Nazionalistaeuropeo
11-07-09, 06:46
Condivido questo comunicato.